Il Calderone di Severus

Sfida FF n. 14: Sette giorni per un Sorriso

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view post Posted on 8/12/2013, 22:30
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I ♥ Severus


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Continuo con Alaide – Sinfonie

21 – Inquietudine


Indeciso, Severus, per scrivere a Judith: non è da lui, ma lo capisco…

Waaaao! Ecco il fatto eclatante! No, ammetto che questo proprio non lo avevo pensato, ma faccio i miei più vivi complimenti all’autrice. In sé è solo un piccolo fatto, ma va a scardinare ogni equilibrio: brava!
Oooh per merlino: quali tragiche visioni nella mente di Piton!
Però, allo stesso tempo, quale miglioramento in Piton: no, non riesce a dirci che una qualunque coppia di genitori (innocenti) sarebbe meglio per Judith!!!
Ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooh! Posso dire che ho un sorriso a 64 denti? Sì, perché ho subitissimamente capito dove vuole arrivare Melusine! I miei più vivi complimenti all’autrice per questa stupenderrissima idea! Sì, Melusine è fantastica (e l’autrice pure!).
Alla propria di matrimonio è ovvio che Piton, non conoscendo i sentimenti di Melusine, risponde in quel modo. Del resto, la risposta sarebbe la stessa anche se sapesse… perché non riuscirebbe a crederci…
Eppure… è così bello il sorriso di Melusine, colmo di affetto, anzi, d’amore, mentre combatte per la felicità della figlia e del padre…. Davvero, l’ammiro. E mi chiedo quando Severus comprenderà il significato del sorriso di Melusine, così simile eppure così diverso a quello di Judith…
Però, alla fine, Severus ragiona e accetta l’Idea della donna, anche se rimanda il momento in cui prendere coscienza del vero significato dell’offerta.


22 – Luce

Bè… già il titolo è bellissimo, mi pare!
Sincero fino in fondo, Severus, nelle sue lettere, neppure parlasse con un adulto in grado di comprendere ogni sfumatura.
Certo che… c’è andato giù piatto raccontandole le cose!
Povera piccola,che ora comprende ogni cosa, tutto ciò che è passato sopra la sua testa, e lei non lo avrebbe voluto… Judith fatica a capire i sensi di colpa di Severus sul non essere riuscito a salvare i suoi genitori, e direi che è in buona compagnia con tutti i lettori. Però, è davvero intelligente a capire/intuire anche tutto ciò che Severus non ha detto, ed ha buon gioco in questo con melusine. In ogni caso, Judith è tenerissima e, a modo suo, ha compreso fino in fondo tutto il grande affetto che Severus prova per lei e che solo in piccola parte è riuscito ad esprimere a parole.
Vuole andare a trovarlo!!! E io sorrido, sorrido, sorrido…
Aaaaaah… beata innocenca di bimba: mi sa che le cose non saranno cosìfcili come la piccola immagina…

Severus… ha paura, eppure spera. Ormai la speranza è entrata nel suo cuore, povero caro, e poco per volta riesce a cacciar via la paura di perdere tutto… tutto ciò che ancora non ha. Quale pena, povero amore mio, quale desiderio, ancora, di punirsi e scontare colpe vecchie di mille anni rinnovate da recenti scelte sciagurate!

Aaaaaaaah! La voce della bimba! Il suo sorriso!!! Per un meraviglioso attimo m’è mancato il fiato! Bello, bello, bellissimo, stupendo! Da brividi, quell’abbraccio, davvero commovente!
Ok, questa volta era ovvio, previsto, atteso: il nodo alla gola è arrivato puntualissimo.

Una famiglia.
Eppure, (piccola, dolce, adorata) Melusine ancora non osa sperare una parte per sé…


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:34
 
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Termino il commento a Sinfonie di Alaide.

23 – Incertezze e speranze


La pioggia, finalmente, non ricorda più a Severus il sangue sulle sue mani!!!
Bellissima la visita della bimba.
Già, è molto complicato uscire di galera dopo che uno vi si è volontariamente fatto rinchiudere! Incrociamo le dita sul giudice e speriamo!
I pensieri di Severus sul non essere adatto come consigliere sull’amicizia, visto il suo passato, in effetti… povero caro, certo che non gli risparmi proprio nulla eh? Per fortuna che ora c’è il sorriso di Judith a lenire il rimorso delle sue colpe. Chissà di quando si accorgerà che c’è anche quello di Melusine…
L’attesa è snervante anche per i lettori, causa quella “piccola” predisposizione al sadismo verso i suoi personaggi della fanwriter, che non smette di disseminare dubbi…
Bè… ma si può sposare anche uno che è in carcere, o no?
Bello vedere Melusine sperare per la felicità (meritata dopo tante sofferenze) di Severus e di Judith vedendoli come padre e figlia. Lei, invece, ancora non si vede moglie…


24 – Verdetto


L’autrice si diverte a far penare i suoi lettori nell’attesa di svelar loro il verdetto… che, in effetti, poteva anche essere prevedibile e quasi… giusto.
Soffre ancora nel parlare, nonostante la migliore efficacia dell’antidolorifico, caso mai i lettori lo avessero dimenticato illudendosi…
Lei gli dà del tu, ma lui si ostina al “lei”.
Amaramente bello vedere che anche Severus fatica a riconoscere il se stesso di qualche anno prima… proprio come me.
Waaaao… ha raccontato tutto anche alla bimba… bè, riguardo ai suoi genitori e all’erre un mago.
Infine si arriva al dunque, con il lungo dialogo tra Severus e Melusine, lui ad insistere che si trovi una “brava persona” da amare e lei a rispondergli che quella “brava persona” l’ha già trovata da un pezzo. Ovvio che tifo a fondo per la donna che, purtroppo, è però ancora senza alcuna speranza per sé (sì, le altre 4 storie del “vero” finale serviranno tutte, mi sa…).
Così, finalmente Melusine dichiara il suo amore, che non è certo infatuazione, ma un sentimento adulto e maturo, ben ponderato. È davvero una “grande”! felice della felicità altrui… non è da tutti.
E gli regala quel sorriso colmo del perdono pienamente cosciente di chi conosce tutto ciò che c’è da conoscere, e colmo d’amore, quell’amore che Severus non ha mai conosciuto e, quindi non ha potuto comprendere finchè lei non glielo ha rivelato.
È dolcissimo che Severus si senta dispiaciuto per l’amore “impossibile” di Melusine, proprio lui che sa quanto si può soffrire se non si è ricambiati.
Sul rispettarla… bè, io credo che Severus la rispetti eccome, e la stima, e la ammira, anche…

Sì, questa, pur essendo l’ultima storia di Sinfonie, direi che non è però un “vero” finale. In effetti, sembra più un interludio ad una storia che ancora deve essere narrata. Quindi continuerò ad attendere paziente…




Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:34
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 8/12/2013, 19:54)
Continuo il commento ad Alaide: Sinfonie

19 – Disvelamento


Sì, Severus si è cacciato in un grande pasticcio e credo che solo il grande affetto di Judith potrà tirarlo fuori da lì!
Severus, però, ancora deve convincersi che la bimba non lo odierà, perché lui non l’ha mai lasciata realmente sola: è soprattutto se stesso che ha lasciato solo, se non ci fosse stata Melusine…
E per fortuna che la donna è davvero stupenda, come le sue parole che sanno contare sulle giuste certezze!
Lui, Severus, mi fa una gran pena, ma mi viene anche di urlargli BASTAAAAA!

Credo che anche Melusine - che non conosce tutti i pensieri di Severus, ma li intuisce in parte - si unirebbe volentieri al tuo grido.

CITAZIONE
Oooh… mamma mia! Le racconta tutto e, conoscendolo, sarà spietato verso se stesso… Un momento davvero difficile. Non c’era un reale motivo perche Severus lo facesse, se non cercare la verità nel profondo…

In un primo momento, avevo pensato di introdurre dei passi della confessione di Severus, ma sarebbe venuto un capitolo troppo lungo, quindi li ho cassati (ho un mare di materiale cancellato di Sinfonie e, volendo, un'intera storia parallela con Harry che cerca Severus in ogni dove - tranne che in un carcere Babbano -, considerando che nessuno gli ha mai detto dove lo avessero mandato dopo il San Mungo).

CITAZIONE
Davanti alla rivelazione della magia Melusine ricorda quando i fogli scritti sono tornati bianchi: complimenti all’autrice che in tal modo risolve a monte il problema dell’incredulità di una Babbana.

Felice che tu abbia apprezzato!

CITAZIONE
Lui ha scritto tutto, spietatamente tutto. Tremendo. E Melusine gli regala le sue lacrime purificatrici. Meraviglioso. E rimane lì, ancora e sempre, incrollabile nelle sue certezze, mantenendo la sua promessa. STUPENDA! Ed il sorriso di perdono, con le lacrime, lava via il sangue dalle sue mani: bello, bello, bellissimo quel sorriso… e non è solo affetto quello che lo illumina, è molto, molto di più! Anche se Severus ancora non capisce la differeza tra l’affetto di una bimba e l’amore di una donna… no, non può ancora capirlo…
Sì, Severus, ora puoi sperare (la tua sadica fanwriter ha infine deciso di concedertelo), ma dovrai anche lottare, ne sono certa.

In una prima fase di stesura, Melusine non avrebbe dovuto innamorarsi di Severus, ma agire spinta dal rispetto. Poi mi sono accorta che non funzionava e sono felice che tutto funzioni. Ho sempre il terrore di diventate stucchevole con i sentimenti di Melusine.

CITAZIONE
20 – Lettere

Per cominciare: un bellissimo e lungo riassunto.
Da brividi la lettera alla bambina… quanta paura, povero Severus, ma quanto affetto, anche!

Le lettere sono state le parti che, forse, più mi è piaciuto scrivere nel corso della storia e parlo dell'intero corpo di lettere tra Severus e Judith (le ho anche scritte tutte, selezionando poi quelle da inserire nella storia definitiva). Queste sono state tra le più difficili da scrivere.

CITAZIONE
Dolce Melusine che a modo suo comincia a preparare il terreno per le future verità che Severus dovrà raccontare, e che per sé, invece, non osa sperare in un futuro d’amore, conscia dell’ingombrante presenza di Lily e solo si augura la felicità di “padre e figlia”.
Judith è stupenda e ragiona sicuramente meglio di quanto avesse fatto Severus qualche anno prima.
La lettera di Judith è… stupenda è dir poco, è da brividi, da nodo alla gola fortissimo: chissà Severus quando la leggerà!!! La bimba è davvero meravigliosa, adorabile e intelligente! Una figlia fantastica per lui!

La lettera di Judith è stata bella da scrivere, per quanto difficilissima, e son quindi felicissima che ti sia piaciuta!

CITAZIONE
Terrorizzato dell’odio di Judith che un tempo aveva invece bramato: come è cambiato Severus, finalmente! No, certo che la bimba non lo odia… tutti i lettori lo hanno sempre saputo ovviamente!
Eppure, lui che non ha nulla… ha paura di perdere anche il nulla che ha.
Tremendo, povero amore mio, quante colpe inesistenti a tormentarlo ancora profondamente! È così spaventato, povero tesoro, così incredulo che qualcuno possa volergli bene e perdonarlo! Sì, spera, Severus, spera con tutte le tue forze, perché sembra che questa volta, finalmente, la tua sadica fanwriter abbia deciso di permettertelo!

Povera piccola innocente fanwriter :P ;)
La speranza è finalmente arrivata (sempre che non giunga Turandot a ricordare che la speranza delude sempre, ma, in questo caso ci stiamo avvicinando dalle parti di Fidelio, per quanto con notevoli differenze).

CITAZIONE (Ida59 @ 8/12/2013, 22:30) 
Continuo con Alaide – Sinfonie

21 – Inquietudine


Indeciso, Severus, per scrivere a Judith: non è da lui, ma lo capisco…

Waaaao! Ecco il fatto eclatante! No, ammetto che questo proprio non lo avevo pensato, ma faccio i miei più vivi complimenti all’autrice. In sé è solo un piccolo fatto, ma va a scardinare ogni equilibrio: brava!

Il fatto eclatante è sempre stato uno dei punti base dell'evoluzione di Sinfonie, in diverse versioni e con diverse reazioni. Alla fine ho optato per la più "razionale" e logica.

CITAZIONE
Oooh per merlino: quali tragiche visioni nella mente di Piton!
Però, allo stesso tempo, quale miglioramento in Piton: no, non riesce a dirci che una qualunque coppia di genitori (innocenti) sarebbe meglio per Judith!!!

Presto o tardi - ci ha messo degli anni, in effetti - doveva arrivare un miglioramento deciso ed il fatto eclatante non può che portarlo, per quanto la situazione sia difficile.

CITAZIONE
Ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooh! Posso dire che ho un sorriso a 64 denti? Sì, perché ho subitissimamente capito dove vuole arrivare Melusine! I miei più vivi complimenti all’autrice per questa stupenderrissima idea! Sì, Melusine è fantastica (e l’autrice pure!).

Altra idea che avevo sempre avuto alla base della vicenda - quando Tetralogia mi si è irrimediabilmente ampliata -, quindi sono felicissima che abbia funzionato.

CITAZIONE
Alla propria di matrimonio è ovvio che Piton, non conoscendo i sentimenti di Melusine, risponde in quel modo. Del resto, la risposta sarebbe la stessa anche se sapesse… perché non riuscirebbe a crederci…
Eppure… è così bello il sorriso di Melusine, colmo di affetto, anzi, d’amore, mentre combatte per la felicità della figlia e del padre…. Davvero, l’ammiro. E mi chiedo quando Severus comprenderà il significato del sorriso di Melusine, così simile eppure così diverso a quello di Judith…
Però, alla fine, Severus ragiona e accetta l’Idea della donna, anche se rimanda il momento in cui prendere coscienza del vero significato dell’offerta.

Il sorriso di Melusine è stato per me difficilissimo da scrivere (come detto poco sopra, ho sempre paura di diventar stucchevole), così come difficilissimo far giungere Severus ad una decisione - per quanto rinvii - in un modo logico. Avrò riscritto il finale del capitolo non so quante volte, ma mi sono, in definitiva, complicata la vita da sola.


CITAZIONE
22 – Luce

Bè… già il titolo è bellissimo, mi pare!
Sincero fino in fondo, Severus, nelle sue lettere, neppure parlasse con un adulto in grado di comprendere ogni sfumatura.
Certo che… c’è andato giù piatto raccontandole le cose!
Povera piccola,che ora comprende ogni cosa, tutto ciò che è passato sopra la sua testa, e lei non lo avrebbe voluto… Judith fatica a capire i sensi di colpa di Severus sul non essere riuscito a salvare i suoi genitori, e direi che è in buona compagnia con tutti i lettori. Però, è davvero intelligente a capire/intuire anche tutto ciò che Severus non ha detto, ed ha buon gioco in questo con melusine. In ogni caso, Judith è tenerissima e, a modo suo, ha compreso fino in fondo tutto il grande affetto che Severus prova per lei e che solo in piccola parte è riuscito ad esprimere a parole.

Io sono dell'opinione che troppo spesso si sottovaluta l'intelligenza dei bambini - e dopo che oggi dei bimbi di quarta mi hanno disaminato con profondità assoluta l'aria di Filippo II ed il successivo duetto Filippo-Grande Inquisitore ne sono ancora più convinta - e per questo ho deciso di far scrivere a Severus come se stesse scrivendo ad un adulto (che poi è quello che ha sempre fatto).

CITAZIONE
Vuole andare a trovarlo!!! E io sorrido, sorrido, sorrido…
Aaaaaah… beata innocenca di bimba: mi sa che le cose non saranno cosìfcili come la piccola immagina…

Nell'andarlo a trovare sono facili, anche se non so se sono andata nell'irrealismo più assoluto facendo entrare una bimba in carcere... ma uno strappo alle mie regole di realismo dovevo farlo.

CITAZIONE
Severus… ha paura, eppure spera. Ormai la speranza è entrata nel suo cuore, povero caro, e poco per volta riesce a cacciar via la paura di perdere tutto… tutto ciò che ancora non ha. Quale pena, povero amore mio, quale desiderio, ancora, di punirsi e scontare colpe vecchie di mille anni rinnovate da recenti scelte sciagurate!

Per citare Liù "e perdo tutto, persino l'impossibile speranza" che può anche tradursi in un "perdo ciò che non ho e non ho mai avuto"... stasera sono pucciniana e dire che non amo particolarmente Puccini, per quanto mi piacciano i momenti più cupi di Turandot.

CITAZIONE
Aaaaaaaah! La voce della bimba! Il suo sorriso!!! Per un meraviglioso attimo m’è mancato il fiato! Bello, bello, bellissimo, stupendo! Da brividi, quell’abbraccio, davvero commovente!
Ok, questa volta era ovvio, previsto, atteso: il nodo alla gola è arrivato puntualissimo.

Una famiglia.
Eppure, (piccola, dolce, adorata) Melusine ancora non osa sperare una parte per sé…

Questo momento era un altro dei miei momenti "base" di Sinfonie e sono felice di essere riuscita nel mio intento!
Grazie mille, Ida! :wub:
 
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view post Posted on 10/12/2013, 23:05
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CITAZIONE (Ida59 @ 10/12/2013, 21:31) 
Termino il commento a Sinfonie di Alaide.

23 – Incertezze e speranze


La pioggia, finalmente, non ricorda più a Severus il sangue sulle sue mani!!!
Bellissima la visita della bimba.
Già, è molto complicato uscire di galera dopo che uno vi si è volontariamente fatto rinchiudere! Incrociamo le dita sul giudice e speriamo!

Questa volta il giudice non è il padre di Melusine e già è un passo avanti, perché lui non avrebbe mai pronunciato un verdetto favorevole.

CITAZIONE
I pensieri di Severus sul non essere adatto come consigliere sull’amicizia, visto il suo passato, in effetti… povero caro, certo che non gli risparmi proprio nulla eh? Per fortuna che ora c’è il sorriso di Judith a lenire il rimorso delle sue colpe. Chissà di quando si accorgerà che c’è anche quello di Melusine…

Che sadica fanwriter sarei se gli risparmiassi qualcosa :P ;) .
Qui poi mi stavo avvicinando al recital di JK con tutti quegli allegrissimi Lieder...

CITAZIONE
L’attesa è snervante anche per i lettori, causa quella “piccola” predisposizione al sadismo verso i suoi personaggi della fanwriter, che non smette di disseminare dubbi…

Ammetto che mi piace disseminare dubbi - lo so sono irrimediabilmente sadica - tra lettori e personaggi

CITAZIONE
Bè… ma si può sposare anche uno che è in carcere, o no?

Che io sappia si può sposarsi con qualcuno che è al momento del matrimonio incarcerato. Qui però il matrimonio non si effettuerebbe più perché l'unica motivazione che spinge Severus é il bene di Judith e non potendola più adottare...

CITAZIONE
Bello vedere Melusine sperare per la felicità (meritata dopo tante sofferenze) di Severus e di Judith vedendoli come padre e figlia. Lei, invece, ancora non si vede moglie…

Melusine è uno spirito altruista, come avrai notato anche nel capitolo successivo.

CITAZIONE

24 – Verdetto


L’autrice si diverte a far penare i suoi lettori nell’attesa di svelar loro il verdetto… che, in effetti, poteva anche essere prevedibile e quasi… giusto.

Ecco qui sì, mi sono veramente divertita a attendere nello svelare il verdetto (e come giusta legge del contrappasso di solito mi innervosisco quando un autore fa lo stesso). La sentenza era l'unica possibile. Dopo aver riflettuto a lungo, un'assoluzione piena non sarebbe stata possibile perché sarebbe stata inspiegabile la presenza di Severus nella casa di Judith.

CITAZIONE
Soffre ancora nel parlare, nonostante la migliore efficacia dell’antidolorifico, caso mai i lettori lo avessero dimenticato illudendosi…
Lei gli dà del tu, ma lui si ostina al “lei”.
Amaramente bello vedere che anche Severus fatica a riconoscere il se stesso di qualche anno prima… proprio come me.
Waaaao… ha raccontato tutto anche alla bimba… bè, riguardo ai suoi genitori e all’erre un mago.

Della sofferenza del parlare ho detto per aprire possibilità future, considerando che Severus verrà scarcerato il giorno dopo quanto narrato nel capitolo e potrà sperimentare in campo pozionistico.

CITAZIONE
Infine si arriva al dunque, con il lungo dialogo tra Severus e Melusine, lui ad insistere che si trovi una “brava persona” da amare e lei a rispondergli che quella “brava persona” l’ha già trovata da un pezzo. Ovvio che tifo a fondo per la donna che, purtroppo, è però ancora senza alcuna speranza per sé (sì, le altre 4 storie del “vero” finale serviranno tutte, mi sa…).

Le altre 4 storie del "vero" finale mi servono essenzialmente per altro (c'è ancora un nodo da sciogliere) ed invito a non aspettarsi un sole troppo caldo a Natale e nemmeno il Primo dell'anno.

CITAZIONE
Così, finalmente Melusine dichiara il suo amore, che non è certo infatuazione, ma un sentimento adulto e maturo, ben ponderato. È davvero una “grande”! felice della felicità altrui… non è da tutti.
E gli regala quel sorriso colmo del perdono pienamente cosciente di chi conosce tutto ciò che c’è da conoscere, e colmo d’amore, quell’amore che Severus non ha mai conosciuto e, quindi non ha potuto comprendere finchè lei non glielo ha rivelato.

Sono felice che Melusine ti piaccia. È un personaggio di cui mi piace scrivere, ma che temo di non rendere bene.

CITAZIONE
È dolcissimo che Severus si senta dispiaciuto per l’amore “impossibile” di Melusine, proprio lui che sa quanto si può soffrire se non si è ricambiati.
Sul rispettarla… bè, io credo che Severus la rispetti eccome, e la stima, e la ammira, anche…

Questa parte finale l'ho riscritta mille volte e sono felice che abbia ottenuto l'effetto voluto, anche se io mi fermerei al rispetto. Ma qui si va sulle sfumature e sull'interpretazione differente di una medesima situazione che è la base di qualsiasi lettura. Nessun lettore percepisce quanto avviene esattamente come l'ha pensato l'autore.

CITAZIONE
Sì, questa, pur essendo l’ultima storia di Sinfonie, direi che non è però un “vero” finale. In effetti, sembra più un interludio ad una storia che ancora deve essere narrata. Quindi continuerò ad attendere paziente…

Esatto è un finale sospeso (avrei potuto anche mettere sette sinfonie, ma non esiste nessun compositore che si sia fermato a sette, quindi non avrei saputo che tonalità inserire). Spero di non deludere in "Finale in quattro tempi".
 
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view post Posted on 11/12/2013, 10:11
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Autore/data: Alaide – 22 – 31 ottobre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: Drammatico, Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio originale
Pairing: Personaggio originale/Severus
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Erano trascorse alcune settimane dal giorno in cui Severus era stato scarcerato. Melusine ricordava ancora quel momento, quando lei e Judith l’avevano atteso al di fuori, quando la ragazzina gli era corsa incontro e l’aveva abbracciato. Per chiunque avesse voluto osservarli sarebbero apparsi come un padre ed una figlia finalmente riuniti
Nota: Queste ultime quattro storie sono il seguito di Sinfonie ed inizia a qualche settimana di distanza da dove era finita la parte precedente.
Parole: 1803

Finale in quattro movimenti
1. Incertezze



Un pallido sole illuminava la cittadina quel giorno di fine febbraio, senza riuscire però a riscaldare realmente l’aria gelida. Dai vetri del piccolo soggiorno si poteva vedere un albero dai rami ricoperti di brina, ma nessuno degli occupanti della stanza stava osservando ciò che si trovava all’esterno.
Erano trascorse alcune settimane dal giorno in cui Severus era stato scarcerato. Melusine ricordava ancora quel momento, quando lei e Judith l’avevano atteso al di fuori, quando la ragazzina gli era corsa incontro e l’aveva abbracciato. Per chiunque avesse voluto osservarli sarebbero apparsi come un padre ed una figlia finalmente riuniti, ma per la legge Severus e Judith non avevano alcuna relazione.
La ragazzina viveva ancora all’orfanotrofio, per quanto, dopo la scuola si recasse sovente nella modesta casa a schiera dove risiedeva l’uomo.
Era già stato complesso ottenere le licenze matrimoniali ed un accelerazione in quel senso, in modo da poter avviare le pratiche relative all’adozione.
«Ho parlato con il direttore dell’orfanotrofio.» disse Melusine, osservando Severus, che stava seduto di fronte a lei. «Ha detto che all’inizio d’aprile potremmo inviare la domanda di adozione.»
«Judith non dovrà saperne nulla.» affermò l’uomo, notando che la donna aveva sulle labbra un sorriso incerto, per quanto illuminato dalla solita dolcezza e gentilezza, dall’amore che la donna gli aveva dichiarato e che egli sapeva che non sarebbe mai riuscito a ricambiare.
Da quando si erano sposati, la domenica precedente, poco era cambiato nella loro relazione, se non nel modo in cui egli si rivolgeva alla donna. La vita stessa di Melusine aveva avuto poche variazioni. Trascorreva le sue giornate all’orfanotrofio e la sera tornava a casa, dove andava a dormire in un’altra stanza rispetto alla sua. Nonostante avesse infine accettato di prenderla come moglie, perché esisteva la possibilità di poter chiamare davanti alla legge Judith figlia, perché era quanto di meglio potesse fare per non far soffrire la ragazzina, non poteva evitarsi di pensare di star rovinando la vita di Melusine, che però continuava a sorridergli con affetto, con dolcezza.
Con un sorriso colmo di perdono.
«Se però il giudice dei minori volesse parlare con lei, non potremo tenerglielo ancora nascosto.» mormorò la donna.
Avrebbe voluto poter nutrire delle certezze, in quel momento, ma nulla era certo. Era anzi probabile – o almeno così le aveva detto il direttore dell’orfanotrofio – che la domanda d’adozione venisse rifiutata. Esisteva il problema degli anni che Severus aveva passato in carcere ed era qualcosa di cui erano perfettamente coscienti entrambi. Non sapeva nemmeno se esisteva la possibilità che decidessero di sentire quello che Judith aveva da dire. Avrebbe voluto che tutto fosse più semplice, come era stato semplice trovare un posto in cui vivere. Era stata una fortuna che la vecchia zia Emily avesse deciso, verso fine novembre, di intestarle quella casa, perché lei sarebbe andata a vivere con la sorella, rimasta sola dopo la morte del marito. In fondo, zia Emily era l’unico componente della famiglia che non avesse cessato di punto in bianco di rivolgerle la parola, dopo che tutto era precipitato con suo padre.
La vecchia zia aveva anche assistito al suo matrimonio, una cerimonia intima, con presenti unicamente i testimoni e Judith. Non erano state le nozze che aveva sognato un tempo, ma lei era stata felice, felice per lo meno di dare una possibilità a Judith e Severus di essere una famiglia, felice di sposare l’uomo che amava, anche senza essere corrisposta.
«Non lo farà. Leggeranno la domanda d’adozione e la respingeranno. E ne conosci perfettamente il motivo.» ribatté dopo diverso tempo l’uomo.
Non avrebbe nemmeno voluto pronunciare quelle parole, ma era quanto sarebbe realisticamente accaduto. Sapeva che Melusine, che gli stava ancora sorridendo, con lo stesso sorriso che gli aveva rivolto il giorno delle nozze, avrebbe fatto in modo di far trascorrere a Judith più tempo possibile insieme a lui - era uno dei motivi per il loro matrimonio, in fin dei conti -, ma era cosciente che non sarebbe mai equivalso al poter chiamare Judith figlia, davanti alla legge.
E sapeva anche che quella situazione esisteva unicamente a causa sua, alle sue scelte sciagurate, per le quali, nonostante il sorriso colmo di perdono della ragazzina e di Melusine, non riusciva a perdonarsi. Aveva compiuto l’ennesima scelta sbagliata e ne stava pagando le conseguenze. Ma con la sua cecità stava facendo pagare quelle conseguenze anche a Judith e alla donna che gli sedeva di fronte.
Melusine non avrebbe mai dovuto unirsi a lui, ad un uomo che non sarebbe mai riuscito ad amarla, ad un uomo che non meritava nemmeno di essere amato così intensamente e di un amore tale che non richiedeva nulla in cambio.
Judith non avrebbe mai visto la cella di un carcere, non avrebbe mai rivissuto quella terribile notte in cui era rimasta orfana, non avrebbe mai partecipato ad un processo, se egli non avesse compiuto quella scelta, l’ennesima scelta sbagliata.
Non v’era altra soluzione, per almeno preservare Judith da ulteriore dolore, che unirsi a Melusine, con il solo risultato che avrebbe finito con il ferire quella donna buona, che gli stava sorridendo innamorata anche in quel momento.
«So che esiste questa possibilità, Severus, ma non possiamo essere certi che le cose vadano nel peggiore dei modi. Fino a quando la domanda non verrà respinta, voglio sperare che chi si occuperà di Judith si dotato di buon senso e capisca quale sia la soluzione migliore per il minore. È quello che dovrebbero avere a cuore.» affermò Melusine, cercando di metter a tacere le proprie incertezze.
Avrebbe voluto poter dire di più, avrebbe voluto poter offrire delle reali certezze e non un’effimera speranza, ma non possedeva alcuna certezza, se non che desiderava la felicità di Judith e Severus e che quello le sarebbe bastato per poter vivere felice a sua volta.
Si alzò lentamente in piedi, lanciando un’occhiata oltre la finestra, verso il ramo spoglio di un vecchio noce su cui luccicava la brina. Era giunto il tempo per lei di tornare all’orfanotrofio, per quanto avrebbe preferito rimanere dove si trovava.
«Forse oggi pomeriggio potresti andare a prendere Judith al conservatorio. Mi ha detto stamattina che vuole farti sentire il nuovo brano che ha imparato.» disse, mentre recuperava il cappotto.
Severus si voltò verso la donna e notò che gli stava ancora sorridendo, quel sorriso dolce, colmo di amore, che gli rivolgeva sempre, che gli aveva rivolto da tempo, ma in cui non era stato in grado, fino a che le donna non glielo aveva detto, di riconoscere l’amore.
«Sei certa che sia una buona idea?» disse, mentre si alzava lentamente in piedi, appoggiandosi al bastone che si era procurato appena uscito dal carcere. «Sembrerebbe quasi che l’adozione sia già andata a buon fine, mentre non sappiamo nemmeno se prenderanno in considerazione la domanda.»
Avrebbe potuto illudere Judith se, come in effetti desiderava, avesse accettato di andare fino al conservatorio, che si trovava a poche fermate d’autobus dalla casa. Temeva, anche se non ne aveva fatto parola con Melusine, che il giudice dei minori potesse interdirgli di vedere Judith, quando si avesse letto che era stato in carcere per complicità nell’omicidio dei suoi genitori. Ed allora il sacrificio compiuto dalla donna sarebbe stato completamente inutile e la sua incapacità di amarla l’avrebbe ferita.
Sapeva che era una possibilità estrema, forse impossibile, considerando che negli atti del processo e nelle motivazioni della sentenza, che gli era stata commutata dopo la revisione, risultava il fatto che egli aveva salvato la vita della bambina. Eppure non poteva impedirsi di prendere in considerazione anche quella terribile possibilità, di credere che avrebbe finito con il distruggere il sorriso che aleggiava anche in quel momento sulle labbra di Melusine.
«A Judith farà piacere.» rispose la donna, sfiorandogli lievemente la mano che teneva sul bastone.
L’uomo osservò per qualche istante Melusine, prima di annuire lentamente. Sapeva che forse avrebbe dovuto rifiutare, che avrebbe dovuto tener conto della peggiore delle ipotesi, del fatto che un giudice dei minori avrebbe potuto impedirgli non di vedere Judith – ed era perfettamente cosciente che se le cosse fossero andate in quel modo la responsabilità ricadeva unicamente sulle sue spalle –, ma in quel momento voleva sperare che così non fosse, che, per lo meno, avrebbe potuto trascorrere del tempo con la ragazzina, vederla crescere, per quanto non avrebbe mai potuto chiamarla figlia davanti alla legge.
Su quel punto si faceva poche illusioni.
Nessuno avrebbe potuto permettergli di adottare Judith. Nessuno avrebbe avuto nulla da ridire sul rendere Melusine la madre della bambina, ma le obiezioni nei suoi confronti avrebbero impedito che l’adozione venisse veramente giudicata possibile.
La donna gli sorrise ancora una volta, prima di uscire dalla casa. Il suo sorriso aleggiò per un istante nel soggiorno e parve seguirlo mentre si recava nella stanza che, dopo esser riuscito a contattare un venditore di ingredienti di dubbia provenienza, aveva adibito a laboratorio. Era certo che il suo fornitore non avrebbe fatto trapelare la notizia di dove si trovasse, considerando che possedeva più di un’informazione che avrebbe potuto metterlo nei guai con la giustizia magica. Non desiderava che il Mondo Magico britannico lo rintracciasse, non voleva che il nome di Judith venisse stampato a caratteri cubitali sulla Gazzetta del Profeta, né che qualche giornalista da strapazzo facesse illazioni su Melusine.
Sapeva che forse, la maggior parte dei Maghi e delle Streghe inglesi, avevano voluto dimenticare il fatto che egli fosse sopravvissuto alla guerra. Sapeva anche che invece dovevano ricordarsi bene quello che aveva compiuto, l’assassinio di Silente, il suo terribile anno come Preside di Hogwarts. E credeva di immaginare cosa potesse accadere se avessero scoperto dove si trovava, che si era sposato, che intendeva adottare una ragazzina. I nomi di Judith e Melusine sarebbero stati esposti al pubblico ludibrio. Ed era qualcosa che non doveva accadere, perché considerava Judith al pari di una figlia e rispettava la donna che aveva sposato.
Aveva preso contatto con alcuni pozionisti sul continente per poter portare avanti alcune ricerche e guadagnarsi così da vivere. Sapeva che esisteva la possibilità che trapelasse dove si trovava, ma era stato cauto nel scegliere chi contattare.
Da quando aveva ritrovato la libertà, era riuscito a modificare un antidolorifico, in modo tale da poter parlare con minor dolore. Era una ricerca che aveva compiuto unicamente per Judith, perché preferiva parlarle piuttosto che scriverle, quando la vedeva.
Il tempo passò rapido, mentre lavorava nel suo laboratorio e venne il momento in cui uscì per andare a prendere Judith. Quando la ragazzina gli corse incontro, con la custodia della viola sulle spalle e un sorriso affettuoso e felice ad illuminarle in volto, si disse che aveva preso la decisione giusta nel seguire il consiglio di Melusine.
Judith era felice in quel momento e, mentre si recavano alla fermata dell’autobus, gli stava parlando di quello che aveva fatto quel giorno al conservatorio, proprio come una figlia avrebbe fatto con il padre.
 
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view post Posted on 11/12/2013, 18:33
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Incertezze di Leonora

Questo primo capitolo degli ultimi quattro è soffuso di decadente tristezza, nulla di positivo si affaccia alla mente ed al cuore di Severus. La vita sembra immobile e cristallizzata come in un quadro.
Ho pensato ad una vecchia foto, quando ho letto l'apertura e le descrizioni, nemmeno Melusine e il suo dolce sorriso risplendono come dovrebbero.
Tutto sembra coperto da una nebbia impalpabile e fredda, gli sguardi, le parole, le speranze.
Solo l'amore incrollabile di Melusine e l'entusiasmo dell'ignara Judith mantengono in parte la loro luce.
Melusine ama profondamente, con tanta forza da riuscire ad amare per due, coltivando la tenue speranza che presto potrebbero essere in tre.
Severus che si appoggia al bastone lo immagino ripiegato, come sempre, sul suo dolore e su nuovi rimorsi, non un accenno al suo volto, nè all'espressione che pure dovrebbe rispecchiare una tenue serenità regalata da chi nulla gli chiede in cambio.
Mi piace che abbia ripreso il suo lavoro.
Mi è sembrato l'unico spiraglio di novità che aiuta Severus a mantenersi vivo, ma non a cambiare, non ad intraprendere la strada che potrebbe portare a vivere un'altra vita più che meritata.
Un brano che lascia in fondo al cuore di chi legge un velo di tristezza, manca solo la musica dell'organetto di strada...
Vorrei potermi permettere di aspettare buone nuove. :unsure:
 
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Ultimamente ho potuto seguire poco il procedere della storia, ma sono risalita agli ultimi capitoli colmando un po' le lacune sull'evolversi dei fatti. A parte il bellissimo sentimento di affetto e fiducia che lega Judith a Severus e ha fatto da filo conduttore per tutto il percorso in modo straordinario, trovo che l'amore di Melusine, incondizionato e privo di qualsiasi aspettativa, sia ancora più commovente e mi ha catturato in modo inesorabile (me inguaribile romantica... :rolleyes: ).
La situazione è un po' fuori dai soliti schemi, e proprio per questo mi piace e trovo sia sorprendentemente avvincente: una situazione in cui Severus non si è ancora lasciato coinvolgere sentimentalmente in una relazione con una donna che non sia l'indimenticata Lily, ma accetta di sposarla lo stesso per ottenere l'adozione della bimba alla quale tiene oltre ogni cosa. Davvero affascinante, Leonora, adoro l'idea che hai sviluppato e il modo con cui la stai gestendo, non vedo l'ora di leggerne il seguito!
 
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I ♥ Severus


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N. 49

Titolo: Notte d’argento
Autore/data: Ida59 – 10 novembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: introspettivo, romantico
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Un San Valentino finalmente del tutto diverso per Severus, anche se stelle e luna non vogliono collaborare a inargentare la notte. È il seguito di “Il regalo più desiderato”.
Parole/pagine: 992/3



Notte d’argento



Il giorno di San Valentino era ormai arrivato e Severus era nervoso. E a disagio. E insicuro.
Quell’anno era diverso da tutti i precedenti, ma non per questo era più facile.
I preparativi per la festa fervevano e il Preside si trovò, suo malgrado, a spiare gli studenti, i bigliettini con gli inviti che volavano nei corridoi lanciati da piccoli Cupidi invisibili per centrare il loro obiettivo e pacchetti di ogni dimensione che passavano di mano in mano tra risatine nervose, rossori imbarazzati e sorrisi innamorati.
Dovette ammettere che, in fondo, li invidiava: era così facile, per loro, giovani e spensierati, dichiarare un amore imperituro alla ragazza dei sogni!
Severus, invece, un amore che aveva creduto eterno se lo era lasciato alle spalle: un tremendo macigno di crudele sofferenza che lo aveva accompagnato nel corso della sua vita; un sogno perduto, addirittura mai nato, che s’era trasformato in incubo e a cui aveva sacrificato se stesso alla ricerca di un perdono che Lily non avrebbe mai potuto dargli.
Scosse la testa con decisione.
No, non era quello l’amore. Aveva sinceramente creduto d’amare Lily, ma all’inizio era solo un bimbo maltrattato e poi un adolescente umiliato. Quando avrebbe davvero potuto amarla, con la forza matura dei suoi sentimenti, Lily era morta per colpa sua e il rimorso per le sue colpe aveva soffocato l’amore trasformandolo in una tremenda punizione per i suoi errori, nella sua rinuncia a vivere e ad essere felice.
Ma in quel giorno speciale, però, la felicità aleggiava ovunque nell’aria di Hogwarts e, soprattutto, dimorava nel suo cuore. Perché Severus era finalmente felice; amava ed era riamato dalla sua Elyn, la donna che con il suo sorriso colmo di perdono gli era entrata poco per volta nel cuore prendendone pieno possesso.
Ma la sicurezza dell’amore che provava per Elyn, e di quello della strega per lui, non rendeva affatto più facile il suo compito in quel giorno dedicato agli innamorati, in quel luminoso giorno in cui aveva deciso di farle quella domanda così importante, la domanda che li avrebbe uniti per tutta la vita.
Non aveva alcuna incertezza sulla risposta che Elyn gli avrebbe dato, ma ugualmente non sapeva come chiederglielo: avrebbe voluto che fosso un momento perfetto ed indimenticabile, ma dichiarare a parole i suoi sentimenti gli era ancora difficile, anche se mille volte le aveva detto con intensità di amarla, mentre il suo corpo l’amava con instancabile passione e le sue labbra ardenti le percorrevano la pelle regalandole l’estasi.
Aveva pensato di farlo all’alba, mentre i primi raggi del sole illuminavano il castello, ma Elyn amava dormire fino a tardi quando poteva permetterselo, così quel sabato mattino era rimasto a guardala in silenzio, bellissima e vestita di nulla tra le sue braccia nel loro letto. Le aveva sfiorato piano la pelle in una dolce carezza, ardente di desiderio, poi le aveva lambito piano le labbra, sussurrandole la domanda che lei non poteva sentire.
Aveva pensato di farlo in mille altri momenti della giornata, mentre Elyn lo osservava sorridendo maliziosa e quasi divertita: sapeva perfettamente che la strega aveva capito cosa voleva chiederle, ma sembrava quasi deliziarsi nel farlo languire in quel suo sciocco turbamento da cui non riusciva a scuotersi. Più volte aveva aperto bocca per parlare, mentre per farsi coraggio con la mano stringeva forte tra le lunghe dita sottili la scatolina che fin dal mattino presto aveva infilato nella tasca; ma ogni volta l’aveva richiusa senza dire nulla, un sorriso imbarazzato sulle labbra mute e il cuore che batteva forte e gli rubava anche il respiro.
Si giustificava, il mago, mentendo a se stesso e dicendosi che non aveva mai trovato il momento perfetto e il modo ideale per dirglielo, ma intanto la giornata era quasi del tutto trascorsa e perfino la notte, sua silenziosa amica, sembrava proprio non voler collaborare: non c’erano stelle luminose a rischiarare il velluto nero del cielo, né l’astro notturno brillava inargentandolo; c’erano solo fredde nuvole grigiastre che imbrigliavano un’anonima falce di luna spingendo il mago allo sconforto nell’infruttuosa ricerca dell’indimenticabile perfezione del momento in cui avrebbe chiesto ad Elyn di dividere la sua vita con lui.
Severus sospirò rassegnato davanti alla grande finestra del salotto del loro appartamento, sollevando un’ultima volta gli occhi neri al cielo, sperando in un tardivo miracolo, che un pietoso soffio di vento liberasse all’improvviso l’aria della notte dalle nuvole rivelando un cielo trapunto di stelle d’argento da regalare alla sua Elyn quale splendido velo nuziale.
Ma nessun vento spirò nel cielo che rimase ostinatamente spento e grigio.
Elyn sorrise al suo ennesimo sospiro sconsolato e si avvicinò alle sue spalle cingendogli la vita da dietro e appoggiando la testa tra le sue scapole:
- Avanti, Severus, cosa aspetti ancora? – lo spronò con dolcezza stringendolo a sé. – Ormai ti rimangono solo pochi minuti in questa giornata che hai scelto da tempo per la tua domanda.
Il mago si girò e la strinse con ardore tra le braccia, un sorriso colmo di dolce passione sulle labbra sottili:
- Adorabile strega, hai già pronta la risposta ma vuoi che te lo chieda lo stesso, vero? – sussurrò con intensità sulle sue labbra, fiamme nere che scintillavano nell’abisso notturno dei suoi occhi.
Elyn annuì, sulle labbra il sorriso dolce e bello che il mago tanto amava.
Fu proprio in quell’istante che Severus seppe esattamente cosa doveva fare:
- Expecto Patonum! – esclamò afferrando la bacchetta e puntandola deciso nell’aria.
La notte si fece d’argento intorno a loro mentre il mago stringeva forte a sé la sua Elyn, la sua donna, l’amore che aveva avuto la forza di cambiare la sua vita e il suo Patronus.
- Vuoi sposarmi, Elyn, amore mio? – le chiese con ardente passione, sorridendo infine felice, l’argento del suo amore che si rispecchiava nelle iridi profondamente nere.
Severus non sentì il sì intenso della sua donna, però lo assaporò con intensità, troppo goloso del sapore delle sue labbra sorridenti per aspettare di ascoltare la risposta che già conosceva.

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:35
 
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view post Posted on 12/12/2013, 21:42
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CITAZIONE (chiara53 @ 11/12/2013, 18:33) 
Incertezze di Leonora

Questo primo capitolo degli ultimi quattro è soffuso di decadente tristezza, nulla di positivo si affaccia alla mente ed al cuore di Severus. La vita sembra immobile e cristallizzata come in un quadro.
Ho pensato ad una vecchia foto, quando ho letto l'apertura e le descrizioni, nemmeno Melusine e il suo dolce sorriso risplendono come dovrebbero.

Che bella immagine che hai trovato! So che forse non era quello che ci si aspettava dal primo capitolo dei quattro finali, ma non temere il sole a Natale ci sarà. Non un sole sfolgorante, ma comunque sia un sole.

CITAZIONE
Tutto sembra coperto da una nebbia impalpabile e fredda, gli sguardi, le parole, le speranze.
Solo l'amore incrollabile di Melusine e l'entusiasmo dell'ignara Judith mantengono in parte la loro luce.
Melusine ama profondamente, con tanta forza da riuscire ad amare per due, coltivando la tenue speranza che presto potrebbero essere in tre.

Forse il tutto nasce dal fatto che ho iniziato a scrivere in un giorno nebbioso... più che altro sentivo la necessità di continuare con realismo (e fra poco farò un grande strappo alla regola del realismo).

CITAZIONE
Severus che si appoggia al bastone lo immagino ripiegato, come sempre, sul suo dolore e su nuovi rimorsi, non un accenno al suo volto, nè all'espressione che pure dovrebbe rispecchiare una tenue serenità regalata da chi nulla gli chiede in cambio.

Il non accenno al volto è assolutamente voluto.

CITAZIONE
Mi piace che abbia ripreso il suo lavoro.
Mi è sembrato l'unico spiraglio di novità che aiuta Severus a mantenersi vivo, ma non a cambiare, non ad intraprendere la strada che potrebbe portare a vivere un'altra vita più che meritata.

L'altra vita è possibile ad una sola condizione. Se questa condizione si verifica, allora comparirà anche l'altra vita che Severus merita. Se non si verifica... scappo all'estero e non faccio aver a nessuno il mio indirizzo ;)

CITAZIONE
Un brano che lascia in fondo al cuore di chi legge un velo di tristezza, manca solo la musica dell'organetto di strada...
Vorrei potermi permettere di aspettare buone nuove. :unsure:

L'organetto è meglio tenerlo da parte... in alta storia (la mia eterna incompiuta) porta leggermente sfortuna.
Quanto sulle buone nuove... spera!

CITAZIONE (Ele Snapey @ 12/12/2013, 15:02) 
Incertezze

Ultimamente ho potuto seguire poco il procedere della storia, ma sono risalita agli ultimi capitoli colmando un po' le lacune sull'evolversi dei fatti. A parte il bellissimo sentimento di affetto e fiducia che lega Judith a Severus e ha fatto da filo conduttore per tutto il percorso in modo straordinario, trovo che l'amore di Melusine, incondizionato e privo di qualsiasi aspettativa, sia ancora più commovente e mi ha catturato in modo inesorabile (me inguaribile romantica...).

Da amante del teatro, in tutte le sue sfumature, ho sempre apprezzato gli amori incondizionati alla "Melusine" e sono felice di averlo reso bene (le sue parti sono quelle che ho trovato più difficili da scrivere).

CITAZIONE
La situazione è un po' fuori dai soliti schemi, e proprio per questo mi piace e trovo sia sorprendentemente avvincente: una situazione in cui Severus non si è ancora lasciato coinvolgere sentimentalmente in una relazione con una donna che non sia l'indimenticata Lily, ma accetta di sposarla lo stesso per ottenere l'adozione della bimba alla quale tiene oltre ogni cosa. Davvero affascinante, Leonora, adoro l'idea che hai sviluppato e il modo con cui la stai gestendo, non vedo l'ora di leggerne il seguito!

Ho tentato di creare una situazione fuori dagli schemi, ma forse unicamente perché mi è più congeniale (tanto che al storia in cui vorrei seguire lo schema è in stallo e temo che potrebbe restarci).
Spero che il proseguo della storia non ti deluda (è tutto già scritto e attende solo di essere copiato a pc).
Grazie mille per le tue parole, Ele!
 
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kijoka
view post Posted on 13/12/2013, 22:05




Visto che ho finito di scrivere ora posso riprendere a commentare!
Continuo coi commenti per Ida.

nr.24
Il futuro è già incominciato


Non posso fare a meno di definire questa storia un sogno troppo breve.
Troppo breve solo nel senso che avrei voluto che le parole non finissero mai, ma che continuassero a intessere frasi e immagini così piene di speranza e gioia.
E' stato emozionante leggere insieme a Elyn tutti i lineamenti di Severus, indovinando in ognuno di essi una nuova, splendida sensazione.
Quelle informazioni ci hanno poi permesso di scoprire come Elyn ha fatto a restargli accanto, dopo tutto quello che ha visto nella memoria del mago.
Sempre e solamente la forza che tutto muove poteva aiutarla: l'amore.
Quello stesso amore che viene promesso senza riserve, con le parole che tutte noi vorremmo sussurrargli all'orecchi. Parole piene di fiducia e speranza che mi hanno davvero commosso, proprio perché le sentivo davvero mie.
La consapevolezza dell'amore giunge poi, così colma di tenerezza e determinazione. Tutti i pensieri di Elyn son così votati alla felicità di Severus che ogni frase mi sembra più bella dell'altra!
Il culmine della lettura per me è stata la descrizione del dolce sorriso di Severus, che io stessa mi sono immaginata e cui ho tributato il mio segno di approvazione trovando me stessa a sorridere!
Quando finalmente gli occhi di Severus si schiudono non ne vedevo davvero l'ora, come anch'io avessi mille cose da dirgli, come se non aspettassi altro.
Elyn stessa ha, di nuovo, pronunciato ciò che io avrei voluto dire!
Come non amare questa splendida e dolcissima donna?
Credo che anche Severus non ne possa fare proprio a meno!

nr. 25
Primi passi

Un inno all'orgoglio e alla voglia di vivere questo brano.
Ho seguito ogni passaggio io stessa con il batticuore, nonostante fossi sicurissima che l'esito delle decisioni prese non sarebbe stato diverso dai miei desideri.
E' stato davvero bello vederlo combattere contro il proprio corpo e rifiutare i ricordi negativi per arrivare ad ottenere ciò che desiderava: una nuova e più importante indipendenza.
​La ricompensa più importante arriva solo alla fine del brano, ma è così bello vedere Severus che combatte e cerca in tutti modi di vivere, è bello pensare che sia così cambiato (grazie a quella speciale donna che è Elyn) da desiderare così profondamente una nuova vita.
Un attimo pieno di commossa speranza, una decisione fondata su un nuovo modo di essere. La volontà vince sempre su tutto.

nr.26
Libero

​Elyn è sempre delicata e attenta, anche alle esigenze non espresse di Severus: da questi piccoli particolari si può capire davvero quanto possa amarlo.
Molto bello anche il contrapporsi del caldo estivo e di quel freddo che nel sotterraneo l'aveva sempre circondato. Qui solo l'amore di lei riesce a non fargli forse più nemmeno ricordare perché desiderava sempre mortificarsi con il freddo!
​Anche il vecchio sorriso ironico pare non andar più bene per il nuovo corso delle cose: adesso l'unico veramente necessario è l'ampio e dolcissimo (almeno io me lo immagino così...) sorriso d'amore: davvero bellissimo!
La descrizione di lui alla finestra mi ha proprio lasciato senza fiato, forse perché l'hai dipinto come sempre avrei voluto vederlo io e questo realizzarsi di un mio desiderio mi ha stupito e scosso.
Che angoscia attendere il verdetto! Sotto la stoffa si celerà ancora il simbolo della schiavitù? Ed è realmente bellissimo leggere come Severus si aggrappi a quel suo nuovo sentimento per esorcizzare questa possibilità! Chiama Elyn come fosse un Mantra che gli permette di scacciare ogni cosa terribile del suo passato. Ed è realmente così: il loro amore adesso può fronteggiare tutto e tutto può affrontare.
Ed è così, anche quando la libertà entra con prepotenza nella mente di Severus! Il momento nel quale mormora quelle poche parole a Elyn è davvero speciale, perché Severus è davvero libero, prima di tutto da se stesso!
Ora la vita può davvero continuare, coi ricordi impressi nella mente, ma con nuova consapevolezza: un sorriso gli ha salvato l'anima.

nr. 27
L'attesa

​Severus e la nuova vita.
Una nuova esistenza che va fronteggiata affrontando per prime le persone cui hai voluto bene e che non hanno creduto in te.
Terribile leggere la frase in cui si riferisce a Fanny, come se fosse un caso che le lacrime della fenice fossero sparse proprio per lui!
Certo, comprensibile, ma davvero orribile.
Non voglio pensare che davvero, dopo tutto quello che hanno saputo, ci sia ancora qualcuno che possa dubitare della totale esattezza della scelta della beniamina di Silente!
​E poi la tensione per l'incontro con Minerva! Hai coinvolto pure me nell'ansia dell'attesa... e ho letto più velocemente per arrivare alla fine! Però il brano s'interrompe sul più bello. Adesso sono realmente curiosa di leggere il loro scambio di pensieri. Non deve essere facile per nessuno dei due, perchè entrambi hanno qualcosa da farsi perdonare l'uno dall'altra.
Il ricordo che ci fai rivivere è veramente commovente e traccia un chiaro profilo della maga e del suo affetto verso Severus. E' stato molto bello leggerlo. Forse solo perchè io conservo nel mio cuore lo stesso tipo di caratterizzazione del personaggio che me lo fa diventare famigliare e quindi caro.
Ora devo leggere il seguito!

nr. 28
La visita

​E' molto emozionante leggere di quanto bene si conoscano Severus e Minerva. Sei riuscita a far trapelare questa amicizia solo dai gesti che ognuno conosce dell'altro e dell'attenzione con la quale si osservano.​
Solo i pensieri possono dire ciò che l'orgoglio di entrambi non permette loro di pronunciare. Solo Minerva si è lasciata sfuggire un accenno all'affetto che prova per il mago.
​Questo studiarsi per poi comunicare solo parte di ciò che realmente pensano mi ha messo​ addosso una strana urgenza. Volevo prenderli e metterli uno di fronte all'altro e spronarli io stessa a dire ciò che vogliono dirsi. La paura della delusione a volte è più forte della voglia di provare...
Ma io per loro due ho molta speranza!
E infatti vedi? Avevo ragione!
Finalmente quel che desideravo leggere avviene!
Un incontro importante questo, per entrambi. Perchè sono due persone che si conoscono e si rispettano da tanto tempo. Minerva è una roccia, un solido fondamento dal quale sempre poter attingere sicurezza e Severus ne ha sempre avuto bisogno. Perchè nessuno è davvero mai solo. Per Minerva un'importante conferma e un perdono che attendeva da tanto tempo, quello che le permetterà di perdonare se stessa del madornale errore commesso, anche se in buona fede.
Un momento pieno di commozione e affetto, bellissimo!

nr.29
Affetto

​Mi ha emozionato molto il gesto con cui fai aprire la storia: davvero inatteso da parte mia e, proprio per questo, maggiormente gradito.
Un gesto d'affetto profondo che apre il cuore di Severus verso gesti non usuali per lui. Quanto deve essere stato bello per Minerva rendersi conto di quanto stava capitando! Finalmente può sapere con certezza davvero che quell'affetto che forse ha sempre intuito nel cure del mago invece esiste davvero!​
Davvero un attimo magico, in cui ognuno dei due può finalmente abbandonare momentaneamente ogni orgoglioso controllo per dimostrare il bene profondo che provano l'uno per l'altra.
Che bello, bello, davvero bellissimo rivedere lo stesso ricordo dagli occhi di Minerva! E poi tutte quelle riflessioni, su chi Severus fosse, di come fosse e di cosa avesse potuto passare in quei terribili momenti!
Il confronto tra loro è davvero coinvolgente. Ho avuto le lacrime agli occhi con Minerva e sono stata felice quando si è concessa di fare ciò che da sempre avrebbe voluto. Severus è così dolce e pieno di comprensione che ho adorato il momento nel quale fai capire come può comprendere così a fondo. Eppure sono entrambi estremamente ligi a se stesi, nonostante tu li metta in una situazione assolutamente inedita ed estremamente strana.
Mi hai dato davvero un'emozione incredibile e sono assolutamente felice che tu abbia voluto condividere questi attimi con chi legge: è una totale soddisfazione, un contagio di gioia e anch'io adesso sto sorridendo!

nr. 30
L'offerta

​Un altro brano appassionante e coinvolgente.
Cosa non possiamo fare, noi donne, quando vogliamo?
Qui ben due di noi si sono messe a complottare per far capitolare Severus! E come pensare che potessero deludere le nostre aspettative?
Le "macchinazioni" (sempre a fin di bene perpetrate) sono state estremamente diverse, ma il risultato è stato esattamente ciò che entrambe desideravano.
Ciò che le ha mosse anche erano due diverse posizioni, due diversissimi modi di voler bene al mago. Eppure, nonostante tutti i meravigliosi pensieri che mi hai fatto leggere nella sua mente, tutti i dubbi, i ricordi belli e tremendi, le titubanze e i timori, sono sicura che per Severus proprio questa fosse la decisione più giusta! Per riscattare i mesi passati a sostenere la legge dei Mangiamorte lottando contro di essa e contro di loro, cercando di proteggere a tutti costi gli studenti come Albus desiderava! Ora tornando potrà davvero dimostrare chi è e cosa vale, anche senza alcuna onorificenza!
Ora potrà essere il Preside illuminato che tutte noi sappiamo sarà.
Non vedo l'ora di leggerlo!​

A presto!
Ki

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:36
 
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kijoka
view post Posted on 13/12/2013, 22:46




Nr. 49

Autore/data: Kijoka – ​22 novembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: ​One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi:
​Severus Piton - Harry Potter - personaggio originale - Minerva McGranitt
Pairing: nessuno
Epoca: P​ost HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: Un confronto importante
Parole/pagine: 2.011/4.


​Sincerità

- Non stare lì impalato!
La voce profonda echeggiò nella stanza semi vuota.
Il ragazzo era in piedi davanti all'uomo seduto sul letto. Lo stesso letto dove lo aveva visto passare settimane a combattere la morte.
Gli occhi verdi di Potter saettarono attorno, sembrava completamente spaesato.
Severus addolcì il tono: il ragazzo aveva avuto di sicuro un bel coraggio presentandosi lì con Minerva, senza essere atteso.
Joy gli aveva detto che era rimasto più volte fuori dalla porta della camera, per ore in attesa di vederlo e magari per riuscire a parlargli. Fino a quel momento non ce n'era stata l'occasione. Ora forse l'occasione aveva voluto crearsela...
Sapeva che alcune volte era entrato, solo per vedere come stava, i primi tempi del suo ricovero, mentre era ancora incosciente. Era passato parecchio tempo e da quando era tornato in sé non aveva voluto autorizzare alcuna visita. Solo Joy era riuscito a convincerlo e aveva finito con l’acconsentire, ma non era pronto ad affrontare quella responsabilità: era ancora troppo vulnerabile.
Questo sia Minerva che Joy avrebbero dovuto saperlo!
Potter era entrato stringendo tra le mani un'ampolla di vetro chiaro, che aveva subito posato sul piccolo tavolo vicino alla finestra.
Severus tornò a parlare, con la voce più bassa domandandosi, non senza reale curiosità, perché non riuscisse ad essere meno duro col ragazzo in quel momento. Lo fissò, rivedendo in lui ancora una volta la somiglianza con James.
- Avanti, prendi la sedia e vieni qui…
Gli mostrò con un gesto veloce dove poteva trovare ciò che gli aveva indicato.
Velocemente Potter agguantò la sedia e, con un'occhiata in tralice, si posizionò ad un paio di metri da dove sedeva il mago.
Severus a quel punto additò il contenitore trasparente:
- Di cosa si tratta?
Harry abbassò gli occhi, sentendosi come uno sconosciuto che spia nella vita privata di qualcuno che non conosce. Era molto strano: non si era sentito così quando aveva guardato ciò che era contenuto in quell'ampolla...
Cercò di rispondere con voce ferma:
- I suoi ricordi. Quelli che ha lasciato a me, prima di...
L'elegante mano chiara di Piton si mosse in un segno che poteva significare indifferentemente: "Non importa" oppure "Lascia perdere". Non disse una parola, però, quindi l'intenzione restò un mistero per Harry.
Gli occhi neri lo fissavano. Pur non avendo assolutamente nulla da temere si sentiva comunque profondamente nervoso. Tornò ad alzare lo sguardo.
Piton non abbassò il suo e restarono qualche momento a fissarsi, senza pronunciare parola.
- Immagino... - disse, d'un tratto, il mago - che ormai tutto il mondo saprà...
Fece una pausa ad effetto, mentre il cuore di Harry prese a battere furiosamente. Poi continuò:
- Se ti conosco bene non credo che tu sia stato capace di fare a meno di dire a tutti quanto avevi scoperto, quel che ti avevo permesso di scoprire. Forse non sei riuscito nemmeno a non farmi passare da eroe...
Potter sostenne con convinzione l'esame dello sguardo nero, e rispose:
- Non saprei, signore...
Harry si stupì per come quella formula di rispetto fosse uscita dalla sua bocca senza sforzo alcuno. La stessa che usava con Silente ora era rivolta all'uomo che aveva odiato con tutto se stesso, forse tanto quanto lo stesso Voldemort. Si trovò a riflettere su come fosse strana la vita...
La voce di Piton lo prese di sorpresa:
- Mi hanno detto che hai anche testimoniato a mio favore.
Non era il tono che conosceva bene. La voce profonda era pacata, tranquilla e quasi umana, si ritrovò a pensare. Non ci aveva riflettuto, ma era chiaro che prima o poi qualcuno lo avrebbe informato sui dettagli.
Harry non sapeva come ribattere a ciò che poi era la pura verità. Decise di non perdere altro tempo:
- Sì, signore, è vero. Ne ho sentito la necessità. Volevo solo che la verità divenisse pubblica, perché Lei merita di essere riconosciuto come una delle persone che hanno maggiormente collaborato alla nostra attuale libertà...
Severus si stupì dell'ardore con il quale Potter aveva pronunciato quelle parole.
Forse perché era passato qualche tempo, forse perché il suo cuore ora era colmo di un vero sentimento, ma riuscì a vedere Lily dentro gli occhi del ragazzo.
Dimenticò per un istante che il viso continuava ad essere quello di chi giornalmente lo vessava durante gli anni di scuola e si trovò ad ascoltare la veemenza con la quale Lily stessa difendeva i deboli. Percepì quasi fisicamente l'anima della donna che una volta aveva amato tracimare da quella del figlio.
Albus aveva avuto ragione: se il viso era quello di James, la parte più profonda di Potter era completamente affine a quella di Lily.
Lo trafisse con lo sguardo nero, in cerca di risposte.
- Dunque credevi davvero che io fossi morto?
Harry si stupì della domanda, fatta a bruciapelo, che gli riportò un'ansia crescente. Non voleva mentire:
- Sì. Ho visto la luce dei suoi occhi spegnersi e il corpo rilassarsi...
- Già, - Lo interruppe Piton con voce gelida - In fondo la tua stima in me non poteva portarti a pensare altro. Ora, dopo tutto quello che sai, pensi davvero che avrei potuto affrontare il potere di Voldemort senza una qualche utile precauzione per salvarmi la vita?
Il ragazzo prese fiato:
- Davvero non avevo modo di pensare a questo, Professor Piton... Come non ho pensato di sincerarmi che avesse potuto sopravvivere ad un attacco così terribile. Non potevo, non ci sarei comunque riuscito con la voce di Voldemort dentro la testa che mi intimava di non sacrificare altre vite.
Severus rincarò la dose:
- Già, certo, tanto eri così sicuro che fossi morto… Fermarsi per un traditore: tempo sprecato!
Severus lo stava mettendo alla prova, senza esserne davvero consapevole.
Soffriva lui stesso per i toni e le domande incalzanti, ma comprese che aveva bisogno di sicurezze per quel che riguardava il ragazzo, e voleva trovarle a modo suo.
A quel punto Potter lo stupì. Si alzò dalla sedia e, ergendosi in tutta la sua statura senza staccare gli occhi dai suoi, ma controllando la voce e alzando il tono gli rispose:
- Lei crede davvero che resterò qui a farmi trattare così, di nuovo?
Carattere.
Finalmente l'arroganza del padre si era tramutata in carattere nel figlio!
Severus ne fu estremamente soddisfatto, tanto che parte delle labbra si tese in un lieve, quanto incredibile sorriso.
Raddolcì la voce e prese un tono colloquiale:
- No. Speravo di no, ma vista la posizione tenuta nei miei riguardi, direi che valeva la pena provarci, non credi?
Harry comprese che, per la prima volta da quando si conoscevano, il mago gli si stava rivolgendo quasi come un suo pari e il cuore fece una capriola.
Forse c'era uno spiraglio, forse qualcosa poteva davvero cambiare.
Severus riprese:
- Avanti, ora torna a sedere e avvicinati.
Sospese il momento, vagliando modi e parole. Voleva davvero cambiare le cose? Joy era stata tassativa: Piton doveva chiudere con il passato perché Severus potesse finalmente vivere.
La amava. L'avrebbe ascoltata, anche se sapeva di avere di fronte una strada in salita e tante spiegazioni da avere e da dare.
Osservò il ragazzo che aveva davanti e che si apprestava a fare esattamente ciò che gli aveva chiesto.
Erano lontani i tempi in cui lo aveva visto bambino. Ora era un uomo e come tale andava trattato.
Tornò a rivolgergli la parola sommessamente:
- Desidero che mi racconti quanto è accaduto dal momento in cui ho perso i sensi nella Stamberga. - Lo fissò nei profondi occhi dal taglio inconfondibile e decise che voleva davvero vivere. – Vuoi aiutarmi a ricostruire ciò che è successo? Solo tu puoi davvero farlo.

Joy accostò la porta con l'emozione che le toglieva il fiato.
Si era attardata lasciando aperto uno spiraglio tra i battenti della porta, per sentire. Sì, aveva spiato!
Non era sua abitudine farlo, ma aveva così tanto desiderato che il mago provasse a trovare un modo per interagire con Harry, che era stata estremamente curiosa quando era venuto il momento di lasciarli soli.
La Preside MacGranitt l'aveva anticipata nella stanza accanto, ma con una scusa si era fermata ad ascoltare.
Ora era così felice che l'emozione le serrava la gola.
Si stavano parlando e il tono gelido e distaccato di Severus si era piano piano ammorbidito, fino a diventare la voce dell'uomo che amava più della sua stessa vita.
Aveva quindi accettato la sfida, aveva scelto di provare a vivere.
Chiuse gli occhi per calmare il battito del cuore. Prese un lungo respiro e raggiunse l'anziana maga nella stanza accanto, chiudendosi piano la porta alle spalle.
- Oh, mia cara, eccoti qui!
Minerva le si fece incontro, quasi fosse stata lontana per ore, anziché per pochi minuti.
- Signorina Vance, siamo riuscite a portare a termine un compito assolutamente difficile. - L'anziana maga prese un tono cospiratore. - E non ho intenzione di fare a meno di te per tutto ciò che mi resta da fare!
Joy sorrise divertita.
- Conosce bene la mia opinione a riguardo: io non posso scegliere per Severus. Non ho intenzione di sottoporlo ad altre pressioni. Questo colloquio doveva avvenire. Sia lui che Potter hanno necessità di chiarirsi, per andare avanti...
La MacGranitt sventolò la mano a mezz'aria:
- No, no, no... non intendevo certo obbligarlo a fare alcunché! E' solo che voglio riaprire la scuola al più presto. Ora come non mai i ragazzi necessitano di un punto fermo. Bisogna dimostrare loro che la vita continua, bisogna spronare le nuove generazioni verso la speranza di un futuro migliore!
Joy assentì, visibilmente partecipe.
- Se anche tu sei d'accordo con me non potrai non aiutarmi a convincere Severus! Chi meglio di lui alla cattedra di Difesa? Nessuno saprà indirizzare meglio i nostri giovani, il mondo magico di domani verso la giusta direzione! Io ho completa fiducia in lui!
- Anch'io, Professoressa, ma spetta solo a lui la decisione. La lascio qui ad attendere che abbiano finito e poi, se desidera, potrà proporglielo lei stessa.
Sospirò. Sapeva bene quanto avesse ragione la Preside, ma non voleva essere lei a far prendere alla vita di Severus una strada o l'altra. Sperava solo di riuscire a restare al suo fianco.
Guardò negli occhi verdi di fronte a lei e vi trovo solo un profondo affetto. Severus era in buone mani.
L'anziana maga parlò, la voce bassa che tremava un poco:
- Pensi avrà voglia di vedere anche me, dopo Harry?
La domanda prese Joy alla sprovvista. Si stupì dell’apprensione nella voce dell’anziana insegnante, ma fu un attimo prima di capire che anche tra loro c'era molto da chiarire.
Si avvicinò alla Preside e le prese una mano:
- Credo che Severus non desideri altro, in questo momento... Non lo dirà mai a nessuno, ma Lei era una delle persone che attendeva con più ansia.
Minerva sorrise. Strinse appena la mano che le stava dando coraggio:
- Mia cara, non posso nasconderti di essere un poco tesa. – Poi continuò, sempre a mezza voce - Ma sono tornata ottimista non appena la Fenice di Albus è tornata ad Hogwarts. Allora ho capito che tutto procedeva per meglio. E' arrivata una sera e non voleva saperne di tornare al suo vecchio trespolo in Presidenza! Si è accampata per giorni nei sotterranei, appollaiata sulla sedia dello studio di Severus. Era un'immagine così strana... eppure piena di speranza per me. Lo capisci, vero?
Sorrise. Poi riprese:
- Alla fine ho spostato il trespolo laggiù. Allora si è accomodata lì e non si è più mossa. Sembra lo stia aspettando. Io la vedo, penso ad Albus, penso a Severus e sono felice...
La voce si era incrinata e Minerva smise di parlare.
Joy sorrise di nuovo. Doveva davvero essere la donna eccezionale che tutti affermavano.
- Gli parli, Professoressa. Il suo affetto è rimasto immutato, ma sa bene anche lei che ci vuole un chiarimento. La sincerità porterà ad un nuovo inizio. Per tutti.
L'anziana maga annuì lievemente, serrando le labbra per evitare che la commozione dei pensieri trapelasse con troppa evidenza.
Poi si avvicinò e strinse Joy in un abbraccio materno.

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:36
 
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (kijoka @ 13/12/2013, 22:05) 
Visto che ho finito di scrivere ora posso riprendere a commentare!
Continuo coi commenti per Ida.
[...]
A presto!
Ki

Ooooh! Ma questo è un bellissimo regalo di compleanno! :lovelove:

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:36
 
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Autore/data: Alaide - 1 - 5 novembre
Beta reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: drammatico, introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio Originale
Pairing: Personaggio Originale/Severus Piton
Epoca: post 7 anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: La pioggia batteva sull'ombrello, creando una melodia colma di dissonanze dal sapore inquietante, simili quasi ad uno sberleffo. Forse in quelle dissonanze stava la decisione del giudice dei minori, si disse, scacciando via il pensiero, pochi istanti dopo, quando salì sul mezzo pubblico.
Note: È il seguito di Incertezze
Parole: 1667

Finale in quattro movimenti
2. Dissonanze



Quel giorno di novembre pioveva, una pioggia insistente, martellante che pareva non voler mai smettere di cadere sulla cittadina inglese.
Il suo rumore regolare, pari al ritmo di mille tamburi che accompagnano un condannato al supplizio, era sovrastato unicamente dal caldo suono di una viola. Nessuno, fra i pochi passanti nella via del quartiere, avrebbe udito la melodia malinconica, ma, all'interno della casa pareva invadere ogni ambiente.
Per qualche istante, mentre ascoltava Judith, a Severus parve che fosse ancora possibile sperare, che fosse quello il giorno in cui sarebbe giunta la decisione dal tribunale dei minori e che quella decisione fosse positiva.
Ma i giorni si erano susseguiti inquieti da quando, durante la prima settimana d'aprile, egli e Melusine avevano presentato domanda di adozione. E nessuna decisione era arrivata.
C'era stato un momento in cui era parsa vicina. A giugno Judith era stata convocata per essere interrogata da uno degli psicologi che lavoravano per il tribunale. Melusine aveva sorriso quel giorno, un sorriso colmo di una speranza così sentita che per qualche breve istante aveva influenzato anche lui.
Invece, da quel giorno di fine primavera, non avevano più avuto notizie ed ogni possibile speranza si stava lentamente sgretolando. Soltanto Judith pareva voler credere ancora che sarebbe andata a vivere con loro. Ne parlava alle volte, quando era sola con lui, come quel pomeriggio, in attesa dell'ora in cui sarebbe dovuta tornare all'orfanotrofio.
Judith gli sorrise, quando ebbe terminato il brano. Gli rivolse il suo sorriso affettuoso, il suo sorriso di figlia, il suo sorriso luminoso.
Il sorriso che gli diceva di credere ancora in un futuro che sapeva che non si sarebbe mai avverato, perché nessuno avrebbe mai trovato sensato dare una ragazzina in adozione ad un ex carcerato. E più il tempo passava, più aumentava il timore che gli avrebbero proibito di vedere Judith. Era qualcosa di terribile, qualcosa che lo riempiva di rimorso per quella scelta che aveva compiuto sei anni prima, quando si era voluto autopunire per le sue innumerevoli colpe. E punendosi aveva forse finito con il punire la ragazzina e rovinare al vita a Melusine.
«Ti è piaciuto?» gli domandò Judith, quando si fu seduta accanto a lui, sul divano.
L'uomo annuì soltanto, ostentando un volto perfettamente tranquillo, rilassato quasi. La ragazzina gli sorrise, affettuosa, felice e quel sorriso parve quasi una dissonanza. Era stridente con la pioggia, era in una tonalità lontana dal possibile futuro. Per un istante il sorriso di Judith fu una pugnalata al cuore. Poteva essere l'ultimo sorriso che vedeva della ragazzina, poteva essere quel giorno l'ultima volta che l'avrebbe udita suonare.
Judith gli si accoccolò contro, come faceva spesso, quando finiva di esercitarsi alla viola, come avrebbe fatto una figlia con il proprio padre. E per qualche tempo, quel timore ossessivo parve scomparire dalla mente di Severus. Per qualche istante volle illudersi che il futuro sarebbe stato come quel momento, colmo di pace, tranquillo e sereno.
Ascoltò Judith parlare, raccontargli della sua giornata, dei suoi progetti per il futuro. Commentò, di tanto in tanto le sue parole. Quei momenti erano diventati assolutamente naturali, un assaggio dolce e amaro del futuro che avrebbe potuto essere se egli non avesse commesso l'ennesimo fatale errore. V'era ancora una misera possibilità che Judith potesse diventare sua figlia di fronte alla legge, ma v'era anche la terribile ipotesi che il verdetto fosse quanto di più lontano dai loro desideri.
Quando Melusine entrò in casa per riportare la ragazzina all'orfanotrofio, sorrise dolcemente nel vedere Severus e Judith così uniti, così vicini, ma nel suo sorriso faceva capolino l'incertezza ed il dubbio circa ciò che sarebbe accaduto. Tentò di non mostrarlo alla ragazzina, ma era certa che l'uomo l'avesse notato o per lo meno che i suoi pensieri fossero simili ai suoi, colmi come i suoi di incertezza. Aveva creduto con tutta se stessa, quando in giugno i giudici avevano chiesto di poter parlare con Judith, che la soluzione sarebbe stata vicina. Invece non si era più avuta nessuna notizia, nemmeno un accenno al direttore dell'orfanotrofio.
Nulla.
Unicamente un silenzio dissonante.
Mentre accompagnava Judith all'orfanotrofio cercò di mostrarsi tranquilla, ma era qualcosa che veniva molto più naturale a suo marito. Soltanto qualche giorno prima la ragazzina le aveva chiesto se qualcosa non andasse e lei le aveva detto che forse le stava venendo una leggera influenza, che tutto andava bene, ma non era certa di riuscire a mentirle ancora.
Dopo che l'ebbe salutata, rimase per qualche istante immobile, prima di incamminarsi verso la fermata dell'autobus più vicina. La pioggia batteva sull'ombrello, creando una melodia colma di dissonanze dal sapore inquietante, simili quasi ad uno sberleffo. Forse in quelle dissonanze stava la decisione del giudice dei minori, si disse, scacciando via il pensiero, pochi istanti dopo, quando salì sul mezzo pubblico.
Voleva provare ancora a sperare che tutto sarebbe andato per il meglio, che la peggiore delle ipotesi sarebbe stata continuare come facevano adesso. Judith andava a casa loro quasi ogni pomeriggio ed alcune volte il direttore dell'orfanotrofio aveva dato il consenso affinché potesse fermarsi a dormire. In quei rari giorni aveva assaporato l'integrità della sua piccola famiglia ed era certa che il distacco fosse stato ben più duro per Judith e per Severus.
Quello che la inquietava era il motivo per cui i giudici non prendessero una decisione, quando avevano voluto sentire Judith. Dovevano aver visto allora che l'unica soluzione possibile era rendere Severus e Judith padre e figlia davanti alla legge. Dovevamo aver toccato con mano l'affetto che legava la ragazzina all'uomo che le aveva salvato la vita e che le era stato accanto anche dalla prigione.
Pioveva ancora quando rincasò e la pioggia battente accompagnò la cena silenziosa.
Le gocce battevano contro il vetro della stanza, quando Melusine si infilò sotto le coperte accanto al marito. Era dalla prima volta in cui Judith si era fermata a dormire a casa loro, ai primi di luglio, che lei e Severus dormivano nello stesso letto, per quanto, per molto tempo l'uomo non l'avesse nemmeno sfiorata.
Melusine credeva che fosse stato il silenzio da parte dei giudici del tribunale dei minori a rendere effettivo il loro matrimonio. Sapeva che Severus non l'amava, che non l'avrebbe mai amata, ed era certa che avessero entrambi cercato una sorta di conforto nel contatto fisico, quando le settimane avevano iniziato a passare inesorabili.
«Ho parlato con il direttore dell'orfanotrofio, stamattina, e nemmeno lui sa nulla. Mi ha detto che tenterà di parlare con i suoi contatti presso il tribunale dei minori.» mormorò, dopo qualche istante, voltandosi verso Severus, sorridendogli appena, ma era un sorriso stanco, per quanto colmo dell'amore che provava per l'uomo.
«Forse non servirà a nulla. Con ogni probabilità hanno deciso di ignorare la nostra richiesta, nella migliore delle ipotesi o di giungere ad una decisione sfavorevole a Judith.» commentò Severus, voltandosi verso la donna.
Il sorriso di Melusine si stava spegnendo lentamente. Non v'era più da tempo speranza nei suoi sorrisi, ma incertezza e mancanza di fiducia in una soluzione positiva. Man mano che i mesi si trascinavano lenti, mentre la primavera lasciava posto all'estate e questa all'autunno, il sorriso della donna si era fatto più spento, stanco.
Riusciva ancora a leggere sulle labbra della donna quell'amore che egli non riusciva a ricambiare. Rispettava Melusine. Aveva imparato in quei mesi a stimarla e sapeva, in cuor suo, che avrebbe meritato uno sposo che l'amasse e non qualcuno come lui, incapace di lasciar andare Lily, di smettere di amare una donna morta, che non gli aveva mai sorriso in quel modo.
«Non voglio perdere la speranza, Severus. Judith se ne accorgerebbe e allora...»
«Con ogni probabilità la stiamo solo illudendo.» la interruppe l'uomo, notando che il sorriso di Melusine si era spento e che si era fatto decisamente preoccupato, come non l'aveva mai visto, nemmeno nei giorni peggiori della sua prigionia, quando aveva tentato invano di allontanarla da sé. «Sai perfettamente anche tu che potrebbero decidere di precludermi qualsiasi contatto con Judith.»
«Non accadrà... non può accadere.» tentò di negare Melusine, ma più il tempo passava, più quel timore aveva iniziato a farsi strada in lei. Era una possibilità che per molti mesi non aveva nemmeno preso in considerazione e che, in quel momento, la fece rabbrividire.
La felicità di Severus e Judith era racchiusa nella decisione del giudice dei minori, una decisione così semplice, se si fosse guardato all'intera vicenda nel totale interesse della ragazzina. Judith considerava Severus come un padre e Melusine sapeva che suo marito vedeva nella bambina una figlia.
«Ma è una possibilità che non possiamo ignorare.» affermò l'uomo, notando come in quegli ultimi tempi il volto della donna fosse diventato pallido, fosse invecchiato quasi di colpo.
In quel momento gli sembrava che fosse sovrastata dal timore del fallimento. Eppure nel suo sguardo poteva leggere l'amore che gli aveva confessato il giorno prima della sua scarcerazione.
E v'era ancora una impercettibile traccia di speranza, nel lieve sorriso malinconico che gli rivolse, prima di chiudere gli occhi.
Al di fuori la pioggia continuava a ticchettare. A Severus parve che le gocce d'acqua intessessero una melodia dissonante, beffarda quasi, che pareva voler dire che la bambina non gli sarebbe mai stata affidata, che gli sarebbe stato vietato di poterla anche solo vedere. E se così fosse stato, la responsabilità ricadeva unicamente sulle sue spalle.
Al suo fianco, Melusine si mosse nel sonno, fino a quando non si accoccolò contro di lui. Il volto della donna era disteso, in quel momento, si accorse. Forse i suoi sogni erano ancora colmi di speranza, di una possibilità di un futuro pacificato, insieme a Judith.
Egli non riusciva a condividere quei sogni, per quanto volesse, per quanto desiderasse ricevere una convocazione da parte del tribunale dei minori e che, a quella convocazione, seguisse l'adozione di Judith.
Era un bel sogno, dissonante, forse, da cui avrebbe voluto farsi avvolgere, mentre chiudeva gli occhi, cercando di trovare il sonno, cullato dalla triste melodia della pioggia e dal ricordo del suono della viola suonata dalla ragazzina che avrebbe voluto chiamare figlia.
 
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view post Posted on 18/12/2013, 10:49
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Cerco di recuperare, sono rimasta indietro con Monica, Ida e Elly, alla quale riservo un discorso a parte.

Comincio con Monica


Orizzonti

Questo capitolo mi ha colpito perché mette in luce l’umana fragilità di Severus. Il mago, quasi con sgomento, prende atto di essere solo un uomo.
Subito dopo si sente libero, finalmente, di poterlo essere a pieno, di poter vivere una vita in cui non dovrà fingere se non lo vorrà, non dovrà indossare maschere se non sarà per sua volontà.
Tutto questo avviene nella luce accecante del giorno e non nel buio della notte o nell’oscurità del sotterraneo, anche questo è un segno.
Severus guarda ad occhi aperti il futuro e il lontano orizzonte.
Come sempre l’ambiente e le sensazioni che esso suscita sono descritti con accuratezza e amore da Monica che fa di questa presa di coscienza un vero momento di snodo della sua storia.
Mi viene in mente Saffo e la poesia in cui enumera i segni dell’amore: il tremito interno di gioia, la mancanza della persona amata come vuoto e solitudine assoluta.
Hai ricreato quelle sensazioni che nascono in Severus e il mago si arrende, per la prima volta nella vita, all’amore.

Speranza

Ho letto ben più di una speranza nelle righe e nei pensieri che hai scritto. Ho letto l’amore , lo stupore colmo di felicità, i brividi suscitati in Joy dalla voce di Severus e la paura di perdere quello che è già suo, conquistato senza sforzo anche se ancora non lo sa.
E’ un brano che entra nell’anima di chi lo legge e ogni parola in più è quasi inutile tanta è la fluida bellezza con cui si svolgono pensieri e azioni.
Il momento più tenero è l’infantile timore di Severus non essere in grado di esprimere quello che ha nel cuore e che, lui così schivo, ha nascosto sempre anche a se stesso.
CITAZIONE
affondò gli occhi scuri nel mare turchese e calmo dei suoi

E' una tra le frasi che ho amato di più: quel perdersi l’uno nell’altra senza remore né titubanze racconta più di mille parole.

Scoprire

E’ il seguito perfetto del precedente capitolo. In realtà mi sono sembrati lo stesso brano in cui i sentimenti prendono corpo e voce.
Con la timidezza di un adolescente Severus si dichiara anzi, dichiara di saper amare.
E’ un sogno impossibile che hai realizzato per noi, Monica, quanto ho desiderato sentirlo sussurrate quelle parole.
Hai riprodotto e riproposto quella tragica frase: guardami… ma quanto è diverso lo stato d’animo la situazione e le persone, l’hai ripagato di quel dolore e di quello strazio.
Il pensiero corre alla Stamberga e a due occhi verdi, invece qui gli occhi sono profondamente blu e pieni di amore e passione. Joy è completa, felice e incredula protetta dall’amore insperato di Severus.
Grande scena d’amore tenera e dolcissima. L’eternità è cominciata


Sincerità

Grande incontro, grande Severus.
Dialogo difficile con durezze e tenerezze improvvise che sottolineano i caratteri di due personaggi resi in modo stupendo, visti nel corso della istaurazione di un nuovo rapporto.
Monica, sei stata molto brava nel rendere le reazioni di Severus agli atteggiamenti di un Harry costruito con attenta osservazione dei particolari psicologici.
Non James, ma Lily è l’anima di colui che ha davanti Severus, finalmente in grado di riconoscere l’anima più che i tratti fisici.
Con Joy e Minerva anch’io mi sono trovata ad assistere alla scena.
Splendida fino all’umanissimo invito a sedersi e raccontare ciò che solo un compagno d’arme può descrivere ad un altro. Per questo aspetto si riconoscono Harry e Severus: entrambi coraggiosi lottatori e combattenti di una sanguinosa guerra.
Il resto è attesa del prossimo capitolo che spero sarà dedicato a Minerva madre per sempre.
Brava come sempre.
 
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view post Posted on 18/12/2013, 10:53
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CITAZIONE (chiara53 @ 18/12/2013, 10:49) 
e Elly, alla quale riservo un discorso a parte.

Quanto mi devo preoccupare? :soppracciglio:
 
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