Il Calderone di Severus

Sfida FF n. 14: Sette giorni per un Sorriso

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kijoka
view post Posted on 7/2/2013, 21:31




Scusate il mio ritardo nella pubblicazione: causa di forza maggiore.Mi rimetterò in pari al più presto. Ki

Autore/data: Kijoka – 27 gennaio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: Flash fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Tobias Piton - Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: Pre malandrini
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Un attimo scolpito nella memoria.
Parole/pagine: 454/1

Il sorriso di papà

Ogni volta è come se si aprisse uno squarcio nella memoria e quel momento riappare.
Quasi mai c'è una ragione per cui quel lontano episodio mi torni alla mente, ma quando capita io lo assaporo, in tutta la sua dolcezza.
Il sole era pallido, ma caldo. Il prato era una delle poche macchie di verde rimaste nei sempre più rari spazi non edificati vicino a casa.
Non so per quale motivo io sia convinto fosse uno dei primi giorni di primavera. In fondo non ricordo nemmeno quanti anni avessi...
Mi avrebbero poi spiegato da quanto tempo cercassi di arrampicarmi su quell'albero. Giorni impiegati a girare intorno al tronco, alzare gli occhi cercando un appiglio.
Proprio quel giorno avevo deciso di provarci, chissà poi perché.
Non ricordo quel particolare tentativo, non ricordo la corteccia scabra al tatto, non ricordo la sensazione di staccarmi da terra.
Solo il sapore della terra mi resterà per sempre impresso, ma il mio io di adulto continua ad accomunarlo all'impressione di essere indifeso e debole.
Una strana percezione di fallimento e delusione che mi pervade, ogni volta.
Poi, d'improvviso, due braccia forti mi sollevano dal suolo, facendomi saltare verso il cielo in cui le nubi chiare si rincorrono velocemente.
Nitidissimi nella mente gli occhi scuri di mio padre che mi osservano con piglio serio.
La delusione per la mia caduta è subito sostituita dalla certezza di essere al sicuro: le sue braccia sono un castello inespugnabile.
Perfino lo sguardo di papà, in quel momento, mi sembrò più dolce.
La voce profonda mi apostrofa con un tono sarcastico:
- Il mio ometto! Non preoccuparti: sapessi quante volte sono caduto io prima di imparare ad arrampicarmi! Ce la farai anche tu, vedrai!
Nella memoria trova spazio l'ampio sorriso che si disegnò sulle sue labbra sottili:
- Puoi diventare chi vuoi, Severus! Non devi raggiungere il cielo per scoprire ciò che sei. Guarda solo dentro di te e troverai un tesoro bellissimo!
Nella mia mente di bambino, al sicuro tra le braccia di suo padre, si disegnava un grosso forziere dei pirati pieno di pietre lucenti e monete d'oro. Non potevo ancora capire davvero tutto ciò che la sua frase intendeva.
Io sorridevo comunque, felice del tesoro che un giorno avrei trovato e del fatto che papà mi tenesse stretto.
Nel poco tempo trascorso insieme mi chiedeva spesso cosa avrei voluto fare da grande. Mi faceva sognare con storie di pazzi inventori, coraggiosi esploratori, intelligentissimi scienziati.
Avrei scoperto non troppo più tardi che, anche per me, la vita aveva progetti differenti.
Eppure non mi sarei mai più sentito così al sicuro come quel giorno, quando mio padre era ancora papà e quando per difendermi dal mondo mi bastava ancora, e solo, un abbraccio.

Edited by Ida59 - 12/7/2015, 19:42
 
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view post Posted on 7/2/2013, 21:42

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Ragazze, ho letto delle storie assolutissimamente meravigliose, scritte in maniera che definire eccellente è poco.
Non appena avrò un briciolo di tempo, durante il fine settimana, conto di commentare ognuna e di riempirvi tutte di wubbini come questo, perchè lo meritate. :wub:
 
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view post Posted on 7/2/2013, 21:46
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Battuta sul tempo dalla pinguina. Stasera devo andare a dormire presto, ma prometto di commentare tutte e quattro le storie bellissime e sorridenti.
Trooooppo brave!!! :wub: :D
 
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kijoka
view post Posted on 7/2/2013, 22:07




Oppssss... ce l'ho fatta prima di quanto pensassi!!
Stasera il cervello funzionava abbastanza bene, anche se non so per quanto continuerà... :wacko:

Autore/data: Kijoka – 7 Febbraio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: Flash fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: Pre - malandrini
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Dolci pensieri per una persona speciale
Parole/pagine: 419/2.

Sorpresa

Finalmente sono qui.
Sono giorni che mamma è triste e non legge più i suoi libri, con me.
E' sempre seduta sulla poltrona vicino al camino e continua a passarsi la mano sulla fronte come quando ha qualcosa di importante da pensare.
Non è successo niente di strano, ma sembra sempre preoccupata.
Lei non lo sa, ma io la sento piangere, quando è da sola. Mi nascondo dietro la porta e guardo dalla fessura.
Io sto facendo il bravo, per cui non dovrebbe essere colpa mia...
Oggi, però, non volevo più vedere la sua faccia triste che mi fa sentire cattivo.
Voglio stare un po' da solo.
Qui mi piace. Questo è il mio nascondiglio e qui sono al sicuro.
Nessuno può farmi paura, qui, anzi sono sempre felice.
Appena arrivo qui vicino sorrido da solo.
Il bosco è pieno di silenzio. Si sente solo il ruscello dietro delle rocce e le api che ronzano.
Stamattina fa quasi caldo, ma sotto gli alberi, all'ombra, c'è fresco.
Questo poi è così grande che potrebbe ripararmi dalla pioggia più forte, come quella di stanotte, anche durante un temporale, pieno di tuoni e fulmini.
Che bello venire ad abitare qui!
Oh, che grande idea! Le foglie e i rami diventano il mio tetto...
Sorrido ancora e abbasso gli occhi: c'é stato un movimento. Guardo meglio: un piccolo ragno si nasconde tra le foglie del cespuglio.
Poi vedo un tesoro: un filo della sua ragnatela è coperto di gocce restate da questa notte, forse. Sembra quasi una collana.
Una di quelle che si vedono nelle vetrine, con tutte quelle palline opache... perle si chiamano, mi ha detto la mamma.
Mamma...
Sto tanto male a pensare a lei sempre così triste e sola. Cosa posso fare per aiutarla?
Che stupido sono stato ad uscire così!
Ora si starà preoccupando per me perché non sa dove sono. Accidenti, perché non ci ho pensato prima? Avevo promesso di fare il bravo!
Quando faccio così mi darei tanti pugni! Ora sono grande, devo pensare alla mamma!
Ma che strano... come è capitato, adesso, che la ragnatela non c'è più e per terra c'è una collana?
Non è come quella delle vetrine: è fatta con le biglie, uguali a quelle che uso per giocare...
Oh, ma è davvero bellissima! Così liscia...
E come luccica!
Ora la porto via, mica la possa lasciare qui!
La devo portare a casa: quanto sarà contenta la mamma di averla!
Ne ha sempre voluta una, ma papà non aveva i soldi per comprargliela...
Ora torno a casa e gliela regalo io, così forse questa volta smetterà di piangere...

Edited by Ida59 - 12/7/2015, 19:42
 
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view post Posted on 9/2/2013, 11:35
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Il sorriso di papà e Sorpresa

Amo moltissimo le storie in cui Severus entra in prima persona.
Queste due, lette di seguito, racconatano due momenti cronologici diversi della stessa infanzia.
Il padre-protezione e sicurezza gustato per così poco tempo. Monica sceglie parole e pensieri accuratamente e tu lettore sei lì, nel cuore di un bambino e nelle sue fantasie. Il confronto con la realtà è doloroso
Avrei scoperto non troppo più tardi che, anche per me, la vita aveva progetti differenti.
Una frase che mi ha fatto riflettere e tanto. Questi pensieri non li fa solo Severus.
Dolce e triste la seconda storia. Più vicina all'"iconografia ufficiale" dell'infanzia di Severus.
Mi è venuto in mente, mentre la leggevo che avrebbe potuto intitolarsi: i bambini ci guardano.
Guardano con il cuore, con il senso di colpa perpetuo che accompagna le loro azioni, come se il loro comportamento fosse il motore degli eventi tristi o felici della famiglia.
Perle e lacrime, sono insieme, legate a doppio filo, un filo sottile come una tela di ragno, ma quanta magia nella speranza di poter donare qualcosa che renda felice la madre, che la faccia smettere di piangere. In questa storia Monica ha fatto immaginare nel cuore e solo nel cuore di Severus un sorriso di madre, un sorriso splendente dopo le lacrime, un sorriso che non verrà.

Complimenti Monica!
 
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view post Posted on 9/2/2013, 12:07
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L’uomo di Silente

Elly sa quanto mi piace il suo modo di inserirsi nella storia originale e infarcirla di momenti perduti splendidi, disegnati con maestra e sentimento.
Duro e bastardo il suo Severus, ma con un'anima di luce: leggere per credere.
Posso citare la frase strappacuore perchè è il riassunto e quindi già svelata: La mia mano non tremerà. La mia voce non vacillerà. La mia anima non si spezzerà. Sarò un perfetto assassino. A fare la differenza è tutto ciò che viene prima e dopo, sono i gesti e le parole.
Parole che descrivono Silente, per una volta, umano e fragile. Silente che sa quanto sia difficile il compito e scorge nell'uomo, suo più di qualunque altro, i segni della pena e del dolore che gli ha caricato sulle spalle. Elly finalmente ci racconta da par suo quello che volevo leggere: un Silente che si sente in colpa e piange sul destino di Severus.

No, non credo che JKR lo avrebbe mai scritto, per fortuna c'è chi lo fa e lo fa splendidamente.

Brivido
A piccoli passi, si svela la magia, in questo racconto a puntate che non bisogna perdere.
Nessun gesto va sottovalutato, le parole non servono... tranne una.
Tuttavia sono le azioni che hanno la prevalenza, perchè è da esse che nasce un sussurro dolcissimo, un richiamo alla vita ed al cambiamento. Severus non sorride, non ha mai sorriso, ma ora lo fa. Al di là del dolore fisico la sua anima sembra resa più leggera da quella presenza fatta solo di occhi, stanchezza, lacrime e sussurri: Severus... ripetuto sollecitato dal proprietario del nome amato.

Ida è solo Ida: forza e dolcezza.
Un sorriso di Severus.
 
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view post Posted on 9/2/2013, 12:23
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2. Poco Adagio
Ormai nelle storie di Leonora cerco la musica e la trovo: la colonna sonora non lascia mai solo il lettore, ma lo accompagna come accompagna gesti ed emozioni dei personaggi.
I bambini cercano solidità e sicurezze. Nella inesauribile dose di speranze, fantasia e immaginazione creano un loro mondo.
Ed è in quel mondo che si collocano le certezze della piccola Emma. Un signore silenzioso e scuro che c'è sempre e, se c'è, nulla di male può accadere nè a lei nè, soprattutto, a sua madre. Si chiama pensiero magico è una forma psicologica di ricerca di certezze quando nella realtà nulla è più sicuro, quando la paura prende il sopravvento e l'ansia farebbe da padrona. Ma quel signore, per Emma, è lì e lei gli si siede accanto, accanto al suo punto fermo e gli sorride.

Storia da gustare nel suo lento andamento, i pensieri sono fonte di profonda riflessione, il tutto nella prosa armoniosa di Leonora.
Complimenti. :wub:

Edited by chiara53 - 9/2/2013, 15:27
 
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view post Posted on 9/2/2013, 14:39
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Poco Adagio, di Leonora.

Sì, probabilmente è proprio quel "v'era" che dona un fascino di calma antica alle tue storie... ma quanto mi piace!
C'è una strana aria di attesa in questa storia, come se qualcosa dovesse accadere e, conoscendoti, temo sia un brutto accadimento...
Per altro, Emma e Severus sembrano fatti l'una per l'altro: lui non si gira a guardarla, ma lei non si aspetta che lui lo faccia...
E poi... all'improvviso, come una stilettata, la fiducia nel sorriso della bimba, come se Severus potesse...
Eeeh... mi piacerebbe tanto potermi illudere... ma conoscendo l'autrice... (salvo farle ascolatre JDF per 72 ore filate!)


Edited by Ida59 - 12/7/2015, 19:43
 
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view post Posted on 9/2/2013, 17:41
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CITAZIONE (chiara53 @ 9/2/2013, 12:23)
2. Poco Adagio
Ormai nelle storie di Leonora cerco la musica e la trovo: la colonna sonora non lascia mai solo il lettore, ma lo accompagna come accompagna gesti ed emozioni dei personaggi.
I bambini cercano solidità e sicurezze. Nella inesauribile dose di speranze, fantasia e immaginazione creano un loro mondo.
Ed è in quel mondo che si collocano le certezze della piccola Emma. Un signore silenzioso e scuro che c'è sempre e, se c'è, nulla di male può accadere nè a lei nè, soprattutto, a sua madre. Si chiama pensiero magico è una forma psicologica di ricerca di certezze quando nella realtà nulla è più sicuro, quando la paura prende il sopravvento e l'ansia farebbe da padrona. Ma quel signore, per Emma, è lì e lei gli si siede accanto, accanto al suo punto fermo e gli sorride.

Storia da gustare nel suo lento andamento, i pensieri sono fonte di profonda riflessione, il tutto nella prosa armoniosa di Leonora.
Complimenti.

Grazie mille, Chiara! Ammetto che, in questo caso, l'andamento musicale non era voluto, ma ormai mi esce spontaneo... e d'altronde l'ispirazione mi è venuta ascoltando un trio, quindi alla fine la musica sbuca nuovamente fuori. Sono felice che ti sia piaciuta sia la prosa (uh che bello leggere la parola armoniosa), sia il susseguirsi dei pensieri di Emma. Ancora merci!

CITAZIONE (Ida59 @ 9/2/2013, 14:39) 
Poco Adagio, di Leonora.

Sì, probabilmente è proprio quel "v'era" che dona un fascino di calma antica alle tue storie... ma quanto mi piace!
C'è una strana aria di attesa in questa storia, come se qualcosa dovesse accadere e, conoscendoti, temo sia un brutto accadimento...
Per altro, Emma e Severus sembrano fatti l'una per l'altro: lui non si gira a guardarla, ma lei non si aspetta che lui lo faccia...
E poi... all'improvviso, come una stilettata, la fiducia nel sorriso della bimba, come se Severus potesse...
Eeeh... mi piacerebbe tanto potermi illudere... ma conoscendo l'autrice... (salvo farle ascolatre JDF per 72 ore filate!)

Ma quanta poca fiducia che hai in me, circa il qualcosa che sta per accadere... su cui ovviamente non dico nulla (perché sì, qualcosa sta per accadere ed accadrà... se sia un bello o brutto accadimento... chissà.)
Sono felice che sia arrivato il legame tra la bambina e Severus (il non voltarsi di lui ed il non aspettarselo di lei).
Tu continua a sperare che Severus possa... chissà... anche se non ho ascoltato, però, JDF per 72 ore filate ed oggi, in giro per Parigi, c'era un suonatore d'organetti (cosa che però potrebbe non voler dire niente per questa storia).
 
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view post Posted on 10/2/2013, 13:21
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CITAZIONE (Alaide @ 9/2/2013, 17:41) 
Tu continua a sperare che Severus possa... chissà... anche se non ho ascoltato, però, JDF per 72 ore filate ed oggi, in giro per Parigi, c'era un suonatore d'organetti (cosa che però potrebbe non voler dire niente per questa storia).

Ok, io per continuare a sperare... spero... ma il suonatore d'organetti in altra storia portava male assai...

Edited by Ida59 - 12/7/2015, 19:44
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 10/2/2013, 13:21) 
Ok, io per continuare a sperare... spero... ma il suonatore d'organetti in altra storia portava male assai...

Infatti il suonatore d'organetti mi ha dato qualche nuova idea per l'altra storia... sullo sperare, dipende tutto da cosa speri... e con questa frase sibillina torno a scrivere (le ultime righe della tesi per il master, purtroppo).
 
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view post Posted on 12/2/2013, 17:45
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Il sorriso di papà, di Kijoka

Mmm... noto con piacere che hai deciso di continuare la gradevolissima serie di Tobias "atipico" che palesemente ama suo figlio e, quasi filosofo, lo sa consolare e incoraggiare.
Sì, è un ricordo molto bello pe r Piton, e sono contenta che lo abbia: un ricordo da assaporare "in tutta la sua dolcerzza", quando Tobias era ancora affettuosamente "papà".
Bella e decisamente commuovente nel finale, con il giusto tocco di amarezza.
E un gran bel sorriso per Severus da ricordare.


Sorpresa, di Kijoka

Il tuo Severus bimbo è sempre dolcemente tenero e sa immediatamente conquistrmi: sei bravissima a farmi entrare nella sua ingenuità e a farmi vedere il mondo con i suoi occhi spalancati.
Un bimbo che vuole tanto bene alla sua mamma e si preoccupa per lei, ma che anche vuole essere felice e spensierato...
Bellissimo, poi, il suo sorriso quando arriva nel suo luogo segreto, che direi che è poi quello in cui porterà anche la piccola Lily...
Severus, però, non si smentisce, e anche da bimbo ha i suoi bei rimorsi per aver lasciata sila la mamma tanto triste...
E così, l'affetto del bimbo, piccolo ma che già si sente grande al punto di dover proteggere la mamma, diventa desiderio di farla felice, così forte da creare la sua prima (credo) magia involontaria.
Solo che, temo, quel meravilgioso regalo che Severus porterà alla sua mamma finirà per farla preoccupare ancor di più... circa la reazione del padre alla scoperta d'avere un figlio mago e una moglie strega...

(Come già ti ho anciticipato, forse è eccessivo che come prima magia involontaria Severus evochi una collana di perle che, poi, è cosa piuttosto lontana dalle sue normali conoscenze. Magari, un bel filo di piccole biglie trasparenti che luccicano al sole è meglio...)


Edited by Ida59 - 12/7/2015, 19:44
 
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view post Posted on 12/2/2013, 18:16
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CITAZIONE (chiara53 @ 9/2/2013, 12:07) 
Brivido
A piccoli passi, si svela la magia, in questo racconto a puntate che non bisogna perdere.
Nessun gesto va sottovalutato, le parole non servono... tranne una.
Tuttavia sono le azioni che hanno la prevalenza, perchè è da esse che nasce un sussurro dolcissimo, un richiamo alla vita ed al cambiamento. Severus non sorride, non ha mai sorriso, ma ora lo fa. Al di là del dolore fisico la sua anima sembra resa più leggera da quella presenza fatta solo di occhi, stanchezza, lacrime e sussurri: Severus... ripetuto sollecitato dal proprietario del nome amato.

Ida è solo Ida: forza e dolcezza.
Un sorriso di Severus.

Forza e dolcezza: un bel binomio...
Sì, Severus ancora soffre molto, e probabilmente gli pesa più il dolore psichico degli incubi del suo passato che non il dolore fisico del presente, ma sicuramente quella presenza, col sorriso e la voce, stanno aiutando la sua anima a liberarsi... e la strada, in fondo, nonsarà nemmeno troppo lunga.


Edited by Ida59 - 12/7/2015, 19:44
 
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view post Posted on 13/2/2013, 10:17
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Oggi ho io l'onore di inaugurare la 6a settimana della sfida dei sorrisi di Severus.


Autore/data: Ida59 – 10 gennaio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: flash-fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, drammatico
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: non rilevante (Severus/Lily)
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Parole impossibili. Impronunciabili. Addirittura impensabili. E’ il seguito di “Brivido”
Parole/pagine: 331/2.




Inconcepibili



- Severus…
Quanta dolcezza riusciva a mettere in quelle severe sillabe.
Riaprì gli occhi.
- Severus…
No, non era il suo nome ad essere dolce. Era della dolcezza della voce in sé che il mago si beava.
Era alla promessa impossibile, di cui la voce era colma, che Severus agognava.
Ma questa volta qualcosa di diverso, qualcosa in più vibrava nella dolcezza infinita e sospesa del suo nome.
Non c’era solo la promessa irraggiungibile, ciò per cui tutta la vita aveva lottato pur sapendo che mai nessuno avrebbe potuto concederglielo, il tanto sospirato perdono.
C’era anche qualcos’altro.
Qualcosa che gli era del tutto sconosciuto e la cui intensità lo faceva rabbrividire.
Nessuno lo aveva mai chiamato in quel modo, con quel tono intenso, quell’enfasi trattenuta e sospesa, come se avesse paura, eppure mettendo così tanto di sé nelle poche e aride lettere del suo nome.
Nemmeno sua madre, o Lily, o Albus.
No, mai, nessuno.
Ogni volta c’era qualcosa di trattenuto: sembrava fosse sul punto di uscire, di librarsi nell’aria, ma sempre rimaneva bloccato, intrappolato nella sospensione di quel dolce sussurro.
E nuove lacrime le illuminavano le iridi nocciola screziate d’oro.
Rimase a fissarla, ancora, di nuovo cercando di sorriderle.
Riuscendoci.
E di nuovo la felicità le trasfigurò il volto.
- Severus, oh, Severus! Io…
Le lacrime scesero di nuovo a baciarle le labbra, a trattenere le parole, a sospenderle ancora nell’aria.
Perdono.
Amore.
Parole impossibili.
Impronunciabili.
Addirittura inconcepibili, se lui ne era l’oggetto.
Chi mai avrebbe potuto perdonarlo?
I morti, forse? Coloro che aveva ucciso, visto uccidere, lasciato uccidere?
Chi mai avrebbe potuto amare un uomo come lui?
I vivi?
Senza rendersene conto, le labbra del mago si erano di nuovo contratte nella sottile linea di disprezzo che sempre riservava a se stesso, che gli era del tutto consueta e congeniale, quasi da essersi trasformata nella maschera stessa che indossava davanti al mondo.
- Sorridi, Severus, per favore. Sorridimi ancora. – lo implorò la voce con dolce veemenza. – Severus… ti prego…

Edited by Ida59 - 12/7/2015, 19:44
 
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view post Posted on 13/2/2013, 15:19
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Inconcepibili
Bearsi di questa prosa è un piacere veramente unico.
Sembra di vedere la scena e le immagini che si sovrappongono ai pensieri.
Severus, è un nome così dolce da sussurrare, le consonanti che lo compongono sono una musica per chi lo ama.
Finalmente il pensiero di che cosa significhi la presenza accanto a lui si formula nella mente del mago, ha un dubbio, ma subito torna l'incredulità. Non è per lui. E' inconcepibile!
Credici Severus!
Puoi sorridere.
Puoi fidarti di Ida.
 
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