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A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io
Avvertenza a chi legge la mia recensione. Io ci ho provato, ho cercato di non svelare troppo della bella trama di questa fic, ma non sono per niente sicura di esserci riuscita…
Tremendo il tuo PROLOGO, Chiara, con un Severus abbandonato a se stesso che cerca di abbruttirsi nell’alcool (buon sangue non mente… terribile!) e di distruggersi: povero amore mio! Le ultime righe, poi, sono qualcosa di insopportabile e il suo pensiero di non servire più a nulla, di essere un burattino rotto, esprime veramente bene il suo sconfortante stato d’animo, ridotto a vivere in un posto che odia perché non ha altro luogo dove andare. E il burattino, così, non più retto dagli altrui fili, si spezza e si piega, privo ormai di qualsiasi ragione per vivere, perfino quella di fingere…
Con l’inizio del capitolo UNO e l’agguato al “barbone” la storia è perfino riuscita a peggiorare; sapere che Severus conserva gelosamente, per sopravvivere, l’odio e la rabbia, mi ha fatto soffrire, e stringere i pugni: non è giusto! Poi mi hai perfino fatto sperare in Potter… anche se Ron, invece, lo avrei volentieri picchiato. Ho apprezzato i pensieri di Harry, che finalmente sembra essere cresciuto e comprendere l’uomo che ha sempre tanto ingiustamente odiato. Ma mi ha fatto male al cuore, però, vedere lo stato di Severus e la distruzione di libri e pozioni cui ha sempre tanto tenuto. E il fatto che persino Harry capisce che Severus è sempre stato tremendamente solo, così solo da non essere capace di chiedere aiuto neppure in un incubo. Il finale di capitolo è disperante: anche Harry se ne va, cacciato dall’orgogliosa ira di Severus, e, con lui, svanisce la flebile speranza che qualcuno possa aiutare Severus.
Il capitolo DUE ricomincia immerso nella disperazione di un uomo che ha perso tutto, anche quella piccola parvenza di bene che ha creduto di avere: Hogwarts, Albus, il sentore amaro e gradevole del caffè… Poi, all’improvviso, qualcosa cambia: una donna ed un bambino entrano nella sua vita. Due disperati, peggio di lui, che cercano rifugio nella casa che lui stesso odia. Ma nel non aver nulla, madre figlio hanno l’amore che li accomuna, e a Severus non resta altro che invidiare i loro abbracci, cercando nella proprio mente un “ricordo troppo sbiadito per consolare”. La donna ringrazia il cielo per aver trovato Severus e l’aiuto insostituibile che per lei il mago rappresenta. Io, invece, ringrazio la sadica (sì, sadicissima!) fanwriter che, forse, ha deciso di cominciare ad alleviare le sofferenze di quel pover’uomo che non perde occasione per denigrare se stesso e ferirsi con il suo stesso sarcasmo (Faccio finta di non aver sentito perché forse l’inferno è quello che più probabilmente mi ha risputato.). Il brano con i pensieri di Teresa è assolutamente delizioso: intanto me la presenta come personaggio, e già mi piace, e poi attraverso i suoi occhi posso vedere i primi cambiamenti in Severus che, all’improvviso, ha di nuovo qualcosa da fare, qualcuno di debole di cui prendersi cura e proteggere, come sempre ha fatto per tutta la sua vita. E, di nuovo, riprende a fingere, a fingere di non avere un cuore, perché crede di non poterselo permettere. E il primo gesto verso se stesso, in questa sua nuova vita, è chinarsi a terra a raccogliere i fogli stropicciati, i libri strappati… Perché non l’ha fatto prima? Si chiede Teresa. Io lo so il perché… e sono felice che ora, finalmente, lo faccia. Poi, nel finale del capitolo, ecco il primo, vero raggio di sole della storia: mentre Severus finge con se stesso di volersi liberare al più presto di madre e figlio per tornare ad ubriacarsi, Tersa scopre una piantina nel giardino, sopravvissuta a tutte le ingiurie degli uomini e della natura, pianta rude, testarda, che si accontenta di poco, ma profumata e benefica. Severus pensa che assomigli a Teresa, ma io credo che assomigli a lui stesso. Poi, la chicca finale: il piccolo dono del bimbo… e quel sorriso disegnato che l’innocenza di Nicholas ha saputo vedere oltre lo schermo arcigno del volto di Severus. La risposta del mago, assolutamente meravigliosa, che contiene un intero mondo in poche parole, mi ha fatto venire il nodo alla gola… ma intanto anche io sorridevo. Trascrivo qui un commento annotato quando ho letto per la prima volta la storia, che ancora era una one-shot e terminava qui. Bellissima, intensa, profonda, estremamente coinvolgente; dolorosa, perfino straziante in alcuni momenti, o terribile nell’ironia disperata di Severus in altri ancora, davvero difficile da sopportare con tutto quel suo determinato voler stare male, volersi distruggere, per dimenticare, per smettere di vivere… Insomma, in una parola: stupenda! Poi, mi sa che devo aver implorato chiara di continuarla… e lei mi ha accontentato!
Il capitolo TRE, finalmente, si apre su un’immagine bella: le lacrime di Severus, preziose, inestimabili, che sciolgono la pena nel suo cuore, per il suo passato carico di colpe, per il male fatto agli altri e a se stesso, per tutto il male che ancora continua ad infliggersi, ancora adesso che non c’è ne è più motivo, del tutto incapace di perdonarsi. Queste due frasi, poi, sono assolutamente sublimi e non posso non citarle nella loro interezza.
CITAZIONE Se ci fosse stato un dio della colpa quello sarebbe stato il suo dio; per quanto ancora si sarebbe insinuato in lui impedendogli di vivere, sognare, sperare? Sperare, ecco un verbo che per Severus non esisteva: non era mai esistito. E’ bello vedere il muro che Severus ha eretto intorno a sé cominciare a sgretolarsi poco per volta e lasciare che sensazioni prima sempre forzatamente rifiutate penetrino nel suo animo portandogli gli nuovo il soffio della vita, anche a lui che solo voleva morire. Così, poco per volta Severus torna ad essere se stesso e non più un rudere abbruttito dall’alcool: no, ancora non sorride, però si ripromette di sforzarsi di essere meno scorbutico e immusonito e si scopre disposto (oh, povero amore mio!) a dar qualsiasi cosa pur di riuscire a incarnare almeno un poco l’immagine sorridente che l’innocenza di Nicholas aveva saputo scorgere il lui. In fondo, come ben gli mette nei pensieri l’autrice, Severus ormai non ha più nulla da perdere… Qui c’è un’altra farse stupenda ed è impossibile non citarla: contiene un intero mondo, la vita ed il futuro di Severus.
CITAZIONE Rientrò in casa lentamente, quasi a godere del tempo che finalmente poteva usare a piacimento; senza impegni pressanti e precisi: un tempo che poteva scorrere senza generare rimpianto per averlo perduto. L’atmosfera della storia è ormai cambiata e la cosa è molto piacevole per il lettore: Piton pronuncia frasi “con leggerezza”, mentre un “pallido sorriso” aleggia sulle labbra sottili e le sue parole ed i suoi gesti diventano gentili, tanto da stupire Teresa. Poi, quando i due finalmente parlano un poco, mi sono venuti i brividi all’implorazione di Teresa, a quel suo spaventato non “mi chieda in cambio qualcosa che non posso e non voglio dare… mai più” e lì ho adorato la reazione di Severus, quel suo comprendere fin troppo bene lo stato in cui Teresa si trova e quel suo lieve disagio: adoro Piton quando si trova in imbarazzo, lo trovo tenerissimo! Intanto, la conoscenza di Terasa da parte del lettore progredisce anche tramite la conoscenza dei suoi pensieri su Piton… e devo dire che mi piace molto il suo modo discreto e rispettoso di essere, ma anche la sua estrema attenzione verso il mago che si esplica anche nell’imparare a capire che dietro lo schermo dei suoi occhi neri esistono fin troppe cose, anche se Severus continua ad indossare una rigida maschera di protezione che però Teresa sa essere tale.
Bellissimo l’attacco del capitolo QUATTRO, il continuo fingere di Piton con se stesso d’essere ancora l’insensibile bastardo… che non è mai stato. Poi, però, il ritorno di Potter fa tornare magicamente in vita l’acido professore che si esibisce in esilaranti battute colme d’ironia. Ma harry, finalmente, ha anche lui imparato a comprendere qual è la vera realtà dietro le sgradevoli, ma anche giustamente rancorose, battute di Piton. L’arrivo di Hermione porta con sé una frase così bella che non posso evitare di citarla:
CITAZIONE - Eccola qui l’immancabile so-tutto-io! – l’accolse Piton senza altri preamboli, ed Hermione sentì che il mondo stava tornando a posto: Piton era ridiventato lo stupendo, inarrivabile, sarcastico, scorbutico e insostituibile professore che ricordava. E la frase è bella proprio perché è indice di una ritrovata normalità per Piton, anche se lui steso ancora non ha ammesso quanto, in effetti, è già profondamente cambiato in questa seconda vita che il destino gli ha concesso. La risposta di Piton alla ragazza è veramente strepitosa, ma preferisco non svelare nulla e lasciare che gli lettori la leggano da sé. Ma Piton, ormai, non è più l’acido professore che i suoi studenti ricordano; è un uomo diverso, che ha bisogno di tempo per ritrovare realmente se stesso, magari anche al di là del mondo magico, in una vita noiosa e banale “una vita qualsiasi… ma, tuttavia, una vita vera e normale, finalmente, persino per me.”. Alla fine del capitolo arriva la rivelazione più bella della storia, la fantastica chiave di volta su cui tutto gira, la stupenda idea dell’autrice: Severus esprime inconsciamente un desiderio che… si realizza. No, non vi dico perché e come. Dovrete leggere la storia, perché merita! Perrchè qui, a me, è di nuovo arrivato, alle parole del bimbo un nodo alla gola del tutto inaspettato. E Severus… è stato assolutamente meraviglioso, proprio come il destino, guidato dalla favolosa mano della fanwriter![color]
Nel QUINTO capitolo arrivano tutte le spiegazioni di Severus davanti all’incredula Teresa ed è veramente bellissima questa velocissima e ben guidata scoperta della magia e del suo mondo. Del resto, con questo accompagnatore, sfido chiunque ad avere problemi!. E ho anche capito per quale motivo è arrivato il nodo alla gola: l’assimilazione del piccolo Nicholas, inconscio di tutto, con la piccola e tanto amata Lily, fin troppo tempo prima nella vita di Severus… Severus si sente costretto a rivelare tutto, contro la propria volontà ma, una volta tanto, credo che gli eventi finalmente lavorano a suo favore, e non più contro, anche se questa frase mi ha stretto il cuore
CITAZIONE ma Severus sapeva che nel mondo magico le favole fanno presto a trasformarsi in incubi e che vi si poteva facilmente cadere e perdere. anche se ho subito pensato che Severus avrebbe fatto in modo che Nicholas non cada né si perda mai! I miei vivissimo complimenti all’autrice: l’idea che ha avuto è assolutamente superba e permette a Severus (anzi, lo obbliga) di svelare il suo passato, commuovendomi molto (da brividi le sue parole!). Nodo alla gola: quanto dolore, in quei sogni perduti… eppure, Severus potrebbe tornare a viverli attraverso altri occhi innocenti… Non è solo Teresa(che è stupenda a comprendere il dolore di Severus) ad avere gli occhi umidi… E tutta l verità è svelata. E Severus sorride. Sì, sorride… E che bello l’orgoglio nelle sue capacità! E poi… poi… quello stupendo gesto di Severus! Non, non voglio rivelarlo a nessuno: è giusto che i lettori lo scoprano da sé… così bello, dolce e tenero, e intenso… E vero! Il pensiero di Teresa, poi, riempie di felicità il cuore di chi ama Severus. Mi pice Terersa… Poi altri accadimenti si accavallano; Severus cerca di restare lontano dalla magia, ma la magia è il “suo” mondo: Severus ce l’ha (letteralmente) nel sangue e non può in alcun modo rinnegarlo! E non parliamo di Nicholas, il “tocco di magia” della storia, e dei sui bellissimi pensieri su Severus. E’ solo un bimbo, lo so, ma è proprio lui che fa la differenza! Ed è una differenza che dà i brividi… e commuove intensamente! La conclusione del capitolo, nei pensieri di Severus, mi piace molto: non c’è nulla di nuovo per me, perché l’ho già letto e, soprattutto, l’ho già scritto, anche più volte, ma questo non toglie che quei pensieri siano assolutamente veri e pertinenti a Severus!
Capitolo SEI - Tre anni sono volati via e tante cose sono accadute, ma tante altre devono ancora accadere. Ci sono stati cambiamenti, che però hanno portato con sé l’affetto dei ricordi, ma ci sono sentimenti che ancora non sono stati espressi, trattenuti per paura nel cuore di Severus, anche se nei suoi ricordi un’immagine sempre più spesso si sovrappone ad un’altra, sempre più sbiadita dal trascorrere del tempo e dalla conoscenza e confidenza che cresce ogni giorno sempre di più… ma si perde in una casa troppo grande. Ammetto che ho sorriso davanti al suo “pentirsi” d’aver comprato una casa così grande! Del resto, anche Teresa è molto timorosa, benché sia evidente che è innamorata cotta del suo affascinante “principe nero”, e l’essere Babbana non le rende certo facili le cose. Devo però dire che concordo in tutto e per tutto con i pensieri di Teresa su Severus (e quando mai!) quando lo ha visto per la prima volta con il suo consueto abito da mago, il mantello che ondeggia elegante quasi facente parte di lui! Così Teresa sospira, incapace di sognare fino in fondo il suo sogno; si sottovaluta e non sa allungare le mani per prendere ciò che desidera, ma è giustamente timorosa e gelosa che qualche “strega” le freghi l’affascinante principe (no, non l’avevo capita al primo colpo la battuta!) Ecco, i due non sono messi proprio benissimo in quanto ad iniziativa, ed infatti sono già passati ben tre anni… Poi si passa rapidamente alla partenza del ragazzino ed è bello rivedere cose ben conosciute tramite gli occhi stupiti di Teresa, così come è piacevole “il cipiglio dei bei tempi andati” (ma erano poi bei tempi o è solo un modo di dire?) sul volto di Piton che pretende come minimo una lettera a settimana, ma è sinceramente emozionato per la forza del legame affettivo che si è stabilito con Nicholas. E’ molto bello tutto questo brano e ho particolarmente apprezzato i vari richiami con l’epilogo del 7° libro ma, soprattutto, mi piaciuto Severus, padre che si commuove all’abbraccio del figlio adottivo che finalmente riesce a farlo sentire amato. Bella anche la parte relativa a Teresa che, costretta ad allontanarsi dal figlio che fino a quel momento era stato la sua unica ragione di vita, è finalmente pronta anche lei per iniziare il viaggio verso il suo nuovo sogno. E’ tenerissimo Severus a percepire la malinconia della donna ed è dolce il suo abbraccio consolatorio, forse anche scusa per permettersi di prenderla infine tra le braccia e…
E siamo infine arrivati all’EPILOGO: accidenti, fino all’ultimo mi fai attendere il sospirato lieto fine con Severus che addirittura finge di leggere; sì, lo so, attende il responso (prevedibilissimo, direi!) da Minerva, ma… uffa! Ancora qualche battutina acidella, più nei pensieri che non nelle parole, infine, il sipario cala sulla nascita di un nuovo ed appassionato amore. Complimenti, Chiara: una bella storia, iniziata in modo molto tragico e poi progressivamente alleggerita; dal tentativo di autodistruzione e dal distacco dal mondo magico, Severus torna poco per volta a vivere, aiutato dall'amore di Teresa e dalla magia dell'affetto di Nicholas!Edited by chiara53 - 25/6/2015, 17:35
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