Posts written by Alaide

Un duetto mi sembra un po' difficile da fare, ma possiamo fare un coro con degli asoli (sono interventi di un personaggio di solito durante l'aria di un altro) di Severus e Narcissa.


Scenicamente non è impossibile tenere sospesa Charity (ricordo ancora un finale di Billy Budd con il baritono che veniva effettivamente impiccato... era un effetto iper-realistico e ho apprezzato il coraggio del cantante), ma dubito che la cantante vorrà farlo per dieci-quindici minuti. Quindi più semplicemente viene portata dentro e legata in apposito punto della scena.
Dopo il n. 5 ci sta un'aria di Severus (ma senza quadro di Silente perché obbligherebbe a un cambio scena). Basta che rimanga solo.


Era stato deciso per la terza opera: si vede che Remus/Tonks sono destinati al numero 7


Grazie.


Il commento di Harry sarà ovviamente gorgheggiato (è ciò che accomuna Harry e Voldemort, altro che Serpentese... loro condividono re sovracuti)


A testo si è molto più artigianali, quindi niente Computer grafica (costosissima tra l'altro), ma delle più semplici ombre cinesi. Basta far girare nel modo giusto JK in modo che sembra proprio che venga morso e poi insanguinarlo bene.

Ho ripreso in mano la struttura dell'ultima opera (prometto che mi dedicherò quanto prima a sistemare tutti i numeri musicali prescelti nell'apposita Classroom).
Rispetto a quanto detto qualche tempo fa, aggiungo alcune idee.
Sappiatemi dire cosa ne pensate.


Sinfonia

Atto I
Scena. Malfoy Manor
n. 1 Scena --> aprirei con un coro di Mangiamorte felici (ho già in mente il brano... nelle opere i cori di cattivi cantano sempre dei motivetti allegrotti). Sono incerta se inserire un asolo di Narcissa (l'abbiamo inserita nell'opera precedente, qualcosa dobbiamo farle fare) o lasciare soltanto il coro. Si possono anche mettere dei brevi pertichini di Severus.
n. 2 Aria (Severus) --> aria riflessiva (ovviamente gli altri Mangiamorte sono andati da qualche parte fuori scena)
n. 3 Aria (Voldemort) o Scena --> Nel caso di un'aria Voldemort entra con i Mangiamorte al seguito e Charity prigioniera (gorgheggia tutto felice per i successi ottenuti, ma non vede l'ora di uccidere Harry). Nel secondo caso, entrano alcuni Mangiamorte alla spicciolata, poi Voldemort, poi viene portata dentro Charity (la scena rende tutto più veloce e evita due arie di fila).
n. 4 Scena (Severus, Voldemort, Charity) --> la morte di Charity (ho inserito il personaggio nell'opera 3 soltanto per questo momento). Sarà una scena complessa e lunga, con breve arioso di Charity (quando prega Severus)
n. 5 Duetto (Severus, Voldemort) --> preannunciamo che Severus sarà il nuovo preside di Hogwarts. Sono incerta se aggiungere un altro numero o se far chiudere l'atto con il coro di Mangiamorte iniziale

Atto II
n. 6 Aria (Harry) o duetto (Harry, Hermione) --> mettiamo un'aria o un duetto in cui canta JDF in modo che commenti la notizia di Severus Preside.
n. 7 ??? --> qui mi servirebbe un momento di passaggio sul numero successivo: inseriamo un'Aria di Remus? un duetto Remus-Tonks?
Ovviamente le due scene si svolgeranno davanti al sipario chiuso così risparmiamo sulle scene già spoglie.
n. 8 Coro e scena --> l'inizio dell'anno scolastico a Hogwarts
n. 9 Duetto (Severus, Minerva) --> occorre per far capire quanto sia mutata la situazione tra i due. Quindi un bel duetto dove Minerva esprime rabbia, delusione, dolore e Severus si mostra granitico (con gli appositi "a parte" in cui esprime i suoi pensieri).

Atto III
n. 10 Duetto (Severus, Neville) --> è il momento in cui Neville tenta di rubare la spada di Grifondoro e Severus lo "punisce"
n. 11 Aria (Neville) --> io metterei un'aria in cui Neville esprime un minimo dubbio, che però mette subito a tacere (so che nei libri nessuno dubita mai, ma a livello drammaturgico non ha molto senso, quindi un minimo dubbio a Neville lo possiamo far venire, ma, poi, per la sua storia pregressa con Severus lo mette a tacere).
n. 12 Duetto (Harry, Hermione) --> ne approfittiamo per spiegare che esistono gli Horcrux che servono per sconfiggere Voldemort (al pubblico non serve sapere molto altro). I due sono demoralizzati perché non sanno come poter distruggere il medaglione.
n. 13 Scena (Harry, Severus) --> non è un vero duetto perché non i due non si parlano, ma è il momento in cui Severus consegna la spada di Grifondoro a Harry (mettiamo anche in scena la distruzione del medaglione).

Atto IV
Siamo già alla battaglia di Hogwarts che spalmerei su due atti. Tutto all'interno di un'unica scena da cui entrano e escono tutti i personaggi senza mai incontrarsi ovviamente.
n. 14 Aria (Severus) ---> aria in cui il nostro esprime tutta la disperazione del momento e la sua solitudine.
n. 15 Interludio --> inserirei qui un breve interludio musicale per permettere a Severus di uscire di scena e far passare alcuni istanti prima dei numeri successivi.
n. 16 Duetto (Remus, Tonks) --> Morte di Remus e Tonks (i Mangiamorte sono comparse ovviamente). Un bel duetto drammatico direi che ci sta più che bene.
n. 17 ?? --> Qui non so cosa mettere, ma mi serve un numero prima di quello dopo. Forse si può dare qualcosa a JDF.
n. 18 Duetto (Severus, Minerva) --> è la scena in cui Minerva dà a Severus del vigliacco (per evitare l'effetto "Castel Sant'Angelo" JK esce piuttosto banalmente di scena. Al massimo facciamo un effetto nebbia). Se abbiamo fatto entrare in scena JDF assiste a tutta la scena (come avviene nei libri) e può uscirsene con un commento alla fine di tutto per chiudere l'atto.

Atto V
n. 19 Scena (Harry, Hermione, Voldemort, Severus) --> è la scena della morte di Severus (usare il serpente sarà però complesso scenicamente, a meno di usare un simpatico gioco di ombre).
n. 20 Aria (Severus) --> grande e lunghissima aria in cui Severus spiega tutto a Harry.
n. 21 Finale (Harry, Coro) --> viene soltanto detto che Voldemort è morto.

Grazie mille, Ele

Grazie mille, Chiara!!!
Dovrei continuare a vagolare di teatro in teatro (sperando che vengano presentate delle belle stagioni).


Grazie mille, Gabri!!!


Grazie mille, Ida!!!!


Grazie mille, Elly!!!!


Grazie mille, Cate!!!!
Apprezzo tantissimo le foto ed essendo una mite Tassorosso, apprezzo anche quelle in versione Serpeverde.


Grazie mille, Manu!!!!

Ho già progettato le due storie (e forse mi sbuca fuori una seconda fanfiction) e conto di iniziare a scrivere nei prossimi giorni.

La recitazione è merito del regista che, secondo me, ha saputo trasmettere la sua idea ai protagonisti. Guardando lo spettacolo, secondo me, si vede che c'è stato un lungo lavoro di studio e molte prove e una comunione di intenti tra tutti gli artefici del progetto. Infatti, non sono sicura che con altri cantanti possa funzionare altrettanto bene (Vienna ha un teatro dove fanno opera tutte le sere. Quindi non possono avere sempre le star).

Per chi fosse interessato al video della Turandot di Vienna, lascio questo LINK che porta ad un'aula Classroom dove troverete il video.

Di solito, se un'opera viene trasmessa in diretta TV, poco dopo finisce su youtube. Nel caso gli austriaci non ci facciano vedere la diretta, poi vedrò se riesco a trovarla in altro luogo.

Segnalo che ORF 2 domani trasmetterà alle ore 20,15 la Turandot di Vienna. Vi lascio il link alla TV austriaca. Ho provato a guardarla live oggi e funzionava. Spero che lo faccia anche domani sera (essendo una tv estera non è detto che trasmetta anche in Italia via web).

Sono appena tornata da Vienna dove ho assistito a uno dei migliori spettacoli che abbia mai visto: Turandot.

Si tratta di uno spettacolo in cui tutte le parti hanno operato in sintonia (direzione, cantanti e regia). Parto dalla premessa che avevo scelto di fare questa trasferta per il debutto come Turandot di Asmik Grigorian, una cantante bravissima che ho già ascoltato in altri spettacoli, per la regia di Claus Guth, per la presenza di Kaufmann che debuttava scenicamente il ruolo (l'aveva già cantato in forma di concerto a Roma). Probabilmente la mancanza di uno di questi tre elementi mi avrebbe fatta rimanere a casa.

Non si è trattata di una Turandot convenzionale, né dal punto di vista registico (niente cineserie, niente lanternine di cartapesta), né dal punto di vista interpretativo (nessun Calaf eroe senza macchia).

La direzione è stata molto attenta allo sperimentalismo presente nella partitura e al colore orchestrale. Mi è piaciuta molto, anche perché non è mai stata effettistica, merito anche della splendida orchestra dei Wiener Staatsoper.

I cantanti sono stati tutti bravissimi (una nota di merito anche agli interpreti di Ping, Pong e Pang, niente di eccezionale, ma i più intonati che abbia ascoltato). Parto da Asmik Grigorian che ha reso benissimo il disagio psicologico di Turandot, le sue paure, il suo essere bloccata in un mondo congelato. Accanto a lei JK ha disegnato un Calaf mai eroico, ma estremamente umano (splendide le mezze voci in Nessun dorma). Accanto a questi due fuoriclasse Liù (Kristina Mkhitaryan) e Timur (Dan Paul Dumitrescu) hanno dato voce a due ottime interpretazioni.

La regia ambientava la vicenda in un paese dittatoriale altamente burocratizzato dove l'individuo non esiste (sono tutti vestiti uguali). Anche Ping, Pong e Pang, spogliati da qualsiasi macchiettismo, sono parte di questa macchina burocratico-oppressiva e vestiti come il coro.
In questa ambientazione, Calaf appare non come un eroe, ma come un uomo, inizialmente spaesato (lui non è omologato al mondo di Turandot, che è poi il mondo costruito dal padre di Turandot), poi stregato da Turandot e, dopo la risoluzione degli enigmi, disposto ad aiutarla a liberarsi dal sistema oppressivo in cui è rinchiusa e si è rinchiusa, intrappolata dalla paura degli uomini, memore dello stupro subito dall'ava, impaurita dall'idea di diventare adulta, di amare e di avere relazioni personali (non ne ha mai avute, nemmeno con il padre, freddo e distante, preoccupato soltanto del possibile proseguo della stirpe). Quando Calaf risolve gli enigmi è terrorizzata e questo terrore la porterà prima alla violenza (tortura di Liù: scena tra l'altro risolta benissimo perché Calaf viene legato e rimane ad assistere impotente alla scena), poi nuovamente al terrore (quando resta sola con Calaf), infine alla liberazione (quando accetta l'amore di Calaf).
Il finale vede i due protagonisti che fuggono insieme dal mondo oppressivo, dove vogliono ingabbiarli.
Ho trovato la regia intelligente, uno scavo profondo nel testo e nella musica di Puccini.
Lascio una foto della serata che ho trovato sul sito della Staatsoper di Vienna.

Credo di non aver mai scritto in questa discussione (e ieri sera mi sono scordata di farlo), ma, nonostante la mia presenza sul Forum non sia stata continuativa (sono sparita per diversi anni), in qualche modo è stato un punto fermo da quando mi sono iscritta (credo intorno al 2009). Anche quando non ero attiva, sapevo che esisteva e, quando sono riapparsa due anni fa, in concomitanza con i suoi 15 anni, è stato assolutamente naturale.
Quindi, Tanti Auguri, Calderone!

Ripesco questa vecchia discussione per condividere le impressioni da loggionista itinerante.
Dall'inizio della stagione (a settembre, un po' come Hogwarts) mi sono mossa su Ginevra per Don Carlos (versione in francese in cinque atti), a Parma per Trovatore (ahimè, ma mi hanno scippato il baritono previsto), a Vienna per Trittico e Otello e a Roma per Mefistofele.

Partirò dall'ultima vista, ovvero Mefistofele, opera di Arrigo Boito (che ha scritto anche il libretto).
La storia è tratta dal Faust di Goethe e ne ripercorre le tappe più importante: la vendita dell'anima a Mefistofele, la storia di Margherita sedotta e abbandonata da Faust (la fanciulla ucciderà involontariamente la madre e annegherà il bambino avuto da Faust) che trova redenzione in carcere. I delitti che ha commesso sono tutti "provocati da Faust. Il sabba romantico con streghe, folletti e magia. Il sabba classico dove compare Elena di Troia che viene a sua volta sedotta da Faust. La redenzione finale di Faust che, dopo tanto vagare, capisce che l'unica cosa per cui valga la pena vivere è un'umanità fragile, ma libera.
Boito dà molta più importanza di Goethe a Mefistofele (da qui il titolo) che non a Faust, rendendolo un personaggio centrale fino al sabba romantico e alla successiva scena nel carcere in cui Margherita rifiuta di seguire Faust e di salvarsi la vita.

Lo spettacolo di Roma ha visto una direzione spettacolare, quella di Michele Mariotti, che, per citare Severus, non sventolava inutilmente la bacchetta (come fanno i peggiori direttori), ma ha permesso di mettere in luce la bellezza della musica e la tensione drammaturgica.
La regia, molto sobria, ha ambientato la storia in una contemporaneità non definita a livello temporale. Ho apprezzato soprattutto il fatto che non scadesse mai nel volgare (il libretto offre diverse occasioni).

Il cast era molto equilibrato, senza grandi star, ma molto affiatato. Ho apprezzato soprattutto la Agresta che ha interpretato sia Margherita che Elena riuscendo a differenziare i due personaggi. Buono anche il tenore (Guerrero) che ha ben reso il personaggio e così il basso Relyea che ha interpretato Mefistofele a cui va dato atto di esser riuscito a pronunciare versi contorti come le parole "tracotato atòmo" o "latebra".

In complesso un gran bello spettacolo, che dovrebbe arrivare su Raiplay (o almeno spero).

Lascio qui il link alla Turandot che ha inaugurato quest'anno la stagione lirica del San Carlo di Napoli.
Io l'ho vista ieri sera. La regia parte da un presupposto che appare piuttosto chiaro fin da subito e che porta avanti in maniera coerente, a volte forse un po' didascalicamente. Non aspettatevi la Cina, ma la recitazione è curata e le masse sono mosse bene. A me non è dispiaciuta, anche se a volte mi è apparsa un po' didascalica.

Lascio anche il link al Don Carlo che ha inaugurato la stagione della Scala.
Personalmente non mi è piaciuto (regia statica, direzione lenta e cast non all'altezza con l'eccezione di Elina Garanca), ma questo non vuol dire che a voi non piaccia.