Il Calderone di Severus

Radio Cusano Campus a cura di Andrea Lupoli, Salute e benessere - Spettacolo

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Giorgy
view post Posted on 21/8/2021, 10:50




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Quest’anno ricorre il 150 ° anniversario della morte di Charles Dickens, uno degli scrittori più famosi e amati al mondo. Per celebrare l’evento, le poste dell’Isola di Man, lavorando a stretto contatto con il Charles Dickens Museum di Londra, hanno pubblicato il 14 ottobre 2020 un set di sei francobolli accuratamente selezionati con cinque incisioni del suo libro più famoso “A Christmas Carol” e un ritratto in miniatura dell’autore, realizzato nello stesso periodo in cui è stato scritto il libro.

Anche oggi “A Christmas Carol” rimane in stampa e non passa un anno senza un altro adattamento della storia sul palco o sullo schermo. A oltre 175 anni dalla sua prima pubblicazione, Dickens è inseparabilmente connesso alle nostre idee sul Natale moderno grazie alla lunga narrazione fatta negli anni e ai personaggi di A Christmas Carol che hanno una rilevanza continua.

Il francobollo di valore più alto presenta il “ritratto perduto” di Charles Dickens, raffigurante la star letteraria all’età di 31 anni. Il dipinto è andato perduto per oltre 130 anni e recentemente, miracolosamente, è stato ritrovato in una scatola di ninnoli in Sud Africa. I mercanti d’arte Philip Mold & Company hanno ufficialmente identificato il ritratto e ora si trova esposto al Charles Dickens Museum di Londra.

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Cindy Sughrue, direttrice del Charles Dickens Museum: “Questa è stata una collaborazione meravigliosa per celebrare il 150 ° anniversario e per raccontare il Museo e la sua straordinaria collezione. Considerando che il ritratto di Dickens di Margaret Gillies è andato perduto per oltre 130 anni, è qualcosa di unico vederlo presentato in modo così bello su un francobollo. Siamo assolutamente entusiasti di questo set commemorativo e della sua celebrazione e della qualità senza tempo di A Christmas Carol.”

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L’attore Simon Callow, Patron del Charles Dickens Museum, ha dichiarato: “Sono davvero molto felice di tornare al Charles Dickens Museum, uno dei miei posti preferiti in assoluto sulla terra, per sostenere il lancio di questa splendida suite di francobolli. Gli schizzi di John Leech’s erano le primissime illustrazioni dei personaggi che si erano appena formati nell’immaginazione di Charles Dickens e sarebbero presto diventati fissi nei cuori e nelle menti dei suoi lettori. È un tocco davvero speciale vederli uniti in questo set di francobolli.”

Maxine Cannon, Direttore Generale dell’Isola di Man Stamps & Coins, ha dichiarato: “È con immenso orgoglio che commemoriamo il più grande scrittore britannico e il suo lavoro “A Christmas Carol” che è indissolubilmente legato al Natale. Vorremmo ringraziare il Charles Dickens Museum per la loro guida e le autorizzazioni e Simon Callow per il suo supporto nel dare vita a questa meravigliosa collezione. Siamo lieti di poter offrire il nostro sostegno al Charles Dickens Museum per aiutarli a continuare il loro incredibile lavoro nel mantenere un’influenza così importante agli occhi del pubblico.”

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La collezione “Charles Dickens – 150″ è disponibile come set e set di fogli, foglietto, pacchetto di presentazione e busta “primo giorno” e con una edizione limitata di buste “primo giorno” firmata da Simon Callow. QUI per ulteriori informazioni.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/264298-dickens-canto-di-natale/

Edited by chiara53 - 17/9/2021, 19:07
 
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Giorgy
view post Posted on 21/8/2021, 10:58




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Per alcuni potrebbe essere difficile pensare ai soldatini di carta; piombo o plastica, come ad una alternativa reale ai videogiochi, alle serie tv e ai social network negli svaghi di giovani e meno giovani. In realtà questo può essere vero solo se li pensiamo nella categoria strettamente associata all’intrattenimento.
Se ci spostiamo sul piano dell’arte o dello studio della storia ecco che i soldatini diventano i protagonisti assoluti di una narrazione fatta di immagine e gioco. Si perché il soldatino nasce come balocco ma è con il tempo che si trasforma in un veicolo di altre emozioni non solo legate al divertimento o alla meraviglia, seppur proprio grazie al sentimento di meraviglia costruiscono la loro forza. Nel guardare queste piccole o grandi figure (da qui il termine alternativo “figurini“) non possiamo non restare affascinati dalla loro bellezza e dall’accuratezza con cui sono stati dipinti o disegnati.
Disegnati? Si, il soldatino di carta è, per sua stessa natura fisica, personcina monodimensionale che nasce sul foglio da disegno grazie alla maestria di straordinari artisti del fumetto del calibro e della fama di Hugo Pratt, Dino Battaglia e Sergio Toppi.

Il Corriere dei Piccoli

Sul “Corriere dei Piccoli” il giornalino che ha portato e sviluppato il fumetto in Italia, dei primi soldatini compaiono negli anni 30, ma sono più educativi, che giocabili. È solo negli anni 50 che fanno la comparsa, sulle pagine del settimanale, piccoli eserciti da incollare su cartoncino, ritagliare e montare. Non sono solo eserciti, il mondo dell’avventura si affaccia tra le figure militari (pellirosse, guerrieri e personaggi di paesi esotici e lontani) e anche figure da teatro o da pista: le maschere, personaggi d’opera, calciatori e ciclisti. La bellezza di queste figurine è evidente, e a disegnarle sono infatti, perlopiù, le grandi firme del fumetto, già affermate o che diventeranno autorevoli pochi anni dopo.

I Grandi Maestri

Hugo Pratt, Dino Battaglia e Sergio Toppi, sono i tre grandi autori che amano disegnare divise e soldatini, ma accanto a loro anche Giorgio Trevisan, Leo Cimpellin e, unica firma femminile, Iris De Paoli, oltre a un raro Guido Crepax, che sarà inventore di molti giochi di battaglie per altre testate, tra cui «Linus». Dino Battaglia e Sergio Toppi si dilettarono per tutta la vita a costruire modellini di soldati di grande cura tecnica e realismo poetico. Hugo Pratt fu sempre quasi ossessionato da divise e dettagli, che davano realtà storica, precisione e credibilità alle sue opere di fantasia. Generazione figlia di una guerra che non aveva combattuto, questi “ragazzi” mitizzarono gli eserciti liberatori e sapevano il valore comunicativo di ogni colore di divisa, di ogni mostrina.

I giorni nostri

L’incanto di questi meravigliosi eserciti torna oggi disponibile grazie alla cura e all’amore di Laura Scarpa che ha, attraverso la sua casa editrice ComicOut, raccolto con sapienza ed amore le pagine originali di quelle prime pubblicazioni che diedero vita a quegli anni di incredibili pubblicazioni. Un’antologia ricca delle pagine “da ritagliare” del «Corriere dei Piccoli» fino alla fine negli anni 60 (partendo da quelle di Domenico Natoli negli anni 30), diventa un divertente affresco d’epoca. Quasi un libro-gioco, che si rivolge agli appassionati del grande fumetto italiano, e ai tanti collezionisti e studiosi di divise e di soldatini in miniatura.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/263784-soldatini-cart...egante-passato/

Edited by Giorgy - 22/8/2021, 17:34
 
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Xe83
view post Posted on 21/8/2021, 12:24




Che meraviglia, cara Giorgia!, 🤩
Non ero a conoscenza di questo prezioso e stupendo set di francobolli di Dickens. Grazie per l'interessantissimo approfondimento e per le avvincenti informazioni che ci hai regalato. 🌸😀
 
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Giorgy
view post Posted on 21/8/2021, 13:05




CITAZIONE (Xe83 @ 21/8/2021, 13:24) 
Che meraviglia, cara Giorgia!, 🤩
Non ero a conoscenza di questo prezioso e stupendo set di francobolli di Dickens. Grazie per l'interessantissimo approfondimento e per le avvincenti informazioni che ci hai regalato. 🌸😀

Di nulla tesoro 💕❤️ sono tutti articoli scritti da mio marito e li sto ripescando per poterli inserire qui sul Calderone☺️
 
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Xe83
view post Posted on 21/8/2021, 13:14




CITAZIONE (Giorgy @ 21/8/2021, 14:05) 
CITAZIONE (Xe83 @ 21/8/2021, 13:24) 
Che meraviglia, cara Giorgia!, 🤩
Non ero a conoscenza di questo prezioso e stupendo set di francobolli di Dickens. Grazie per l'interessantissimo approfondimento e per le avvincenti informazioni che ci hai regalato. 🌸😀

Di nulla tesoro 💕❤️ sono tutti articoli scritti da mio marito e li sto ripescando per poterli inserire qui sul Calderone☺️

Grazie anche a tuo marito, allora! Grazie di cuore. 🌸😘
 
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view post Posted on 21/8/2021, 14:39
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Grazie!
Notizia interessante e francobolli bellissimi!
Tanti anni fa ero una collezionista anche io e un set del genere sarà di sicuro andato a ruba ;).
 
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view post Posted on 22/8/2021, 08:09
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Che belli questi francobolli per un'iniziativa che celebra un grande scrittore! 💖
 
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Giorgy
view post Posted on 22/8/2021, 11:15




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Chi è stato giovane fra il 1986 e il 1989 non può non ricordare i mitici Boglins. Mostriciattoli che cambiarono il mondo dei giocattoli e fecero impazzire bambini e adolescenti degli anni ’80.

Distribuiti all’epoca in Italia dalla Mattel che incassò oltre 50 milioni di dollari per la vendita al dettaglio degli iconici mostri, i Boglins sono finalmente tornati anche nel nostro paese pronti a far felici vecchi fan e nuovi curiosi. Eccoli dunque tornare a conquistare tutti, grazie anche ad una importante campagna di kickstarter e ad una mirata pubblicità sui social media che ha visto il contributo di youtuber e ticktocker, a riprova che i Boglins vogliono prendersi i giovani di oggi e i quarantenni nostalgici.
La first edition (disponibile da poche settimane) prevede 15 mila pezzi e il ritorno di King Dwork, King Drool e King Ylobb tre iconici Boglins tornati sul mercato con la loro storica scatola-gabbia (parte integrante del gioco) e una scheda di accompagnamento per capire geografie e caratteristiche del mondo dei Boglins.

Tanti i modelli disponibili, il modo più semplice per comprarli o visionarli resta il sito internet del produttore: www.toys.lu/shop


Lo storico spot del 1989

[VIDEO NON PIU' DISPONIBILE]

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/273864-tornano-i-boglins/

Edited by Ida59 - 6/10/2023, 10:30
 
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view post Posted on 22/8/2021, 16:50
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Questi soldatini di carta hanno un fascino vintage irresistibile! Disegni veramente ben fatti: visto gli artisti citati non poteva che essere così.
Interessante articolo, Giorgia.
 
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Giorgy
view post Posted on 22/8/2021, 16:54




CITAZIONE (Arwen68 @ 22/8/2021, 17:50) 
Questi soldatini di carta hanno un fascino vintage irresistibile! Disegni veramente ben fatti: visto gli artisti citati non poteva che essere così.
Interessante articolo, Giorgia.

Grazie mille cara Manu💕
 
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Giorgy
view post Posted on 22/8/2021, 17:00




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Estate tempo di barbecue e grigliate. Ma quanto la cottura può modificare i cibi rendendoli potenzialmente cancerogeni? Ne ha parlato il Dott. Luciano Atzori, Biologo Studio ABR, Esperto in sicurezza alimentare e tutela della salute, intervenuto nella diretta del programma Genetica Oggi in onda su Radio Cusano Campus.

Quando la carne può fare male alla salute?

In primis esagerando con la quantità, gli italiani ne mangiano circa 78 kg all’anno procapite, contro gli 87 dei Francesi e i 120 degli Australiani. Il consumo di carne non va demonizzato ma va controllato e soprattutto integrato in una alimentazione equilibrata. Una cosa però è una carne “totale” ossia una Lombata o una Bistecca. Un conto sono i derivati della carne: insaccati e salumi che spesso hanno subito dei trattamenti che li rendono più pericolosi della carne in quanto tale. Penso all’aggiunta di nitrati e nitriti, sostanze chimiche che conferiscono alla carne un bel colore rosso, ma che sono altamente pericolosi perché nell’adulto possono portare a formazione tumorale. Anche la conservazione è importante, l’affumicatura per esempio può portare alla formazione di sostanze che possono risultare cancerogene. Meglio dunque preferire la carne non i derivati.

La cottura invece? Che ruolo svolge?

La cottura è molto importante, la carne è costituita da proteine e da grassi. Le proteine quando vengono carbonizzate, succede spesso nei bordi quando la si cuoce al barbecue, si formano Ammine eterocicliche anche queste cancerogene. I grassi che cadono in fase di cottura producano i così detti “IPA” un acronimo che indicano interferenti endocrini, sostanze che mimano il normale funzionamento dei nostri ormoni, creando delle disfunzioni. I problemi dunque sono molti.

Quali le accortezze da seguire?

Pulire sempre la griglia dai residui della cottura precedente. Non sempre viene fatto e questo lascia le sostanze chimiche sulla griglia stessa. Preferire poi le carni magre, meno sono i grassi e più è difficile che si formino gli IPA. Scegliere pezzature medio piccole così che si cuociano prima senza rimanere troppo sulla brace.
Evitare di togliere la carne dal congelatore e posizionarla subito sulla griglia. Anche aspettare poco tempo non aiuta perché si scongela solo la parte esterna e non la parte interna. Evitare la cottura diretta scegliendo quella indiretta. Ci sono molti barbecue dove si può posizionare la carbonella da una parte e la carne dall’altra.
Questo aiuta a raggiungere al massimo una temperatura di 200 gradi e non gli 800 della cottura diretta. La marinatura rappresenta infine un fattore importante, non solo per il gusto, ma anche per la sicurezza alimentare perché l’emulsione di olio, succo di limone, aceto ed erbe aromatiche riduce drasticamente la formazione di IPA. La marinatura deve avvenire in frigorifero per qualche ora. La birra scura e il rosmarino risultano su questo molto efficaci.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/145457-grigliate-estate-carne-alla-brace/
 
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Giorgy
view post Posted on 23/8/2021, 11:45




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Parlare di “Oliver Twist” non è certo cosa semplice e non solo perché è un enorme classico, cosa che lo rende materia da lezione e da cultura accademica e non di recensione giornalistica, ma perché in questo specifico caso siamo davanti ad un volume che necessita di una particolare attenzione vista la sua natura collezionistica. Ma partiamo dall’inizio.

Oliver Twist è una delle opere più note di Charles Dickens e anche una di quelle più millantate nella sua lettura. Secondo un sondaggio del Telegraph è al quindicesimo posto fra i venti classici mai letti di tutti i tempi, poco dopo “David Copperfiled” “Casa Desolata” e “Grandi Speranze”, tutti romanzi dell’autore inglese. Per chi invece lo ha letto veramente e ha “scalato” le oltre mille pagine del volume, sa benissimo che ci troviamo davanti ad una delle più influenti e significative opere del grande romanziere inglese. Pubblicato in così tante edizioni che è ad oggi difficile tenere il conto, “Oliver Twist” si colloca senza alcun dubbio fra le opere seminali della letteratura mondiale. E questa è storia, o no? E se ci fosse dell’altro? Se ci fosse un manoscritto dimenticato anche dallo stesso Dickens e mai stato pubblicato?

Oliver Twist

Siamo nel 1837, i primi due capitoli di Oliver Twist sono appena apparsi sulle pagine di Bentley’s Miscellany, una nuova rivista letteraria fondata da Richard Bentley, di cui Dickens era stato appena nominato editore. A soli 25 anni, il giovane scrittore aveva già assaporato il successo con il suo primo romanzo, The Posthumous Papers of the Pickwick Club. Allo stesso modo, sembrava che stesse già iniziando a intuire che il suo giovane eroe orfano, Oliver Twist, sarebbe diventato una star, scrive infatti Dickens: “Ho forse il miglior argomento a cui abbia mai pensato. . . Ho messo tutto il mio cuore e la mia anima in Oliver Twist, e sono convinto che avrà un ruolo sul tema lavoro e sarà molto popolare.” Dal momento in cui furono pubblicati i primi due capitoli, le avventure di Oliver Twist, illustrate con incisioni di George Cruikshank, i lettori le accolsero con grande entusiasmo decretandone un rapido successo: il numero di febbraio di Bentley’s Miscellany dovette essere ristampato in ulteriori 1.000 copie. I capitoli seguenti, sempre accompagnati dalle illustrazioni di Cruikshank, seguirono mensilmente fino all’aprile 1839, quando la popolarità del giovane ragazzo, il primo ragazzo della letteratura inglese ad essere scelto come eroe di un romanzo, aumentò rapidamente.
Dickens era ormai sul punto di diventare uno degli scrittori più famosi d’Inghilterra e del mondo.

Il manoscritto dimenticato

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Nonostante Dickens custodisse con grande attenzione i suoi manoscritti, una parte della primissima stesura dell’opera andò scomparsa, una “perdita” delle prime pagine mai scritte di Oliver Twist da correlare all’ anno 1839 quando Dickens lasciò la direzione di Bentley’s Miscellany senza riuscire a recuperare i suoi preziosi manoscritti originali che negli anni finirono sepolti negli archivi del suo editore Richard Bentley appunto e dove sono rimasti fino alla morte del romanziere, per poi riemergere, come nelle migliori storie, molti anni dopo in occasione di una classificazione del materiale d’archivio. Un piccolo tesoro è così venuto alla luce in quel momento, un tesoro composto da 474 pagine scritte a mano da Dickens, con correzioni abbastanza ampie, corrispondenti a ventidue capitoli del libro.

I giorni nostri: Un prezioso volume

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Facendo un salto temporale di anni torniamo al presente e al volume pubblicato da Sp Books, una piccola ma straordinaria casa editrice francese che sorge in un angolo della Normandia. Una realtà che ha pubblicato un libro che riproduce fedelmente le pagine scritte a mano da Dickens del suo Oliver Twist, completo della parte “perduta”. Una pubblicazione resa possibile grazie alla collaborazione con il Victoria and Albert Museum che conserva ancora oggi gli originali. Un volume cartonato, dal grande formato (10X14), tirato solo in 1000 copie numerate. Un oggetto dallo straordinario valore collezionistico ed estetico, con 24 illustrazioni a colori tratte dalle acqueforti dell’artista George Cruikshank, legato a doppio nodo a molte opere di successo del romanziere.

Un libro capace di diventare in realtà una sorta di macchina spazio-temporale perché sfogliare questa edizione significa essere catapultati allo scrittoio di Dickens, sedersi vicino al grande autore e trovarsi di fronte alla sua arte, non solo quella della scrittura, ma anche quella “della penna” con il suo caratteristico tratto evocativo, le correzioni e la febbrile quanto magica grafia che ritroviamo riprodotta sua carta.

C’è un pezzetto del caro “Boz” in questa edizione che merita una libreria importante e una gestualità quasi religiosa, mistica. Sfogliare questo “Oliver Twist” non si avvicina a nessuna altra esperienza che si può fare nella vita da lettore.
Ogni gesto, ogni pagina, ogni lettera letta o solo immaginata è qualcosa che trascende il senso stesso della lettura e della letteratura, ha un suo erotismo non solo in quanto libro di pregio ma anche in quanto oggetto d’arte. Tutto questo lo differenzia da qualsiasi altra edizione mai pubblicata, passata, presente o futura che sia. Lunga vita a Charles Dickens e a tutti coloro siano in grado di restituire al mondo la sua opera, lettori compresi.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/261053-oliver-twist-charles-dickens/
 
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Giorgy
view post Posted on 24/8/2021, 14:33




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In una estate segnata da mascherine e distanziamenti, arriva in soccorso a tutti quelli che sognano mete lontane e avventure in mare un volume straordinario edito da Rizzoli: “I giornali di bordo. L’arte di raccontare i viaggi per mare”. Il curatore, il giovane storico inglese Huw Lewis Jones, ha raccolto le memorie, le note di navigazione, gli schizzi e i disegni di marinai, commercianti, avventurieri, pittori e scienziati in un volume dalla sontuosa veste grafica e ricco di immagini a colori che lo rendono un pregevolissimo libro da collezione. Incontriamo fra gli altri: Francis Beaufort, William Bligh, Francis Drake, Rose de Freycinet, Vasco da Gama, Horatio Nelson, Antonio Pigafetta, Piri Reìs,Tupaia, Susan Veeder.

Personaggi che in un modo o nell’altro hanno legato il loro destino a quello del mare, diventando leggende. La lettura della biografia e delle imprese dei singoli personaggi che compongono il volume, va in realtà a dare supporto alle immagini che come detto rappresentano il vero cuore pulsante del libro che sembra in effetti uscito dalla stiva di un galeone del XVII secolo, con lo spirito di quelle traversate che emerge in ogni pagina, spesso scritta di notte alla luce di una candela. Rizzoli, che non è nuova a questo tipo di cura, ha prestato una grande attenzione nei confronti dei materiali scelti per la realizzazione del libro con una copertina rigida, la carta opaca dalla alta grammatura e una rilegatura fatta con attenzione affinché il libro possa mantenere inalterato nel tempo il suo fascino. In un momento in cui anche l’editoria ha subito rallentamenti, puntare su questo tipo di prodotto, di pregio, potrebbe essere l’arma vincente per rilanciare il settore troppo spesso bloccato nelle idee e nella voglia di osare di più. Da segnalare infine l’insolito formato, stretto e lungo, come un vero e proprio diario di bordo di una nave antica. Non vi resta che mollare gli ormeggi, buona lettura.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/258294-i-giornali-di-bordo-rizzoli/

Edited by chiara53 - 17/9/2021, 18:45
 
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Giorgy
view post Posted on 31/8/2021, 16:43




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Se pensate che Roald Dahl sia un autore solo per bambini, e comunque non ci sarebbe nulla di male, siete in errore. Lo dimostra in primis la sua biografia: Pilota durante la seconda guerra mondiale Dahl inizia la sua attività di scrittore prendendo spunto dalle sue avventure in guerra e iniziando a scrivere sia racconti per bambini che storie per adulti pubblicate qualche anno dopo su giornali come: Ladies Home Journal, Harper’s, Playboy e il New Yorker. Molte delle sue storie furono poi influenzate dalle difficili esperienze personali che collezionò da bambino nei collegi inglesi, dove gli insegnanti sottoponevano gli alunni a punizioni corporali: Dahl raccontò queste esperienze con quel delizioso senso di umorismo a tratti particolarmente nero ma sempre efficace.

Il Meglio di Roald Dahl

Guanda ripropone 20 racconti di Roald Dahl pensati più per gli adulti che per i bambini e caratterizzati da quella vena causti e irriverente tipica dello scrittore Gallese. Beffa, ribaltamento delle situazioni, black humor e tutta la forza narrativa di un autore immenso ed evocativo come le sue storie. E’ in questa raccolta che incontriamo: un truffaldino intenditore di vini deciso a ottenere la mano della giovane figlia del suo facoltoso ospite, un giocatore che colleziona le dita di chi perde contro di lui, un seduttore impenitente sorpreso dalle conseguenze di un rovente incontro notturno, l’inventore della macchina dei suoni capace di cogliere i lamenti delle piante… Maneggiare il grottesco e il “magico” è capacità di pochi e Dahl è sicuramente fra questi. Un volume che lo celebra a 100 anni dalla sua nascita.

Fonte: Andrea Lupoli
https://www.tag24.it/170417-il-meglio-di-r...ione-di-guanda/
 
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Giorgy
view post Posted on 2/9/2021, 20:55




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Sempre più italiani si rivolgono al “Dott.Google” per diagnosi prêt-à–porter. Il 74% degli italiani considera infatti internet un punto di riferimento utile per ottenere informazioni in tema salute. Una pratica però molto rischiosa che può generare ritardi nella diagnosi aggravando la malattia. Ne ha parlato il Prof.Aldo Morrone, Presidente della Fondazione IME e Direttore scientifico dell’Istituto Internazionale Scienze Mediche Antropologiche Sociali.

Professore una percentuale importante di italiani si cura utilizzando le informazioni raccolte su internet. Come interpretare questo dato?

Oserei dire che non si cura proprio grazie alla disinformazione che spesso si trova su internet. Un punto va sottolineato in modo importante: il web non potrà mai sostituire il rapporto medico-paziente fatto non soltanto da domande e risposte ma fatto di un contatto, un accoglienza, che non si limita solo di domande ma di un ascolto attento del “non detto” della sofferenza della persona malata.

Queste persone, questi pazienti, si sentono forse soli dal punto di vista sanitario? Penso anche a chi crea gruppi su Facebook dedicati ad una determinata patologia

Diventa utile quello che viene chiamato: “Network delle persone”. Persone che condividono su internet le proprie esperienze, le proprie sofferenze, le proprie malattie. Purché ovviamente queste informazioni siano attendibili. Guai da parte di questi “gruppi” di sostituirsi al medico curante che rimane una delle grandi conquiste, e uno dei grandi punti di riferimento, del nostro servizio sanitario nazionale.

I dati presenti sulla rete internet possono però fornire indicazioni preziose per i medici

Credo questo si. Tutti i medici e tutti gli operatori sanitari devono avere una consuetudine in internet e una capacità di ascoltare le persone. Nella mia esperienza mi è capitato spesso di vedere delle persone che arrivavano da me con informazioni prese da internet e stampate sui fogli. Spesso chiedendomi se potevo offendermi nel vedere certi dati. Io invece ritengo che questo sia un buon modo per iniziare un approccio con il paziente. I medici ovviamente devono saper navigare e distinguere ciò che può essere utile loro rispetto a ciò che invece non serve. Informazioni che sono attendibili rispetto a quelle che non lo sono. Potrebbe essere inoltre utile spiegare cosa significano alcuni termini e/o le abbreviazioni spesso impiegate nel gergo medico e che si trovano anche in internet.

Ci sono secondo lei dei medici, inesperti o alla prime armi, che utilizzano la rete in modo eccessivo o scorretto? Magari come una forma di “consulenza” alternativa.

Credo che rivolgersi alla rete non sia inutile, ma può certamente essere pericoloso. Provengo da una cultura clinica in cui ogni incertezza poteva trovare supporto in un collega più esperto. Si può condividere su internet una incertezza e poi magari commentarla insieme ad un collega.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/143194-dott-google-internet/
 
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