Buca-calderoni
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| Eccomi qui!
La prima fase del Photo Contest si è conclusa, ed io, come promesso, mi trovo nella difficile posizione di critico criticatutto...
Prima di tutto una premessa necessaria a dare la giusta chiave di lettura ai commenti che seguiranno. Le critiche, in quanto tali, non servono ad imporre il “Reoplano” pensiero in fatto di fotografia, ma solo a dare spunti di miglioramento a chi le riceve. Detto questo, bisogna sempre ricordare che il senso estetico/tecnico di una immagine, così come tantissime altre cose, è un fattore puramente soggettivo, per cui se il fotografo ha eseguito una fotografia “storta” perché secondo lui/lei in questo modo l'immagine raccontata acquista un significato particolare, ovvero quello che lui ha visto nell'istante in cui ha deciso di scattare in quel particolare modo, con quei particolari colori, e immortalando quel particolare soggetto, beh, chi sono io per dire che non va bene? Al limite, piacerà solo a chi l'ha fatta, e gli altri che si fo..... . Se invece, verificando le critiche ricevute, ci si accorge che l'immagine migliora anche per noi che l'abbiamo realizzata, allora il mio lavoro sarà servito a qualcosa.
Ed ora bando alle ciance, entriamo nel merito!
Partiamo dalla vincitrice, Annrose.
La scelta di utilizzare un tono così freddo, privando quasi del tutto le immagini dei colori, è sicuramente coraggiosa, anche se il risultato può lasciare, in alcuni casi, perplessi. Nella immagine delle lenzuola stese (la foto vincitrice) direi che è una scelta vincente, permette di focalizzare molto bene il soggetto, e contemporaneamente annulla gli elementi di disturbo che, anzi, diventano elementi compositivi dell'immagine stessa. I fili stesi ad esempio danno una connotazione grafica che con un uso diverso del colore sarebbe stato attenuato, se non annullato del tutto. Detto questo, provate a tagliare almeno un paio di centimetri nella parte bassa dell'immagine, dove la grande massa scura (e, secondo me, inutile) disturba la composizione. Chi l'ha detto che le immagini devono per forza essere “intere”: una sforbiciata qua e là può fare la differenza.
La foto del gabbiano avrebbe potuto essere la mia preferita in questo trittico, ma alcuni elementi mi hanno disturbato un tantinello. L'orizzonte storto, il soggetto centrale, l'inquadratura che privilegia l'acqua e non l'aria (il cielo). Proviamo ad immaginare la stessa scena raccontata così: inquadratura orizzontale, il gabbiano leggermente sulla sinistra, in modo da dare un senso di movimento in avanti, ripresa eseguita un poco più dal basso in modo da staccare meglio nel cielo il soggetto, allontanandolo dai tetti delle case. Ok, forse il gabbiano non è stato paziente...
Le bolle... che siano bolle lo leggo nella didascalia, e questo non va bene: il soggetto, proprio perché soggetto, deve essere immediatamente riconoscibile. Quindi, ok all'astrazione, ma con moderazione... Ci sono poi alcuni puntini bianchi, facilmente correggibili, che, contrastando violentemente con i colori tenui dell'immagine, mi disturbano particolarmente.
Ida59
C'è solo un aggettivo per descrivere queste tre immagini: Perfettine! Tutte e tre le immagini sono ben inquadrate, equilibrate e dai colori convincenti; l'idea di dare loro un fil-rouge definito dai nastri al vento, è ottima, in più denota una ricerca nella costruzione delle immagini stesse, non solo uno scatto e via. Detto questo passiamo alle critiche vere e proprie. La Fotografia meno convincente è sicuramente quella denominata Sfumature di colori: l'inquadratura laterale non rende onore al soggetto e a prima vista non è facile capire che si tratta di nastri sostenuti dall'aria proveniente dalla grata sottostante. In più, gli elementi di disturbo sono veramente molti, specie sulla destra.
Rosa nella notte è invece un ottimo esempio di quello che i telefonini di oggi riescono a fare, se non meglio, sicuramente alla pari delle migliori macchine fotografiche compatte. La foto in sé è veramente ben realizzata, e riesce ad essere di una bellezza classica senza per questo diventare una “cartolina” . Carina la presenza umana, che, lungi dal disturbare, dà un tocco di realtà ad un'immagine profondamente onirica.
Più scontata la foto della chiesa, se non fosse per la bicicletta solitaria posta proprio sotto il finire dei nastri che dà un tocco di magia all'immagine. In ogni caso, provate a tagliare la fotografia a sinistra fino al limite dell'albero o almeno della finestra, poi togliete due /tre centimetri sia sopra che sotto. Secondo voi, peggiorerebbe o migliorerebbe?
Chiara53
Non sono un fan delle fotografie di nuvole, tra le due proposte, tempesta e sussurri di futuro, non esistono grandi differenze tecniche: si tratta di immagini senza lode e senza infamia, che hanno il merito di rispecchiare in modo abbastanza netto quello che i loro titoli indicano.
Invece, Libertà... ecco... mi piace! Ha tutto per essere una brutta fotografia: è storta, lo sfondo, pur se lontano, è confuso, i colori sono pallidini, ma il soggetto è riconoscibilissimo! La tenda non è il soggetto, ma lascia spazio all'idea del vento, che, muovendola, rivendica il suo diritto di essere aria priva di sostanza, ma non di forza. Ecco, questo è un esempio di come un'idea, pur senza essere rappresentata direttamente, possa essere espressa con una immagine. Se questa fotografia fosse stata scattata in modo diverso, magari bella dritta e con i colorini tutti a posto, sarebbe stata migliore? Io non lo credo.
Ellyson
Sulle nuvole mi sono già espresso, e qui le cose non cambiano; l'ape è carina, e l'uso del filtro che “abolisce” i colori ritenuti inutili dal fotografo è piacevole, ma nulla di più. Manca un poco di contrasto tra i petali colorati e lo sfondo in B/N. Forse, intervenendo in post produzione saturando maggiormente le parti colorate, il risultato poteva essere migliore. Buona la composizione anche se la parte a sinistra potrebbe essere ridotta di uno o due centimetri. Comunque una buona immagine.
La bambina sull'altalena è una buona fotografia, anche se gli elementi sullo sfondo e, soprattutto, l'ombra della fotografa, infastidiscono un poco. In questi casi potrebbe bastare scegliere un punto di ripresa diverso, magari un poco più dal basso, in modo da isolare meglio il soggetto usando il cielo come sfondo. In alternativa, una foto più ravvicinata potrebbe inquadrare gli elementi fondanti dell'immagine, ad esempio il viso della bimba, le catenelle dell'altalena eccetera, lasciando che sia la nostra immaginazione a ricostruire la scena, senza doverla per forza rendere esplicita.
p.s. Dì a tua figlia che il mondo è bello, e che può tranquillamente sorridere 8-))
Gaia97
Prendiamo Profondo rosso (che titolo inquietante...) e proviamo a togliere la parte inferiore in modo da far sparire il muretto, togliamo anche una fettina sulla sinistra in modo da far scomparire le casette che vi si trovano. La foto non ne guadagnerebbe? Per me, sì. Detto questo, l'immagine è carina, denota un gusto molto classico e semplice (che non è un male, anzi).
Cuori al vento non è la migliore delle tre immagini proposte, non tanto come idea, decisamente apprezzabile, ma come realizzazione. In questo caso le linee storte sono disturbanti, perché non funzionali all'immagine; la piccola macchia di colore rosso (la chioma di un albero) presente in basso a destra, toglie, con la sua vivacità, il già poco colore presente nella scena. Anche in questo caso la composizione è tutto: come fotografa si vede che ti sei concentrata sul soggetto tralasciando di “vedere” qual era il contorno. Niente di preoccupante, devi solo imparare a fare più attenzione a quello che compare nell'immagine ed eventualmente cambiare l'inquadratura, sia spostandoti sia avvicinandoti/allontanandoti dal soggetto.
Il micetto è simpatico e, a giudicare dalla foto, deve essere una vera birba! Il vetro verde da cui sporge lo fa quasi emergere da un acquario ed io già me lo immagino a caccia di pesciolini rossi... Ma, simpatia a parte, l'immagine presenta alcuni problemini. Intanto, è decisamente sgranata, con il risultato di non essere particolarmente nitida; la parte sinistra presenta alcuni elementi inutili e la ringhiera dietro il gatto sembra spuntargli dalla testa. So che è difficilissimo fotografare gli animali, ma la ricerca dell'inquadratura è indispensabile per la riuscita di una buona fotografia.
Perry
Delle tre immagini, quella che mi piace meno è Vento sulla laguna. Se il soggetto è il vento, e quindi i capelli sul viso, allora la fotografia andava scattata più da vicino, eliminando tutti gli elementi inutili (e sono tanti) contenuti nell'immagine.
Il leone è una buona fotografia, anche se la mancanza dell'ultimo angolino di bandiera mi disturba un poco: in questi casi si può inquadrare tutto il soggetto, o, come già descritto in precedenza, trovare quella parte che permette alla mente di ricostruire l'insieme, con l'effetto secondario, tutt'altro che trascurabile, di far lavorare il cervello di chi guarda l'immagine e quindi di fargliela meglio “fissare” in testa.
Slancio è la meglio riuscita, o, per lo meno, quella che mi piace di più. Gli unici appunti riguardano l'inquadratura: personalmente l'avrei cercata in verticale, inquadrando almeno fino alle ginocchia il soggetto saltante e riducendo lo sfondo; inoltre una leggera ripresa dal basso avrebbe aiutato a capire meglio la distanza del soggetto dal terreno. Per ultimo, avrei girato l'immagine in modo che i piedi fossero diretti a destra. Ma, come ho già detto più di una volta, queste sono solo mie idee.
Per tutti
Ho trovato buone idee, qualche pecca logica e qualche (tante) pecca tecnica. Diciamocelo: i telefonini sono comodi, sono sempre con noi e ci rendono facile fare buone fotografie, ma diciamoci anche che una buona macchina fotografica è meglio... Per cui, se ritenete che in voi stia nascendo la passione per questa forma “d'arte”, beh, dovrete prendere in considerazione di fornirvi di strumenti migliori.
Un'altra cosa: in molte bancarelle di libri usati, o librerie di vario genere, sono in vendita ottimi libri di fotografie a costi decisamente bassi; se potete, acquistateli e guardateli con cura, c'è molto da imparare.
Reoplano
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