Il Calderone di Severus

L'accento, Ortografia - Lezione 5

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Ida59
view post Posted on 21/5/2012, 18:30 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Tratto da Grammatica italiana


Gli accenti sono la prima fonte di confusione per chiunque si accinga a scrivere e spesso anche nella pronuncia delle parole. Gli errori si sprecano, ma in realtà le regole degli accenti in italiano non sono molte.

In italiano abbiamo sillabe atone (senza accento) e sillabe toniche (accentate).
A livello grafico l’accento può essere grave, con pronuncia aperta (come quello del verbo essere “è”) oppure acuto, con pronuncia chiusa (come quello di “perché”).

L’accento si scrive obbligatoriamente in italiano solamente quando cade sull’ultima sillaba mentre all’interno della parola generalmente non viene segnalato, a meno che non serva a evitare un fraintendimento di significato (es. ancora come avverbio e àncora come nome ed elemento di un’imbarcazione).

L’accento viene messo sempre sulle parole tronche (bisillabi o polisillabi accentati sull’ultima sillaba), su alcuni monosillabi che possono generare ambiguità nel significato (vedi sotto), su monosillabi che comprendono dei dittonghi (due vocali insieme) tranne in alcuni casi particolari, e, di regola, su alcune parole specifiche (vedi sotto).

Le vocali a, o, u, i se accentate in fine di parola hanno sempre un accento grave (beltà, più, così, verrò, ecc.).

Con la vocale e la situazione si complica ma, in generale, basta tenere a mente che l’accento è acuto con:
1. Ché causale e tutti i suoi composti (affinché, poiché, perché…);
2. I composti di tre e di re (cinquantatré, trentatré, viceré…);
3. Le terze persone singolari del passato remoto dei verbi quando finiscono in e (ribatté, poté… escluso l’arcaico diè per “diede”).



 
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