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| CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 20/10/2012, 20:21) Ho scritto tutto questo, tempo fa, in un momento molto nero. Nei miei pensieri, stranamente, è saltato fuori anche Severus e questo vuol dire che, in qualche modo, si è impresso dentro di me.
Non sapevo se postare o meno, ma amo scrivere e mi dispiacerebbe sprecare qualcosa che, comunque, mi ha spinto a farlo. Per il mio Severus è ancora lunga la strada per essere felice. L'ho riletta oggi, per caso, e di nuovo mi ha colpito a fondo, soprattutto quel sole che brucia i gradini, "quel sole abbagliante che ora sfianca, non scalda col suo tepore, e al contempo raggela", quel scendere (la scala) a patti con la realtà, umilmente, quel tornare indietro al dolore per ricordare gli insegnamenti dimenticati... Certo, c'è Severus nella storia, è indubbio: i riferimenti ci sono tutti, incastonati alla perfezione in quella lenta ed ardente discesa: dalla perenne notte di uno sguardo intenso ai simboli perversi della colpa Un marchio, un serpente e un teschio; c'è il mantello, la maschera d’argento e l’armatura di coraggio; ma credo che ci sia anche molto altro, forse troppo... Quel che conforta è che, alla fine, c'è la ferma speranza che "tutto passa", anche se l'ultima frase, veramente, mi ha dato i brividi, in profondità: è così tristemente perfetta per Severus... ma non solo...
Se vuoi, a te sola decidere, questa storia sarebbe un bel gioiello nello scrigno di Magie Sinister Storie.
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