Il Calderone di Severus

L'affascinante e misterioso giardino di Severus!

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view post Posted on 29/11/2023, 15:14
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Troverete qui sotto l'epilogo dei frammenti di giardino. Se, con il tempo, dovessero venirmi in mente altre idee per altri capitoletti relativi al giardino di Villandry li aggiungerò.


Epilogo




Luglio, 2016



Rebecca era bellissima, con le margherite intrecciate tra i capelli castani, mentre rideva accanto a Renaud che era diventato suo marito quella mattina.
Aveva un sorriso felice proprio come quello di mamma il giorno in cui aveva sposato papà e Antonia era certa che anche la sorella avrebbe avuto accanto a sé l’uomo giusto.
La ragazza si chiese se anche lei sarebbe stata un giorno così contenta.
Non ne aveva idea, nonostante Einar l’avesse canzonata amichevolmente dicendole che si preoccupava troppo, ma Antonia era certa che anche il fratello desiderasse essere felice come mamma e papà e come Rebecca e Renaud.
«Cosa fai qui da sola, Antonia?»
Severus vide la figlia voltarsi verso di lui, un sorriso timido che le illuminava gli occhi neri. In quel momento, mentre osservava gli altri, stando in disparte, non sembrava nemmeno la ragazza sicura di sé che aveva suonato la viola durante la cerimonia. Dei loro figli era l’unica ad aver ereditato il dono per la musica da Ygraine.
«Rebecca è molto bella e felice, papà», rispose la ragazza. «Mi stavo chiedendo se accadrà anche a me.»
«Non posso prometterti che accadrà.»
«Lo so», affermò Antonia. «Non ci hai mai fatto promesse inutili, papà, e so che non inizierai ora.»
Severus osservò il volto dolce della figlia, così diverso dal suo più spigoloso, e si sentì scaldare il cuore a quelle parole. Anche dopo più di un decennio, l’accettazione di Ygraine e dei ragazzi lo stupiva e rendeva vano qualsiasi rimanente dubbio.
«Vieni, torniamo dagli altri.»
Antonia annuì alle parole del padre e lo seguì fino a che non raggiunsero Rebecca, Einar e Renaud che stavano ridendo tra loro, in mezzo al giardino dietro casa. La ragazza ripensò al tempo che aveva trascorso lì con la sua famiglia, alle giornate in cui avevano curato amorevolmente i fiori – con l’eccezione di Einar che pareva avere lo strano dono di far morire qualsiasi pianta curasse – in cui aveva lentamente scoperto che ognuno di essi aveva un significato che rappresentava l’amore di papà per la mamma e per loro e l’amore della mamma e di tutti loro per papà.
Anche Renaud conosceva del significato profondo del giardino e Antonia si chiese se avrebbe iniziato a crearne uno anche lui nella loro nuova casa di Chinon.




Marzo, 2018



Cari mamma e papà,
A scuola sta andando tutto bene, anche se non mi aspettavo che il quarto anno potesse essere così duro. Se devo essere sincero, non vedo l’ora che arrivino i G.U.F.O. l’anno prossimo così potrò abbandonare Erbologia. Non ho nulla contro il professor Paciock che è anche troppo paziente con me, ma sono completamente negato per tutto quello che riguarda la cura delle piante.
Spero che a casa stia andando tutto bene. Ho mandato anche una lettera a Rebecca… non posso credere che, quando arriverò a casa quest’estate, forse sarò già zio!
Un abbraccio,
Einar

Ygraine posò la lettera sul panno che aveva posizionato in giardino, dove alcuni fiori iniziavano a mostrare i primi timidi boccioli. Sorrise appena, mentre ricordava le varie aggiunte avvenute nel corso degli anni e il significato di ognuna di esse. Intorno alla quercia si era espansa una piccola area dedicata a Severus, opera sua e dei ragazzi. Sapeva che il marito continuava a non sentirsene del tutto degno, ma Ygraine era certa che non avrebbe mai incontrato nessun altro dotato della stessa nobiltà d’animo e della stessa perseveranza. Le violette, simbolo del valore interiore, avevano già fatto capolino tra l’erba.
«Mi aspettavo di trovarti qui.»
Ygraine alzò il capo verso Severus che l’aveva raggiunta e si stava sedendo accanto a lei. Mentre osservava il volto del marito, si sentì pervadere dall’amore che provava per lui, che non si era mai affievolito dal giorno in cui, anni prima, aveva compreso di essersi innamorata dell’uomo solitario che aveva incontrato alla Tate Britain.
«Mentre eri in laboratorio sono arrivate due lettere dai ragazzi.»
Severus prese in mano la lettera che Ygraine aveva già letto. Il figlio era, come sempre preoccupato, per le sue capacità in Erbologia e sembrava non rendersi conto della sua bravura nelle altre materie. Almeno non era geloso di Antonia che era la migliore della classe, come aveva avuto modo di confermargli anche Neville Paciock in una delle occasioni in cui era andato a Tours durante le vacanze estive per partecipare a delle ricerche che univano l’arte delle Pozioni allo studio delle erbe.
«Dovrebbe preoccuparsi meno di Erbologia», commentò, posando la lettera, accanto a quella ancora intonsa di Antonia.
«Glielo hai detto più volte e lo ha fatto anche papà, che sta lavorando sottotraccia affinché diventi un esperto di Antiche Rune e di letteratura magica antica.»
Gli occhi nocciola di Ygraine erano sorridenti, mentre parlava del padre che si era trasferito, insieme alla moglie, a Tours, lasciando la casa nel Kent. Severus sapeva che alla moglie faceva piacere avere i genitori più vicini, quanto a lui apprezzava le chiacchierate con il suocero e la presenza discreta della suocera.
Prese in mano la lettera di Antonia e mentre lo faceva, sotto il sole tiepido di quel giorno di marzo, percepì la calma della sua nuova vita e gli affetti che ne facevano parte. Aprì la missiva della figlia e Ygraine posò il capo sulla sua spalla, in un gesto che era divenuto quasi banale in quei giorni, ma che Severus benediceva ogni volta, perché aveva ottenuto, quando aveva ormai perso ogni speranza, la realizzazione di tutti i suoi sogni infantili.




Agosto, 2019


Antonia sistemò con delicatezza il gambo ormai fragile di una delle rose che si trovavano davanti a casa. Einar era dai nonni e la mamma era a Parigi per le prove di un’opera. Papà si trovava si trovava in laboratorio e la ragazza sapeva che sarebbe stato impegnato per ore.
Si spostò dalla rosa e passò nella parte posteriore del giardino dai colori vivaci. Sorrise appena, ricordando il giorno in cui aveva scoperto che tutto aveva un significato, dalle pure ninfee nel bacino centrale, che papà aveva dedicato alla mamma, al giacinto blu, che lei ed Einar avevano regalato al padre, dopo che questi aveva raccontato loro il suo passato. A entrambi era parso un buon modo per celebrarne la sua perseveranza durante la terribile guerra magica in cui era stato una spia.
Antonia sapeva che papà aveva scelto di diventare un Mangiamorte ed era consapevole di quanto di orribile avesse fatto, ma era orgogliosa di essere la figlia di un uomo che era riuscito a comprendere il proprio terribile sbaglio e a fare di tutto per porvi rimedio.
E sapeva, con assoluta certezza, che anche Einar condivideva quel pensiero.
Sorrise quando notò il padre avvicinarsi a lei. Si misero a lavorare in silenzio, estirpando alcune erbacce e curando i vari fiori, alla maniera Babbana, perché lei non poteva ancora fare magie fuori dalla scuola. D’altronde, ad Antonia piaceva la fatica di togliere le erbacce e di raschiare la terra, forse perché la manteneva in contatto con il mondo di mamma. Aveva incontrato altri ragazzi con origini uguali alle sue a Hogwarts, ma quelli che conosceva parevano voler ignorare la componente Babbana della loro famiglia. Sapeva, perché glielo aveva detto quando avevano parlato dell’argomento, che anche papà lo aveva fatto, ma la ragazza credeva che la responsabilità fosse di Tobias Piton, il nonno che era ben felice di non aver mai conosciuto.
«Sai, papà, da qualche tempo penso molto al mio futuro», disse mentre tirava via con forza un’erbaccia accanto alla veronica. «So che non è strano considerando che ho appena finito il quinto anno e che mi sono arrivati i risultati dei miei G.U.F.O., ma è da un po’ di tempo che ci sto pensato e non credo che il mio futuro sarà come il tuo o quello di Rebecca.»
«Non pretendo che tu divenga una pozionista, Antonia.»
«Questo lo so, papà», affermò la ragazza il volto serio. Tra i due gemelli, la figlia era la meno estroversa. «Quello che voglio dire è che non mi vedo vivere nel Mondo Magico. In realtà, vorrei diventare una musicista.»
Severus osservò con attenzione gli occhi neri di Antonia, così simili e così diversi dai suoi, così colmi di speranza, così tranquilli. Erano pensosi in quel momento e l’uomo decise di non dire nulla, di aspettare che la figlia esprimesse le sue ragioni per le sue parole. Era certo che non stesse parlando senza aver prima riflettuto a lungo, valutando con attenzione ogni singolo aspetto della sua decisione.
«Amo avere la magia e non sarei io se non fossi una strega», riprese a dire Antonia. «Ma amo altrettanto vivere nel Mondo Babbano, parlare con i miei amici della scuola di musica, a cui mi dispiace mentire, ma che mi sono sempre stati vicini nonostante li veda solo d’estate. Credo di essermi fatta dei buoni amici tra i miei compagni di Casa e anche al di fuori di questa. So di avervi detto che il mio sogno è diventare una Guaritrice ed è quello che ho fatto anche durante il colloquio con i professori a scuola, ma credo di non esserci realmente tagliata. Ti ricordi quando Einar si è fatto male l’estate scorsa? Quasi non riuscivo a sopportarne il dolore e tutto si è risolto in due giorni grazie ad una pozione. E poi… sai che… nel Mondo Magico mi guardano ancora tutti strani per la mia dislessia e a volte, durante Incantesimi, Trasfigurazione o Difesa contro le Arti Oscure, sbaglio a pronunciare le formule. La musica invece… ecco quello è un linguaggio che non mi tradisce mai.»
Severus rimase per qualche istante in silenzio, osservando con attenzione il volto pallido della figlia, che portava i capelli neri lunghi e legati in una treccia. Sapeva che a Hogwarts diversi professori avevano avuto difficoltà con il semplice concetto di dislessia, ma il Mondo Magico inglese rimaneva molto conservatore e cieco di fronte ad un problema che dovevano avere anche altri maghi. Era a conoscenza delle difficoltà di Antonia nella pronuncia di alcuni incantesimi, che avrebbe potuto in parte risolversi non appena avesse iniziato a praticarli non verbalmente. Eppure, riusciva a comprendere le ragioni profonde della ragazza. Si era accorto che era stata lei a rimanere in contatto con gli amici Babbani piuttosto che Einar.
«Sono certo che diventerai un’ottima violista se, fra due anni, vorrai intraprendere quella strada.»




16 giugno 2024


Il teatro era pieno e la gente vociava intorno a loro, per quanto Severus non capisse una parola di quello che dicevano, così come era accaduto durante gli altri giorni del concorso.
«Crede che avranno qualche possibilità di vincere, signor Piton?», domandò Judith, la migliore amica di Antonia dai tempi di Hogwarts, che, nonostante fosse una Purosangue che aveva messo piede per la prima volta nel Mondo Babbano, sembrava starsi ambientando bene.
«Non ne ho idea e ho letto che nelle ultime due edizioni non è stato assegnato.»
«Una cosa ingiusta, papà», intervenne Einar che arrossì non appena Judith si voltò ad osservarlo. «Non dovrebbero premiare sempre il quartetto migliore di quell’anno?»
«I giurati non sono sempre d’accordo», spiegò Ygraine, che gli sedeva accanto sullo scomodo divanetto del palco, inchiodato per qualche strana ragione alla parete.
«Forse allora è per questo che non assegnato a volte il primo premio.»
Einar annuì alle parole di Judith anche se non era particolarmente d’accordo con lei e si pentì subito dopo. Forse avrebbe dovuto chiedere consiglio a papà. Era cresciuto sentendo raccontare da mamma del giorno in cui si erano dichiarati il loro amore e aveva avuto modo di vedere, una volta o due, il Patronus del padre a forma di cigno. Non era ancora nemmeno certo che il suo, uno scoiattolo, avesse qualcosa a che fare con Judith, ma credeva di no, dato che a scuola non gli piaceva affatto e che si era innamorato di lei solo da quando avevano iniziato a lavorare insieme come ricercatori di Antiche Rune in un centro di ricerca in Galizia.
«Sono certo che Antonia suonerà benissimo», aggiunse Einar, poco prima che si spegnessero le luci.
Severus fece in tempo a scorgere il sorriso di Alfred che si trovava nel palco accanto al loro insieme alla moglie e a Rebecca.
Il primo quartetto, formato da quattro giovani provenienti dalla Polonia, dall’Ungheria e dal Giappone, attaccò un brano di Beethoven e Severus tentò di concentrarsi sulla musica, ma la sua mente non riusciva a rimanere tranquilla. Non sapeva per quale motivo, ma il suo pensiero ritornò al gelido inverno in cui aveva incontrato per la prima volta Ygraine, a come avesse pensato, allora, che la donna fosse anonima, a come avesse perso qualsiasi speranza di un futuro e di perdono.
Si ritrovava, invece, dopo più di vent’anni, al Teatro Valli di Reggio Emilia dove la figlia si sarebbe esibita con il Quatuor Jacinthe Bleue alla finale del Premio Borciani, con accanto la sua famiglia. Soltanto Renaud, ancora impegnato a scuola, e la piccola Blanche erano assenti. Rebecca era stata un’aggiunta dell’ultimo minuto, convinta da Françoise e dal marito.
Mentre il quartetto impegnato in quel momento chiudeva il brano, Severus si rese conto di sentirsi felice e, forse per la prima volta, comprese di essere riuscito a perdonarsi realmente, di aver fatto finalmente i conti con il suo passato.
Era consapevole che nulla avrebbe potuto cancellare le colpe che aveva commesso quando era stato un Mangiamorte, ma aveva compreso di aver effettivamente fatto tutto il possibile per rimediare a tale terribile scelta. Sapeva di essere giunto a quella presa di coscienza unicamente grazie all’amore di Ygraine e dei figli, grazie al loro perdono, grazie al modo in cui Antonia ed Einar l’avevano abbracciato il giorno in cui aveva raccontato loro il suo passato, grazie al sorriso della piccola Blanche, la figlioletta di Rebecca e Renaud.
Quando Antonia fece il suo ingresso, insieme agli altri tre giovani componenti del quartetto sentì la mano di Ygraine stringere la sua e, mentre risuonavano le prime note dissonanti di Britten, si chiese se non dovesse aggiungere un altro fiore al loro giardino a Villandry a testimonianza della serenità che stava provando e che, un tempo, aveva creduto che gli fosse stata per sempre preclusa.
 
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view post Posted on 2/12/2023, 15:56
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CITAZIONE
«Lo so», affermò Antonia. «Non ci hai mai fatto promesse inutili, papà, e so che non inizierai ora.»

Mi piace molto questa assoluta sinceritò che hai assegnato al personaggio di Severus. Come un contrappasso, lui, la spia, l'uomo dai due volti che ha sempre vissuto di menzogne, nella tua storia incarna la sincerità assoluta, anche con i figli, anche quando gli costa, anche quando ha da perdere.
Bellissimo!
CITAZIONE
La ragazza ripensò al tempo che aveva trascorso lì con la sua famiglia, alle giornate in cui avevano curato amorevolmente i fiori... in cui aveva lentamente scoperto che ognuno di essi aveva un significato che rappresentava l’amore di papà per la mamma e per loro e l’amore della mamma e di tutti loro per papà.

Davvero bella la tua idea di conferire un significato a ogni piccola parte del giardino

CITAZIONE
Einar che pareva avere lo strano dono di far morire qualsiasi pianta curasse

Ma questo poi ce lo spieghi?


CITAZIONE
Sorrise appena, mentre ricordava le varie aggiunte avvenute nel corso degli anni e il significato di ognuna di esse. Intorno alla quercia si era espansa una piccola area dedicata a Severus, opera sua e dei ragazzi. Sapeva che il marito continuava a non sentirsene del tutto degno, ma Ygraine era certa che non avrebbe mai incontrato nessun altro dotato della stessa nobiltà d’animo e della stessa perseveranza. Le violette, simbolo del valore interiore, avevano già fatto capolino tra l’erba.

Sì, anche Severus merita il suo posto nel giardino. mi immagino un tappeto di violette alla conquista di ogni spazio libero!
CITAZIONE
Prese in mano la lettera di Antonia e mentre lo faceva, sotto il sole tiepido di quel giorno di marzo, percepì la calma della sua nuova vita e gli affetti che ne facevano parte. Aprì la missiva della figlia e Ygraine posò il capo sulla sua spalla, in un gesto che era divenuto quasi banale in quei giorni, ma che Severus benediceva ogni volta, perché aveva ottenuto, quando aveva ormai perso ogni speranza, la realizzazione di tutti i suoi sogni infantili.

Uno splendido quadro di tranquilla felicità. Davvero difficile, qualche anno fa, immaginare che la sadica Leonora avrebbe scritto frasi come questa...



CITAZIONE
Sorrise appena, ricordando il giorno in cui aveva scoperto che tutto aveva un significato, dalle pure ninfee nel bacino centrale, che papà aveva dedicato alla mamma, al giacinto blu, che lei ed Einar avevano regalato al padre, dopo che questi aveva raccontato loro il suo passato. A entrambi era parso un buon modo per celebrarne la sua perseveranza durante la terribile guerra magica in cui era stato una spia.
Antonia sapeva che papà aveva scelto di diventare un Mangiamorte ed era consapevole di quanto di orribile avesse fatto, ma era orgogliosa di essere la figlia di un uomo che era riuscito a comprendere il proprio terribile sbaglio e a fare di tutto per porvi rimedio.
E sapeva, con assoluta certezza, che anche Einar condivideva quel pensiero.

Figli deliziosi, per genitori splendidi.C'è voluto un gran coraggio, da aprte di Severus, ma noi sappiamo che certo il coraggio non gli difetta.
CITAZIONE
Severus osservò con attenzione gli occhi neri di Antonia, così simili e così diversi dai suoi, così colmi di speranza, così tranquilli.

Dev'essere meraviglioso, per Sverus, trovare in occhi così simili ai suoi quella speranza e tranquillità che troppo a lungo non è esistita nei suoi.
CITAZIONE
mi guardano ancora tutti strani per la mia dislessia e a volte, durante Incantesimi, Trasfigurazione o Difesa contro le Arti Oscure, sbaglio a pronunciare le formule. La musica invece… ecco quello è un linguaggio che non mi tradisce mai

Bellissimo l'inserimento di questo elemento aggiuntivo che dona alla musica un'ulteriore qualità: brava!

CITAZIONE
Mentre il quartetto impegnato in quel momento chiudeva il brano, Severus si rese conto di sentirsi felice e, forse per la prima volta, comprese di essere riuscito a perdonarsi realmente, di aver fatto finalmente i conti con il suo passato.

Questa frase, da sola, vale l'intera storia. Grazie, Leonora!
CITAZIONE
si chiese se non dovesse aggiungere un altro fiore al loro giardino a Villandry a testimonianza della serenità che stava provando e che, un tempo, aveva creduto che gli fosse stata per sempre preclusa.

Sì, Severus, devi proprio farlo, credimi!

E sono sicura che Antonia con i suoi compagni vincerà il premio!


Edited by Ida59 - 2/12/2023, 21:03
 
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view post Posted on 3/12/2023, 09:54
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CITAZIONE (Ida59 @ 2/12/2023, 15:56) 
Mi piace molto questa assoluta sinceritò che hai assegnato al personaggio di Severus. Come un contrappasso, lui, la spia, l'uomo dai due volti che ha sempre vissuto di menzogne, nella tua storia incarna la sincerità assoluta, anche con i figli, anche quando gli costa, anche quando ha da perdere.
Bellissimo!

Sono felice che ti sia piaciuto! Sono convinta che, avendone l'occasione, Severus potrebbe comportarsi in modo simile con le persone che ama. Le mille maschere vanno in frantumi e rimane soltanto la sincerità anche quando la verità non è piacevole.

CITAZIONE
Davvero bella la tua idea di conferire un significato a ogni piccola parte del giardino

Ho una mappa del giardino e una tabella con tutti i significati medievali (quello araldico essenzialmente) dei vari fiori. Sono molti di più di quelli che ho mostrato nei capitoli precedenti.

CITAZIONE
Ma questo poi ce lo spieghi?

Magari in futuro potrei scrivere delle one-shot con Einar e Antonia a Hogwarts.
Comunque, non è un vero e proprio mistero. Semplicemente Einar è il contrario di una persona con il pollice verde. Lui si impegna anche, ma alla fine, per un motivo o per l'altro, le piante che cura fanno una brutta fine (in pratica è per Neville quello che Neville era per Severus)

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CITAZIONE
Sì, anche Severus merita il suo posto nel giardino. mi immagino un tappeto di violette alla conquista di ogni spazio libero!

Le violette si diffondo intorno alla quercia e verso le zone del giardino dedicate ai bambini e a Ygraine.

CITAZIONE
Uno splendido quadro di tranquilla felicità. Davvero difficile, qualche anno fa, immaginare che la sadica Leonora avrebbe scritto frasi come questa...

La sadica autrice si è palesemente rammollita (diciamo che è stata anche una sfida con me stessa scrivere la parte sul giardino).

CITAZIONE
Figli deliziosi, per genitori splendidi.C'è voluto un gran coraggio, da aprte di Severus, ma noi sappiamo che certo il coraggio non gli difetta.

Mi piaceva l'idea di una famiglia unita per Severus (anche la sadica autrice ha un cuore) e Antonia ed Einar sono dei figli sensibili (so di aver messo un po' in disparte Einar e di essermi concentrata più su Antonia).

CITAZIONE
Dev'essere meraviglioso, per Sverus, trovare in occhi così simili ai suoi quella speranza e tranquillità che troppo a lungo non è esistita nei suoi.

Lo è (è stata una delle prime frasi che ho scritto di questo epilogo).

CITAZIONE
Bellissimo l'inserimento di questo elemento aggiuntivo che dona alla musica un'ulteriore qualità: brava!

Grazie <3

CITAZIONE
Questa frase, da sola, vale l'intera storia. Grazie, Leonora!

Grazie a te! <3 <3

CITAZIONE
Sì, Severus, devi proprio farlo, credimi!

Lo farà, ovviamente (un buchino nel giardino lo trova sicuramente).

CITAZIONE
E sono sicura che Antonia con i suoi compagni vincerà il premio!

L'idea è quella, anche se la giuria del Borciani è sempre molto difficile. Il premio esiste veramente e che verrà assegnato a Reggio Emilia nel 2024 nella data che ho indicato nella storia. Il primo premio non è stato assegnato nelle ultime due occasioni, ma forse anche in quella prima non è stato assegnato. L'unico premio certo è quello del pubblico.
 
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view post Posted on 3/12/2023, 11:29
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I ♥ Severus


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Grazie anche per le ultime spiegazioni. Sarà un piacere leggere qualche spin-off dei due ragazzi a Hogwarts, soprattutto Einar nemesi di Neville! ;)
 
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