Il Calderone di Severus

Sfida FF n. 14: Sette giorni per un Sorriso

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view post Posted on 18/12/2013, 11:00
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CITAZIONE (ellyson @ 18/12/2013, 10:53) 
CITAZIONE (chiara53 @ 18/12/2013, 10:49) 
e Elly, alla quale riservo un discorso a parte.

Quanto mi devo preoccupare? :soppracciglio:

Abbastanza <_< :lol: :lol: :lol:
 
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view post Posted on 18/12/2013, 11:14
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Dalla luna...

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CITAZIONE (chiara53 @ 18/12/2013, 11:00) 
CITAZIONE (ellyson @ 18/12/2013, 10:53) 
Quanto mi devo preoccupare? :soppracciglio:

Abbastanza <_< :lol: :lol: :lol:

:orrible:
 
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view post Posted on 19/12/2013, 10:03
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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N. 50

Titolo: Per tutta la vita
Autore/data: Ida59 – 16 novembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: introspettivo, romantico
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Per tutti arriva il momento delle scelte, e se il sole risplende nel cielo azzurro… È il seguito di "Notte d’argento”.
Parole/pagine: 685/2



Per tutta la vita



Il sole risplendeva nel cielo di un azzurro intenso accarezzato da una leggera e tiepida brezza d’inizio estate. I sui raggi inondavano il prato di Hogwarts facendo scintillare le acque del lago e illuminando il castello che si ergeva imponente alle spalle del folto gruppo di persone che festeggiava e avvolgeva la singolare coppia bianca e nera, mentre l’armonioso canto di Fanny si spargeva per l’aria tersa.
Ma Severus Piton, l’apprezzato preside della rinomata scuola di magia e stregoneria di Hogwarts che si ergeva nel suo elegante completo nero, il mantello di seta che leggiadro ondeggiava al delicato soffio del vento, non vedeva e non sentiva assolutamente nulla intorno a sé.
Elyn era lì, tra le sue braccia, che gli dichiarava il suo amore.
Per tutta la vita.
Per un sempre finalmente vero e reale.
Stretta tra le sue braccia, bella e sorridente come non mai.
Elyn, la sua donna, sua moglie.
L'abbracciò forte e le sorrise, con dolce passione, poi di nuovo la baciò con trasporto, con intensità, con desiderio ardente.
Il bacio appassionato di un uomo che ama, che sorride, che vive.
Intorno a sé il mago percepiva insoliti rumori, ma come ovattati e lontani: gente che batteva le mani, scandiva felice i loro nomi, si sgolava a fare auguri. Severus, però, quasi non se ne rendeva conto, perso nel mondo dei suoi sogni, immerso negli occhi della sua amata Elyn, nel suo sorriso innamorato, colmo del perdono che lo aveva riportato alla vita quando giaceva nel letto del San Mungo preda inerme del veleno di Nagini.
All'improvviso, Severus lo sentì, lo percepì forte al centro del suo cuore.
La spina stava uscendo.
Il sorriso dolce e bello di Elyn stava compiendo anche quell'ultima, incredibile ed inaspettata magia.
Stava estraendo la lunga spina acuminata che tanti anni prima si era conficcata in profondità nel suo cuore, quando aveva visto Lily, candido giglio di bianco vestita nel giorno delle sue nozze, mostrare a tutti la vera che Potter le aveva appena messo al dito.
A tutti.
Anche a lui che era nascosto in fondo, in mezzo agli alberi, nera figura celata nell'oscurità della sua anima di perdente, del suo cuore lacerato e sconfitto.
Elyn era riuscita a guarire tutto: il suo corpo, la sua anima e anche il suo cuore.
La lunga spina acuminata, quella che per tanti anni aveva straziato il suo cuore lacerandolo in profondità, era uscita senza neppure portare con sé una piccola stilla di sangue, senza lasciare alcun segno, senza provocare il minimo dolore. Spegnendo infine un ricordo di sofferenza che era durato fin troppo a lungo.
Elyn gli sorrideva, soffusa di luce e di bianco vestita, stretta tra le sue braccia appassionate, mostrando a tutti con infinito orgoglio l'anello che il mago le aveva appena infilato all'anulare.
E Severus era lì, davanti a tutti, questa volta, sotto il sole che illuminava il suo sorriso felice adagiato sulle labbra sottili, gli occhi neri che scintillavano d'amore.
Ed Elyn era bella ai suoi occhi innamorati, più bella di quanto mai fosse stata bella Lily nel ricordo implacabile di quel tremendo giorno lontano.
I lunghi e morbidi riccioli castani della donna che amava volavano leggeri nell'aria mentre Severus la sollevava tra le braccia girando su se stesso, ebbro di felicità, quasi tremante, del tutto inconscio d’essere davanti a tante gente che applaudiva entusiasta. Il mago incrociò lo sguardo nocciola, screziato dall'oro del sole e colmo d'amore, mentre le labbra rosse suggellavano il suo sorriso, dolce e bello, dischiuse nel desiderio di un nuovo bacio appassionato.
Era bella, Elyn. Sorridente. E sua!
Una vita di felicità, colma d'amore e scandita dal sorriso di Elyn, brillava sotto l’abbagliante sole di giugno a scaldare il cuore di Severus, infine guarito. Libero!
Le grida di felicitazione e gli applausi continuavano attorno agli sposi, ma il mago non li sentiva, ancora del tutto perso nel dolce sorriso felice della sua donna.
Severus sorrideva e vedeva solo il sorriso che aveva saputo perdonarlo e convincerlo che anche lui, nonostante tutto il suo tremendo passato, aveva diritto ad amare, essere riamato ed essere infine felice.
Per tutta la vita!

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:36
 
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kijoka
view post Posted on 20/12/2013, 23:50




Nr.50

Autore/data: Kijoka – 25 novembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: flash-fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo- romantico
Personaggi: Severus Piton - personaggio originale
Pairing: Severus Piton - personaggio originale
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: E l'amore travolse il tempo.
Parole/pagine:4​53/ ​1.


Contatto

​I giorni si rincorrevano, colmi di scoperte e nuove sensazioni.
Attimi senza tempo che incrementavano fiducia e conoscenza.
Ciò che tra loro era stato appena riconosciuto si tramutò in speranza per il futuro.
Dopo aver a lungo atteso, il mistero si rivelò parte della vita.
​La dolcezza di Joy​, dagli occhi turchesi come il mare, arrivò a fondersi con l'ardente fuoco scuro di Severus.
Il turchese dell'oceano incontrò la nera tenebra.
Gli occhi scuri di Severus: neri come ossidiana lucida, antica anima, lava pietrificata. ​Pietra sempre uguale a se stessa, levigata e scura.​
Nata dal cuore di un vulcano e in esso vissuta.
Il nero degli occhi di Severus si illuminò di riflessi splendenti mentre guardava negli occhi della donna che amava, quasi che un calore immenso e indomabile si fosse acceso dentro di lui.
Nell'anima del mago l'amore operò il prodigio e tramutò i freddi occhi scuri in fuoco ardente.
E come solo il calore​ infinito​ delle viscere della terra poteva liquefare la pietra​, così la fiamma impetuosa dell'amore lo prese con sé, insegnandogli il mistero della vita.​
​Il sangue pulsò più veloce nelle vene, risvegliando i suoi sensi e travolgendo ogni pensiero, come la lava nata dal cuore del vulcano, scorre lungo le sue pendici senza alcun ostacolo a trattenerla.
La lava ardente, scura e fredda all'esterno quanto incandescente e rovente all'interno, ​scivola nel blu scuro dei ​liquidi ​abissi senza fine.
Tutto ​è bruciato e morto al suo passaggio, ma quel tocco mortale diventa nuova vita quando si fonde con ​l'acqua.
Il turchese oceano, acqua madre di vita, ​accoglie con semplicità la furia devastante del vulcano ​ che riversa rosso sangue infuocato nelle sue acque.
Da lì, da quell'incontro, ogni cosa ​proviene. Per loro​, in quel momento​, ​ogni cosa sarebbe cominciata.
La colata che brucia ogni cosa, accolta dall'acqua, diviene nuova terra ​, sul​la ​quale costruire, dove la fertilità del suolo regalerà insperati frutti.
Vita.
Il vapore che i due elementi creano, che​ al loro contatto scaturisce, non è che acqua divenuta fuoco.
Così successe alle loro anime.
Severus sentì l'amore di Joy inondargli il cuore e colmarlo, come un contenitore lasciato per troppo tempo vuoto ​. Poi ​il sentimento ​ ​lo avvolse in un abbraccio vitale, come l'acqua quando chiude le sue onde lambendo, ora con vigore e furia, ora con calma e dolcezza, le scoscese pendici di un vulcano ​ e le nuove sue propaggini, create dalle colate roventi provenienti dall'anima fiammeggiante ed impetuosa​. ​
Severus cedette parte della sua rovente anima, senza perderla, solo trasformandola in altro da sé. Proprio come la lava, a contatto con le tiepide acque dell'oceano diventa in un attimo roccia solida ed indistruttibile.
E l'amore travolse il tempo.​

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:37
 
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view post Posted on 21/12/2013, 17:07
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Notte d’argento di Ida

Questo capitolo avrebbe potuto intitolarsi: all’inutile ricerca del momento perfetto.
E’ tenerissimo Severus tornato ragazzino, confuso dall’amore che non ha mai saputo comunicare, pur provandolo potente e caldo.
Ida evoca in una breve immagine il pallido, lontano ricordo di Lily, nulla a che vedere con il sentimento vero e tangibile provocato da Elyn.
Il giorno di San Valentino scorre rapido tra un sorriso di trepido disagio e un altro di attesa dell’impossibile: Elyn vuol sentirselo chiedere ed in questo è donna realistica e vera; tutte quante sapevamo quando, ma volevamo sentire "come" avrebbe pronunciato”quella domanda” il nostro amore, Elyn non si discosta da questo modello e, dolcemente sadica, sorride e aspetta.
La scatolina tormentata dalle dita di Severus resta nascosta in fondo alla tasca, la luna non ne vuol sapere di fare da cornice al momento tanto atteso, il cielo resta grigio: tutto congiura contro il mago.
Ma nulla può impedire quello che è già scritto nel futuro e nell’anima di Elyn e Severus.
Chiusura della storia favolosa e Severus da abbracciare e coccolare insieme con l'autrice.

Per tutta la vita di Ida

I sorrisi di Ida hanno ormai una precisa connotazione: quello di Elyn è dolce e bello e quello di Severus è colmo di dolce passione. L'autrice ce li mostra in ogni capitolo di questo anno di infiniti sorrisi.
Severus è dimentico di persone, luoghi e responsabilità, privo di difese, perché non ne ha più bisogno per raccontare la sua felicità che sarà per sempre.
Mi sono commossa nel rileggere il confronto di due momenti della vita di Severus scanditi da matrimoni: il primo, quello di Lily; il secondo, il suo e di Elyn.
Brava a evocare l’immagine della spina che esce - finalmente - in un sospiro di sollievo e gioia senza lacerare il cuore, senza provocare dolore.
Ma emotivamente toccante è l’immagine dell’oscuro e solitario, reietto Severus di fronte all’altrui gioia, gioia strappata, sottratta a lui.
Mi è piaciuto moltissimo l’uso delle stesse parole che hanno segnato momenti di dolore ed ora sottolineano la speranza, l’amore e il futuro, mi hanno ricordato tutto il buio che Severus ha attraversato e mi sono rifatta occhi e cuore con una frase deliziosa:
CITAZIONE
aveva diritto ad amare, essere riamato ed essere infine felice.
Per tutta la vita!
 
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Dissonanze di Leonora

Non posso nascondere il mio disappunto durante la lettura di questo intenso capitolo.
Severus più introverso, dolente e pessimista che mai ha tutte le ragioni per esserlo.
Quello che mi ha colpito di più è la tristezza malinconica e remissiva di Melusine che non lotta contro l'apatia del suo compagno, nè contro gli eventi che si preparano.
Non voglio credere al peggio, so che Leonora ama far soffrire i personaggi, ma qui c'è qualcosa che va oltre il dolore ed è l'impossibilità di continuare a sperare.
Melusine non spera di essere amata; Severus non spera di poter godere di alcun sollievo, tutto si svolge sotto il rumore di una continua pioggia dissonante e grigia.
Capitolo scritto benissimo, ma talmente triste che ferisce l'anima.
Io spero sempre, sono un'inguaribile e ingiustificata ottimista.

Contatto di Monica


Un brano che è pura poesia e racconta per immagini la storia di un amore potente e infinito.
Non c'è che da gustare la scelta delle evocazioni dei sentimenti suggeriti dalla natura. Natura madre rappresentata dai quattro elementi legati tra loro indissolubilmente e che perseguono un unico scopo: generare la vita.
Severus e Joy, fuoco e terra l'uno e acqua e aria l'altra.
Parole che si uniscono e si sciolgono tra loro e generano una musica potente e dolce.
Un brano di lirismo che solo tu, Monica, riesci a concepire.
 
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view post Posted on 22/12/2013, 13:46
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CITAZIONE (chiara53 @ 22/12/2013, 12:45) 
Dissonanze di Leonora

Non posso nascondere il mio disappunto durante la lettura di questo intenso capitolo.

Immaginavo questa reazione, ma era un capitolo necessario, per motivi di verosimiglianza.

CITAZIONE
Severus più introverso, dolente e pessimista che mai ha tutte le ragioni per esserlo.
Quello che mi ha colpito di più è la tristezza malinconica e remissiva di Melusine che non lotta contro l'apatia del suo compagno, nè contro gli eventi che si preparano.

Melusine non sa cosa fare. Gli eventi che si preparano sono al di là di un suo possibile intervento. L'attesa logora e la lotta sembra diventare impossibile.

CITAZIONE
Non voglio credere al peggio, so che Leonora ama far soffrire i personaggi, ma qui c'è qualcosa che va oltre il dolore ed è l'impossibilità di continuare a sperare.
Melusine non spera di essere amata; Severus non spera di poter godere di alcun sollievo, tutto si svolge sotto il rumore di una continua pioggia dissonante e grigia.

In realtà non amo far soffrire i personaggi, ma non riesco a non seguire una strada che sua realistica. Nella realtà dei fatti, non è stato facile scrivere questo capitolo, ma, come detto poco sopra, era necessario.

CITAZIONE
Capitolo scritto benissimo, ma talmente triste che ferisce l'anima.
Io spero sempre, sono un'inguaribile e ingiustificata ottimista.

Anch'io sono un'ottimista, per quanto ami leggere e scrivere cose che non sono affatto colme di ottimismo. Grazie mille, Chiara!
 
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view post Posted on 22/12/2013, 23:42
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CITAZIONE (chiara53 @ 21/12/2013, 17:07) 
Notte d’argento di Ida
Questo capitolo avrebbe potuto intitolarsi: all’inutile ricerca del momento perfetto.

Hihihi… in effetti…
CITAZIONE
E’ tenerissimo Severus tornato ragazzino, confuso dall’amore che non ha mai saputo comunicare, pur provandolo potente e caldo.

Già, si sente proprio come un pesce fuor d’acqua: condivide con i suoi giovani studenti la stessa eccitazione d’amore, ma non sa come esprimerla visto che ormai per lui quel tempo è passato da troppi anni!
CITAZIONE
Ida evoca in una breve immagine il pallido, lontano ricordo di Lily, nulla a che vedere con il sentimento vero e tangibile provocato da Elyn.

Vero, Lily è un ricordo lontano, sbiadito, perso nelle nebbie della memoria…
CITAZIONE
Il giorno di San Valentino scorre rapido tra un sorriso di trepido disagio e un altro di attesa dell’impossibile: Elyn vuol sentirselo chiedere ed in questo è donna realistica e vera; tutte quante sapevamo quando, ma volevamo sentire "come" avrebbe pronunciato”quella domanda” il nostro amore, Elyn non si discosta da questo modello e, dolcemente sadica, sorride e aspetta.

Sì, mi sono divertita un mondo a mettermi nei suoi panni per tormentare ancora un pochino, ma questa volta in modo delizioso, il mio amato Severus! ;)
CITAZIONE
La scatolina tormentata dalle dita di Severus resta nascosta in fondo alla tasca, la luna non ne vuol sapere di fare da cornice al momento tanto atteso, il cielo resta grigio: tutto congiura contro il mago.

Sisssssisì, tutto congiura contro di lui, ma solo per dargli la possibilità d’essere il vero perno della situazione, oooohgggià! :) :lovelove:
CITAZIONE
Ma nulla può impedire quello che è già scritto nel futuro e nell’anima di Elyn e Severus.
Chiusura della storia favolosa e Severus da abbracciare e coccolare insieme con l'autrice.

Grazie, grazie, grazie. Sono davvero molto soddisfatta dell’idea che mi è venuta, perché all’inizio non avevo la più pallida idea di come cavarmela con questo “fatidico” momento!

CITAZIONE
Per tutta la vita di Ida
I sorrisi di Ida hanno ormai una precisa connotazione: quello di Elyn è dolce e bello e quello di Severus è colmo di dolce passione. L'autrice ce li mostra in ogni capitolo di questo anno di infiniti sorrisi.

Uhm… vedo che a forza di ripete avete imparato tutto per bene! :P :D
CITAZIONE
Severus è dimentico di persone, luoghi e responsabilità, privo di difese, perché non ne ha più bisogno per raccontare la sua felicità che sarà per sempre.

Sì, io credo davvero che in quel particolare momento Severus non abbia la minima percezione della realtà. C’è solo la sua Elyn per lui!
CITAZIONE
Mi sono commossa nel rileggere il confronto di due momenti della vita di Severus scanditi da matrimoni: il primo, quello di Lily; il secondo, il suo e di Elyn.

Mi sembrava giusto rendergli… ciò che non ha mai avuto! :lovelove:
CITAZIONE
Brava a evocare l’immagine della spina che esce - finalmente - in un sospiro di sollievo e gioia senza lacerare il cuore, senza provocare dolore.

È un’immagine che è nata nella mia mente senza nemmeno pensarla, proprio come se la vedessi. E, no, non c’era neppure una goccia di sangue, neppure il più piccolo dolore per lui…
CITAZIONE
Ma emotivamente toccante è l’immagine dell’oscuro e solitario, reietto Severus di fronte all’altrui gioia, gioia strappata, sottratta a lui.
Mi è piaciuto moltissimo l’uso delle stesse parole che hanno segnato momenti di dolore ed ora sottolineano la speranza, l’amore e il futuro, mi hanno ricordato tutto il buio che Severus ha attraversato e mi sono rifatta occhi e cuore con una frase deliziosa:
CITAZIONE
aveva diritto ad amare, essere riamato ed essere infine felice.
Per tutta la vita!

Sì, ho voluto affiancare i due momenti proprio perché il secondo potesse illuminare l’oscurità del primo e in tal modo cancellarlo. Lo dovevo al “mio” Severus, con tutto il mio amore! :lovelove:


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:37
 
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Mi rimetto in pari con Kijoka.

47 - Speranza

Davvero bellissima la doppia descrizione (di lei e di lui) iniziale! A dire il vero il riferimento alla luce mi aveva fatto pensare al sole, ma in effetti così è più romantico.
CITAZIONE
Sembrava che il chiarore si dividesse in riflessi dorati, cancellando con un abbraccio ogni traccia del cupo passato che viveva in lui.

Ooh... ma che frase stupenda! E quale splendida visione degli occhi di Severus ai regalarmi!!!
Non è solo a lei che batte forte il cuore!
Peccato che l'effetto di quel particolare incantesimo sia svanito, ma sono certa che Joyce saprà ugualmente cavarsela a meraviglia!
Certo che un'altra brava come te a metter l'ansia dell'attesa... Che emozione le la bar di Severus che si aprono appena... e tremano...
Uffi... sì, è un po' sadiche tuta queSta autrice e non rende le cose facili al povero Severus, visto che fa allontanare Joy... e stringere i pugni (la capisco: sta cercando di non saltargli addosso! ;) :P :D ). Però è bellissimo come lui si avvicina da dietro è le scioglie i pugni: dolcissimo! E il suo sorriso... e poi la sua voce: già, è una sorpresa per lei!
Stupende le parole di Severus: un'indimenticabile dichiarazione d'amore! E poi l'abbraccio che si fa sempre più stretto e la sua voce meravigliosa e gli occhi...
No, non c'è bisogno di parole: è l'amore, adesso, che, potente, si sostituisce all'incantesimo che prima li aveva uniti! Bello!
Da brividi, splendido davvero quando Severus le dice che solo per lei, per parlarle, voleva recuperare la sua voce: dolcissimo! E che solo per lei batte il suo cuore!
Un capitolo davvero bello, dolce e tenero, delicato e romantico; un tripudio di sentimenti intensi e profondi che allarga il cuore!


48 - Scoprire

Strana la reazione iniziale, quasi avesse paura che si trattati solo di un sogno! Del resto, è anche vero, i lettori sapevano che Severus la amava, ma Joy no... E come è dolce, attento e delicato lui! Del resto, per lei è davvero come trovarsi in un sogno, un sogno lungamente sognato...
Mi piacciono le labbra di Severus che tremano, per dire che la ama, poi... Che brivido!
CITAZIONE
Era quello il momento giusto per lasciarsi andare alle emozioni, vivere l'attimo e accogliere in sé i sentimenti sopiti, poi temuti e repressi e infine rifiutati e mai più nemmeno accarezzati.

La storia di una vita, in una sola frase!
CITAZIONE
Ogni cosa avesse allontanato dalla sua mente, in anni di rigida disciplina, ora poteva desiderarla.
Joy l'avrebbe aiutato a scoprire ciò che non si era mai permesso di sognare.

Oooh... Amore!
C'è un'incredibile intensità di emozioni nelle tue bellissime parole, Monica!
CITAZIONE
Ora capiva che non avrebbe più dovuto temere di mostrare ciò che il cuore gli suggeriva. Doveva dimenticare di aver elemosinato attenzione o comprensione

Bellissimo!
Ed il finale è stupendo!!!

Ma, però, la luce del sole: ma non era notte? (vedi inizio storia n.47).


49 - Sincerità

Davvero bello che, finalmente, Harry mostri pieno rispetto anche per Piton.
È divertente la parte iniziale della storia ed è bello vedere come i due personaggi cambiano con il passare dei minuti e facciano l’uno un passo verso l’altro. Il primo è Harry, ovvio, con l’ardore con cui lo ha difeso al processo, ma è subito il turno di Severus, di vedere Lily, la persona, dentro il ragazzo. Ed è bellissimo, dolce - ecco da nodo alla gola del tutto inatteso, e perfino da occhi lucidi! – vedere Piton riconoscere nel ragazzo la stessa veemenza con la quale Lily difendeva i deboli.
Poi, ecco svelato l’arcano del salvataggio: Severus stesso aveva pensato alla propria salvezza!
Bello, poi, che Severus stesso affermi che l’arroganza del padre si è trasformata nel carattere del figlio, mi piace. Così come mi piace il passaggio dal cognome del passato al nome del presente, come se due fossero le persone e due le vite!

Bellissima la tua Minerva, come sempre forte e combattiva, che ancora teme, però, di non essere stata perdonata da Severus. Per fortuna Joy ha capito e la incoraggia e tranquillizza.
E poi, di nuovo, nodo alla gola: è davvero STUPENDO il richiamo a Fanny. Un’immagine incredibile e bellissima. Davvero un’idea molto, molto bella.


50 - Contatto

Questa storia è un piccolo, sublime gioiello che impreziosisce tutta la “collana”
Un meraviglioso dire e non dire, dove nulla è detto ma tutto è raccontato in ardenti metafore di passione infuocata. Mi è davvero piaciuto moltissimo e Severus-vulcano è un paragone che trovo perfetto, intensamente sensuale, così come tutta la storia è pervasa da una profonda e penetrante sensualità che certo non può sfuggire ad occhi attenti. E non parliamo del brano all’inizio, sui suoi occhi, da dove il fuoco prende vita. Stupenda!


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:37
 
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Autore/data: Alaide - 6 - 10 novembre
Beta reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: drammatico, introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio Originale
Pairing: Personaggio Originale/Severus Piton
Epoca: post 7 anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: La stanza era quanto di più banale potesse esserci ed ancora più banale era la porta che si apriva di fronte a loro. Eppure non v'era nulla di banale in quella porta, si disse Melusine, voltandosi per un istante verso Severus.
Note: Il titolo del capitolo si rifà ad una parte della forma-sonata instabile dal punto di vista armonico, quindi piuttosto dissonante, ma di una dissonanza che tende alla consonanza.
È il seguito di Dissonanze
Parole: 1732


Finale in quattro movimenti
3. Transizione



La stanza era quanto di più banale potesse esserci ed ancora più banale era la porta che si apriva di fronte a loro. Eppure non v'era nulla di banale in quella porta, si disse Melusine, voltandosi per un istante verso Severus.
L'arrivo di una convocazione da parte del tribunale dei minori, per quel giorno di gennaio, era arrivata come un fulmine a ciel sereno. La stessa speranza di ricevere notizie circa la domanda di adozione stava scemando lentamente nella donna, i cui sorrisi si erano fatti progressivamente più rari e spenti. Eppure quando era arrivata quella convocazione, Melusine aveva sorriso e nel suo sorriso era ricomparsa la speranza, quella speranza che sembrava essere perduta, nella lunga attesa.
Severus non voleva permettersi di sperare, per quanto vi fossero stati dei momenti, nei tre giorni che avevano seguito l'arrivo della convocazione, in cui si era ritrovato ad essere influenzato dal sorriso della moglie, da quel sorriso colmo di speranza e dell'amore che la donna provava per lui, quell'amore che non riusciva a ricambiare, nonostante vi fossero dei rari momenti in cui gli sembrava di provare, oltre al rispetto e alla stima, un sentimento d'affetto per Melusine. In quei momenti, spesso quando si trovava nella completa solitudine del suo laboratorio, riusciva a pensare alla donna come alla sua sposa.
Durante le prime settimane di matrimonio, era stato difficile non rivolgersi a lei come faceva prima, quando lo visitava in carcere, quando era ancora la signorina Fairchild. C'era voluto tempo perché diventasse Melusine nella sua mente ed ancora di più perché vi fossero quei momenti in cui la considerava realmente sua moglie, la donna che aveva sposato, la donna con la quale aveva giurato di condividere la vita.
«Sono in ritardo.» mormorò nervosamente Melusine, osservando un orologio che ticchettava con fin troppa forza nel silenzio della stanza.
Severus annuì soltanto.
Stava ricominciando l'attesa, per quanto questa sarebbe stata di più breve durata rispetto ai mesi che li separavano dal giorno in cui avevano presentato domanda di adozione.
Sul volto di Melusine era comparso un sorriso incerto, per quanto non privo di speranza, una speranza lieve e appena accennata, ma pur sempre una speranza.
L'uomo avrebbe voluto poter condividere la speranza della moglie, ma non riusciva - e non voleva - farlo. Una disillusione, in quel momento, sarebbe stata terribile, lo avrebbe schiacciato, con peso pari a quello delle sue colpe. Sapeva che era unicamente a causa sua se si ritrovavano in quella situazione.
Era unicamente a causa sua se Judith era ancora in quell'orfanotrofio.
Era unicamente a causa sua se Melusine aveva deciso di sposarlo.
Sapeva che la donna lo amava. Lo leggeva, ora che sapeva dove guardare, nel suo sorriso e nei suoi occhi marroni. Lo vedeva nelle piccole azioni di ogni giorno, nelle minuzie che accompagnavano la loro vita coniugale.
Sapeva anche che sarebbe giunto il giorno in cui sarebbe riuscito a ferirla. Forse lo aveva già fatto il giorno in cui Melusine aveva, nel riordinare la camera, trovato la foto di Lily. Forse lo aveva già fatto quella notte in cui l'aveva resa sua moglie. L'attesa logorante lo aveva spinto a cercare conforto tra le sue braccia e, dopo, gli era sembrato unicamente di averla utilizzata, come se avesse pagato una prostituta. Da quella notte, non l'aveva più sfiorata, anche se non era stato in grado di scacciarla, quando, durante il sonno, gli si accoccolava contro. Forse l'aveva già ferita quella notte, quando ne aveva usato il corpo. Forse l'aveva ferita durante le lunghe notti successive, quando si era trattenuto dallo sfiorarla, dal cercare di fermare il logorio dell'attesa con il conforto che poteva dare il contatto fisico.
E se non l'aveva ferita in quelle occasioni lo avrebbe fatto, presto o tardi.
Melusine avrebbe meritato di sposare qualcuno che la amasse come meritava, qualcuno che ne osservasse il sorriso e riuscisse a ricambiarlo, qualcuno che non fosse così ancorato al passato da non riuscire a lasciar andare una donna morta da decenni.
Un uomo che non aveva un passato colmo di colpe, un uomo che non era lui, che non meritava tanto amore e tanta silenziosa dedizione.
La porta si aprì con cigolio che parve riempire il corridoio immerso in un silenzio interrotto unicamente dal ticchettare dell'orologio.
Melusine alzò lo sguardo, aspettandosi di vedere uscire una segretaria che li invitasse ad entrare. Quelli che incontrò furono due occhi colmi di disprezzo.
Gli occhi di suo padre.
Il lieve sorriso che, fino ad allora, era apparso sulle sue labbra, si spense di colpo. Sentì il timore farsi strada dentro di sé.
Suo padre, che si era fermato davanti a lei e a Severus, la stava fissando come si fissa il peggiore dei criminali. E, per quanto, fossero anni che non parlava con lui, sentì le lacrime pungerle gli occhi. Forse aveva stupidamente creduto che un giorno potesse riallacciare i rapporti con la sua famiglia, ma quello sguardo le gelava il sangue nelle vene.
«Vi stanno aspettando e spero che avrete entrambi quello che meritate.» disse il giudice, continuando a fissare la figlia.
Melusine divenne di un pallore quasi spettrale. Riusciva ad immaginare perfettamente cosa volesse dire il padre. Era quello che temeva potesse accadere, per quanto quella convocazione l'avesse riempita di speranza. Il ritardo e l'attesa in quel momento avevano un volto. Quello dell'uomo che le aveva insegnato ad andare in bicicletta, che, un tempo, era stato orgoglioso di lei, quando prendeva un bel voto in una verifica.
Il volto di suo padre.
E sapeva anche che l'uomo avrebbe voluto - e sperava che così accadesse - che a Severus venisse proibito di vedere Judith.
«Nessuno ha chiesto la sua opinione, giudice.»
Melusine sobbalzò quasi sentendo la voce del marito. E se quelle parole fossero state rivolte a lei, avrebbe tremato, tanto veleno contenevano nella freddezza con cui erano state pronunciate. Sembrava quasi che la qualifica di suo padre fosse divenuta un insulto.
E forse il giudice Fairchild stava tremando interiormente, perché, dopo averle lanciato un ultimo terribile sguardo se ne andò senza aggiungere una parola.
Il silenzio cadde nuovamente sulla stanza. A Melusine parve che Severus le stesse dando il tempo di ricomporsi e, dopo qualche lungo istante scandito dal ticchettio dell'orologio, gli rivolse un sorriso lieve, colmo di riconoscenza per il modo con cui era riuscito ad allontanate il giudice, colmo dell'infinito amore che provava per lui.
Una altra manciata di ticchettii e si alzarono in piedi. La porta si aprì, dopo che ebbero bussato e, pochi istanti dopo, si ritrovarono davanti alla scrivania dell'addetta del tribunale dei minori che aveva preso in carico la loro domanda di adozione.
«Signori Piton, credo che sia mio dovere porgervi le scuse per la vostra lunga attesa.» disse la donna che si trovava dall'altra parte della scrivania sulla quale troneggiava una pratica battezzata Judith Dyer. «Il caso che mi si è prospettato non è di certo dei più usuali e questo non ha di certo facilitato il mio compito.»
La donna fece una pausa, che parve unicamente prolungare l'attesa. A Severus parve quasi che l'addetta del tribunale dei minori volesse unicamente rigirare il coltello nella piaga di una decisione già presa con il beneplacito del giudice Fairchild. Al sul fianco, Melusine era di nuovo pallidissima e sulle sue labbra era apparso in sorriso nervoso ed incerto, privo della speranza che era comparsa nei brevi giorni precedenti e nella stanza dove avevano atteso, fino a quando il padre non era uscito dalla porta da cui loro erano entrati.
«Non è stato facile giungere ad una conclusione, ancor meno considerando le pressioni che sono state fatte su questo ufficio.» riprese a dire la donna. «Il suo passato di carcerato, signor Piton, mi ha portata a contattare i giudici che hanno presieduto i due processi che l'hanno coinvolta. Il giudice Fairchild ha esercitato una notevole pressione affinché non considerassi con il dovuto interesse il processo di revisione. Mi ha suggerito più e più volte di interdirle di vedere la bambina.»
Le mani di Melusine tremarono leggermente. Accanto a lei, Severus ostentava una calma perfetta, granitica.
«Credo che il giudice Fairchild rimarrà deluso dalla decisione presa.» affermò la donna, aprendo la pratica che le stava davanti. «È stata la testimonianza della bambina a farmi propendere per ignorare le parole del giudice, signori Piton. Mi è apparso chiaro, ed il nostro psicologo è d'accordo con me, che Judith desidera realmente poter vivere con voi. Quello che mi è risultato difficile fare è stato trovare una soluzione che potesse portare la bambina a vivere sotto il tetto di un pregiudicato.»
Melusine si voltò verso Severus e gli sorrise, un sorriso colmo di sollievo, perché nelle parole della donna v'era la possibilità tangibile, finalmente a portata di mano di poter avere Judith con loro.
«Ho dovuto cercare un precedente e, solo dopo infinite ricerche, sono riuscita a mettere le mani su quello che cercavo. Com'è avvenuto nell'Essex nel lontano 1932, la ragazzina verrà data in affidamento a lei, signora Piton, per il numero d'anni che separano Judith dalla maggiore età. Il minore dovrà risiedere con lei, ma non assumerà il suo cognome. L'affidamento sarà valido dal primo di febbraio di quest'anno.» la donna si interruppe per un istante, notando il sorriso sul volto della donna, un sorriso colmo di sollievo e di una certezza ritrovata. Notò anche che il volto dell'uomo si era lievemente disteso, per quanto non lo avrebbe mai potuto definire rilassato, ma anni di esperienza l'avevano abituata alle reazioni più disparate. «Nei prossimi giorni, vi convocherò ancora per firmare le ultime carte e per affidarvi i documenti che fanno di lei il genitore affidatario di Judith. Credetemi quando vi dico che avrei voluto poter concedervi Judith in adozione, ma non mi sarebbe stato possibile.»
Le parole della donna discesero come un balsamo nel cuore di Severus, ma soltanto quando fu tornato a casa, si concesse di sorridere per un lieve attimo, di mostrare per un breve istante il sollievo di un padre che ritroverà la figlia, per quanto in maniera traversa ed indiretta. Quello che importava era che Judith sarebbe andata a vivere stabilmente sotto il loro tetto, che avrebbe potuto, anche se così non era per la legge, pensare a lei come ad una figlia.
A Melusine non sfuggì quell'accenno di sorriso ed, in quel momento, seppe che quanto aveva più desiderato al mondo stava per diventare realtà. Avrebbe visto Severus e Judith felici.
Ed anche lei avrebbe gioito di quella felicità.
 
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view post Posted on 26/12/2013, 12:38
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N. 51

Titolo: Nuova vita
Autore/data: Ida59 – 17 novembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Un miracolo incredibile, che va oltre la più potente magia. È il seguito di “ Per tutta la vita”.
Parole/pagine: 641/2


Nuova vita



Elyn diventava ogni giorno sempre più bella: i suoi occhi nocciola sembravano colmarsi di luce ambrata facendosi più grandi e lucenti, irradiando ovunque felicità con il suo raggiante sorriso.
Sì, il sorriso di Elyn, il sorriso della donna che aveva saputo regalargli il perdono e l’amore e una nuova vita felice, era ogni giorno sempre più dolce e bello, traboccante di gioia, mentre la mano del mago scendeva lieve, quasi tremante, sul ventre rotondo ad accarezzare sua figlia. E la sua mano era pulita, finalmente: non c’erano più tracce di sangue né cupe ombre del suo tremendo passato e solo la serenità del futuro brillava nel sorriso di Severus, ancora incredulo di quella splendida magia d’amore.
Le linee del corpo di sua moglie si erano ammorbidite ed ora tenerla tra le braccia gli regalava anche una gradevole sensazione di protezione paterna per quella bimba che portava in sé.
Sua figlia!
Appoggiava lieve la mano sulla rotondità che si faceva più prominente, in attesa paziente, e con un brivido intenso ne percepiva la presenza, ogni giorno con maggior chiarezza. Si chinava piano a sfiorare la pelle nuda di Elyn con un bacio colmo d’amore, e a modo suo la bimba ricambiava con un colpetto sempre più distinto e deciso, quasi ormai sapesse riconoscere il suo tocco carico d’affetto paterno; e ogni volta nasceva il sorriso sulle sue labbra sottili che languidamente continuavano a baciare sua moglie e il frutto del loro amore.
Severus sussurrava piano il nome di sua figlia, con voce profonda e vibrante, colma d’un amore paterno che non aveva mai conosciuto. La chiamava, e la piccola rispondeva all’affettuoso richiamo facendo comparire un lieve bozzo sul pancione sempre più ingombrante di Elyn. E la maga rideva, rideva felice guardando Severus che imparava ad amare quella piccola vita, ancora prima di conoscerla, già pronto a difenderla con tutto se stesso, determinato a regalarle l’esistenza più bella e felice possibile e tutto l’affetto paterno che lui, invece, non aveva mai ricevuto.
E mentre con la mano le accarezzava languidamente il ventre, Severus si perdeva nella luce dorata dello sguardo di Elyn, nel suo sorriso dolce e bello, in quel sogno d’amore che era diventato la sua splendida realtà d’ogni giorno e aveva infine cancellato ogni sofferenza del suo tremendo passato, lasciando solo ricordi sfocati che sempre più sbiadivano, cancellati da quella nuova vita che stava nascendo in cui i suoi sensi di colpa si annebbiavano e lentamente svanivano.

*


La primavera sfolgorava fuori dal castello e Severus si sentiva rinascere alla vita, ad una nuova vita piena d’amore e di serenità.
Gli occhioni neri erano spalancati, enormi nel visetto paffuto.
Severus, ancora incredulo, si specchiò in se stesso, nella nera profondità del proprio sguardo riflesso in quello di sua figlia.
Rimase a fissarla, immobile, senza respirare, soggiogato da quell’incanto più potente della più grandiosa magia.
Poi, accadde.
Le piccole labbra rosse, così simili a quelle di Elyn, si schiusero appena in un inconsapevole sorriso che era per lui, solo per lui. Per lui che era il padre di quell’esserino meraviglioso.
Per lui, Severus Piton, che un tempo lontano, così tanto tempo prima da sembrare d’essere in un’altra vita, era stato Mangiamorte e di morte e sofferenza s’era nutrito.
Per lui, Severus Piton, uomo nuovo nato da un sorriso di perdono colmo d’amore, uomo che sapeva amare e aveva imparato anche a dare la vita.
A sua figlia, a quegli occhi neri e profondi come i suoi, a quel sorriso che illuminava il presente, identico a quello della donna che amava infinitamente e alla quale doveva quell’immensa felicità.
Severus volse lo sguardo verso Elyn e si sedette piano sul letto di fianco a lei, la loro bimba avvolta nel suo protettivo abbraccio paterno, e un meraviglioso sorriso adagiato sulle labbra sottili, rivolto alle sue due donne e al futuro sereno che lo attendeva.

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:38
 
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Transizione di Leonora

Un capitolo che mi ripaga dello strazio del precedente! Leonora, sai condurre con studiata pazienza gli eventi al loro naturale e credibile epilogo.
La prima parte è, nonostante tutto, ricca di speranza e di amore. Severus non ama ancora Melusine, ma qualcosa è cambiato nel suo cuore ed il breve accenno che fai mi ha aperto una porta verso un’altra speranza.
Mi è piaciuta anche la spiegazione - non molto chiara nel precedente capitolo - del rapporto consumato per rendere il matrimonio valido a tutti gli effetti, ma anche per cercare conforto e calore, non è stato certo spiacevole per la dolce Melusine ed in Severus sicuramente ha destato dolcezza e tenerezza se non passione
Sospettavo del padre di Melusine, colpevole dell’attesa infinita a cui ha sottoposto tutti gli attori di questa storia. Mi è venuto in mente un vecchio modo di dire di mia nonna: aspettare e non venire è una cosa da morire, e davvero l’attesa è quasi sempre la parte peggiore di un evento.
Il giudice mi ha permesso di apprezzare finalmente il Severus che conosco: eccolo a difendere Melusine e i sentimenti di entrambi con poche parole taglienti come rasoi.
Grande chiusura, dove finalmente ho visto Severus sorridere.
Dopo cinquanta settimana lo meritava!
Bravissima.



Nuova vita di Ida

Mentre scrivo aleggia anche sulle mie labbra un sorriso, non riesco a farne a meno.
Severus è padre di una bambina, non ci hai svelato il nome, Ida. Non importa c’è ancora tempo.
Veramente un regalo dolcissimo e tenero per Severus, ma anche per me, assidua lettrice di una storia lunga un anno, vissuta con alti e bassi da Severus e da Elyn, uniti per sempre e ormai felici.
La gioia di Severus è nelle piccole cose, nella sorpresa di poter dare la vita anziché toglierla, nello scoprirsi finalmente pulito e purificato dal sorriso della donna che ama e dai calcetti di quella che amerà, non ancora nata.
Un bambino che sente la voce del padre e sussulta, almeno quanto lui, è una gioia rara e bellissima da donare a Severus.
L’attesa di “un figlio per Severus” tra le più belle che abbia letto tra tante immaginate, vera, perché sicuramente vissuta dall’autrice che ha saputo trasmettere sulla carta sensazioni e ricordi della propria esperienza.
Non mi è sfuggito il doppio significato del titolo: nuova vita per Severus ed una nuova vita che sta per nascere.
Non è stato un anno eccezionale, ma qui, sul forum, è stato indimenticabile e bello per merito delle storie di ogni settimana e di ogni giorno.
Grazie Ida.
 
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kijoka
view post Posted on 28/12/2013, 17:49




Nr.51

Autore/data: Kijoka – 27 novembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot ​
Rating: per tutti
Genere: introspettivo - romantico
Personaggi: Severus Piton - personaggio originale
Pairing: Severus Piton - personaggio originale
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: La natura era uno spettacolo incomparabile e Severus ne assaporava ogni piccolo particolare.
Parole/pagine: 1.850/4.


La Foresta delle Anime

Joy era sempre stata affascinata dall'atmosfera particolarmente calma e tranquilla che si respirava tra gli alberi secolari del fittissimo bosco accanto all'antico borgo.
I Babbani del villaggio la chiamavano la Foresta delle Anime.
La prima volta che aveva sentito pronunciarne il nome si era poi divertita a fare domande. Era stata sicura che, raccontando, le avrebbero fatto passare come leggende e vecchie credenze tutto quello che non potevano vedere, né comprendere, del distaccamento del San Mungo, posizionato non troppo lontano dalle loro abitazioni. Gli incantesimi proteggevano il luogo e forse qualcuno di loro, avventuroso e curioso, ne aveva captato qualche fortuito suono o delle inspiegabili sensazioni.
La storia che udì fu ben diversa.
Le narrarono che per secoli, la foresta che si trovava accanto all'invisibile luogo di degenza per maghi, era stata considerata colma di un particolare potere.
Dicevano le leggende che, all'ombra dei suoi alti fusti, prendessero dimora le anime dei trapassati che avevano qualche interesse a non abbandonare il mondo terreno. Non sempre e solo a causa di morti crudeli o violente, ma anche solo per legami di sentimenti coi vivi.
Le persone che le raccontarono queste dicerie sembravano estremamente serie e Joy, che d'altro canto era una maga, non poteva non prestar orecchio a leggende che, solitamente, si usavano per spiegare ai Babbani le ingerenze magiche nel loro mondo.
Gli esempi narrati di come questa dote speciale della foresta si manifestasse furono innumerevoli. Tutti pieni di poesia e di dolcezza. Eppure nessuno dei suoi informatori sapeva essere certo su come questi contatti tra vivi e morti venissero perpetrate.
Una solo cosa accomunava tutti i racconti: chiunque fosse passato per quella foresta sarebbe riuscito a prendere congedo con le anime vagabonde della sua vita, ritrovando la pace.
Una simile possibilità per Joy non poteva essere accantonata! Anche fossero solo state stupide dicerie la maga non voleva rinunciare ad un tentativo.
Così prese a portare Severus a passeggiare proprio nella foresta.
Non aveva spiegato nulla al mago, se non vaghi cenni, senza alcuna dovizia di particolari.
Joy non aveva idea di come la desiderata manifestazione potesse venire sollecitata. Si limitava, quindi, a sperare che qualcosa potesse succedere.
I giorni passavano, le passeggiate divenivano sempre più lunghe, ma nulla cambiava attorno a loro.Si addentravano ogni giorno più in profondità nella foresta, non troppo lontana dall'edificio che fino ad allora li aveva ospitati.
Joy notava con quale piacevole rilassamento Severus camminava tra gli alberi, all'interno delle radure e lungo i ruscelli. Osservava tutto con occhi curiosi e ascoltava ogni rumore, assaporava ogni profumo.
I lunghi raggi tremuli di pulviscolo dorato. I suoni attutiti dal tappeto di muschio morbido e profumato. L'agitarsi leggero delle verdi fronde rigogliose. I richiami di vita selvaggia e i profumi di resina e legno antico, erba tagliata. Il ruscello gorgogliante, voce fresca della primitiva foresta. In quelle passeggiate le ore scivolavano via lente e deliziose.
Sembrava che il mago potesse trovare un'altra dimensione nella tranquillità offerta dal quel prolungato contatto con la natura.
Questo la persuase a non porre fine alle camminate, perché in un modo o nell'altro. stavano giovando al mago.
Il tempo passava e nulla succedeva, se non che la salute di Severus andava sempre più migliorando. Ormai era nel pieno delle sue forze e avrebbe presto abbandonato quel luogo. Sembrava avesse la ferrea volontà di sfruttare ogni singolo momento potesse trascorrere in quel luogo pieno di serenità.
Mentre passeggiavano teneva Joy stretta a sé, senza parlare. Sembrava sentire come non ce ne fosse bisogno.
La natura era uno spettacolo incomparabile e Severus ne assaporava ogni piccolo particolare.
Sembrava che l'estate fosse estremamente orgogliosa di sé all'ombra degli alti fusti.
Joy se ne sentiva parte, come se quel luogo quasi incontaminato fosse stato il riparato sfondo al vero sbocciare del loro amore.
Di lì a pochi giorni ogni cosa sarebbe cambiata e, nonostante fossero entrambi consapevoli che sarebbe successo, cercavano di vivere quei momenti come speciali ed irripetibili, sfruttandone ogni istante.
L'ultimo giorno uscirono un po’ più tardi del solito.
Camminando lentamente raggiunsero la radura preferita da Severus, dove gli alberi erano più alti e le due anse del ruscello facevano udire in modo più forte la canzone allegra delle piccole cascate.
Il sole radente riusciva ancora a penetrare tra le fronde e la penombra rendeva la radura un posto davvero pieno di un'atmosfera magica.
Cosa davvero ci fa muovere, scegliere?
Cosa ci spinge a prendere decisioni?
Cosa fa ricordare di un particolare a scapito di un altro?
Mille domande affollavano quella sera la mente di Severus, mentre camminava verso il ruscello, con Joy per mano.
L'avvicinarsi del ritorno al mondo magico lo gettava a tratti in un’ansia profonda.
Quando arrivò vicino all'acqua si voltò e con delicatezza trasse a sé Joy, abbracciandola dolcemente.
La maga gli poggiò la testa sulla spalla, in silenzio.
La magia dell'incantesimo non c'era più, ma lei riusciva chiaramente a percepire l'agitazione nel cuore e nella mente del mago. Lo strinse appena un po' di più, per fargli capire che comprendeva e per cercare di trasmettergli la sensazione di serenità che invece albergava in lei.
Severus sentì le sue braccia avvolgerlo più strettamente e abbassò il viso per perdersi, una volta ancora, nel blu profondo screziato di turchese vivace dei suoi occhi.
Quello sguardo gli trasmise, all'istante, una calma profonda.
Cosa guida l'istinto?
Qual'è il segreto che fa muovere l'anima quando stimolata da chi amiamo?
Quale influenza hanno davvero i sentimenti, che peso hanno sul nostro destino?
Ma in fondo, aveva senso, adesso, porsi ancora domande?
Lasciò vagare lo sguardo sul viso di Joy, traendone, come ogni volta, una sensazione speciale di totale appagamento. Tutto quello che aveva sempre desiderato ora era lì, tra le sue braccia!
Abbassò il capo e dolcemente la baciò.
Le labbra sottili e morbide, dapprima dolci, poi sempre più appassionate, rapirono la maga in una dimensione senza tempo.
Strinse più stretto l’abbraccio e dimenticò il mondo.
Quando, poco dopo, riaprì gli occhi per ritrovare l’amato sguardo scuro si trovò circondata da piccole luci.
Il crepuscolo aveva raggiunto la foresta e nella radura si erano alzate in volo decine di lucciole.
O almeno questo fu il pensiero non appena si rese conto che il buio era ormai una notte stellata.
Le stelle non si trovavano in cielo, ma erano tutte attorno a loro.
Non comprese esattamente cosa stava succedendo, finché i piccoli animali non attorniarono Severus.
Il mago non riusciva a capire, non era pronto e all’erta e, temendo pericolo per la sua donna, la spinse lontano da sé con una lieve pressione.
Separati da un muro volubile di minuscoli bagliori si fissavano l’un l’altra senza riuscire a profferire parola, stupiti.
Come guidati tutti da una mente comune gli animaletti attorniarono Severus.
La nuvola luccicante lo circondò in pochi secondi.
Il mago parlava, ma Joy non riusciva a sentire alcuna parola uscire dalla sua bocca. Sembrava che stesse conversando con qualcuno ma lei ne fosse esclusa, ma nella radura non c’era nessun altro tranne loro!
Il buio era calato velocemente ed ora tutto era avvolto dal manto scuro della notte, tranne Severus che continuava ad essere immerso in quella calda luce pulsante.
Joy allora comprese: la magia della Foresta delle Anime.
Cercò di avvicinarsi al mago, ma sembrava protetto da uno scudo invisibile: non poteva raggiungerlo.
Cominciò a spaventarsi.
Cercò di muoversi verso di lui, di chiamarlo, ma Severus sembrava essere stato rapito da una dimensione parallela e non la vedeva, non la sentiva.
Joy ricorse alla bacchetta, nel timore che la magia che lei aveva creduto benefica fosse invece una emanazione di magia oscura.
Gli incantesimi che utilizzò si rivelarono senza effetto.
Sembrava il tempo non scorresse più nel modo giusto, che tutto fosse rallentato, perfino i suoi gesti e le sue reazioni!
Proprio quando stava cominciando davvero ad avere paura, quando gli sembrò che fosse passato un secolo, le luci lasciarono Severus che crollò in ginocchio sul tenero muschio.
Joy ricominciò ad udire i rumori del bosco, la gioiosa canzone del ruscello poco lontano.
I minuscoli punti luminosi la sfiorarono per un attimo, come se la stessero studiando, e poi volarono via, sparendo così velocemente alla sua vista che gli sembrò di averli sognati.
Corse al fianco del mago, inginocchiandosi accanto a lui, preoccupata.
I lunghi capelli scuri gli coprivano il volto e le spalle si muovevano leggermente.
- Severus! Amore mio, ti prego, dimmi qualcosa, stai bene?
Il mago non rispose. Con un fluido movimento si sedette a terra alzando il viso.
La luce della luna, che si faceva lago tra le cime e le fronde degli alberi, gli illuminò il viso.
Severus piangeva.
Le guance bagnate dalle lacrime brillavano come coperte di polvere d’argento.
- Amore, cosa…
Lo guardò meglio: sorrideva.
Di un sorriso felice, luminoso, aperto.
Lo fissò ancora per un attimo poi lo abbracciò stretto.
- Joy… sto bene…
La voce profonda sussurrò al suo orecchio, in un soffio colmo di gioia.
La maga si allontanò appena e prese a baciargli le guance, asciugando le scie salate.
- Joy, io…
La maga tornò ad abbracciarlo.
Severus era felice, anche se confuso e senza più la cognizione del tempo.
Le luci gli avevano parlato.
Voci del passato, vicino e lontano. Frasi di pace e perdono.
La voce più forte era stata quella di Lily.
Gli aveva sussurrato all’orecchio un perdono che era anni che attendeva! Sapeva di non essersi sbagliato: il tono e le parole, il modo di esprimersi e la tenerezza erano quelle di Lily!
E poi altre voci, collegate al suo passato. Moody, Tonks, lo stesso Lupin e poi, alla fine, dopo tutti gli altri, finalmente Albus!
L’aveva preso in giro per i dubbi che ancora aveva nel cuore e si era raccomandato di finire ciò che aveva cominciato. Gli aveva assicurato di essere esattamente dove voleva essere e che una parte del suo cuore gli sarebbe sempre stata accanto, se avesse avuto la forza di continuare a sorridere.
Severus aveva fissato lo sguardo in quello di Joy, senza vederlo, preso com’era dai ricordi di ciò che aveva appena provato.
Lei sembrava estremamente preoccupata. Doveva spiegare.
- Joy, amore mio, tu sapevi, vero?
La maga lo guardò con occhi tormentati:
- Non sapevo cosa sarebbe successo. Io… ho avuto paura per te!
Severus le rispose in un soffio:
- Tu sapevi, certo. Tu mi hai portato qui. Tu volevi che succedesse. Quanto ti amo per questo!
Joy fissò, senza avere più voce, il viso dell’uomo che amava, ora rischiarato dall’argentea luce lunare e dal disteso sorriso che le comunicava una serenità mai appartenuta al carattere del mago.
- Anche io ti amo, ma per ciò che sei e per quello che sei capace di darmi, ogni giorno, ogni notte…
La voce del mago divenne una carezza di velluto, mentre le sue braccia tornavano a stringerla con passione:
- Sposami, Joy. Facciamo di questa notte la prima della nostra vita insieme…
La maga sorrise, con tutta la felicità che mai aveva provato nella vita:
- Sì! Sì, sì, sì, amore mio!
Si strinsero e le labbra si unirono per un nuovo bacio colmo dei sentimenti che sapevano di provare l’uno per l’altra, mentre una minuscola luce vegliava su di loro nascosta da un ramo più basso degli altri.

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:38
 
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view post Posted on 29/12/2013, 10:50
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La foresta delle anime di Kijoka


La natura nei tuoi racconti è la padrona assoluta, perchè le descrizioni che sai farne sono talmente perfette che non sono solo descrizioni, ma interiorizzano in chi legge le emozioni che l'ambiente suggerisce.
E' così che il lettore si immedesima nei personaggi e vive come sue le impressioni, i profumi e la luce che attraversano(in questo caso)la magica foresta.
Le luci che scintillano intorno a Severus e il suo pianto liberatorio mi hanno commossa.
Non è stato il nodo alla gola per il dolore che spesso ci ha mostrato, ma uno struggimento dolce e intimo, come di una felicità che va al di là della mera soddisfazione tangibile, ma tocca il cuore e l'anima.
Un brano che ha saputo infondere, anche in me, serenità, non gioia che è cosa del tutto passeggera e momentanea, ma serenità. Qualcosa che resta e si vive ogni giorno. Severus è Sereno, finalmente e completamente.
Non era facile, ma ci sei riuscita, lui è libero e sereno con la persona che ama e che lo comprende e accetta per quello che è, che è stato e che sarà.
Forse il vero amore è questo.
Ho lasciato andare la fantasia e fatto supposizioni su quella scintilla nascosta... ma preferisco aspettare l'ultimo capitolo.
Grazie per scrivere brani come questi.
 
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view post Posted on 29/12/2013, 17:05
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (chiara53 @ 27/12/2013, 14:49) 
Nuova vita di Ida

Mentre scrivo aleggia anche sulle mie labbra un sorriso, non riesco a farne a meno.

E io ne sono felicissima! Non sai quanto! Ora il mio cuore, almeno per metà, è più leggero.
CITAZIONE
Severus è padre di una bambina, non ci hai svelato il nome, Ida. Non importa c’è ancora tempo.
Veramente un regalo dolcissimo e tenero per Severus, ma anche per me, assidua lettrice di una storia lunga un anno, vissuta con alti e bassi da Severus e da Elyn, uniti per sempre e ormai felici.

Bè, sì, mi sembrava la giusta conclusione, anche se il meglio ancora deve venire, nell’ultima storia… No, il nome non l’ho svelato, né lo svelerò…
CITAZIONE
La gioia di Severus è nelle piccole cose, nella sorpresa di poter dare la vita anziché toglierla, nello scoprirsi finalmente pulito e purificato dal sorriso della donna che ama e dai calcetti di quella che amerà, non ancora nata.

E chiamale piccole cose… :lovelove:
CITAZIONE
Un bambino che sente la voce del padre e sussulta, almeno quanto lui, è una gioia rara e bellissima da donare a Severus.

E Severus la merita sicuramente!
CITAZIONE
L’attesa di “un figlio per Severus” tra le più belle che abbia letto tra tante immaginate, vera, perché sicuramente vissuta dall’autrice che ha saputo trasmettere sulla carta sensazioni e ricordi della propria esperienza.

Sì, assolutamente sì. Molto “vera”.
CITAZIONE
Non mi è sfuggito il doppio significato del titolo: nuova vita per Severus ed una nuova vita che sta per nascere.

E brava Chiara: devo ammettere che ci contavo proprio che il doppio significato del titolo fosse individuato. Penso sempre molto a lungo ai titoli delle mie storie e mi fa piacere che siano apprezzati.
CITAZIONE
Non è stato un anno eccezionale, ma qui, sul forum, è stato indimenticabile e bello per merito delle storie di ogni settimana e di ogni giorno.
Grazie Ida.

Grazie a te, Chiara, assidua lettrice e commentatrice sempre puntuale e gratificante. È stato davvero faticoso rispettare i termini della sfida, ma anche molto soddisfacente, proprio grazie a lettori come te. Sono commossa, davvero. :wub:


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:38
 
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