Se fosse un luogo dell'anima, sarebbe il Club Della Sofferenza

Proprio vero, noi bottegai siam incorreggibili: troviam sempre lo spunto di serenità nelle situazioni più nere eheh!

Due versetti precisi, o meglio due pensieri in versi sul nostro caro nero Angelo tornato in paradiso...


Volo, e mi sembra di cadere
sempre più giù più giù più
oltre questa parvenza di vita.
Camminare è un ricordo, ormai,
perchè le mie scelte mi han negato umanità
per appartenere ancora al mondo.
Ai margini
compirò il mio destino,
lì dove si stabilisce il destino degli eroi.

:tigre2:

Edited by Ida59 - 3/11/2016, 22:37

Il suo "destino ai margini"... ahhhhhhhhhh... sì, ai margini ma così centrale per tutto il resto del mondo che lo ignora...

Che meraviglia...
L'ho sempre immaginato come il morto-che-cammina, e va avanti nonostante tutto, contro la vita e contro la morte, per portare a termine la propria missione.
Ma il tuo Severus va oltre, e ritrova l'umanità, e il proprio destino di tragico e misconosciuto Eroe.
Bellissima poesia, e pitonica fino la midollo...

E' leggendo parole come queste che il mio cuore si riempie di un orgoglio smisurato per Severus. Perchè lui è l'Eroe che non si cura di sè, che sa di sacrificare la sua vita e di questa consapevolezza ogni giorno di più mi innamoro perdutamente.

Grazie a tutti!!
Se l'effetto è questo, vi rimpinzo a versi eheh!
Sentiamo tutti qualcosa verso questo personaggio, e anche se variamo nelle nostre impressioni, proveniamo tutti da un'unica sorgente di ammirazione e identificazione.

Ahhh, stasera è sera di poesia, e allora sotto a chi tocca...


Passi dopo passi,
e camminare non è che un volo sull'abisso.
Pensare di non cader mai
oltre l'orrore di quel che si è...
e ritrovarsi ancora, ancora
a stringer tra le mani
amore che non c'è.
Sono l'assetato che beve sangue
e lava nel rimorso la coscienza,
ma non rinuncio a quanto vivo dentro,
respiro d'ineffabili valori
che splendon solo in chi li segue.
Elevarsi al tutto
che per i più rappresenta quel vuoto
su cui basare l'essenza.

Io mi fregio del nulla che è tutto,
del silenzio che grida verità,
di speranza che non tramonta
nemmen quando la vita si spegne.

:tigre2:

Edited by Ida59 - 3/11/2016, 22:39

Fatine 2.
La Vendetta

Ora voi vi chiedere: questa "ci è" o "ci fa"?
Io che la conosco bene posso dirvi: ci fa.

Era un modo, un po’ contorto, per indicare un gruppetto più o meno coerente dei lati della mia personalità, e (unica cosa interessante) vedere in che modo influivano nella mia percezione di Severus.
Aliseia, un po’ leziosa e pomposa, è quella che scrive di solito nel Forum, e insegue un Severus dolente e romantico.
Il suo problema è che a volte si riferisce più a un mito che a un uomo, e le sue parole, suonando come un tributo, perdono la loro freschezza.
Asombra se ne sta per i fatti suoi, comunica con Severus e non con il mondo, e perciò difficilmente si vedrà on line.
E se lo facesse, sarebbe nel modo più goffo e imbarazzante, perché come Severus accumula talmente amarezza, e si sente talmente inadeguata, da dire e fare sempre la cosa sbagliata.
A., invece, che non è (ancora) matta, dirige queste spinte diverse come farebbe con una sgangherata orchestrina (e, sì, la musica che suona è la mia. Ma a volte si sente un accordo stonato:
?!? Fermatemi quando scrivo queste cazzate! Vi do il permesso).
A. ha anche altre passioni, ma è sempre e ancora qui.
E sapete perché? Perché Severus è qualcosa di più di un idolo. Severus è lo specchio, la piccola anima, animella vagante e gemella, dove trasfondere umori, frustrazioni, ma anche piccole, feroci, squisite cattiverie.
Non a caso in un racconto ho diviso anche lui in tre.
Tre proiezioni: Severus, Snivellus e Snape.
L’uomo, il ragazzo, il Mangiamorte.

(E adesso questo pezzetto me lo trasferisco nella Galleria di Specchi, il nostro archivio del Severus-plurimo, del Severus personale e del Severus di tutti).

E, sì, ho finito di romper le balle con questa storia delle fatine. Ma quella storia della fatina bionda-con-le-ali-di-libellula non mi andava giù, mi sentivo male solo a pensarci...

Ahahahahaha, Ali, smettila di cercare di rimangiarti la povera Ali-dilibellula-seia ;DDDD

Tanto lo sai che a me le fottute fatine piacciono talmente tanto che anche bionde e con i boccoli ho comunque voglia di viziarle

Eh, ste fottute fatine...

E attenta che le fatine svolazzando attirano gli Stregatti... non vorrai che un qualche sorinionissimo "S" cerchi di acchiapparti al volo? XD

Benvengano le fottute fatine

Sanno portare, con un ALIto di vento, un toco di bacchettina, uno sbattere di ALI... tante sensazioni che ti fanno riflettere e liberano la fantasia...

Lasciale svolazzare...

Eh? Non posso rimangiarmele, le fottute fatine? E allora, se insisti, le darò in pasto a quello Stregatto (una in particolare, la fatina Aronza, ha proprio un debole per il micione )


Grazie, Stefi
E allora viva le fottute fatine! (Mi è sembrato di vedere un gatto... )

Ho perso di vista Severus.
Ho perso di vista il mio Corvaccio Nero.
Dov’è lo spauracchio odioso, il mostro, la tenebra, il mistero?
Non vedo più quell’uomo che guardava dalla torre, quell’uomo dalle lacrime acide, taglienti come lame.
Ho perso quel ragazzino, la sua rabbia corrosiva. Quel ragazzino che tratteneva il fiato, nell’ombra, spiando la felicità altrui.
Dove sono il buio, la contraddizione, la paura?
Non trovo più Severus.
Dove sono l’attesa, la sospensione?
Il mio Corvo senza casa ora si è fermato.
Ora ha trovato la sua pace.
Se mi fermo ad ascoltare, non sento più il suo pianto, quei singhiozzi secchi, da animale.
Non lo vedo più, sul limitare di una soglia, in bilico sul confine tra due mondi, tra salvezza e perdizione, tra gioia e disperazione, tra sberleffo e poesia.
Non sento la sua voce.
E non c’è malinconia nelle mie parole.
Non c’è dolcezza, non c’è congedo.
Solo rabbia.
Quella sofferenza, quella frattura, quell’ansia inestinguibile. Quel languore.
Mi spettavano: erano miei.
Quell’”uomo di carta”: lui era mio, con tutto il suo bagaglio di contraddizioni.

Così sono venuta qui, dove tutto è cominciato.
A respirare quest’aria rarefatta, dolorosa, dimenticata.
L’aria tempestosa del mio primo Severus.
C’è odore di elettricità.
Sentore d’incendio: residui inceneriti di speranza, tanfo di frustrazione.
Ma qui, in questo Club, ogni cosa è ancora viva.
Vibra della vita (sbagliata, indimenticabile, fallita) del mio primo Severus.














Non ci posso fare niente, se c'è anche solo una parola che non mi convince, io devo cambiarla.

Edited by Aliseia - 1/8/2009, 14:39

Ricordati che Severus è una Fenice Nera (oltre che uno sdegnoso Corvo). Rinasce quando meno te lo aspetti