Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 26/4/2013, 16:36 by: kijoka




N.14

Autore/data: Kijoka – 21 Aprile 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Harry Potter
Pairing: nessuno
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU - La storia rispecchia solo la mia rielaborazione del personaggio.
Riassunto: Pensieri davanti a una porta chiusa
Parole/pagine: 952/2.

Attesa

E' tutto silenzioso ed ovattato.
Sembra che anche i secondi trascorrano lentamente, cercando di non fare rumore.
Qui la tranquillità è un dovere.
Chi si trova in questi corridoi ha necessità di serenità e tutti concorrono a rendere quieta l'atmosfera.
La porta è chiusa e devo attendere.
Che strano modo mi sono scelto per passare una delle prime giornate estive!
Devo essere impazzito...
In fondo, a ben pensare, non vorrei essere da nessun'altra parte.
Sono qui in attesa di sapere.
Quanto si può cambiare? Un anno fa se mi avessero detto dove oggi avrei potuto trovarmi, avrei sicuramente pensato di essere stato vittima di un incantesimo burlone o crudele.
Alcune volte la vita prende strane strade per mostrarti il suo lato buono. Io lo so bene!
Ti rapisce, ti fa cadere nel pozzo più nero e poi ti mostra il suo volto più bello.
Ancora non riesco a credere che tutto sia finito. Mi sembra ancora di vivere in un sogno.
Non sta bene quanto me l'uomo steso in quella stanza.
Come ho potuto sbagliarmi così tanto?
Io l'ho lasciato solo, in quella catapecchia, abbandonato in una pozza di sangue...
Io... io non potevo capire, non potevo sapere. In quanti me l'hanno detto, ma non riesco a perdonarmi.
Anche se, in realtà, ho solo fatto quel che andava fatto.
Non rinnego i miei comportamenti, anzi, credo li abbia cercati e provocati intenzionalmente.
Eppure so che avrei potuto, forse dovuto, farmi venire dei dubbi. Solo gli sciocchi non si pongono mai domande!
Ora sono seduto qui ad attendere di sapere se l'ultimo legame con la mia infanzia sia riuscito a superare il trauma del morso del serpente.
Chissà se mi permetteranno di entrare...
Chissà se mi permetterà di parlargli, di spiegare!
Ho avuto dal proprietario le chiavi del castello e ora ne conosco tanti passaggi segreti... ma non tutti!
Solo lui può aiutarmi a capire, solo lui può dare una ragione a tanti fatti accaduti.
Si è rivelato a me, ma era sicuro di non sopravvivere. Adesso come potrà reagire?
Ora che io stesso ho messo in piazza fatti dolorosi della sua vita, come posso anche solo pensare che voglia parlarmi?
La grande finestra davanti a me è spalancata e la lieve brezza quasi estiva mi porta il profumo dell'erba tagliata di fresco.
Un'altra stagione, un'altra finestra. Un'altra vita?
Perché mi torna in mente proprio adesso la mia prima notte ad Hogwarts?
L'ho passata davanti alla finestra del dormitorio, guardando il gelido mondo esterno, accarezzando Edwige e sentendomi finalmente a casa.
Uno dei momenti più belli della mia vita...
Felicità, appartenenza e sicurezza.
Sentimenti che mai avrei pensato di provare s'agitavano convulsamente nel mio petto.
Passai così buona parte di quelle prime ore.
Non riesco a fare a meno di chiedermi se anche per lui la prima notte al castello può essere trascorsa nello stesso modo.
Sorrido.
Dopo aver visto ciò che ha voluto mostrarmi, ho più volte pensato che avessimo delle cose in comune, o almeno molto simili.
Forse anche per lui è stato un momento speciale.
Quella notte può essere stata la prima in cui si è sentito in pace, sicuro di essere al posto giusto.
Forse gli sarà sembrato strano non dover sentire litigare i suoi e magari ancora più strano dover dividere la camera con altri.
Per me è stata una piacevole novità, chissà se anche per lui è stato così!
La consapevolezza di cominciare una nuova vita ti dà un'energia infinita. Forse anche per Piton era un sogno che diventava reale, seppur in modo diverso rispetto alle mie sensazioni.
Mi piace pensare che per entrambi Hogwarts si sia rivelato un luogo dove sentirsi in pace con se stessi.
La porta è sempre chiusa e non riesco a stare fermo.
Sono preoccupato che non voglia vedermi.
Deve essere stato così difficile lasciare a me quei frammenti della sua vita, proprio a me: ci ha messo anni a farsi odiare.
Deve essere stato come strapparsi pezzi di cuore.
Devo dirgli che quei ricordi sono al sicuro in un posto segreto, che quasi nessuno oltre a me ha potuto vedere ciò che mi è stato consegnato.
Tutto è stato riposto in un posto inviolabile, che solo Minerva McGranitt conosce, fino a che non potremo restituirli al legittimo proprietario.
So che non dimenticherò mai, ma nel profondo del mio cuore, quei ricordi sono diventati anche miei.
Mi hanno salvato la vita.
Gli devo così tanto!
Glielo devo dire, devo riuscire a pronunciare queste parole anche davanti a lui, anche mentre il suo sguardo nero mi fruga il viso. Ci riuscirò?
In fondo non sarà mai più come prima. Eppure non è facile pensare di dover parlare a cuore aperto a Severus Piton!
Non dovrò permettergli di allontanarmi, anche se è bravissimo in quest'arte!
Sono sicuro che potremo aiutarci a vicenda.
Anche per lui sarà un mondo nuovo: non è più l'assassino di Silente. Ora tutti sanno la verità.
Eppure non riesco ad immaginare un Piton diverso da colui che ho conosciuto!
Adesso per me sarà più facile intuirne le mosse, ma per comprendere davvero avrò bisogno di lui.
Mi piacerebbe che non mi rifiutasse, sarebbe bello se riuscisse a dimenticare e che potesse anche solo valutare di avermi intorno.
Al pensiero di confrontarmi con lui non riesco a reprimere un altro sorriso.
Dovremo misurarci, studiarci, senza alcuna garanzia di successo, ma non vedo davvero l'ora che succeda, anche se ne ho un timore infinito!
La vita è bella.
Severus Piton riuscirà a lasciare che la speranza entri nel suo cuore e potrà valutare di ricominciare a vivere?
Un rumore alle mie spalle.
La porta si sta aprendo.
Balzo in piedi e, con il cuore in gola, mi dirigo verso il battente socchiuso.
 
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