Il Calderone di Severus

Sfida FF n. 14: Sette giorni per un Sorriso

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view post Posted on 23/9/2013, 08:15
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Apertura di Kijoka


Remus Lupin è, dopo Severus, uno dei miei personaggi preferiti (scriverò qualcosa prima o poi).
Quest’incontro, con tutte le sfumature possibili descritte attraverso il dialogo e gli sguardi, è un piccolo gioiello. Racchiude tutto passato presente e futuro di entrambi.
Credo ci sia una discussione, a cui ho partecipato, in cui il confronto tra i due viene esplicitato ed esaminato.
In questo tuo brano c’è tutto, il vecchio rancore, la tolleranza e, se non il reciproco rispetto, almeno la consapevolezza dei reciproci limiti ed errori.
Amabile e gentile Remus orgoglioso e duro Severus, fino all’impagabile sorriso…


Ritorno al passato di Kijoka


Mi ha suscitato brividi questo racconto degli eventi che ho immaginato con altre parole e immagini, ma raccontato da te, l’ho trovato coinvolgente perfetto e drammatico.
Il marchio, intorno al quale gira tutta la vita e la storia dell’anima di Severus, riprende vita.
Quanti pensieri e notti insonni, quanta speranza disillusa, ma anche quanto odio si è accumulato negli anni. Per Severus è solo desiderio di vendetta? Secondo me non solo, è provare a se stesso di essere capace di battere il mostro e sconfiggere chi lo ha ingannato e irretito. Quel sorriso è voglia di sconfiggere la parte marcia, sbagliata che alberga in lui, nonostante lui non la voglia, la rifiuti.
Il braccio irradia dolore, ma Severus è pronto, è in grado, è infinitamente coraggioso.
Come sempre hai saputo farmi vivere i pensieri e le emozioni ansiogene e terribili di Severus, ma anche la sua invincibile forza.

Edited by chiara53 - 23/9/2013, 09:32
 
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10 Una promessa
Piton continua a dibattersi nel pensiero, che è ora divenuto timore, che un giorno Judith capirà la realtà e lo odierà. E’ un ritornello ossessivo, ormai, fuori d’ogni logica. Il veleno di Nagini deve davvero aver causato qualche grave danno neurologico alla mente di Piton che era così lucida e in grado di ragionare alla perfezione, cosa che ora invece non sembra più in grado di fare dato che ha totalmente perso il contatto con la realtà. Sì, ormai siamo nella piena patologia e mi chiedo se è reversibile.
Vuol parlare non tanto per soffrire ma perché ritiene ciò che ha da dire abbia maggior effetto a voce: devo prenderlo come un miglioramento? E poi richiede quella folle e inutile promessa: ah povero Severus, così ridotto a fraintendere la realtà che non lo riconosco nemmeno più! Capisco invece, e un po’ compiango, Melusine, che si trova a combattere contro un muro di gomma e non riesce ad ottenere nulla, anche se, di suo, lei è veramente stupenda e la sua sì che è una promessa (quella di continuare ad andarlo a trovare, cascasse il mondo) che ha valore e senso rispettare! Quando poi ha messo il dito nella piaga, quel volersi atrocemente punire da parte di Severus, affermando accorata che è evidente il pentimento della sua anima, ebbene sì, qui ci voleva un fragoroso applauso a scena aperta, subito seguito da un altro applauso quando ha esternato l’ammirazione per la scelta compiuta da Piton (Indice on solo di pentimento ma anche di redenzione) e che non vorrebbe proprio vederlo lì! No comment sulla risposta di Piton, ormai del tutto fuori dalla realtà e ormai dentro nella patologia psichiatrica. E di nuovo applausi entusiasti alla stupenda Melusine e alla frase in cui con tutta calma gli dice che se anche avesse più e più volte ucciso, tutto quel che ha passato e che ancora si impone di scontare con dolore aggiuntivo e gratuito dimostra chiaramente che non solo sta espiando, ma che ha già a sufficienza espiato ogni sua colpa!
E poi, la promessa del perdono che aleggia (e vorrei abbracciare Melusine per questo) quale battito di farfalla che Severus non è in grado di cogliere…

11 Confronto.
Quale continua, tremenda e impotente tristezza sfiancante continua ad emergere da questa storia!
In apparenza stronzo, il padre di Melusine, ma lo posso capire molto bene e non lo giudico: sta agendo per il bene della figlia e dal suo punto di vista di padre non ha per niente torto.
Non di meno, un applauso di cuore a Melusine che si oppone al padre permettendo a Piton di trovare un nuovo modo per auto flagellarsi.

12 Disillusione e speranza
Ogni tanto sembra che un briciolo di capacità di ragionare sia rimasta a Piton, in fondo, eppure i suoi rimorsi sono troppo forti e ancora gli impedisco di ragionare lucidamente e cogliere la vera essenza della realtà che gli permetterebbe di assaporare la dolcezza del perdono ed il calore dell’affetto. Così, il senso di colpa finisce sempre pe seppellire ogni logica.
Che nodo alla gola mi è venuto quando ho capito perché Judith è caduta! Non vuole farsi adottare perché lei vuol restare sempre con il Signor Piton! Ogni bambino nelle sue condizioni lo vorrebbe, ma non lei. No, lei un papà già lo ha… se solo lui fosse in grado di accettare il ruolo, che per altro lui stesso desidera…
Il lusso di sperare… eeh, sì, tristezza e dolore, ecco cos’è questa storia, solo un susseguirsi di impotente tristezza e amaro dolore.

13 Angoscia
In fondo il medico mi pare proprio un brav’uomo, attento e coscienzioso e sembra saper fare il suo lavoro: ha capito qual è la fonte del problema. Chissà se qualcuno gli darà le risposte che gli servono, ma dire che è stato un enorme serpente magico non so quanto potrebbe aiutare. Aah i problemi di Severus, fisici e psichici: qualcuno li risolverà mai? (Sì, in fondo sono un’ottimista ad oltranza!).
La fanwriter è sempre più sadica quindi ci tiene a farci sapere, tramite le parole del medico, che Piton in pratica non è neppure più in grado di camminare senza bastone e che in prigione non glielo daranno, quindi costringendolo in pratica all’immobilità, con tutti i problemi conseguenti. E se questo non bastava, anche Melusine si accorge, e ce lo racconta, che le sue condizioni sono peggiorate e che sta soffrendo terribilmente… E lui che fa? Continua a parlare per soffrire ancora un pochino di più, caso mai ce ne fosse bisogno!
Sono stupende le lacrime di Melusine se hanno l’effetto, per Severus, di lavare via il sangue dalle sue mani e recargli il perdono cui tanto anela. Ti prego, Melusine, piangi,piangi ancora!
La reazione di Piton, ovviamente, è terribile… anche se naturalmente non ottien né mai otterrà l’odio di Melusine. Se solo riuscisse a capirlo…
Io, intanto, non ho neanche più la forza di plaudere alle meravigliose parole di Melusine, e solo scuoto la testa tristemente guardando come è conciato il mio povere amore…
Un finale con una scintilla di luce, una vaga speranza che, ancora, dopo le lacrime di Melusine, c’è ancora Judith che, forse, è la sola che veramente può aiutarlo. Col suo affetto, col calore che il suo sorriso scatena nel petto di un padre che ancora non sa concedersi d’essere tale.



E con questo ho finito e su questa storia mi sono rimessa in oari così potrò d’ora in poi commentarla “dal vivo”.


Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:44
 
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Passo ora ai sorrisi di Monica.


25 – Tutto cambia
Quale terribile amarezza permea questa storia. Composta e rassegnata, è vero, ma non per questo meno dolorosa. Sapessi quante volte a margine del foglio ho scritto sconsolata: povero amore mio!
Che bello il finale, però: in un qualche modo non vuole che lei sappia le cose negative di sé, quasi come se volesse proteggerla dall’orrore del suo passato. Davvero tenero e delicato.


26 – Sola
Molto bella la lettura di questa storia che spiega tante cose lasciate in sospeso nella precedente.
Sì, lui l’ha voluta proteggere da se stesso, però lei se n’è accorta ed è dolcissima la sua insistenza, a sua volta il sentimento di protezione che prova per lui. Ed ecco quindi tutta la sua dedizione per aiutarlo e combattere al suo fianco: brava!
Ora capisco il lungo e doloroso percorso che lo attende: rivedere il suo passato per poterlo in qualche modo superare e andare avanti. Sarà doloroso, lo so, ma lei gli sarà vicina, so anche questo; lo capisco dalla sua mano che prende quella di Severus e dal sogno che cerca di trasmettergli per donargli serenità e riposo dal dolore.
E poi, quegli occhi che si aprono: sì bellissimo!
Adesso, però, mi piacerebbe sapere come ha vissuto lui il momento del ritorno alla realtà.


27 – Ciò che solo il vento conosce
Bellissima, intensa, potente da togliere il fiato e coinvolgente da straziare a fondo il cuore.
Perfetta!
Parole bellissime, scelte con cura, aggettivi precisi per rendere al meglio il significato di ogni singola azione ed emozione e far risaltare più vivide le immagini.
Stupendo il singhiozzo trattenuto, che diviene sfolgorante sorriso, poi rapito da un sospiro: dà proprio l’idea di tutte le emozioni che si accavallano in lui. E ciò che lui prova è così importante che tutto svanisce intorno a lui e rimane solo quella risposta: Qualunque cosa. Onore al merito della Rowling, anche, ma tu l’hai resa bellissima e tremenda.
Non sono più riuscita ad annotare nulla a margine del foglio mentre leggevo: ero troppo rapita dalla lettura!
E all’ultima frase, a quel grido disperato che per l’eternità sarebbe rimasto imprigionato nel cielo… sì, a quel punto è arrivato anche il nodo alla gola!


28 – Il Professore di Pozioni
Bella la descrizione dello studio (ex-Lumacorno) così diversa da quella del “suo”.
Lì i muri potevano anche non avere orecchie… Povero caro, quanto deve essere stato tremendo stare con i Mangiamorte…
Un tradimento che apre le porte per guadagnare l’assoluzione! Una frase davvero bellissima, potente ed evocativa di mille cose!
L’anima che torna di pietra… aah! Stupendo… e tremendo insieme!
Disposto a morire, e lo sappiamo benissimo, ma non prima di aver salvato la sua Lily! Povero amore mio!
Si vede bene che è abituato a vivere nel pericolo e a guardarsi sempre le spalle, e neppure lì riesce a sentirsi davvero al sicuro: povero ragazzo (sì, perché è ancora poco più di un ragazzo!), deve essere davvero terrorizzato di ciò che ha vissuto tra i Mangiamorte!
La sua vita paragonata ad una fragile provetta: quale bellissima frase dal significato profondo che in poche parole rivela un mondo! E il paragone qui si fa acuto e lacerante:
CITAZIONE
Aveva perso il suo contenuto, la sua anima, vendendo chi amava al suo padrone...

Poi spegne il fuoco.
E da allora non lo ha più riacceso…

(Attenzione: c’è un ricatto che è invece riScatto)


29 - Per il bene superiore
Bella storia, che affronta con successo un argomento difficile.
Sì, mi è piaciuto come hai saputo mostrare il cambiamento che avviene nei pensieri di Silente su Piton, dai dubbi ed incertezze del “prima”, fino alla totale sicurezza del “dopo”. Davvero bello vedere, sapere, quanto e come Silente ha modificato il suo pensiero su un “traditore”, quanta fiducia incrollabile alla fine riponeva in lui! Anche se è davvero tremendo comprendere che Severus ha dimostrato a Silente di avere ancora un’anima, di non averla mai davvero perduta, nonostante ciò che di orrendo aveva compiuto, solo tramite tutto il suo immenso dolore che lo ha mostrato come “uomo” degno di fiducia.
E poi la strategia che nasce nella mente di Silente per costruire “il piano”.
Per l’affetto, invece, ci vuole ancora del tempo.
Ma arriverà anche quello, perché Severus se lo merita.


30 – Aspettando la notte
Bella e davvero coinvolgente!
Belli i pensieri della donna, da brividi il suo scoprire che l’anima di Severus, nonostante tutto, a mantenuto la sua integrità. E dolci le sue lacrime. E grazie per avergli tenuto la mano mentre Severus ripercorreva gli errori della sua vita. Sì, deve rivedere tutto il suo passato, capire di aver già abbondantemente espiato e di aver conquistato infine la redenzione, se vuole poter andare avanti e ricostruire un futuro!
Abbiamo scoperto il suo cognome, ma ancora ci sono tanti misteri. Riguardo all’incantesimo che in qualche modo li lega non mi faccio più domande e attendo paziente la spiegazione che so che arriverà…
E poi, ecco svelato un segreto, ecco il motivo per cui i medici non la vogliono là: perché porta via loro la gloria d’aver salvato l’eroe di guerra! Ma… ma… ma io li uccido tutti, li faccio a pezzettini piccoli piccoli! Quali orribili stronzi sono!!! Cercano la gloria, loro, quando l’unica cosa che conta è che Severus viva e possa essere felice! E nel cercare la loro stramaledettissima gloria fanno soffrire il mio amore!!! Brava, bravissima, Vance! Applausi vivissimi! Sì, fuori, fuori dai piedi quegli stronzi incompetenti!
Ecco, il dolore ora è passato: sì, non lo ricorderà, è vero, però lo ha provato… Grazie, grazie di essergli vicina e di aiutarlo, grazie di promettergli, meravigliosa e dolce, che il dolore non tornerà più Grazie, davvero…
Belle le sue parole, bellissime. Ma lui le sente? Ooh… potesse sentire anche i suoi pensieri!
Poi, bellissimo il riferimento a Lily con la percezione che, forse, qualcosa è cambiato in Severus: forse sta davvero guarendo… e non è il suo corpo ad essere il più grave!
Aah… non vedo l’ora che si risvegli, davvero e che la sua vita possa finalmente ricominciare con questa donna deliziosa che lo ama oltre se stessa.






Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:44
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 24/9/2013, 13:24) 
Continuo con Alaide – Sinfonie.

10 Una promessa
Piton continua a dibattersi nel pensiero, che è ora divenuto timore, che un giorno Judith capirà la realtà e lo odierà. E’ un ritornello ossessivo, ormai, fuori d’ogni logica. Il veleno di Nagini deve davvero aver causato qualche grave danno neurologico alla mente di Piton che era così lucida e in grado di ragionare alla perfezione, cosa che ora invece non sembra più in grado di fare dato che ha totalmente perso il contatto con la realtà. Sì, ormai siamo nella piena patologia e mi chiedo se è reversibile.

La patologia può essere reversibile. Mi sono consultata con la mia amica psicologa e mi ha confermato che è un processo riversibile... e adesso taccio, altrimenti rivelo troppo.

CITAZIONE
Vuol parlare non tanto per soffrire ma perché ritiene ciò che ha da dire abbia maggior effetto a voce: devo prenderlo come un miglioramento?

Sì, da un certo punto di vista è un miglioramento.

CITAZIONE
E poi richiede quella folle e inutile promessa: ah povero Severus, così ridotto a fraintendere la realtà che non lo riconosco nemmeno più!

È unicamente una questione di volontà. Severus sa perfettamente quale sia la realtà, ma non vuole ammetterla.

CITAZIONE
Capisco invece, e un po’ compiango, Melusine, che si trova a combattere contro un muro di gomma e non riesce ad ottenere nulla, anche se, di suo, lei è veramente stupenda e la sua sì che è una promessa (quella di continuare ad andarlo a trovare, cascasse il mondo) che ha valore e senso rispettare! Quando poi ha messo il dito nella piaga, quel volersi atrocemente punire da parte di Severus, affermando accorata che è evidente il pentimento della sua anima, ebbene sì, qui ci voleva un fragoroso applauso a scena aperta, subito seguito da un altro applauso quando ha esternato l’ammirazione per la scelta compiuta da Piton (Indice on solo di pentimento ma anche di redenzione) e che non vorrebbe proprio vederlo lì! No comment sulla risposta di Piton, ormai del tutto fuori dalla realtà e ormai dentro nella patologia psichiatrica. E di nuovo applausi entusiasti alla stupenda Melusine e alla frase in cui con tutta calma gli dice che se anche avesse più e più volte ucciso, tutto quel che ha passato e che ancora si impone di scontare con dolore aggiuntivo e gratuito dimostra chiaramente che non solo sta espiando, ma che ha già a sufficienza espiato ogni sua colpa!

Melusine sta acquisendo maggior consapevolezza su Severus. Ormai è diverso tempo che lo va a trovare in carcere. Sono felice che ti sia piaciuta. Ho riscritto le sue frasi non so quante volte, prima di ottenere il dialogo definitivo. Quindi grazie!

CITAZIONE
E poi, la promessa del perdono che aleggia (e vorrei abbracciare Melusine per questo) quale battito di farfalla che Severus non è in grado di cogliere…

Però avverte il battito d'ali della farfalla ed è già qualcosa.

CITAZIONE
11 Confronto.
Quale continua, tremenda e impotente tristezza sfiancante continua ad emergere da questa storia!
In apparenza stronzo, il padre di Melusine, ma lo posso capire molto bene e non lo giudico: sta agendo per il bene della figlia e dal suo punto di vista di padre non ha per niente torto.
Non di meno, un applauso di cuore a Melusine che si oppone al padre permettendo a Piton di trovare un nuovo modo per auto flagellarsi.

Il padre di Melusine, a cui non do volutamente un nome proprio - rimarrà sempre il giudice Fairchild, per lo stesso motivo per cui il duca di Mantova non ha un nome - è un personaggio che tornerà a far capolino nel corso della storia.

CITAZIONE
12 Disillusione e speranza
Ogni tanto sembra che un briciolo di capacità di ragionare sia rimasta a Piton, in fondo, eppure i suoi rimorsi sono troppo forti e ancora gli impedisco di ragionare lucidamente e cogliere la vera essenza della realtà che gli permetterebbe di assaporare la dolcezza del perdono ed il calore dell’affetto. Così, il senso di colpa finisce sempre pe seppellire ogni logica.

L'importante è la presenza del bagliore, dell'emergere lento fin che vuoi della lucidità o meglio della volontà di non reprimere i pensieri che potrebbero farlo andare oltre il senso di colpa.

CITAZIONE
Che nodo alla gola mi è venuto quando ho capito perché Judith è caduta! Non vuole farsi adottare perché lei vuol restare sempre con il Signor Piton! Ogni bambino nelle sue condizioni lo vorrebbe, ma non lei. No, lei un papà già lo ha… se solo lui fosse in grado di accettare il ruolo, che per altro lui stesso desidera…
Il lusso di sperare… eeh, sì, tristezza e dolore, ecco cos’è questa storia, solo un susseguirsi di impotente tristezza e amaro dolore.

Come sempre questione di volontà. E Judith ha la chiave dei possibili miglioramenti per uscire dallo stato patologico in cui si vuole costringere Severus. Ogni minimo miglioramento proviene dalla lettura delle lettere della bambina.

CITAZIONE
13 Angoscia
In fondo il medico mi pare proprio un brav’uomo, attento e coscienzioso e sembra saper fare il suo lavoro: ha capito qual è la fonte del problema. Chissà se qualcuno gli darà le risposte che gli servono, ma dire che è stato un enorme serpente magico non so quanto potrebbe aiutare. Aah i problemi di Severus, fisici e psichici: qualcuno li risolverà mai? (Sì, in fondo sono un’ottimista ad oltranza!).

A questa domanda non posso dare risposta, ovviamente.
Posso però dire che il medico, a cui ovviamente non servirebbe a nulla sapere di Nagini (anzi potrebbe prendere tutti per pazzi), avrà un ruolo fondamentale nel corso dei prossimi 11 capitoli.

CITAZIONE
La fanwriter è sempre più sadica quindi ci tiene a farci sapere, tramite le parole del medico, che Piton in pratica non è neppure più in grado di camminare senza bastone e che in prigione non glielo daranno, quindi costringendolo in pratica all’immobilità, con tutti i problemi conseguenti. E se questo non bastava, anche Melusine si accorge, e ce lo racconta, che le sue condizioni sono peggiorate e che sta soffrendo terribilmente… E lui che fa? Continua a parlare per soffrire ancora un pochino di più, caso mai ce ne fosse bisogno!

La fanwriter tenta di essere realistica per quel che concerne le parti mediche, il che, in effetti può comportare un po' di sadismo letterario. Parlare del dolore di Severus non è affatto facile, ma mi sono infilzata da sola in questa storia,

CITAZIONE
Sono stupende le lacrime di Melusine se hanno l’effetto, per Severus, di lavare via il sangue dalle sue mani e recargli il perdono cui tanto anela. Ti prego, Melusine, piangi,piangi ancora!

Sono felice che la scena abbia funzionato. Ero incertissima in proposito, ma era necessario che arrivassero le lacrime di Melusine.

CITAZIONE
La reazione di Piton, ovviamente, è terribile… anche se naturalmente non ottien né mai otterrà l’odio di Melusine. Se solo riuscisse a capirlo…
Io, intanto, non ho neanche più la forza di plaudere alle meravigliose parole di Melusine, e solo scuoto la testa tristemente guardando come è conciato il mio povere amore…
Un finale con una scintilla di luce, una vaga speranza che, ancora, dopo le lacrime di Melusine, c’è ancora Judith che, forse, è la sola che veramente può aiutarlo. Col suo affetto, col calore che il suo sorriso scatena nel petto di un padre che ancora non sa concedersi d’essere tale.

Il prossimo brano sarà costituito da lettere e forse questa sinfonia (la n. 4) è una delle più importanti per l'evoluzione della storia. E perché il titolo inizi ad assumere il suo significato.
 
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Bè, che dire, è evidente che le tue risposte inducono a sperare, soprattutto quella che individua in Judit la chiave di volta psicologia e quella che individua nel medico, forse, quella fisica.
Mi toccherà aspettare ancora... 24 capitoli, accidenti a te! -_-


Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:45
 
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Autore/data: Alaide – 5 - 8 agosto 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: Drammatico, Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: La luce pareva irradiarsi dal foglio di carta, la luce dell’affetto della bambina, la luce del suo sorriso, la luce della speranza.
Nota: La storia è il continuo di Angoscia.
Questo capitolo sarà essenzialmente epistolare e non sempre le lettere saranno seguite da pensieri e riflessioni di Judith o Severus. Naturalmente, considerando che coprirò un arco temporale piuttosto lungo, non saranno riportate tutte le lettere. Per ogni lettera, anche quando fosse omessa, c’è una risposta.
Aggiungo un’annotazione sulla datazione delle lettere. Quelle di Judith portano la data effettiva in cui sono state scritte. Quelle di Severus seguono un calcolo complesso, ovvero Severus calcola il tempo che la lettera di Judith impiegherebbe qualora lui si trovasse effettivamente a Lione e non già a poco più di un miglio dall’orfanotrofio per arrivare. A quel punto pone una data fittizia, poi la spedisce qualche tempo dopo, in modo da simulare il tempo che la lettera impiegherebbe ad arrivare da Lione all’orfanotrofio. Quindi prestate attenzione alle date delle lettere di Severus, perché potrebbero esservi volte in cui non compie tutto il complicato calcolo.
Parole: 2008

Sinfonie.
14. Sinfonia in fa minore op. 2 n°4
Secondo movimento. Spiragli di luce


13 febbraio 2002
Caro Severus,
spero che tutto vada bene in Francia.
A scuola quest’anno le cose vanno decisamente meglio. Sono quasi del tutto certa di essermi fatta un amico. Ti avevo parlato di un bambino nuovo. Ecco con Brian parlo e senza che sia lui ad iniziare la conversazione. Parlo proprio come ho sempre fatto con te.
Quindi deve essere un buon segno, giusto?
Ti voglio tanto bene,
Judith


Lione, 22 febbraio 2002
Judith,
la tua intuizione è corretta. È un buon segno.
La Francia è sempre accettabile.

La bambina sorrise leggermente leggendo la lettera dell’uomo. Era sollevata nel sapere che le cose in Francia andavano bene e che anche Severus credeva che lei e Brian stessero diventando amici.
Avrebbe però voluto poter parlare personalmente con l’uomo, spiegargli cosa faceva a scuola e poi potergli chiedere consiglio. Sapeva che poteva farlo in ogni momento via lettera, ma non era la stessa cosa, come guardare l’uomo in volto.
E potergli sorridere.


1 marzo 2002
Caro Severus,
forse avrei dovuto parlartene prima, ma non volevo farti preoccupare.
Ti ho detto, nella scorsa lettera, che a scuole le cose vanno decisamente meglio. Questo è vero per le mie paure che riesco a tenere bene sotto controllo. E perché ho fatto amicizia con Brian. Trovo strano però che non sia mai riuscita a fare amicizia all’orfanotrofio. Forse era perché anche lì avevo troppa paura.
Però non tutto va per il verso giusto da dopo le vacanze di Natale.
L’anno scorso mi guardavano tutti in maniera strana. Quest’anno non come l’anno scorso però ci sono dei bambini che dicono che non ho genitori perché non mi volevano quindi hanno preferito morire. E dicono che nemmeno i genitori di Brian lo vogliono. Questo perché sono spesso via di casa, quindi stanno poco con lui. Il papà di Brian lavora sugli aerei e la mamma fa i turni.
Non riesco nemmeno a capire perché quei bambini dicono queste cose.
Però dicono che è tutta colpa nostra.
Ma non la è, vero?
Mamma e papà sono morti per colpa dei due uomini cattivi. Me l’ha detto Melusine una volta, prima che ti conoscessi, perché all’epoca anch’io credevo che avessero ucciso mamma e papà perché io ero una bambina cattiva.
Però tu mi hai salvato la vita e se ero uno bambina cattiva, non l’avresti di certo fatto, perché tu sei buono.
Vorrei tanto che tu fossi qui,
Judith
La grafia della bambina era più volte incerta, quasi stesse cercando di trovare le parole giuste.
Era strano che la prima cosa che aveva colto della lettera, fosse qualcosa di così poco conto. Ne era perfettamente cosciente da solo.
L’uomo rilesse tutto dall’inizio alla fine e, quando ebbe terminato, lasciò cadere la lettera sul tavolo scheggiato della sua cella.
In quel momento avrebbe voluto essere realmente accanto alla bambina, per poterle parlare e darle dei consigli, per quanto non sapesse se fosse la persona più adatta. O forse voleva unicamente rassicurarsi che quei bambini non fossero andati troppo oltre.
Dalla lettera sembrava che si fossero fermati alle parole, ma egli sapeva perfettamente come fosse facile passare dalle parole ai fatti. E, per nessuna ragione al mondo, doveva accadere qualcosa del genere a Judith.
La bambina aveva già sofferto troppo, a causa sua. E le ultime parole lo gridavano con forza, così come gridavano l’affetto che Judith riponeva in lui, quell’affetto che le faceva credere che lui fosse una brava persona.
Ma in quel momento la sua attenzione non era focalizzata su quelle parole che, in altre occasioni, l’avrebbero fatto precipitare in pensieri fin troppo noti, ma su quello che la bambina scriveva prima, sulla consapevolezza che non poteva permettere che Judith soffrisse ancora.
Era già un miracolo che fosse riuscita a sorridere ancora dopo quello che era accaduto quella notte d’agosto. In quel momento non era nemmeno importante che fosse riuscita a sorridere a lui. La mente di Severus era unicamente concentrata sul timore che Judith non riuscisse a sorridere più a causa di quei compagni di classe.
Era suo dovere, si disse, preservare l’innocenza di Judith, il suo equilibrio ed il suo sorriso.
Quel sorriso che, nonostante tutto, continuava a trasparire dalla sua lettera.


Lione, 13 marzo 2002
Judith,
naturalmente non è colpa vostra.
Immagino che i genitori del tuo amico non abbiano molte altre alternative se non lavorare.
Immagino anche tu abbia capito che ci sono persone che non trovano di meglio da fare che prendersela con gli altri. È il caso di questi tuoi compagni di scuola.
Voglio che tu mi scriva una lettera più precisa circa quello che fanno. Studia il tono in cui dicono le loro parole e tenta di memorizzare quello che dicono, in modo tale che tu possa riferirmelo.
Allo stesso tempo, ignorali completamente, come se quello che dicono non ti interessasse affatto. Puoi usare la stessa tecnica di quando sei riuscita a non mostrare la tua paura. Forse si stancheranno di dare aria alla loro bocca con parole inutili, se vedono che non ti fanno veramente del male.
Se però non dovesse accadere, non esitare a scrivermi oppure a parlare con la signorina Fairchild.
Judith lesse con attenzione la lettera. Si sentì, per un attimo, in colpa perché a Melusine non aveva detto nulla di quei compagni di classe. Ed in quel momento sapeva che aveva fatto male. Avrebbe dovuto parlarne con la giovane e scriverne prima a Severus, ma aveva veramente creduto che non fosse una cosa molto importante, fino a quando non si era resa conto quanto le parole di quei due compagni di classe facessero soffrire Brian.
Quello di cui era certa, in quel momento, era che avrebbe seguito i consigli di Severus e li avrebbe riferiti anche a Brian, spiegandogli come fare.
Si chiese se l’amico ne avesse parlato con i genitori, ma forse non sapevano dare i consigli bene come Severus.
V’erano momenti, come quello, in cui si domandava se all’amico non mancasse qualcuno come Severus nella sua vita. Sapeva che i genitori di Brian volevano bene al figlio, però forse in maniera diversa rispetto a come Severus ne voleva a lei.
Sorrise affettuosa, rileggendo la lettera.
Severus non diceva mai nulla di simile a quello che dicevano gli altri genitori. Aveva sentito alcune mamme dire “tesoro” e altre parole affettuose. Severus non scriveva mai “cara Judith” o “con affetto” però era certa che l’uomo le volesse bene.
Forse era proprio perché mancavano quelle parole che si rendeva conto di quanto bene le volesse Severus.
Sorrise nuovamente, come se stesse sorridendo all’uomo, con affetto e con la speranza di poterlo rivedere un giorno.
Vedeva l’amore dell’uomo in ogni parola ed in ogni consiglio.
E lei era più fortunata degli altri bambini perché aveva qualcuno che la proteggeva anche se era lontano. Ed era forse per quello che non aveva creduto che le parole di quei compagni fossero veramente gravi. Perché lei sapeva di non essere sola, sapeva che c’era Severus e che Severus l’avrebbe sempre protetta, che le avrebbe sempre dato dei consigli che l’avrebbero fatta sentire meglio, che sarebbe sempre stato l’uomo che le aveva salvato la vita, il suo nuovo papà.
Il sorriso le si allargò ancora, mentre riponeva la lettera con le altre, nella scatola di latta, un sorriso rivolto all’uomo, il sorriso di una figlia al proprio padre.


10 aprile 2002
Caro Severus,
le cose stanno andando meglio a scuola, anche se Brian fa fatica a seguire i tuoi consigli.
Ho riflettuto a lungo e credo che sia sempre stato lui quello più colpito dalle parole di quei due. Forse perché ci sono delle volte in cui crede veramente che il suo papà e la sua mamma non vogliono stare con lui o forse è perché è nuovo e deve ancora abituarsi a questa scuola.
Però stanno quasi smettendo e Brian sta migliorando nel far finta che non gli importa quello che dicono.
Per il resto va tutto bene, soprattutto le mie lezioni di viola.
Forse non te l’ho ancora detto, ma Brian suona il pianoforte. Qualche giorno fa è venuto all’orfanotrofio con me e abbiamo suonato insieme, con Melusine.
Mi sarebbe piaciuto che tu fossi stato lì ad ascoltarci.
Ti voglio bene,
Judith


27 maggio 2002
Caro Severus,
a scuola le cose stanno andando bene. Anzi meglio di prima. Quei due bambini non dicono più nulla di cattivo. Credo si siano stancati, quando hanno visto che non ci importava quello che dicevano. Anche Brian è riuscito, alla fine, a seguire i tuoi consigli.
Ho anche preso il massimo dei voti in inglese, due giorni fa.
Ieri sono andata a casa di Brian. Sua mamma è stata veramente gentile. Il papà non c’era perché stava pilotando un aereo fino a Madrid.
È stato strano incontrare la mamma di un altro bambino. All’orfanotrofio nessuno ha dei genitori.
Al massimo si può trovare qualcuno che ti adotti. Io, però, non voglio essere adottata.
Non ne ho bisogno.
Ho te.
Ti voglio tanto bene,
Judith
La luce pareva irradiarsi dal foglio di carta, la luce dell’affetto della bambina, la luce del suo sorriso, la luce della speranza.
V’era così tanto affetto in quella lettera, nell’affermazione di non aver bisogno di genitori adottivi perché aveva lui, una figura lontana che non vedeva da tempo e di cui possedeva poche parole scritte su carta di scarsa qualità, che l’uomo non poté fare a meno di sentire il calore di quell’affetto.
V’era speranza in quella lettera ed in quel sorriso.
Una luce quasi abbacinante che lo avvolse per qualche breve istante.
Era come se nelle parole di Judith fosse contenuto il perdono e con esso la speranza, quella speranza che voleva negarsi.
Avrebbe voluto aver davanti a sé Judith per poterla chiamar figlia.
Avrebbe voluto scacciare la bambina perché le aveva ucciso i genitori.
Sentì le proprie certezze scricchiolare come se fossero in procinto di crollare.
Tentò di scacciare dalla propria mente il calore che quella lettera emanava, l’affetto che gli riscaldava il cuore e l’anima, ma non vi riuscì del tutto.
Voleva rivedere il sorriso affettuoso della bambina.
Avrebbe voluto reprimere quel desiderio.
Ma non riuscì ad impedirsi di desiderare il sorriso affettuoso di Judith.
Non voleva impedirlo, si rese conto, mentre metteva la lettera di Judith con le altre, nel cassetto dove conservava anche la foto di Lily.


31 maggio 2002
Cara Judith,
nella tua ultima lettera, mi dici che gli altri bambini hanno smesso di prendervi di mira.
Sono orgoglioso per come hai gestito la situazione, insieme al tuo amico.
Leggo che hai ottenuto il massimo dei voti in inglese, ma, considerando le tue lettere, mi sarei francamente stupito del contrario.
Severus
«È orgoglioso di me, Melusine!» esclamò con un sorriso felice la bambina. «Lo dice praticamente due volte.»
Il sorriso sulle labbra di Judith era felice, forse il primo sorriso così pienamente felice che esibiva da quando la conosceva, si accorse la giovane.
Il sorriso felice di una figlia di fronte all’orgoglio del padre.
Melusine non poté fare a meno di ammirare Severus che riusciva, nonostante tutto, a proteggere, ad aiutare e a rendere serena Judith dalla sua cella soffocante.
Il più delle volte le sue lettere sarebbero potute apparire fredde e distanti, ma v’erano rare occasioni in cui l’affetto per Judith, quell’affetto di cui Melusine era fin troppo consapevole, emergeva con spontaneità. Non sapeva cosa avesse scritto la bambina, né conosceva il contenuto di tutte le lettere di Severus.
Ma sapeva che l’uomo le rispondeva sempre, che l’aiutava sempre.
E di questo gli era infinitamente grata.
Perché ogni volta Severus si prendeva cura di Judith.
Forse in quelle lettere risiedeva la speranza che l’uomo potesse accettare pienamente l’affetto di Judith, che potesse rendersi finalmente conto che non meritava di stare in quella cella, che potesse comprendere che aveva già scontato qualsiasi colpa avesse commesso.
E più di ogni altra cosa, Melusine sperava che dalle lettere di Judith sorgesse la pace che l’uomo meritava.
Forse il sorriso felice che era sulle labbra della bambina, in quel momento, sarebbe arrivato fino alla cella dell’uomo, donandogli un attimo di calma, di speranza, di pace.
 
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Concludo i miei commenti ai Sorrisi settimanali di Monica portandomi in pari anche con i suoi che ora potrò commentare in presa diretta.

31 – Una stella nel cielo
Sono rimasta avvinta alla lettura del brano iniziale ed alla fine mi sono chiesta: un incubo dovuto al dolore reale può forse tramutarsi in un sogno di libertà?
Ooh… finalmente la vede! E sa perfettamente che è lei che lo aiuta e gliene è grato: bellissimo!
Bello il sorriso della donna che “sembra riportare ad un presente pieno di domani”: una frase stupenda che apre alla speranza!
E’ davvero stupendo che Severus sappia tutto ciò che la Vance fa per lui (io intanto la ringrazio!) ed è bellissimo il sorriso che gli nasce dentro.
E finalmente si sente meglio! Certo,ora lei gli sta sempre vicino e ha cacciato via quegli imbecilli di medici!
Tenerissime le sue considerazioni sulla donna: la vede bella e poi si dà dell’adolescente senza controllo! Vederla bella direi che è già un buon punto di partenza e, in fondo, non è mica obbligatorio che riprenda proprio TUTTO il suo vecchio autocontrollo!
Ooh… delusione: neppure Severus capisce il legame magico che esiste tra loro… e io che pensavo che lui potesse invece spiegarmelo! Anche se, sì, una piccola spiegazione me l’ha data, ma fino lì più o meno ci ero arrivata anch’io!
Bellissima l’immagine di scie luminose che hai evocato! E STUPENDO che lui finalmente si senta “a casa, al sicuro […] compreso, perfino amato” ed abbia così trovato la forza di aprire gli occhi per vedere finalmente chi era la persona che gli regalava quelle meravigliose sensazioni!
La ringrazia, però non la riconosce. Io, invece, avevo capito che l’avesse già vista, che la conoscesse… ma non si erano già incontrati?
Ooh… che bello: lei ha riempito il vuoto del suo cuore e colmato l’abisso, dandogli la spinta per continuare a vivere… dolcissimo…
Stupenda l’immagine della stella, luce che guida. E commovente quel suo “grazie”. E come è bello che lui già conosca il cuore di lei, anche se non sa neppure chi sia!
E’ davvero bella la magica “confusione” di sentimenti che Severus sente in sé… ed è AMORE quello della donna, ma così diverso da quello che tanto a lungo ha provato Severus per Lily, un amore colmo di rimorso, che non riesce neppure a riconoscerlo!
Però è meraviglioso, perché lui capisce che è stata lei che, senza volere nulla in cambio, gli ha regalato il futuro che lui non aveva mai avuto.
E, alla fine c’è riuscita: adesso Severus vuole vivere!
Aah… che bella storia!


32 – Il dolore cui sono abituato
Terribile il modo in cui Severus vuole farsi vedere dagli altri, quasi cercando di convincere se stesso d’essere davvero “freddo, distaccato, crudele bastardo”.
Per Severus l’aiuto di Silente deve essere stato davvero una cosa incredibile. Nessuno gli aveva mai dato fiducia, prima, nessuno si era mai esposto così tanto per lui. Non ci avevo mai fatto caso,ma questa deve essere stata davvero una cosa grandiosa per lui!
E finalmente ritrova la sua fierezza, di quel che è e di quel che vuole essere: bellissimo!
“Qualunque cosa”: ci avrei scommesso che avresti reiterato quelle stesse parole!
Terribilmente amara la risata di Severus: del resto, a lui della sua vita non interessa più nulla…
Poi mi regali un giovane, grandioso Severus che vuole la sua vendetta ed è pronto a tutto per averla, anche a dare la sua vita!
Bella la scena dell’allenamento, e terribile il momento in cui pensa a Lily, quando quasi vorrebbe morire per raggiungerla e sente questo suo cedimento quasi come un tradimento verso Silente: solo lui potrebbe pensarlo!
Bellissima, poi, la sua determinazione che nessun altro mai possa cadere nel tranello di Voldemort: sono certa che questo è il suo pensiero, questa la sua volontà nel voler avere la cattedra di Difesa CONTRO le Arti Oscure!
Poi nel finale torna Severus, quello del presente, stupito, quasi, di non provare più dolore ed è davvero tremendo che lo cerchi, che lo chiami suo compagno, che quasi lo rimpianga perché lo “fa sentire vivo”. Sì, tremendo, perché io non voglio più che lui soffra! Ci sono ben altri modi in cui può sentirsi vivo… solo che ancora non li conosce, povero amore mio! Ma presto lo saprà e il vuoto che sente sarà colmato, da una cosa in particolare…

33 – Incontro in Sala Grande.
Sì, il primo incontro con Harry (e con gli occhi di Lily) è sicuramente un momento essenziale da sottolineare. Già, il ragazzo incarna la sua dannazione e ha “diritto” alla sua protezione…
Povero amore, gli si blocca il cibo in bocca mentre i ricordi lo assalgono.
Da brividi l’ultima frase, la promessa in cui Harry diventa direttamente Lily!
In questa storia ho trovato un Severus davvero deciso, che riesce a trarre forza anche dalle sue insicurezze di un tempo. Un Severus arrabbiato, che vuole vendetta e che per ottenerla si è minuziosamente preparato. Un Severus profondamente innamorato che ora, però, sa disciplinare le proprie emozioni.

34 Rivelazioni
Bellissima idea: è un missing-moment cui non avevo mai fatto caso più di tanto, ma davvero interessante.
All’inizio ho sentito il rumore dei suoi passi affrettati. Poi bella, e ben descritta, la scenetta tra il giovane mago preoccupato per Harry (come è tenero!) e il vecchio marpione che alla fine si diverte anche a punzecchiarlo e provocarlo. Davvero stupendo il finale tra loro e superlativo l’accenno al muscolo disobbediente.
Bello, sì, m’è sembrato proprio il Silente della Rowling, che dice e non dice. Sì una storia davvero molto bella, con un Silente strabiliante: ho avuto proprio l’impressione di aver letto un inedito della Rowling che svela un missing moment che appare assolutamente realistico e credibile, perfettamente in canone con i libri.

35 – Apertura
All’inizio mi hai imbrogliata, ma al “voleva sentirsi utile” ho capito che parlavi di Lupin!
Un incontro difficile, il loro, così carico di ricordi, non belli, del passato. Ora è Severus ad avere il coltello dalla parte del manico: potrebbe usarlo… ma non vuole essere come loro erano stati con lui, no, non vuole.
Severus sempre protettivo verso Harry tanto da apprezzare, nonostante il timore della licantropia la sua amicizia con Lupin. E dolce e remissivo Remus, però razionale e attento, che lo incita a non sprecare energie per essere nemici. E sorride, Remus… Sì, un adorabile sorriso, nel pianificato tentativo di creare lo spazio per un’amicizia che avrebbe molti motivi su cui reggersi.
Mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Lupin. E brava anche nello stile che hai usato, quel far “raccontare” ai personaggi (a Severus in particolare) cosa vedono nell’altro.

36 – Ritorno al passato
Davvero bellissimi i pensieri di Severus in quel particolare momento! Perfette le sue considerazioni, i suoi ragionamenti e assolutamente credibili i suoi timori! E la sua voglia di vendetta, che porta uno spietato sorriso sulle sua labbra, si mischia alla paura come reazione profondamente umana. Perché sa che il compimento del suo dovere molto probabilmente prima o poi gli costerà la vita… Perché capisce che l’Oscuro Signore è di nuovo forte e potente
Davvero perfetto lo sviluppo dei pensieri nel corso degli avvenimenti… e poi, il momento cruciale! Povero amore mio, soffre eppure nella frase finale riesce perfino a fare dell’ironia con Minerva che, attonita, lo vede preda del dolore fino a crollare in ginocchio!


Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:46
 
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Comincio finalmente a rispondere anche ai vostri commenti sulle mie storie. Ne ho indietro davvero tantissimi e, poiché è già passato un bel po’ di tempo da quando ho scritto le storie, che sono tante e non le ricordo a memoria, ho deciso che andrò in ordine cronologico per storia rispondendo ai vari commenti. A molte di voi avevo già risposto volta a volta che pubblicavo, fino a circa le storie 22 e 23; ora ricomincio dalla n. 1 con i commenti di Monica e Anastasia, cui più avanti si aggiungeranno anche quelli delle altre. E se mi sfuggirà qualcosa/qualcuno, fatemelo notare!
Intanto, grazie per la pazienza e per aver continuato a commentare nonostante il mio silenzio.



1 - Per lui

CITAZIONE (kijoka @ 30/3/2013, 19:36) 
Se tutte le storie che posterai sono come questa, forse non avrò neanche abbastanza parole per commentarle tutte!
La sensazione di intensa felicità che sai far nascere è veramente indimenticabile.
Sei molto brava a usare la tua esperienza per dosare sensazioni nei tuoi scritti, ma in questa piccola storia sembra che tu sia riuscita a ponderare il profondo significato di ogni parola. Ho avuto la sensazione che tu sia riuscita a descrivere un concentrato esaltante dell'amore che ognuna di noi prova per Severus (a modo suo).
Leggendola mi sono venuti in mente solo due termini: magnifica e coinvolgente.

Felicissima d’essere riuscita, già dalla prima storia, a far nascere sentimenti di felicità nel lettore.
Sì, è vero, questa è una storia scritta proprio per dar voce all’amore per Severus, il mio ma anche quello di tutti coloro che amano davvero, e profondamente, questo meraviglioso personaggio.
E per farlo sorridere felice!


CITAZIONE (Severus Ikari @ 17/7/2013, 23:58) 
C'è sempre qualcosa di così poeticamente bello in una lacrima che scende sulle labbra che sorridono, qualcosa che mi fa tremare ogni volta, non lo so, forse perchè sembrano due cose così in antitesi tra loro, da sembrare quasi "fuori luogo" insieme, invece sono di una potenza e di una liricità strabiliante ed è una cosa che mi fa sempre fermare a rifletterci.

Sì, è vero e credo che sia proprio la forte contrapposizione a commuovere: lacrime e sorriso nascono da due emozioni contrastanti e la loro unione dà vita ad un’emozione ancor più potente e profonda proprio perché le contiene entrambe. E poi, vuoi mettere il gioco dell’attesa di sapere quale delle due emozioni prevarrà? Le lacrime spegneranno i sorriso? O sarà il sorriso ad asciugare le lacrime?

CITAZIONE
No, non è Lily, ma che ti frega di Lily, non ti ha nemmeno voluto e ti ha pure cacciato!

Hihihi… bellissima questa ardente presa di posizione!



2 - Il suo nome

CITAZIONE (kijoka @ 13/4/2013, 18:56) 
Un altro piccolo, e troppo breve, capolavoro.
Solo alla fine ci fai comprendere qual'è il premio tanto agognato!
Prima ci tormenti coi ricordi di tutto quanto lo fa, e lo ha fatto, soffrire.
Non risparmi nulla, né a lui, né a noi che leggiamo.
Frasi brevi, ma che in un attimo richiamano alla memoria tutto ciò che è stato e ti infilzano il cuore con appuntiti spilloni.
Ciò che rimane è di una tenerezza disarmante e quanto è dolce aprire gli occhi insieme a lui!

Sempre troppo gentile, Monica! :)
Ebbene, sì, non vorrai mica solo felicità e basta, vero? Sarebbe troppo comodo… e poi, conoscendo bene, e ricordando altrettanto bene, la sofferenza, la dolcezza diventa ancora più dolce ed il sorriso emerge fulgido sul dolore!
Felice che tu abbia aperto gli occhi insieme a lui ed abbia potuto approfittare della dolcezza che gli ho regalato!


CITAZIONE (Severus Ikari @ 17/7/2013, 23:58) 
CITAZIONE
Mille vittime in processione, nei suoi opprimenti rimorsi, a stringergli la gola ardente con scheletriche mani lorde di sangue.

Questa immagine è veramente bellissima.

Già, rileggendola ora e ricordando le tue gotiche e un tantino macabre preferenze, sì, c’era da scommetterci che l’avresti notata! ;-)

CITAZIONE
Un sorriso dolce come il suo nome, stupendo, così delicato da cancellare ogni dolore, ed è bello che Severus lo veda come un premio, l'agognato premio dopo tutta quella sofferenza portata da quella caduta negli incubi.

Sì, era proprio l’emozione che volevo rendere: il suo risveglio dalla sofferenza dell’incubo per approdare alla dolcezza del sorriso. E del suono del suo nome. Anche questo è importante, perché Severus deve recuperare l’amore per se stesso.
CITAZIONE
Sono brevi, ma sanno andare al punto.
E anche se la meta è ancora lontana, il considerare un sorriso tutto per sé come un premio (e dolce come il suo nome su quelle labbra, che meraviglia! *-*) è già un grosso passo avanti per uno come Severus.

Sì, è un primo passo importante sulla strada della guarigione, più psichica che fisica, a dire il vero..



3 - Sempre

CITAZIONE (kijoka @ 21/4/2013, 18:43) 
Questa piccola storia mi ha riempito di una struggente tenerezza.
Perché i suoi pensieri possono passare dal rimorso più profondo alle considerazioni ingenue e quasi inesperte di qualcuno che, non avendo mai conosciuto l'amore (e qui sempre mi si stringe il cuore), non riesce nemmeno a riconoscerlo.

Ooh… io credo che Severus in questo momento sia ancora molto, molto lontano dal pensiero dell’amore. Vive ancora nei dolorosi incubi del suo passato e solo il perdono può liberarlo. Quel perdono che non crede di meritare…
CITAZIONE
E' la speranza inespressa e inconfessata che mi riempie di tenerezza.
Quella speranza che fai affacciare alla sua mente ma non fai accettare, per il momento, al suo cuore.
E fai nascere in me il bisogno, come la protagonista (credo), solo di prenderlo tra le braccia e stringerlo forte...

Sì, anche io ne avrei tanta voglia…


CITAZIONE (Severus Ikari @ 17/7/2013, 23:58) 
Il sorriso sembra una cosa così semplice che spesso ci dimentichiamo tutto il suo valore, basta sorridere e le nuvole grigie spariscono per lasciar risplendere il sole, basta sorridere per sciogliere quelle catene che ci soffocano l'anima, basta un sorriso per sentirsi di nuovo felici.

Già, ma Severus ancora non conosce il potere del sorriso, né quello dell’amore…

CITAZIONE
Ed è bello che quel semplice gesto riesca ad infondere così tanta forza in lui, a fargli scemare quel dolore così radicato, poi il valore di quel "sempre" è qualcosa di magico e poetico, perché sappiamo quanto quella parola valga per lui.

Già, quel sorriso che promette il perdono riesce a liberarlo dal dolore del passato. E quel sempre, volutamente reiterato, gli dà la forza di lottare o, meglio, gli dà la speranza di qualcosa per cui lottare. Non più solo dovere, ma anche se stesso, in questa sua nuova vita.
E questo è un altro grande passo in avanti sulla via della guarigione.



4 - Stanco

CITAZIONE (kijoka @ 29/4/2013, 00:05) 
E' bello leggere nei suoi pensieri. Per come cambiano, per come evolvono.

Non è stata una cosa facile, perché lui è davvero molto confuso. Ecco perché le frasi sono corte e spezzate ed i pensieri saltano a volte il percorso logico. Sono felce che ti siano piaciuti.

CITAZIONE
Qui hai usato solo poche parole e moltissime per lo stupore di fargli trovare dentro di sé qualcosa che non sapeva nemmeno di avere.
Lo stupore fugace per qualcosa che non si è mai pensato. E la consolazione immensa che si può trarre da una sola unica cosa che è sempre sembrata un'inezia, ma in questo momento della sua vita, è tutto.

Già, Severus sta scoprendo la propria umanità, che per tanti anni era stato costretto a celare e a negare, anche a se stesso. Ora, invece, quel sorriso lo riporta in una dimensione emozionale che quasi non conosce… ma che anche lui vuole provare a conoscere!


CITAZIONE (Severus Ikari @ 17/7/2013, 23:58) 
CITAZIONE
Quanti sorrisi aveva mai visto in vita sua, quanti rubati per caso e quanti dedicati a lui, per poter sapere che quel sorriso era dolce e bello?

Altra crudele verità eppure non posso non credere che Albus e Minerva non gli avessero donato quei sorrisi dolci e belli, certo colmi d'amore sono tutt'altra cosa, ma credo che li avesse ricevuti, soltanto che lui era troppo cieco del mondo per potersene accorgerne, in fondo pensava di non meritare nulla .

Sì, esatto, sicuramente Albus e Minerva gli hanno sorriso con affetto, ma è come se lui quei sorrisi non li avesse mai percepiti come tali, proprio perché no riteneva di meritarli. Inoltre, forse anche inconsciamente Severus si rende conto che nel sorriso della donna c’è qualcosa di diverso, qualcosa che lui non ha mai, realmente, visto su giovani labbra femminili…

CITAZIONE
CITAZIONE
Che strano pensiero! Lui, proprio lui, rincuorare qualcuno. Sì, qualcosa non funzionava nella sua mente.

Che tenerello!
Certo che qualcosa non funzionava nella sua mente, ma da tempo, avanti, sarcastico di un adorabile pipistrello, muova quelle labbra e rincuori quel sorriso stanco!

Hihihi… bellissime le tue esortazioni al pipistrello!

CITAZIONE
Dov'è il dottor House quando serve?
Tornando seri, quanto può essere carino Severus in questa storia?! *-*
Adorabile, veramente adorabile *-*

Grazie! Felicissima che ti piaccia!



5 - Brividi

CITAZIONE (kijoka @ 15/5/2013, 21:44) 
E un brivido hai saputo dare anche a me.

Ovviamente ne sono felicissima!

CITAZIONE
Quale magnifico regalo può essere il sorriso di un uomo che non sorride mai?

Già, un regalo davvero grande. E la donna lo ha capito, lo ha capito così bene che la sua felicità è esplosa, del tutto incontenibile.

CITAZIONE
Quasi quanto l'amore di un uomo che non ha mai amato? Non corriamo. Adesso siamo solo al sorriso.
Per quanto storto, appena accennato, questo sorriso è un segno.
Dice che a Severus lo sfiorare la morte ha regalato solo un nuovo modo di concepire se stesso.

Sì, quel sorriso è un segno. E’ il segno che vuole vivere, una vita vera.

CITAZIONE
Ora può forse lasciare che un breve, appena intuibile, brivido di speranza lo avvolga?

Uhm… più che di speranza, quel brivido sottile è proprio di puro piacere, al tocco leggero delle sue labbra e poi a sentire di nuovo la dolcezza che lei sa mettere nel suo nome…
Severus è un discolo, sai? Vedrai che cosa farà nei giorni successivi ora che ha scoperto cosa accade quando sorride!


CITAZIONE (Severus Ikari @ 17/7/2013, 23:58) 
CITAZIONE
Per il sorriso in se stesso.
Perché Severus Piton non sorrideva.
Mai.

Giusto, è quello che dico pure io, invece c'ha sbugiardate entrambe, ecco, ben ci sta!
Sì, è veramente adorabile anche qui, non c'è che dire, e poco importa se mi Crucerebbe per tale affermazione, ma tanto la colpa è tua, l'hai scritto tu, mica io, se la prendesse con te, ecco

Hehehe… non cominciamo a rimpallarci le colpe! Sì, è proprio adorabile, vero? Così dolcemente tenero e insicuro…

CITAZIONE
E lei è... meravigliosa!

Grazie, sono felice che lei ti piaccia, anche se ancora nessuno sa nulla di lei, Severus per primo.
CITAZIONE
Sì, la strada da percorrere diventa sempre meno lunga, ovvio, non meno difficile, ma le miglia si assottigliano.
C'è qualcosa in questi sorrisi che mi piace particolarmente, non lo so, forse è l'aria che si respira, questa dolcezza e questo amore (non ancora nel senso che intendo io) che sono due parole che sembrano così distanti da Severus e invece qui sono così vicine, ma non sembrano assolutamente fuori luogo.

Grazie. Perché accostare Severus alle parole sorriso, dolcezza e amore è sempre una difficile, difficilissima impresa ed ooccorre procedere con molta cautela…
CITAZIONE
È un lungo percorso difficile, ma è un percorso che si necessita nella vita di Severus, indispensabile, che non stona e non toglie, ma arricchisce.

Già, lungo e difficile, cosicché è proprio necessario aiutarlo e dagli una bella spintarella!


Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:48
 
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N. 38

Titolo: Severus Piton, preside di Hogwarts
Autore/data: Ida59 – 2/6 luglio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: introspettivo, romantico
Personaggi: Severus, Albus (ritratto), Personaggio originale, Minerva
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Un incontro importante dove il sorriso rivela ogni segreto. È il seguito di “Ritorno a Hogwarts”.
Parole/pagine: 1207/3



Severus Piton, preside di Hogwarts



Era la notte del suo ritorno a Hogwarts: come preside aveva lasciato la scuola fuggendo via in volo nella notte oscura, inseguito dalle lancinanti accuse di codardia di Minerva; ora vi tornava, di nuovo come preside, nel silenzio discreto ed amico della notte, accolto dal sorriso materno di Minerva che tanto aveva insistito perché accettasse di tornare a ricoprire la carica che meritava pienamente.
Proprio come nel momento del suo arrivo a Hogwarts, quando all’inizio della serata si era materializzato con Elyn sulla collina davanti al castello, Severus sapeva di dover affrontare da solo il momento dell’ingresso in presidenza.
Elyn era così rimasta negli appartamenti dell’anziana strega, che l’indomani avrebbe di nuovo rivestito le funzioni di vice-preside dopo averlo sostituito come preside nel corso del mese di settembre per permettergli di riprendersi del tutto dal devastante morso di Nagini, proprio come la Guaritrice aveva prescritto. Le due donne sembravano aver già stabilito tra loro un buon rapporto: Elyn voleva conoscere meglio la persona per la quale Severus provava tanto rispetto, stima ed anche filiale affetto; Minerva, invece, era affascinata dal modo in cui la Guaritrice era riuscita ad entrare nel cuore del mago di cui lei stessa, che da tanti anni lo conosceva e gli voleva bene, non era mai riuscita a comprendere i dolorosi segreti.
Elyn, invece, aveva saputo guarire il cuore e l’anima di Severus: senza neppure volerlo, si era ritrovata nei pensieri del mago, ricoverato in fin di vita al San Mungo dopo l’assalto di Nagini, salvato solo dal miracoloso intervento di Fanny, entrata all’ultimo istante nella Stamberga Strillante sfondandone una finestra quando già Harry se n’era andato con i preziosi fili argentei dei ricordi del suo professore. Nell’abisso degli occhi neri di Severus, spalancati nel delirio avvelenato del feroce morso, la Guaritrice aveva conosciuto tutte le colpe del mago: il suo oscuro passato, gli errori e le scelte sbagliate, ma anche l’incrollabile e puro amore che sempre lo aveva sostenuto e gli strazianti rimorsi che lo avevano crudelmente tormentato per tanti anni; e di quell’uomo infelice e solo, che per le sue orribili colpe s’era spietatamente punito rinunciando a vivere, ritenendo di non aver più alcun diritto d’amare e di essere amato, Elyn s’era perdutamente innamorata credendo però di non avere alcuna speranza d’essere da lui riamata.
Invece, in pochi mesi il loro presente s’era riempito di sorrisi d’amore…

Con il consueto luminoso sorriso azzurro dietro le piccole lenti a mezzaluna, Albus osservava in silenzio dal ritratto il preside Severus Piton che finalmente riprendeva possesso della sua carica dopo la breve reggenza della McGranitt. Sulle labbra dipinte del quadro aleggiava una sincera sorpresa che sembrava aver tacitato la sua abbondante parlantina.
Il giovane preside sorrise, appagato dalla reazione di stupefatta attenzione ottenuta con la sua entrata e si accomodò sulla poltrona che per quasi un anno aveva accolto un uomo distrutto dall’atroce sofferenza per aver obbedito all’ultima richiesta del suo unico amico. Un uomo che non aveva alcun futuro, ma solo un presente colmo di strazianti rimorsi e amari rimpianti.
Tutto, adesso, era invece cambiato.
Per merito di un sorriso.
Un sorriso di perdono.
E d’amore.

Non era solo Silente a scrutarlo con stupito interesse, ma anche tutti i ritratti degli altri presidi, pur se nessuno osava rompere il silenzio per primo: il più scalpitante era Phineas Nigellus, che osservava irrequieto Albus chiedendosi quando, infine, si sarebbe deciso a parlare.
Ma dal suo quadro, il vecchio preside continuava a ponderare in silenzio, il capo lievemente inclinato, quasi come se studiare la situazione da una diversa prospettiva potesse finalmente aiutarlo a capire: c’era qualcosa che gli sfuggiva, qualche pezzo importante che mancava, qualcosa di stupefacente e inaspettato.
Perfino per lui.
Quando aveva fatto il suo ingresso in presidenza, il lungo mantello aveva seguito le spalle di Piton con il consueto elegante svolazzo; l’abito era sempre lo stesso, severo e rigoroso, e la sciarpa nera fasciava strettamente il collo lasciando intravvedere il bordo della candida camicia e la parte superiore della cicatrice del quasi fatale morso di Nagini. I capelli corvini, forse, erano un po’ più lunghi del solito, ma scendevano nelle consuete bande laterali attorno al volto.
All’improvviso un’esclamazione uscì dal ritratto e tutti gli altri presidi si volsero repentini a fissare Silente che ora gongolava soddisfatto:
- Ho l’impressione che Minerva si sia… sì, dev’essersi casualmente scordata di comunicarmi un’informazione importante, molto importante… - incominciò malizioso, quasi parlando solo a se stesso e cercando di mascherare, senza per altro riuscirci, il sorriso che gli era nato negli occhi azzurri e già vibrava nella sua voce.
Severus sorrise di rimando: sì, Minerva evidentemente si era presa la sua piccola rivincita per tutto ciò che Albus non le aveva mai rivelato circa il loro tremendo accordo.
- Sì, qualcosa di essenziale, direi… - borbottò il vecchio preside annuendo lentamente e corrucciando le labbra in uno strano sorriso.
Albus lo conosceva bene, meglio di chiunque altro e Severus era certo che avesse saputo leggere ogni spiegazione dai cambiamenti sul suo volto, ora sereno e rilassato, come mai era stato prima.
Felice, addirittura.
- Sono autorizzato a dedurre che, finalmente, ti sia deciso a seguire i miei consigli tanto a lungo ripetuti?
Il mago annuì in silenzio, gli occhi neri scintillanti, continuando a sorridere tra lo stupore che cresceva tra i ritratti in un sommesso brusio.
Silente sembrò ponderare di nuovo i cambiamenti sul volto di Severus. A parte la lieve abbronzatura, che di per sé era sicuramente la cosa più stupefacente a prima vista, contrapposta all’intenso pallore che sempre lo aveva contraddistinto, la vera differenza era nel sorriso felice che il mago ostentava, quasi con orgoglio - di certo aiutato dal vincolo di segretezza su ciò che accadeva in presidenza imposto a tutti i quadri – e, soprattutto, negli occhi.
Neri, scintillanti come preziosi diamanti, limpidi e privi dell’ombra del dolore e del rimorso che un tempo sempre li oscurava.
Albus non ricordava di averli mai visti così belli, neppure quando era solo un ragazzo, quando ancora il peso delle colpe non gravava sull’anima del mago.
E liberi.
Liberi dalla sofferenza e dai rimpianti del passato.
Felici. Innegabilmente felici. Sì, anche gli occhi di Severus sorridevano felici.
Pieni di speranza, aperti sul futuro.
Innamorati.
Sì, Silente adesso ne era certo: il suo ragazzo era innamorato, innamorato di qualcuno che finalmente ricambiava il suo amore!
Il vecchio mago sorrise sornione:
- E allora, quando me la presenti?
- Si chiama Elyn. – sussurrò Severus, un dolce sorriso appassionato sulle labbra, quello che lei tanto amava e che nasceva spontaneo quando pensava alla donna che aveva cambiato la sua vita.
Si alzò lentamente per andare ad accoglierla alla porta, seguito dagli sguardi curiosi dei ritratti:
– Mi ha insegnato a sorridere, di nuovo. E a credere che anch’io abbia diritto ad avere un futuro, nonostante…
Severus esitò un attimo e le sue labbra sottili furono attraversate da un lieve tremore; il suo sorriso, però, non venne meno, sostenuto da quello di Albus, orgoglioso di lui.
- … il mio passato!
Silente sorrise paterno dal quadro:
- Sono sicuro che io ed Elyn ci intenderemo a meraviglia, - disse strizzando l’occhio, - e che il tuo futuro, finalmente, sarà felice, ragazzo mio, e pieno d’amore, proprio come anche tu, soprattutto tu, meriti!

Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:49
 
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kijoka
view post Posted on 25/9/2013, 21:47




Stasera ho fatto tardissimo e non ho ancora finito di scrivere per mettermi in pari, per cui non ce la faccio a rispondere.
Comincio a ringraziare sia Chiara che Ida che hanno lasciato degli stupendi commenti a ciò che ho scritto.
Prometto quanto prima di rispondervi come si deve.
Per il momento comincio a ringraziarvi tanto, no, tantissimo!! :wub:
A presto!
Ki

Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:49
 
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view post Posted on 26/9/2013, 06:59
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Spiragli di luce di Leonora
Ti ho già detto, penso, che le lettere che fai scrivere e ricevere sono stupende?
Penso di sì, queste fanno trasparire sentimenti e desideri.
Judith sta scrivendo a suo padre, Severus desidera che Judith sia suo figlia.
Cosa posso chiedere di più da te?
CITAZIONE
La luce pareva irradiarsi dal foglio di carta, la luce dell’affetto della bambina, la luce del suo sorriso, la luce della speranza.
V’era così tanto affetto in quella lettera, nell’affermazione di non aver bisogno di genitori adottivi perché aveva lui, una figura lontana che non vedeva da tempo e di cui possedeva poche parole scritte su carta di scarsa qualità, che l’uomo non poté fare a meno di sentire il calore di quell’affetto.

Un brano disperato e contemporaneamente pieno di speranza, giocato sui sentimenti più nascosti e profondi ci restituisce Severus, figura maestosa e complessa, ma sempre e comunque pieno d'amore per gli altri.
Questa storia comincia a piacermi di più. ;) :D
 
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view post Posted on 26/9/2013, 10:04
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CITAZIONE (chiara53 @ 26/9/2013, 07:59) 
Spiragli di luce di Leonora
Ti ho già detto, penso, che le lettere che fai scrivere e ricevere sono stupende?

Ed io ti ringrazio nuovamente! Ammetto che scrivere le lettere è qualcosa che mi piace, per quanto le risposte di Severus mi diano sempre da penare, ma è stimolante tentare di capire cosa potrebbe scrivere il nostro eroe.

CITAZIONE
Penso di sì, queste fanno trasparire sentimenti e desideri.
Judith sta scrivendo a suo padre, Severus desidera che Judith sia suo figlia.
Cosa posso chiedere di più da te?

Una diminuzione progressiva del tasso di sadismo? :P :D
Scherzi a parte sono felice che le lettere, più delle parole riescano a far traspirare i sentimenti e i desideri dei personaggi, anche quelli che i personaggi negano a se stessi.

CITAZIONE
Un brano disperato e contemporaneamente pieno di speranza, giocato sui sentimenti più nascosti e profondi ci restituisce Severus, figura maestosa e complessa, ma sempre e comunque pieno d'amore per gli altri.
Questa storia comincia a piacermi di più. ;) :D

Grazie ancora, Chiara! Felicissima che quel brano ti sia piaciuto!
 
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view post Posted on 27/9/2013, 07:05
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Severus Piton, preside di Hogwarts di Ida

Ero in attesa di questo capitolo della storia, perchè Severus è Hogwarts.
Senza di lui il castello non è lo stesso luogo e, d'altra parte, anche Hogwarts è tutto per Severus: casa, affetti, interessi, vita vissuta e vita da vivere.
L'uno non esiste senza l'altro nel mio immaginario.
Il ritorno non sarebbe stato completo se Severus non si fosse seduto sulla poltrona di Albus. A pieno titolo e - stupefacente a dirsi - sorridente.
Ho amato molto la descrizione del contrasto tra la sua uscita di scena in un momento buio, lontano e doloroso ed il suo ritorno, sereno e in compagnnia di Elyn, tutto sotto gli occhi e il cuore di Minerva, eterna madre, collega, amica.
Un brano che prende il cuore, che fa riflettere sulla libertà di cui finalmente gode Severus e che significa serenità e speranza in lui che non ha mai sperato e mai è stato amato.
Infine un accenno al ritratto di Albus, per una volta quasi in imbarazzo, imbarazzo presto scacciato dalla cosapevolezza della felicità che legge negli occhi del suo ragazzo.
Un capitolo atteso e che ho apprezzato e amato fino all'ultima parola.
CITAZIONE
e il tuo futuro, finalmente, sarà felice, ragazzo mio, e pieno d’amore, proprio come anche tu, soprattutto tu, meriti!
 
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view post Posted on 27/9/2013, 14:14
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Spiragli di luce, di Alaide

Hehehe… per prima cosa ho controllato qual è la lettera in cui Severus, così preso dal desiderio di rispondere, anche se poi riesce a tornare un freddo ghiacciolo nelle parole (ma gli scappa quel “cara” che è tutto un programma!), si scorda di fare i suoi complessi calcoli sul tempo. Però davvero, ce lo vedo farli con la massima precisione: sì, è proprio da lui.
Posso dire che quella Francia “accettabile” mi verrebbe voglia di rompergliela sulla testa?
Sono molto importanti queste lettere, perché nella crescente preoccupazione di Severus per Judith mostrano i suoi progressi (aaarg! tremendamente lenti!!!). Non solo si preoccupa per Judith, come ha sempre fatto, del resto; ora riesce anche ad uscire dall’autoflagellazione e a concentrasi sulla bambina invece che su se stesso, ed a voler fare qualcosa di tangibile per lei per evitare che soffra ancora.
Povero Severus: lui capisce bene cosa sta passando Judith ma, soprattutto, il suo nuovo amichetto. Così sa anche suggerire trucchi che lui stesso ha usato, un tempo.
Judith è assolutamente meravigliosa, tenera,dolce e commuovente oltre ogni dire nei confronti di Severus. E’ così certa dell’amore di Severus per lei (e naturalmente non sbaglia!), che, in un certo senso, le parole malevole dei compagni (oh… quanto sanno essere crudeli i bambini,e quanto sono perfettamente consci di quello che fanno!) non riescono ad avere effetto su di lei.
… il suo nuovo papà… bè, qui è evidente che il nodo alla gola doveva arrivare potente…
Dopo lì’ultima lettera di Judith, quella che altera i conteggi di Severus, finalmente legge un suo desiderio… bello! Sì, ok, ovviamente subito seguito da uno pessimo, ma un passo alla volta, con sei anni di tempo…
Ooh, potesse finalmente crollare quel maledetto velo di false certezze che distorce la realtà ai suoi occhi!
Lo ammetto, nel brano finale appena prima della sua ultima risposta ho gongolato: non riesce più ad impedirsi del tutto di scacciare dalla propria mente il calore che la lettera di Judith emana, il tenero affetto della bambina che gli riscalda l’anima e il cuore. E come nuovo desiderio felice si ritrova a volerne rivedere il sorriso; e non solo non riesce più a reprimere questo desiderio, ma, soprattutto, non vuole più impedirsi di desiderarlo!
E conserva le lettere di Judith insieme alla foto di Lily…
Un cenno anche a Melusine che è sempre molto brava a comprendere ogni cosa, in questo caso l’orgoglio paterno che Severus stesso non è più capace di celare e che la bimba, sensibilissima, subito percepisce con chiarezza.
C’è un mio lungo sospiro nel finale della storia, perché Melusine, ovviamente, esprime a meraviglia i miei pensieri che ora sono qui a sperare che quell’attimo di calma, speranza e pace che le parole di Judith hanno regalato a Piton possa presto ritornare, anche se so che è purtroppo prigioniero di una crudelissima e sadicissima fanwriter…


Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:51
 
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view post Posted on 27/9/2013, 14:31
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Mentre recupero le risposte arretrate ai vostri commenti, ne approfitto anche per rispondere agli ultimi ricevuti, mentre le storie mi sono ancora ben chiare in mente avendole rilette pochi giorni fa, prima di inserirle sul forum.

CITAZIONE (chiara53 @ 20/9/2013, 17:01) 
Ritorno ad Hogwarts di Ida

Che cos’è Hogwarts per Severus? E’ sogno, speranza, giovinezza ,rispetto, amore, e poi disillusione, dolore, rifiuto, rimpianto per ciò che poteva essere e che non è stato, ma è anche conforto, rifugio, protezione e affetto paterno. Per Severus Hogwarts rappresenta tutta la sua vita, nel bene e nel male: è casa, nel senso più ampio del termine, è il luogo in cui si torna sempre e comunque dopo un viaggio, dopo una malattia; ma è il luogo in cui sempre e a qualsiasi prezzo si può tornare.
Una prova terribile per Severus rivederlo, ma Ida non lo lascia solo con i fantasmi del passato, accanto a lui, con infinito rispetto per i sentimenti del mago c’è Elyn, c’è il suo sorriso che spezza il dolore e permette a Severus uno sguardo sul futuro, sulla finestra illuminata di Minerva , sul mondo che, come Hogwarts, finalmente gli sorride.
Splendido brano in cui le immagini si sovrappongono ai pensieri completandoli.
Grande Ida.

Sì, Hogwarts rappresenta davvero tanto per Severus, in pratica tutta la sua vita magica, quindi il bello ma anche il brutto della sua vita, il sogno e l’incubo.
E poiché Hogwarts è la sua vita, il “mio” Severus non può proprio vivere senza Hogwarts e deve tornarci, per quanto sia difficile per lui affrontare di nuovo il passato che risiede in ogni singola pietra del castello.
Ma, come ben dici tu, Elyn gli è vicina, perché di lei e del suo sorriso Severus ha ancora un immenso bisogno: è ancora troppo fragile, psicologicamente, così inopinatamente sopravvissuto a se stesso, per farcela da solo.
Felice che le immagini che ho evocato abbiano saputo completare bene le parole che ho scritto.


Edited by Ida59 - 15/7/2015, 15:52
 
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852 replies since 9/1/2013, 00:09   15299 views
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