Il Calderone di Severus

N. 6 - Gli occhi di Severus -

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view post Posted on 25/2/2013, 09:54
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I ♥ Severus


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Capitolo 5 – Nere perle di desiderio


Il calore la pervase di nuovo e lei deglutì riaprendo gli occhi, solo per immergerli nelle fiamme nere di Severus mentre lui sussurrava:
- Crystal, amore, finalmente!

*

- Ti amo. Tra poco sarò da te.
Le sorrideva, le labbra sottili morbidamente dischiuse e gli occhi scintillanti d’amore.
- Severus! – quasi gemette.
Il mago ora si era avvicinato e, nel primo piano del cristallo nero, davanti a lei, il raso dei piccoli bottoni neri brillava quanto gli occhi di Severus, mentre il mago, languidamente, ne sfiorava la lunga fila con la punta delle dita, sussurrando ancora, prima di svanire nelle profondità nere del cristallo:
- Ti amo, Crystal, aspettami!

*

Severus era lì, materializzato a pochi passi da lei, all’altro lato del ponticello, la lunga casacca nera chiusa dai severi bottoni, ormai divenuti simbolo del suo desiderio, e l’ampio mantello nero che ondeggiava elegante nell’aria del mattino.
Sorrideva, gli occhi che brillavano, luce nera nel sole.

*

L’aveva delicatamente deposta a terra, vicino al letto, e l’aveva liberata dal mantello, che si era gettato alle spalle, con un piccolo gesto elegante, adagiandolo sul muretto divisorio.
Poi si era ritratto da lei, appena di un passo, ed era rimasto a fissarla, ansante, gli occhi neri luccicanti di desiderio, il labbro inferiore appena premuto fra i denti, finché gli era sfuggito un roco sussurro:
- Come sei bella!

*

Il primo bottone si aprì, e il secondo rivelò la strada al terzo, in una progressione inarrestabile, seppure estenuantemente lenta. La piccola mano sciolse lieve le preziose gemme nere lungo il petto ansante del mago, rubandogli ripetuti gemiti, mentre scendeva verso il suo ventre.
La notte profondamente nera degli occhi di Severus era incatenata al fulgore azzurro di quelli di Crystal, le braccia abbandonate inerti lungo i fianchi, i pugni chiusi stretti a impedirsi di toccare la sua donna…

*

Il mago le sorrise piano, con tenero amore, inclinando appena il capo di lato, gli occhi come nere braci ardenti: le sue dita, calme e posate, carezzarono delicatamente quelle frettolose e impacciate di Crystal, poi si sostituirono loro e, con studiata sicurezza, allentarono senza fatica la lunga sciarpa, sfilandola lentamente dal collo. Sollevò il braccio di lato, mentre la seta nera si svolgeva frusciando verso terra, ogni suo movimento seguito dagli occhi incantati della maga, quindi allargò le dita lasciando che il nastro scendesse sul pavimento, in volute leggere.

*

Severus alzò per un attimo il volto e i suoi occhi neri, scintillanti d’appassionato amore, si persero per un istante sul viso della sua Crystal, soffuso d’un delicato rossore d’estasi: le labbra del mago si dischiusero in un delicato sorriso di felicità, mentre le sfiorava piano la bocca sussurrando:
- Ti amo… ti amo Crystal!

*

Riaprì gli occhi, proprio nello stesso momento di Crystal, solo per immergersi in quelle due stelle che illuminavano e riscaldavano l’oscura profondità della sua notte, regalandogli una felicità che non aveva mai neppure osato immaginare di poter provare.

*

Si stese al suo fianco, il respiro corto e le labbra sottili ora dischiuse, il cristallo nero dei suoi occhi specchio rovente della sua passione.




Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:52
 
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view post Posted on 25/5/2013, 17:29
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6 – Amore nel bosco

Lo sguardo del mago, ardente cristallo nero, fu così lungo e intenso che la fece quasi arrossire. La sua mano, lenta, cominciò a seguire il profilo del volto, vicinissima ma senza toccarle la pelle, eppure Crystal poteva sentirne il calore, poi scese lungo la linea del collo, sulla spalla, giù verso il seno e poi il ventre e i fianchi, infuocata carezza d’amore senza alcun contatto.

*

Severus si era sollevato sostenendosi sul gomito, il cuore che ancora gli batteva forte e il fiato corto, ma immensamente felice, e le aveva dolcemente sorriso, a lungo, senza parlare, solo guardandola e perdendosi in quegli occhi azzurri che si fondevano senza paura con la nera oscurità dei suoi, regalandogli la loro inesauribile luce.

*

Severus continuava a guardarla con quegli occhi più neri della notte, nei quali Crystal voleva solo perdersi e dimenticare tutto, sprofondare e bruciare tra le fiamme impetuose del suo amore, sciogliersi e confondersi unendosi strettamente al suo corpo, divenendone parte, per sempre, strettamente incatenata all’unico uomo che mai avesse amato.

*

Poteva vedere lo scintillio intenso dei propri occhi neri riflesso nell’azzurra distesa delle iridi di Crystal, le impetuose fiamme trafitte dai lampi dorati che saettavano negli occhi della maga.

*

Severus la guardava, con quei suoi profondi occhi neri, ancora così pieni di dolore e tristezza, nonostante la gioia che scintillava in superficie, e Crystal si perdeva tra quelle fiamme impetuose dove l’amore contendeva il predominio alla disperazione.
Poi, all’improvviso, un sorriso schiudeva appena le labbra sottili del mago e la luce della speranza irrompeva nei suoi occhi, un istante prima che Severus li chiudesse per appoggiare ancora le labbra su quelle di Crystal per un nuovo, dolce e tenero bacio.

*

Alzò gli occhi giusto per incontrare quelli di Crystal che lo stavano fissando. Con un languido gesto lasciò scorrere la mano lungo la schiera dei piccoli bottoni, una maliziosa aria interrogativa a illuminargli gli occhi neri.

*

- Sembravi così gelido e insensibile, così distaccato e controllato. Eppure, ero certa che tu fossi ben diverso: le fiamme che avvampavano ogni tanto nei tuoi occhi tradivano la tua intima natura passionale ed io volevo, con tutte le mie forze, scoprire la verità che celavi dietro la tua sgradevole apparenza.

*

Le fiamme del caminetto danzavano, lingue di fuoco che si abbracciavano riflettendosi nelle nere profondità delle iridi di Severus che, sereno, non aveva occhi che per la sua Crystal.

*

Presto scivolarono giù dal divano, sul folto tappeto, le impetuose fiamme degli occhi di Severus sempre più vicine a quelle del camino, mentre con passione amava la sua donna…



Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:52
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 10/11/2013, 14:30




Estratto da A.L.


“Ultimamente hai una condotta strana.” Osservò seguendo coi movimenti felini del proprio corpo le labbra di lei mentre gli baciava il petto sfiorandolo con le unghie.
Alex si fermò un attimo per rivolgergli uno sguardo divertito: “Solo ultimamente?”.
Severus si limitò a guardarla con quegli occhi magnetici, in quel momento insolitamente tranquilli, come un assonnato paesaggio notturno prima dei bagliori dell’alba. L’oscurità imprigionata in quello sguardo seguiva dolcemente il flusso di sensazioni che evocava il verde degli occhi di lei, come se la notte inseguisse il richiamo selvaggio racchiuso nelle profondità di una foresta.
Dopo un attimo Alex si mosse sulle braccia e riprese a tracciare una scia invisibile di baci lungo il petto scoperto del mago, avanzando verso la gola, uno dei punti vitali dell’uomo, ora apparentemente tranquillo e vulnerabile.
“Intendevo…” mormorò accarezzandole la schiena nuda mentre il suo respiro gli scaldava la pelle e accelerava i battiti del cuore sottostante “Quando pronuncio… determinati vocaboli hai reazioni insolite…”
Sentì la piega di un sorriso contro la pelle e Alex rise debolmente, pensando, con tutta probabilità, che stesse scherzando.
“Un esempio?” mormorò contro il suo collo, lasciandosi accarezzare il viso dai lunghi capelli corvini.
Severus attese un momento prima di parlare, facendo scorrere le dita lungo la spalla e il braccio della ragazza, lasciando che i propri sensi catturassero ogni dettaglio di quel momento: il calore del suo corpo, l’odore dei capelli, il brivido della propria pelle mentre avvertiva la lieve pressione dei denti o il passaggio della lingua sui punti più sensibili. Il mormorio basso e arrochito della propria voce, però, provocò un eccitante brivido in lei. Lo avvertì chiaramente, sentendo il ventre morbido tendersi contro di lui e la pressione delle dita farsi più intensa.
“L’altro giorno avete fatto un buon lavoro.”
Alex si interruppe, senza scostarsi.
Avete?” gli bisbigliò all’orecchio: il suo tono era già diverso.
“Sì…” mormorò suadente, accarezzandole la base della schiena col palmo aperto “Tu e Mered…” sobbalzò lievemente quando Alex si strinse a lui, trattenendolo con la forza delle braccia, come un leone che stringe la preda, e uno dei deliziosi baci che stava ricevendo si tramutò in un morso.
Alex, quando lo sentì sobbalzare, si scostò in fretta e lo guardò negli occhi “Che… che c’è?” chiese, stando seduta sopra di lui, accennando a ritrarsi del tutto.
“Alex,” le disse piano, guardandola con rassegnata compostezza “Mi hai appena morso.”
La giovane donna dapprima accennò un sorriso, poi si accigliò,confusa, e infine lo guardò esterrefatta: “Davvero?”
“Davvero.” Confermò sollevandosi a sedere.
Tenendola per i fianchi le impedì di andarsene: “Ormai il danno è fatto, Alexandra.” Mormorò guardandola negli occhi attraverso il fascino oscuro del suo sguardo “Inutile fuggire. Affronta le conseguenze.”
“Non mi sono accorta…” disse imbarazzata “Non me ne sono resa conto… mi dispiace!”
Se fino a quel momento aveva tentato di condurre il gioco, ora era tornata di nuovo quella di sempre, la ragazzina insicura che sbagliava e correva a chiedere scusa.
Per un attimo aveva perso il controllo, un attimo veramente breve, però era accaduto.
Le ragioni potevano essere tante ma indubbiamente la spiegazione più semplice che gli era affiorata alla mente era una percezione di possessività, qualcosa che andava oltre il contatto fisico ed esattamente come il suo Animagus, quando si liberava, si manifestava con un’irruenza che aveva imparato a conoscere e che pareva proprio che non fosse mai scomparsa in lei.
Decise di tenerne conto, ma di evitare di parlargliene in quel momento, non propriamente adeguato per una conversazione di quel genere.
“Non ho detto che ci saranno conseguenze ora…” la tranquillizzò spostandole piano le ginocchia verso l’esterno, facendole divaricare le gambe mentre le labbra sottili le sfioravano la pelle sensibile della gola avvertendo il brivido sottostante volutamente provocato “Almeno, non quelle che pensi tu.”
 
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view post Posted on 10/11/2013, 14:41
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Sempre ambiguamente affascinante il tuo Severus...

Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:53
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 10/11/2013, 14:49




CITAZIONE (Ida59 @ 10/11/2013, 14:41) 
Sempre ambiguamente affascinante il tuo Severus...

Concordo totalmente. ;)

Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:53
 
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view post Posted on 24/2/2014, 11:45
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7 – Favola d’amore

A fatica Severus si ritrasse da lei e riaprì gli occhi, fiamme nere a incontrare lampi d’oro e ardenti respiri di desiderio tra loro.

*

E poi, sapere che so dare piacere, invece che dolore e morte…
Il mago socchiuse gli occhi per un istante e le sue labbra tremarono mentre le scivolava di fianco.
Infine guardò di nuovo la sua donna, le iridi nere colme dell’ombra cupa del rimorso, e aggiunse con voce soffocata:
- Tu non puoi neppure immaginare che valore questo abbia per me.

*

Severus si sottrasse ai suoi baci e la fissò a lungo, intensamente, gli occhi neri che brillavano di un cupo splendore.

*

Era il viso dell’unico uomo che avesse mai amato e, contro ogni canone d’estetica, per lei il volto pallido e teso di Severus era semplicemente bellissimo.
Sì, era bello, soprattutto quando la guardava con i suoi profondi occhi neri, dove oscurità e luce sembravano ingaggiare da sempre una battaglia senza fine e dove la luce pareva risaltare solo grazie alle ombre cupe del suo passato. Adorava le fiamme che avvampavano impetuose in quegli occhi, che le gridavano in ogni momento il suo immenso amore e le rivelavano i segreti del suo cuore.
Amava Severus, immensamente.




Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:53
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 29/3/2014, 10:55




Estratti dalla mio estratto di TQ "Un weekend di fuoco".


L'uomo che le si parò davanti, invece, rimase perfettamente composto, salvo il sopracciglio scuro che si arcuò lentamente verso l'alto in un guizzo di elegante perplessità mentre gli occhi neri scrutavano dall’alto, con aria truce, la bizzarra creatura che aveva suonato alla sua porta.

***


Poi l’irritazione si stemperò e voltandosi verso di lui si rese conto che ancora non le aveva lasciato la mano così come non l’avevano ancora lasciata quei magnetici occhi neri, che risplendevano nella penombra della stanza, come gemme rare e preziose.

***


Era un fascino sottile, elegante, come i bagliori d’indaco che vibravano tra la scura capigliatura del mago, e allo stesso tempo implacabile, come quello sguardo che nella penombra della stanza scintillava come una notte stellata.

***


Però la guardò e Alex sembrò esitare di fronte all'oscurità brillante che aveva attratto con quel piccolo gesto, scorgendo negli occhi del mago il riflesso raffinato della luce magica proveniente dalla bacchetta.

***


"Alex," bisbigliò piano guardandola in un modo diverso, con una luce strana negli occhi d'onice che oscillava tra desiderio e sensualità, in quel modo che sapeva attrarre e respingere contemporaneamente che ormai la giovane donna conosceva molto bene.

***


La osservò per qualche istante socchiudendo quei suoi splendidi occhi neri che nella luce del tramonto sembravano emanare scintille di un vivido rosso acceso.

***


Il mago sollevò il mento, con aria autoritaria, ma i suoi occhi parvero addolcirsi e velarsi di un’oscura nota di soddisfazione.

***


L’ombra del mago oscurò quella della ragazza per un istante e Alex sollevò lo sguardo incontrando l’alta, imponente figura del mago e i suoi splendidi occhi, quei laghi neri, luci oscillanti in cui si rifletteva il verde dei suoi mentre l’oro del leone dormiva dentro di lei.
Per un attimo rimase a contemplarla dall’alto con quello sguardo così cupo e pensieroso che pareva essersi soffermato su un dettaglio.
 
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view post Posted on 20/4/2014, 16:14
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9 - Natale incantato

Crystal lo strinse a sé, forte, con tutto l’amore che in quei mesi era cresciuto nel suo cuore, potente e orgoglioso, per quello splendido mago pronto a tutto per lei, per quegli occhi che sapevano sfidare le tenebre, e vincerle, per amor suo.

*

Il mago la guardava, uno splendido sorriso sul viso e gli occhi neri scintillanti di felicità, finalmente consapevole che, anche lui, dopo tanto soffrire, aveva trovato l’amore.

*

Tornò a guardare il viso di Crystal, bellissimo nonostante il trucco sciolto, e fece scivolare le dita sulla guancia, leggere, poi lungo il collo, regalandole brividi di piacere mentre la fissava con intensità, gli occhi come stelle nere che brillavano d’amore.





Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:54
 
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view post Posted on 12/7/2014, 13:26
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9 - Natale incantato

Raccolse l’archetto e impugnò il violino, insinuandolo con dolcezza nell’incavo tra spalla e collo, in un appassionato e delicato abbraccio, quindi reclinò un poco il capo e vi appoggiò la guancia, lo sguardo nero sognante, pieno di luce; cominciò a sfiorarne le corde traendone limpide note, le stesse che, in quella sera lontana, avevano condotto Crystal nel suo studio sulle ali della melodia che raccontava i suoi sogni.
Severus chiuse gli occhi, continuando a suonare, e rivide la maga, bellissima, avvolta nel velo leggero della camicia da notte, bianca e trasparente, che le lambiva appena le caviglie: gli era sembrata un sogno, nato dalle sue note e reso vivo dai raggi della luna, le parole della canzone che lui stesso aveva composto che uscivano melodiose da quelle labbra che già da tanto tempo anelava baciare.





Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:54
 
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view post Posted on 16/9/2014, 14:33
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9 - Natale incantato

Quando era tornata in camera sua, Crystal si era accorta che lacrime silenziose le rigavano le guance: era passato così tanto tempo, che non ricordava nemmeno più quando era stata l’ultima volta che aveva pianto, ma sapeva di essere felice e che, anche se a quel tempo non era ancora in grado di ammetterlo, neppure con se stessa, si stava già innamorando di quel mago dal volto pallido e scavato, i cui ardenti occhi neri le rivelavano, a tratti, il profondo tormento della sua anima.

*


- Ti ho dimostrato, quella sera stessa, che non intendevo prenderti in giro: altrimenti non sarei mai venuta a cercarti, fuori, sulla terrazza. Era te, che volevo, il tenebroso mago dagli occhi pieni di fuoco nero, che sempre mi sfuggiva, non il ricco e potente Malfoy dagli occhi di ghiaccio!






Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:54
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 3/11/2014, 00:58




Proseguo ad alimentare questa discussione con un estratto di AL.



A quelle parole di sfida, come previsto, Alex bevve la pozione, tutta d'un fiato.
Severus la fissò in silenzio sentendo fluire dentro di sé il sapore amaro di un principio di apprensione.
Alex tossì una volta poi sbatté il bicchiere sul tavolo, boccheggiando e, tenendosi la gola con l'altra mano, annaspò. Le sue pupille cominciarono a restringersi.
“Che... che...” tra una parola e l'altra prendeva avide boccate d'aria. Artigliandosi al tavolo, come se l'equilibrio le fosse improvvisamente diventato precario, anche da seduta.
“Cosa... mi hai... dato...” si rovesciò dalla sedia a terra con un movimento sgraziato, ma morbido, che le consentì di non farsi male ma di atterrare a terra con la morbidezza del felino che stava risvegliando.
“E' una pozione particolare. Sai, Alex...” mormorò alzandosi, elegante, il mantello ondeggiante alle sue spalle, sfoderando la bacchetta nera come la notte più profonda.
“Esistono le pozioni antilupo...”
Mentre parlava, il tono profondo divenne sensuale, provocatorio, del predatore attratto dalla preda che mutava in rivale.
“Ed esistono pozioni che richiamano... il lupo.”
Alex artigliò la pietra del pavimento con le mani mutate in artigli in parte, inarcando la schiena, continuando ad ansimare, cercando di gridare, cosa che non le riusciva perché le mancava il fiato.
La pozione aveva raggiunto il cervello, lo stava annebbiando, intorpidendo.
Il mago si alzò e sfoderò la bacchetta, mentre la ragazza, gemendo, arrancava con la sola forza delle braccia verso di lui per abbrancarlo e forse ucciderlo.
La fissò dall'alto e l'oscurità di un magnetismo affascinante e dieci volte più pericoloso incontrava l'oro della follia, dell'istinto della frantumazione di ogni regola.
“Alex...” bisbigliò, percependo la sua sofferenza “Alexandra...”
Severus sapeva come si sentiva perché, prima di darle quella pozione, prima di lasciarla andare in quel profondo oblio, l'aveva provata su di sé.
Anche lui aveva perso il controllo per un attimo, afferrando la propria scrivania, ansimando, le labbra sottili socchiuse mentre gemeva sentendo crescere la brama del predatore dentro di sé, l'istinto di uccidere.
La sfida era stata di mantenere il controllo. Aveva spalancato quei meravigliosi occhi neri, aveva stretto i denti, facendosi forza, e senza ascoltare il richiamo selvaggio, della bestia, della pantera che gridava dentro di lui per essere liberata, si era piegato su se stesso, senza cadere a terra, a differenza di Alex, e aveva resistito ad ogni cosa, artigliandosi al dovere, alla ragione, a quel ferreo controllo che gli imponeva di non arrendersi agli istinti.
E nell'oblio dei sensi l'aveva vista, invitante, calda, sensuale, e per un attimo aveva desiderato allungare la mano, e afferrare quel calore, perdere il controllo e bruciare con lei nella notte fino ai primi bagliori dell'alba.
Ma aveva resistito a quegli istinti, a quel primordiale sapore di libertà, e nell'oscurità dei suoi occhi si era espansa quella fermezza salda come l'acciaio che si era ancorata alla logica, al dovere di proteggerla, di amarla, di volerla lontana da ogni pericolo.
Quindi, soffrendo, sentendo il dolore emergere dal controllo, per infrangerlo, si era piegato su se stesso e l'aveva assaporato, sopportandolo, senza che il mostro si liberasse, senza che la notte germogliasse nei suoi occhi nel giallo spietato della pantera. Così, fino all'alba, stremato, ma vincitore. E aveva vinto. Magnifico, autoritario, incrollabile come nessun altro.
E Alex? Alex era perduta?
Mentre la vedeva torcersi e gridare a terra sopraffatta dal leone, dall'istinto, si domandò come avesse potuto sottoporla ad una prova del genere.
- Se non io, la vita mi avrebbe preceduto e onorato delle sue crudeltà, prima ancora che riconoscessi di amarla ancora, di volerla, di voler condividere con lei la mia solitaria esistenza.-
Assistette, quindi, al dolore della donna che amava, vedendola arrancare verso di lui, maledicendolo mentre la pozione le scorreva nelle vene, allentava le sue barriere e le gridava di liberare la bestia.
Alex si voltò, lasciandosi cadere di schianto sulla schiena. In un riverbero di luce, Severus scorse i suoi occhi spalancati e vide il leone nella pupilla ristretta e nell'oro meraviglioso e letale dell'iride.
Si odiò nel farlo, ma doveva farlo.
Si inginocchiò sopra di lei e fissando quello sguardo amato le bisbigliò:
“Abbandonati, Alex.”
A quelle parole la giovane donna gridò e inarcò la schiena mentre il suo corpo reagiva iniziando a mutare. Nel farlo i seni si sollevarono e divaricò le gambe, come se stesse rispondendo ad ogni istinto contenuto nella sensuale melodia che udiva.
“Abbandona il dolore, Alexandra.” disse puntandole contro la bacchetta aspettandosi una reazione violenta da un momento all'altro. “Lascialo andare.”
I canini si allungarono, si ingrossarono, com'era nella natura del leone, lo sguardo divenne folle, istintuale, profondamente mortale, come se scavando troppo a fondo avesse scoperto una venatura d'oro puro.
“Puro istinto.” mormorò il mago, restando dov'era, gli occhi d'onice fissi in quelli dorati di lei, senza paura, senza inganno, col profondo dolore del rimorso per ciò che le stava facendo fare.
“Severus...” mormorò il lato umano che ancora resisteva in lei. Bastò quella parola, quel tono, quella disperata supplica e il mago, senza che la postura perfetta e statuaria lo tradisse, si sentì lacerare dentro, e lei lo vide nella luce umana che assunse quell'oscuro sguardo di pietra.
A quel punto ci fu la mossa, l'imprevisto, l'inevitabile.
Alex si voltò d'istinto, veloce e letale per ciò che le scorreva nelle vene, puro istinto liquido, e afferrando la bacchetta del mago lo spinse a terra.
Severus realizzò, ma non potè far altro che soccombere.
Doveva vedere fino a che punto si sarebbe spinta.
In questo torneo c'era in gioco la sua vita, non solo un trofeo.
Alex lo spinse a terra, spinse il bacino in avanti e lo atterrò, tenendolo immobilizzato, stretto per i polsi, mentre i suoi occhi di fiera lo trapassavano.
L'uomo la guardava senza paura, e il mago meditava astutamente una contromossa, ma la ragazza lo precedette.
Nel torpore dei sensi, scoprì i denti, mirando alla gola scoperta dell'avversario.
Il corpo del mago ebbe un unico fremito. Di desiderio? Di ribellione? O era l'aura magica che si preparava a respingerla?
Senza saperlo Alex sospinse il proprio corpo contro quello del mago e riconobbe nell'istinto ciò che amava, che bramava, che desiderava.
Le labbra e i denti colpirono la gola dell'uomo, sospingendolo quasi all'indietro, ma in un ansito disperato le parole della giovane donna superarono l'istinto: “Sei un bastardo.” mormorò mentre lo baciava artigliandogli le braccia mentre sospingeva il bacino contro di lui, desiderandolo e combattendolo allo stesso tempo.
Severus, socchiudendo le labbra in un leggero sospiro che lei non avrebbe potuto carpire, la fissò negli occhi e la vide fuori di sé, ma stranamente cosciente.
Il mago guardava un animale che fissava il vuoto, ma percepiva un desiderio e una voce umana mentre lei gemeva, lo sfiorava e lo incitava a prenderla.
“O cedo...” ansimò guardandolo stralunata dall'alto “ O resisto.” Ansimò contro la gola dell'uomo, facendogli provare un brivido che fu ben attento a non rivelare.
“E' questo il tuo gioco, vero, Severus?”gli bisbigliò in un orecchio con voce mordente, di sfida, con quella perdita di controllo che confinava nella bramosia di sfidarlo e di fargli perdere quel ferreo controllo.
Gli strinse i polsi, e sollevandosi con difficoltà, sorridendo a denti stretti gli disse, sfidando l'oscurità magnetica di quegli occhi magnifici: “
“Dai, usa il tuo corpo e perdi il controllo, prendi il mio corpo. Puoi farmi tua, adesso. Severus.” e dicendolo si piegò contro di lui lambendogli il collo, mordendolo, facendogli sentire il calore invitante del proprio respiro.
I suoi occhi, in quel frangente, si spalancarono, rivelando un pulpito di dolore represso, mentre Alex tratteneva il leone.
Era evidente, c'era qualcosa di più solido, più importante, che l'ancorava alla ragione perché non scendesse a patti col proprio lato bestiale.
Severus la guardò dal basso vedendola umettarsi le labbra e stringere i denti mentre resisteva a quello stesso veleno che lui le aveva dato.
“Non resisterò ancora molto.” mormorò a denti stretti contro la sua pelle. guardandolo dall'alto senza vederlo, mentre le pupille ristrette spaziavano nella nebbia euforica dei sensi in cui il mago l'aveva gettata per avvicinarsi pericolosamente al punto di rottura, al pericolo, all'istinto di uccidere...
Sentì le ginocchia di lei stringere la presa, mentre attaccava a baciarlo, senza preavviso, senza controllo, trasmettendogli la brama selvaggia di unirsi a lui, ardente negli occhi verdi e oro evidente nella piega morbida delle labbra socchiuse.
Severus represse un sospiro di sollievo.
Non si era trasformata. Non aveva ceduto all'istinto. Non del tutto, almeno.
Mentre stavano sul pavimento di pietra del suo studio, Severus le accarezzò la schiene, baciandole amorevolmente la fronte, sentendola lì e altrove, stordita dall'euforia selvaggia appena trascorsa e indotta con l'inganno magico di una pozione, per salvarla da se stessa e da quel lato istintuale che mai l'avrebbe abbandonata ma che ora, sì.... Severus mentre affondava le dita in quella criniera bionda e stringeva sulla fredda pietra quel corpo amato, sapeva che avrebbe potuto trovare la strada di un cambiamento.
Di una nuova vita.
Con o senza di lui.
Avvertendo da quel corpo disteso sopra il suo gli ultimi spasmi di eccitazione, la strinse dolcemente a sé, e dalle labbra sottil del mago dipartì una melodia oscura, sensuale, infinitamente rassicurante, che la cullò in un sogno di velluto oscuro, come quegli occhi neri, che dopo un ultimo sospiro si chiusero, al ritmo regolare del respiro della donna che amava.

Edited by Ale85LeoSign - 3/11/2014, 11:41
 
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view post Posted on 3/11/2014, 09:57
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WAAAAAAAAAAAOOOOO! Assolutamente favoloso!
Stupendo il ricordo di lui che ha mantenuto il proprio controllo (avrei potuto giurarci a priori) e sublime il fatto che anche Alex, finalmente, riesca a mantenere almeno in parte il proprio!

Prego tutti coloro che scrivono in questa discussione di voler aggiornare anche quella pubblicitaria inserendo il link al loro messaggio.


Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:55
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 3/11/2014, 11:32




CITAZIONE (Ida59 @ 3/11/2014, 09:57) 
WAAAAAAAAAAAOOOOO! Assolutamente favoloso!
Stupendo il ricordo di lui che ha mantenuto il proprio controllo (avrei potuto giurarci a priori) e sublime il fatto che anche Alex, finalmente, riesca a mantenere almeno in parte il proprio!

Prego tutti coloro che scrivono in questa discussione di voler aggiornare anche quella pubblicitaria inserendo il link al loro messaggio.

Uuuhhhh!
Sì, è incredibile, e scrivere questo pezzo è stato difficile e al contempo molto coinvolgente.

Edited by Ida59 - 27/8/2015, 15:56
 
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view post Posted on 4/11/2014, 16:02
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Mi sono riletta il brano, Ale, è veramente coinvolgente!
E' da tanto che non leggo niente di tuo. Ma questo mi fa desiderare di leggere di più, di leggere il prima e il dopo...
Scrivi benissimo e sai condurre il gioco con abilità, trattieni il lettore e lo stimoli a continuare a leggere per vedere come va a finire.
Gli occhi di Severus sono belli, bellissimi, ma il resto, il senso del testo, mi ha presa di più: istinto vincolato e trattenuto dalla ragione, forza e passione insieme a fare da cornice.
Sei davvero brava. :wub:
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 4/11/2014, 22:54




CITAZIONE (chiara53 @ 4/11/2014, 16:02) 
Mi sono riletta il brano, Ale, è veramente coinvolgente!
E' da tanto che non leggo niente di tuo. Ma questo mi fa desiderare di leggere di più, di leggere il prima e il dopo...
Scrivi benissimo e sai condurre il gioco con abilità, trattieni il lettore e lo stimoli a continuare a leggere per vedere come va a finire.
Gli occhi di Severus sono belli, bellissimi, ma il resto, il senso del testo, mi ha presa di più: istinto vincolato e trattenuto dalla ragione, forza e passione insieme a fare da cornice.
Sei davvero brava. :wub:

Grazie, Chiara, mi fa piacere il tuo commento e mi fa piacere che tu abbia apprezzato questo stralcio di AL.
Il divario tra istinto e ragione è un mio must nella scrittura, è qualcosa che da sempre mi affascina, come nella vita di tutti i giorni. Il leone istintuale, che uccide, lo spirito maligno, il protettore della famiglia, e la ragione, quel lato umano che ci sorregge e che ci fa compiere scelte laddove il cuore non arriva.
Il problema dell'istinto è che se lo lasci a briglia sciolta prima o poi ti si rivolterà contro e ti morderà. La ragione può controllarla. Il mio Severus è un mix tra istinto e ragione ben bilanciato. E' un uomo che ascolta il suo cuore, che non lo nega, ma che sa controllarsi alla perfezione.
Alex... bè, Alex sappiamo chi è e sappiamo quanto ha da imparare da Severus.
L'istinto non è solo coraggio è anche paura, che impedisce di amare e di ascoltare i propri sentimenti.
 
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264 replies since 4/6/2008, 11:27   4033 views
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