Il Calderone di Severus

N. 6 - Gli occhi di Severus -

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Earendil
view post Posted on 17/6/2008, 15:11 by: Earendil




Ok, questo gioco me gusta e poi da un sacco che non scrivo, specialmente su Severus. Vediamo un pò che ne esce... <_<



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Il sole moriva all'orizzonte, e i suoi raggi scintillavano tremando sulla superficie del Lago, increspata da lunghi tentacoli lucenti.
Camminare sulle rive era un ristoro appagante, dopo una giornata di duro e snervante lavoro, e con la guerra che imperversava, i segreti e gli sforzi che imponeva, isolarsi era necessario e meraviglioso.
Fortunatamente non c'era anima viva, nè alcun studente sfaccendato, poichè era ora di cena in Sala Grande: un momento propizio per cercare me stesso anche stasera, si disse Severus.
Si fermò in una rientranza della riva riparata da alcuni cespugli e alberi, e sospirò sedendo sul greto fresco della sponda. I suoi occhi vagavano seguendo il placido movimento delle acque, e attraverso il gioco di luci della sera incalzante, il cuore di Severus sembrò inabissarsi insieme al sole che correva al suo riposo.
I ricordi delle morti a cui aveva assistito, che aveva provocato, di cui si era sfregiato l'anima per tutti quegli anni, puntualmente riemergeva dalla memoria. Sì, la sera e poi la notte ben si prestavano a immagini di lutto.
In fondo il nero del mio sguardo non è che il nero della mia anima.
Il rimorso si faceva largo tra i pensieri e le immagini fluttuanti, ma il tempo delle lacrime era finito da lungo tempo ormai. Restava solo lo spazio per l'azione, e momenti di riflessione come quello si facevan sempre più radi. Ma per una mente abituata a indugiare nei meandri della disperazione, il ricordo e il passato erano un'inesauribile fucina di pensieri interminabili.
Quanto dolore ho provocato, nella falsa recita della mia vita.
La sua era una tragedia quotidiana, e il suo volto una maschera di pietra che nascondeva le emozioni, quando era il momento di mangiare la morte. Ma dentro, lì dove lo spettacolo si faceva vita, era un perpetuo soffrire.
Era incantevole quello scenario: Hogwarts non cessava mai d'incantare. Un vero nutrimento per gli occhi e l'anima.
Ormai il sole era del tramontato, e il silenzio aleggiava tangibile sulla superficie dell'acqua. Il buio nell'anima di Severus sembrava fuoriuscire dal suo sguardo, perso nella contemplazione. E chi si fosse trovato a passare di lì in quegli istanti, si sarebbe soffermato un momento, o forse più, a cercare di sondare l'impenetrabile mistero di quegli occhi. Notte perpetua. Silenzio costante. Solitudine di anime lasciate al loro destino. E come una stella per il navigante, avrebbe forse notato una luce profonda scaturire da quegli abissi, segno di una speranza che non muore. O di una disperazione che non si piega.
Uno sguardo, e il senso dell'essere è lì, facile e impossibile da cogliere.
:woot:
 
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264 replies since 4/6/2008, 11:27   4031 views
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