Il Calderone di Severus

La virgola, Lezione di Punteggiatura - sesta lezione

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/10/2009, 09:51
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,388
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Ecco una nuova lezione preparata a suo tempo da Lil_Eveline

La virgola è il segno d’interpunzione più complesso e per la spiegazione del suo uso serviranno ben due lezioni. In questa lezione spiegheremo gli usi più semplici e comuni della virgola, mentre nella prossima cercherò di spiegarvi come utilizzarla al meglio per poter ottenere diversi effetti all’interno di un discorso.
Iniziamo dalle cose semplici.
La virgola è una pausa breve. Volendo rifarci al discorso sul punto, la nostra mente sa che dopo una virgola il discorso non è concluso, ma inizia una parte nuova, collegata alla prima, che deve essere incamerata come informazione a sé stante.
Per spiegare meglio questo concetto, possiamo prendere ad esempio proprio la frase appena scritta. La prima parte “volendo rifarci al discorso sul punto” è un’informazione precisa, che non riguarda il resto della frase. Un lettore che conosce il discorso già fatto sul punto ricorderà quanto detto in quella occasione e leggerà il resto della frase tenendo conto delle informazioni precedenti, mentre una persona che non ha idea del discorso citato eliminerà semplicemente l’informazione senza dare troppo peso alla cosa. In ogni caso, la virgola divide questa prima informazione dal resto, permettendo al nostro cervello di dividere i dati senza dover ricordare tutto e di organizzare al meglio i concetti.
Alla luce di quanto appena detto, è evidente che questa funzione di separazione dei vari concetti può essere utilizzata in diversi modi. I più semplici sono questi:

  • per dividere un vocativo dal resto della frase;
  • negli elenchi;
  • negli incisi;
  • nelle frasi non collegate dalla congiunzione “e”.

  • Analizziamo i vari casi.

    Il primo,“per dividere un vocativo dal resto della frase”, è il più semplice in assoluto, sempre che si sappia cos’è un vocativo. Anche questo, in realtà, è una cosa molto semplice e tutti noi lo usiamo continuamente. Pensate a quante volte, ad esempio, vi capita di dire ad una persona: “Tizio, per favore, potresti fare questa cosa?”. In questo caso “Tizio” è un vocativo. Volendo usare un gioco di parole per ricordare bene il concetto, quando noi invochiamo il nome di una persona, usiamo un vocativo. Nella frase “Tizio sta male” è evidente che non stiamo “invocando” nessuno, quindi in questo caso la virgola non è necessaria. Un altro trucco per distinguere un vocativo all’interno di una frase è quello di premettere al nome una “o”: “o Tizio, per favore, potresti fare questa cosa?”. La frase risulta ridicola, perché ovviamente quella semplice vocale dà alla frase un tono molto più “aulico”, ma non ne storpia il senso e quindi sappiamo con certezza che quello è un vocativo. Se premettiamo la “o” al secondo esempio, “o Tizio sta male”, notiamo che la frase perde completamente il senso.
    Il vocativo deve essere diviso sempre dal resto della frase. Se è la prima parola basta che sia seguito dalla virgola, mentre se è al centro della frase deve essere racchiuso tra due virgole.

    Esempio:
    Tizio, per favore, potresti fare questa cosa?
    Per favore, Tizio, potresti fare questa cosa?


    Il secondo caso di utilizzo della virgola ("negli elenchi") è altrettanto semplice. Quando ci troviamo ad elencare una serie di cose, bisogna dividere i vari elementi dell’elenco con una virgola.
    Potrebbe nascere confusione tra l’uso della virgola e quello del punto e virgola, il quale, come spiegato poche lezioni fa, ha esattamente la stessa funzione. In linea di principio, quando le cose elencate sono nomi o brevi descrizioni, vengono divisi da una virgola, mentre se le cose elencate sono concetti complessi, oppure se si vuol dare particolare rilievo ad ogni elemento dell’elenco, c’è bisogno del punto e virgola per dividerli.

    Esempio:
    Le case di Hogwarts sono: Tassorosso, Grifondoro, Corvonero, Serpeverde.
    Le case di Hogwarts sono:
    Tassorosso, casa dei lavoratori instancabili;
    Grifondoro, culla degli audaci;
    Corvonero,


    Per ora la lezione termina qui. Spero di essere stata chiara ed esaustiva.

    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:19
     
    Web  Top
    view post Posted on 13/10/2009, 20:02
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    Sempre dalla lezione preparata da Lil-Eveline.

    Riprendiamo il discorso sulla virgola analizzando gli altri due casi citati nel messaggio precedente: la virgola negli incisi e la virgola nelle frasi non collegate dalla congiunzione “e”.
    Nel primo caso è bene spiegare prima cos’è un inciso.
    Un inciso è “un’espressione costituita da una frase indipendente (detta incidentale) o da un sintagma, inserita all'interno di un'altra frase; nel parlato è segnalata da un'intonazione più bassa della voce, per iscritto è racchiusa tra virgole, trattini o parentesi”. (*)
    La definizione sembra molto chiara, ma quando ci si trova a scrivere è facile cadere in errore.
    Se prendiamo ad esempio questa frase:
    Severus Snape, insegnante di Pozioni ad Hogwarts, quella mattina si era svegliato di pessimo umore.
    il concetto di inciso è particolarmente evidente. “Insegnante di Pozioni ad Hogwarts” è un’informazione indipendente dal resto. Se la eliminiamo dal testo, il senso della frase non cambia minimamente. In questo caso dobbiamo immaginare la virgola come un vero e proprio muro, che divide l’inciso dal resto del discorso. Se questo muro viene alzato soltanto da un lato, dividerà una parte della frase dall’altra, lasciando il lettore confuso.
    Immaginiamo il nostro cervello come un alveare. Ogni celletta contiene un’informazione e queste informazioni vengono divise grazie alla punteggiatura.

    Consideriamo la struttura di questa frase:
    Severus Snape, insegnante di Pozioni ad Hogwarts, quella mattina di Dicembre, grigia ed uggiosa, si era svegliato di pessimo umore, senza che ve ne fosse un reale motivo.
    Le informazioni fornite dalla frase sono 5:
    Severus Snape è l’insegnante di Pozioni ad Hogwarts;
    la storia è ambientata a Dicembre;
    il tempo non è dei migliori;
    Severus si è svegliato di cattivo umore;
    Severus non ha motivo di essere di cattivo umore.
    Anche se non ce ne rendiamo conto, il nostro cervello immagazzina queste informazioni in cellette separate. Ognuna contribuisce a creare un quadro preciso nella mente del lettore, ma l’informazione principale, in fondo, è che Snape si è svegliato di pessimo umore.




    (*)dizionario Sabatini Coletti

    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:20
     
    Web  Top
    view post Posted on 20/6/2010, 15:44
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    Ecco per voi nuovi appunti sulla VIRGOLA.

    Tratto da Accademia della Crusca

    La virgola (detta nel passato anche piccola verga) indica una pausa breve ed è il segno più versatile, «può infatti agire all’interno della proposizione, ma può anche travalicarne i confini e diventare elemento di organizzazione del periodo nella sua funzione di cesura fra le diverse proposizioni» (Biffi 2002).

    Si usa, o almeno si può usare, la virgola:
    - negli elenchi di nomi o aggettivi,
    - negli incisi (si può omettere, ma se si decide di usarla va sia prima sia dopo l’inciso);
    - dopo un’apposizione o un vocativo e anche prima di quest’ultimo se non è in apertura di frase (Roma, la capitale d’Italia. Non correre, Marco, che cadi).

    Nel periodo si usa:
    - per segnalare frasi coordinate per asindeto (senza congiunzione, es: studiavo poco, non seguivo le lezioni, stavo sempre a spasso, insomma ero davvero svogliato),
    - per separare dalla principale frasi coordinate introdotte da anzi, ma, però, tuttavia e diverse subordinate (relative esplicative, temporali, concessive, ipotetiche, non le completive e le interrogative indirette).
    - Le frasi relative cambiano valore (e senso) a seconda che siano separate o meno con una virgola dalla reggente: gli uomini che credevano in lui lo seguirono cioè ‘lo seguirono solo quelli che credevano in lui’ è una relativa limitativa; gli uomini, che credevano in lui, lo seguirono, ovvero ‘lo seguirono tutti gli uomini perché credevano in lui’, è una relativa esplicativa.

    La virgola non si mette:
    - tra soggetto e verbo (se altre parole si frappongono tra questi due elementi occorre prestare più attenzione);
    - tra verbo e complemento oggetto;
    - tra il verbo essere e l’aggettivo o il nome che lo accompagni nel predicato nominale;
    - tra un nome e il suo aggettivo.



    Tratto da Carla Lattanzi

    E' il segno più frequente, indica una pausa breve e serve a staccare i pensieri tra loro per dargli ordine logico.

    La virgola si usa:
    • nelle enumerazioni e ripetizioni
    • per segnalare un inciso nella frase principale, o anche un'apposizione
    • dopo un vocativo
    • prima delle congiunzioni ma, anzi, però, invece, mentre, se, benché, sebbene, tuttavia ecc. per separare tra loro delle frasi coordinate o subordinate.
    • dopo sì, no, bene
    • per separare le frasi di un periodo senza usare la congiunzione "e"
    • dopo le parole quindi, dunque, infatti, perciò (connettivi conclusivi) per segnalare che si sta finendo il discorso.

    Queste sono le principali convenzioni riguardo all'uso della virgola, che resta comunque abbastanza libero.

    Ci sono invece dei casi in cui non si deve proprio usare, perché il testo non si capirebbe:
    • prima di e, né, o
    • tra il soggetto e il verbo
    • tra il verbo e il primo complemento oggetto



    Tratto da mestiere di scrivere

    "La virgola è il segno di punteggiatura più elastico che abbiamo: separa, unisce, segue il senso della frase, lo determina, segnala pause, isola incisi, mette in evidenza parole, detta il tono a chi legge, si fa notare quando non c'è" - Dario Voltolini

    Sintassi semplice e piana vuol dire pochi incisi e poche subordinate.
    Le relative "a grappolo", le frasi che si aprono l'una dentro l'altra, su internet non si leggono. Se state mettendo la terza virgola all'interno di un periodo, allarme. Rileggete il periodo che state scrivendo e valutate se la virgola vi serve davvero per rendere più chiara e facile la lettura, oppure se vi state imbarcando in un periodo lungo e arzigogolato.

    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:20
     
    Web  Top
    view post Posted on 26/6/2010, 21:16
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    Continuiamo con la virgola, che è il segno di punteggiatura più complesso.

    Tratto da Galassia Arte


    La virgola ( , )



    La virgola indica una pausa breve. È il segno di uso più comune e articolato. Si usa nei seguenti casi:
    a) Nelle enumerazioni, nelle descrizioni e nelle frasi coordinate per asindeto, cioè senza l’uso della congiunzione correlativa e; mentre nelle serie collegate mediante sindesi, ossia unità sintattiche separate da una congiunzione coordinativa e, né, o, ma, ecc., la virgola in genere manca, soprattutto se si tratta di elementi all’interno della stessa frase.
    Nelle enumerazioni prima di eccetera e dell’abbreviazione ecc. la virgola può esserci (caso più comune) oppure no.
    b) Negli incisi di qualsiasi tipo. La tipologia può essere varia: la virgola contrassegna il semplice inciso costituito da una congiunzione, «Guarda che panorama, però, una vista mozzafiato»; oppure può isolare strutture complesse «l’epoca storica, quella italiana dei primi del novecento, è stata segnata da fatti rilevanti…».
    c) Prima di un’apposizione: «il Prof. Fortini si era recato in vacanza al lido di Ostia, località balneare del Lazio»; prima e dopo un’apposizione situata al centro di una frase: «Valentina è partita con il primo treno per Milano, sua città natale, dalla quale mancava da tre anni».
    La virgola, di norma, non va usata all’interno di blocchi unitari di parole, per esempio tra il soggetto e il predicato, tra il sostantivo e l’aggettivo.
    Tuttavia, questa regola viene meno,
    quando si vuole mettere in evidenza uno o più elementi di un sintagma, invertendo l’ordine sintattico abituale delle parole
    . Per esempio: «camminava, Antonio, senza ombrello, sotto la pioggia», la virgola tra il predicato e il soggetto è richiesta dall’inversione;
    prolessi dell’oggetto «Dài retta al Saggio, Fabio quel testo, leggilo subito», in questo caso si ha una prolessi dell’oggetto, seguito da una virgola, che viene ripreso nella frase successiva col pronome lo.
    d) Prima e anche dopo un vocativo assoluto: «Paolo, muoviti!»; «Ricordati, caro Lucio, di fare gli auguri alla zia».
    e) Per separare una proposizione da una coordinata introdotta dalle congiunzioni ma, tuttavia, però, anzi: «oggi il cielo è nuvolo, ma non piove».
    f) Per separare da una proposizione principale una frase subordinata introdotta da anche se, per quanto, poiché, benché, giacché, sebbene, quando, mentre, se (con valore ipotetico): «ti ho comprato un maglione nuovo, anche se non ne avevi bisogno».
    La virgola non deve essere usata tra proposizione principale e proposizione soggettiva, oggettiva o interrogativa indiretta, mentre con le subordinate relative, in taluni casi, la virgola svolge una funzione distintiva e la sua presenza o assenza modifica il senso di una frase: «I giovani che non lo conoscevano sono rimasti sorpresi dalle sue doti affabulatorie» ( = non tutti i giovani, ma solo quelli che non lo conoscevano); «I giovani, che non lo conoscevano, sono rimasti sorpresi dalle sue doti affabulatorie» ( = nessuno dei giovani presenti lo conosceva).

    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:20
     
    Web  Top
    view post Posted on 4/7/2010, 17:36
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    Ancora altre informazioni sull'uso della virgola, tratte da Wikipedia.


    La virgola è uno dei segni di interpunzione più adoperati dalle tipografie. Essa appare graficamente come un punto fermo allungato verso la direzione in basso a sinistra.
    Il suo nome viene dal latino virgula,-ae, che significa "bastoncino, piccola verga": la denominazione rimanda chiaramente alla forma che essa possiede anche nei testi attuali.
    Essendo il più breve segno di pausa, essa corrisponde nella lettura ad un minutissimo intervallo della voce.


    Nella lingua italiana, le norme per regolare l'uso della virgola sono piuttosto complesse ma possono essere riassunte in alcuni punti:
    • La virgola deve essere usata per dividere i singoli elementi paralleli di una lista o di un elenco: Per fare il pane occorrono: la farina, il lievito, l'acqua, un pizzico di sale.
    • La virgola è usata per separare la proposizione dipendente (o secondaria) dalla proposizione reggente da cui dipende (cioè la principale). Questo può avvenire in tre casi diversi:
    1. Quando la secondaria precede la principale: Se fossi ricco, mi comprerei un'isola
    2. Quando la secondaria segue la principale: Nel deserto vivono pochi animali, perché le condizioni ambientali sono proibitive
    3. Quando la secondaria è inserita all'interno della principale (inciso): Il mio migliore amico, che è un grande tennista, ha vinto molti tornei

    Ovviamente in questi casi è opportuno non usare la virgola quando la proposizione secondaria è strettamente connessa alla proposizione principale: Non devi guardare il sole se non vuoi ferirti la vista.

    • La virgola è usata per separare proposizioni tra di loro indipendenti: La bambina corre nel prato, vede un fiore, si ferma, lo guarda e poi lo coglie.
    • Viene usata anche dopo le espressioni Sì e No: Sì, sono stato io a chiamarti; No, non mi interessa.
    • Viene usata dopo le frasi introduttive: Visto che è tardi, me ne andrò a dormire; Se i miei calcoli non sono errati, dovresti farcela.
    • La virgola va usata anche dopo le interiezioni (Ehi, dico a te!), dopo le esortazioni (Ti prego, scrivimi ogni tanto) e dopo i vocativi (Andrea, ricordati le chiavi di casa!).
    • La virgola si usa anche per separare le frasi incidentali (Mario rispose, senza alcun dubbio, che era pronto per l'incarico) e le apposizioni (Giacomo Leopardi, famoso poeta italiano, è nato a Recanati).

    Oltre alle regole enunciate sopra, è bene ricordare che la virgola non deve mai essere usata per separare il soggetto dal predicato o quest'ultimo dal complemento oggetto:
    Frasi sbagliate:
    • I principali esperti del settore, hanno dichiarato che il reperto è molto antico.
    • I principali esperti del settore apprezzano, quel reperto.
    Frasi corrette:
    • I principali esperti del settore hanno dichiarato che il reperto è molto antico.
    • I principali esperti del settore apprezzano quel reperto.

    La virgola è adoperata anche per separare nomi propri di persona da locuzioni, quali saluti, ecc.

    La virgola fa anche cambiare il significato di alcune frasi, infatti la sua posizione è rilevante per il significato della frase; ad esempio:
    1. Mentre Luca salta, un ostacolo cade (questa frase significa che mentre Luca salta, l'ostacolo è caduto al suo passaggio).
    2. Mentre Luca salta un ostacolo, cade (questa frase, invece, significa che Luca mentre saltava è caduto a terra).
    Da questo semplice esempio si può capire che la posizione della virgola può far cambiare il significato alla frase.

    Edited by Ida59 - 4/10/2018, 21:53
     
    Web  Top
    view post Posted on 14/7/2010, 10:33
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    Ancora altre informazioni sulla virgola che, essendo il segno di punteggiatura più complesso, ha bisogno di essere approfondito anche tramite utili ripetizioni dei concetti.

    Tratto da Cortelazzo





    USO DELLA VIRGOLA



    (testo di riferimento: M.T. Serafini, Come si scrive, Milano, Bompiani, 1992)

    A - per separare gli elementi delle liste:
    Ho incontrato Franco, Leo, Paola e Marina
    (in casi in cui gli elementi della lista sono di più parole e si potrebbero creare ambiguità, è consigliabile la virgola prima della e: Ho incontrato molti compagni del liceo: Franco con Paola, Flavio con Leo, e Marina)

    B - per separare gli incisi (apposizioni, attributi, intere proposizioni):
    Alberto Tomba, il grande sciatore italiano, è un ragazzo estroverso
    La verità, come tutti sanno, ha molte facce


    Attenzione alle proposizioni relative, che possono essere restrittive (limitative) o esplicative (appositive). Le prime, che introducono informazioni indispensabili, non costituiscono un inciso, e non vanno tra virgole:
    La ragazza che ho incontrato poco fa si chiama Francesca
    La gara a cui ho partecipato era molto importante

    Le seconde forniscono una informazione aggiuntiva, quindi costituiscono un inciso:
    Proust, che è il mio scrittore preferito, non è amato da tutti

    C - prima di un'apposizione:
    Paolo viveva a San Francisco, una città ventosa e piena di fascino

    D - per separare le proposizioni coordinate (per asindeto):
    Marco legge, Fabio gioca a palla
    Sono tornato a casa, ho aperto il frigorifero, ho cenato e poi sono andato a letto


    In alcuni casi in cui le proposizioni sono coordinate con congiunzione, si mette una virgola prima della congiunzione. In particolare, la virgola è [sempre] presente prima della congiunzione avversativa ma:
    Il bambino aveva sonno, ma non voleva andare a letto

    E - per separare le proposizioni subordinate (se hanno le caratteristiche degli incisi. In particolare prima e/o dopo costrutti con il participio o il gerundio):
    Il critico, letto il libro, dette un giudizio negativo
    Essendo stato trasferito a Roma, vendette il suo appartamento fiorentino


    Nelle subordinate esplicite l'uso è legato in parte allo stile di chi scrive. La virgola viene usata più frequentemente se la subordinata anticipa la reggente:
    Tutti applaudirono quando Paolo tornò
    Se vuoi partire, non insisterò
    Poiché era molto stanco(,) se ne tornò a casa
    Se ne tornò a casa poiché era molto stanco


    F - per separare i diversi complementi [considerati come una lista]:
    Sulla riva del mare, con una gran gioia del corpo, dopo un intero inverno nella prigione dei vestiti, i ragazzi si abbronzavano al sole
    (ma se i complementi sono brevi la virgola è facoltativa: A marzo(,) in Sicilia(,) il clima è già tiepido)

    G - per separare il vocativo:
    Francesca, vieni qui!
    Non correre, Francesca
    Senti, bambino, dimmi la verità


    H - per mettere in evidenza il soggetto o l'oggetto
    Generalmente la virgola non viene usata all'interno delle unità soggetto - predicato e predicato - complemento oggetto. Quando l'ordine degli elementi di queste due unità viene invertito, evidenziando il soggetto o l'oggetto, la virgola viene invece usata:
    Correva, il bambino, senza preoccuparsi degli altri
    Doveva davvero preoccuparsi, quella donna così sensibile
    Il gelato, non devi mangiarlo tutti i giorni.


    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:21
     
    Web  Top
    Ale85LeoSign
    view post Posted on 14/7/2010, 20:13




    Tutto molto interessante. Sto scoprendo anche molte cose che prima non sapevo oppure usavo solo "a orecchio".
     
    Top
    view post Posted on 29/7/2010, 20:52
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    Ultime informazioni sulla virgola, poi passeremo ai compiti per le vacanze! :)

    Tratto da Manuscritto




    Uso della virgola



    La virgola non si deve mettere nei seguenti casi:

    >>> tra soggetto e predicato (anche se intendiamo fare una pausa espressiva dopo il soggetto)


    Marco guida = OK
    Marco, guida = NO
    La scuola che ho frequentato per due anni a New York e che oggi non esiste più era molto bella = OK
    La scuola che ho frequentato per due anni a New York e che oggi non esiste più, era molto bella = NO
    La scuola che ho frequentato per due anni a New York, e che oggi non esiste più, era molto bella = OK (perchè vi è una frase incisa, cioè separata dalla virgola iniziale e finale)


    >>> tra predicato e complemento oggetto

    Luca guida la macchina = OK
    Luca guida, la macchina = NO


    >> tra il verbo essere e il suo aggettivo o nome

    Sei buono = OK
    Sei, buono = NO
    Luca è buono = OK
    Luca è, buono = NO


    >>> tra un nome e il suo aggettivo o l'avverbio

    Giovanni ha una casa molto bella = OK
    Giovanni ha una casa, molto bella = NO
    Ha piovuto molto = OK
    Ha piovuto, molto = NO


    >>> prima di quasi tutti i complementi introdotti dalle varie preposizioni (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra)

    Mi sono divertito in vacanza = OK
    Mi sono divertito, in vacanza = NO
    Mi sono sentito male per il caldo = OK
    mi sono sentito male, per il caldo = NO
    Dovrebbero tornare tutti a casa = OK
    Dovrebbero tornare tutti, a casa = NO
    Sono stato molto bene con te = OK
    Sono stato molto bene, con te = NO


    Le virgole negli incisi


    Se in un discorso mettete un inciso, le virgole sono facoltative; ma se ne mettete una, dovete mettere anche l'altra.

    E' stata una giornata, anche se fredda, molto bella = OK
    E' stata una giornata, anche se fredda molto bella = NO
    E' stata una giornata anche se fredda molto bella = OK
    E' stata una giornata anche se fredda, molto bella = NO

    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:21
     
    Web  Top
    view post Posted on 3/8/2010, 17:44
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    Tratto da blog-il segnalibro

    Premesso che mi infastidisce un pochino l'atteggiamento presuntuoso ed arrogante di chi ha scritto l'articolo e che, in fondo, a ben vedere dà del pirla perfino a Leopardi, da buona italiana concordo invece pienamente con Severgnini e con con l'Accademia della Crusca: la punteggiatura serve a dare musicalità alla frase e a stabilirne il ritmo. Ma per fare ciò in modo corretto è indubbio che bisogna avere orecchio (ed esperienza).






    L'uso della virgola prima della 'e'



    Se lo chiedono gli "Italians"

    News ITALIA PRESS, 29 ottobre 2007
    Non mi sembra inappropriato, in occasione della Settimana della lingua italiana, trattare un tema un po’ particolare: la virgola prima della e.
    Un lettore ha rivolto a Beppe Severgnini del forum “Italians” del Corriere della Sera la domanda: “È vero che prima della congiunzione ‘e’ non si deve mai mettere la virgola?”
    In risposta, Severgnini spiattella l’oscura spiegazione di stile burocratico dell’Accademia della Crusca: "L'uso della virgola - soprattutto prima della congiunzione e - pare essere vincolato piuttosto dai tipi di testo che si intendono produrre e dai mezzi di comunicazione che si usano per comunicare".
    Quindi invita il lettore a seguire la musicalità dei grandi, dall’orecchio molto più fine del nostro: il Leopardi dell’Infinito ad esempio.
    Beppe Severgnini, da buon italiano, avalla la sempiterna regola del "suona bene? suona male?" mentre si guarda bene dallo spendere una sola parola sulla necessità che un testo sia chiaro e comprensibile, mediante il ricorso, quando necessario, alla virgola prima della e. Per lui, come per la maggioranza degli italiani, la punteggiatura è una questione di musicalità e di stile.
    Insomma, continuiamo a fare come vogliamo: l’importante è che non ci facciamo capire troppo. Nella patria dei furbi e del linguaggio oscuro, il parlare e lo scrivere chiaro sono un’ammissione di scarsa intelligenza.
    Ma esistono delle regole sull’uso della virgola? Una fantomatica regola, enunciata da grammatiche antiche, interdirebbe l’uso della virgola prima della “e”. In realtà, se spesso l’omissione o l’inclusione della virgola prima della “e” è una questione di ritmo e di stile, in certe frasi sarebbe doveroso far ricorso a questo segno d’interpunzione allo scopo di facilitare la comprensione del testo. Che si consideri la frase: "I cani randagi si fecero minacciosi verso il padre e i figli e i vicini cercarono d’intervenire". In tal caso occorre mettere una virgola prima di "e i vicini", se sono essi l’unico soggetto di “cercarono d’intervenire”.
    Sia nella lingua inglese sia in quella francese, le fonti ad hoc forniscono svariati esempi e spiegazioni sull’uso della virgola prima della “e”. La logica del ricorso o del non ricorso alla virgola prima della e, insistono gli autori di questi testi, è improntata ad un principio fondamentale: occorre rendere il testo il più chiaro possibile evitando le ambiguità di senso.
    Nelle grammatiche italiane e così anche nei vari siti web italiani che ho consultato, mancano esempi concreti sull’uso o il non uso della virgola prima della “e”, e soprattutto manca l’enunciazione del principio generale della necessità di redigere un testo chiaro che non si presti ad ambiguità (principio invece molto caro ai linguisti francesi e inglesi). Quale criterio enunciano invece i nostri linguisti? Nella patria degli orecchianti ossessionati dal "suona bene? suona male?" sono la musicalità, l’estro poetico, lo stile a contare. Aldo Gabrielli: "La virgola e tutti gli altri segni di interpunzione hanno una funzione essenzialmente stilistica, e il loro uso non può essere regolato che molto genericamente dalla grammatica. Essi sono come le pause
    musicali: mettendo, togliendo, spostando una pausa, la musica cambia". Da parte sua, l’Accademia della Crusca ci offre sul suo sito web un’incredibile pagina di elucubrazioni farraginose e contorte che in sostanza dicono: "Virgola o non virgola purché suoni bene". Non una sola parola da parte dell’Accademia sul dovere che incombe a chi scrive di facilitare la comprensione del testo per chi legge.
    Per gli italiani - Accademia della Crusca e Severgnini docent - poche o nessuna regola sulla virgola. Anche nel campo linguistico, insomma, è il solito caos all’italiana. Claudio Antonelli/News ITALIA PRESS

    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:21
     
    Web  Top
    Ale85LeoSign
    view post Posted on 3/8/2010, 18:20




    ODIO questa lezione. La virgola prima della E è sempre stato un argomento tragico per la sottoscritta.

    Sì, mi toccherà leggerla per bene e cercare di azzeccare i compiti -_-
     
    Top
    Fri Rapace
    view post Posted on 26/2/2011, 00:03




    Argh! Interessante, ma terribilmente difficile :-(
    E' quasi peggio della matematica :cry:
     
    Top
    view post Posted on 26/2/2011, 10:57
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    CITAZIONE (Fri Rapace @ 26/2/2011, 00:03) 
    Argh! Interessante, ma terribilmente difficile :-(
    E' quasi peggio della matematica :cry:

    Se hai bisogno di qualche ulteriore spiegazione non hai che da chiedere e vediamo se riusciamo a dissipare i dubbi.

    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:21
     
    Web  Top
    Fri Rapace
    view post Posted on 26/2/2011, 23:44




    CITAZIONE (Ida59 @ 26/2/2011, 10:57) 
    Se hai bisogno di qualche ulteriore spiegazione non hai che da chiedere e vediamo se riusciamo a dissipare i dubbi.

    grazie ^^
    Stamattina leggevo un libro e non potevo fare a meno di mettere le "o" davanti ad ogni vocativo XD!
    Il fatto è che mentre scrivo ho il cervello scollegato, non credo di riuscire a pensare razionalmente... e ci sono un sacco di cose da ricordare. Boh, ci proverò.

    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:22
     
    Top
    view post Posted on 27/2/2011, 00:07
    Avatar

    I ♥ Severus


    Potion Master

    Group:
    Administrator
    Posts:
    55,388
    Location:
    Da un dolce sogno d'amore!

    Status:


    CITAZIONE (Fri Rapace @ 26/2/2011, 23:44) 
    Il fatto è che mentre scrivo ho il cervello scollegato, non credo di riuscire a pensare razionalmente... e ci sono un sacco di cose da ricordare. Boh, ci proverò.

    Scrivi sull'onda dell'ispirazione, con il cuore... e poi rileggi a freddo, con la mente e il cervello collegato.
    Dopo un po', vedrai che diventerà un'abitudine.


    Edited by Ida59 - 5/7/2015, 19:22
     
    Web  Top
    Fri Rapace
    view post Posted on 27/2/2011, 10:44




    CITAZIONE (Ida59 @ 27/2/2011, 00:07) 
    Scrivi sull'onda dell'ispirazione, con il cuore... e poi rileggi a freddo, con la mente e il cervello collegato.
    Dopo un po', vedrai che diventerà un'abitudine.[/color]

    lo faccio già. Rileggo anche trenta volte, ma per vedere davvero gli errori dovrei tenere ferma una storia almeno due mesi, che per me significa perderla nei meandri del mio computer.
    C'è da dire che sono anche molto stanca, il mio lavoro si succhia buona parte della mia capacità di concentrazione (se sono sempre attaccata al computer non è per piacere personale :-P).
    Già trovare post come questi mi è di grande aiuto, perchè sono davvero certa che a scuola non mi hanno mai insegnato nulla del genere... quindi ti ringrazio tanto ^^
     
    Top
    33 replies since 7/10/2009, 09:51   25477 views
      Share