Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: generale, introspettivo
Epoca: HP 5° anno
Personaggi: Severus Piton, Remus Lupin, Albus Silente, Sirius Black, Ninfadora Tonks, Malocchio Moody, Arthur Weasley
Pairing: Nessuno
Avvertimenti: Nessuno
Riassunto: Dopo gli avvenimenti del Torneo Tremaghi, l'Ordine della Fenice si è ricostituito, e Silente ha convocato diversi membri nel nuovo quartier generale, allo scopo di fare una rivelazione importante.
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Nota: Questa storia è la terza della serie "Severus a Grimmauld Place", che ho deciso di scrivere dopo aver pubblicato "Qualcosa su cui riflettere", primo racconto della serie.
Primo racconto: "Qualcosa su cui riflettere":
https://severus.forumcommunity.net/?t=60365750Secondo Racconto: "Un cliente particolare":
https://severus.forumcommunity.net/?t=60402296Terzo racconto: "Sentirsi a casa":
https://severus.forumcommunity.net/?t=60415523Quarto racconto: "Cioccolata calda in biblioteca":
https://severus.forumcommunity.net/?t=60504113Rivelazioni
Era la prima volta che metteva piede a Grimmauld Place, e quel posto già non gli piaceva. Era buio e tetro, e rispecchiava appieno lo squallore della famiglia che vi aveva abitato. Molly lo aveva fatto entrare, e si era informata educatamente su come se la stesse passando. Poi era uscita a preparare il tè, in modo che fosse pronto per l'arrivo degli altri.
Arthur era rimasto un po' a chiacchierare con lui, con l'entusiasmo che lo contraddistingueva. Severus si era tolto dalla tasca la spina italiana che aveva preso da un suo conoscente, e gliel'aveva offerta per la sua collezione.
"Oh, grazie, Severus!" aveva esclamato Arthur. "E' bellissima, non ce l'avevo ancora! E guarda, ha tre buchi verticali! Ed è blu!"
Poi era sparito, senza un'altra parola, forse per portarla fra le sue cose, lasciando di nuovo Severus solo. Sperò che non arrivasse Black prima degli altri: odiava l'idea di trovarsi solo con lui.
Ingannò l'attesa guardandosi intorno: i mobili erano in legno scuro, il tavolo era lungo e rettangolare, con grosse e pesanti sedie su ogni lato. Le tende erano scure e tutto contribuiva a formare un'atmosfera opprimente. Si voltò a osservare uno strano quadro quando sentì una voce alla sue spalle.
"Buonasera, Severus". Lupin aveva parlato in tono educato e amichevole, come se fossero conoscenti che volevano scambiarsi impressioni sul tempo. Severus rispose con un cenno del capo. "Buonasera". Poi tornò a osservare il quadro.
"Come stai?" chiese ancora il lupo mannaro. Severus si voltò, con il labbro superiore arricciato in una smorfia. Dopo che lo aveva praticamente costretto a dare le dimissioni da Hogwarts, non capiva per quale motivo Lupin insistesse per fare conversazione con lui. "Molto bene, grazie", rispose, prima di tornare a osservare il quadro.
"Questa casa è molto... particolare," disse ancora Lupin, in tono gentile. Severus non si voltò. Si sentiva sulle spine, e sapeva perché. Gli educati tentativi di conversazione di Lupin lo facevano solo sentire peggio. Chissà se sarebbe stato ancora educato con lui, dopo la rivelazione che doveva fare...
Per fortuna, prima che Lupin potesse dire altro, Silente entrò nella stanza. "Oh, Severus, Remus, ben arrivati!", esclamò il preside di Hogwarts, con il consueto luccichio negli occhi blu. Dopo uno scambio di convenevoli con Remus, Silente si rivolse a lui. "Severus, ti dispiace venire con me un attimo nella biblioteca? Vorrei parlarti prima che gli altri arrivino".
Severus annuì, seguendo il preside in un'ampia stanza, ugualmente tetra, con pesanti librerie di legno scuro e massicci libri in pelle. Silente si sedette su un elegante divano polveroso, mostrando a Severus la poltrona di fronte. Il professore di Pozioni si sedette, aspettando che Albus parlasse. "Allora, ragazzo mio",disse finalmente il preside. "Come ti senti?"
Severus annuì. "Mi sento bene, grazie, Albus".
"Sicuro?"
"Sì". Piton non poté fare a meno di guardare nervosamente verso la porta, da cui provenivano le voci degli altri, che stavano arrivando. Anche se il suo ruolo di spia lo costringeva a essere sempre controllato, sembrava che con Albus fosse in grado di lasciar cadere le proprie difese, almeno un po'.
"Ascoltami," riprese a parlare Silente, dopo una breve pausa. "So cosa stai pensando. Non devi preoccuparti. Nessuno ti farà niente".
Severus sbuffò appena, scuotendo leggermente la testa. "Te lo prometto," continuò il mago più anziano. "Non permetterò a nessuno di mancarti di rispetto".
Severus alzò lo sguardo, osservando gli occhi azzurri di Albus. Sapeva che era sincero, e si sentiva un po' rincuorato. Annuì, senza parlare. "Bene, allora andiamo," disse ancora Silente. "Credo che siano già arrivati tutti".
"Ormai sapete perché vi ho convocati qui", disse Silente, con aria grave. Era l'unico in piedi: tutti gli altri erano seduti al lungo tavolo rettangolare, e lo guardavano in silenzio. Severus si guardò intorno: c'erano Molly e Arthur, Sirius Black, Remus Lupin, Elphias Doge, Minerva McGranitt, Kingsley Shacklebolt, Malocchio Moody, Hestia Jones, e una sua ex studentessa, Ninfadora Tonks, che adesso aveva i capelli corti e di un viola acceso.
"Dopo gli ultimi, tristi avvenimenti," continuò Silente, "abbiamo deciso che era venuto il momento di ricostituire nuovamente l'Ordine della Fenice".
Tutti si guardarono, sempre in silenzio. Molti avevano un'espressione tesa e preoccupata. Remus Lupin teneva lo sguardo basso, incrociando ogni tanto solo quello di Sirius Black. Molly Weasley era pallida. Minerva McGranitt aveva un'espressione risoluta, le labbra strette.
"Vorrei iniziare questa prima riunione", continuò Silente, "con un ringraziamento a Sirius Black. Questa è casa sua, e da questo momento sarà il nostro Quartier Generale. E' protetta dall'Incanto Fidelius, e chiunque si trovi ad aver bisogno di qualcosa, potrà venire qui. Servirà anche da rifugio per ogni evenienza". Black annuì, facendo un cenno con la mano.
Silente riprese a parlare. "Adesso, devo proseguire con un annuncio. E' arrivato il momento di svelare una delle informazioni che ho tenuto segreta fino a questo momento. Uno dei nostri membri avrà un ruolo fondamentale, ed è importante che tutti ne siate a conoscenza".
Severus sentì il cuore che iniziava a battergli più forte, mentre gli altri sembravano improvvisamente più attenti, scambiandosi sguardi interrogativi. Severus abbassò gli occhi sul tavolo, mentre il preside di Hogwarts ricominciava il discorso, sempre in tono calmo. "Coloro che fanno parte della vecchia guardia, cioè quasi tutti, tranne Hestia e Ninfadora, ricorderanno che c'era una spia fra le fila dei Mangiamorte. Una spia che ci ha permesso molte volte di venire a saper in anticipo ciò che Voldemort voleva fare. Ma quasi nessuno sa che quella spia era Severus Piton".
Severus non dovette alzare lo sguardo: sentiva chiaramente gli occhi degli altri puntati su di sé. Per qualche secondo nessuno parlò, ma il silenzio fu interrotto da Shacklebolt. "E come facevi a sapere tutto in anticipo?" chiese, con il tono di voce di chi già pensa di conoscere la risposta.
Severus lo guardò. Poi, dopo un attimo di pausa, prese la parola. Sentiva la gola secca, ma non voleva che facesse tutto Silente. "Potrei spiegarvelo a parole, ma credo che così sia più semplice". Senza dire altro, si alzò la manica del braccio sinistro, mettendo in mostra il Marchio Nero, per la seconda volta in pochi mesi. Sentì che tutti trattenevano il respiro all'unisono, ma non ci furono le esclamazioni che si sarebbe aspettato. Alzò lo sguardo, per una ricognizione veloce. Fletcher e la Jones erano scioccati, e tenevano lo sguardo fisso sul suo braccio. Arthur e Molly erano pallidi. Malocchio lo guardava in viso, concentrato. Tonks guardava il Marchio Nero come ipnotizzata: era così giovane che probabilmente non ne aveva mai visto uno dal vivo. Kingsley era serio, e si mordeva il labbro inferiore. La reazione più sorprendente, per lui, era quella di Black. Lo guardava con la stessa espressione di sempre, e non sembrava stupito. Poi Severus si ricordò: Black, trasformato in cane, era presente nell'infermeria con Potter dopo la morte di Cedric Diggory, quando lui aveva mostrato il Marchio a Caramell. Quindi sapeva, e sapeva anche Lupin, che lo guardava con la stessa espressione gentile. Probabilmente Black gliel'aveva detto. Anche Molly e Minerva non sembravano sorprese, anche loro avevano già visto il Marchio. Probabilmente Molly ne aveva parlato con Arthur, e Minerva poteva averlo saputo già da prima.
Tutti continuavano a guardarlo, e lui si abbassò nuovamente la manica, coprendo l'odioso Marchio. Sapeva che avrebbe dovuto dare delle spiegazioni, ma sperò che fosse Silente a farlo: venendo da lui, gli altri sarebbero stati più propensi ad accettarle. Come se il preside gli avesse letto nella mente, riprese a parlare. "Severus è diventato un Mangiamorte appena uscito da Hogwarts. Ma ben presto si è accorto di aver commesso un errore, ed è venuto da me, a chiedermi aiuto. Da allora, si è messo a disposizione dell'Ordine, e ha fatto il doppio gioco per noi. La spia che ci forniva le informazioni su Voldemort e i suoi movimenti, e che ci diceva quando spostare i Potter... era Severus. Adesso lo sapete". Severus guardò gli altri di sottecchi. Alcuni si scambiarono sguardi sorpresi, altri erano ancora scioccati.
"Ora - riprese Silente - devo aggiungere qualcosa. So che siamo tutti adulti e intelligenti, e perdonatemi se questo avvertimento vi sembrerà offensivo, ma ritengo che a volte sia il caso di stare sul sicuro, anche a costo di risultare antipatici. Ovviamente Severus ha commesso un grave errore nell'unirsi a Voldemort, su questo siamo tutti d'accordo. Lui però lo ha riconosciuto, ed è stato in grado di cambiare rotta. Ha rischiato la vita tutti i giorni, e da quando Voldemort è tornato ha ripreso a farlo, allo scopo di fornirci informazioni utili. Voglio quindi che sia trattato con rispetto. Vi assicuro che non c'è alcun motivo di dubitare della sua fedeltà - e qui i suoi occhi indugiarono su Malocchio - e voglio che abbiate in lui la stessa fiducia che ho io".
Con questo, Silente si sedette. Severus vide che Arthur annuiva, con lo sguardo assorto. Minerva aveva la sua solita espressione risoluta, e Tonks e la Jones si guardavano, perplesse. Nessuno parlò per un po', quando fu Ninfadora a interrompere il silenzio. "Ti fa male?" chiese, chiaramente riferendosi al Marchio Nero.
Severus si sentì sollevato, per qualche motivo. Non era una domanda cattiva, e la ragazza non aveva messo in dubbio la sua lealtà. Sembrava sinceramente curiosa. "No, adesso no," rispose lui. "Inizia a bruciare quando... quando vengo convocato dal Signore Oscuro. E' da un po' che non succede".
"Perché lo chiami 'Signore Oscuro'?" chiese Moody, in tono vagamente ostile.
"Perché devo, Moody," rispose Severus, nello stesso tono. "Non posso rischiare di sbagliarmi quando sono in sua presenza, o in presenza di altri Mangiamorte".
Nessuno obiettò, e Silente riprese la parola. "Bene, se non ci sono altre domande, possiamo iniziare con la riunione vera e propria".
La riunione durò circa un'ora, e nessuno fece più riferimento al fatto che Severus era un Mangiamorte. Quando tutti si alzarono, Severus notò che Black si era avvicinato a Silente, chiedendogli qualcosa sottovoce: i due uscirono insieme dalla stanza. Severus sospirò: era certo che si trattasse di qualcosa che riguardava lui. Gli sembrava strano che Black non avesse detto ancora nulla. Rivolse qualche parola di circostanza a Molly, che era entrata anche con lui nella sua fase "mamma chioccia" (non si era aspettato di ottenere una reazione di questo tipo), e si diresse in corridoio. Sentì la voce di Black nella biblioteca, e si avvicinò alla porta socchiusa.
"Non sono qui per dubitare con te di Piton, Silente", stava dicendo l'ex malandrino. "Vorrei solo essere sicuro..."
"Capisco i tuoi dubbi, Sirius," rispose il preside. "So che fra voi non ci sono mai stati buoni rapporti..."
"Ma non è per quello, Albus. O almeno, non solo per quello. Se si trattasse di un altro ex Mangiamorte, sarebbe lo stesso. Il fatto è che, come potrai immaginare, sono preoccupato per Harry. Lui presto tornerà in quella scuola, a stretto contatto con Piton. Se c'è anche solo il minimo dubbio che lui sia ancora dalla parte di Voldemort, potrebbe essere un rischio per Harry. Non sarebbe difficile per lui prenderlo e portarlo via, o fargli del male".
Severus dovette trattenersi dall'entrare nella stanza, per dire a Black quello che si meritava: dov'era quel cagnaccio, durante tutti gli anni in cui lui aveva protetto il suo figlioccio? Ma Silente parlò prima che Severus potesse fare qualsiasi cosa.
"Capisco i tuoi dubbi, Sirius. E ti ringrazio per avermene parlato in privato invece che davanti a tutti gli altri. Posso rassicurarti, però: come ti ho spiegato per lettera, non voglio entrare nei dettagli, perché si tratta di cose personali, ma ti assicuro che Severus è dalla nostra parte. Lo ha dimostrato moltissime volte, e non ho alcun motivo per dubitare di lui. Riguardo a Harry, anche io voglio che sia protetto, e non lo metterei mai a contatto con qualcuno che potrebbe essere un pericolo. Ma sono tranquillo: quando Harry si trova ad Hogwarts è più al sicuro con Severus che con chiunque altro. No, non preoccuparti, Sirius: puoi dormire sonni tranquilli".
Il preside aveva parlato con calma, in tono quasi allegro, e Severus sentì la replica di Black, che arrivò dopo un attimo di pausa. "Bene, Albus. Grazie mille. Era quello che volevo sapere".
Severus si allontanò, prima che Black potesse uscire dalla stanza. Gli era rimasto solo un dubbio. Rapido, entrò in biblioteca dopo che Sirius ne fu uscito, senza che lui lo vedesse, sapendo che Albus si trovava ancora nella stanza. Il preside di Hogwarts alzò lo sguardo nel vederlo entrare, e gli sorrise. "Ah, Severus! E' andato tutto bene, come hai visto".
"Sì, Albus. Grazie per aver fatto quel discorso. Sembra che abbia funzionato".
"Direi di sì, ma fammi sapere se avrai dei problemi con qualcuno".
Severus scosse leggermente la testa. "Possiamo già anticipare che li avrò".
"Non è detto, figliolo, non è detto," rispose il preside con il suo consueto scintillio negli occhi. Severus lo guardò allontanarsi, sapendo che l'ottimismo di Silente in quel caso non avrebbe corrisposto a verità.
Edited by chiara53 - 21/2/2018, 18:51