Miei ultimi lavori per
Serpeverde:
Volo di Fenice
La notte pił lunga termina con un volo di fenice,
calde lacrime scivolano sulla ferita scoperta,
come un fiotto d'acqua tiepida sotto la luce morbida della luna,
come stelle d'argento,
trafiggono un firmamento di sangue,
lentamente le ombre declinano,
e primi raggi dell'alba accarezzano un nuovo inizio.
Morte di un anima
Mai scivola la maschera dal volto,
colei che cela l'anima agli occhi distratti del mondo.
Anima,
come un antico sfilacciato arazzo,
come un arco invisibile che si tende ad un vigoroso strattone.
Focalizzando l'obiettivo,
senza un fiato,
tra le mani cede e scocca la freccia,
dall'alto osservi la discesa,
lenta ed inesorabile,
di quel frammento di te in uno svolazzare di vesti,
che la notte con noncuranza inghiotte.
Sotto la maschera nasce una lacrima,
fragile cristallo che subito muore sul palmo della mano ancora pulsante,
ove giace un rimpianto ormai inutile.
Attraverso la Tempesta
Passando attraverso la pioggia scrosciante della notte,
hai terso le tue ferite,
sciolto dolore e rimorso.
L'acqua gelida ha trascinato via il sangue,
in rivoli scoloriti e striscianti tra le ombre.
Nel colore caldo del giorno che nasce,
ora,
finalmente puoi danzare sull'oceano tenendola per mano,
e tutto quello che resta del passato sono solo gocce di pioggia su un vetro sporcato dal tempo.
