Il Calderone di Severus

L'affascinante e misterioso giardino di Severus!

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Alaide
view post Posted on 19/10/2016, 07:18 by: Alaide
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Eccomi con il primo interludio. So che è piuttosto breve, ma mi serviva per mostrare la creazione della prima sessione del giardino.
Spero vi possa piacere.



Interludio I

Hyacintus orientalis[1]



Foresta di Brocelandia, Val sans retour, 24 agosto 1982



Aveva trascorso tutta l’estate in Bretagna, contrariamente a quanto aveva creduto.
Era strano il modo in cui aveva iniziato ad apprezzare la casa ed il giardino, al quale aveva dedicato lunghe e faticose ore.
Ed era ben lungi dall’aver finito.
Aveva deciso di dividere lo spiazzo in quattro quadrati, a cui assegnare una funzione ben precisa. Ricordava di aver letto che era così che venivano organizzati i giardini durante il Medioevo, sia nei monasteri che nelle abitazioni private.
Era un modo ordinato di organizzare le proprie piante, basato su un buon miscuglio di utilità e bellezza.
In fin dei conti un gran numero delle piante utilizzate negli intrugli degli speziali e dei frati dell’epoca producevano splendidi fiori.
E molte di queste piante erano alla base di diverse pozioni, si disse, mentre posizionava con delicatezza un bulbo, per poi ricoprirlo di terra.
Non sapeva per quale motivo, ma aveva preferito lavorare, usando la magia il meno possibile.
Forse era perché aveva scelto soltanto piante non magiche, considerando che quelle magiche avevano bisogno di habitat ben più particolari che un giardino in Bretagna.
Oppure era perché il lavoro fisico gli permetteva di concentrare la sua attenzione su qualcosa che non fosse il senso di colpa che lo accompagnava sempre.
Era certo che, se avesse usato la magia, sarebbe riuscito a finire tutto prima di dover tornare in Inghilterra.
Eppure provava una qual certa soddisfazione nel notare di aver completato il primo quadrato, che si trovava vicino al frutteto, sulla sinistra.
Aveva scelto con cura ogni gambo di menta, ogni cespuglio di lavanda ed ogni persicaria.
Ed in quel momento stava aggiungendo i bulbi di giacinto blu che sarebbe fiorito la prossima primavera.
Era una pianta che amava celarsi, fino a quando non scopriva la propria bellezza.
Era decisamente diversa da lui, che forse non era degno di possedere tanta bellezza.
Anch’egli aveva un’anima celata, ma quell’anima era sporca e malata.
Il fiore del giacinto era splendido.
Era un fiore perseverante[2], che ogni anno scompariva per poi rifare la sua comparsa in primavera.
Forse era quella l’unica cosa che avevano in comune, o che egli sperava di avere in comune con quel fiore.
Sarebbe stato colmo della stessa perseveranza quando sarebbe giunto il momento.
Quando il Signore Oscuro sarebbe tornato.
Quando avrebbe fatto tutto il possibile per poter, in qualche modo, porre riparo al più grave e totalizzante dei suoi errori.
Ma nulla lo avrebbe mai fatto diventare innocente come quel fiore, né come le margherite che parevano occhieggiarlo oltre la menta.
La sua anima era irrimediabilmente macchiata.
E non meritava la bellezza di quel giardino.
Per un breve istante ebbe la tentazione di distruggere tutto il duro lavoro di quell’estate.
Ma qualcosa lo bloccò.
Forse era unicamente perché, in quel giardino, poteva, seppure brevemente, immergersi in qualcosa che aveva una strana parvenza di normalità.
Era normale che un pozionista curasse personalmente le sue piante.
Era normale che il proprietario della casa dei Le Du – come aveva scoperto la chiamavano gli abitanti del piccolo villaggio – si prendesse cura del terreno dietro di questa.
E per qualche breve istante poteva assaporare l’inebriante profumo della normalità, per poi rendersi immediatamente conto di aver distrutto con le sue stesse mani ogni possibilità di avere una vita che non fosse proiettata verso un futuro terribile.
Non si faceva illusioni.
Sapeva che avrebbe dovuto commettere atti tremendi, quando sarebbe stato nuovamente al cospetto dell’Oscuro Signore.
Ed era consapevole che non sarebbe importato lo scopo.
La sua anima ne sarebbe uscita dilaniata.
E la sua mente sarebbe stata preda dell’illusione di un perdono che non sarebbe mai arrivato.


[1]Si tratta del nome scientifico del giacinto.
[2]Sto giocando con il significato medievale del giacinto blu: la perseveranza


Edited by Alaide - 27/10/2016, 09:08
 
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