Alimento la discussione con ciò che ho. Da
Anima Leggendaria con furore. Titolo preso un po' per il culo
, ma l'anima leggendaria è la chiave di tutta la storia ed era l'unico titolo possibile.
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Severus alzò una mano e Alex reagì all’istante, attaccando immediatamente. Dalla punta della sua bacchetta si librò un bagliore rosso che saettò verso il mago, riflettendosi nell’opalescente oscurità dei suoi occhi, come il lampo squarcia un calmo firmamento notturno.
Quel colpo colse di sorpresa tutti. Ma non Severus.
Dagli spalti si levò una comune esclamazione di stupore; il mago rimase immobile, perfetto nella sua compostezza, affrontando la saettante minaccia che tutti credevano tale con una forza che andava oltre il dolore che stava provando dentro di sé.
Un attacco a sorpresa, silenzioso, scorretto…
(Alexandra… è questo che ti ho insegnato?) pensò col cuore infranto al pensiero di essersi illuso per tutto quel tempo di fronte al labile bagliore di una speranza che, forse, solo il sangue avrebbe potuto lavare via dai suoi occhi, da quell’oscuro manto offuscato da troppi sentimenti contrastanti.
L’incantesimo, emanando bagliori che si dispersero nell’aria, gli passò di fianco, all’altezza del capo, mettendo in risalto il pallore del viso, le labbra sottili tirate da un dolore inespresso, mancandolo di poco.
Il tempo sembrò fermarsi di nuovo.
Alex lo guardava, respirando affannosamente, con gli occhi sbarrati, ancora col braccio proteso in avanti, i muscoli rigidi.
Severus proseguì ciò che era stato interrotto da quel primo attacco, pensando che Alexandra non aveva fatto altro che scoprire le sue carte, prima ancora che la partita cominciasse.
Finché Alex sorrise.
L’esperienza e la saggezza del mago percepivano paura: un sentimento mal celato che governava la giovane donna manifestandosi in rabbia incontrollata. In puro istinto, quella brama selvaggia che anni di disciplina, esercizi e controllo avevano rinchiuso nell’ombra di un uomo. Ma guardando Alexandra si domandava come avrebbe potuto fermare quella crudeltà bestiale e gli tornarono in mente le parole di Arkady.
“Noi siamo dei predatori. Accettalo e smetti di lottare, Severus. Chi può incolparci perché lottiamo per sopravvivere? Chi può dire al leone che non deve cacciare, al drago che non deve uccidere? Chi oserebbe definirlo un male?”Ma se è un uomo ad uccidere, con ragione e intelletto, allora è omicidio. Allora è un male.
Doveva solo scegliere se essere un uomo o un animale.
E guardando la sua ex allieva sorridere, si chiese se la luce dorata di quegli occhi voleva dirgli che aveva già fatto la sua scelta.
O, con quel sorrisetto riparatore, voleva fargli credere che quell’incantesimo era stato il maldestro tentativo di un avvertimento?
Come se non fosse stato interrotto, si sfilò il mantello, gettandolo con eleganza a terra. Con quel gesto, il suo sguardo divenne di pietra: una muraglia di pura tenebra, come se avesse gettato via l’ultimo velo della propria maschera di umanità.
Edited by Ale85LeoSign - 9/5/2012, 08:03