Il Calderone di Severus

Sfida FF n. 14: Sette giorni per un Sorriso

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kijoka
view post Posted on 23/11/2013, 00:11




Nr.46

Autore/data: Kijoka – 10 novembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton - personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: Invece Severus Piton era solo un uomo.
Parole/pagine: 1.551/3.



Orizzonti

La finestra era spalancata e Severus stava di nuovo osservando la zona buia della vicina foresta dove Fanny era sparita.
Le mani poggiate sul davanzale, scrutando le linee morbide dell'orizzonte, si stava chiedendo se non avesse sognato.
Di tanto in tanto provava a dire qualcosa a voce alta e rimaneva ancora incredulo che la voce seguisse appieno le sue intenzioni.
Aveva la sensazione che la fenice gli avesse regalato un nuovo inizio, una diversa opportunità.
Oltre la foresta c'era ancora un mondo.
Dove se ne era andata Fanny?
Sarebbe tornata?
Continuando a far scivolare lo sguardo dalle cime appuntite degli alberi della foresta verso le morbide colline, luccicanti alla luce di mezzogiorno, lasciò consapevolmente uno spiraglio nella stretta disciplina dei pensieri.
In quella fessura infinitesimale comparve l'immagine del castello di Hogwarts.
Nei corridoi aveva sentito che ne parlavano con ammirazione, per quanto era stato fatto. Sembrava lo avessero messo in sesto a tempo di record: dicevano che volevano riaprire la scuola al più presto.
Severus ne fu felice.
Un punto fermo, una solida speranza, doveva essere così! La scuola riaperta: Voldemort sarebbe stato nuovamente sconfitto!
Mentre il cuore coccolava la sensazione gioiosa, la mente gli propose una delle immagini favorite del castello: di notte, con il buio, splendente di mille luci brillanti che lo facevano sembrare un raro gioiello. La mole che si specchiava nel lago calmo, con la luna alta sopra l'orizzonte ad illuminarne le torri.
Sorrise con dolcezza.
Casa.
Quante volte lo aveva ammirato da lontano le notti nelle quali tornava tardissimo con la morte nel cuore?
Ora quella visione gli provocava solo una profonda sensazione di appartenenza.
Eppure non osava nemmeno pensare di tornare là, dopo l'ultimo anno trascorso da preside! Solo, ogni tanto, carezzava l'idea di poter rivedere quei muri graffiati dai secoli, camminare nei corridoi dove echeggiavano i passi della storia e respirare di nuovo l'aria fresca che sapeva di casa.
Si rilassò e prese un lungo respiro, seguendo l’aroma del gelsomino sotto la finestra.
Sapeva di essere molto migliorato, ma si chiedeva come mai non avesse visto Joy negli ultimi giorni.
Non da molto avevano preso l’abitudine di stare qualche tempo insieme dopo cena, certo non era un impegno giornaliero, ma gli sembrava comunque strano essere rimasto senza di lei per tutto quel tempo.
Ricordò le ultime settimane di totale dedizione: aveva continuato a stargli vicino, senza chiedere nulla.
Non gli aveva più esternato a parole ciò che provava e non si era più avvalsa del loro speciale legame, ma gli aveva espresso il suo amore con semplicità, senza sbandierarlo, solo glielo aveva dimostrato coi gesti.
Sapeva di aver trascorso molte ore a riflettere e ad interrogarsi.
Queste ore solitarie avevano portato una diversa certezza: non poteva più fare a meno di lei.
Non si trattava di necessità d'aiuto fisico, perché la ferita ormai non esisteva più...
Era che sentiva la sua mancanza come manca l'aria.
Cercò ancora una volta di dire a se stesso che stava esagerando, che non poteva dipendere così totalmente da una persona che conosceva appena.
Il problema era che ad ogni simile affermazione aveva la sensazione di essere ancora più solo e di sprofondare in un gorgo buio.
Lei gli aveva dato la forza di guardarsi dentro l'anima ed era riuscita a mostrargli un altro Severus, forse il suo reale Io. La sensazione era che, senza di lei, non lo avrebbe più trovato.
Eppure doveva alla fine decidersi a valutare quella strana soluzione, quell’incredibile possibilità, quell'inconfessabile segreto che si nascondeva.
Aveva testardamente rincorso l'immagine che per anni gli avevano cucito addosso.
Ognuno aveva visto in lui qualcosa che non rispondeva alla realtà, anche adesso che la sua ultima maschera era quella dell'eroe.
Invece Severus Piton era solo un uomo.
Joy aveva visto chi era.
Joy aveva guardato nei suoi occhi senza pregiudizi.
Joy aveva trovato la verità.
Solo lei sapeva.
Le si era affidato completamente perché percepiva, senza magia alcuna, che poteva fidarsi. Si sentiva compreso e non giudicato.
Questo lo aveva riportato al suo vedere se stesso.
Voleva continuare a recitare una parte? Voleva tornare ad essere ciò che non era mai realmente stato?
Oppure era il momento di fare una scelta differente?
Inspirò di nuovo, ad occhi chiusi, mentre i raggi pungenti dell'ora più calda del giorno gli scaldavano il petto.
C'era qualcos'altro che erompeva dal suo cuore e che gli causava dentro un tepore palpitante ed inconsueto.
Aveva deciso di accettare ciò che, senza il suo permesso, si era infiltrato in lui.
Era successo tutto una notte, scura e silenziosa.
Si era ritrovato ad occhi spalancati nel buio, con il cuore in tumulto. La gola serrata. Ansante.
Dopo un primo attimo di smarrimento aveva capito che non erano stati i soliti, vecchi incubi a riportarlo alla coscienza..
Era un nuovo modo di concepire la vita che lo aveva sconvolto e svegliato. I fatti erano appena accaduti dietro le palpebre e li ricordava in modo perfetto.
Joy era tra le sue braccia e d'un tratto era sparita, proprio prima che potesse parlarle, proprio poco prima che le loro labbra s’incontrassero.
Il senso di angoscia provato lo aveva spaventato e aveva aperto gli occhi.
Dandosi dello stupido aveva cercato di archiviare sogni e sensazioni, tornando a dormire.
Non c'era riuscito. Era stato strano attendere la mattina e il momento in cui lei era entrata dalla porta.
Ora che mancava da qualche giorno quella sensazione aveva preso a torturarlo anche da sveglio.
Sorrise tra sé.
Come poteva ancora negare? Era inutile nascondere a se stesso di aver ceduto ai sentimenti.
L’emozione che provava era desiderio di averla accanto.
Continuava a sentirsene stupito, ma i mille indizi potevano portarlo ad una sola conclusione.
Anche se in fondo non ne era certo, anche senza sapere cosa esattamente significasse quella parola, forse se ne era innamorato.
Al pensiero la mente si svuotò, gli occhi si aprirono senza essere feriti dalla luminosità del paesaggio.
Un totale senso di sollievo lo colmò e fu come se tutti i frammenti di se stesso andassero al posto giusto, ricostruendo un uomo che si era perso.
Che futuro avrebbe potuto avere questo sentimento?
Come pensava di poter gestire la situazione e cosa si aspettava veramente?
Lo sguardo scorse il panorama davanti a lui.
La linea dell'orizzonte era velata dal riverbero del Sole.
Quella era la realtà.
Non poteva capire, non poteva fare scelte ponderate perché l’abituale razionalità era offuscata dalla luce del sentimento che Joy aveva saputo ispirargli.
Era davvero importante trovare adesso tutte le risposte?
Forse no...
Si lasciò di nuovo andare e la prima domanda che la parte logica di sé gli pose fu: come fare a dirlo?
In realtà adesso era tutto più semplice: la soluzione era arrivata il pomeriggio dell'incontro con Fanny!
Ora aveva di nuovo la sua voce e il mezzo più importante per spiegare ogni cosa.
Quanto temeva quel momento!
Eppure non vedeva l'ora...
Il legame creato dall'incantesimo che gli aveva salvato la vita stava venendo meno. La formula non era stata più pronunciata e spesso non riuscivano più a percepire i sentimenti l’uno dell’altra.
Certo parlarle sarebbe stato più complicato, ma non per questo meno stimolante…
Ma Joy, dov’era?

Poggiò la mano sulla maniglia e ce la lasciò.
L'attenzione era stata attirata dal capannello di guaritori che, guardandola, parlottavano in fondo al corridoio.
Ormai lo sapevano tutti.
Il responsabile del reparto le aveva intimato di andarsene. Il suo compito era finito: Piton stava meglio.
Ora doveva lasciare che il mago riprendesse le forze e tornasse alla sua vita.
Doveva permettere che il mago, che era riuscito ad ingannare Voldemort, potesse tornare alla vita pubblica così che il suo ruolo fosse finalmente riconosciuto e gli fossero tributati i giusti onori.
Joy tornò a fissare la mano appoggiata alla maniglia d’ottone.
Quella stessa mano aveva stretto i lembi della ferita sanguinante, li aveva saldati insieme con la magia, mentre il sangue di Severus le correva a rivoli verso il polso e s'infilava tra le dita.
Pensavano davvero che lei non volesse che il mago fosse riconosciuto per quel che era: l'eroe della guerra?
Cercò di calmare la rabbia che la faceva tremare.
Lui non doveva capire nulla, non doveva saperlo. Aveva bisogno di tranquillità e di essere lasciato in pace senza alcuna preoccupazione.
Ne aveva parlato, non più tardi del pomeriggio precedente, con il Ministro e la Preside MacGranitt.
Aveva ribadito che era troppo presto perché il mago potesse prendere sulle spalle la conduzione della Scuola di Magia di Hogwarts, o anche ciò che avevano definito “solo un incarico al Ministero”.
Aveva acconsentito solo all’incontro di Severus con Harry Potter e la MacGranitt, perché aveva percepito quanto il mago ne avesse realmente bisogno.
Ora doveva informarlo, avvisarlo che le due visite che temeva di più non potevano essere rimandate.
Solo una cosa la pacificava con se stessa: quei due incontri avrebbero risolto molti nodi stretti, molti sentimenti sospesi.
Poi non ci sarebbe stato più nulla a legarlo al passato.
Era già molto migliorato e in poco tempo avrebbe potuto lasciare quel luogo per sempre e decidere della sua vita.
Prese un profondo respiro e abbassò la maniglia, dopo aver bussato.

Edited by Ida59 - 17/7/2015, 22:26
 
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view post Posted on 23/11/2013, 13:02
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Continuo rispondendo agli ultimi commenti di Chiara così con lei mi sono rimessa in pari. Poi riprendo ad andare in ordine cronologico.


CITAZIONE (chiara53 @ 7/11/2013, 18:55) 
Un sorriso nel vento di Ida

CITAZIONE
Il capitolo è il trionfo dell’autunno, immagini e descrizioni mi hanno catturato. Bravissima!

Tenuto conto che non amo l’autunno che, al contrario, trovo tremendamente triste nel suo progressivo declino di calore e luce, direi che è un bel complimento!
CITAZIONE
CITAZIONE
Nelle foglie, negli alberi, nel cielo si trova l’anima di Severus, l’ambiente è il personaggio e sono inscindibilmente legati a doppio filo.
Si strinse nel lungo mantello nero per proteggersi dall’aria pungente, il vento che ne alzava i lembi e gli scompigliava i capelli corvini. Il suo sguardo si posò sui fitti alberi che, come protettive sentinelle, delimitavano il perimetro della scuola: solo poche foglie erano ancora sui rami neri, come prigioniere trattenute da scheletriche mani. Le altre volteggiavano impaurite nell’aria, vittime del vento che le aveva strappate via e che ora giocava con loro, crudele, spingendole in alto nel cielo che s’incupiva sempre di più, straziandole, facendole vorticare in angosciosi mulinelli ululanti; proprio come i pensieri che d’improvviso avevano assalito la mente del mago …

Luoghi noti e amati che trasmettono la loro essenza a chi sa coglierla: Severus si lascia trasportare da quella oscurità, come non potrebbe senza Elyn?

Vero. Hai colto alla perfezione il messaggio che volevo dare creando una condizione atmosferica che portasse ad inserirsi sui pensieri di Severus collegandosi ai suoi tremendi ricordi e rimorsi.
CITAZIONE
E’ lei la vita e il sole che si fa largo tra le nuvole.

Sì, certo, lei è la sua luce, il perdono e l’amore che hanno cambiato la sua vita, quindi ancora una volta ho piegato gli elementi atmosferici al mio servizio e, con l’arrivo di Elyn, il vento ha spazzato il cielo dalle nuvole.
CITAZIONE
Tenerissimo Severus che nasconde con cura il dono per la donna che ama vicino al cuore, quasi a trasmettere in quel delicato olio parte della sua anima.

La sua anima, il suo cuore, il suo amore e la sua dedizione: tutto è racchiuso in quell’olio profumato che ha preso il posto di Lily.
CITAZIONE
Le nubi si squarciano nell’ultima parte di questo tempo d’attesa, ed è allora che il vento, le foglie e la luce abbagliano il lettore. Niente vale come l’ultima scena, viva e realistica: un abbraccio memorabile, atteso e desiderato da Severus, con chi gli ha ridato vita, speranza e amore.
Dolcissimo e tenero, Severus e il capitolo.

Felicissima di essere riuscita ad “abbagliarti”. Sì, confesso che era questo il mio intento: un’esplosione di felicità dopo aver richiamato il dolore del passato nella mente dei lettori. La luce di Elyn rispetto alle tenebre di un tempo.


Edited by Ida59 - 17/7/2015, 22:26
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 15/11/2013, 08:10) 
La Foresta Proibita di Ida

CITAZIONE
Protagonista assoluto il Severus dei tempi passati, ho letto le prime righe chiedendomi: cosa mi sono persa?

Hihihi… a questo non avevo pensato: come se avessi saltato una storia?
Sì, questo è proprio il Severus del passato, la spia che rischia ogni giorno la vita, l’uomo che soffre indicibilmente nel dover assistere alla brutalità dei Mangiamorte, che sente aumentare il rimorso per le sue colpe passate ogni volta che oggi non può salvare un innocente.
CITAZIONE
Mentre speravo, tra me, che si trattasse di un sogno, ma le vivide sensazioni e le immagini che formula la mente di Severus mi hanno trasportato nel suo sogno così reale.

Davvero sono riuscita ad ingannarti?
CITAZIONE
Quanta sofferenza e dolore nell'abbraccio disperato ad Elyn e non c'è sollievo per lui neanche al momento del risveglio.

No, hai ragione, neppure in quel momento Severus ha sollievo, non può averlo, perché il suo passato ancora incombe su di lui e quello non è solo un incubo, ma un tremendo ricordo del tutto reale al quale il mago non può sottrarsi.
CITAZIONE
Troppo radicate nel cuore colpe e ricordi terribili, quando osservava impotente lo strazio delle vittime dei Mangiamorte, senza poter far nulla.

Esatto: ricordi che riaccendono rimorsi mai sopiti e l’impotenza che aggrava la colpa.
CITAZIONE
Brucia ancora il passato e basta una innocua gita nella foresta per ridestarlo, non c'è profumo, non c'è sorriso, c'è solo l'amore a cui Severus si aggrappa come un naufrago all'ultimo legno.

Brucia, sì, e basta un nonnulla perché il passato torni in vita. Solo l’amore può difendere Severus…
CITAZIONE
Grande Ida, questo brano mi ha riportato indietro e l'ho gustato con tutta la comprensione e l'affetto che hai saputo suscitare in me per Severus. Un grande Severus.

Grazie per i complimenti. È stata una storia difficile da scrivere, con questo brusco ritorno al passato, ad un altro uomo, in effetti, che però ancora convive in Severus.



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CITAZIONE (chiara53 @ 21/11/2013, 18:26) 
Neve a Hogwarts di Ida

CITAZIONE
Amo la neve mi mette allegria, è una gioia per gli occhi, per Severus la neve è fonte di riflessione e di serena accettazione della vita che finalmente ha scelto di vivere.

Ecco, proprio serena serena serena non è che lo sia, ancora, la sua vita, e la neve, con tutto il suo candore d’innocenza, qualche problemino ancora glielo dà.
CITAZIONE
La tomba bianca nel bianco è la protagonista.

Sì, è lei la protagonista: quasi quasi potevo metterla nell’elenco del personaggi e perfino inserire il pairing con Severus, visto l’accenno finale all’abbraccio. ;)
CITAZIONE
Non c'è rabbia nè dolore nel ricordare Albus, c'è il disvelamento di un cuore finalmente libero di mostrare di quanto amore è capace.

Già, ora Severus è capace di amare, nel modo giusto. Ora saprebbe accettare l’abbraccio di Albus, ora saprebbe dirgli il suo affetto…
CITAZIONE
Severus e la neve sono complementari: nero e bianco, e tanto, tanto grigio, sul limite dell'orizzonte delle memorie, nel cuore e nella speranza di un futuro inatteso.

Complementari e opposti, l’uno esiste in funzione dell’altro, l’uno è definito dall’assenza dell’altro.
CITAZIONE
Non manca la malinconia di cose perdute per sempre, riposta nel non essere stato capace di esprimere in tempo quanto affetto Severus ha provato per Albus, padre e maestro, ma anche amico e confidente. L'unico.

Già, è troppo tardi, adesso. È una rassegnazione amara, ma pacata e dignitosa, di un uomo che a fatica ha raggiunto la consapevolezza che anche i suoi peccati possono essere perdonati, che anche lui ha diritto a vivere.
CITAZIONE
L'abbraccio alla tomba, Ida, ce lo lascia immaginare ed è giusto così: troppo dolce e intimo il sorriso che aleggerà sulle labbra di Severus per la gioia del vecchio mago perduto.

Sì, questa volta lascio tutto alla vostra immaginazione. Troppe volte ho scritto la scena di Severus che si inginocchia davanti alla tomba di Silente e… ecco, non vorrei ripetermi!


Edited by Ida59 - 17/7/2015, 22:27
 
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Riprendo a commentare, partendo dalle storie di Kijoka e cercando di rimettermi in pari.

42 – Un momento speciale

Posso in parte comprendere i timori della donna, ma io so che Severus ha ancora un enorme bisogno di lei, quindi so che ha niente da temere. Del resto, sono felicissima che abbia trovato un compito solo per sé, per scoprire chi è veramente l’uomo che ama. E, certo, è difficile non cedere alla tentazione di baciarlo: questo lo comprendo benissimissimo!
Finalmente ecco le spiegazioni. La sua capacità di intuire l’essenza degli altri ero più o meno riuscita ad “intuirla” anche io, mentre la spiegazione completa dell’effetto (imprevisto) dell’incantesimo è stato molto utile. Le parole della donna sono molto chiare per il lettore che può capire bene perché l’incantesimo è mutato grazie ai sentimenti che lei prova per Severus: ma lui non li conosce! Che bella, però, la forza dell’amore che può influenzare anche la magia!
Il racconto della maga è davvero intensissimo: mi rendo conto che il mio cuore batte forte mentre leggo e tendo a trattenere il fiato!
Ecco, finalmente gli ha svelato il sentimento che prova per lui e anche Severus può capire tutto, adesso! E a me sono venuti i brividi a leggerlo!!! Ma che liberazione sentirlo finalmente dire!

Però… aaaaaarg! No, non è possibile: la storia finisce qui!!!


43 – All’improvviso

Ma… come… lui non dice nulla e lei se ne va???
Certo che doveva fermarla, accidenti: ora lei che penserà? Bè, lei è anche una che non vuole forzare gli altri…
Sì, è vero, Severus è anche incredibilmente sorpreso, però…
Bella la ridda di pensieri nella sua mente. Finalmente si sente libero dal suo passato: ci credo che si sente leggero, se penso alla sua vita tremenda prima!
“Una connessione di cristallo”: bellissima metafora.
Che bello il sorriso sulle sue labbra!
Ecco, ora Severus si pente di averla lasciata andare via: l’avevo detto io che in qualche modo doveva reagire! Così, non potendola chiamare, ora non può far altro che desiderare che lei torni…
Vuole alzarsi? Ma è ammattito??? Però è davvero bellissima la descrizione dei suoi movimenti! Sì, è proprio pazzo: è bellissimo il suo impossibile tentativo.
Per fortuna lei torna in giusto in tempo: mi sa che la connessione tra loro funziona ancora, anche da lontano.
Sì, la connessione funziona ancora, ma lei la trova diversa: sfido io, adesso lui è del tutto cosciente di ciò che davvero vuole. E voleva lei!
Oooh… Severus ha perso la sua bellissima voce…
Vuole sapere il suo nome… bravo Severus: questo dimostra il tuo interesse per lei!


44 – Occhi negli occhi

Mi chiedo come lei riesca ad essere calma…
Oooh… Severus desidera corrispondere all’amore incondizionato che arriva da Joy: è una cosa sublime!
Bellissima l’evoluzione circolare delle sensazioni di Joy che il mago percepisce… e il suo sogno d’amore, perduto per Lily, rinasce in Joy.
“Il sogno aveva cambiato nome: ora il fiore rinato della speranza tratteneva in sé l'essenza del desiderio.”
Frase stupenda, proprio come quest’altra:
“Severus sapeva che ora era davvero il momento di operare la scelta definitiva, ma questo non era più un timore, bensì un desiderio.”!
Ma le parole bellissime si susseguono: “spiegarle con le parole del cuore”, chiedere “con le parole dell’amore”, quell’amore che Severus ancora non conosce, che però già fa nascere in lui sensazioni e bisogni sconosciuti.
E bravissima, Joy, a comprendere tutte le fortissime sensazioni che stanno assalendo e sconvolgendo il mago.
ANCHE IO VOGLIO ABBRACCIARLO!
Bellissima la scoperta di Joy: sì, è stata lei la prima (e anche l’unica) donna a confessare il suo amore a Severus Piton!
Questa storia è incredibilmente piena di splendide frasi, come questa:
“Sguardo nero, ma limpido e senza ombre. Sembrava voler metterle nelle mani la sua stessa anima.”
“Impara a prendere, chiedere, cercare ciò che ti fa stare meglio. E’ un tuo diritto, non una punizione…”
Adoro questa donna!
“Si stupì di non riuscire a lasciare le mani di Joy, quasi fossero il suo legame con la realtà.Sogni verdi e argento Calderone!”
Meraviglioso!
E finalmente Severus le sorride! E anche io sorrido!
“Severus sentì il suo cuore quasi uscirgli dal petto e comprese.
Ora sì, ora era tutto nuovo ed essere amato era una sensazione magnifica!”
AAAAAAH! Il mio amore!!!
E la frase che sussurra appena è assolutamente da brividi!


Edited by Ida59 - 17/7/2015, 22:27
 
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E con Kijoka mi sono rimessa in pari!

45 – Rinascita

Una storia dal cui inizio emana un’intensa e piacevole sensazione di serenità e di voglia di vivere, due cose che, associate a Severus, danno letteralmente i brividi… per il piacere! Del resto, c’è un inizio di serenità… per un finale di trionfo!!!
Bella la descrizione di ciò che Severus vede: anche a me è parso di vedere quelle colline! (ma è al San Mungo? Non mi pare che si vedano colline lì intorno).
Davvero bellissimo sentirlo così in sintonia con il mondo: grazie Monica!
Voce a parte, sta proprio guarendo, in quella rivoluzione della sua vita, in cui ogni cosa gli sembra nuova e finalmente è riuscito a ritrovare se stesso… e a non vedere un assassino! Ne sono immensamente felice, anche perché finalmente a deciso di accantonare il passato (non di dimenticarlo) e di ricominciare a vivere: era ora!!!
“Le era sempre vicina, senza essergli accanto”: una frase davvero stupenda!
E Severus, mai forzato da Joy, finalmente scopre che il sentimento che lo lega alla donna è l’amore. Un amore vero e reale, non un’illusione, o una punizione, e questo è davvero bellissimo.
Così come è bellissima la considerazione che, ricordando ogni giorno Albus, il dolore affievolisce: dà consolazione e spinge ad andare avanti, per vivere un a vita VERA!
Ottimo, Lily è archiviata con “dolce nostalgia”, mentre il ricordo di Albus avviene “in un alone di smorzata gioia”: una bellissima scelta di parole!
E poi… arriva Fanny, forse richiamata da tutto quel suo pensare ad Albus, non posso certo escluderlo! In un primo momento è il dolore che invade Severus, ma poi il canto della fenice lo consola e lo trasporta verso la sua vita futura.
E… ooooh, ma è stupendo! Non lo voglio dire per non rovinare la sorpresa ai lettori, ma la tua idea è davvero meravigliosa! Bravissima! Applausi vivissimi! (Sono qui in metrò che sorrido estasiata, come una scema, e tutti mi guardano allibiti!)
Splendido il suo sorriso finale!!!


46 – Orizzonti

Quale meravigliosa sensazione di pace sanno ispirare le immagini che descrivi nella sua immaginazione! E quale stretta al cuore, povero amore mio, sapere in quali tremende condizioni a volte ha visto quelle immagini!
Quali frasi sublimi: “muri graffiati dai secoli”, “dove echeggiavano i passi della storia”, “L’aria fresca che sapeva di casa”!
Joy gli manca: perché lo ha lasciato solo? Non può più fare a meno di lei!!! Ma ancora non le ha mai detto che desidera averla accanto, che ne è innamorato, che grazie a lei sta “ricostruendo un uomo che si era perso”.
Questa storia rappresenta una lunga pausa di riflessione per entrambe i personaggi: Severus ne aveva davvero bisogno, per fare chiarezza dentro se stesso ed accettare fino in fondo il proprio cambiamento.
È un Severus molto cerebrale, il tuo, lo conosco bene, ormai: ha bisogno di vagliare tutto a priori con la sua lucida mente… ma questo non si può fare con i sentimenti che vanno accettati invece per quello che sono , con tutta la loro dirompente forza!


Edited by Ida59 - 17/7/2015, 22:27
 
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kijoka
view post Posted on 24/11/2013, 22:25




Visto che stasera sono qui, colgo l'occasione della mia lettura dei commenti di Ida per ringraziare lei e tutte le persone che hanno lasciato un commento o anche solo qualche frase per ciò che ho scritto. :wub:
Sono estremamente consapevole che non riuscirò a mettermi in pari in tempo con la lettura delle storie della sfida e ancora di più con le risposte ai commenti, ma il mio tempo libero è veramente poco e, quello che ho, ho dovuto utilizzarlo al meglio per scrivere e tenermi in pari con le settimane. :wacko:
Tra poco anche questa sfida impegnativa sarà finita (da una parte purtroppo perché mi è piaciuto partecipare e un po' mi mancherà...) e cercherò di utilizzare al meglio il tempo, che tornerà un pochino più libero, per cercare di riparare alle mie mancanze di quest'anno! ;)
Ancora grazie a tutti!
Ki

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:25
 
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view post Posted on 27/11/2013, 21:58
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N. 47

Titolo: Alba d’innocenza
Autore/data: Ida59 – 28 settembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: introspettivo, drammatico
Personaggi: Severus, Draco
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Il mago era già vestito di tutto punto: aveva un appuntamento importante in quell’alba rosata di neve. Un appuntamento con se stesso. Con il suo passato. E con il futuro. È il seguito di “Neve a Hogwarts”.
Parole/pagine: 1040/3



Alba d’innocenza



Il mago era già vestito di tutto punto: aveva un appuntamento importante in quell’alba rosata di neve.
Un appuntamento con se stesso. Con il suo passato. E con il futuro.
Si avvolse bene nel caldo mantello nero ed uscì dal portone del castello dirigendosi a lunghe falcate decise verso il lago, la sottile coltre di neve ghiacciata che scricchiolava sotto le scarpe. Vi era una strana atmosfera fatata nel parco: l’aria fredda, pallida e lattiginosa, sembrava tinta d’un tenue rosa irreale e gli carezzava il volto come impalpabili ali di farfalla.
All’improvviso notò l’ombra tremolante, appena poco più scura dell’aria rosata che la circondava, ferma proprio davanti alla tomba di Silente, dove anche il mago si stava dirigendo nel suo quotidiano pellegrinaggio, prima che il castello si svegliasse e potesse sorprenderlo inginocchiato in mezzo alla neve.
La mano corse veloce alla bacchetta mentre un incantesimo silenziante rese muta anche la neve ghiacciata sotto i suoi piedi. Sì avvicinò con cauta circospezione, l’ombra di un elegante mantello grigio perla che lentamente si faceva più nitida uscendo dalla lattiginosa bruma dai riflessi rosati; e un ciuffo di capelli biondissimi che spuntava dal soffice cappuccio di pelliccia calato con cura sul capo per proteggerlo dal freddo.
- Draco! – esclamò stupito il mago riponendo la bacchetta nel mantello. – Per Merlino, cosa ci fai, proprio qui, e a quest’ora?
- È la stessa cosa che mi ha chiesto anche Gazza, professore, - ammiccò il ragazzo, cercando di vincere l’imbarazzo che all’improvviso lo aveva assalito, - quando finalmente è arrivato al cancello ad aprirmi. Ma con molta più malagrazia!
Severus rimase in silenzio, attendendo la risposta e guardando il ragazzo fisso negli occhi.
Draco sospirò: meglio cavar subito fuori il rospo.
- Volevo parlare con lei, Professor Piton.
- Suppongo tu sappia che dispongo di un confortevole studio e che non è impossibile ottenere un appuntamento privato con il preside. – ribatté, secco.
Draco annuì, l’imbarazzo chiaramente dipinto sul volto.
- E allora? – incalzò il mago, impaziente
- Qui, davanti alla Tomba Bianca, a quest’ora, sapevo di non aver bisogno di alcun appuntamento per incontrarla, professore. - La voce ebbe un’impercettibile esitazione, poi proseguì decisa. – Ed è questo il posto giusto.
Piton sollevò un sopracciglio: lo sguardo nero dal ragazzo corse rapido al marmo bianco ricoperto dal velo di neve ghiacciata, smossa appena nel punto in cui le lettere dorate disegnavano il lungo nome del vecchio mago.
- Come lo sapevi? – chiese Piton, la voce improvvisamente addolcita.
- L’ho vista venire qua. Ieri, l’altro ieri, il giorno prima e quello prima ancora. – rispose Draco stringendosi nel mantello. – Suppongo che ci venga tutti i giorni, sempre a quest’ora, quando è improbabile che qualcuno possa vederla dal castello.
Il mago sospirò annuendo:
- Tu, però, mi hai visto.
- Ero venuto qua per il suo stesso motivo, dieci giorni fa, ma lei era arrivato prima di me. - mormorò piano il ragazzo. – E così è stato per tutti i giorni successivi.
- Il posto giusto per incontrarmi. – ripeté Piton riflettendo, il dubbio che si faceva strada nella mente analitica. - Perché? Per che cosa?
- Per ringraziarla, professore. – rispose Draco con un filo di voce. – E per ringraziare anche il Preside Silente…
Il mago osservò in commosso silenzio il volto del giovane Malfoy, pallido ed affilato come sempre, i chiari occhi grigi lucidi di lacrime.
- Per aver salvato la mia anima. – sussurrò, un sorriso tremante sulle labbra. – Per aver preservato la mia innocenza…
Piton socchiuse gli occhi e trasse un profondo sospiro. Draco non sarebbe mai riuscito ad uccidere Albus: tutti lo avevano capito, quella notte sulla torre. E Silente già lo sapeva fin dall’inizio, come sempre. L’innocenza palese di Draco, e sull’altro piatto della bilancia le orrende colpe di un giovane mago oscuro che cercava vendetta ed il potere della conoscenza. Lui aveva saputo uccidere, a sangue freddo, e aveva solo poco più di un anno rispetto a Draco. La salvezza di un’anima ancora innocente, e la dannazione della sua, ormai lacera. E poi il suo cuore, trafitto da quelle parole di morte e dall’ultimo sorriso del suo unico amico. E il dolore, pulsante, tremendo, infinito, lancinante. Indimenticabile.
- Mi dispiace tanto, professore. - mormorò Draco, una lacrima che lenta scendeva sulla guancia ad incontrare il tremulo sorriso. – Solo in queste fredde albe ho compreso fino in fondo quanto le è costato preservare l’innocenza della mia anima…
Il mago osservò la lacrima brillare sulle labbra del ragazzo, ed altre lacrime scendere silenziose e discrete da occhi un tempo arroganti e superbi. E sul giovane volto rivide, sovrapposte, le lacrime di perdono di Elyn. Scosse piano il capo e si avvicinò:
- La tua anima non avrebbe mai perso l’innocenza, quella notte, anche senza il mio intervento: non sei un assassino, Draco. – affermò commosso, gli occhi neri che scintillavano.
- Nemmeno lei lo è… - sussurrò con enfasi il giovane, scrollando la testa con convinzione.
Il mago rimase per un istante immobile, come folgorato da quelle parole, poi fece qualcosa che mai aveva fatto prima, qualcosa che non sapeva di poter fare, qualcosa da cui sempre era rifuggito. Fece un ultimo passo ed allargò appena le braccia in un abbraccio paterno che accolse con affetto Draco e le sue lacrime di comprensione.
Era certo che Albus sarebbe stato orgoglioso di lui per quel gesto.
In quell’alba fatata tinta di rosa era venuto alla Tomba Bianca per abbracciarlo, per dirgli che gli voleva bene come a un padre. Per ritrovare l’innocenza del perdono che brillava negli occhi azzurri di Albus nell’ultimo istante di vita.
Invece su quella tomba aveva trovato la riconoscenza e l’affetto di un figlio.
E l’innocenza.
Dal cielo grossi fiocchi di neve stavano scendendo piano, candidi e puri: si posarono sul suo mantello nero, mentre continuava a stringere a sé il ragazzo; si posarono sui suoi lunghi capelli neri, frammenti d’innocenza che gli carezzavano il viso.
Severus sorrise.
Quando era uscito in quell’alba nevosa, si era quasi sentito in colpa di profanare con i suoi passi il candore innocente del manto di neve.
Adesso era l’innocenza della neve che lo avvolgeva.
E per la prima volta dopo tanti anni, Severus tese di nuovo fiducioso la mano verso il cielo, attendendo il suo candido fiocco di neve.

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:26
 
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Autore/data : Alaide - 8 - 18 ottobre
Beta reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio Originle
Pairing: peut-être Personaggio Originale/Severus Piton
Epoca: post 7º anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: In quel momento riusciva unicamente a vedere il sorriso di Judith, quel sorriso colmo di perdono, affetto e riconoscenza che, un tempo, aveva rifiutato.
Note: Questo è un capitolo di transizione di cui ammetto di non essere molto soddisfatta.
La storia è il seguito di Luce
Parole: 836


Sinfonie
23. Sinfonia in si minore op. 2 nº 6
Terzo movimento. Incertezze e speranze



Pioveva quel giorno di giugno, una pioggia intensa, che ticchettava contro la finestra del carcere. Al di là delle grate si vedevano le singole gocce che parevano creare dei piccoli ruscelli su quel poco che si vedeva del vetro.
V'era stato un tempo in cui a Severus la pioggia era sembrata simile al sangue che gli macchiava le mani. In quel momento riusciva unicamente a vedere il sorriso di Judith, quel sorriso colmo di perdono, d'affetto e di riconoscenza che, un tempo, aveva rifiutato.
La pioggia, con il suo rumore incessante, pareva quasi accompagnare le parole della ragazzina, che gli stava raccontando dei suoi progetti futuri. A quanto pareva voleva entrare in conservatorio, l'anno prossimo.
«Credi che riuscirò a rimanere amica di Brian, anche se lui non farà il conservatorio?» domandò Judith, cercando di trovare una qualche rassicurazione, almeno su quella questione semplice.
Erano passate diverse settimane da quando aveva rivisto Severus e lo aveva pregato di poter dire la verità alla polizia.
Le era sembrato tutto estremamente semplice. Melusine l'avrebbe accompagnata dalla polizia, lei avrebbe detto che Severus le aveva salvato la vita e non aveva affatto ucciso i suoi genitori. Poi, pochi giorni dopo, l'uomo sarebbe stato libero.
Invece le cose erano molto più complicate.
Occorreva che avvenisse una revisione del processo, che Melusine contattasse un avvocato. Questo, però, si disse Judith, mentre Severus scriveva su un foglio, la donna l'aveva già fatto. Eppure il processo non era ancora stato rivisto.
E lei era preoccupata.
Sapeva che Severus si era autodenunciato e credeva di capire perché l'avesse fatto.
Quello che temeva era che i giudici non fossero affatto convinti di quello che lei avrebbe detto loro, anche se l'uomo che le aveva fatto delle domande, alcuni giorni prima, le era sembrato molto gentile.
È una domanda a cui non posso rispondere, ma da quello che scrivi, Brian dovrebbe rimanere tuo amico.
L'uomo non sapeva affatto se quelle fossero le parole più adatte, ma d'altronde lui era la persona meno indicata per poter dare consigli in termini di amicizia. Aveva perso l'unica amica che avesse avuto. Aveva ucciso l'uomo che considerava alla stregua del padre.
Sentì l'abituale senso di colpa farsi strada in lui, ma il sorriso che apparve sul sorriso di Judith, dopo che ebbe letto le sue parole, parve attenuarlo.
Era l'affetto che emergeva da quel sorriso a rendere più sopportabile il peso della colpa.
Era il perdono che la ragazzina gli donava con il suo sorriso ad attutirne il continuo rimbombo nella sua coscienza.
«Quando pensi che inizierà il nuovo processo?» domandò improvvisamente la ragazzina, dopo diverso tempo, durante il quale la pioggia aveva continuato a cadere impetuosa.
Sul suo viso era apparso un sorriso incerto, per quanto quel senso di incertezza non offuscasse l'affetto che sempre emergeva nei suoi sorrisi.
Melusine, che sedeva in disparte - per quanto fosse possibile nell'angusta cella -, si era aspettata che Judith ponesse questa domanda.
Per la ragazzina, quella lunga attesa era snervante. E la donna ne poteva comprendere i motivi. L'avvocato, che aveva contattato poco dopo che Severus e Judith si erano rincontrati, le aveva detto che i tempi avrebbero potuto essere anche lunghi, considerando che non v'erano prove realmente concrete dell'innocenza di Severus, se non la testimonianza della bambina.
Di certo, questa era fondamentale, ma non era detto che sarebbe stata considerata bastevole per assolvere l'uomo.
Melusine dovette ammettere di essere stata incredibilmente ingenua, quando aveva sperato che la soluzione fosse a portata di mano. Non era certo che Severus venisse scagionato. L'avvocato le aveva detto che forse sarebbe stato giudicato complice nell'omicidio, con tutte le attenuanti del caso, considerando che aveva salvato la vita della bambina. Forse sarebbe stato giudicato innocente. Ma non si avevano certezze.
La donna lanciò un'occhiata in direzione dell'uomo, che stava scrivendo in risposta a Judith.
Forse anche Severus si era atteso quella domanda ed era certa che egli sarebbe riuscito a risponderle meglio di quanto avrebbe mai potuto fare lei stessa.
La situazione era complessa e colma d'incertezza, l'incertezza che era apparsa nel sorriso di Judith, mentre formulava quella domanda.
Le sembrò che quell'incertezza si trovasse nella pioggia, nelle parole che aveva pronunciato di fronte al direttore dell'orfanotrofio, quando aveva scongiurato che Judith venisse adottata.
Sapeva che avrebbe dovuto, a breve, spiegare al suo datore di lavoro come stessero veramente le cose. Non poteva tenere nascosto molto a lungo il fatto che il suo matrimonio fosse fin troppo ipotetico. Tutto dipendeva dalla revisione del processo.
Sapeva che se tutto fosse andato per il verso giusto avrebbe sposato Severus, per poter dare a Judith la famiglia che meritava.
Osservando, in quel momento colmo di incertezze - ma sul volto della bambina trionfava un sorriso colmo del suo affetto di figlia -, l'uomo e la ragazzina poteva unicamente sperare che tutto andasse per il verso giusto.
Doveva accadere così.
C'era già stata troppa sofferenza nella vita di Severus e Judith.
E lei voleva sperare che chiunque venisse chiamato a giudicare comprendesse che una scelta sbagliata avrebbe potuto spegnere il sorriso di Judith per sempre.
 
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Vedendo la luce in fondo a questo lungo tunnel (davvero non so se ringraziarti o maledirti Ida per avermi convinto a farlo <_< ) mi rendo conto che vi ho letteralmete sommerso di storie su Severus/Hermione.
Un po' mi dispiace perché mi sembra di essere ripetitiva e monotona.
Un po' mi sento una grande e voglio il titolo di "Sacerdotessa delle Severus/Hermione", una cerimonia e una targa da mostrare con orgoglio. :P
Quindi mi sono ripromessa che finiti i sorrisi e la long (tra l'altro in aggiornamento nei prossimi giorni) metterò nel cassetto la coppia, per la Coppa della Case cercherò - ma non garantisco :P - di essere più canon con la storia, ovviamente dove posso.
Ora mi metto in pari con il sorriso della settimana (che grande!), ho già pronto anche quello successivo (grandissima!!) e spero, come ogni settimana, che una tegola mi cada in testa per avere un'idea per i prossimi sorrisi :woot: .
Per questo sorriso devo fare una piccola premessa.
Temo di aver già scritto qualcosa del genere... ho seriamente il dubbio di essermi autoplagiata... :lol:, mio marito dice di no, ma lui posso ricattarlo con astinenza sessuale per settimane, voi no e avete un'ottima memoria per queste cose. ;)
Quindi vi imploro di dirmi subito se la storia é uguale a qualcosa che ho già postato.
Se é così mi scuso, mi prostro ai vostri piedini e resto in ginocchio sui ceci per leggermi una Hermione/Ron VM 18.
Se, come mi auguro, non é così gongolo un po' per il forum. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

n. 47

Titolo: Sei prevedibile, Granger

Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: generale, romantico
Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton.
Pairing: Hermione / Severus (Sai che novità...)
Epoca: post guerra
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Hermione passava più tempo nei sotterranei di Hogwarts che al Ministero. Era portata per fare la ricercatrice, aveva una mente aperta e trovava sempre nuove strade da sperimentare. Parlare con lei era risanante per lo spirito e la mente.
Parole: 2.033



Sei prevedibile, Granger

- Sei sparito per sei mesi!
Un ragazzino del terzo anno di Serpeverde si bloccò in mezzo al corridoio e si voltò verso la porta che conduceva al laboratorio privato del Preside Piton.
Qualcuno stava urlando contro Piton. Qualcuno con istinti suicidi, probabilmente.
- Mi vuoi rispondere, Severus?
Lo studente riprese a camminare velocemente verso la Sala Grande; aveva la netta impressione che tra poco il Preside sarebbe uscito come una furia dal laboratorio e non voleva intralciare il suo cammino. Se era fortunato sarebbe riuscito a non incrociarlo per tutto il giorno.
Il Preside Piton appoggiò la borsa di pelle nera sulla scrivania con un tonfo e osservò la donna che, incurante del pericolo, era piombata nel suo ufficio ad urlargli contro.
Sollevò un sopracciglio sottile e aprì con uno scatto la borsa.
- Non sono affari tuoi, Granger. - sibilò iniziando ad estrarre barattoli e radici.
- Non sono affari miei? - gridò l'altra paonazza in volto. La vide infilarsi una mano in tasca e, di riflesso, la sua mano sfiorò l'impugnatura della bacchetta nera nascosta nella tasca interna del mantello; invece Hermione estrasse un biglietto ripiegato in quattro parti – Mi hai inviato questo stupido messaggio con un gufo spelacchiato e sei sparito per sei mesi!
- Mi era sembrato di essere stato abbastanza chiaro in quel biglietto.
La strega sbuffò e aprì il messaggio.
- Parto. - lesse Hermione – Ho una tesi nuova da provare. - alzò lo sguardo sul mago – Questa… - disse sventolando il biglietto con forza, tanto che un angolino si spezzò e cadde a terra dolcemente - non è una spiegazione. Non sapevo nulla di una nuova tesi, avresti dovuto dirmelo, avremmo studiato insieme la sua preparazione e i suoi effetti.
- Avevi cose ben più importanti a cui pensare.
Il mago finì di estrarre tutti gli ingredienti che aveva raccolto nel suo lungo viaggio e iniziò con le pergamene contenenti i suoi appunti. La sua collaborazione con Hermione Granger era stata, all'inizio, prettamente simbolica e fastidiosa. Il Ministero gli aveva chiesto di studiare una nuova formula per la pozione antilupo; aveva accettato dopo un po' di tempo, avendo trovando il suo lavoro di Preside noioso e ripetitivo. In quanto pozione sperimentale andava testata nelle sue varie fasi, compresa la trasformazione nelle notti di luna piena.
Qui entrava la petulante SoTutto; in quanto avvocato delle creature magiche la sua presenza era necessaria per assicurare al Ministero che i suoi metodi non lenissero la liberà dell'individuo, né la sua sicurezza e che, cosa più importante in una società che garantiva l'uguaglianza tra razze magiche e non, non avessero ripercussioni sulla comunità dei Lupi Mannari.
La prima volta che avevano somministrato la pozione ad un giovane mago rimasto vittima della maledizione durante la guerra i risultati erano stati pessimi. Il giovane si era trasformato, era stato doloroso, violento ed inaspettato. Il giovane si era fatto accecare dal suo lato animale e stava quasi per attaccare Hermione se un suo intervento non l'avesse salvata in tempo.
Dopo quello spiacevole episodio aveva cercato una soluzione al problema sull'instabilità della pozione, aveva fatto vari tentativi per mesi, con calcoli sempre più complessi e selezioni accurate degli ingredienti e della loro provenienza. Anche il più insignificante dettaglio era fondamentale.
Il secondo tentativo era andato meglio. La trasformazione c'era stata, ma il lupo sembrava avere coscienza del suo lato umano. Era stato un passo avanti, ma da quel punto non aveva poi fatto molti progressi.
Non era ancora riuscito a bloccare del tutto la trasformazione né a sopprimere completamente l'istinto animale.
Era frustante per il suo orgoglio.
Dopo più di un anno di stretta collaborazione con la Grifondoro si era deciso ad aprirle il suo laboratorio e i suoi appunti. Più che altro per farla stare zitta e perché due cervelli erano sempre meglio che uno solo.
Hermione passava più tempo nei sotterranei di Hogwarts che al Ministero. Era portata per fare la ricercatrice, aveva una mente aperta e trovava sempre nuove strade da sperimentare. Parlare con lei era risanante per lo spirito e la mente.
A volte portava anche del lavoro extra e si trovano a parlare per tutta la serata di legge e conseguenze dei comportamenti umani sulle altre razze.
- Cose più importanti? - domandò la strega disorientata interrompendo il filo dei suoi pensieri e i suoi ricordi – In che senso?
- Torna a casa, Hermione. - le rispose duramente il mago senza guardarla – Non hai un marito che ti aspetta?
Non sentì nessuna risposta da parte sua e lasciare Hermione Jane Granger senza parole non era affatto facile.
Sollevò la testa dalle carte e la vide in mezzo alla stanza, con il suo bigliettino ancora in mano e lo sguardo basso.
- Non l'hai saputo? - gli chiese con un filo di voce – Nessuno ti ha avvisto?
- Sono partito quasi all'improvviso, ho chiesto a Minerva di sostituirmi questi mesi e non ho detto a nessuno dov'ero diretto. Quindi no, Granger, - spiegò utilizzando il tono più scocciato del suo repertorio - nessuno mi ha avvisato di nulla.
Hermione sospirò.
- Il matrimonio è stato annullato. - disse tutto d'un fiato a voce bassa.
La frase echeggiò nella stanza come se fosse stata urlata. Severus sgranò gli occhi, sentì improvvisamente il corpo tremare.
- Perché?
Hermione sollevò lo sguardo e lo fissò come se non si aspettasse quella domanda.
- Non lo amavo. - rispose con una sincerità disarmante – Lo amavo come fratello, ma nient'altro. Ho pensato che avrei preferito vivere sola piuttosto con condannare entrambi all'infelicità. Sono una di quelle ragazze che vuole sposarsi una volta sola nella vita e voglio che sia per amore non perché credo che sia amore.
- Eppure quando Weasley veniva qui a trovarti mi sembravate fin troppo appiccicosi e melensi.
- Ron era appiccicoso e melenso. - precisò lei – E' un bravo ragazzo, Severus. - ci tenne a precisare quando vide una sua smorfia disgustata - Non è colpa sua. E' colpa mia. L'ho lasciato due giorni prima delle nozze. Credevo che in qualche modo l'avessi saputo.
- Ero già partito.
- Eri già partito. - annuì lei - Ti ho cercato, ma nessuno sapeva dove ti fossi nascosto.
- Non mi sono nascosto. - puntualizzò irritato.
Calò un silenzio pesante tra di loro. Hermione lesse ancora le due righe che le aveva scritto prima di partire.
- Non mi sembri sollevato all’idea che non mi sia sposata. – lo mormorò appena come se stessa parlando a se stessa.
Severus sollevò un sopracciglio.
- Perché dovrei essere sollevato?
La labbra di Hermione si incurvarono un in sorriso amaro, ma non rispose alla sua domanda.
Il mago sospirò e tornò a sistemare le pergamene scritte durante il viaggio. Ogni tanto lanciava occhiate silenziose alla donna. Era stranamente taciturna, la rabbia di poco fa sembrava svanita e non ne capiva il perché.
Hermione era sempre in grado di disorientarlo.
- Come ti senti? – le domandò per rompere quell’opprimente silenzio.
Ci volle qualche lungo secondo prima che Hermione si decidesse a rispondere.
- Come mi sento... - sorrise la strega tristemente - Mi sento stupida... - accartocciò il biglietto in mano - io... io credevo di aver visto qualcosa nel tuo sguardo negli ultimi mesi... - Hermione non se ne accorse, fissava la palla di carta stretta nel pugno, ma Severus era sbiancato - io... - fece una piccola risata isterica e si passò la mano libera tra i ricci – se tu mi fai queste domande è perché non… - sospirò chiudendo gli occhi, sembrava esausta - Scusa se sono piombata qui urlando. - il cambio repentino di discorso e del tono di voce lo disorientò nuovamente – Sarai stanco per il viaggio e tutto il resto. Quando vorrai spiegarmi la tua nuova teoria sai dove trovarmi. Ora scusami me ne vado a casa a mangiare un chilo di gelato, guardare un film d'amore strappalacrime e a maledirmi per la mia innata capacità di innamorarmi dell’uomo sbagliato. – fece scivolare la pallina di carta in tasca poi sollevò lo sguardo su di lui, tratteneva con fierezza le lacrime - Ciao Severus.
Uscì così di fretta che non gli diede il tempo di rispondere o capire bene cosa lei gli stesse dicendo.
Si ritrovò in piedi nel suo ufficio, con addosso ancora l’odore del luogo dove era stato negl’ultimi sei mesi e la consapevolezza che Hermione Granger gli aveva appena confessato di essersi innamorata di lui.

* * * *


Quando andò ad aprire la porta del suo appartamento aveva ancora il cucchiaio del gelato in bocca.
Severus era dall'altra parte dalla porta.
Si fissarono in silenzio per alcuni minuti.
- Avevi ragione. - disse infine lui – C'era qualcosa nel mio sguardo.
La strega lo fece entrare. Severus si guardò attorno: il televisore era in pausa, l'immagine in bianco e nero era fissa su una donna che rideva. Sul basso tavolino c'era un barattolo di gelato al cioccolato e vaniglia aperto, una confezione di fazzolettini di carta monouso. Molti erano accartocciati sul tavolo, usati.
Si sentì un po' in colpa.
Hermione si affrettò a mettere in fresco il gelato e appoggiò il cucchiaino nel lavello. Fece sparire i fazzoletti usati con un colpo di bacchetta. Poi si concentrò su di lui.
Severus fece un lieve sospiro.
- Mi dispiace. - le disse – Io... ho iniziato a provare qualcosa per te da quando hai cominciato a lavorare in laboratorio, ma...
- Ero fidanzata. - rispose lei.
- Eri fidanzata. - confermò lui – Mi piaceva lavorare con te e non volevo rovinare il rapporto che avevamo. La vecchiaia non mi rende più saggio, - un sorriso amaro e triste increspò le sue labbra sottili - nelle questioni di cuore faccio sempre gli stessi errori. Ma…
Si bloccò nervoso, timido ed impaurito, emozioni che Severus non provava da quando aveva quindici anni. Odiava sentirsi così vulnerabile davanti a qualcuno.
- Ma? - lo incoraggiò lei, si stava torturando le mani.
- Hermione, - disse Severus chiudendo gli occhi – l’amore per Lily mi ha ucciso. Ha ucciso la mia anima, il mio cuore, il mio stesso essere. Sono morto perché amavo Lily e lei viveva senza di me. Era felice senza di me. Ci sono voluti oltre vent’anni per capire che era un amore sbagliato, malato e distruttivo. E quando ho capito che stavo per provare per te lo stesso amore di Lily mi sono rifiutato di accettarlo. Non potevo sopportare tutto quel dolore di nuovo. Sono partito prima del matrimonio perché non potevo più sopportare di vederti felice senza di me. Avevi ragione: mi sono nascosto dal mondo e da te.
- Ma io non ero felice.
- Devi cercare di capirmi... non ho mai neppure lontanamente immaginato che tu potessi ricambiare i miei sentimenti. Ogni volta che ti vedevo con Weasley per me eri una donna innamorata del suo giovane fidanzato. Ero così concentrato sul mio dolore che non ho visto il tuo.
- Così sei partito per dimenticarmi.
Il mago aprì gli occhi e la fissò intensamente.
- Sì.
Hermione si avvicinò a lui egli accarezzò una guancia. Severus si beò di quel contatto.
- Mi dispiace di averti fatto soffrire così tanto, Severus. - sussurrò Hermione.
- Non è stata colpa tua.
- Mi dispiace lo stesso.
Il mago sollevò una mano e le sistemò un riccio dietro l'orecchio; la strega sorrise. Un sorriso innamorato che scaldò l'animo di Severus.
- Ha funzionato? - domandò lei timidamente – Ti sei dimenticato di me?
Con il pollice delineò le sue labbra carnose ed invitanti.
- Credevo di sì. - le rispose con un sussurro roco.
Si chinò sul suo viso per baciarla, ma Hermione gli mise le mani sul petto e lo fermò.
- Aspetta. - disse – Voglio dirti una cosa prima.
- La so già. - mormorò sollevando un sopracciglio sottile.
La donna sorrise maliziosa.
- Davvero?
- Sei prevedibile, Granger.
Lei ridacchiò e giocò un poco con i primi bottoni della casacca nera.
- Ti amo, Severus Piton.
Severus ricambiò il sorriso e l'avvicinò di più al suo corpo.
- Sei estremamente prevedibile.
Non ci fu più bisogno di parlare.
 
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view post Posted on 28/11/2013, 19:07
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Alba d’innocenza di Ida

Commentare brani come questi può avvenire soltanto sull’onda della pura emozione che emana dalle parole scritte e dalle immagini che hai evocato.

L’alba che tinge il cielo invernale rosato (l’Aurora dalle dita di rosa, dice Omero) è di una dolcezza struggente, come le lacrime che scendono sul volto di quello che un tempo era lo sprezzante rampollo di una nobile stirpe.
Sono rimasta colpita dai cinque aggettivi che hai sapientemente usato in un crescendo di strazio per definire il dolore di Severus
CITAZIONE
pulsante, tremendo, infinito, lancinante. Indimenticabile.

Un brano stupendo, perché giocato tutto sul rapporto padre figlio, chi crede di essere un figlio si ritrova improvvisamente padre e mentore, quasi che, al cospetto di Silente, Severus ne raccolga il testimone.
Ho finito di leggere con il groppo in gola, quando la neve candida restituisce materialmente l’innocenza a Severus, i fiocchi rendono il candore al nero delle chiome e dell’abito: no, Severus non è un assassino…
E per la prima volta dopo tanti anni, Severus tese di nuovo fiducioso la mano verso il cielo, attendendo il suo candido fiocco di neve.

Bellissimo brano che non mi stanco di rileggere, commovente e gentile come i fiocchi leggeri di candida neve.
Bravissima, so che sentirtelo dire non è una novità, ma qui hai messo qualcosa di più che il cuore.
 
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view post Posted on 28/11/2013, 21:08
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CITAZIONE (chiara53 @ 28/11/2013, 19:07) 
Alba d’innocenza di Ida
Commentare brani come questi può avvenire soltanto sull’onda della pura emozione che emana dalle parole scritte e dalle immagini che hai evocato.

E già questa frase è in se stessa un bellissimo complimento visto che sono riuscita, come desideravo, a scatenare delle emozioni.
CITAZIONE
L’alba che tinge il cielo invernale rosato (l’Aurora dalle dita di rosa, dice Omero) è di una dolcezza struggente, come le lacrime che scendono sul volto di quello che un tempo era lo sprezzante rampollo di una nobile stirpe.

Sì, c’è una dolcezza voluta del paesaggio proprio per accompagnare l’intrinseca tenerezza del rapporto tra Severus e Draco.
Ho imitato Omero... senza neppure saperlo...
CITAZIONE
Sono rimasta colpita dai cinque aggettivi che hai sapientemente usato in un crescendo di strazio per definire il dolore di Severus
CITAZIONE
pulsante, tremendo, infinito, lancinante. Indimenticabile.


Grazie. Ma quel dolore è davvero così, per me (quando ho letto il finale del 6° libro) e per Severus… che l’ha realmente vissuto.
CITAZIONE
Un brano stupendo, perché giocato tutto sul rapporto padre figlio, chi crede di essere un figlio si ritrova improvvisamente padre e mentore, quasi che, al cospetto di Silente, Severus ne raccolga il testimone.

Ecco, di questa ponderata considerazione ti ringrazio tantissimo: in effetti è assolutamente vera, è proprio ciò che io ho scritto… eppure non lo avevo coscientemente realizzato mentre lo facevo. Quindi, grazie per avermene resa edotta.
CITAZIONE
Ho finito di leggere con il groppo in gola, quando la neve candida restituisce materialmente l’innocenza a Severus, i fiocchi rendono il candore al nero delle chiome e dell’abito: no, Severus non è un assassino…
E per la prima volta dopo tanti anni, Severus tese di nuovo fiducioso la mano verso il cielo, attendendo il suo candido fiocco di neve.
]

No, Severus non è un assassino, forse non lo è mai realmente stato, ma certo non lo è adesso. E fargli riguadagnare la sua innocenza era un passo per me importantissimo, che gli dovevo dal profondo del cuore per tutto ciò che Severus ha fatto per me, per perdonare le mie colpe e ripristinare la mia propria innocenza. Quindi… sì, ora toccava anche a lui tornare “innocente”.
CITAZIONE
Bellissimo brano che non mi stanco di rileggere, commovente e gentile come i fiocchi leggeri di candida neve.

Grazie! Del resto, Severus e l’innocente candore della neve sono una sfida irresistibile!
CITAZIONE
Bravissima, so che sentirtelo dire non è una novità, ma qui hai messo qualcosa di più che il cuore.

Oooh… invece mi piace moltissimo sentirmelo dire, e ne ho anche bisogno, quindi sentiti libera di ripeterlo ogni volta che vuoi!!! :) :) :) :wub:


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:26
 
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Riprendo ancora una volta il lungo lavoro di rispondere a tutta la valangata di commenti che che avete fatto alle mie storie, sperando questa volta di poter continaure spedita e senza altre interruzioni.
Come già detto, andrò in ordine cronologico per storia rispondendo ai commenti di Monica e Anastasia cui non avevo ancora risposto; più avanti si aggiungeranno anche quelli delle altre.

Di nuovo grazie per la pazienza e per aver continuato a commentare nonostante il mio protratto silenzio.

11 - Maschera infranta

CITAZIONE (kijoka @ 16/6/2013, 22:17) 
Il ricordo di ciò che Severus era. Straziante e profondamente emozionante.

Già, ma così è il suo passato, che intimamente continua a far parte di lui.
CITAZIONE
Ma ora Severus non è più così. La nuova occasione, e la persona che gli è accanto, lo hanno profondamente cambiato. Tanto da fargli avere i pensieri giusti per l'emancipazione dal dolore cui si era votato. Finalmente arrivano le considerazioni che avrebbe dovuto fare molti anni prima.

Vero anche questo, ma Severus aveva bisogno di aiuto, per cambiare, aveva bisogno di perdono e di amore. Le lacrime di Fanny gli hanno impedito di morire, ma solo il sorriso di Elyn l’ha realmente riportato in vita.
CITAZIONE
L'ho già detto, lo so. Mi è davvero difficile trovare altri aggettivi per descrivere il sollievo e il senso di appartenenza che riesci a farmi provare nelle righe di questa ... storia a puntate!
Divento monotona, ma Ida è capace, con le sue parole, di far entrare anche nel mio cuore la felicità.
I motivi sono certo diversi da quelli da lei descritti per i protagonisti, ma ciò che mi rimane ogni volta è questa sensazione di contentezza estrema. Grazie!

Bé… indipendentemente dai motivi, e la sensazione di felicità che conta, no?


CITAZIONE (Severus Ikari @ 16/8/2013, 17:02) 
Quando la maschera s’infrange, la vera vita esce potente e la felicità ormai è ad un passo dall’essere afferrata, e il sorriso, semplice e sottovalutato gesto, è la scintilla che innesca la miccia, e corre, corre fino a far saltare quel muro impenetrabile che ha diviso Severus dalla vera vita felice.
Non posso che essere contenta che questa maschera sia infine esplosa, e il sorriso di Severus è non solo un sorriso a quella donna che lo ama – e che forse anche lui ama –, ma è un sorriso a quella seconda possibilità che la vita gli ha concesso e che non va sprecata, è un sorriso di consapevolezza che anche lui può essere finalmente felice perché merita di essere felice.

Assolutamente vero. La maschera negava l’umanità di Severus, celava lacrime di straziante sofferenza e impediva ogni accenno di sorriso. Ora che la maschera è infranta, tutto può essere e la vita cui aveva rinunciato per punirsi torna ad erompere potente e ad invadere il suo corpo… sulle ali potenti di un sorriso.
CITAZIONE
CITAZIONE
Non era il sorriso colmo d’affetto impaurito di una madre che ingannava il marito sulla vera e magica natura del figlio.
Non era il sorriso ingenuo e straripante d’entusiasmo di una bimba che scopriva l’esaltante magia del suo futuro.
Non era nemmeno il sorriso sereno e pacato di un vecchio cui aveva imparato a voler bene come ad un padre.

Mi sono piaciute molto queste tre frasi: poche semplici parole così colme di significato, a raccontare tre importanti affetti nella vita di Severus.

Sì, sono anche io molto soddisfatta di queste tre frasi. Tre, il numero perfetto, che qui sottolinea tre diversi tipi di affetto. Ma ‘è ancora un sorriso importante che manca, quello dell’amore di Elyn. Che finalmente gli porta l’amore.


12 - Sorriso tra le lacrime

CITAZIONE (kijoka @ 16/6/2013, 22:17) 
Le descrizioni dei particolari che appartengono a Severus sono sempre coinvolgenti e splendidi, non fa difetto l'ultima frase di questo brano!

:)
CITAZIONE
Dunque piano piano la situazione si delinea. Il lettore entra, in questo nuovo modo di essere e di pensare, in un modo realmente straordinario: attraverso i suoi pensieri e le sue sensazioni. Sembra quasi di condividere con Elyn quella magica possibilità di leggere ciò che si trova nella mente di Severus come in un libro aperto.
E' forse questo che mi emoziona di più: essere presente nella sua testa quando il pensiero si forma, mentre le idee convergono.
Questo mi porta direttamente a provare ciò che lui prova, nel momento stesso in cui lo prova. Bellissimo!

Waaao! Grazie! Sì, sai che mi piace molto entrare in Severus e raccontare tutto attraverso i suoi pensieri, le sue emozioni ed i suoi sentimenti. Piace a me per prima, soprattutto, e per qusto lo scrivo. Se, poi, in questo modo riesco a coinvolgere il lettore e a farlo entrare nella testa, nel cuore e nell’anima di Severus, allora ne sono anche più felice!
Ma tu hai aggiunto una cosa in più, molto bella: sei entrata nei pensieri di Severus tramite Elyn, condividendo con lei la sua magica capacità di Legilimante. A questo non avevo pensato, ma è un risultato ancora migliore perché così l’immedesimazione nei personaggi è perfino doppia!


CITAZIONE (Severus Ikari @ 16/8/2013, 17:02) 
CITAZIONE
Voleva ricominciare a vivere dopo tutti gli anni trascorsi nella gelida e silenziosa tomba che era il suo sotterraneo.
Voleva vivere, per bearsi del sorriso colmo d’amore e di perdono di Elyn.
Voleva vivere, per sorriderle, proprio come stava facendo in quel momento, come faceva ormai da giorni, mente il suo cuore si liberava dalle pesanti catene della solitudine abbracciata per punire le sue colpe.

Quei tre “voleva” sono la cosa migliore che si possa leggere, perché il volere è qualcosa di molto potente, e Severus non aveva mai voluto tutto questo, invece adesso sì, e questo è assolutamente meraviglioso, e il sorriso non è solo del mago o di Elyn, ma è anche di chi legge, lungo e costantemente lì ad incurvare le labbra.

:)
Felicissima che i miei tre “voleva” abbiano raggiunto così bene lo scopo di superare il passato e aprire la strada verso il futuro per Severus… e verso il sorriso per i lettori!
CITAZIONE
E altrettanto belle sono le lacrime di sollievo, le lacrime di felicità e le lacrime d’amore che non fanno altro che rendere più luminoso il sorriso di Elyn.
E la vita di Severus.

Sì, quelle lacrime scintillano e illuminano il viso di Elyn… e il suo sorriso, colmo d’amore e di perdono che ha riportato in vita Severus.


13 - Bella

CITAZIONE (kijoka @ 16/6/2013, 22:17) 
Quando Ida mette Severus in situazioni così fa nascere in me una tenerezza infinita!
Pensare a Severus in imbarazzo mi fa provare comprensione e disagio insieme.

Adoro metterlo in situazioni in cui si trova in imbarazzo…
CITAZIONE
Il brano è davvero trascinante.
Splendida Elyn che anche adesso (soprattutto adesso!) sa comprendere.

Hihihi…
CITAZIONE
Estremamente emozionante e anche diverente, in particolar modo quando in lui si fa largo un altro tipo di pensiero…
Che cosa magnifica, almeno per me, capire che Severus finalmente guarda Elyn con gli occhi di un uomo, e non più di un paziente. Ma ancora di più: Severus guarda la donna accanto a lui con il cuore di un uomo. Un uomo che ha sempre portato dentro di sé l'amore, senza riconoscerlo, scambiandolo per qualcos'altro.

Sì, è proprio questo il cambiamento che volevo sottolineare. Ota Severus non è più Mangiamorte, o spia o professore. Ora è solo un uomo. Alle prese con il proprio corpo. E con il suo cuore, soprattutto.
CITAZIONE
E' giunto il giusto momento per far volare alto il cuore, insieme ai pensieri. Ma piano... forse è ancora presto...

No, non è troppo presto. Il cuore già vola. È la mente che è ancora imbrigliata nei lacci del passato…


CITAZIONE (Severus Ikari @ 16/8/2013, 17:02) 
Molto divertente questa flash, immaginarsi Severus in preda ad un tremendo imbarazzo non ha assolutamente prezzo e troppo carina lei che gioca spudoratamente con il mago facendolo vergognare ancora di più.
Altro che impertinente, Elyn è, come si dice dalle mie parti, gajarda!
Perdonami, ma al momento non mi veniva aggettivo migliore e più serio

Figurati, colgo il complimento nella spontaneità del tuo commento.
Ecco, ammetto che anch’io mi sono divertita molto mentre descrivevo il suo imbarazzo e, forse, mi sono divertita anche di più a rendere la malizia nello sguardo di Elyn… e nei suoi pensieri/parole!


14 - Angelo del perdono

CITAZIONE (kijoka @ 16/6/2013, 22:17) 
E’ molto divertente leggere Severus alle prese con pensieri quasi adolescenziali... chissà poi se da adolescente li abbia mai avuti!

Hihihi… questo lo rivelerò solo in una prossima storia.
CITAZIONE
CITAZIONE
Severus chiuse gli occhi e deglutì dolorosamente il suo passato.

Bellissima frase, straziante ma stupenda!

Grazie. È una frase che anche a me piace molto. Sono felice che tu l’abbia sottolineata.
CITAZIONE
Come pure è estremamente interessante capire che, ora, chi parla del suo passato lo vede sotto una luce nuova. E quella stessa persona può aiutarlo a portare ogni cosa al suo vero significato.

Già… e Severus ha proprio bisogno di avere una visione obiettiva che lo aiuti a capire e a superare tutto quanto.
CITAZIONE
CITAZIONE
- Basta soffrire, Severus, concediti infine il perdono che meriti!

Sìììììììì, esatto!! Perdono, sìììììììì!!! Fantastica Elyn: mi sono commossa io per lui!

:)
CITAZIONE
Sono convinta che solo un amore profondo possa donare il perdono, vero e totale.

E che l’amore di Elys sia profondo e ancorato ad una solida conoscenza del mago e del tuo passato, posso assicurartelo io!
CITAZIONE
Non so perché ma credo che Elyn desideri ciò che tutte noi da sempre desideriamo: che Severus cominci ad amare prima di tutto se stesso per permettersi di perdonarsi.
Il perdono stesso di Elyn sembra preludere ad una simile eventualità.
In fondo Severus è cambiato e potrebbe perfino giungere a pensare una cosa simile.
O almeno io me lo auguro con tutto il cuore.

Sì, ovviamente Elyn rappresenta tutte noi, io scrittrice e voi lettrici. O, almeno, a me piacerebbe che così fosse per tutte.



CITAZIONE (Severus Ikari @ 16/8/2013, 17:02) 
Amore e Perdono, due parole così difficili per chiunque, ma tremendamente “impossibili” per Severus, per un uomo che per lunghi ed interminabili anni non ha fatto altro che chiudersi al mondo, rinunciare alla vita e alla felicità, perché semplicemente pensava di non meritare nulla di tutto ciò, tantomeno l’amore e il perdono, due sentimenti così alti e importanti, da risultare quasi stonati accostati al suo nome.

Sì, questa è proprio la sua triste storia…
CITAZIONE
E invece l’amore e il perdono sono lì, nel caldo di un sorriso, pronti ad abbracciarlo ancora e ancora e finalmente, come mai era stato abbracciato.
Beh, bellissimo, frantumata questa serie di scogli si spalanca il mare aperto.

Sì, l’amore e il perdono sono lì, davanti a lui. Deve solo allungare la mano e accoglierli in sé. È una cosa facile… eppure difficilissima per Severus!


15 - Capricci

CITAZIONE (kijoka @ 16/6/2013, 22:17) 
Mi piace molto il rispetto che sempre traspare dagli atteggiamenti di Elyn, la quale è capace anche di prendere Severus bonariamente in giro, magari anche se solo con il pensiero, che non sempre lui legge!
Ma in fondo questo non è uno scambio di scherzi tra innamorati? Non succede davvero?

Sì, in fondo Elyn sta giocando con lui, anche se ancora non sa… Del resto, lui stesso ancora non è in gado di capire cosa davvero prova cosicché le reazioni inaspettate del suo corpo lo mettono ovviamente in grande imbarazzo.
CITAZIONE
CITAZIONE
Dannazione, continuando così il pigiama non sarebbe comunque bastato.

Brano davvero impagabile! Questa espressione senza protezione alcuna di un momento intimo è davvero magnifica!

Sì, ho adorato scrivere di questo nuovo Severus, pudico e impudico allo stesso tempo, vittima, in fondo consenziente, del proprio corpo.
CITAZIONE
E poi il momento arriva. Da qui in poi credo che la sua mente si dividerà in due: quella pubblica (che Elyn vede) e quella privata (cui lei non ha accesso)... ma sono sicura che non durerà a lungo!

Assolutamente sì, hai ragione su entrambe le cose! ;-)
CITAZIONE
CITAZIONE
Riaprì gli occhi solo per ritrovare il nero delle proprie iridi riflesso nel nocciola chiaro di Elyn che gli sorrideva sempre più maliziosa facendo dondolare tra le dita un paio di slip.
Neri. Ovvio.

Altro momento bellissimo, davvero! Mi hai strappato quasi una risata solo al pensiero della faccia di Severus alla vista dell'indumento!

Sì, ridi pure perché l’espressione è assolutamente comica. Quasi quasi invidio Elyn che può vederla mentre io posso solo immaginarla…
CITAZIONE
E poi Ida ci riporta con un balzo verso quello che è la realtà: Severus si è sempre negato la sua umanità.
E' gratificante leggere Elyn che gliela restituisce come fosse un regalo.

Sì, è vero: non ci avevo pensato, ma in un certo senso è come se Elyn gliela restituisse, quasi come fosse un regalo, come gli slip neri che gli fa dondolare maliziosamente davanti agli occhi.
CITAZIONE
Una breve storia piena di dolce divertimento, che ci mostra un Severus un po’ più rilassato e forse finalmente in gara coi propri sentimenti.

Grazie per i complimenti. Sì, sicuramente Severus è cambiato… sta cambiando, e forse è pronto ad affrontare l’incontro/scontro con i proprio sentimenti, dopo aver subito quello con il proprio corpo.



CITAZIONE (Severus Ikari @ 16/8/2013, 17:02) 
Sì, dai, Elyn è veramente gajarda, mi piace molto come gioca senza il minimo pudore con il povero Severus che è in preda altro che hai capricci di un normale paziente

Hihihi… sei fortissima nelle tue espressioni colorite, Anastasia!
CITAZIONE
Mi piacciono questi intermezzi più leggeri e da commedia, ha ragione Elyn, lo rendono adorabilmente umano, e poi immaginarsi tutta la scena è un assoluto spasso
Povero Severus

Sì, uno spasso me a scriverlo, voi a leggerlo e de Elyn (fortunella!) a viverlo. Ma concordo con te: povero Severus! Per lui sì che è un gran casino!!!


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 16:31
 
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view post Posted on 30/11/2013, 17:57
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Incertezze e speranze di Leonora

Se il precedente capitolo è stato illuminato dalla luce abbagliante del sole, questo mi ha riportato con i piedi per terra, anche troppo.

Vaghe e vane speranze sono nutrite da incertezza e dubbi. Non più sole, ma una lenta e triste pioggia, il tempo atmosferico segue lo svolgersi degli eventi che tanto lisci non potevano andare.
In fondo, Severus si è accusato di una colpa credibile e immagino con quale bravura avrà mentito.
Ma su tutto hai lasciato aleggiare il sorriso di bimba di Judith, per fortuna!
E' quel sorriso e per quel sorriso che la speranza e l'ottimismo prevalgono, Judith merita l'amore e la protezione di Severus. Un padre, per sempre.
Povero Severus lavato dalle colpe e dal sangue e ora straziato dalle inesorabili lungaggini burocratiche.
Un passaggio inevitabile e – spero – breve.

p.s. Melusine, povera, innamorata e dimenticata, ma sono certa che si rifarà.
 
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Sei prevedibile, Granger di Elly

Deliziosa!
Te l’ho mai detto che sei deliziosa quando scrivi di Hermione e di Severus e dei loro pasticci?
Impagabile colpo da maestro la partenza e il ritorno con il fidanzato che non c’è più.
Povero Ron, un’altra volta!

La scena in presidenza e le battute di dialogo sono imperdibili.
Commoventi ed esilaranti come si conviene alla coppia più bella del mondo!

Gelato, film d’amore e fazzolettini per piangere, c’è un mondo intero di storie e vita intorno a questa triade.
Ed ecco che il finale Ellyco mi colpisce ancora al cuore con un sorriso e uno schiaffo.
Bacio.
Titoli di coda.
Applausi.
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 30/11/2013, 18:23) 
Sei prevedibile, Granger di Elly

Deliziosa!
Te l’ho mai detto che sei deliziosa quando scrivi di Hermione e di Severus e dei loro pasticci?
Impagabile colpo da maestro la partenza e il ritorno con il fidanzato che non c’è più.
Povero Ron, un’altra volta!

Grazie. ;)
Ammetto che inizio a provare pietà per Ron. O muore, o é mutilato, o cornuto o mollato. :woot:
Non ho pietà pe quel povero ragazzo.
Devo trovargli una fidanzata... :sick:


CITAZIONE
La scena in presidenza e le battute di dialogo sono imperdibili.
Commoventi ed esilaranti come si conviene alla coppia più bella del mondo!

Sono troppo lollosi insieme... :blink:

Sono stata abbastanza bimbamikia? ;) :lol:

A parte gli scherzi, sono carini non posso farci nulla se mi piacciano così tanto. Si prestano bene per i litigi. Mi fanno ammazzare dalle risate!


CITAZIONE
Gelato, film d’amore e fazzolettini per piangere, c’è un mondo intero di storie e vita intorno a questa triade.

Soprattutto in quell di Elly che di cuore spezzato ne sa molto. ;)

CITAZIONE
Ed ecco che il finale Ellyco mi colpisce ancora al cuore con un sorriso e uno schiaffo.
Bacio.
Titoli di coda.
Applausi.

kiss1 mf_pcwhack :applauso:
 
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