Hortus Conclusus - Prologo, Syringa vulgaris e Capitolo I, Ruta graveolens
Il breve prologo mi ha subito fatto interessare e incuriosire per questo racconto che, infatti, mi ha conquistato immediatamente.
La Bretagna, terra di coste, solitudine e paesini smarriti e stupendi è un luogo quanto mai adatto a Severus e io la amo tantissimo fin da quando la vidi anni fa.
La descrizione che fai della casa è perfetta; inserita tra case sparse, senza un centro ben strutturato, ma calda e accogliente.
Lì c’è il posto appropriato per il giardino di Severus.
Mi è piaciuta molto la sequenza temporale che hai usato e anche la storia nella storia di una giovane donna e dei suoi figli che credo abbia un seguito...
L’atmosfera è calma, quasi rarefatta se si escludono le riflessioni e gli intimi pensieri dei personaggi.
Il tuo è un Severus sofferente fin dalla prima riga ed io riesco ad immaginarlo facilmente attraverso la tua descrizione fisica, ma soprattutto psicologica.
E’ un giovane uomo stanco, provato che vuole soltanto avere – questo è il caso – un luogo soltanto suo, dove vivere pochi momenti di pace a contatto delle piante e del silenzio.
Non conosco la struttura del giardino medievale, ma il giardino dei semplici mi è parso perfetto per Severus, non avrei potuto immaginare che mancasse quell’angolo in un giardino creato da lui.
Utilità e bellezza, simbologie ed eventi lontani nello spazio che mi hanno incuriosito per le implicazioni future.
Non è un caso che la voce del risveglio sia quella di Minerva.
Molto, molto bello: una lettura piacevole e coinvolgente.
Aspetto il seguito, ovvio.
Edited by chiara53 - 30/9/2016, 08:42