Il Calderone di Severus

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Ida59
view post Posted on 28/9/2016, 12:11 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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La descrizione di villa Malfoy all'arrivo di Severus all'inizio di Harry Potter e i doni della morte.




I due uomini apparvero dal nulla, a pochi metri di distanza, nel viottolo illuminato dalla luna. Per un istante rimasero immobili, le bacchette puntate l'uno contro il petto dell'altro; poi si riconobbero, riposero le bacchette sotto i mantelli e si avviarono rapidi nella stessa direzione.
«Novità?» chiese il più alto dei due.
«Le migliori possibili» rispose Severus Piton.
Il viottolo era delimitato a sinistra da rovi bassi e selvatici, a destra da un'alta siepe molto curata. I lunghi mantelli dei due svolazzavano attorno alle loro caviglie.
«Temevo di far tardi» disse Yaxley, i tratti rozzi che scivolavano nell'ombra ogni volta che i rami degli alberi coprivano la luce della luna. «È stato un po' più complicato del previsto. Ma spero che sarà soddisfatto. Tu sembri sicuro che sarai accolto bene, no?»
Piton annuì senza dare spiegazioni. Voltarono a destra, in un ampio viale. L'alta siepe svoltò con loro, sparendo in lontananza oltre i poderosi battenti del cancello di ferro che sbarrava la strada. Nessuno dei due si fermò; in silenzio, levarono il braccio sinistro in una sorta di saluto e attraversarono senza esitare il metallo scuro, come se fosse fumo.
Le siepi di tasso assorbivano il rumore dei loro passi. Udirono un fruscio sulla destra: Yaxley sfoderò di nuovo la bacchetta, puntandola sopra la testa del compagno, ma la fonte del rumore si rivelò un candido pavone che passeggiava maestoso sulla cima della siepe.
«Si è sempre trattato bene, Lucius. Pavoni...» Yaxley sbuffò e ripose la bacchetta sotto il mantello.
Una bella dimora gentilizia emerse dall'oscurità alla fine del viale; luci scintillavano dalle vetrate a rombi del piano terra. Da qualche parte nel buio giardino oltre la siepe gorgogliava una fontana. La ghiaia scricchiolava mentre Piton e Yaxley si affrettavano verso la porta d'ingresso, che si spalancò davanti a loro benché nessuno sembrasse averla aperta.
L'atrio era vasto, poco illuminato, arredato con sfarzo; uno splendido tappeto ricopriva gran parte del pavimento di pietra. Gli occhi dei pallidi ritratti alle pareti seguirono Piton e Yaxley. I due si fermarono davanti a una pesante porta di legno, esitarono un attimo, poi Piton abbassò la maniglia di bronzo.
Il salotto era pieno di persone sedute in silenzio a un tavolo lungo e riccamente decorato. Il normale mobilio della stanza era stato accostato alla bell'e meglio contro le pareti. L'unica luce veniva dal fuoco che ruggiva in un bel camino di marmo, sormontato da uno specchio con la cornice dorata.
 
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