Con il cambio di voce posso finalmente proporre il duettro Silente-Severus.
Vi chiedo un grande lavoro di astrazione perché, se la musica è per me perfetta per questa scena, le parole ne sono lontanissime. Inizio con la scelta, poi tenterò di spiegare come leggere la scena alla luce di quanto avviene nei libri (ovviamente Silente e Severus chiacchierano molto di più rispetto ai libri). Ho scelto il duettro Carlo di Vargas, Don Alvaro dalla
Forza del Destino di Verdi (fossi superstiziosa vi avrei scritto "l'opera che Verdi scrisse per San Pietroburgo"... c'è chi sostiene che nominarla porti sfortuna).
Come già accennato a livello drammaturgico le due scene non hanno nulla a che fare l'una con l'altra, ma la musica, secondo me, si sposa decisamente bene con l'incontro tra Albus e Severus.
Possiamo immaginare le prime battute come un ingresso timoroso di Severus in scena e, poco dopo, quando parla Carlo entra in scena Albus che è sospettoso nei confronti di Severus (tutta la parte di Alvaro "Vissi nel mondo, intendo" può essere anche unicamente pensata da Severus, che esprime così, al pubblico, il suo pentimento). Silente lo incalza e Severus spiega perché sia giunto ("le minacce, i fieri accenti" --> la parte in cui Alvaro parla di Leonora potrebbe corrispondere alla parte in cui Severus parla di Lily). La risposta di Carlo ("una suora mi lasciasti") corrisponde con le domande di Albus, fino al climax del "mi disgusti" ("Ah la macchia del tuo stemma tu provasti con quest'atto"). Il breve scambio di battute che segue porta al momento in cui Severus dice a Silente che farà qualsiasi cosa (No, l'inferno non trionfi). Infine, la parte più veloce potrebbe corrispondere al momento in cui Silente lo accetta come spia (tra l'altro le parole "Ah segnasti la tua sorte" potrebbero star bene anche nel contesto per cui prendiamo in prestito questo duetto).
Vi lascio ora all'ascolto (Alvaro, Jonas Kaufmann; Carlo, Ludovic Tézier).