| Per non lasciarvi in astinenaza da "bottoncini" ecco due brani tratti da "Ritorno alla Vita". Non si parla solo dei bottoncini della casacca... ma non mi pareva giusto tagliare del tutto le due scene (che già il meglio ancora deve verire, ma qui non c'è... perchè si finiva in VM14))
Si piegò nuovamente sul calderone a verificare la densità della pozione: microscopiche goccioline di sudore imperlavano la sua fronte. Quel mese di giugno aveva portato l’estate con un certo anticipo ed anche nel sotterraneo l’aria era tiepida. Il grande fuoco faceva il resto. Aveva già tolto il mantello, ma ora anche l’austera casacca nera era di troppo. Lentamente, senza perdere d’occhio la pozione che sobbolliva, piegò il gomito davanti a sé, alzando la mano quasi all’altezza degli occhi, e cominciò a slacciare la lunga fila di piccoli bottoni di raso della manica sinistra. Passò quindi all’altra manica, continuando ad aprire lentamente i bottoncini, con un movimento fluido ed elegante delle lunghe dita, mentre le pieghe della candida camicia di seta si aprivano morbidamente. Alhyssa era comparsa sulla soglia ed osservava i sensuali movimenti di Severus che si stagliava, nero ed elegante, contro il riverbero dell’imponente fuoco. La mano flessuosa del mago raggiunse l’ultimo bottone della casacca, all’altezza della vita e, sempre molto lentamente, cominciò a slacciarla, risalendo verso l’alto. I suoi profondi occhi neri sfavillavano alla luce intensa delle fiamme. Mentre la mano destra liberava con lentezza i piccoli bottoni, ricoperti di lucente raso nero, dalle loro asole, con l’altra mano cominciò ad aprire la casacca, facendola scivolare dalla spalla, mentre la soffice stoffa della camicia appariva lentamente. Alhyssa guardava il corpo di Severus rivelarsi gradualmente ai suoi occhi innamorati, mentre lui si toglieva la casacca e l’abbandonava con eleganza sulla sedia, vicino al camino. Un altro sguardo attento alla pozione e la mano di Severus tornò in alto, per slacciare i primi due bottoni della nivea camicia ed allentare la sciarpa di seta nera che gli fasciava strettamente il collo. La piccola mano di Alhyssa s’insinuò all’improvviso fra le sue e Severus ebbe un lieve sussulto. Afferrò delicatamente la mano e la portò alle labbra: - Non ti avevo sentito entrare. - sussurrò, deponendo un delicato bacio sulla punta delle dita. - Per forza, sei sempre concentrato su quella misteriosa pozione! – ammiccò la maga. – Posso finalmente sapere di cosa si tratta, visto che ti ho aiutato a prepararla? – - Lo saprai solo quando sarà pronta. – sussurrò Severus sorridendole. – E’ una sorpresa! – - Mmmm… potrei trovare un mezzo per farti parlare… - mormorò Alhyssa con sguardo malizioso. Afferrò un capo del lungo nastro nero e tirò delicatamente, svolgendolo con estenuante lentezza dal collo di Severus. Poi lo lasciò scivolare a terra. Lui era immobile, le braccia abbandonate lungo i fianchi e la guardava intensamente, respirando appena, le labbra frementi lievemente dischiuse, gli occhi di velluto nero accesi di passione. Lei appoggiò le mani sul suo petto, insinuando le dita tra un bottone e l’altro, sfiorandogli leggermente la pelle prima di cominciare a slacciargli la camicia, lentamente, bottone dopo bottone, scendendo verso il basso. Sentiva la pelle di Severus fremere d’eccitazione, ed i capezzoli irrigidirsi sotto la leggera pressione delle sue dita, mentre gli apriva completamente la camicia sul petto, e poi tremare quando la sfiorò appena con le labbra e con la punta della lingua vi disegnò delicati arabeschi.
Alhyssa sorrideva, impaziente, ed aveva già cominciato a slacciargli l’interminabile fila di piccoli bottoncini della casacca, con la solita estenuante e sensuale lentezza. Avrebbe potuto farlo con un semplice tocco di bacchetta, ma vedere l’austera stoffa nera aprirsi cedevolmente sotto le sue dita, le dava un particolare fremito d’eccitazione che ogni volta accendeva il suo desiderio. Poi fu la volta della sciarpa nera che, adagio ed in larghe volute, gli sfilò dal collo bianco per lasciarla morbidamente cadere a terra in lenti svolazzi. Infine la leggera camicia di seta bianca, ancora un’infinita serie di bottoncini, e sotto, la pelle chiara, liscia e morbida di Severus, sempre fremente di desiderio, da percorrere con le dita, disegnando complicati arabeschi, da accarezzare con le labbra, stimolando i piccoli capezzoli con baci appassionati, da esplorare con la lingua, languida, calda e vellutata, per strappare al suo uomo gemiti soffocati mentre il suo corpo era inondato da brividi di piacere.
Edited by Ida59 - 22/10/2007, 22:57
|