CITAZIONE (Ida59 @ 23/8/2007, 23:32)
Sì Simo, puoi iniziare la fic anche in un momento antecedente.
Astry, non c'è nulla che non mi piaccia, ci mancherebbe altro, ma si sente che è stata scritta di getto e che, se tu riuscissi a rimetterci mano, potresti aggiungere anche la mente al cuore... e tu hai una testolina favolosa... e farne un vero capolavoro.
Sai, la critica è sempre la stessa... (non mi picchiare): è un po' troppo veloce... (perdono!!!)... si potrebbe soffrire (godere) molto di più...
Perdono se mi intrometto.
Ma dato che anche io di solito beto Astry, mi sento di dire la mia.
Per una volta non concordo con te, Ida.
Per due validi (eheheh, validi secondo me, sia chiaro
) motivi:
- Snivellus... sempre lui...
Ma questa volta non Severus-Snivellus, ma lo Snivellus intimo dell'autrice (Astry sentiti liberissima di smentirmi e mandarmi a cagare, eh). C'è chi come te sa razionalizzare certe cose, Ida, e le affronta con la logica, e c'è chi ha quel piccolo semino dentro il cuore che porta a mollare la ragione proprio in cose come queste e ti fa scrivere col cuore, annullando il cervello, o quasi.
Io pure, che scrivo il Severus più cervellotico di tutti i tempi, quello stra-iper-ultra-razionale (anche se con tante insicurezze non si può negare che il mio è un Severus col cervello sempre acceso), credo che se mi deciderò ad affrontare questo specifico racconto, lo farò col cuore issato sul bavero e ciao ciao al raziocinio ferreo di altre cose (tipo la mia ff per il Processo).
Del resto è un uomo che muore. Quando muori la logica non ti sorregge più. Ci sei solo tu che pesi il tuo cuore, credo.
- Come dicevo, sono pensieri in punto di morte e non è una morte poi così lenta. Certo prima c'è Voldemort che parla, parla, parla, ma è evidente dal modo in cui Severus fa il disco rotto, che per lui il tempo è annullato, compresso, esaurito, finito in quello che è diventato mantra, necessità assoluta, ultimo desiderio, timore folle di fallimento, contingenza unica: trovare Harry e dirgli ciò che deve.
Non esiste che questo imperativo categorico, secondo me, e poco altro.
Poi il morso, il sangue che fiotta via, la breve agonia, la scoperta insperata che Harry è lì, la morte.
Personalmente, da lettrice, se la cosa prendesse uno spazio di pensieri lunghissimo mi stonerebbe. La morte è fatta di istanti, di brevi lampi. E' la fine.
Qualcosa di più lungo da parte di Astry, questa volta, a mio parere rischierebbe di produrre, almeno in me, l'effetto involontariamente grottesco di quelle scene di film in cui uno è ferito in modo che dovrebbe solo stramazzare, gridare "Argh!" e restarci e invece parla, si dibatte, si agita, fa monologhi per delle mezz'ore (per fare un esempio concreto, vedasi la morte di un personaggio nel finale di Spiderman 3... che ok è un fumetto, ma se ti infilzano i polmoni con due lame larghe un braccio... beh, è molto se respiri un pò, rantolando molto... ma se trovi il modo/tempo di far pace con mezzo mondo, dire una battuta sagace, guardare il tramonto, chiedere che non ti piangano, ma nemmeno ti dimentichino... Pifferi... io rido, non posso farci nulla).
Questo ovviamente è solo il mio modeso, personale, soggettivo, parere e non è vincolante.
Sta ad Astry decidere. Ma mi pareva giusto dire anche la mia, visto che di solito le scasso l'anima da morire perchè faccia aggiunte su aggiunte.
PS: Scordavo... a volte è eccezionalmente colmo di pathos, poesia e lirismo, anche un decesso tirato per le lunghissime (e aridaje con Boromir
), ma io personalmente non so se sarei tanto brava da gestirlo. Ci vuole un talento molto grande e una maestria particolare per farlo.
Il che non vuol dire, Ida, che tu non sappia riuscirci o non possa farlo Astry provandoci.
Però, di primo acchito mi viene da dire che è comunque richioso provarci senza finire con lo stranire il lettore nel senso che dicevo righe fa.
Edited by chiara53 - 19/6/2015, 14:50