Il Calderone di Severus

Sfida FF n. 14: Sette giorni per un Sorriso

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kijoka
view post Posted on 7/3/2013, 22:49




Autore/data: Kijoka – 7 Marzo 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: Flash Fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Lily Evans
Pairing: nessuno
Epoca: Pre-malandrini
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Un nuovo amico
Parole/pagine: 445/1.

Un nuovo amico

Non sapeva perché stava sorridendo.
Forse, e senza saperlo, stava facendosi beffe di quello strano ragazzo...
Si erano incontrati solo pochi giorni prima, ma le parola che le aveva detto continuavano a ronzarle nelle orecchie e non c'era modo di farle andare via!
Finalmente una spiegazione, finalmente la certezza che quel suo essere strana (e speciale, come le ripeteva sempre mamma) aveva un preciso motivo.
Era una strega! Davvero?
Certo, detto così non era proprio una gran cosa...
Fin da piccola le streghe erano le persone cattive delle favole e facevano solo cose malvagie.
Era sicura di non essere così!
E allora perché non le aveva detto che era una fata?
Voleva riparlare con quel ragazzo che sembrava sapere così tante cose più di lei su quella faccenda.
Si assestò meglio sulla poltrona.
Tra le bianche nubi un raggio di sole le illuminò il volto, facendo scintillare gli occhi di smeraldo.
Dalla finestra poteva vedere il campetto e in fondo le altalene. Era tutto deserto ormai, dopo che la maggior parte degli alberi erano stati portati via. D'altra parte si erano rovinati per quel terribile temporale di mesi prima...
Adorava gli alberi.
I rami pieni di speranza proiettati verso il cielo, la loro ombra rassicurante e fresca, le solide radici che affondavano nella terra.
Voleva trovare un posto dove gli alberi potessero ancora vivere!
E d'improvviso gli occhi neri di quel ragazzo cosa c'entravano?
Erano davvero belli: scurissimi e profondi. Eppure anche pieni di una luce sfavillante...
Ricordava bene l'espressione sprezzante e spaurita. Chissà quanto coraggio aveva dovuto trovare dentro di sé per uscire dal nascondiglio.
Non era la prima volta che lo vedeva, ma solo quella volta gli era sembrato diverso.
Lo aveva sempre pensato strano e forse non molto intelligente, ma a vederlo da vicino, senza fare caso ai vestiti strani che portava, sembrava più grande della sua età. Sembrava anche molto triste. Eppure era così sicuro quando aveva parlato della magia.
Sentiva che doveva parlare di nuovo con lui, sentiva che le avrebbe aperto porte che le erano sempre state chiuse. Forse le avrebbe insegnato qualcosa.
Sicuramente avrebbe potuto farle capire cos'era quella cosa che aveva dentro di sé e non riusciva sempre a dominare.
Sì, lui avrebbe saputo spiegarglielo.
Un nuovo, splendente sorriso illuminò il viso di pesca: in fondo al parco, vicino alle altalene, il ragazzo con il cappotto lungo stava prendendo a calci un sasso.
Era il momento. Adesso che era sola e Tunia non poteva sconsigliarla avrebbe avvicinato quel ragazzo.
Sentiva che le aveva detto la verità e, senza sapere davvero il perché, era sicura che di lui poteva fidarsi.
Il seguente raggio di sole illuminò una poltrona vuota.
 
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view post Posted on 8/3/2013, 18:55
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Un fiore nel deserto

Ed ecco Monica che ci racconta come tutto è nato. Il momento, il luogo e i pensieri.
Severus bambino triste e annoiato vede sorgere un sole splendido tutto per lui.
Si può trattenere la luce? Sì, è possibile, Monica illumina tutte le parole usate per comporre questo breve quadro con raggi luminosi.
Persino il piccolo solitario brilla di luminosità riflessa.
La sa trattenere nel cuore quella scintillante immagine e con lei può abbandonare ( almeno per un po’) il buio della sua vita.
Storia emozionante e tenera.
Per fortuna ci sono cinquantadue settimane…



Un nuovo amico di Kijoka

L'incontro che ti cambia la vita. Leggera e fresca quella di Lily, già segnata quella di Severus.
Ah poter tornare indietro e rivivere le stesse cose, gli stessi eventi due volte. Questo ho pensato mentre leggevo questo racconto di un tempo lontano.
Una storia piena di occhi che scintillano, e descrizioni ambientali accurate.
Splendida la frase
I rami pieni di speranza proiettati verso il cielo, la loro ombra rassicurante e fresca, le solide radici che affondavano nella terra
Secondo me esemplifica lo stato d'animo e le emozioni di entrambi i personaggi.
Speranza, gioia e fiducia tutte raccolte in poche scelte parole a simboleggiare quello che è stato e quello che avrebbe potuto essere.
Grazie Monica, scrivi il seguito se ti va.

Edited by chiara53 - 14/3/2013, 18:16
 
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kijoka
view post Posted on 8/3/2013, 22:16




Sempre ringraziando chi ha lasciato per me parole davvero splendide, riesco finalmente a mettermi in pari!
Ki


Autore/data: Kijoka – 8 Marzo 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: romantico
Personaggi: Severus - Lily
Pairing: nessuno
Epoca: Pre- malandrini
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Un momento magico
Parole/pagine: 719/2.

Il posto felice

Il vecchio albero.
Il tronco è possente, pieno di rughe, come il viso di un anziano.
I rami sono talmente grandi e pieni di foglie che, ai suoi piedi, si fa fatica a vedere il cielo.
La luce riesce comunque a passare, e disegna lunghe strisce brillanti piene di un pulviscolo dorato.
I raggi di sole, che giocano allegri con le foglie, fanno apparire e scomparire strani disegni sul prato.
Indovinare cosa sono è uno dei miei giochi preferiti.
I rumori della città sono lontani, il piccolo fiume scorre piano poco lontano con un dolce rumore.
Gli uccelli cinguettano e si rincorrono litigando tra loro.
Il profumo dell'aria è fresco e tiepido.
Il mio posto preferito.
Vengo qui quando voglio stare solo.
Quando sono stanco e mi sento troppo solo e scappo lontano dai litigi e alle urla.
Quando sono stufo di chiudermi in camera e di nascondermi nell'angolo più lontano, tappandomi le orecchie con le mani. Alcune volte stringo la testa così forte che mi fa male... ma riesco a sentire, comunque.
Allora scappo.
Esco dalla porta sul retro e corro fino a qui. Arrivando senza fiato.
Le radici dell'albero hanno un piccolo cantuccio che sembra fatto apposta per me.
Lì mi sento protetto e lì mi rifugio fino a che non riesco a essere più tranquillo.
Allora esco e mi stendo a pancia in su.
L'ombrello dei rami sembra continuare a proteggermi.
Molte volte mi sono addormentato e sono arrivato a casa tardissimo, meritandomi ancora punizioni.
Ma qui io sto bene.
Questo è il mio posto, solo mio, e qui sono felice.
Un raggio trapassa le foglie e torna a farle brillare i capelli di quel colore speciale, così vivo che sembra fuoco.
- Oh, Sev! E' bellissimo!
Ha sempre una voce così dolce che il mio cuore canta con lei.
- Ci vieni spesso qui?
Come posso spiegarle? Ci conosciamo così da poco...
Annuisco appena.
E' così vicina. Gli occhi verdi come un sogno che mi guardano mi fanno perdere la saliva e la parola.
Mi tocca appena un braccio e si allontana.
Guarda verso l'alto, sembra perdersi tra il cielo e le foglie, girando su se stessa.
La sua sola presenza fa diventare questo angolo tranquillo il posto più bello del mondo.
Mi siedo vicino ad una delle radici, senza smettere di guardarla e senza riuscire a smettere di sorridere.
- Che c'è? Cos'è quella strana smorfia che fai?
Torna vicino a me e si siede di fronte, le gambe incrociate, per essermi più vicino, sembra.
Il suo sì che è un sorriso luminoso, sembra che qualcuno abbia acceso una luce fortissima, che sembra entrarmi dentro e sento il cuore che mi fa male.
- Con questa luce sembri perfino bello, sai Sev?
Ride.
Che bello questo rumore che, da tanto tempo, non sentivo più!
Ma non mi sta prendendo in giro con cattiveria, perché subito dopo mi sorride e stringe le spalle, chinando il viso da una parte.
Poi torna seria e mi chiede:
- Mi racconti ancora della magia?
Ritrovo la voce: è un argomento che conosco bene e sono sicuro di non fare figuracce!
- Cosa vuoi sapere?
La voce è bassa, sembra quando il vento passa tra i rami.
- Non voglio sapere. Tu hai detto che sei capace di farlo succedere quando vuoi. Voglio vedere...
Sorrido. Sì, sono capace di farlo! E lo farò, per lei!
Il ramoscello è un po' più grosso di quello che pensavo, ma con la concentrazione riuscirò ad alzarlo da terra. Ormai lo faccio spesso e sono diventato bravo. Infatti, con poco sforzo, poco dopo il pezzettino di legno galleggia nell'aria.
Lei batte le mani e ride, soddisfatta.
Gli occhi verdi sembrano cambiare colore, diventano ancora più splendenti.
- Sei così bravo! Me lo fai imparare?
Il sole sta calando e tra poco dovrò tornare a casa.
- Oggi non c'è tempo. Ma se vuoi tornare qui con me, ti farò imparare. Piano piano riuscirai anche tu e sarai bravissima!
L'ho detto con convinzione e lei sembra crederci!
La sua mano mi sfiora il viso, leggera e lenta.
Sorrido. Con tutto me stesso, come da tanto tempo non mi succedeva più.
Anche lei sorride, piano.
Sento che la felicità esiste ed è dentro di me, in questo momento.
Proprio mentre il sole al tramonto illumina i suoi capelli rossi e il verde dei suoi occhi si mischia ai miei.

Edited by Ida59 - 12/7/2015, 22:17
 
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view post Posted on 12/3/2013, 19:12
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Il posto felice di Kijoka

La musica di un solo strumento accompagna il piccolo, solitario Severus.
La natura, per come l’hai descritta, mi ha fatto immaginare di essere ancora una bambina, quando un raggio di sole bastava per sognare e tutto era fresco e nuovo come il cuore di chi lo guardava.
Nonostante tutto anche un ragazzino “strano” e solitario resta pur sempre un ragazzino e guarda il mondo con i suoi occhi e tu ce l’hai mostrato.
Finchè… la magia è completa, lui non è più solo e scintilla il cuore di chi vive con l’autrice l’incontro avvenuto in un giorno qualsiasi, un momento ricco di quotidianità, scaldato dall’amicizia dall’affetto, ma, soprattutto, dalle speranze.
Quanto orgoglio e desiderio di essere accettato nella piccola magia che compie Severus, il cristallo di una risata e una carezza leggera risvegliano il suo sorriso che si mescola con quello del lettore.
Brava, complimenti Monica!
 
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view post Posted on 13/3/2013, 10:31
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Da un dolce sogno d'amore!

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Autore/data: Ida59 – 11 - 20 gennaio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: flash-fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, drammatico, romantico
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: difficile stabilirlo, ma sicuramente non è più una Severus/Lily
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Pensieri per parlare e pensieri per capire, anche se stessi. È il seguito di “Il calderone della mente”
Parole/pagine: 422/1.




Pensieri come parole


Ogni volta che Elyn gli sorrideva - e lo faceva sempre più spesso, ora che la nuova pozione dimostrava d’essere efficace e il mago migliorava a vista d’occhio – Severus era felice, sempre più felice.
E quel brivido strano, sconosciuto, piacevole, era diventato abituale compagno per il suo corpo che, lentamente, si risvegliava alla vita. Una vita ancora tutta da scoprire.
Il mago ricambiava in silenzio il sorriso, ogni volta leggendo una nuova sfumatura in quello di Elyn.
Forse aggiungendo una nuova sfumatura anche nel proprio.
Ancora non riusciva a parlare, anche se la Guaritrice era convinta che presto ce l’avrebbe fatta, così continuava ad usare i pensieri per parlare con lei.
Anche se cominciava a sentirsi in lieve imbarazzo, talvolta.
Elyn non sapeva solo entrare con rispetto nella sua mente e comprendere ogni sfumatura dei suoi pensieri, presenti e passati; Elyn era riuscita a penetrare fino nell’intima profondità della sua anima e, alla fine, aveva trovato anche il suo cuore.
Conosceva tutto di lui.
Sapeva anche che amava Lily… però di un amore sbagliato, un amore malato, un amore senza speranza, fatto solo di sofferenza, di sogni perduti, di rimpianti e rimorsi. Un amore che era solo la punizione che si era inflitto tanti anni prima, per impedirsi di vivere, per pagare le sue imperdonabili colpe.
Nel fondo del suo cuore, Severus avrebbe continuato ad amare per sempre la bimba che gli aveva regalato i sorrisi dell’innocenza. Ma non poteva più amare una donna morta da diciassette anni, anche se era stato lui la causa prima della morte che aveva distrutto tutti suoi sogni: aveva finalmente capito che non aveva alcun senso continuare ad amare una donna che non lo aveva mai amato, che aveva liberamente scelto di amare un altro ed avere un figlio da lui.
Quel figlio che per tanti anni aveva protetto e per il quale era stato disposto a dare la vita, tutto il suo sangue, in silenzio, come sempre aveva vissuto.
Quel figlio non suo, che aveva gli occhi della donna che aveva amato e il viso dell’uomo che gliela aveva portata via.
No, non aveva alcun senso, soprattutto quando rimirava il sorriso di Elyn, colmo di amore per lui.
Si chiese se la maga avesse compreso anche quei suoi nuovi, recenti pensieri; la guardò, le iridi nere e penetranti fisse in quelle nocciola screziate d’oro, e il sorriso di Elyn divenne sfolgorante.
Sì, Elyn sapeva comprendere ogni cosa, perché il mago, per la prima volta in vita sua, si era mostrato a lei senza alcuna maschera.

Edited by Ida59 - 12/7/2015, 22:17
 
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6. Lento maestoso di Alaide

Leggendo questa storia conclusiva mi è venuto in mente il personaggio di Jean Valjean.
Ho trovato un confronto emozionale tra Severus e quel galeotto, buono, molto più di quanto egli stesso non creda e tra la bimba e la sua Cosette.
La gente che sparla e superficialmente giudica lo fa con pregiudizio e superbia. Essi non leggono le necessità nascoste di due anime perse che si sono trovate e si aiutano l’un l’altra.
Sei stata bravissima, la colonna sonora è splendida: ho sentito suonare i violini, nel rumore del mare e nel vento impetuoso. Poi ho visto occhi, pieni di fiducia e speranza che guardano al di là delle futili apparenze, guardano nel cuore di Severus.
Hai descritto una scena molto bella e tormentata, tutta giocata sui pensieri e i ricordi di un Severus Piton coraggioso e generoso al limite della ragione. Ma a che serve la ragione quando ti senti toccato dall’amore innocente e puro di chi ripone in te la sua unica fiducia?
Al diavolo le malelingue! I violini crescono d’intensità, poi si sciolgono in una melodia sussurrata:
Forse, veramente, il suo futuro, si disse Severus, mentre si alzava in piedi, imitato dalla bambina, giaceva nel sorriso di Emma. Forse, con il tempo, non sarebbe stato soltanto un uomo in cerca di un perdono impossibile da ottenere, ma un uomo che aveva a cuore la bambina che lo aveva scelto, al di là di ogni logica, come padre.

Complimenti e grazie per questo racconto tristemente gioioso.
 
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view post Posted on 13/3/2013, 19:26
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Autore/data: Alaide, 16-17 febbraio 2013
Beta-reader: /
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: Introspettivo
Personaggi: Severus, Personaggio Originale
Pairing: nessuno
Epoca: Più di un’epoca
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Un sorriso dolce e gentile che scaldò il cuore del bambino, facendolo sentire improvvisamente importante e con un posto nel mondo.
Parole: 626

Ciaccona per violino solo


La giovane donna osservava i bambini sciamare nel cortile della scuola durante l’intervallo. Le mura grigiastre circondavano un pezzo d’asfalto, in alcuni punti rattoppato con la ghiaia, dove gli alunni si divisero in gruppetti per giocare quietamente.
Uno solo, come sempre, rimaneva isolato, immerso in pensieri che la maestra temeva di provare ad immaginare.
Quando era arrivata due mesi prima, come supplente, armata delle migliori intenzioni, desiderosa di fare qualcosa per quei bambini che vivevano nella zona più disagiata della cittadina, si era subito accorta che quel bambino aveva qualcosa di diverso dagli altri.
V’era una maturità che gli altri ragazzi non avevano.
Ed una solitudine che nessun bambino avrebbe dovuto provare.
La maestra gli si avvicinò.
«Ho letto il tuo tema, Severus.» disse, dopo aver fatto passare qualche istante, mentre si sedeva sulla banchina scalcagnata. Gli altri bambini giocavano tranquilli.
«Ho trovato alcuni passaggi decisamente interessanti.»
Il bambino si voltò verso di lei, osservandola con quegli occhi neri che parevano appartenere più ad un adulto che ad un ragazzino. La maestra che la giovane sostituiva aveva lasciato scritto che il piccolo Piton era un bambino difficile.
Lei credeva che fosse fin troppo intelligente.
Ed infelice.
«Hai scritto un racconto originale e profondo.»
Quando aveva iniziato ad introdurre un momento di scrittura creativa, durante le lezioni, per cercare di aiutare quei bambini ad aprirsi ad un mondo diverso da quello delle fabbriche che li circondavano, i racconti di Severus erano sempre stati i primi a colpirla. Erano cupi, colmi di un senso di solitudine sconfortante.
La giovane si sentiva impotente di fronte a quel bambino.
Il giorno dopo avrebbe lasciato la scuola e non era in suo potere cercare, tramite la sua azione di insegnante, di stare vicina, in qualche modo, a Severus.
«Il tuo racconto mi ha riempita di stupore.» uno stupore doloroso nel leggere la storia di un principe che cercava la luce in una grotta profonda senza mai trovarla. «E di orgoglio.»
Gli occhi del bambino furono attraversati da un lampo di stupore.
Lo stupore dell’infanzia.
«Davvero, signorina?» domandò Severus incredulo.
La maestra gli sorrise.
Un sorriso dolce e gentile che scaldò il cuore del bambino, facendolo sentire improvvisamente importante e con un posto nel mondo. Non ricordava l’ultima volta che qualcuno avesse detto che era orgoglioso di lui.
Che qualcuno gli avesse sorriso con sincerità.
«Sì.» rispose infine la giovane. «Sei andato oltre le mie indicazioni. Sei un bambino dotato di grande intelligenza, Severus, e sono certa che in futuro saprai farne buon uso.»
Il bambino osservò la giovane maestra sorridergli nuovamente con gentilezza.
E per un istante Severus credette che il suo futuro sarebbe stato colmo di soddisfazioni, non importava se i suoi genitori si dibattevano nelle delusioni che la vita aveva portato loro.
E per un istante il bambino sorrise fiducioso alla maestra.


Quel ricordo, sopraggiunto all’improvviso, colpì Severus come una pugnalata.
Con le sue scelte aveva tradito quel sogno fugace, che aveva sfiorato la sua mente, in quel momento lontano.
Aveva tradito se stesso.
Aveva tradito la fiducia che la maestra – quella donna che era stata il primo adulto, forse l’unico della sua infanzia, ad essere veramente orgoglioso di lui – aveva risposto in lui.
Aveva fatto veramente un ottimo uso della sua intelligenza, si disse con amara ironia, alzando lo sguardo verso i ritratti dei Presidi di Hogwarts che stavano sonnecchiando quella notte di febbraio del 1998.
Era certo che la maestra, se avesse saputo ciò che aveva fatto della sua vita, l’avrebbe osservato inorridita e quel sorriso gentile sarebbe scomparso dalle sue labbra.
Un sorriso gentile che era pari ad una stilettata.
Un sorriso gentile che apparteneva ad un tempo lontano, quando ancora era innocente, quando non aveva ancora ucciso, quando poteva, per un attimo, permettersi di sognare.
 
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view post Posted on 14/3/2013, 18:31
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Pensieri come parole di Ida59

Sfumature di sorrisi, sempre più caldi, sempre più luminosi.
Elyn è felice, ma non da sola...
Che stupenda idea lasciar parlare i pensieri e le anime, senza più maschere, senza riserve.
Amo questo stupendo Severus, silenzioso che parla con il cuore e gli occhi, molto più di quando avrebbe potuto farlo con la voce.
Gli sguardi si abbracciano e le emozioni non hanno freni o remore.
Lasciarsi indietro il passato senza rinnegarlo: questa è la grande scoperta che Severus fa in questo brano.
Finalmente!
Che emozione quando ho letto:
Si chiese se la maga avesse compreso anche quei suoi nuovi, recenti pensieri; la guardò, le iridi nere e penetranti fisse in quelle nocciola screziate d’oro, e il sorriso di Elyn divenne sfolgorante.

Severus merita tutto questo e anche di più, Ida glielo dona a piene mani, con la sua inimitabile prosa fatta di parole scelte per renderlo e renderci felici.
 
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view post Posted on 16/3/2013, 14:31
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I ♥ Severus


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Sono un po' indietro con i commenti, ma ora cerco di recuperare.

Trio in sei movimenti – 6. Lento maestoso, di Alaide

Un inizio tristissimo, e poi l’evoluzione sempre più malinconica e amara, con i tremendi pensieri di Severus, il colpevole che non si ritiene degno di poter restare vicino all’innocente.
Il nodo alla gola mi ha colpito all’improvviso, inatteso (e di nuovo mi ha colpito quando ho riletto): lui, l’uomo considerato un assassino, è tutto ciò che rimane ad Emma, che in Severus solo vede sicurezza e fiducia.
Sì, attendevo la domanda della bambina, era quello che speravo accadesse. Ma lei mi ha fatto una pena tremenda, con quel suo timore di sbagliare e perdere tutto quel poco che le rimane… tremendo, tremendo!
Così sorride, la piccola, sorride piena di fiducia, una fiducia totale e completa che il mio adorato Severus non ha mai conosciuto; una fiducia che, a differenza di quella di Silente, non chiede nulla in cambio.
La disillusione di Severus è profonda, non si aspetta nulla dal futuro il mio povero amore, e rimane lì, incerto, incredulo di poter meritare tutta quella fiducia assoluta. Ed io, io spero, io tifo, io lo spingo a dire sì, sì, sì a quel sorriso innocente… mentre il nodo alla gola stringe, e stringe, e stringe ancora di più nel tempo sospeso nel nulla della tua bellissima storia.
No, non la lascerà sola, non può farlo, lo so… e non lo farà.
Poi… da brividi quel sorriso felice, che spalanca il mondo del futuro a Severus… e anche io sorrido, finalmente, anche se con gli occhi umidi in questo finale atteso.

Molto, molto bella questa tua ultima storia conclusiva, commovente e coinvolgente in modo molto intenso. È scritta sempre in quel tuo modo delizioso, con un fascino dallo sviluppo lento (e, sì, maestoso) ed antico, dei tempi andati, che sa creare l’illusione di un un lungo istante sospeso, immobile, avvolto nella dolce e straziante melodia del pianto languido dei violini…

Sì, era così che mi immaginavo finisse la storia.
Era così che la volevo leggere.
Bellissima, grazie!


Edited by Ida59 - 12/7/2015, 22:17
 
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view post Posted on 16/3/2013, 16:08
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Un fiore nel deserto, di Kijoka

Tenerissima, dolce e intensa, ma anche tremendamente triste.
Bellissimi, e perfetti anche nella psicologia di Severus adulto, tutti i riferimenti alla luce che fai in relazione a Lily. È stato emozionante vedere Lily con i suoi occhi, e vederla bella e pura come lui l’ha vista.
Semplicemente stupendo il riferimento al verde degli occhi di Lily come alla foresta dei suoi sogni

Bello e tremendo che ogni volta che Severus chiude gli occhi veda quelli di Lily: per tutta la vita, fino all’ultimo, Severus ha continuato a vedere quegli occhi verdi, ad amarli e ad esserne straziato dalla mancanza e dal rimorso.
Povero, dolce amore mio! La visione degli occhi di Lily l’ha sempre protetto, sogno d’amore infinito, per tutta la vita. Ma, al tempo stesso, l’ha tormentato con un rimorso grande come il suo amore.


Un nuovo amico, di Kijoka

Mi è piaciuta la visione di Lily su Severus: bella la fiducia che ripone in lui, peccato che...
Bella acnhe la storia, ma mi è tanto mancato Severus.



Edited by Ida59 - 12/7/2015, 22:18
 
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view post Posted on 16/3/2013, 16:27
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I ♥ Severus


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Il posto felice, Kijoka

Povero, piccolo Severus che per difendersi fugge dalla realtà per rifugiarsi nel suo sogno e vi si rintana spaventato e disperato, senza fiato dopo la corsa.. Che tenerezza, che immenso desiderio di abbracciarlo, consolarlo e rassicurarlo…
Il “suo” posto, il luogo in cui riesce ad essere felice, nascosto al mondo. Povero piccolo, ha cominciato presto a nascondersi, in solitudine, e ha continuato per tutta la vita. Non posso far altro che sospirare….
CITAZIONE
Ha sempre una voce così dolce che il mio cuore canta con lei.

Dolcissimo e stupendo!
Meravigliose le liriche immagini che sai evocare tramite le emozioni di Severus, come Lily che sembra confondersi tra cielo e foglie, quasi volando in una magica danza che congiunge cielo e terra, sogni e relatà.
Poi un’inattesa stilettata: quel sorriso che quasi sembra una smorfia. Povero bimbo, che quasi neppure sa sorridere: che stretta al cuore! Lui così insicuro e timoroso, che quasi non sa credere alla fortuna che ha nell’averla vicina. E la luce, la luce di lei che si diffonde, che gli entra dentro, fino a fargli quasi male, lui che la luce dell’amore non l’ha mai conosciuta…
CITAZIONE
- Con questa luce sembri perfino bello, sai Sev?

Lo ammetto, qui non so bene se picchiare Lily o sorriderle… Ma vedo che Severus propende per la seconda alternativa…
Poi, un’altra stilettata: una risata… come un rumore! Il mio cuore è sempre più stretto in una morsa…
CITAZIONE
Sorrido. Sì, sono capace di farlo! E lo farò, per lei!

Bello, bellissimo! E tremendamente straziante…
CITAZIONE
Gli occhi verdi sembrano cambiare colore, diventano ancora più splendenti.

Vedo anche io Lily con gli occhi di Severus… e mi fa male…

Il finale è bellissimo, dolce e intenso. E più è bello più mi fa male, più mi si stringe il cuore, soprattutto in quelle parole finali che richiamano alla mia mente il momento della sua morte, quando ancora il verde degli occhi di Lily si fonderà col nero dei suoi…
Una storia dolce, dolce, dolcissima… se solo il futuro non fosse stato così terribile per Severus…


Edited by Ida59 - 12/7/2015, 22:18
 
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view post Posted on 16/3/2013, 19:49
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CITAZIONE (chiara53 @ 13/3/2013, 18:42) 
6. Lento maestoso di Alaide

Leggendo questa storia conclusiva mi è venuto in mente il personaggio di Jean Valjean.
Ho trovato un confronto emozionale tra Severus e quel galeotto, buono, molto più di quanto egli stesso non creda e tra la bimba e la sua Cosette.
La gente che sparla e superficialmente giudica lo fa con pregiudizio e superbia. Essi non leggono le necessità nascoste di due anime perse che si sono trovate e si aiutano l’un l’altra.
Sei stata bravissima, la colonna sonora è splendida: ho sentito suonare i violini, nel rumore del mare e nel vento impetuoso. Poi ho visto occhi, pieni di fiducia e speranza che guardano al di là delle futili apparenze, guardano nel cuore di Severus.
Hai descritto una scena molto bella e tormentata, tutta giocata sui pensieri e i ricordi di un Severus Piton coraggioso e generoso al limite della ragione. Ma a che serve la ragione quando ti senti toccato dall’amore innocente e puro di chi ripone in te la sua unica fiducia?
Al diavolo le malelingue! I violini crescono d’intensità, poi si sciolgono in una melodia sussurrata:
Forse, veramente, il suo futuro, si disse Severus, mentre si alzava in piedi, imitato dalla bambina, giaceva nel sorriso di Emma. Forse, con il tempo, non sarebbe stato soltanto un uomo in cerca di un perdono impossibile da ottenere, ma un uomo che aveva a cuore la bambina che lo aveva scelto, al di là di ogni logica, come padre.

Complimenti e grazie per questo racconto tristemente gioioso.

Complimenti per il collegamento con Les Miserables, che, al momento della scrittura non avevo affatto in mente, ma sono certa che sia stata una presenza sottintesa durante la stesura dell'intera storia. È un romanzo che adoro!
Sono felice che la conclusione ti sia piaciuta!

CITAZIONE (Ida59 @ 16/3/2013, 14:31)
Trio in sei movimenti – 6. Lento maestoso, di Alaide

Un inizio tristissimo, e poi l’evoluzione sempre più malinconica e amara, con i tremendi pensieri di Severus, il colpevole che non si ritiene degno di poter restare vicino all’innocente.
Il nodo alla gola mi ha colpito all’improvviso, inatteso (e di nuovo mi ha colpito quando ho riletto): lui, l’uomo considerato un assassino, è tutto ciò che rimane ad Emma, che in Severus solo vede sicurezza e fiducia.
Sì, attendevo la domanda della bambina, era quello che speravo accadesse. Ma lei mi ha fatto una pena tremenda, con quel suo timore di sbagliare e perdere tutto quel poco che le rimane… tremendo, tremendo!
Così sorride, la piccola, sorride piena di fiducia, una fiducia totale e completa che il mio adorato Severus non ha mai conosciuto; una fiducia che, a differenza di quella di Silente, non chiede nulla in cambio.
La disillusione di Severus è profonda, non si aspetta nulla dal futuro il mio povero amore, e rimane lì, incerto, incredulo di poter meritare tutta quella fiducia assoluta. Ed io, io spero, io tifo, io lo spingo a dire sì, sì, sì a quel sorriso innocente… mentre il nodo alla gola stringe, e stringe, e stringe ancora di più nel tempo sospeso nel nulla della tua bellissima storia.
No, non la lascerà sola, non può farlo, lo so… e non lo farà.
Poi… da brividi quel sorriso felice, che spalanca il mondo del futuro a Severus… e anche io sorrido, finalmente, anche se con gli occhi umidi in questo finale atteso.

Molto, molto bella questa tua ultima storia conclusiva, commovente e coinvolgente in modo molto intenso. È scritta sempre in quel tuo modo delizioso, con un fascino dallo sviluppo lento (e, sì, maestoso) ed antico, dei tempi andati, che sa creare l’illusione di un un lungo istante sospeso, immobile, avvolto nella dolce e straziante melodia del pianto languido dei violini…

Sì, era così che mi immaginavo finisse la storia.
Era così che la volevo leggere.
Bellissima, grazie!

Confesso che, per un istante avevo pensato ad un finale tragico... ma è stata un'idea fugace. Pericolo scampato questa volta.
Sono sempre lusingata dalle parole che utilizzi per il mio stile! La mia melodia personale è a base di violoncelli, ma il violino va benissimo!
Mi piace come segui la storia sul filo delle tue emozioni. Ce sono poi le emozioni che volevo trasmettere al lettore... Nodo alla gola compreso.
Concludo ammettendo che adoro descrivere il mondo dell'infanzia, soprattutto bambini come Emma che si trovano ad aver perso tutto. Quindi nelle prossime storie faranno capolino anche altri bambini.
 
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kijoka
view post Posted on 16/3/2013, 22:24




Autore/data: Kijoka – 16 Marzo 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Personaggio originale - Severus
Pairing: nessuno
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: Il primo giorno: l'inizio di una nuova storia.
Parole/pagine: 808/2.

Sereno tramonto

L'acqua è chiara.
Scorre sulla pelle, lieve e fresca.
Sottili rivoli rossi scorrono dalle mani nel lavandino, tingendolo di un colore innaturale.
Il colore del dolore, il colore della vita.
Sfrego piano le dita per togliere ogni residuo, ma ad una macchia che se ne va, ne trovo altre che restano aggrappate alla pelle.
Mi blocco. Anche dentro di me è così.
Perché questa realtà mi fa così male?
I palmi sono completamente invasi dal liquido scuro e le linee tratteggiano minuscole strade bianche.
Resto immobile per qualche momento, poi riprendo a sfregarle con più vigore.
Ora l'acqua è diventata un fiume, rosso e senza fine.
Resto quasi senza fiato perché in un momento ho compreso appieno, solo ora ho veramente realizzato cosa avrebbe potuto significare.
L'angoscia monta in un attimo dentro di me e le lacrime pungono dietro le palpebre chiuse.
Un brivido mi corre lungo la schiena.
Blocco i ricordi sul nascere.
No, non voglio rivedere ciò che ho vissuto!
Spalanco gli occhi, con il cuore in tumulto e li punto sulla finestra, fuori da questi confini, per distrarre la mia attenzione dalla memoria delle notti e dei giorni trascorsi.
Asciugo le mani, ormai pulite, lentamente, come se volessi fermare l'attimo.
Mi volto e torno in corridoio, la mente aggrappata al presente.
La finestra è aperta. La brezza profumata entra nel locale insieme al calare della sera.
La notte arriva ogni giorno più in fretta.
Capisco che si tratta solo di una mia impressione: in questa stagione succede l'esatto opposto!
La verità è che è il tempo che fugge via, senza ritorno e senza chiedere il permesso.
Ogni giorno sembra scomparire nell'altro.
L'alito di vento che anticipa la notte sembra spegnere il Sole.
Prima scompare la luce abbagliante, lentamente, quasi ingoiata dal rosso sanguigno del tramonto.
Ogni termine del giorno è un inno.
E' un miracolo: altre ventiquattro ore sono trascorse e sono ancora qui.
Il cuore inondato dallo stesso desiderio.
La luce si divide in festoni rosa chiaro, che divengono arancio e quindi porpora, screziando il cielo blu cobalto.
Ogni cosa prende sfumature morbide, rosa o dorate. Anche il freddo cemento delle strade sembra un tappeto soffice.
Resto spesso ad ammirare questo spettacolo della Natura, mentre mi è proibito tornare nella stanza.
E penso.
Ogni giorno è un giorno in più!
La vita può essere crudele e dolcissima. Trattengo, nascosta nel mio cuore, la speranza che il futuro possa riservare un briciolo di felicità.
Senza preavviso, là in fondo, quella porta si riapre.
I passi seguono il cuore, veloci.
Chiudo la porta alle mie spalle ed eccoci di nuovo soli.
Tollerano la mia presenza, lo so, ma non possono fare senza di me.
Io?
Io sono qui solo per te.
Finalmente non tremi più, il tuo corpo non è attraversato da brividi inconsulti dovuti al terribile dolore.
Ora stai solo dormendo, come da giorni non succedeva.
Un sonno profondo e poco naturale, ma sono felice, perché è riposo, senza affanni.
Allungo la mano e ti carezzo la fronte, ancora bruciante, ma liscia, rilassata, non aggrottata per la sofferenza.
Sul mio viso nasce spontaneo un sorriso, che diventa in breve ampio e luminoso.
La carezza scende sulla guancia scavata. Si ferma appena la mano.
Gli occhi chiusi non mi permettono di spiare le pupille di lucida ossidiana, ma le palpebre fremono alla ricerca forse di un sogno e non più rifuggendo l'incubo.
Vorrei poter far parte di quel sogno. Ne ho visti tanti negli ultimi giorni, grazie alla magia...
La bocca sottile e ben delineata spicca morbida sul volto pallido. E' anch'essa rilassata, senza forzature dovute alla lotta che continui a combattere.
Le ore della sofferenza sembrano lontane, ma io so che torneranno.
Me lo dice la tua pelle rovente sotto le mie dita.
Piano scivolo a prenderti la mano e a stringerla nelle mie.
- Sono qui, vicino a te e non ti lascerò. Anche se tu non vorrai, anche se la vita sceglierà diversamente, io ti resterò accanto. Per sempre.
Non puoi sentire la mia promessa.
Lo sguardo corre alle bende insanguinate che ti cingono il collo, là dove il malefico serpente si è accanito, lasciando nel tuo sangue il veleno infuocato che brucia il tuo corpo.
Quando il maleficio è più forte solo io riesco a spegnere la tua sete e a fermare il sangue che, senza riuscire a cicatrizzarsi, sgorga dalla ferita.
La magia ci unisce e io sento quando hai bisogno di me. Succede che soffoco, come se mi mancasse l'aria, e devo tornarti accanto, per aiutarti.
Nessuno si sa spiegare come io possa farlo: io sola conosco il segreto.
Adesso sono solo felice che tu sia qui, che tu sia vivo.
Ti sarò vicina, ti aiuterò, perché questo giorno sereno sia solo il primo di una lunga schiera, il primo del tuo futuro, il primo giorno della tua nuova vita.
 
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view post Posted on 17/3/2013, 14:26
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I ♥ Severus


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Ciaccona per violino solo, di Alaide.

Per prima cosa, cos'è una "Ciaccona"? Il nome è bruttissimo...

Una gran tristezza, in questa storia, sia nel tempo lontano in cui, nella solitudine enel disprezzo degli altri, il piccolo Severus ancora sapeva per un istante sorridere e sognare, sia nel presente, ove ogni sogno è ormai diventato solo amara disillusione e perdita ed il sorriso non alberga più sulle labbra del Severus adulto.
Un vivo complimento all'autrice, direttamente dal Sadi-Club nella mia particolare accezione, per essere riuscita a trasformare un sorriso gentile in na tremenda e dolorosa stilettata.




Edited by Ida59 - 12/7/2015, 22:18
 
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view post Posted on 17/3/2013, 21:49
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CITAZIONE (Ida59 @ 17/3/2013, 14:26) 
Ciaccona per violino solo, di Alaide.

Per prima cosa, cos'è una "Ciaccona"? Il nome è bruttissimo...

Una gran tristezza, in questa storia, sia nel tempo lontano in cui, nella solitudine enel disprezzo degli altri, il piccolo Severus ancora sapeva per un istante sorridere e sognare, sia nel presente, ove ogni sogno è ormai diventato solo amara disillusione e perdita ed il sorriso non alberga più sulle labbra del Severus adulto.
Un vivo complimento all'autrice, direttamente dal Sadi-Club nella mia particolare accezione, per essere riuscita a trasformare un sorriso gentile in na tremenda e dolorosa stilettata.



La ciaccona è una danza, da cui deriva una forma musicale in voga nel XVI-XVII secolo, tra cui si annoverano la bellissima ciaccona presente nella seconda partita per violino solo di Bach. Quando ho scelto il titolo pensavo a quella musica bellissima.
I tuoi complimenti mi fanno sempre piacere! E mi rimpiono di gioia. La scrittura della storia è partita dall'idea di una maestra gentile e dal finale. Intorno a questi due poli ho costruito il resto. E ovviamente sono felicissima che tutto sia arrivato a chi legge, il sorriso gentile della maesta e la dolorosoa stilettata.

Edited by Ida59 - 12/7/2015, 22:18
 
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