Il Calderone di Severus

1.3 La macchina fotografica: L’esposimetro

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view post Posted on 22/3/2010, 21:13

Buca-calderoni

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Fino ad ora abbiamo detto che per riempire il secchio … oops, per esporre la nostra fotografia, bisogna impostare il tempo e diaframma corretti rispetto alla luce della scena e alla sensibilità della pellicola/sensore.

D’accordo, ma chi ci dice che valori dobbiamo impostare?
Una volta si usava l’esperienza, o, nella migliore delle ipotesi, le guide stampate sulle confezioni delle pellicole. Le ricordate? Quelle con il disegnino del sole o della nuvola, che a seconda della sensibilità della pellicola indicavano un tempo ed un diaframma generici, confidando eventualmente nella latitudine di posa per compensare, almeno parzialmente gli errori. Oggi, per fortuna, quasi tutte le macchine fotografiche sono dotate di un esposimetro, uno strumento in grado di leggere la quantità di luce presente nella scena e di riportare al fotografo la coppia tempo/diaframma da utilizzare.

L’esposimetro era nato per essere utilizzato disgiunto dalla macchina fotografica, solo in un secondo tempo si è provveduto, per comodità, ad inserirlo nel corpo macchina e, in seguito, ad accoppiarlo ai valori di tempo e diaframma, in modo da creare un automatismo di esposizione che solleva in tutto od in parte il fotografo dal compito di impostare i corretti valori di esposizione.

Gli esposimetri possono leggere la luce riflessa dal soggetto, come nella quasi totalità dei casi, o la luce incidente sul soggetto.
Nel primo caso si punta la macchina fotografica o l’esposimetro verso il soggetto e si esegue la lettuta, nel secondo ci si pone nelle immediate vicinanze del soggetto e, tramite un diffusore, si misura la luce che arriva su di esso puntando l’esposimetro verso la sorgente luminosa (sole, lampade ecc. ecc.).

Nelle macchine fotografiche la misurazione della luce avviene molto raramente per la luce incidente, si usa normalmente la misurazione a luce riflessa.

La lettura dell’esposimetro può essere, genericamente, Spot (si legge solo un punto della scena, generalmente il centro) o Media (vengono letti più punti e fatta la media, normalmente con prevalenza della parte bassa sulla parte alta per prevenire l’influenza della luminosità del cielo).

In realtà le moderne macchine fotografiche utilizzano questi ed altri metodi (media pesata, matrix ecc.ecc.), per cercare di compensare qualunque tipo di errore di misura e rendere facile a chiunque eseguire fotografie correte dal punto di vista dell’esposizione.

Quindi, fermo restando la misurazione Spot, ovvero la lettura di un solo punto della scena, per la misurazione Media le casistiche possono essere moltissime, così come i punti di lettura della luce.

L’esposimetro a luce riflessa è tarato per fornire un valore equivalente ad un valore medio di luminosità, ad esempio una foto scattata sulla neve avrà la neve … grigia (media luminosità) e gli eventuali soggetti saranno resi più scuri del normale, mentre, in una scena molto contrastata, con parti molto illuminate ed altre scure, dovrà essere sacrificata una delle due parti dell’immagine, vista l’impossibilità di ottenere un bilanciamento dell’esposizione valido per i due estremi.

Nella pratica, gli esposimetri se la cavano egregiamente nel 99% dei casi 8-)), per cui non preoccupatevi più di tanto, l’esperienza farà il resto.

In alcuni casi, per avere una misurazione corretta, alcuni professionisti o fotoamatori moooolto evoluti, utilizzano un cartoncino grigio medio, posto al lato del soggetto per avere un punto corretto su cui effettuare la misurazione.

La misurazione Spot richiede un poco di malizia nell’utilizzo, proprio perché misurando un unico punto può portare ad errori di esposizione nel resto della scena, la misurazione Media, invece, va bene un po’ per tutto ed è generalmente da preferire.

In alcune macchine fotografiche è presente la funzione di bracketing (in italiano “esposizione a forcella”) che permette di scattare 3-5 fotogrammi variando automaticamente il valore dei diaframmi o dei tempi in modo da ottenere la stessa fotografia con 3-5 esposizioni leggermente diverse (in genere le differenze sono di un terzo o mezzo stop) proprio per ricercare l’esposizione più corretta.

Oggi, con l’avvento del digitale, la perfetta esposizione, pur facilitando le operazioni di post-produzione, non è più così critica come lo era nelle macchine fotografiche a pellicola, per cui va bene la perfezione … ma ci si può anche accontentare di una esposizione “media” e concentrarsi sulla ripresa.

Per utilizzare correttamente l’esposimetro, occorre impostare il valore di sensibilità del sensore/pellicola che si utilizza e scegliere il tipo di esposizione che si desidera utilizzare, non solo in termini di Spot o Media (o qualcos’altro, dipende dalla macchina fotografica) ma anche come tipo di programma che si desidera utilizzare.

Ok, per oggi basta, vi lascio meditare...

To be continued

 
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view post Posted on 26/3/2010, 10:01
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I ♥ Severus


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Uhm... lezione difficile, questa volta!

Quindi, se non è capito male, è importante sapere se la propria macchina ha un esposimetro che usa la misurazione spot o media: come si fa a capirlo?

Se voglio fare foto sulla neve e la voglio bianca, come mi devo regolare?
 
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view post Posted on 26/3/2010, 15:52

Buca-calderoni

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>Quindi, se non è capito male, è importante sapere se la propria macchina ha un esposimetro che usa la misurazione spot o media: come si fa a capirlo?

Semplice... leggendo il libretto di istruzioni!
A parte gli scherzi, quando la scelta è possibile, normalmente si tratta di scegliere tra l'icona di un punto (o cerchietto) per la lettura Spot e l'icona di un rettangolo per la lettura Media.

>Se voglio fare foto sulla neve e la voglio bianca, come mi devo regolare?

ci sono più modi:

1) passare in manuale la macchina ed agire sui diaframmi aprendo di circa uno stop (sovraersponendo leggermente rispetto alle indicazioni dell'esposimetro)

2) ingannare l'esposimetro impostando una sensibilità dimezzata rispetto a quella reale (ad esempio mettere 100 ISO invece di 200) lasciando il programma in automatico. L'esposimetro così ingannato aprirà un diaframma in più ottenendo il risultato del punto 1. Questo trucco funziona solo con le macchine a pellicola.

3)andare vicino al soggetto (o zoomare su di esso) ed eseguire la lettura, bloccare l'esposizione (normalmente è possibile), rifare l'inquadratura e scattare.

4) scattare così come viene e poi divertirsi con photoshop o simili...

Reoplano
p.s. grazie per la domanda 8-))
 
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