Il Calderone di Severus

Sfida FF n. 14: Sette giorni per un Sorriso

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view post Posted on 12/6/2013, 13:20
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I ♥ Severus


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Ecco, Affetto è già molto più rincuorante di Dolore, come titolo, ma poichè ti te non mi fido, o crudelissima, fin che non leggo non tirerò alcun sospiro di sollievo.

Edited by Ida59 - 13/7/2015, 13:54
 
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CITAZIONE
Pioveva.

Lo sapevo! La pioggia, devo essere completamente sincera, è la mia preferita in queste atmosfere soffuse di malinconia e ambienti desolanti.
Mi è molto piaciuta la mescolanza perfetta di descrizione e sentimenti di Severus.
La pioggia sono lacrime, di dolore, di rimorso e di perdono condite dall'impossibilità di ottenere il perdono: non da se stesso, quello mai, ma nemmeno dagli altri.

CITAZIONE
«Signor Piton, Melusine mi ha detto che è stato malato ed io…» la voce si spense di colpo, quando l’uomo si voltò.
La bambina era sola.

Ed ecco comparire la bambina, sono felice che tu abbia scelto lei per smuovere un po' la montagna di disperazione che avvolge Severus.
Quanto mi ha commossa la bimba bagnata e preoccupata per lui e per lui solo, ma sorridende e affettuosa. Judith è un vero angelo, un angelo puro, innocente, sincero alla ricerca di protezione e chi meglio di Severus?

CITAZIONE
E sentì il sorriso della bambina mescolarsi alla colpa.
Sentì l’assenza di perdono avvolgerlo come una cappa.
E sentì il sorriso della bambina riscaldargli per un istante il cuore e renderlo ancora più certo della scelta,

In queste frasi c'è amore e musica, morte e resurrezione. Grande Leonora!
Poi Infinito affetto da parte dell'uomo in nero verso Judith, tenerezza infinita in ogni gesto. Nessuna parola: non serve, nessun invito, la bimba si affida da sola e completamente al "Signor Piton". Puoi chiamarlo come vuoi, ma questa scena rappresenta il vertice affettivo di Severus, capace di proteggere e punirsi per averlo fatto, nello stesso tempo.
CITAZIONE
Non si accorse del sorriso che si disegnò sulle labbra di Melusine.
Severus vide quel sorriso.
Vide la domanda che era celata nello sguardo della donna.
E scosse lentamente il capo.

Ancora un no, ma un no bellissimo preceduto da tanto amore e tanti sorrisi.
Ho deciso di cercare solo quelli nelle tue storie e tu ne sei prodiga, nonostante tutto!
 
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view post Posted on 13/6/2013, 09:35
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Ed eccovi la loro prima notte insieme...



Titolo: Sussurri di futuro
Autore/data: Ida59 – 10-12 aprile 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: romantico, introspettivo
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Nella notte che diventa giorno, sussurri d’amore parlano di futuro. È il seguito di “Sogno”.
Parole/pagine: 650/2.



Sussurri di futuro




Il sole era sorto e brillava nel cielo, là dove la luna aveva illuminato il loro notturno incontro d’amore.
Abbracciati, avevano seguito il suo lento e maestoso sorgere: avevano osservato le argentate tenebre della notte stemperarsi nelle tonalità del viola e poi tingersi delle delicate sfumature del lilla prima dell’alba, le dita che teneramente s’allacciavano in un inestricabile nodo d’amore; infine avevano visto sfolgorare l’oro del nuovo giorno, l’uno negli occhi dell’altra.
La notte era trascorsa veloce, languidamente abbracciati, appoggiati sui cuscini ed i volti vicini: occhi negli occhi, labbra sulle labbra, respiro nel respiro.
Sorridendosi.
Il sorriso dolce e bello di Elyn si fondeva con quello adagiato con dolce passione sulle labbra di Severus, regalando loro brividi di voluttà.
Dalle labbra sottili del mago usciva solo un sussurro tiepido, senza il suono della sua voce profonda: in quel modo, però, riusciva a parlare con meno sofferente sforzo.
E quella notte, Severus lo sapeva molto bene, le parole erano importanti, molto importanti.
Più importanti di sempre.
Erano parole che dipingevano il futuro, chiudevano un’epoca di dolore e aprivano la porta su un’altra vita, finalmente felice e piena dell’amore cui sempre aveva anelato, ma cui s’era condannato a rinunciare per espiare le sue imperdonabili colpe.
Ma quelle colpe, Elyn le aveva perdonate, le aveva perfino amate; con le sue lacrime d’amore e di perdono sembrava aver tolto l’ombra del sangue dalle sue mani ed ogni notte faceva da scudo al suo sonno respingendo i fantasmi dei suoi tormentosi incubi.
I sussurri lievi del mago carezzavano delicati la pelle di Elyn, vibravano d’amore e s’incontravano nel chiaro di luna con l’amore che finalmente Elyn poteva rivelargli, ora che Severus le aveva aperto non solo la mente ma anche il cuore.
Il sorriso di Elyn era raggiante più che mai e la dolcezza che il nome del mago assumeva sulle sue labbra era una splendida promessa d’amore.
- Severus…
Il mago s’abbeverava a quelle parole, suggendo piano lo sconosciuto miele del bacio: si inebriava del sapore della bocca di Elyn e con lenta progressione ne scopriva ogni languido ed appassionato segreto, travolto e guidato da un desiderio che diveniva sempre più evidente.
No, il suo corpo non aveva ancora la forza per amarla, ma sicuramente era dominato da un’ardente voluttà che la sottile seta nera del pigiama non poteva trattenere né nascondere.
Ma non era quello l’importante, per Severus.
Tutto ciò che gl’importava era Elyn, il suo sorriso, il suo amore ed il perdono che, insieme alla vita, gli aveva regalato un nuovo futuro in cui anche lui, nonostante tutte le sue colpe passate, poteva finalmente essere felice ed amare.
Elyn sorrideva, bella e splendente, abbandonandosi tra le sue braccia, in quel rispettoso amore che ora meravigliosamente l’avvolgeva ma che fino a poco prima aveva creduto riservato solo e per sempre a Lily. Lo aveva letto nei ricordi del mago, nel dolore spezzato di un amore mai ricambiato; l’aveva visto quando ancora Severus si dibatteva tra la vita e la morte, gli occhi neri sbarrati nel delirio febbrile del sangue avvelenato dal morso letale di Nagini.
Ma le cose erano cambiate, giorno dopo giorno, sorriso dopo sorriso.
Elyn ne aveva avuto più volte il sospetto, ma quando aveva cercato conferme nella mente del mago, la sua estrema sensibilità di Legilimante aveva notato l’impacciata ritrosia a farla accedere liberamente ai suoi pensieri: si era sentita quasi rifiutata, così si era ritratta, senza più cercare risposte, rassegnata ad amarlo in silenzio, accontentandosi di potergli restare vicino ed aiutarlo a tornare a vivere.
Ora, invece, Severus le aveva detto che l’amava e nulla più importava se non la profonda e luminosa dolcezza dei suoi occhi neri da cui traboccava l’amore, il suo sorriso felice ed i suoi baci delicatamente appassionati.
La porta della stanza del San Mungo era sigillata dalla magia e nessuno poteva ascoltare le loro parole d’amore, dolci sussurri di futuro colmi di passione.

Edited by Ida59 - 13/7/2015, 13:54
 
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view post Posted on 13/6/2013, 21:47
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CITAZIONE (Ida59 @ 12/6/2013, 14:20) 
Ecco, Affetto ègià molto più rincuorante di Dolore, come titolo, ma poichè ti te non mi fido, o crudelissima, fin che non leggo non tirerò alcun sospiro di sollievo.

Povera fanwriter :P (ehm forse è meglio diffidare di me, in effetti... O forse no)

CITAZIONE (chiara53 @ 12/6/2013, 14:59)
Lo sapevo! La pioggia, devo essere completamente sincera, è la mia preferita in queste atmosfere soffuse di malinconia e ambienti desolanti.
Mi è molto piaciuta la mescolanza perfetta di descrizione e sentimenti di Severus.
La pioggia sono lacrime, di dolore, di rimorso e di perdono condite dall'impossibilità di ottenere il perdono: non da se stesso, quello mai, ma nemmeno dagli altri.

La pioggia ha un ritmo che permette ogni tipo di descrizione, soprattutto nelle atmosfere che descrivo in questa storia. Severus, poi, con la pioggia "funziona" (brutto termine, lo so) benissimo.

CITAZIONE
Ed ecco comparire la bambina, sono felice che tu abbia scelto lei per smuovere un po' la montagna di disperazione che avvolge Severus.
Quanto mi ha commossa la bimba bagnata e preoccupata per lui e per lui solo, ma sorridende e affettuosa. Judith è un vero angelo, un angelo puro, innocente, sincero alla ricerca di protezione e chi meglio di Severus?

Sono felice che tu abbia apprezzato la scelta dell'utilizzo di Judith in questo capitolo. Ed hai ragione, Judith è un vero angelo.

CITAZIONE
In queste frasi c'è amore e musica, morte e resurrezione. Grande Leonora!
Poi Infinito affetto da parte dell'uomo in nero verso Judith, tenerezza infinita in ogni gesto. Nessuna parola: non serve, nessun invito, la bimba si affida da sola e completamente al "Signor Piton". Puoi chiamarlo come vuoi, ma questa scena rappresenta il vertice affettivo di Severus, capace di proteggere e punirsi per averlo fatto, nello stesso tempo.

Sono sempre felicissima, quando quello che volevo esprimere scrivendo arriva al lettore. E quello che hai detto è ciò che avevo in mente mentre scrivevo la scena (una scena che è stato rilassante scrivere, dopo quella che la precedeva, soprattutto).

CITAZIONE
Ancora un no, ma un no bellissimo preceduto da tanto amore e tanti sorrisi.
Ho deciso di cercare solo quelli nelle tue storie e tu ne sei prodiga, nonostante tutto!

Credo ti convenga (ed è in fondo uno degli scopi della storia... al di là di tutto amore e sorrisi sono presenti in tetralogia), soprattutto considerando la scelta che Severus ha compiuto (quella scelta che lui definisce irreversibile... e qui taccio, altrimenti svelo troppo)
 
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view post Posted on 14/6/2013, 13:54
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CITAZIONE
Credo ti convenga (ed è in fondo uno degli scopi della storia... al di là di tutto amore e sorrisi sono presenti in tetralogia), soprattutto considerando la scelta che Severus ha compiuto (quella scelta che lui definisce irreversibile... e qui taccio, altrimenti svelo troppo)

Non preoccuparti, credo di aver già accettato l'inevitabile. E credo di aver capito già da un po'.
Tuttavia apprezzo gli squarci di cielo azzurro, quando ci sono. ;)
 
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view post Posted on 14/6/2013, 14:12
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CITAZIONE
Il sole era sorto e brillava nel cielo, là dove la luna aveva illuminato il loro notturno incontro d’amore.
Abbracciati, avevano seguito il suo lento e maestoso sorgere: avevano osservato le argentate tenebre della notte stemperarsi nelle tonalità del viola e poi tingersi delle delicate sfumature del lilla prima dell’alba, le dita che teneramente s’allacciavano in un inestricabile nodo d’amore; infine avevano visto sfolgorare l’oro del nuovo giorno, l’uno negli occhi dell’altra.

Questa descrizione di questa particolare alba vale un intero capitolo.
Vorrei saper descrivere colori e situazioni in una simbiosi così perfetta, aspettando il racconto di un amore tanto desiderato e meritato.
E' una notte magica quella appena trascorsa:
CITAZIONE
i volti vicini: occhi negli occhi, labbra sulle labbra, respiro nel respiro.
Sorridendosi.
Il sorriso dolce e bello di Elyn si fondeva con quello adagiato con dolce passione sulle labbra di Severus, regalando loro brividi di voluttà.

Mi è piaciuto molto immaginare quei due sorrisi finalmente l'uno simile all'altro tra sussurri e confessioni, non più lette nei pensieri, ma ascoltate e pronunciate: sono le verità più profonde e l'amore più potente quelli che si pronunciano a fior di labbra durante la prima notte insieme...
CITAZIONE
Erano parole che dipingevano il futuro, chiudevano un’epoca di dolore e aprivano la porta su un’altra vita, finalmente felice e piena dell’amore cui sempre aveva anelato, ma cui s’era condannato a rinunciare per espiare le sue imperdonabili colpe.

Finalmente la parola magica: futuro, una parola negata a Severus da sempre, ma Elyn lo ha convinto, anzi l'amore incondizionato lo ha convinto. Il nome pronunciato da Elyn è dolce anche per chi ne viene appellato ed ogni affettuosità e bacio portano dritti alla dimensione del sogno dove le porte sigillate dalla magia nascondono segreti e inviolabili sorrisi.
CITAZIONE
Ora, invece, Severus le aveva detto che l’amava e nulla più importava se non la rofonda e luminosa dolcezza dei suoi occhi neri da cui traboccava l’amore, il suo sorriso felice ed i suoi baci delicatamente appassionati.
La porta della stanza del San Mungo era sigillata dalla magia e nessuno poteva ascoltare le loro parole d’amore, dolci sussurri di futuro colmi di passione.

So che presto il sottile pigiama di seta nera verrà spazzato via, in fondo Severus si riprende in fretta! :P
 
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view post Posted on 14/6/2013, 14:38
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (chiara53 @ 14/6/2013, 15:12) 
So che presto il sottile pigiama di seta nera verrà spazzato via, in fondo Severus si riprende in fretta! :P

Hihihi... non proprio in frettissima: occorrerà attendere giusto un'altra notte di luna piena...

Edited by Ida59 - 13/7/2015, 13:54
 
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view post Posted on 14/6/2013, 14:41
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CITAZIONE (Ida59 @ 14/6/2013, 15:38) 
CITAZIONE (chiara53 @ 14/6/2013, 15:12) 
So che presto il sottile pigiama di seta nera verrà spazzato via, in fondo Severus si riprende in fretta! :P

Hihihi... non proprio in frettissima: occorrerà attendere giusto un'altra notte di luna piena...

Ecchecavolo!Ma pover'uomo! :D :lol:

Edited by Ida59 - 13/7/2015, 13:55
 
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view post Posted on 14/6/2013, 14:46

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CITAZIONE (Ida59 @ 14/6/2013, 15:38) 
CITAZIONE (chiara53 @ 14/6/2013, 15:12) 
So che presto il sottile pigiama di seta nera verrà spazzato via, in fondo Severus si riprende in fretta! :P

Hihihi... non proprio in frettissima: occorrerà attendere giusto un'altra notte di luna piena...

Ovvero altro 29 giorni.
Povero, pover'uomo... :lol:

Edited by Ida59 - 13/7/2015, 13:55
 
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kijoka
view post Posted on 15/6/2013, 22:14




nr.23

Autore/data: Kijoka – 13 giugno 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Bellatrix Lestrange - Igor Karkaroff - Lucius Malfoy
Pairing: nessuno
Epoca: Post Malandrini
Avvertimenti: AU
Riassunto: Reazioni ad un nuovo arrivo.
Parole/pagine: 1070/2.
Note: In questa storia ho dato una mia personalissima versione di fatti e/o personaggi che non vuole essere verità assoluta, ma solo un'opinione.



Errori

La risata fredda e senz'anima rimbalzò sulla volta e si sparse per la stanza come fumo nero.
Poi la voce tagliente continuò:
- Avanti, Karkaroff... di cosa hai paura? Che qualcuno prenda il tuo posto? Ma sei stato chiamato tra noi... Oh, no... forse temi che i nuovi arrivati ti mettano in cattiva luce con il Signore Oscuro?
Le ultime parole furono pronunciate a bassa voce, quasi con un tono cospiratore, ma che tendeva ad insinuare nella mente dell'ascoltatore quell'indicibile dubbio.
Bellatrix Lestrange stava fissando con i maligni occhi scuri il viso del suo interlocutore, immobile ed attonito.
- N... no, certo che no! E poi lo sai che io non ho paura di niente! - La voce del Mangiamorte era però flebile. - Severus sarà pronto! Gli ho già parlato e spiegato tutto. Mi ha già detto che per il Signore Oscuro farà qualsiasi cosa, qualsiasi! Puoi stare tranquilla, tutto andrà come deve. Però non credo che Lui saprà davvero cosa farne di un ragazzino senza spina dorsale!
Karkaroff aveva alzato la voce, infervorato nella sua difesa, ma era chiaro che temeva una eventuale punizione.
Bellatrix se ne approfittò subito.
Gli poggiò una mano sulla guancia e prese a passarsi la lingua rosea sulle labbra, poi riprese, in tono sommesso, quasi pensierosa:
- Non credo davvero che questo sia un argomento di cui ti debba occupare, mio caro. Sono comunque felice che tutto proceda per il meglio. Sappiamo tutti e due che ciò che Piton ha dovuto fare fin'ora è stata solo una passeggiata tra fiori profumati...
Lo guardò con gli occhi scuri lampeggianti e proseguì:
- Quindi potrò rassicurare il nostro Signore che tutto procede per il meglio? - Era stato un sussurro basso e glaciale.
Karkaroff rabbrividì.
Con un'altra risata Bellatrix si allontanò da lui:
- Dunque, mi raccomando. Piton è affidato a te per l'addestramento. Lui non vuole che si commetta alcun errore, lo sai,... vero?
Il mago abbassò con cautela la testa in un cenno di misurato assenso.
Poi la maga gli voltò le spalle e, incamminandosi, verso la porta lo apostrofò:
- E' per il prossimo giovedì, tutto deve essere pronto. Il nuovo arrivato non dovrà fallire, non te ne dimenticare... è meglio!
La porta si chiuse rumorosamente alle sue spalle.
Karkaroff sembrò crollare su se stesso e lentamente uscì dalla porta di fronte a lui.
Solo a questo punto il mago si mosse dalla posizione dietro l'angolo nascosto della stanza.
Aveva assistito senza volerlo.
Ecco dunque a chi era stato assegnato Severus. Sapeva che era arrivato tra loro e lo aveva cercato nei giorni precedenti, senza trovarlo.
Un lampo d'ira istantanea passò negli occhi azzurri: era sempre stato compito suo prendersi carico dei nuovi arrivati!
Non voleva perdere il suo ruolo: ne era fiero.
Poi di colpo comprese: il Signore Oscuro sapeva che avevano frequentato Hogwarts insieme, anche se in anni diversi. Soprattutto era in grado di conoscere il rapporto che si era creato tra loro dopo la scuola, quando aveva preso l'abitudine di recarsi a Hogsmead, nei week end di libertà, per trovare nuovi adepti, per cercare di portare dalla loro parte i novellini, le anime candide della Scuola di Magia.
Forse solo, e non meno astutamente, non voleva che tra loro potesse rinsaldarsi qualche possibile, antico legame.
Un sorriso ironico si accese sul volto incorniciato da lunghi capelli biondo platino.
Che pensiero sciocco, in fondo cosa avevano in comune?
Severus aveva scelto questa strada per conoscere, per imparare!
Lucius sorrise ancor più apertamente.
Che ingenua follia!
All'ombra del Teschio c'era solo morte. La verità era che nessun tipo di insegnamento poteva prepararti alla prima prova del Signore Oscuro...
Lui lo sapeva bene. Se ne era reso conto quasi subito.
In realtà aveva sempre avuto chiaro nella mente il suo scopo e sapeva che lo avrebbe perseguito con tutto se stesso, perché era ciò che sognava fin da bambino. Proprio qui aveva trovato ciò che da anni cercava: il potere.
Ora tutti lo temevano e lo rispettavano, il suo rango di Purosangue lo metteva un gradino sopra gli altri e Malfoy sapeva approfittarne a suo vantaggio.
Questa situazione aveva un prezzo, certo.
Aveva rinunciato a tanto, forse a quasi tutto, ma aveva ciò che voleva e nessuno glielo avrebbe mai tolto!
Sicuramente non Severus, con la sua insicurezza e la sua sete di sapere!
Il viso si accese di un'espressione crudele: non sarebbe durato nemmeno un mese!
Che sarebbe successo poi? Questo non era un club da cui poter uscire...
Se ne sentì incredibilmente responsabile.
Gli aveva parlato molte volte degli ideali perseguiti dal Signore Oscuro, prima di far parte lui stesso del gruppo eletto.
Forse erano state anche le sue parole ad attrarlo...
Anche se chissà cosa lo aveva definitivamente convinto!
Non poteva essere stato quello stupido di Mucilber. Lui e i suoi terribili giochi di prestigio per mostrare a tutti quanto fosse bravo con la magia oscura!
No, doveva aver considerato ben altro!
Forse proprio il fatto che quasi tutti i compagni della Casa Serpeverde si erano uniti al Signore Oscuro? Sicuramente non seguendoli si sarebbe trovato isolato e forse perfino additato come spia.
E Piton era già abbastanza solo...
Se fossero state davvero le sue parole a portarlo lì, allora la morte precoce del vecchio compagno di scuola avrebbe finito con essere merito suo!
No.
Severus poteva essere ingenuo, ma non era stupido, non lo era mai stato. Neanche quando passava il suo tempo con quella figlia di Babbani, la rossa Evans.
In ogni caso ora non c'era più nulla da fare. Doveva solo stare al suo posto e vedere come si evolveva la situazione.
Piton avrebbe magari potuto stupirlo.
Scosse silenziosamente la testa: aveva smesso da tempo di credere nelle persone.
Erano in pochi a riuscire a sorprenderlo e in quel campo il Signore Oscuro era unico.
Ricordava bene cosa aveva dovuto sopportare per passare l'esame d'ingresso. Severus ne avrebbe avuto la forza? La sua determinazione lo avrebbe sorretto abbastanza da permettergli di superare quella terribile prova?
Il primo incontro, quasi un banale colloquio, non aveva alcun significato.
Di lì a pochi giorni il nuovo adepto avrebbe dovuto compiere una scelta.
La scelta che avrebbe sancito l'ingresso tra i mantelli neri o la sua morte.
Cosa avrebbe scelto Piton?
Ma soprattutto ce l'avrebbe fatta a scegliere?
Si stava facendo tardi.
Si guardò intorno e, controllando di essere sempre solo, uscì dalla porta, il volto corrucciato in oscuri pensieri.

Edited by Ida59 - 13/7/2015, 13:55
 
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kijoka
view post Posted on 16/6/2013, 22:17




Sulla via del tentativo di rimettermi in pari coi commenti, da qualche parte dovevo cominciare!
Non ce la facevo a leggere un capitolo per volta.
Ho dovuto cambiare metodo e così ho cominciato con una serie per volta.
Oggi mi metto in pari coi commenti alle storie di Ida.

Nr.6
Inconcepibili

Severus, ti prego, sorridi ancora.
A lei e a me che sto leggendo.
Ogni volta che lo fai riesco ad immaginarlo, così vividamente dentro di me, che riesco a commuovermi.
Per il significato di quel sorriso, perché la vita vince sempre e anche questa volta lo sta facendo.
I pensieri descritti sono un’immensa dispensa di emozioni, che sfumano una nell'altra, mentre le parole spingono avanti gli occhi.
E ogni cosa sembra possibile.
Non solo il perdono, non solo l'amore.
Ogni cosa troverà la via e tornerà in una vita che l'aveva abbandonata, per una gelida solitudine, in uno sterile silenzio.
Ora tutto ciò non è più.
Niente più solitudine e il silenzio, ora obbligato, diventa solo un passaggio, nel quale si sublimeranno le future parole.

nr. 7
Non voglio morire

Un'altra piccola perla della collana che stai, piano piano, componendo per noi.
Impagabile la rabbia e la determinazione che si leggono nelle parole di Elyn.
Lei vuole assolutamente che Severus viva!
Disposta a combattere perfino (e forse) contro una persona che è stata importante nella sua vita. E che sentimenti contrastanti può far nascere nell'animo di seguito questa strenua difesa del suo operato!
E allora ciò che lo guarirà forse non sarà solo la pozione... Altri, e ben più potenti, balsami è capace di produrre una donna che ama!
Forza Severus ora tocca a te: sforzati di produrre qualche miglioramento, perché lei possa continuare a curarti!
Il particolare che però ho amato totalmente è il riuscire a far penetrare (in tutti i sensi possibili) l'amore di Elyn in Severus. Ida li ha materialmente uniti, anche se lo stesso legame è una cosa così effimera. Stupendo!

nr. 8
Comprensione

Qualche spiegazione, piano piano, fa luce sulla vicenda che, mattone dopo mattone, fa crescere questa emozionante storia.
Credo che in questo ulteriore passo, verso la comprensione completa, chi ama Severus non possa fare a meno di immedesimarsi quasi completamente nella situazione di Elyn. Ida ha semplicemente descritto ciò che ogni nostro cuore sa, e prova. Sebbene diverse, credo che ognuna di noi (e parlo di me per prima) abbia sognato almeno una volta di regalargli quel perdono a lungo atteso e mai giunto.
La dolcezza di Elyn mi spiazza e mi gratifica, perché in fondo forse mi appartiene.
Però è realmente splendido leggere i suoi pensieri mentre mette in contrapposizione la figura dell'antico amore per Lily e ciò che sente nel trasporto della donna che lo sta curando. E quanto mi è piaciuta quella breve, quasi casuale domanda!
L'inizio della risalita è forse già cominciato...

nr. 9
Il calderone della mente

Ma quanto mi piace questo loro capirsi senza parlarsi, solo tramite i pensieri! Ma soprattutto è bellissimo leggere nella mente di Severus insieme a lei!
E nel passaggio in cui Ida gli fa distillare la pozione, ecco quel momento mi ha praticamente rapito. L'autrice è bravissima a descrivere il modo in cui Severus lavora, ma anche ragiona e giunge alla conclusione che lo porterà di un passo davanti a chiunque altro.
Forse potrà suonare esagerato, ma per me quel passaggio è esaltante!
E la cosa ancor più bella è che il tutto si compie con un appena accennato sorriso di Severus a chiudere un attimo indimenticabile.
E devo ringraziare Ida per come è capace di evocare in me la stessa felicità che pervade ogni capitolo di questa storia dedicata solo ed esclusivamente a lui: a Severus.

Nr.10
Pensieri come parole

Ed ecco che il miracolo si è compiuto: l'unione fa la forza, cioè insieme sono riusciti a fare ciò che Elyn da sola non poteva.
E' così bello leggere la sua rinascita.
Piano, senza fretta, assaporando ogni dolce momento.
E piano piano anche i sentimenti mai provati vengono a galla, scoperti come dentro uno scrigno prezioso appena aperto, fonte di tesori inestimabili.
E poi togliamoci Lily dalla testa e dal cuore, finalmente!
Libero di provare nuove soluzioni, testare sentimenti pressoché sconosciuti e tramutare ciò che era malato in qualcosa che rappresenta la vita stessa!
E anche la fine è un tributo alla nuova felicità di Severus.
Oh, è davvero bellissimo condividere i loro pensieri e i loro sentimenti! Regala un senso di dolcezza e profonda appartenenza anche a chi legge, a me almeno.
E anche una sensazione impagabile, a mio avviso, quando è riferita a Severus: pace.

Nr.11
Maschera infranta

Il ricordo di ciò che Severus era. Straziante e profondamente emozionante.
Ma ora Severus non è più così. La nuova occasione, e la persona che gli è accanto, lo hanno profondamente cambiato. Tanto da fargli avere i pensieri giusti per l'emancipazione dal dolore cui si era votato. Finalmente arrivano le considerazioni che avrebbe dovuto fare molti anni prima.
L'ho già detto, lo so. Mi è davvero difficile trovare altri aggettivi per descrivere il sollievo e il senso di appartenenza che riesci a farmi provare nelle righe di questa ... storia a puntate!
Divento monotona, ma Ida è capace, con le sue parole, di far entrare anche nel mio cuore la felicità.
I motivi sono certo diversi da quelli da lei descritti per i protagonisti, ma ciò che mi rimane ogni volta è questa sensazione di contentezza estrema. Grazie!

nr.12
Sorriso tra le lacrime

Le descrizioni dei particolari che appartengono a Severus sono sempre coinvolgenti e splendidi, non fa difetto l'ultima frase di questo brano!
Dunque piano piano la situazione si delinea. Il lettore entra, in questo nuovo modo di essere e di pensare, in un modo realmente straordinario: attraverso i suoi pensieri e le sue sensazioni. Sembra quasi di condividere con Elyn quella magica possibilità di leggere ciò che si trova nella mente di Severus come in un libro aperto.
E' forse questo che mi emoziona di più: essere presente nella sua testa quando il pensiero si forma, mentre le idee convergono.
Questo mi porta direttamente a provare ciò che lui prova, nel momento stesso in cui lo prova. Bellissimo!

Nr.13
Bella

Quando Ida mette Severus in situazioni così fa nascere in me una tenerezza infinita!
Pensare a Severus in imbarazzo mi fa provare comprensione e disagio insieme.
Il brano è davvero trascinante.
Splendida Elyn che anche adesso (soprattutto adesso!) sa comprendere.
Estremamente emozionante e anche diverente, in particolar modo quando in lui si fa largo un altro tipo di pensiero…
Che cosa magnifica, almeno per me, capire che Severus finalmente guarda Elyn con gli occhi di un uomo, e non più di un paziente. Ma ancora di più: Severus guarda la donna accanto a lui con il cuore di un uomo. Un uomo che ha sempre portato dentro di sé l'amore, senza riconoscerlo, scambiandolo per qualcos'altro.
E' giunto il giusto momento per far volare alto il cuore, insieme ai pensieri. Ma piano... forse è ancora presto...

Nr.14
Angelo del perdono


E’ molto divertente leggere Severus alle prese con pensieri quasi adolescenziali... chissà poi se da adolescente li abbia mai avuti!
CITAZIONE
Severus chiuse gli occhi e deglutì dolorosamente il suo passato.

Bellissima frase, straziante ma stupenda!
Come pure è estremamente interessante capire che, ora, chi parla del suo passato lo vede sotto una luce nuova. E quella stessa persona può aiutarlo a portare ogni cosa al suo vero significato.
CITAZIONE
- Basta soffrire, Severus, concediti infine il perdono che meriti!

Sìììììììì, esatto!! Perdono, sìììììììì!!! Fantastica Elyn: mi sono commossa io per lui!
Sono convinta che solo un amore profondo possa donare il perdono, vero e totale.
Non so perché ma credo che Elyn desideri ciò che tutte noi da sempre desideriamo: che Severus cominci ad amare prima di tutto se stesso per permettersi di perdonarsi.
Il perdono stesso di Elyn sembra preludere ad una simile eventualità.
In fondo Severus è cambiato e potrebbe perfino giungere a pensare una cosa simile.
O almeno io me lo auguro con tutto il cuore.

Nr.15
Capricci

Mi piace molto il rispetto che sempre traspare dagli atteggiamenti di Elyn, la quale è capace anche di prendere Severus bonariamente in giro, magari anche se solo con il pensiero, che non sempre lui legge!
Ma in fondo questo non è uno scambio di scherzi tra innamorati? Non succede davvero?
CITAZIONE
Dannazione, continuando così il pigiama non sarebbe comunque bastato.

Brano davvero impagabile! Questa espressione senza protezione alcuna di un momento intimo è davvero magnifica!
E poi il momento arriva. Da qui in poi credo che la sua mente si dividerà in due: quella pubblica (che Elyn vede) e quella privata (cui lei non ha accesso)... ma sono sicura che non durerà a lungo!
CITAZIONE
Riaprì gli occhi solo per ritrovare il nero delle proprie iridi riflesso nel nocciola chiaro di Elyn che gli sorrideva sempre più maliziosa facendo dondolare tra le dita un paio di slip.
Neri. Ovvio.

Altro momento bellissimo, davvero! Mi hai strappato quasi una risata solo al pensiero della faccia di Severus alla vista dell'indumento!
E poi Ida ci riporta con un balzo verso quello che è la realtà: Severus si è sempre negato la sua umanità.
E' gratificante leggere Elyn che gliela restituisce come fosse un regalo.
Una breve storia piena di dolce divertimento, che ci mostra un Severus un po’ più rilassato e forse finalmente in gara coi propri sentimenti.
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[color=yellow]Continuo...

Nr.16
Sorriso

CITAZIONE
Severus si ritrovò con le labbra sottili dischiuse in un sorriso, senza neppure sapere come s’era formato.

Un sorriso d'orgoglio? Sì, lo è. Ed è bellissimo pensare che possa essere orgoglioso di qualcuno... Sì, Severus è cambiato.
CITAZIONE
All’inizio fu solo un accenno di sorriso, nato spontaneo su labbra troppo a lungo strette in una morsa di dolore e disprezzo di sé.
Fu un sorriso puro, nato dal profondo, dall’abisso oscuro della colpa, ma desideroso della luce dell’amore.
E il sorriso uscì prepotente, spezzando i vincoli del passato, rompendo le catene della colpa, travolgendo lo strazio dei rimorsi.
Sì adagiò lieve sulla bocca del mago, finalmente consapevole di ciò che stava accadendo, e divenne il suo sorriso, il sorriso di Severus.

Questo breve brano è semplicemente la storia di un sorriso. Il sorriso di Severus! Che cosa esaltante!
CITAZIONE
Un sorriso vero, sconosciuto da troppi anni a quelle labbra sottili, aride d’amore.

Bello bello bello e ancora bello... non ho più parole!
CITAZIONE
Un sorriso che liberava il suo cuore dalla gelida gabbia in cui l’aveva costretto per tutti quei lunghi anni di solitudine e sofferenza

Sì, finalmente non è più solo, finalmente si lascia andare ad una manifestazione dei nuovi sentimenti che lo stanno inondando!
CITAZIONE
Un sorriso che lo riportava in vita e liberava le ali della speranza dalle colpe che Elyn aveva saputo perdonare.

Questa credo sia la cosa davvero più importante di tutte, quello che davvero gli ha permesso di sperare e di voltare pagina.
CITAZIONE
Un sorriso prezioso.e
Un sorriso di Severus.
Solo per lei.
Per Elyn…

Sì, per lei, solo per lei!
Ma allora perché Elyn non è lì a vederlo??
Il primo sorriso di questo tipo, proprio di Severus, è un avvenimento unico e senza precedenti!
Ok, ok ho capito: lo vediamo noi e questo è sufficiente!
Però grazie, Ida!

Nr.17
Occlumanzia

CITAZIONE
...ed Elyn ne aveva perfettamente compreso la ragione.

Ma certo che sì, è una donna!! Come potrebbe non avere compreso? Magari non totalmente, ma di qualcosa si sarà ben accorta!
CITAZIONE
A dire il vero, la Guaritrice aveva precisato adorabilmente umano, e lo aveva sussurrato con infinita dolcezza, ripetendo anche il suo nome, come sempre.

Non c'è altro da dire: certo che Severus imbarazzato è ADORABILMENTE umano, non c'è alcun dubbio!
CITAZIONE
Severus sorrise con indulgente imbarazzo a quel se stesso così fragilmente umano con il quale era obbligato a venire a patti.

Adorabile ancora il Severus che cerca di essere indulgente con se stesso, che scende a patti con il proprio io per vedere se stesso con gli occhi di lei.
CITAZIONE
Povera Elyn! Come avrebbe potuto comprendere i sentimenti che il mago provava, quando lui stesso non era capace di districarsi del tutto dai fantasmi del passato che ogni tanto ancora si intromettevano nella luce del presente gettandovi ombre scure?

Anche se non ha capito tutto sono certa che "sente" che qualcosa è cambiato. Magari non riesce ad afferrare bene cosa sta succedendo, ma avrà tutti i sensi all'erta!
CITAZIONE
Elyn conosceva tutto del suo passato, ma cosa aveva capito della confusione del suo presente?

Assolutamente sì!
Come può una donna arrivare ad innamorarsi di lui e poi non comprendere cosa significhi per lui riprendere le redini della sua vita? Anche solo per quanto è successo, chiunque lo ami può capire cosa sta passando. Magari non nei più intimi dettagli, ma comunque è sicuro che Elyn può comprendere la confusione in cui è immerso.
Un altro bel titolo. Perché qui l'occlumanzia è intesa quasi al contrario di quello che il lettore si aspetta.
Difesa, sì, ma a difesa di un'altra persona e non contro di essa. L'occlumanzia è figlia del rispetto che Severus ha per Elyn e non perché non abbia fiducia in lei o la tema. Che bello rivoluzionare così la lettura di una sola parola!

Nr.18
Confusione

CITAZIONE
Il mago era estremamente confuso e non riusciva più a riconoscere il suo corpo, soprattutto, che sembrava voler vivere a pieno quella calda estate e si ribellava ad una castità troppo a lungo imposta. In certi momenti gli sembrava quasi di essere tornato un adolescente in preda alle tempeste ormonali della pubertà!

Già, esatto quello che ho pensato io nella storia precedente! Certo deve essere assolutamente sottosopra per questa faccenda! Lui che ha fatto del controllo totale il suo stile di vita adesso deve fare i conti con il suo stesso corpo che non gli risponde più... Però questa volta è una sensazione piacevolissima, se non contiamo l'imbarazzo che gli provoca.
CITAZIONE
Solo perché adesso aveva trentotto anni suonati e certe cose, le conosceva, mentre il giovane Severus era del tutto castamente ingenuo?
No, non era quello il motivo.

No il motivo è che quell'amore non era un vero amore. Era un sentimento puro, ma che è rimasto cristallizzato nel tempo.
Un amore idealizzato e "distaccato" come cantava secoli fa un nostro sommo poeta babbano. Ma questo tipo di sentimento nulla ha che fare con il vero amore, quello che ti coinvolge non solo con la mente, ma anche con il cuore e coi sensi, soprattutto!
CITAZIONE
Elyn non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo, ma il mago l’aveva letto nei pensieri che la Guaritrice, nello sforzo di comprendere i suoi, non proteggeva mai, forse anche ritenendo che lui non avesse ancora abbastanza energie magiche per esercitare la Legilimanzia.

A me piace pensare semplicemente che lei non voglia schermarli, che desideri che Severus veda tutto, per far sì che si fidi di lei, per far sì che possa confidare nel suo aiuto e, perché no, creda al suo amore.
CITAZIONE
Vedeva le proprie mani sfiorare piano il corpo di Elyn e, per la prima volta da tanti anni, non erano più sporche di sangue.

Questa è un immagine bellissima, che sono anni che la voglio vedere scritta e non l'ho mai fatto, neanche io... grazie, di nuovo, Ida!
Sono anche felicissima che si sia finalmente tolto di torno il fantasma di Lily!Ora è davvero libero, ora può decidere della sua vita.
Che bello vederlo senza le catene del rimorso e lontano dai pensieri dolorosi, ma solo confuso tra mille sensazioni e pensieri nuovi ed inesplorati. Una terra nuova, tutta da scoprire!

Nr.19
Elyn

Una rara prova di totale fiducia. Un momento indimenticabile per Elyn. Tutta la dolcezza del mondo negli occhi castani che lo guardano.
E che poesia quelle dita che si sforano, lasciando passare tra esse una scarica di elettrica passione, ma più di ogni altra cosa di un amore ancora non confessato.
Splendido brano che, con la sua delicatezza, ha lasciato in me una sensazione di stupita felicità. Forse proprio ciò che deve aver provato la stessa Elyn quando Severus le ha fatto comprendere che forse i momenti dell'attesa erano finiti.

Nr.20
Amore

Oh, Ida, davvero non ho più parole, nè aggettivi per comunicarti il mio entusiasmo per questa storia delicata e dolcissima!
Ogni piccolo brano mi porta più in alto sui gradini della felicità! E' come avere un regalo bellissimo e pieno di sentimento, ogni settimana! Ora capisco cosa volevi dire...
Mi dispiace confessarlo ma non credo sarò mai capace di scrivere come tu fai, nello stesso modo coinvolgente ed emozionante!
Questo piccolo brano sembra la magnifica gemma che sormonta lo scrigno di preziosi che hai scritto fino ad ora. Almeno per me.
I pensieri di Severus, il suo totale affrancamento dal suo passato, la sua delicatezza di pensiero che fa a botte con la sua fisicità, la certezza di un nuovo, splendido futuro sono solo una parte di ciò che mi ha fatto amare sopra ogni altra (fin'ora) questa particolare storia. L'ho letta e riletta senza stancarmi mai. Magnifica!

Nr.21
Chiaro di luna

La storia dell'addio, la chiamerei.
Severus passa in rassegna i suoi ricordi e ad ognuno di essi dà l'addio.
Forse un pochino malinconico, perché proprio questi ricordi sono stati la sua unica realtà fino a pochi giorni prima.
La cosa bella è che lascia un luogo conosciuto per un luogo sconosciuto, ma a lungo desiderato, e questo rende tutto molto più gradevole e sereno.
Tutti i ricordi più importanti sono valutati e rivisti sotto la luce dello sguardo di Elyn , che ormai per lui significa il futuro e tutto prende un altro colore, tutti i tasselli vanno al loro giusto posto e la mente di predispone a guardare avanti, solo avanti.
Un altro miracolo di Elyn… benedetta Elyn!!
Mi piace molto questo continuare a ripetere il suo gesto di deglutire.
Sembra che da quella ferita debbano passare tutti i suoi più terribili ricordi e tramite il dolore della deglutizione vengano automaticamente affrancati, espiati, perdonati.
Ma solo un sorriso può illuminare la sua notte, quella notte che è stata avvolta attorno a lui per anni, ma cupa e solitaria.
Ora invece le notti non saranno più piene di solitudine, ma piene di una gioiosa luce, come le sere d'estate rischiarate dalle lucciole.

Nr.22
Sogno

Mai titolo fu più azzeccato di questo!
Un sogno di storia che finalmente ci fa assaporare la gioia del primo abbraccio, forse del primo bacio.
Quanto abbiamo atteso questo, noi che leggiamo!! Ed è estremamente emozionante ora che sta accadendo!
Chi legge vuole continuare a leggere per vedere se questa volta succederà davvero, ma il titolo trattiene, sembra un avvertimento. Forse non è tutto reale, anche se lo sembra proprio!
Elyn sicuramente ha fatto una scelta importante, per la vita di Severus, certo, ma anche per se stessa. Sempre vicina, sempre disponibile, sempre attenta e premurosa. Sì, un angelo, un vero angelo! La mia unica speranza è che adesso riesca davvero a condurre Severus con sé nel Paradiso in terra.
Ma conoscendoti non ho molti dubbi a proposito!

Nr.23
Sussurri di futuro

Solo il titolo è tutto un programma e, prima ancora di cominciare a leggere, già mi lecco i baffi! :D
CITAZIONE
Dalle labbra sottili del mago usciva solo un sussurro tiepido, senza il suono della sua voce profonda…

Non so perché, non chiedetemelo, ma questa frase mi ha dato un vero brivido… no, forse lo so, è solo perché ho immaginato.
Sì, avevo proprio ragione! Questo racconto è una delle perle più preziose (almeno per me) della delicata collana di Ida, piena di emozioni e inaspettate certezze.
Non sarà stato facile rimanere in un ambito così…”casto”, ma da lettrice (fin troppo) romantica questa piega presa dalle cose l’ho semplicemente adorata. Perché è tutto così soave, soffuso e, soprattutto, profuso di un amore intenso, quasi tangibile a chi legge.
Parole essenziali, non solo importanti, ma che nessuno (neanche noi che leggiamo) ha il piacere di ascoltare.
Solo i due protagonisti e il loro amore. Soli, lontani anche da noi spettatori che seguiamo con trepida attenzione il dipanarsi della vicenda.
Ida è riuscita a rendermi reale la situazione con questo piccolo accorgimento. E’ come se Elyn e Severus siano reali e per me debba esserci un limite, che non potrò mai valicare.
Ma la magia del loro amore e della felicità che Ida sta donando a Severus mi permette di fare qualcosa di più: di immaginare e costruire io stessa, nella mia mente le parole che non ho potuto ascoltare.
Che splendida magia è la scrittura!
Ki

Edited by Ida59 - 13/7/2015, 13:56
 
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view post Posted on 17/6/2013, 22:04
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Mi metto un po' in pari con il sorriso n. 16.
Ammetto é più zuccheroso di quello che credevo, ma con il sorriso 17 ritorno la solita, depressa e dura elly.

n. 16

Titolo: Semplice normalità
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One shot
Rating: Per tutti
Genere: Generale
Personaggi: Severus Piton, Hermione Granger
Pairing: Severus / Hermione
Epoca: Post 7 libro – Epilogo alternativo
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Lui, Severus Piton, ex Mangiamorte, ex spia, assassino di Silente, Preside di Hogwarts che aveva una discussione del tutto normale con Hermione Granger, ex studentessa, ex Grifondoro, ex di Weasley e avvocato delle Creature Magiche del Ministero.
Parole: 1459
Note: E’ il seguito di Alla luce del sole

Semplice normalità


Il mago stava ascoltando un vecchio disco appartenuto a sua madre; era seduto sul divano dalla stoffa consumata e leggeva distrattamente un libro.
Ogni mezz'ora sollevava lo sguardo scuro e fissava le lancette dell'orologio sulla mensola del camino. Più di una volta si era chiesto se quel maledetto aggeggio non fosse stato incantato per andare più lentamente. Le lancette si muovevano troppo piano per i suoi gusti.
Lei aveva promesso di andarlo a trovare finiti i festeggiamenti, ma, vedendo l'ora, era ormai tropo tardi. Probabilmente aveva cambiato idea.
Era umiliante per il suo orgoglio ammettere che gli mancava.
La solitudine era sempre stata una compagna fidata. Un'amica e complice con cui aveva trascorso la maggior parte della sua vita insignificante. La conosceva, si fidava di lei e dei segreti che sapeva portare.
Ma da quando quel ciclone riccioluto era entrato nella sua vita, tutto era diverso. E la solitudine era diventata una nemica, i suoi silenzi, che solitamente apprezzava, erano troppo pesanti da sopportare.
Chiuse il libro e si alzò piano. Prese la bacchetta dal tavolino e con un leggero colpo spense il grammofono.
Decise di andare a letto, convinto che non sarebbe più venuta.
Mentre si accingeva a salire le scale che portavano al piano superiore sentì la maniglia della porta d’ingresso tremare, si voltò stringendo la bacchetta - un riflesso ormai così automatico che non lo avrebbe mai lasciato – e osservò la maniglia abbassarsi leggermente.
Era già pronto a scagliare una potente fattura quando la porta si aprì quel tanto che bastava per fare entrare Hermione. Era ancora fasciata dal vestito color carta da zucchero che aveva comprato per il matrimonio di Potter, i capelli legati in un'alta coda, truccata in modo leggero e semplice.
Sussultò spaventata quando lo vide sulle scale.
- Sei ancora sveglio? - gli domandò chiudendo l'uscio.
- Avevo del lavoro da finire. - mentì, non poteva assolutamente ammettere che la stava aspettando – Com'é andato il matrimonio?
Hermione sorrise, come solo lei sapeva fare, scaldandogli quello che restava del suo cuore martoriato da due guerre e da un distruttivo amore mai corrisposto.
- Bene. Ginny era bellissima e Harry molto emozionato. Molly ha pianto per tutta la cerimonia, mentre Gerorge e Ron hanno fatto esplodere dei Fuochi d'Artificio con innesto ad acqua. Credo che Ron abbia un gran futuro in quel negozio, non sarà come Fred, ma ha delle buone idee.
A Severus quelle informazioni non interessavano minimamente, ma voleva esser gentile. E voleva, in qualche modo, entrare in quel mondo dove si sentiva sempre di troppo, dove la luminosità dello sguardo di lei era offuscato dall'oscurità del suo animo.
Hermione sollevò un pacchettino che aveva in mano e che prima non aveva notato.
- E' una fetta di torta nuziale. Ginny ha insistito di portartela, le ho detto che non ami i dolci, ma non ho saputo dirle di no. E' buona, al cioccolato.
Severus si rese improvvisamente conto di essere ancora sulle scale, scese gli scalini che lo separavano da lei e la seguì nella piccola cucina dove Hermione stava appoggiando la torta sul tavolo.
Le mise una mano sulla spalla, lei si voltò e gli circondò il collo con le braccia raggiungendo le sue labbra con un delicato bacio. Leggero e profumato di torta al cioccolato.
- Mi sei mancato. - gli sussurrò con un lieve sorriso sulle labbra – E sono distrutta. Tutti i parenti di Ginny volevano ballare con me. Non ho saputo dire di no a tutti, zio Reginald è un pessimo ballerino. Ho i piedi doloranti. - gli sfiorò le labbra con un altro delicato bacio - Avrei voluto ballare con te. Ma, forse, é stato meglio che tu non sia venuto.
Il mago sollevò un sopracciglio fine.
- Così potevi ballare con tutto il clan Wealsey?
Hermione lo sciolse dal suo morbido abbraccio con una risatina che a Severus sembrò un suono celestiale. Gli piaceva come risuonava la risata di Hermione in quella casa che per anni aveva solo raccolto urla di odio e lacrime di dolore.
- C'era la Sketeer. - gli disse appoggiandosi allo schienale di una sedia e iniziando ad armeggiare con i lacci delle scarpe col tacco alto. Severus fece una smorfia disgustato – Per tutta la cerimonia non mi ha tolto gli occhi di dosso e continuava a guardare il giardino della Tana come se si aspettasse di vederti comparire da un momento all'altro. E per quasi tutti i festeggiamenti è andata in giro a chiedere di noi due, ignorando Harry e Ginny. Alla fine Ron le ha sciolto nel vino una pasticca vomitosa. - ridacchiò divertita togliendosi la prima scarpa – Abbiamo scoperto che le pasticche vomitose non devono mai essere mischiate all'alcool.
Quando riuscì a togliersi anche la seconda scarpa, Hermione fece un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi.
- Oh ti ringrazio Morgana... - mormorò lasciandole cadere a terra – mi stavano uccidendo. Posso dormire qui? - gli chiese – Sono troppo stanca per smaterializzarmi fino a casa, non vorrei spaccarmi.
Annuì incantato dalla semplicità di quella scena.
Lui, Severus Piton, ex Mangiamorte, ex spia, assassino di Silente, Preside di Hogwarts che aveva una discussione del tutto normale con Hermione Granger, ex studentessa, ex Grifondoro, ex di Weasley e avvocato delle Creature Magiche del Ministero.
Se glielo avessero detto qualche anno fa sarebbe scoppiato a ridere, anzi avrebbe solo sollevato un sopracciglio scettico.
Invece stava proprio accadendo questo.
In fin dei conti erano una coppia come tutte le altre.
Più o meno.
Hermione sorrise di nuovo e accennò ad una doccia e ad un cambio d'abiti. La seguì con lo sguardo su per gli scalini fino a quando non voltò verso il corridoio. Tornò in salotto accompagnato dai tipici rumori della normalità, passi sul pavimento, una porta che viene aperta, lo scroscio delle doccia, il profumo del bagnoschiuma ai fiori di patchouli – fragranza che all’inizio trovava ridicola, ma che ora amava sentirle sulle pelle e nella sua casa – e la sensazione di calore che sapeva darti solo una famiglia.
Una famiglia felice.
Si ritrovò a sorridere mentre faceva scorrere un dito sui vecchi dischi di sua madre. Prese uno dei vinili e lo mise sul giradischi abbassando la puntina al punto giusto.
Dal grammofono uscì un lieve fruscio, poi la musica soave e lenta riempì la stanza.
Il mago sgranò gli occhi riconoscendo quella canzone. Era la preferita di sua madre.
Un pomeriggio, quando era ancora piccolo, prima di vedere Lily giocare con Petunia al parco giochi per la prima volta, sua madre stava ascoltando quello stesso disco in piedi nel salotto, mentre il sole di Giugno invadeva la casa.
Lui stava giocando sul pavimento.
Suo padre era rientrato prima dal lavoro, era felice. Forse l’unica volta che lo ricordava sul sorriso sulle labbra.
Aveva preso sua madre e avevano iniziato a ballare su quelle lente note, entrambi sorridenti.
Era un ricordo sbiadito nel tempo, vecchio di troppi anni per essere del tutto felice. Quei sorrisi erano stati sostituiti in fretta – troppo in fretta - dalle lacrime e dal dolore. Quelle note dalle urla. E l’immagine dei suoi genitori allegri era stata sostituita da due persone che litigavano per qualsiasi cosa.
- Che bella canzone.
La voce di Hermione lo destò da quel ricordo non del tutto felice, camminava scalza, indossava una sua camicia come faceva ogni volta che dormiva a Spinner’s End, i capelli erano umidi.
Bellissima in quella sua normale semplicità.
- Sì,- confermò – è una bella canzone.
Avrei voluto ballare con te.
Stirando le labbra in un sottile sorriso allungò una mano in un muto invito.
La strega si strinse a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Si muovevano piano, seguendo più il ritmo dei loro cuori e dei loro respiri piuttosto che la musica.
Severus le accarezzò i capelli, annusandone il profumo di pulito, sentendo il corpo di Hermione aderire al proprio.
Così semplice.
Così naturale.
Così normale.
- Sei felice con me, Hermione? - glielo domandò a bruciapelo, senza pensarci, come faceva ogni volta che la paura di non renderla felice come meritava lo assillava.
Lei sollevò la testa dalla sua spalla e lo fissò negl'occhi, amava quello sguardo innamorato. Amava che quello sguardo innamorato fosse rivolto a lui.
E, come ogni volta, attendeva con un sussulto al cuore quelle due parole che erano in grado di farlo sentire in pace con il mondo e con la sua anima oscura.
- Ogni giorno. - gli ripose con un sorriso.
Il mago ricambiò il sorriso e si chinò a baciarla.
Un bacio lungo, lento e profondo che aveva il sapore dell'amore dal retrogusto di cioccolato.
Hermione tornò ad appoggiare la nuca sulla sua spalla con un sospiro felice.
Restarono in silenzio a ballare in uno stretto abbraccio.
La musica riempiva il salotto.
L’amore i loro cuori.

Edited by ellyson - 19/6/2013, 13:10
 
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view post Posted on 18/6/2013, 17:34
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Semplice normalità di Elly

Più dolce del solito, ma dolce alla Elly!
Leggerti mi mette allegria, mi fa sentire bene con me stessa e con il mondo, Severus mi ha strappato più di un sorriso quando guarda l’orologio finge di leggere, insomma: aspetta.
CITAZIONE
Era umiliante per il suo orgoglio ammettere che gli mancava.

Ma in cuor suo Lui è consapevole della mancanza del ciclone riccioluto. Tanti e gradevoli gli accenni al suo passato che non è un passato da sottovalutare, ma al cuore non si comanda.
Non posso trascrivere tutti i passaggi che mi hanno emozionato, perché sarebbero tanti, troppi, ma il gusto della normalità, della vita in famiglia,anzi come dici bene tu:
CITAZIONE
la sensazione di calore che sapeva darti solo una famiglia.
Una famiglia felice.

quelli sono stati davvero momenti dolci e bellissimi. Quante volte vivendoli nella vita di tutti i giorni non sappiamo apprezzarli: mi hai fatto riflettere. Per questo mi sono sentita in pace con il mondo, perché hai trasmesso con le tue parole quella sensazione a pieno. E’ stato giusto e amorevole da parte tua far provare anche a Severus quel bene, rumori e odori qualsiasi che rendono felice l’esistenza.
Grazie Elly, Severus sorride ed io pure.
 
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view post Posted on 18/6/2013, 18:01
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CITAZIONE (chiara53 @ 14/6/2013, 15:41) 
CITAZIONE (Ida59 @ 14/6/2013, 15:38) 
Hihihi... non proprio in frettissima: occorrerà attendere giusto un'altra notte di luna piena...

Ecchecavolo!Ma pover'uomo! :D :lol:

CITAZIONE (pingui79 @ 14/6/2013, 15:46) 
Ovvero altro 29 giorni.
Povero, pover'uomo... :lol:

Eeeehi! Ma che pretendete!!! Ancora non si regge in piedi, poverino! Lasciamogli riprendere almeno un pochino di forze per fare le cose per bene, come piace a lui!

Edited by Ida59 - 13/7/2015, 13:57
 
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Autore/data: Alaide – 8-20 aprile 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-Shot
Rating: per tutti
Genere: Drammatico, Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Ma sapeva che Judith non meritava nuove sofferenze, che la sua anima innocente avrebbe dovuto essere preservata.
E poteva esserlo accanto a quella giovane che gli sorrideva triste con occhi umidi di lacrime non ancora versate.
Nota: Questa è l’ultimo capitolo di Tetralogia, ma non è la fine della storia. Il progetto iniziale prevedeva un altro finale, che però non aveva spazio bastante perché venisse fuori bene. Ci sarà quindi un’altra serie di sorrisi (Sinfonie) che comincerà, all’incirca, dove ho concluso questa prima parte della storia.
La storia è il continuo di Affetto
Parole: 1570

Tetralogia

14. Terza Giornata. Atto III. Una scelta


Melusine si sentiva incredibilmente nervosa, mentre entrava nell’ospedale. Era la prima volta che il signor Piton le chiedeva di recarsi nella sua stanza. Ricordava perfettamente che quattro giorni prima, quando le aveva passato il quaderno con quelle parole era rimasta stupita.
Non riusciva ad immaginare cosa volesse dirle, soprattutto dopo che aveva negato, mentre Judith era sulle sue ginocchia, la sua muta richiesta.
Quando aveva lasciato l’ospedale non aveva nemmeno osato rimproverare la bambina. Non importava che avesse provato un enorme spavento quando aveva notato che Judith non era all’orfanotrofio. Aveva trovato la bambina immersa in una calma che, forse, sarebbe stata distrutta.
Voleva sperare che il signor Piton l’avesse voluta perché, in realtà, aveva cambiato idea.
Era una speranza vana, lo sapeva, ma non poteva fare a meno di nutrirla.
Forse fu per quello che salutò l’uomo con un sorriso gentile.
«Vorrei ringraziarla per aver badato a Judith, quattro giorni fa.» esordì la giovane, continuando a sorridere all’uomo.
Un sorriso gentile, colmo di un calore che si infranse contro la barriera che circondava Severus, contro il gelo delle sue colpe.
L’uomo era più che certo che la signorina Fairchild avrebbe fatto un altro tentativo per convincerlo a cambiare idea.
Ma non importava quanto gli sorridesse o quanto veemente fosse. La sua scelta era irreversibile.
«Forse mi crederà una sciocca, signor Piton, se le dico che nutro la speranza che lei possa aver cambiato idea circa Judith.» Melusine si interruppe un attimo, un sorriso lieve sulle labbra, quel sorriso che ormai Severus si era rassegnato a non vedere mai colmo d’odio. «Eppure quando ho visto la bambina sulle sue ginocchia, quando ho notato che l’aveva avvolta in una coperta, non ho potuto fare a meno di sperare. Judith si è affidata a lei, signor Piton, all’uomo che le ha salvato la vita.»
Il sorriso e le parole della giovane erano colmi di una speranza che Severus sapeva malriposta. La signorina Fairchild era cieca e non riusciva – o non voleva riuscire – a vedere il sangue che gli insozzava le mani e la lordura della sua anima.
Riponeva fiducia e speranza nella persona sbagliata.
In un assassino.
“La mia scelta è irreversibile”.
C’era qualcosa di perentorio in quelle parole, si disse Melusine leggendole, qualcosa che le fece morire il sorriso sulle labbra.
In quel momento la tristezza prese il posto della speranza. Avrebbe voluto scuotere l’uomo da quell’inflessibilità, da quel continuo negare di aver salvato la vita a Judith. Credeva che quell’irreversibilità volesse dire ben altro del significato della parola stessa. Non era solo la scelta ad essere irreversibile, ma tutto quello che l’uomo le aveva detto.
E celato.
Ed era certa che vi fosse molto, troppo, che lei non sapeva.
Eppure se voleva fare un ultimo disperato tentativo sapeva che doveva fare appello a quello che le aveva detto Judith.
«Io non so quasi nulla di lei, signor Piton.» esordì la giovane donna. «Ma da quel che so, sono convinta che lei sia un uomo buono. Nessun criminale avrebbe…»
«Cosa non le è chiaro della parola assassino?» la interruppe sarcastico l’uomo.
«Eppure ha salvato la vita a Judith. Un gesto illogico se fosse l’assassino che dice di essere.» Melusine si interruppe, aspettandosi che l’uomo la interrompesse ancora una volta, ma la stava fissando. «Judith ha totale fiducia in lei. Ed io condivido questa fiducia, ma ancora più importante è che Judith verrebbe distrutta dal suo rifiuto. La prego, signor Piton… Severus, la scongiuro, non allontani la bambina, non lasci che Judith torni ad essere come nei primi tempi all’orfanotrofio. Troppo spaventata per parlare. Priva di speranza, ancora più priva di speranza di allora. Perché quando è arrivata sperava, almeno, di poter vedere nuovamente l’uomo che le aveva salvato la vita e l’aveva fatta sentire al sicuro. Se lei la scaccia, non le rimarrà nulla.»
Ogni parola della giovane era una pugnalata, una stilla di dolore più che meritata.
Il dolore che meritava un assassino.
La signorina Fairchild lo fissava e Severus notò la disperazione del suo sguardo e la disperazione del suo sorriso. Il sorriso disperato di chi sa che la sua lotta è giunta alla conclusione e la sconfitta è vicina.
Un sorriso disperato che non si sarebbe mai coperto d’odio.
Ricordava la preoccupazione della giovane due settimane prima e ricordava l’affetto della bambina. Ma sapeva che non avrebbe potuto cambiare idea, nemmeno se avesse voluto, nemmeno se fosse riuscito a perdonarsi e a non disprezzarsi.
Voltò la pagina del quaderno e lo porse alla signorina Fairchild perché lei potesse leggere quello che aveva scritto prima che arrivasse.
Le mani della donna tremavano, mentre leggeva rapidamente. Tremavano anche quando parlò, giunta all’ultima parola.
«Ed ha detto anche dei due uomini di cui mi ha parlato Judith? Ha detto che ha salvato la vita alla bambina?»
Severus scosse unicamente il capo, ma pareva che la signorina Fairchild si aspettasse quella risposta.
«Ed io cosa posso dire a Judith? Come posso dirle che l’uomo che le ha salvato la vita, verrà condannato come reo confesso di un delitto che non ha commesso?» mormorò la giovane con voce spenta.
Ed un sorriso triste.
«Era l’unica soluzione possibile.» rispose l’uomo, fissando la giovane donna.
Era l’unica possibilità che aveva per scontare la pena di almeno quella colpa. Era il pensiero che l’aveva guidato nella scelta, una scelta presa dopo il primo tentativo della donna. Aveva meticolosamente costruito il movente e le modalità dell’omicidio, senza lasciare nulla al caso, prevedendo ogni domanda che gli avrebbero potuto porre.
Era l’unica possibilità che aveva per proteggere la bambina da se stesso. Era la consapevolezza che lo aveva animato quando aveva messo in pratica la propria scelta, il giorno successivo alla crisi che lo aveva costretto a letto per una settimana. Era la consapevolezza che era accresciuta dopo che la bambina era arrivata nella sua stanza all’improvviso, coperta d’acqua.
«L’unica soluzione per cosa, signor Piton?» domandò Melusine. «Non è punizione sufficiente il martirio a cui sottopone se stesso? Non è…» la voce le si spezzò leggermente. Deglutì a vuoto per tenere a bada le lacrime che le pungevano gli occhi. Un sorriso colmo di tristezza e disperazione le si disegnò sulle labbra. «Cosa dirò a Judith? La supplico, Severus, dica per lo meno alla polizia che ha salvato la vita alla bambina. La pena, che so che lei non merita, sarà più lieve. Cosa ne sarà di Judith quando la polizia vorrà interrogarla di nuovo, quando scoprirà la verità?»
«Non sarà necessario.» rispose l’uomo, il dolore meno intenso del solito, da quando lo costringevano ad assumere l’antidolorifico. «L’ispettore ha avuto risposta ad ogni sua domanda. alle voci che Judith dice di aver sentito. Alla sopravvivenza della bambina.»
Non aggiunse altro. Non disse quali parole avesse usato per convincerli. Non ce n’era bisogno. Alla signorina Fairchild doveva bastare che a Judith sarebbe stato risparmiato almeno quello.
Aveva dovuto subite, a causa sua, la perdita dei genitori. Era orfana perché lui non era riuscito a salvarli.
Né ad evitare che sentisse le loro grida.
Era una ben che minima consolazione sapere che la bambina non avrebbe dovuto subire nuove domande quando, con ogni probabilità, già riviveva quella terribile notte ogni istante della sua giovane vita.
«Eppure qualcosa dovrò dirle, signor Piton.» mormorò la giovane, il volto triste, come il suo sorriso.
«Le dica che sono stato trasferito in un altro ospedale.» rispose Severus, dopo diverso tempo.
Il giorno in cui aveva visto la bambina nella sua stanza, il momento in cui gli era tornata sulle ginocchia, era riuscito a comprendere le ragioni di Judith, per quanto non potesse condividerle, né accettarle.
Egli era un assassino.
L’assassino dei suoi genitori e nulla cambiava quella realtà.
Ma sapeva che Judith non meritava nuove sofferenze, che la sua anima innocente avrebbe dovuto essere preservata.
E poteva esserlo accanto a quella giovane che gli sorrideva triste con occhi umidi di lacrime non ancora versate.
Sorriso e lacrime che non meritava.
«Permetta almeno che Judith le scriva. Le dirò che l’hanno mandata da qualche parte sul continente, lontano, troppo lontano perché possa vederla, ma non l’abbandoni del tutto, Severus, la prego.»
Le parole della signorina Fairchild erano colme di disperazione e dell’affetto che nutriva per la bambina.
Severus rimase a lungo in silenzio.
Sapeva che doveva dare una risposta a quella richiesta e sapeva quale sarebbe stata.
V’era una sola possibilità, così come l’unica soluzione possibile era pagare di fronte alla legge, per quanto fosse quella Babbana, per una delle sue molteplici colpe.
Egli meritava il carcere, così come non meritava il sorriso della giovane, né le lacrime che stava versando.
Così come non meritava il sorriso di Judith.
Ma ancor di più si rendeva conto che non poteva distruggere l’illusione che Judith si era creata, l’illusione che egli fosse una brava persona.
Un giorno Judith avrebbe compreso ed allora egli avrebbe ricevuto l’odio che voleva e meritava.
Ma in quel momento, Judith si aggrappava a lui, all’assassino dei suoi genitori.
Aveva sfidato la pioggia per lui.
Ed egli non poteva distruggerne l’innocenza.
«Potrà scrivermi.» disse soltanto.
Il sorriso di Melusine si fece colmo di gratitudine, tra le lacrime.
Un sorrise simile a quello di Judith.
Un sorriso che non meritava, si disse Severus.
Il carcere era il luogo che meritava.
E forse in quel luogo, mentre pagava per le sue colpe imperdonabili, sarebbe riuscito ad accettare che quella notte d’estate aveva salvato la vita ad una bambina.
E che Judith gli aveva sorriso riconoscente.
 
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