Ammetto di averci pensato un po’ prima di rispondere a questo tuo post, Giorgia. L’argomento potrebbe toccare tematiche complesse che esulano da questa discussione, e io potrei diventare noiosamente prolissa.
Ritengo sia doveroso ricordare a tutti, e a me stessa, che la rete fa parte delle nostre vite: viviamo con internet tra le dita e davanti agli occhi, e, più di ogni altra cosa al mondo, vogliamo risposte alle domande che ci poniamo ogni giorno. Il medico (e il sacerdote) sono i nostri interlocutori ‘estranei’ principali. Da loro ( dai medici in primis) ci aspettiamo obiettività, chiarezza, rispetto. Facile, direte voi. No, purtroppo non lo è, ed è per questo che la rete è diventata per noi medici il Pericolo Pubblico n^1! Il mio non vuole essere un discorso generalista o colpevolista, ma, tolta la bontà e l’estrema utilità di internet per la condivisione di esperienze (incontri web tipo ‘meet the expert’; convegni e siti di divulgazione scientifica come PubMed), purtroppo l’uso che viene fatto delle informazioni mediche presenti sul web è nell’80% dei casi errato, fuorviante e destabilizzante… per tutti. Quella che viviamo ogni giorno non è più la lotta alla malattia, ma alla disinformazione o alla informazione distorta che sta dietro la malattia. Durante il mio lavoro spendo tempo
a spiegare, delucidare, chiedere se sono stata compresa. Certo, lo so, non siamo tutti uguali (lo so soprattutto per esperienza personale), ma a volte è proprio difficile scardinare convinzioni venute da letture a casaccio oppure a restare impassibili quando il parente o il paziente di turno ti risponde: “No, sta sbagliando, non è come dice lei dottore, io l’ho letto su Google!”.
Posso immaginare che chi sta dall’altra parte della scrivania senta di doversi documentare sulla
sua malattia, ma troppo spesso questo viene fatto per la necessità di ‘difendersi’: è il medico oggi il nemico, perché tanto prima o poi sbaglierà.
Attenzione siamo fuori dall’ambito della negligenza, imprudenza e imperizia che sono da condannare, sempre. Tuttavia è anche importante essere consapevoli che la medicina non è una scienza esatta. L’Evidence Based Medicine, su cui si basano tutte le linee guida internazionali, è una ‘regola’ empirica che poggia su basi statistiche!
Va bene, chiedo scusa, mi sono dilungata lo stesso. Vi lascio con questa vignetta dissacrante e (per me) troppo vera.