| Uso lo stesso sistema di Anastasia per dare i miei tre voti: 1° SOLDATINI di Severia Sono una immarcescibile romantica e la magia del Natale senza bambini e, possibilmente, neve e cani, per me non esiste. Così mi sono ritrovata a piangere di gioia (ho la lacrima facile) di fronte alla storia di Severia che riunisce in sé tutto quello che amo del Natale (anche se vorrei che questi bei sentimenti durassero tutto l’anno). Il mondo di sogno della casa di Babbo Natale, i sentimenti di Severus così contrastanti, ma così prevedibili nella loro scelta determinata da una frase precisa che mi ha molto colpito: Probabilmente ha ragione, professore, ma moriranno in loro la speranza e la capacità di sognare che rendono i bambini unici e speciali!” “Speranze, sogni… sono tutte stupidaggini! Prima ci si rende conto di com’è la realtà e meglio è.” “Si sbaglia, professore, si sbaglia di grosso: quando si smette di sognare si diventa aridi e infelici. Sono i nostri sogni, i nostri desideri più profondi che ci fanno andare avanti. Probabilmente, lei queste cose le ha dimenticate.” No! Severus non le ha dimenticate le ha solo nascoste, il dono ad Harry è anche un dono al suo amore perduto, si sostituisce a lei per far felice suo figlio, ed anche se stesso, perché in fondo, il buon cuore di pietra di Piton è sempre pronto a sciogliersi fino al liberatorio e commovente pianto finale.
2° STELLA DI NATALE di Pingui79 La dolcezza e la malinconia di questo racconto mi hanno catturato. Mi è piaciuta l’ambientazione magica di quasi tutta la trama. Splendida l’idea della pallina di vetro magica con lo zampino di Silente, silenzioso e commovente Severus vestito da Babbo Natale, un personaggio giocato tutto sugli sguardi. L’alternarsi dei pensieri resi in colori diversi è strana ma molto, molto gradevole. Anche qui una frase mi ha conquistato: Teneva il fiore tra le mani, stringendolo appena per non sciuparne la delicata fragilità così troppo simile a quella del suo creatore. Pronunciò infine il suo ringraziamento con sincerità, mentre un lieve calore gli si spandeva nel petto. La lacrima che hai fatto piangere a Severus è veramente incantata! Grazie per aver portato Severus a Roma!
3°DIETRO LA MASCHERA di Ida Meno natalizia, ma piu’ “storia” con una trama avvincente espressa nella prosa scorrevole e splendida che contraddistingue Ida. Non cambia il suo personale ed unico Severus neanche a Natale, ma riesce a vestirlo ugualmente di rosso! Grande e commovente (lacrime anche qui) il suo incontro/scontro con Minerva, un personaggio che Ida riveste di un carattere che la connota in maniera unica: la Minerva di Ida è una Madre, così come Silente è un padre per Severus. Questo rende il rapporto particolarmente straziante. Tra le tante che vorrei citare c’è una frase che racchiude il senso di perdita di quest’altro ulteriore affetto da parte di Severus: Severus Piton aveva gli occhi chiusi e le labbra sottili serrate strette; una lacrima gli scendeva lenta sulla guancia -Mi dispiace… Severus tremò e strinse forte i pugni, quindi deglutì il lancinante dolore che lo soffocava e riaprì gli occhi, disperatamente neri, fissandoli in quelli dipinti sul quadro….. C’è tutta l’angoscia di un figlio non compreso e abbandonato senza possibilità di riscatto e senza speranza.
Dare solo tre voti è stato particolarmente difficile perché le storie erano veramente, se possibile, più belle del solito, vestire Severus da Babbo Natale non era facile, ma ciascuno l’ha fatto in modo originale e fantasioso. Bravissime. Chiara
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