Il Calderone di Severus

Radio Cusano Campus a cura di Andrea Lupoli, Salute e benessere - Spettacolo

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Giorgy
view post Posted on 7/9/2021, 12:09




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La carenza di vitamina D interessa tra il 50 e il 70% dei bambini italiani. Insufficiente esposizione solare, stili di vita errati, allattamento esclusivo prolungato al seno, obesità e colore della pelle sono i principali fattori di rischio. Ne ha parlato il Dott.Gianni Bona, Vice Presidente SIPPS (Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale), ai microfoni di Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano, durante la diretta di Genetica Oggi. Un focus alla luce di una consensus volta a fornire le raccomandazioni mirate alla prevenzione dell’ipovitaminosi D in età pediatrica, individuando i soggetti a rischio ed indicando le modalità di profilassi/trattamento.

Dott.Bona, partiamo con il capire quali sono le proprietà di questa vitamina che vi hanno portato a realizzare la prima consensus sulla Vitamina D stessa

Dunque, è stato molto importante presentare questo documento perché è il primo a livello europeo che fissa delle precise indicazioni riguardo l’uso della vitamina D in varie condizioni: dalla gravidanza, all’uso della stessa nel bambino o nell’adolescente. Parlando di proprietà la Vitamina D negli ultimi anni ha assunto un ruolo cruciale, strategico. Se ne parla sempre di più in funzione di scopi diversi ma comunque importanti. Il primo sicuramente è quello di garantire nel bambino una normale e ottimale ossificazione dello scheletro. Ci sono poi delle altre funzioni, particolarmente studiate negli ultimi anni, come nel caso delle allergie, la prevenzione nei confronti delle malattie cardiovascolari e di alcune neoplasie. Non tutto però è stato chiaramente dimostrato nella medicina legata all’evidenza.

L’irraggiamento solare è la principale fonte di Vitamina D. Ma oltre a questo dove possiamo trovarla?

In alcuni alimenti, come il “vecchissimo” Olio di fegato di Merluzzo visto che la Vitamina D è contenuta nel fegato di alcuni pesci. E’ presente inoltre in alcune alghe. Oggi la fonte principale oltre al sole, visto che non è sempre facile esporsi al medesimo, è costituita dagli integratori.

Alcuni pediatri si sono detti a favore della prescrizione della Vitamina D mentre altrettanti endocrinologi dicono che è superfluo somministrarla. A chi possiamo dare ragione?

Le rispondo attraverso quelle che sono le note precise della consensus che dicono come durante la gravidanza è necessario somministrarla alle mamme perché ne hanno una quantità bassa; questo è stato dimostrato in tutto il mondo. Dalla nascita al primo anno è necessario integrarla nel bambino, soprattutto nei bambini sovrappeso o obesi che sono a rischio di ipovitaminosi da Vitamina D.

Ci sono degli effetti collaterali ascrivibili all’assunzione di Vitamina D ?

La vitamina D deve essere presa in dosi non eccessive perché nel caso di uso eccessivo, essendo una vitamina che si deposita a livello di tessuto adiposo, si accumula e questo accumulo può portare ad un effetto di intossicazione che può essere dannoso perché può aumentare i livelli di calcio nel sangue e provocare anche dei danni renali, ma solo in caso di dosi esageratamente elevate.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/143046-vitamina-d/
 
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view post Posted on 7/9/2021, 14:42
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Ammetto di averci pensato un po’ prima di rispondere a questo tuo post, Giorgia. L’argomento potrebbe toccare tematiche complesse che esulano da questa discussione, e io potrei diventare noiosamente prolissa.
Ritengo sia doveroso ricordare a tutti, e a me stessa, che la rete fa parte delle nostre vite: viviamo con internet tra le dita e davanti agli occhi, e, più di ogni altra cosa al mondo, vogliamo risposte alle domande che ci poniamo ogni giorno. Il medico (e il sacerdote) sono i nostri interlocutori ‘estranei’ principali. Da loro ( dai medici in primis) ci aspettiamo obiettività, chiarezza, rispetto. Facile, direte voi. No, purtroppo non lo è, ed è per questo che la rete è diventata per noi medici il Pericolo Pubblico n^1! Il mio non vuole essere un discorso generalista o colpevolista, ma, tolta la bontà e l’estrema utilità di internet per la condivisione di esperienze (incontri web tipo ‘meet the expert’; convegni e siti di divulgazione scientifica come PubMed), purtroppo l’uso che viene fatto delle informazioni mediche presenti sul web è nell’80% dei casi errato, fuorviante e destabilizzante… per tutti. Quella che viviamo ogni giorno non è più la lotta alla malattia, ma alla disinformazione o alla informazione distorta che sta dietro la malattia. Durante il mio lavoro spendo tempo a spiegare, delucidare, chiedere se sono stata compresa. Certo, lo so, non siamo tutti uguali (lo so soprattutto per esperienza personale), ma a volte è proprio difficile scardinare convinzioni venute da letture a casaccio oppure a restare impassibili quando il parente o il paziente di turno ti risponde: “No, sta sbagliando, non è come dice lei dottore, io l’ho letto su Google!”.
Posso immaginare che chi sta dall’altra parte della scrivania senta di doversi documentare sulla sua malattia, ma troppo spesso questo viene fatto per la necessità di ‘difendersi’: è il medico oggi il nemico, perché tanto prima o poi sbaglierà.
Attenzione siamo fuori dall’ambito della negligenza, imprudenza e imperizia che sono da condannare, sempre. Tuttavia è anche importante essere consapevoli che la medicina non è una scienza esatta. L’Evidence Based Medicine, su cui si basano tutte le linee guida internazionali, è una ‘regola’ empirica che poggia su basi statistiche!
Va bene, chiedo scusa, mi sono dilungata lo stesso. Vi lascio con questa vignetta dissacrante e (per me) troppo vera.

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view post Posted on 7/9/2021, 14:54
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Questo tema potrebbe intitolarsi:” La Vit D, questa sconosciuta”.
Ciò che sappiamo oggi per certo è che:
1) la carenza di quest oligoelemento è diffusissima nella popolazione, da quella pediatrica alla adulta, indipendentemente dal sesso;
2) l’esposizione solare è largamente insufficiente a mantenere livelli ematici adeguati (almeno > 30ng/ml);
3) l’omeostasi ossea è solo uno dei ruoli che questa vitamina possiede. Sempre più numerosi sono gli studi che la vedono coinvolta nel buon funzionamento del sistema immunitario.
4) un eccesso di dose è difficilissimo da raggiungere; un’assunzione insufficiente, invece, molto più probabile. Dopo un necessario ‘carico’ iniziale , di solito 25000UI al mese sono più che sufficienti.

Cara Giorgia, grazie per questo secondo assist, ma non mi ‘provocare’ più sennò divento insopportabile 🤣🤣
 
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Giorgy
view post Posted on 7/9/2021, 16:37




CITAZIONE (Lonely_Kate @ 7/9/2021, 15:54) 
Questo tema potrebbe intitolarsi:” La Vit D, questa sconosciuta”.
Ciò che sappiamo oggi per certo è che:
1) la carenza di quest oligoelemento è diffusissima nella popolazione, da quella pediatrica alla adulta, indipendentemente dal sesso;
2) l’esposizione solare è largamente insufficiente a mantenere livelli ematici adeguati (almeno > 30ng/ml);
3) l’omeostasi ossea è solo uno dei ruoli che questa vitamina possiede. Sempre più numerosi sono gli studi che la vedono coinvolta nel buon funzionamento del sistema immunitario.
4) un eccesso di dose è difficilissimo da raggiungere; un’assunzione insufficiente, invece, molto più probabile. Dopo un necessario ‘carico’ iniziale , di solito 25000UI al mese sono più che sufficienti.

Cara Giorgia, grazie per questo secondo assist, ma non mi ‘provocare’ più sennò divento insopportabile 🤣🤣

Allora ti devo far intervistare da mio marito 🤣💖
 
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Giorgy
view post Posted on 7/9/2021, 16:44




Grazie cara Kate per ampliare queste discussioni ❤️💖 noto con estremo piacere che ti interessano questi articoli 😉 (chissà perché 🤣) continuerò a pubblicarli💖 .
Sono interviste rilasciate nel corso degli anni da medici specialisti all’interno della trasmissione radiofonica di mio marito “Genetica Oggi”, dove si occupa di medicina e politiche sanitarie.
Un abbraccio 🌹
 
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Giorgy
view post Posted on 12/9/2021, 17:43




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Visitare un paziente che si trova a casa a chilometri di distanza dall’ambulatorio o dall’ospedale dove lavora il proprio medico. Sembra una possibilità fantascientifica o comunque legata ad un futuro lontano. In realtà parliamo del presente e di una tecnologia tutt’altro che fantascientifica. Ne ha parlato il Dott. Gabriele Palozzi, ricercatore post dottorato dell’Università di Roma Tor Vergata, che si occupa da anni di controllo di gestione in Sanità, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus durante la diretta di Genetica Oggi in occasione della sesta edizione di “Place– Platform of Laboratories for Advances in Cardiac Experience”. Una tre giorni tenutasi a Roma dedicata alla cardiologia e alla multidisciplinarietà con migliaia di professionisti provenienti da tutto il mondo.

Dott.Palozzi parliamo di Telemedicina e nello specifico di telecardiologia. Visitare il paziente a distanza. E’ così Dott.Paolozzi ci aiuti a capirne di più?

Nella gestione delle patologie croniche e in particolare quelle di tipo cardiologico è fondamentale poter avere dei dati biomedici che riescano a prevedere e prevenire i peggioramenti della propria salute. Pensiamo per esempio al paziente malato di scompenso cardiaco, che ha un impatto del 1,3% circa di tutta la spesa sanitaria, è una patologia legata a cure assistenziali ossia con il medico e/o l’infermiere sempre vicino al malato. Questo può essere sostituito con una tecnologia di monitoraggio a distanza del paziente. Dati biomedici come la pressione del sangue, la saturazione dello stesso, il proprio peso oppure l’elettrocardiogramma possono essere parametri cruciali per i ricoveri successivi e possono essere dunque monitorati a distanza in telemedicina.

I costi sono elevati per il SSN per questo tipo di tecnologia?

Ci sono degli studi, che io stesso ho seguito in collaborazione con l’equipe del Prof. Calò e del Policlinico Casilino di Roma, che ci mostrano come è possibile prevenire i futuri ricoveri facendo dei piccoli investimenti in telecardiologia. Investimenti che portano ad un risparmio del 30% al SSN a parità di prestazione erogata. La qualità dell’assistenza infatti è equivalente a quella con il medico “in presenza”. Il paziente avrà inoltre il vantaggio di rimanere nella propria casa con un ulteriore risparmio sociale legato al non dover affrontare degli spostamenti per recarsi in visita ambulatoriale. Il risparmio è dunque duplice. Ovviamente la telemedicina non potrà mai sostituire la visita “fisica” del paziente e del suo medico, in un rapporto interpersonale comunque importante. Però la telemedicina può integrare tutto questo nella prevenzione primaria e secondaria e soprattutto nel controllo del paziente e delle malattie croniche dove rappresenta un driver di innovazione molto forte.

I direttori sanitari sono aperti all’introduzione della telemedicina?

I direttori sanitari si stanno aprendo a questo tipo di mondo perché iniziano a capire che l’investimento in telemedicina, e in questo caso in telecardiologia, è un investimento che si ripaga in pochissimo tempo. Le nuove tecnologie ci concedono dei costi bassi. Chi decide in Sanità sta cominciando a capire che un tipo di investimento del genere è davvero molto fruttifero.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/142807-telemedicina-telecardiologia/
 
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view post Posted on 12/9/2021, 22:35
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Interessante post, Giorgia. Nel caso descritto la telemedicina è estremamente utile per tenere in monitoraggio costante il paziente con speciali devices applicati al corpo e collegati ad app installate anche sul cellulare del medico. Questo sistema ha consentito di poter seguire a domicilio molti malati di Covid e, la stessa emergenza pandemica, ha implementato le metodiche per il management via web del paziente e della patologia. Ma, come ben specificato, il contatto diretto tra le due figure in scena è e resterà sempre indispensabile per un approccio più corretto e completo: curare la malattia vuol dire anche curare la persona.
 
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Giorgy
view post Posted on 13/9/2021, 05:49




CITAZIONE (Lonely_Kate @ 12/9/2021, 23:35) 
Interessante post, Giorgia. Nel caso descritto la telemedicina è estremamente utile per tenere in monitoraggio costante il paziente con speciali devices applicati al corpo e collegati ad app installate anche sul cellulare del medico. Questo sistema ha consentito di poter seguire a domicilio molti malati di Covid e, la stessa emergenza pandemica, ha implementato le metodiche per il management via web del paziente e della patologia. Ma, come ben specificato, il contatto diretto tra le due figure in scena è e resterà sempre indispensabile per un approccio più corretto e completo: curare la malattia vuol dire anche curare la persona.

😘💕
 
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Giorgy
view post Posted on 14/9/2021, 20:09




E’ possibile comunicare attraverso la trasmissione del pensiero in quella che viene definita Telepatia? Ne ha parlato Massimo Polidoro, scrittore, giornalista e segretario del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus (la radio dell’Università Niccolò Cusano) durante la diretta del programma Genetica Oggi.

Polidoro, come ha scritto recentemente la telepatia è un fenomeno che non è mai stato dimostrato scientificamente.

E’ vero, nonostante tanti pensino che la telepatia sia un fatto accertato o comunque qualcosa che la scienza sta studiando in realtà ad oggi non ci sono prove scientifiche che dimostrino che sia possibile comunicare da una mente all’altra senza utilizzare gli altri organi di senso o senza usare altri tipi di segnali.

C’è però stato un caso particolare quello di Ilga Kirks, una bambina lettone di nove anni che apparentemente sembrava appunto una telepate

Si, in questa storia sembra entri in gioco qualcosa di simile alla telepatia. Questa bambina affetta da ritardo mentale, parliamo di una storia che risale al 1935, sembrava in grado di leggere il pensiero della mamma, dell’insegnate e di chi le stava accanto. Se per esempio la mamma leggeva a mente un libro, lei ripeteva quello che la mamma stava appunto leggendo. Sembrava dunque una prova dell’esistenza della telepatia. Grazie a verifiche successive si capì che questo apparente fenomeno telepatico dipendeva dal fatto che la bambina non leggeva il pensiero ma riusciva in qualche modo a riconoscere i movimenti involontari che la mamma faceva mentre leggeva; piccoli movimenti delle labbra, della gola o del volto. Ilga dunque riusciva a leggere quei segnali e a riconoscerli, una abilità poco comune e straordinaria ma spesso presente in chi ha degli specifici deficit.

Il cervello può dunque compensare alcuni deficit sviluppando altre capacità. Pensiamo ai non vedenti che sviluppano un udito particolarmente acuto?

L’esempio fatto è molto giusto. La persona non vedente che sviluppa una sensibilità magari più alta per altri sensi. La plasticità del cervello permette di sopperire ad alcune mancanze e rappresenta uno strumento che l’evoluzione ha favorito per permettere all’organismo di cavarsela anche nelle situazioni più difficili.

Fonte: Andrea Lupoli
www.tag24.it/144450-telepatia-massimo-polidoro-cicap/
 
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Giorgy
view post Posted on 17/9/2021, 18:17




Grazie per il lavorone dolce e paziente Chiara 💖❤️
 
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view post Posted on 17/9/2021, 20:06
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25 replies since 21/8/2021, 10:50   467 views
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