Eccomi qui a partecipare! Questa sfida di ellyson mi ha davvero intrigata....brava!
Mi è balenata subito alla mente questa storia...Buona lettura!
Titolo: Sapore di cannella
Autore: Misslegolas
Tipologia: one shot
Genere: romantico, introspettivo
Avvertimenti: AU
Beta reader: Ida59
Epoca: Post Malandrini
Disclaimer: Disclaimer: I personaggi e luoghi di questa storia non appartengono a me bensì a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà e occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Sapore di cannella
Si guardò intorno desolato.
Il salotto di Spinner’s End era lugubre e triste per festeggiare San Valentino ma era l’unico luogo che gli appartenesse dopo la scomparsa dei genitori. Tutto era rimasto invariato perciò tutto era triste e senza gusto. Pochi mobili trasandati, le pareti grigie, le tende stinte. Doveva fare qualcosa visto che tra poco lei sarebbe arrivata.
Alzò la bacchetta ma poi si fermò.
Come poteva cambiare la stanza? Non era tipo da merletti e colori, lui, né da mobili ricercati e lussuosi. Continuò a pensare angosciato per un po’. Ogni idea per ravvivare e rendere più accogliente la stanza rapportata a lui e alla sua personalità gli appariva falsa e ridicola. Poi, sorridendo, la soluzione gli balenò naturale nella mente. Come aveva fatto a non pensarci prima?
Con pochi decisi tocchi di bacchetta la vecchia credenza e l’armadio all’angolo scomparirono e le pareti furono ricoperte da una semplice scaffalatura carica di libri. Ecco una delle cose che amava di più. Lasciò dov'erano il vecchio tavolo e le sedie. Mise il divano davanti al caminetto che si premurò di accendere. Si guardò intorno soddisfatto: la stanza appariva adesso molto più in linea con il suo modo di essere.
Ma dove avrebbe dovuta farla accomodare e cosa offrirle?
Rimase per un po’ a guardare le fiamme scoppiettare nel fuoco. Non erano per lui cene romantiche, candele e cioccolatini. Maledisse la sua stupidità per aver deciso di invitarla lì! Ma non poteva mentire a se stesso? Era stata la migliore decisione mai presa.
Il tempo passava veloce e il suo arrivo ormai era imminente.
Con la bacchetta fece comparire un piccolo tavolino davanti al divano accanto al fuoco, una bottiglia di vino rosso e due bicchieri. Mise infine i biscotti che lei adorava quando era ad Hogwarts e che compravano sempre insieme nelle uscite a Hogsmeade. Un po’ sdolcinato, ma qualcosa doveva anche mostrare del suo cuore o che l’aveva invitata a fare?
Eppure mancava ancora qualcosa… ma certo! Cosa avrebbe indossato?
Nuovi tormentosi pensieri cominciarono ad affollargli la mente. Non aveva mai dato molta importanza al suo aspetto, farlo ora sarebbe stato ridicolo. Tuttavia non poteva presentarsi come in un giorno qualsiasi. Il nero era il colore che gli dava più agio ma una fastidiosa voce simile a quella di James Potter gli lambì le orecchie “Ecco il brutto pipistrello”. Scelse perciò una via di mezzo: pantaloni neri e un largo maglione verde scuro, il colore della sua casa. Stava ancora osservandosi nel riflesso della finestra quando sentì bussare alla porta. Eccola, era arrivata!
Raggiunse l’ingresso e solo in quel momento si rese conto di come apparisse triste e abbandonato. Sollevò la bacchetta, non aveva tempo di fare molto: un vaso di gigli comparve sul piccolo mobile con specchiera. Sempre meglio di niente.
Aprì la porta
“Ciao, Sev!”
“Ciao, Lily!”
Era splendida con i capelli rossi sciolti sulle spalle e un maglione acquamarina
“Che fai, non mi fai entrare?” chiese la ragazza infreddolita ma con le guance rosse “Ho fatto una corsa da casa: non mi sembrava facesse così freddo”
“E’ il 14 febbraio, Lily, certo che fa freddo” replicò impacciato facendosi da parte per farla entrare.
La ragazza scoccò uno sguardo compiaciuto al mazzo di gigli nel vaso ma senza dire niente entrò nel salotto.
“Wow, Sev, è proprio carino qui” riprese andando a riscaldarsi vicino al caminetto scoppiettante e osservando i libri ordinatamente impilati nella libreria “Si vede che c’è il tuo tocco”
Severus annuì impacciato eppure contento. Lily aveva capito che aveva cercato di far risplendere una parte di sé in quella stanza e la trovava carina, forse aveva qualche speranza. Piton si sedette sul divano mentre lei ancora si riscaldava in piedi. Aprì la bottiglia di vino che aveva preparato
“Questo ti riscalderà un po’” disse, sentendo la sua voce diversa.
Quante volte aveva sognato di essere solo con lei ed ora che era lì,si sentiva impaurito e impacciato più che mai. Le porse il bicchiere colmo di vino e le loro mani si sfiorarono
“Hai le mani gelate, Lily” esclamò stringendone una nella sua.
“Sono stata una stupida a uscire senza giacca. Ma avevo fretta”
Severus rimase pensieroso. Aveva fretta… non vedeva l’ora di arrivare da lui? No non era possibile, stava fantasticando come al solito.
“Gli zuccotti caramellati! Ti sei ricordato!” riprese contenta la ragazza aprendo la scatola sul tavolino.
“Come potevo dimenticarli, Lily” sussurrò.
Eppure lei riuscì a sentirlo. Si volse e gli si sedette accanto, la mano ancora stretta nella sua. Lily appoggiò il calice sul pavimento e con la mano libera scostò una ciocca dei capelli corvini dal suo volto. Severus sollevò lo sguardo e si perse in quegli occhi verdi come un prato d’estate.
Erano talmente vicini da sentire i propri respiri sul volto.
“Ho sempre amato il tuo odore. Profumi come gli ingredienti di mille pozioni” bisbigliò Lily.
Severus avvampò, il volto rosso come un pomodoro maturo, ma si sentiva audace per una volta nella vita. Lily da quando era arrivata non aveva fatto altro che fargli capire che desiderava davvero essere lì a Spinner’s End: ora toccava a lui agire.
Raccolse tutto il coraggio e, pur sentendosi impacciato come mai, si avvicinò ancora di più posando le sue labbra fredde su quelle rosse come una ciliegia di Lily. Avevano il sapore della cannella. Lei, invece di ritrarsi, ricambiò. La strinse a sé accarezzandole i capelli di fuoco senza staccarsi dalla sua bocca e sentendo la lingua di lei fare capolino tra le labbra.
Improvvisamente una fitta di dolore bruciante all’avambraccio sinistro.
Tutto scomparve.
Severus Piton sollevò il capo dalla tavola del vecchio salotto di Spinner’s End.
Non c’erano librerie, solo i vecchi mobili dei suoi genitori.
Il fuoco era spento. Un unico bicchiere giaceva vicino alla sua mano.
L’intenso odore della pozione del Sonno Sognante pizzicò il suo lungo naso.
Era stato tutto un sogno.
Che stupido era stato a lasciarsi andare a quella debolezza. Lily in quel preciso momento stava passando il suo primo S. Valentino da moglie felice dell’odioso Potter.
Si alzò gettando il bicchiere nel caminetto spento e desolato. La chiamata dell’Oscuro Signore era arrivata nel momento giusto. Si sentì di nuovo orgoglioso di aver scelto una strada di gloria e riscatto. L’avrebbe fatta pagare a Potter e a quelli come lui. Severus Piton non sarebbe stato più un debole da calpestare. Avrebbe preso e ottenuto quel che desiderava. La sua vita finalmente era diversa.
Ripose la bacchetta nel mantello pronto a smaterializzarsi per raggiungere il suo Signore mentre un sapore di cannella ancora indugiava sulla lingua, residuo tentatore di una vita che non era sua