Il Calderone di Severus

Ida59 - Giardino segreto, Genere: introspettivo, romantico, drammatico Personaggi: Severus, Lily, Silente, personaggio originale Pairing: Severus/ personaggio originale Epoca: più epoche Avvertimenti: AU

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view post Posted on 9/1/2018, 15:12
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I ♥ Severus


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Giardino segreto



Titolo:Giardino segreto
Autore/data: Ida59 – idea del 21/8/16 poi sviluppata tra il 28 aprile e il 19 maggio 2017
Beta-reader:nessuno
Tipologia: racconto con due brevi prologhi.
Genere:introspettivo, romantico, drammatico
Personaggi: Severus, Lily, Silente, personaggio originale
Pairing: Severus/ personaggio originale
Epoca:  da post Malandrini a post 7° anno
Avvertimenti:AU
Riassunto:La storia di un giardino segreto, dei suoi fiori e dei suoi dolori. Un ricordo nascosto nel giardino del presente, dove tutto, infine, è mutato e i colori inneggiano all'amore.
Parole/pagine: 3963/11
Nota 1:la storia è stata scritta per l’iniziativa L'affascinante e misterioso giardino di Severus! del Forum “Il Calderone di Severus”. In molti punti ho fatto riferimento al linguaggio dei fiori; trovando su internet e in alcune pubblicazioni delle informazioni molto contrastanti tra loro, ho deciso di far mio il significato che più mi piaceva per la scrittura della storia, aggiungendo un tocco di magia per modificare i colori quando mi serviva e conferendo al mio amato rosso un particolare valore.
Nota 2:dopo la positive esperienza di "Orizzonti", anche in questo caso ho deciso di usare lo stile in 2a persona, reputandolo il modo migliore  per gestire una storia introspettiva al 99% senza renderla troppo noiosa e rischiare di perdere l'immedesimazione dei lettori.
Disclaimer:I personaggi e luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


Giardino segreto

Bianco
Nero
Dipinto di rosso



Bianco


Un giglio bianco, candido, immacolato.
Lunghi, turgidi e aggraziati petali bianchi, rigogliosa pienezza che si affaccia alla vita e anela all'amore.
Purezza d'innocenza stroncata nel fiore dell'esistenza dalla tua orrida colpa. Imperdonabile. Indimenticabile.
All'interno del candido fiore vibrano orgogliosi stami rossi, come lunghi capelli carezzati dal vento... e affogati nel sangue di parole lontane, sfuggite a labbra che inseguivano un vindice riscattomai raggiunto.
Tutto attorno a te, solo il verde sorriso delle foglie, riflesso d'uno sguardo amato e troppo presto spento per sempre. Solo per colpa tua.
Il delicato giglio bianco é mantenuto in vita solo dalla tua magia. Un tempo é stata magia d'amore, poi tormento di rimorso.
Ora é solo l'amaro rammarico di un uomo che ha dolorosamente compreso ed espiato i propri errori a tenere vivo il fiore, ricordo d'un amore mai vissuto.
C'è stato un tempo, tanti anni fa, in cui coltivavi solo gigli bianchi nel tuo giardino segreto, celato agli occhi di tutti dalla potente magia delle tue mani, in un'isolata radura nel folto della Foresta Proibita.
Li coltivavi con instancabile cura e profonda dedizione nel lento e monotono trascorrere di tutto l'anno, innaffiandoli con le tue lacrime d'amore e di rimorso.
Poi, il 31 ottobre, ne raccoglievi un mazzo enorme, tutti quelli che le tue braccia potevano contenere, e li portavi sulla tomba di Lily nel silenzio pietoso della notte. Con le tue stupide lacrime e il tuo inutile rimorso.
Quando tornavi dalla penosa visita al cimitero, gli occhi neri aridi di pianto, nella notte magica e maledetta di quel 31 ottobre, accendevi un orribile rogo e li bruciavi, i gigli bianchi, li bruciavi tutti.
Dovevano morire tutti con lei, anno dopo anno, a rinnovare la perdita.
Tu rimanevi in silenzio, immobile, la pelle arroventata dal calore, a osservare le fiamme che li uccidevano, lentamente, senza pietà. Senza speranza. Li vedevi accartocciarsi e sfrigolare sprizzando nugoli di scintille; li guardavi sciogliersi piano nel fuoco, in lacrime d'innocenza smarrita; sentivi il lamento accorato del loro dolore, della vita per sempre perduta. Li guardavi con gli occhi neri spalancati, senza più lacrime, illuminato solo dal riflesso della tua sofferenza.
Li bruciavi tutti, ogni anno.
Tutti meno uno. Il più bello, preservato dalla tua magia in mezzo a quel mare di fuoco.
Il giglio più bello era per lei, per la dolce cerva d'argento, tua unica consolazione; nata dai tuoi sospiri, nutrita dalle tue lacrime d'amore, apparsa la prima volta nella solitudine della notte di San Valentino di tanti anni prima, in un'altra vita.
Il ricordo è ancora incredibilmente vivido, nonostante tutti gli anni trascorsi. Doloroso e dolce al tempo stesso.
 
La neve ammanta di bianco il tuo giardino segreto, innocenza scesa dal cielo a coprire il rogo infernale delle tue colpe. Sotto la protettiva coltre, la vita ancora lotta, inseguendo un perdono irraggiungibile lungo un impervio sentiero di redenzione. Con le sue braci ardenti di colpa, il rogo infernale, che per la prima volta il 31 ottobre aveva distrutto tutto, ora nutre la terra e il candido giglio rimasto è stretto tra le tue mani, protetto dal freddo dell'inverno grazie al tuo amore che, insieme alla magia, lo tiene in vita.
La notte è fredda, senza luna: solo le stelle trapuntano d'argento il cielo nero, lontane, irraggiungibili. Come lei. Perduta per sempre.
Amari sospiri dischiudono appena le tue labbra sottili, nuvole di dolore che si cristallizzano nell'aria nera della notte, mentre stringi delicato il gambo tra le dita, quasi scaldandolo.
Poi un sospiro più forte, più amaro, più colmo di sofferenza. Un gemito straziato dal tuo cuore e la lacrima nasce dal nero profondo dei tuoi occhi, tracima dall'argine delle ciglia e scende sulla gota pallida e fredda, argenteo cristallo di dolore.
Non vuoi piangere, non più, non ancora. Ma altre lacrime nascono, irrefrenabili, stelle d'argento riflesse sul niveo pallore del tuo volto di giovane uomo che ha perduto tutto.
Le tue dita le scacciano dalla pelle fredda, quasi con stizza: ti sembra di vederle volare nell'aria nera della notte, lambiscono i petali del giglio e aleggiano in alto, immobili tra la terra e il cielo, piccole perle argentee sospese nel nulla di un istante infinito.
All'improvviso ricordi: lei, la tua piccola Lily, bellissima, capelli rossi nel vento e occhi verdi pieni di lacrime. Uno sciocco litigio con l'invidiosa Tunia. Ma tu, piccolo Severus ancora innocente, non vuoi vederla piangere, non puoi permettere che le lacrime spengano il suo sorriso.
Così fai la tua magia, sforzandoti all'inverosimile, mordendoti il labbro per riuscirci.
E ci riesci.
Le lacrime volano via dagli occhi di Lily e dal suo visetto, come piccole farfalle di cristallo danzano leggiadre davanti a lei. E Lily sorride, sorride a te: e tu, piccolo Severus, sei così orgoglioso di te e della tua magia; così sicuro che il mondo, un giorno, sarà tuo. Così felice che gli occhi verdi di Lily siano tornati a sorridere gioiosi: è tuo il merito, è tuo l'incanto, è solo tuo il premio del suo sorriso…
Torni al presente e anche tu, incredibilmente, sorridi, perso nella dolcezza infinita del ricordo di un bimbo che non c'è più. Sorridi, le labbra sottili dischiuse appena nella notte, aggrappato a un sogno. Un sogno di lacrime e di sorrisi.
Un sogno d'argento che appare sfolgorante a illuminare la notte, nato dalla magia del tuo amore e nutrito dalle lacrime del tuo dolore.
E' lei, la cerva d'argento; è solo per lei il giglio più bello del tuo giardino segreto.
 
 
 
 

 

Edited by Ida59 - 13/1/2018, 18:32
 
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Nero



Una rosa nera.
Petali di velluto, nero e profondo come le tue colpe.
Petali neri come la notte, come l'oscurità in cui la tua vita si è immersa ed è stata sommersa.
Ogni petalo, intensamente nero, è una colpa, un rimorso, un rimpianto. Un orribile ricordo.
Le rose nascono cariche di fin troppi petali nel tuo giardino, così come la tua vita è stata affollata da troppe colpe. Un fardello quasi impossibile da affrontare.
Per ogni persona che hai ucciso, una rosa nera è nata nel tuo giardino a tutti celato, nel folto della Foresta Proibita, irrorata e nutrita dalle lacrime cocenti del tuo rimorso.
Per ogni persona che non hai potuto salvare, una rosa nera è sbocciata dalle lacrime della tua impotente sofferenza.
Per ogni persona alla quale sei stato costretto a donare una morte pietosa, una rosa nera è fiorita nel tormento dei tuoi silenziosi singhiozzi.
Ci sono state troppe rose nere nel tuo giardino segreto, troppi morti, troppe colpe. Troppi rimpianti e rimorsi. Troppi struggenti ricordi.
Le guardavi in un silenzio raggelato e immobile, Severus, tutte le tue rose, oscurare con i loro petali neri il verde scuro delle foglie.
Ti sembrava che fossero dovunque, una marea inarrestabile di colpa.
Odiavi quelle rose, il velluto nero che morbido carezzava le tue dite e le spine che le straziavano.
Eppure le amavi, le rose nere della tua colpa.
Come quell'ultima, stupenda, indimenticabile rosa.
La più bella, quella più ricca di petali, quella più intensamente nera.
Nata la notte in cui hai obbedito al terribile ordine del tuo unico amico.
È la rosa più bella, nera come i tuoi occhi gonfi di doloroso dovere.
É la rosa dai più turgidi e vellutati petali neri.
La rosa con il profumo più tremendamente amaro.
L'unica rosa nera che hai deciso di conservare.
Per ricordare il sorriso azzurro di Albus spegnersi sulla torre, nella notte nera straziata dalle tue verdi parole di morte.
Per ricordare il tuo nome, tagliente e severo, aleggiare con dolcezza sulle labbra di un padre che non hai avuto.
Per ricordare tutto ciò che hai perduto per compiere il tuo dovere, per seguire la scelta giusta, quella più difficile, quella della solitudine e del disprezzo.
 
Ormai i petali neri sono quasi del tutto secchi, eppure ancora profondamente vivi, grondanti colpe, rimorsi e sofferenza.
Il complesso procedimento, potente magia e delicata ed esatta arte delle pozioni, é arrivato alla fase finale.
Tra pochi istanti, la rosa nera sarà pronta per essere conservata nella teca del Passato, insieme al giglio bianco.
Innocenza e colpa.
Quella è stata la tua vita.
Rimorso, rimpianto e redenzione.
Quello è stato il tuo passato.
 
Ma ora c'è solo il presente nei tuoi occhi neri.
È nel presente che vivi, adesso.
In un nuovo giardino, illuminato dal sole
E c'è lei.
 
 

 
 
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Dipinto di rosso



Sì, ora c'è lei nel tuo presente, la tua Antheia, il tuo stupendo fiore.
La tua amata Antheia, bellissima ai tuoi occhi innamorati.
Lei, il fiore più splendido del tuo giardino. Un giardino svelato al sole e alla vista, un giardino pieno di luci, di colori e di profumi. Un giardino dipinto di rosso.
Per lei!
Sospiri e indirizzi il capo all'indietro, per un fugace sguardo al passato.
Poi fai un respiro profondo e sorridi al presente levando il volto verso il sole che sfolgora all'orizzonte e illumina i tuoi occhi neri, luminosi di felicità e d'amore.
Per lei!
Volgi lo sguardo intorno, nel rosso che soverchia ogni altro colore, il rosso che la tua Antheia tanto ama. Il rosso che ha cancellato il bianco e nero del tuo passato e di cui hai dipinto il tuo giardino.
Solo per lei!
Per l'amore ardente che riempie i tuoi occhi, il tuo cuore e la tua mente. E il tuo corpo.
Quasi rabbrividisci al ricordo che ti assale, inaspettato.
 
Quel tuo povero corpo che giace immoto tra le candide lenzuola del San Mungo, indifferente a ogni parola, insensibile agli stimoli e a qualsiasi tentativo dei Guaritori.
Il profumo è il tuo primo ricordo, quando ancora non vedi e non senti nulla, immerso nell'interminabile dormiveglia in cui la tua vita affoga tra i ricordi del passato e ti sembra di sprofondare sempre più, senza alcuna speranza.
Un profumo delicato e gradevole, molto particolare. Dolce come i tuoi primi ricordi di bimbo. Una delle poche cose che tua madre faceva con la magia, quando tuo padre era al lavoro nella fabbrica sotto la ciminiera, e più tardi al pub a bersi i pochi spiccioli guadagnati con il lavoro saltuario trovato dopo la chiusura della tessitura.
La mamma nel piccolo calderone ammaccato distillava essenza di calendula, dal caratteristico aroma. Per rimarginare le tue ginocchia sbucciate. E i tagli inferti alle labbra, alle guance e alle braccia di tua madre, mentre lei ti difendeva dalla paterna ira ubriaca.
Vorresti dimenticare, ma l'intenso aroma ravviva il ricordo: ti sembra di sentire lo schiocco dei colpi, le grida, le implorazioni, il dolore al collo…
No, questo è reale. Non è un ricordo. E' proprio da lì, dal tuo collo, che viene il profumo di calendula, fresco e pulito, a cancellare l'odore acre del sangue che da settimane esce dalla ferita avvelenata che il maledetto serpente ti ha inferto, ammorbando l'aria intorno al tuo letto e facendo storcere il naso ai Medimaghi che ti accudiscono.
Una compressa di garza imbevuta con generosità di calendula, delicatamente posata sullo squarcio nella tua gola, così come la mamma la metteva sul tuo ginocchio. Un vecchio rimedio usato anche dai Babbani[1]: i Guaritori devono aver finalmente rinunciato a combattere il veleno, pensi.
Invece no. Ma lo hai scoperto solo diversi giorni dopo.
Una giovane Guaritrice, specializzanda in lesioni da creature magiche, aveva eluso la sorveglianza posta intorno al tuo letto.
Antheia. Lei.
Eppure, quella compressa di garza imbevuta di essenza di calendula, e di lacrime d'amore, ha funzionato. O, forse, hanno infine avuto effetto tutti gli altri intrugli magici che ti hanno somministrato fino a quel momento. Nessuno lo saprà mai e, del resto, a te non interessa saperlo.
Tu ricordi, e vuoi ricordare, solo il profumo antico della calendula. E poi i fiori nel vaso sul comodino, appariscenti, di un giallo intenso che vira nell'arancio. Profumati. Li distingui solo a tratti, quando i tuoi occhi neri non sono appannati dal veleno e dalla sofferenza che brucia il tuo corpo. E la sua voce gentile e insistente che giunge nelle profondità della tua semi incoscienza.
So che soffri, ti sono vicino.
Hai impiegato lunghi giorni, interminabili settimane di dolore per comprendere il messaggio portato dalla calendula. Ma lei sapeva che un raffinato pozionista come te avrebbe compreso anche il linguaggio dei fiori.
- So quanto soffri, Severus, ma io ti sono vicino, non ti lascerò mai.
Alla fine hai compreso il messaggio della calendula, portato dal suo profumo e dai tuoi ricordi.
E la calendula è riuscita a guarirti.
O, forse, sei tu che vuoi guarire. Che vuoi riaprire gli occhi alla vita e guardarla. Guardare la donna che ha compreso fino in fondo la tua sofferenza.
La donna che già ami, senza neppure sapere quanto ha scoperto di te, della tua vera essenza. Antheia ha conosciuto il delirio della tua sofferenza, ha letto il dolore della tua vita nel nero profondo dei tuoi occhi, mentre era accanto al tuo letto, giorno e notte, cambiando la compressa di garza imbevuta di calendula e ridando vita ai fiori nel vaso.
So che soffri, ti sono vicino.
E ti perdono.
Brividi intensi alle sue parole. Percorrono la tua pelle e accarezzano il tuo cuore. Una vita intera consacrata a cercare la redenzione, ed infine è là, nel profumo dolce di calendula, nel suo luminoso sorriso, nel ricordo della protezione di tua madre.
Poi, un giorno, quando la ferita ha ormai smesso di sanguinare e la compressa impregnata di calendula non serve più, sono arrivati i bucaneve.
Bianchi come la tua innocenza perduta.
Consolazione e solidarietà.E' sempre quello il messaggio dei fiori, anche se il profumo è cambiato. Sì, un pozionista conosce anche il linguaggio dei fiori, talvolta è utile. Incoraggiamento e speranza per una nuova vita.Anthea ti sorride, muta e bellissima ai tuoi occhi che sono tornati a vedere la vita.
Qualche giorno dopo i papaveri fanno il loro ingresso trionfale nella tua camera al San Mungo, con il loro segreto messaggio.
Rossi e leggiadri, leggeri come la consolazione che lei ti porta, l'oblio dal passato che ti dona.
Ormai sei ritornato a vivere, anche se ancora non hai imparato a sorridere.
Ma Antheia ti avrebbe insegnato anche quello, con il tempo.
Papaveri per un sentimento forte, ben lontano dall'effimero delle tante streghe che ti scrivono irritanti lettere profumate. Ancora la tua voce non è tornata, per insultarle. Così ti limiti a incenerire le lettere con il tuo sguardo nero. E lei ride, ride, mentre tu ancora non hai imparato a sorridere; ci vuole tempo per insegnare a labbra sottili, sempre contratte in una linea severa, a piegarsi alla felicità.
Papaveri rossi, come l'amore che spira nell'aria calda d'agosto.
Poi il giallo del tarassaco, messaggio di fiducia verso la vita. Quella vita che ti ha sempre deluso e fatto soffrire. Oggi, mentre il tuo Guaritore personale è in vacanza e il controllo allentato, Antheia ha riempito la tua stanza con i petali gialli del tarassaco, speranza di rinnovamento di un uomo che non è morto. Che non vuole più morire.
E che ha imparato a sorridere.
Quasi.
Un accenno di sorriso incurva appena le tue labbra sottili, dischiudendole un poco, morbide nel pallore ancora intenso del tuo viso.
Una lacrima brilla nelle iridi nocciola della tua salvatrice, illuminandole. Facendola ancora più bella ai tuoi occhi ormai non più imparziali.
E la tua voce rinasce piano in quella piccola parola roca, graffiandoti la gola. Ma il dolore non ti ha mai fermato.
- Grazie.
Antheia spalanca di colpo gli occhi, sopraffatta dalla felicità. Perché di nuovo riesci a parlare? Perché l'hai ringraziata? Non t'importa saperlo. Vuoi solo annegare nella sua felicità.
Socchiudi gli occhi, solo per un istante, sopraffatto dalle emozioni e, quando li riapri, il giallo del tarassaco si è mutato nel rosso dell'azalea. Gioia inaspettata, gridano gli occhi di Antheia, messaggio di speranza, fanno eco i piccoli petali rossi dell'azalea. E tu ti abbeveri al suo sorriso, cercando di carpirne il segreto.
Parlare ti è ancora difficile, ma con lei i fiori sono un linguaggio perfetto. Del resto, Antheia significa fiore, in greco, finalmente ci sei arrivato.
Sei un mago potente, Severus, e il veleno di Nagini ha infine abbandonato il tuo corpo.
Non lo avresti mai e poi mai immaginato, ma oggi dalle tue mani lunghe e sottili nascono dei piccoli e teneri lillà ad esprimere un nuovo amore, un'emozione che cresce in te e che ancora non sei capace di esprimere a parole, anche se fossi in grado di parlare senza tanto sforzo e dolore.
 
Hai impiegato giorni, settimane, per sorridere con le labbra e con gli occhi. Mesi per dirle che l'amavi. Ma poi non hai più smesso.
Quando lasciasti la tua stanza al San Mungo, la Medimaga che ti accudiva aveva le braccia piene di fiori: ne aveva conservato uno per ogni tipo e c'era un arcobaleno tra le sue mani paffute.
Hai sorriso, mentre stringevi a te Antheia, e dal vostro abbraccio è nato un fiordaliso, delicata espressione di un primo amore, finalmente ricambiato. Glielo avete donato, per completare i riflessi dell'iride, e felici e spensierati ve ne siete andati, mano nella mano e occhi negli occhi.
Un uomo straziato e infelice era entrato in quell'ospedale, quattro mesi prima, desideroso solo di morire. Un altro uomo, del tutto diverso, irriconoscibile quasi, ne era uscito, immensamente felice e pieno di voglia di vivere. E di amare, finalmente riamato.
 
Torni al presente, al tuo giardino dipinto del rosso sfolgorante del vostro amore.
E sorridi.
Sì, alla fine hai imparato anche tu a sorridere. E ti piace, perfino, cosa che mai avresti immaginato, un tempo. Ma è stata Antheia a insegnartelo. E faresti qualsiasi cosa per lei…
Ti guardi intorno e accarezzi con lo sguardo ogni fiore nato dalle tue mani attente, dalle tue dita innamorate, dall'emozione intensa del tuo cuore.
Ripercorri con il pensiero lo sbocciare dei fiori nel tempo, col loro intrinseco significato. Guardi dietro di te, a est, nella prima parte del giardino che è stata abitata dal vostro amore.
Dalie rigogliose, di colore rosso-arancio, simbolo della tua profonda riconoscenza per la gioia che ogni giorno Antheia ti dona; circondate dalla corte di giallo solare dell'ambrosia, amore invano cercato per tutta la vita, e infine corrisposto. Nel cerchio esterno, sempre a est, brilla il rosso dei gerani, l'affetto solido e sicuro che vi lega, circondato dall'aiuola dei tulipani.
Ricordi bene il primo tulipano sbocciato, turgido e perfetto, rosso e intenso come il tuo amore. Lo hai colto per lei, con mani frementi, e glielo hai offerto nella tua muta dichiarazione d'amore. Tu, triste mago nero, ancora incapace di vivere nella luce dell'amore, quasi tremavi mentre le porgevi il vellutato fiore, cuore rosso che brillava sul nero intenso del tuo abito severo, retaggio di un passato che ancora non eri riuscito del tutto ad abbandonare. Amore vero e perfetto, gridavano i petali rossi; attrazione e amore passionale, rispondevano i tuoi scintillanti occhi neri.
- Ti amo, Antheia. E ti amerò per sempre. - furono le tue intense parole.
E nessun per sempre vale quanto il tuo.
La tua prima vita l'hai dedicata a Lily, densa di rimorsi, rimpianti e sofferenza. Questa nuova vita, che la sorte ti ha donato, è per lei, solo per lei, per la tua Antheia, il tuo meraviglioso fiore.
E dopo i tulipani rossi vennero le zagare, sfavillanti nel loro bianco accecante, a illuminare il nero dei tuoi occhi, dei tuoi capelli e dei tuoi abiti. Il nero del tuo mantello la avvolgeva ardente e possessivo, talamo della vostra notte d'amore e inizio della vita di coppia che ogni giorno ti dona felicità e amore immenso, trapuntato dal bianco dalle margherite del vostro amore fedele e dalla felicità infine trovata insieme e coronata dai mughetti.
Volgi rapido lo sguardo a sud e a ovest, i lunghi capelli neri che come un'onda sinuosa seguono il tuo volto. La passione delle buganvillee rosse esplode da un lato mentre le fiamme appassionate delle camelie rosse erompono dal tuo cuore; l'iris giallo arde della tua intensa passione dall'altro lato, insieme al legame forte e inattaccabile dei garofani rossi e all'ardente passione fisica degli ibiscus, rossi come il sangue che saresti pronto a versare per l'affascinante bellezza della tua Antheia.
Oltre, vi è tutto un fiorire di rose di ogni rossa sfumatura d'amore: rosso arancio, rosso carminio, rosso scarlatto, rosso amaranto, rosso vermiglio, rosso cresimi, rosso corallo, rosso porpora. Rosso. Come il tuo cuore. Come il tuo amore. Un'infinita marea di velluto rosso per scordare l'amaro velluto nero del dolore e del dovere.
Poco discoste, le carnali orchidee celebrano il vostro amore appassionato e sensuale, puro, sincero e completo, ombreggiate appena dalle cascate rigonfie dell'affetto tenero e profondo del glicine, mentre qua è là occhieggia il profumato e intenso desiderio del gelsomino e la promessa d'amore eterno e fedeltà perpetua del piccolo non ti scordar di me.
La corona esterna che racchiude a ovest il giardino, piena di mille fiori dai colori diversi, esalta in ogni petalo delle gerbere la vittoria dell'amore, mentre i fiori di pesco cantano l'amore immortale e l'edera racchiude e protegge tutto, nella fedeltà del suo amore esclusivo.
Il tuo amore.
Il vostro amore.
Nato dalla lunga sofferenza di un'altra vita. Alimentato dalla comprensione e dal perdono.
Sorridi.
Di nuovo e ancora.
Hai imparato bene a farlo, alla fine.
 
- Severus!
La voce di Antheia risuona nel sole che tramonta e ti riscuote dai dolci ricordi della nascita del vostro amore.
- Severus, amore, dove sei?
Quasi un velo di timore, nella sua voce, una dolce insistenza. Teme ancora i tuoi silenzi, i momenti in cui il tuo sguardo nero si perde nel doloroso vuoto del passato.
Sei in ritardo, molto in ritardo, lo sai. Ancora una volta ti sei perso nei tuoi ricordi.
Ma lei è incredibilmente paziente.
Ti volti verso la casa e la vedi sul terrazzo, veli verdi tinti d'argento a ombreggiare la vostra cena.
Le sorridi e fai cenno che stai arrivando, quindi allunghi il passo mentre ti riempi gli occhi di lei: sai che le sue iridi nocciola sfolgorano nel sole e non vuoi altro che perderti in quel dolce sogno d'amore appassionato. I lunghi capelli castani ondeggiano nel vento della sera, screziati d'oro dalla magia: ami accarezzarli, sfiorarli piano con le tue dita delicate, immergere le mani in quella cascata di seta mentre fate l'amore.
Il sole sta tramontando e sotto i suoi raggi obliqui il giardino è tutto un intenso ed eccitante sfolgorio di rosso che inneggia alla melodia d'amore. I fiori traboccano ovunque, sussurrando il loro profumato messaggio d'amore.
Solo l'angolo a nord rimane in silenzio, freddo e triste, là dove il sole non batte mai. Un piccolo recesso segreto, celato alla vista ma non al cuore.
E' spoglio di tutto, senza colore alcuno.
Salvo il giglio bianco e la rosa nera, magia di ricordi del passato, dove il dolore, infine, non ti strazia più il cuore.
Lanci uno sguardo fugace. Un sospiro sospeso.
Tu non dimentichi.
Ma hai imparato a volerti bene, finalmente. E a vivere felice assaporando l'amore.
In un lieve sospiro torni a sorridere nel sole e cogli i fiori. Il tulipano rosso non manca mai per la tua consueta dichiarazione prima della notte d'amore; poi il candido gelsomino del desiderio che quasi scompare nel rosso tripudio dell'ardente passione: rosa, garofano, ibiscus, gerbera, buganvillea e camelia.
Un tempo stringevi tra le braccia solo immacolati gigli messaggeri di morte; ora il rosso dell'amore trionfa tra le tue mani e nel tuo cuore.
Un ultimo sguardo al tuo giardino, dipinto del rosso della tua ardente passione d'amore.
Affretti il passo: Antheia ti aspetta sulla soglia, più bella che mai nel suo ventre appena ingrossato.
La tua donna.
Il tuo amore.
Il tuo presente felice.
Il tuo futuro.
 
 



[1]La calendula ha molte proprietà curative. Tra le altre ci sono quelle: coleretica, colagoga, antinfiammatoria, diuretica, cicatrizzante, anticoagulante, depurativa e di aiuto alla sudorazione. In pratica, tutte funzioni che possono aiutare a espellere i veleni o cicatrizzare ferite.
 
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view post Posted on 13/1/2018, 23:19

Buca-calderoni

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Molto bello.
Mi è piaciuta l'idea delle diverse fasi della vita di Severus abbinate a diversi fiori. Ovviamente tutto parte dai gigli, ma mi è piaciuto il fatto che la fase più felice della sua vita abbia a che fare con una donna che si chiama Antheia.
Mi piace molto anche il fatto che tu abbia messo Severus in relazione con i fiori, che per lui sono importanti, non solo per quello che rappresentano ma anche per la sua attività di pozionista (e sulla calendula in particolare ricordo di aver trovato tempo fa molte ricette su come utilizzarla a scopo curativo!).
Mi piace il personaggio di Antheia, che si prende cura di Severus e riesce a guarirlo non solo nel corpo ma anche nello spirito, e mi piace l'introspezione che dai al personaggio di Severus (che è sempre il tuo punto forte).
Mi è piaciuta molto anche la scena in cui Severus offre ad Antheia il tulipano, primo segno del fatto che è pronto ad amare ancora, con la stessa intensità. Bellissima anche la descrizione di tutti i fiori del giardino, ognuno con il proprio significato.
E poi la sorpresa finale! Certo, il futuro sembra molto concreto, adesso, per Severus: per lui che, nella saga della Rowling, il futuro non è mai stato qualcosa a cui potesse sperare. Almeno, questa è l'impressione che ho avuto. Ma anche per lui c'è una speranza, e tu sei riuscita a concretizzarla in un modo molto originale.
 
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view post Posted on 19/1/2018, 19:53
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CITAZIONE (Starliam @ 13/1/2018, 23:19) 
Molto bello.
Mi è piaciuta l'idea delle diverse fasi della vita di Severus abbinate a diversi fiori. Ovviamente tutto parte dai gigli, ma mi è piaciuto il fatto che la fase più felice della sua vita abbia a che fare con una donna che si chiama Antheia.

Una faticaccia trovare quel nome! Però cercare, e trovare, i nomi adatti è una cosa che mi piace molto.
Cercavo un nome femminile corrispondente a un fiore, ma non riuscivo a trovarne uno che mi piacesse come suono e non fosse banale. Alla fine ho trovato questo: parrebbe essere il nome greco di una delle tre Cariti (che sono poi diventate le Grazie dei Romani) la dea della vegetazione, dei giardini e dei fiori, se Wikipedia inglese non mi ha ingannato. l suo nome deriva dall'antica parola greca ἄνθος che significa "fiore". Era anche la dea dell'amore umano e mi è proprio sembrato un nome perfetto per la mia storia. Wiki inglese è però l'unico sito dove ho trovato Anthea/Antheia come nome di una delle Cariti: altrove è indicato come Aglaia/Aglae. Ho invece trovato conferma in più siti che ἄνθος significa fiore.

CITAZIONE
Mi piace molto anche il fatto che tu abbia messo Severus in relazione con i fiori, che per lui sono importanti, non solo per quello che rappresentano ma anche per la sua attività di pozionista (e sulla calendula in particolare ricordo di aver trovato tempo fa molte ricette su come utilizzarla a scopo curativo!).

Oltre che con i fiori, ho giocato con i colori e il loro significato, nonché con il linguaggio dei fiori, cercando altresì nessi con le pozioni. In pratica, ho impiegato molto più tempo a fare ricerche che non a scrivere la storia.

CITAZIONE
Mi piace il personaggio di Antheia, che si prende cura di Severus e riesce a guarirlo non solo nel corpo ma anche nello spirito, e mi piace l'introspezione che dai al personaggio di Severus (che è sempre il tuo punto forte).

Grazie! Una fanfiction, per me, non esiste se non posso immedesimarmi in profondità in Severus, nei suoi pensieri, sensazioni ed emozioni.

CITAZIONE
Mi è piaciuta molto anche la scena in cui Severus offre ad Antheia il tulipano, primo segno del fatto che è pronto ad amare ancora, con la stessa intensità.

Grazie, è una scena dolcemente romantica, dedicata a un Severus che non è ancora in grado di esprimere i suoi sentimenti, ma che li prova però in modo potente.

CITAZIONE
Bellissima anche la descrizione di tutti i fiori del giardino, ognuno con il proprio significato.

Come detto sopra, la storia è frutto di un lungo lavoro di ricerca, oltretutto tra fonti che tra loro non sono affatto univoche, quindi ho dovuto operare delle scelte tralasciandone altre.

CITAZIONE
E poi la sorpresa finale! Certo, il futuro sembra molto concreto, adesso, per Severus: per lui che, nella saga della Rowling, il futuro non è mai stato qualcosa a cui potesse sperare. Almeno, questa è l'impressione che ho avuto. Ma anche per lui c'è una speranza, e tu sei riuscita a concretizzarla in un modo molto originale.

Dopo la sua morte nel libro, e poi anche nel film, per il mio Severus deve esserci solo speranza di un futuro luminoso! E tanto amore!
 
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4 replies since 9/1/2018, 15:12   85 views
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