Il Calderone di Severus

chiara53 - Angeli di neve, Tipologia: One Shot - Genere: Introspettivo, Generale - Avvertimenti: AU - Epoca: Post 7 anno - Pairing: Severus/Altro - Personaggi: Severus , Ninfadora Tonks,

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view post Posted on 4/3/2020, 18:50
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Titolo: Angeli di neve

Autore/data: chiara53 – febbraio 2020
Beta-reader:
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: Introspettivo, romantico.
Personaggi: Severus Piton, Ninfadora Tonks.
Pairing: Severus/Tonks
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU.
Riassunto: Anche questo San Valentino è finalmente passato.

Storia scritta per la sfida “San Valentino!” del Forum “Il Calderone di Severus”


Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Note: Questa breve storia è uno spin off della mia prima storia scritta per questa coppia Ci vorrebbe un miracolo...
Se non l’avete letta non fa niente, sappiate però che nel mio personale universo Tonks è sopravvissuta (come Severus d’altra parte) ed insegna ad Hogwarts, Remus è morto.



Angeli di neve



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I corridoi sono scuri, silenziosi, tetri.
La tua ronda notturna è quasi finita, ma non hai voglia di dormire: non tornerai subito nelle segrete.
Senti bisbigliare dietro un angolo e ti avvicini con passo felpato per scoprire l’ultima coppietta nascosta ancora in vena di coccole.
Li riconosci: due Serpeverde del settimo anno. Sollevi un sopracciglio e decidi per una volta di lasciar correre: no, non ti va di detrarre punti, né di rovinare un momento di così volatile felicità.

Anche questo San Valentino è finalmente trascorso.
Odi questo giorno, non hai bei ricordi legati a questa festa - nemmeno ad altre, per la verità - tuttavia in tempi lontani hai sperato, amato, sognato, come tutti gli adolescenti, di avere qualcuno accanto nel giorno dedicato all’amore: avresti voluto che qualcuno accettasse la tua compagnia.
Hai desiderato poco, pochissimo: soltanto di sentirti uguale agli altri, di essere accolto, voluto, forse amato.
Per questo ti è così antipatica questa ricorrenza, perché gronda romanticismo e frasi sdolcinate, cioccolatini e biglietti melensi di cui non hai mai conosciuto il fascino.
Detestabile.

Oltre il grande portone la neve caduta fino a poco fa ha lasciato un manto incontaminato e morbido sui prati e, mentre ti avvicini all’uscita, il freddo ti abbraccia.
Il vento è calato e le stelle nel cielo limpido si affacciano tra le nuvole; seduta sul gradino davanti al portone noti una figuretta intenta a mangiare cioccolatini da una scatola appoggiata accanto a lei.
Tonks, è qui da poco, lei e suo figlio, insegna Difesa e cerca di dimenticare.
Scarta con lentezza ogni pralina e la inghiotte lentamente.
La notte è ancora giovane e decidi di farla sussultare immersa com’è nei suoi pensieri e nella degustazione dei dolci.
- Ninfadora! – esclami e ottieni il risultato sperato, sobbalza e lancia un piccolo grido.
- Piton! Come fai ad arrivare sempre senza farti sentire? - Chiede infastidita. Poi ti guarda e ti fa segno di sederti accanto a lei. – Che fai ancora in giro?
- Ero di ronda a disturbare coppiette. – Arricci le labbra in un finto sorriso - E tu? Dove hai lasciato tuo figlio?
- Con l’Elfa, dorme tranquillo. – ribatte, tirando su col naso.
La luce soffusa delle torce si riflette sul suo viso e noti gli occhi arrossati: inghiotte cioccolato e lacrime.
Decidi di sederti accanto a lei e di scegliere un cioccolatino tra quelli che ti offre con un accenno di scherzo.
- Sono un regalo? - Chiedi, mentre assapori. Ma lei scuote il capo.
- Li ho comprati da sola. Chi vuoi che mi regali qualcosa per San Valentino? - una lacrima le illumina gli occhi senza cadere - Remus era goloso e ce li scambiavamo, sai. Mangiavamo dolci fino a star male – sussurra e mastica un altro dolcetto.
Restate in silenzio che si allarga e vi abbraccia come il gusto amaro del cioccolato.
Una nuvola scopre la luna che stasera è piena e argentea.
- Remus non avrebbe potuto comunque tenerti compagnia stanotte – pronunci piano alzando lo sguardo e indicando l’astro luminoso.
Tonks si asciuga il viso, poi si alza e ti prende la mano, sussulti e la guardi sorpreso.
- Vieni Piton, vieni con me, ti faccio vedere una cosa. Devo sollevarmi lo spirito! E anche tu… - aggiunge.
La guardi nei suoi abiti dai colori troppo accesi, accostati male, in contrasto con i capelli che sono castani e spenti: non più azzurri, blu o arancioni come un tempo.
Anche a lei la guerra ha lasciato segni indelebili; la ricordi alle riunioni dell’Ordine: allegra e indomabile accanto al mannaro Lupin, uomo fortunato. Si amavano davvero.
Allontana i capelli dal viso e ora sorride, le guance arrossate dal gelo.
- Andiamo, Severus ti porto dove andavo da ragazzina. – e ti schernisce, mentre ti guarda.
Rivedi allora la donna che hai conosciuto, per un attimo riappare e ti strattona la mano: tu la segui e camminate sulla neve fresca.
Il bordo della Foresta è vicino ormai.
- Piton non sei mai stato nella”radura”? Quella ad un passo da Hogwarts? – domanda.
- So dov’è – rispondi asciutto.
Mille ricordi e desideri mai esauditi sono legati a quel posto.
E’ sempre stato il rifugio per le coppiette.
Adesso ci sono soltanto erbe interessanti e funghi per le pozioni.
Non c’è mai stato niente altro, nemmeno allora, per te.
Tonks ti guida al centro del piccolo spiazzo coperto di neve appena caduta.
- Quando nevicava venivo qui: è un luogo nascosto e se ero sola immaginavo, sognavo e poi…
All’improvviso abbandona la tua mano e si lascia cadere sulla coltre soffice e incontaminata; sdraiata sulla schiena, muove le braccia in su e in giù e apre e chiudi le gambe per spostare la neve; le muove sulla coltre candida, deliziata dalla sensazione. Infine si alza e guarda la forma che il suo corpo ha lasciato: sembra l’impronta di un angelo con le ali e la tunica, è fragile ed effimero, vivo solo fino a quando il calore lo dissiperà.
- Non è bello? – domanda.
Guardi stupito la depressione che il suo corpo ha creato: una forma delicata che si libra su ali immaginarie.
- Bellissimo – sussurri.
- E’ una bella sensazione cadere nella neve… aggiunge sognante. – sei nel nulla, nel vuoto, puoi guardare il cielo da lì e immaginare di volare.
Tace, poi ti strige la mano e dice piano:
- Provaci, è liberatorio, Severus.
Si volta e torna lentamente verso il Castello.

Resti lì, immobile, chiudi gli occhi e ti accerti di essere solo, poi ti butti giù in picchiata e atterri sulla schiena, non senti nulla: la neve è morbida come nuvole.
Apri le palpebre, l’aria è fredda, un brivido ti percorre, ma è bellissimo; resti qualche minuto così muovendo le braccia e le gambe.
Infine ti alzi e contempli le due forme vicine.
Angeli, strani, contorti, fragili, ma uno accanto all’altro e ti fanno uno strano effetto.
Guardi in alto e il cielo è limpido tra gli alberi, la luna libera dalle nubi illumina il candore iridescente e immacolato.
Per fortuna nessuno ti ha visto.
Ti avvii verso le porte di Hogwarts senza voltarti indietro.
Nella radura due angeli di neve si stringono la mano e volano insieme.
 
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