Il Calderone di Severus

Sfida n. 9 FA+FF: Happy Halloween!

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view post Posted on 27/10/2021, 15:42
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Pumpkin pie



Titolo: Pumpkin pie
Autore: Arwen68
Beta-reader: Ida59 / Ele Snapey
Tipologia:one-shot
Rating:per tutti
Genere: introspettivo, missing moments
Personaggi: Severus, Silente
Pairing: nessuno
Epoca: 1° anno
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Seduto sotto una grande quercia, fissava assorto l’orizzonte. Il lago Nero era calmo e rifletteva i colori del tramonto…

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Seduto sotto una grande quercia, fissava assorto l’orizzonte. Il lago Nero era calmo e rifletteva i colori del tramonto in quel freddo pomeriggio di fine ottobre.
Tra breve la Sala Grande si sarebbe riempita di ragazzi e insegnanti per una sera accomunati dalla voglia di festeggiare Halloween. Lui, invece, non aveva affatto voglia di far festa, anzi, odiava quella ricorrenza foriera, per quanto lo riguardava, di ricordi tragici.
Si rivide in quella notte a Godric's Hollow salire le scale della casa dei Potter, aprire la porta e…
Severus scacciò la visione del corpo di Lily senza vita e si concentrò sul presente. Doveva rientrare al castello ma indugiava, cercando un pretesto per non presentarsi a cena.
Aveva avuto una giornata pesante. Tutta Hogwarts era in fermento per la grande festa serale e mantenere la disciplina era stato più difficile del solito. Anche se durante le sue lezioni nessuno si era permesso alcuna trasgressione alle regole, aveva intercettato e sequestrato ai gemelli Weasley un gran numero di fuochi d’artificio del Dottor Filibuster e scherzi magici acquistati da Zonko. Era dovuto intervenire per sedare una crisi di singhiozzo che aveva colpito un Corvonero del primo anno dopo aver mangiato i dolci singhiozzini. Per completare la giornata, si era trovato a dare una mano a Minerva per bonificare la Sala comune dei Grifondoro, dove qualche buontempone rimasto sconosciuto aveva sganciato alcune caccabombe.
Tornò a fissare il lago. Quel luogo era speciale, risvegliava ricordi dolci di pomeriggi felici, passati a studiare e a chiacchierare con Lily, e memorie devastanti, come l’umiliazione subita a opera di James Potter e dei suoi sodali. Come l’insulto rivolto alla sua unica amica, alla sola donna che avesse amato.
Lily gli mancava! Eppure la ritrovava in quei luoghi e nei colori dell’autunno. Le foglie rosso oro degli alberi gli ricordavano i suoi capelli, così morbidi, così profumati. Riusciva ancora a sentire quel profumo di gelsomino che si spandeva dalla sua chioma…
Vide una foglia rosso oro ai suoi piedi, la raccolse e la rigirò tra le dita.
Il sole era ormai basso sull’orizzonte e il giorno moriva in un tripudio di rossi e aranci.
Si alzò e si avvicinò alla riva del lago, si inginocchiò a osservarne la superficie e vi posò la foglia. La seguì con lo sguardo mentre la corrente la trascinava verso il centro del lago e desiderò essere quella foglia, desiderò sprofondare in quelle acque fredde e limpide per lasciarsi abbracciare dall’oblio della morte.
Fissò ancora per qualche istante il lago poi si voltò e con passo deciso si avviò verso il castello. Aveva deciso: avrebbe partecipato alla cena di Halloween.


***


La Sala Grande era splendidamente addobbata per l’occasione. Zucche di Halloween e candele scintillanti fluttuavano nell’aria, contendendosi lo spazio con i fantasmi delle quattro Case.
La cena superava ogni aspettativa: gli elfi domestici non si erano risparmiati giù nelle cucine.
Le mense erano riccamente apparecchiate e dalle pietanze si spandevano effluvi deliziosi. I dolci non mancavano di certo: mele caramellate, tortine Whoopie, pumpkin pie e molte altre golosità erano là per soddisfare la gola di alunni e insegnanti.
Silente ogni tanto si alzava in piedi per proporre un brindisi in onore ora di questo, ora di quel professore: il vino elfico e il succo di zucca riscaldavano ancor di più l’ambiente.
L’atmosfera era festosa, chiassosa, risuonante di risa. Baccano e allegria quella sera non erano prerogativa esclusiva dei ragazzi: anche gli insegnanti partecipavano a quel clima rilassato e gioioso.
Tutti erano allegri.
Tutti tranne uno: Severus.
Rigidamente seduto al suo posto, punzecchiava svogliatamente con la forchetta le patate. Lo sguardo andava dal piatto, dove giaceva triste e dimenticata una porzione di pollo croccante, a Potter, seduto al tavolo dei Grifondoro.
Il ragazzo era felicissimo quella sera. Era la sua prima notte di Halloween al castello di Hogwarts e si stava divertendo. Lui e il suo amico Weasley si erano rimpinzati di tortine Whoopie e mele caramellate fin quasi a star male e ora ridevano a crepapelle alle battute dei gemelli Weasley.
Eccolo là il bambino sopravvissuto, a cui tutto il mondo magico guardava come un eroe.
E all’improvviso tutto prese a girare intorno al mago: Severus vide di nuovo il bimbo piangente nel lettino, la fronte marchiata dalla ferita a forma di saetta e nella stanza solo morte e distruzione.
Il tocco gentile e deciso di una mano sulla spalla interruppe il flusso dei ricordi. Si voltò e vide Silente in piedi accanto a lui.
“Lo so, Severus, è difficile per te.”
“Non può neanche immaginare quanto, preside. E’ così simile a suo padre! Simile non solo nell’aspetto ma anche nel carattere. E’ presuntuoso, arrogante, ribelle, sempre pronto a trasgredire le regole e a mettersi nei guai.”
“Ma è leale e generoso con gli amici come sua madre Lily, senza contare che ha i suoi stessi occhi.” lo interruppe Silente.
Si girò di scatto verso il preside. Gli occhi di Lily! Lo aveva visto benissimo da solo che aveva gli stessi occhi di Lily! Ogni volta che incrociava lo sguardo con il ragazzino non poteva evitare di pensare a lei, non c’era certo bisogno che gli venisse ricordata questa somiglianza.
Stava per replicare quando il professor Raptor fece irruzione in Sala Grande, urlando qualcosa riguardo un troll nei sotterranei.
Il panico dilagò tra i ragazzi che cominciarono a urlare a loro volta, agitandosi e cercando di guadagnare l’uscita per scappare via. I professori scattarono tutti in piedi cercando di riportare la calma.
Tra Severus e Silente non ci fu bisogno di parole. Al vecchio mago bastò un cenno e l’altro annuì impercettibilmente con il capo: sapeva cosa fare. Si girò e guadagnò l’uscita da un uscio secondario. L’ultima cosa che sentì, mentre si chiudeva la porta dietro le spalle, fu la voce stentorea di Silente che impartiva ordini ai ragazzi e istruzioni agli insegnanti.

***


Era notte fonda quando finalmente riuscì a guadagnare la via per il suo alloggio. Zoppicava in modo vistoso e sentiva la ferita bruciare atrocemente. La maledetta bestiaccia non si era fatta scrupolo ad azzannargli il polpaccio: solo la sua notevole abilità negli incantesimi gli aveva permesso di salvarsi, mentre erano servite due ore per medicare il morso infertogli da Fuffi.
Pensò, non senza sarcasmo, al nome che portava quella creatura letale. Fuffi! Solo a Hagrid poteva venire in mente di chiamare in quel modo un enorme cane a tre teste.
Finalmente arrivò davanti al suo alloggio. Tutto ciò che bramava era di stendersi sul letto e dormire per buttarsi alle spalle l’ennesima notte Halloween. Aprì la porta, entrò e lo sguardo fu catturato da una cloche che faceva bella mostra di sé sullo scrittoio in mogano. Incuriosito si avvicinò e vide la lettera. Aprì la busta e riconobbe la calligrafia di Silente.

“Spero che almeno questa l’assaggerai!
So che Eileen la preparava sempre per Halloween.
Buon appetito!
P.S.: grazie.



Grazie! Albus era proprio un originale.
Posò il biglietto e alzò il coperchio: un fragrante aroma di zenzero e cannella lo investì. La pumpkin pie era là invitante a solleticare la gola. Ne tagliò una fetta e andò a sedersi davanti al caminetto acceso.
Addentò con voluttà la torta e lasciò che gusto e olfatto risvegliassero nella mente ricordi di un tempo perduto. Si rivide bambino nella cucina di casa mentre osservava sua mamma intenta a preparare quel dolce solo per lui. E poi ragazzino, lì, a Hogwarts mentre divideva con Lily la torta che sua madre non mancava mai di fargli arrivare per Halloween.
Chiacchieravano e ridevano e non erano mai sazi di quel dolce speziato e fragrante: erano stati bei momenti… Sì, ammise con se stesso, c’era stato un tempo in cui anche lui aveva festeggiato con gioia Halloween, ma gli avvenimenti che si erano succeduti facevano sembrare tutto lontano e irreale.
“Sì, ho amato anch’io questa festa, ma è stato in un altro tempo, una vita fa.”
Si alzò e andò a tagliarsi un’altra fetta: per una volta si sarebbe abbandonato alla gola e alla dolcezza di ricordi ormai lontani.

Edited by Arwen68 - 27/10/2021, 17:32
 
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Xe83
view post Posted on 27/10/2021, 20:28




Dolci in prestito

Carissima Chiara, il tuo racconto è magico: sei risicita a creare un'atmosfera di una dolcezza immensa. C'è tanto dolore in Severus, un dolore che non lo abbandonerà mai e lui ne è consapevole, ma il potere dei ricordi è enorme e Severus riesce a rivivere attimi di intensa dolcezza rifugiandosi in una sera di Halloween di tanti anni prima.

Il passato in un certo modo "ritorna" a ricordare al Professore che c'è stato un tempo in cui il mondo, il suo mondo, era diverso: vi era spazio per la tenerezza, per la dolcezza e la speranza.
Ecco, allora, ritornare alla memoria del Professore il "suo passato felice", i suoi momenti "lieti" di fianco alla persona che ha amato e che poi ha perso lasciandolo spettro di se stesso.

Nel tuo stupendo racconto presente e passato si avvicinano, si congiungono, come tradizione vuole accada nella notte di Halloween, e Severus vive momenti magici che lo aiutano ad andare avanti.

Sei riuscita a tratteggiare la figura di Silente in modo grandioso. Albus è un personaggio che amo molto e nel tuo racconto ho ritrovato il mago che apprezzo tanto: comprensivo, premuroso, capace di meravigliarsi come un bambino, capace di leggere nell'anima delle persone come un grande mago e sa fare la cosa giusta perché gliela suggerisce il cuore.
Il dono che porge a Severus è un bellissimo gesto di amore, una carezza di conforto che esprime tanto affetto e si rivelerà essere un regalo preziosissimo per il Potion Master.

"Dolci in prestito" è una stupenda fiaba dalle tinte dolci, malinconiche e intense: un bellissimo viaggio da non perdere.
Grazie per aver riproposto questo gioiello, è davvero speciale.❤️
 
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view post Posted on 27/10/2021, 21:16
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Arwen68 PUMPKIN PIE

Manu, carissima, ho letto il tuo racconto e ho subito pensato di ringraziare la Rowling. Lo sai perché? Per la possibilità che ha dato ad autrici capaci e sensibili come te di colmare i vuoti, rivelare momenti ignoti, raccontare storie nella storia. Ė sempre fonte di estremo piacere rispondere alle curiosità delle innamorate di Severus che bramano sapere tutto di lui, cosa provava, cosa pensava. Accompagnare il mago in nero nei missing moments è una emozionante esclusiva, sempre. Ci vuole però maestria e competenza per tuffarsi in un simile ignoto, occorre comprensione e accettazione per rispettare il noto e non stravolgere sentimenti ed eventi. Mi piace molto come hai caratterizzato Severus in quella serata di Halloween durante il primo anno di Harry ad Hogwarts: in tutto il tuo brano Lui recita il ruolo di insegnante adulto senza rabbia, senza insofferenza, senza ribellione. Si muove in un limbo senza tempo, scivolando sul qui ed ora, per poi volare con la mente e il cuore all’altrove ed allora. Noi siamo lì con lui ed è questa la prova della tua bravura ad entrare, a farci entrare in simbiosi con il suo sentire. Paterna la figura di Silente, che tenta di rassicurare il suo giovane e taciturno insegnante, e prova a donargli un po' di fragrante dolcezza con una torta che mi é venuta voglia di provare subito! Ti abbraccio forte <3
 
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Xe83
view post Posted on 27/10/2021, 21:40




L'ora della strega

Cara Elly, la tua storia mi ha commosso. Posso dirti che è meraviglioso come sei riuscita a scrivere di Severus e di Lily?
"L'ora della strega" è un racconto di grande pathos: mi ha fatto emozionare, battere il cuore, scendere le lacrime. È una storia di enorme dolcezza: ho amato tanto il tuo Severus e la tua Lily.
La sera di Halloween regala al Potion Master un'esperienza unica. Coloro che un tempo furono amici legati da un rapporto stupendo e che poi la vita ha allontanato in modo spietato, per un'ora tornano vicini. Ritornano a prendersi per mano, a guardarsi negli occhi, a parlarsi, a capirsi a fare tutto ciò che la vita non aveva più permesso loro di fare da tanto, troppo tempo. La sera di Halloween apre la porta del possibile e Severus e Lily colgono l'occasione.

Al Preside accade ciò che tutti noi desideriamo: poter incontrare ancora, anche solo per un'ora, una persona molto cara che ci ha preceduto nel mondo dei più. A Severus è successo davvero e lui prima non crede ai suoi occhi, alle sue orecchie, poi l'incredulità lascia spazio all'azione e decide di sfruttare il poco e prezioso tempo nel modo più fruttuoso possibile.

La Lily di questo tuo racconto è simpatica, tenera, ironica, leggiadre e scanzonata: meravigliosa quando compare pronunciando "Dolcetto o scherzetto, Preside Piton?". Una frase di saluto scandita con affetto che cela una grande intimità.
Severus è malinconico, tenero, imbarazzato, sconvolto, persino dolce. Ha una dolcezza ricca di stupore e mentre leggevo avevo tanta voglia di abbracciarlo, di stringerlo.

Lei torna dal suo" testone" perché sa che lui ha un immenso bisogno della sua amica. Lo fa coccolandoselo in tutti i modi possibili, mettendo una pietra sul passato, su ciò che è stato, sui motivi che li ha allontanati e sfruttano il poco tempo a disposizione per "creare" meravigliosi attimi di "vita".
Lui si sente colpevole e all'inizio rimane trattenuto, con il freno a mano tirato, timoroso e guardingo. Poi piano piano si lascia stordite da lei, dalle sue premurose attenzioni e vive un'esperienza magica, unica fino a ubriacarsi con i cioccolatini ripieni che hanno il sapore di un'occasione concessa, ritrovata. I cioccolatini sono pura condivisione e accompagnano teneramente i due amici ritrovati per il resto del percorso.

Cara Elly, hai creato un diamante capace di splendere in più direzioni, capace di commuovere il lettore e fargli provare emozioni molto intense. Hai avvicinato Severus e Lily unendoli con la forza della comprensione, dell'affetto, dell'amicizia, forze capaci di superare ogni ostacolo, persino quelli più difficili e definitivi. ❤️

Edited by Xe83 - 28/10/2021, 07:42
 
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Xe83
view post Posted on 27/10/2021, 22:41




Pumpkin pie

Cara Manu, ho apprezzato tanto il tuo Severus in sintonia con l'autunno, sulle rive del Lago Nero, dove la natura parla la sua stessa lingua e ha i suoi tempi: quelli della solitudine maestosa, dei colori intensi prorompenti e silenziosi.
Ci presenti un Professore che cerca di allontanare il più possibile il momento di recarsi in Sala Grande: in mezzo alla gente che si lascia vivere in una bolgia di parole vuote, di scherzi irriverenti e idioti.
Severus vuole restare fuori, lontano dalla frenetica vita del castello per assaporare il profumo nostalgico dei ricordi.

Il passato con i suoi momenti ossimorici ritorna alla sua mente ed è un assedio di nostalgia e di dolore. Poi il senso del dovere è forte: il mago si gira deciso e si dirige al castello. Recarsi in Sala Grande non è quello che lui vorrebbe, ma e ciò che è chiamato a fare e Severus è ligio alla chiamata del dovere.

L'opulento banchetto di Halloween però gli mette davanti al viso gli occhi smeraldo di Harry. Gli occhi smeraldo di Lily. Il presente e il passato ritornano ad accarezzarsi, ad avvicinarsi, a fondersi. Da questo incontro ineluttabile escono brandelli di rimorsi, di rimpianti, di desolazione. Harry è felice, si diverte; Severus non si diverte, è rigido, gelido. Albus gli allunga una mano e lo aiuta ad interpretare la realtà, la vita. Ho apprezzato molto questo tuo Silente paterno, è il Preside che piace a me, quello che ha sempre una parola, un gesto di conforto, anche nei giorni più neri.

Il meraviglioso "missing moment" raccontato con grande maestria da te, cara Manu, è la preziosa occasione per mostrarci un Severus privato nel suo alloggio. È un Professore che si esprime in "privato", solo per i lettori, provato dalla ferita del morso di Fuffi, che trova il dono inaspettato capace di rimettere in moto la sua anima.

Il dolce e delizioso regalo del Preside riavvicina nuovamente il passato al presente e Severus è chiamato ad un altro tuffo nei ricordi. Pensieri di casa, di amicizia, di affetto che lo abbracciano, lo consolano e sono momenti sereni, non dolorosi. Ricordi che lo accompagnano in un percorso di memoria positiva, di rielaborazione preziosa, che gli concedono attimi di serena tregua.

Cara Manu, il tuo racconto mi è piaciuto molto: l'ho trovato avvolgente, deliziosamente nostalgico e dolce. Un racconto "politropo": ricco di luoghi intrecciati e vissuti, di temi, di volti. Il tutto saldato e confezionato con il tuo stile impeccabile ed elegante. La tua bellissima storia di Halloween mi ha trasmesso serenità e mi ha lasciato nella mente una gradevolissima e armonica fragranza. ❤️

Edited by Xe83 - 28/10/2021, 07:22
 
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view post Posted on 27/10/2021, 23:01
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CITAZIONE (Anouk @ 26/10/2021, 13:10) 
E niente, vorrei essere quel gatto per sentire le sue mani...
davvero bellissimo Ele!

Stesso desiderio, credimi :lol: Grazie mille, Anouk! :*: <3

CITAZIONE (Gabrix1967 @ 27/10/2021, 10:41) 
Mamma mia Ele, il tuo bellissimo banner mi ricorda perché amo tanto i gatti neri! :wub: :wub:
Complimenti!

Cara Gabry, unita al tuo stesso sentimento e felice per averlo fatto riemergere, ti ringrazio di cuore! :D <3


E in questa bellissima notte di ottobre, tiepida e serena, sto gustandomi in tutto relax le ultime storie dedicate alla sfida: nuove storie da leggere con curiosità e vecchie storie da rileggere con piacere, ma tutte ugualmente molto, molto belle e toccanti. :]
 
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view post Posted on 28/10/2021, 08:44
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Grazie a tutte per le bellissime parole!
Sono felice che una storiella vecchiotta riesce sempre a suscitare emozioni così forti!

<3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
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view post Posted on 28/10/2021, 20:15
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Grazie Kate e Xenia per aver letto e commentato la mia ff:mi fa piacere sapere che vi è piaciuta. 💖

Edited by Arwen68 - 29/10/2021, 13:11
 
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view post Posted on 29/10/2021, 11:51
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GabrixSnape

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Ellyson L'ora della strega

Hai saputo creare immagini intense e suggestive e veloci passaggi tra il reale e il fantastico, che mi hanno conquistata. La triste contezza di Severus di essere "persona sgradita", ferisce ancora di più se letta in relazione all'inconsapevolezza dei ragazzi di ciò che il mago sta facendo per proteggerli (dai Carrow) e per allentare la tensione della vita scolastica.
Così come mi ha profondamente commossa "la premonizione di Lily" circa la fine imminente di Severus. Nel contesto del tuo racconto, acquista quasi la natura di presa di coscienza e fa molto male, ma è niente in confronto all'intenso quadro finale.
Complimenti Elly. <3
 
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Xe83
view post Posted on 29/10/2021, 12:50




Buon Halloween, ragazze!

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view post Posted on 29/10/2021, 14:30
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GabrixSnape

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Titolo: Alleanze inattese
Autore/data: Gabrix1967 – ottobre 2021
Beta-reader: Ida59
Tipologia: one shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, drammatico.
Personaggi: Severus, Arya (personaggio originale)
Pairing: Severus, Arya (personaggio originale)
Epoca: prima della saga, sesto anno di insegnamento per Severus e di studi ad Hogwarts per Arya (ottobre 1987)
Avvertimenti: AU

Riassunto: Nel tardo pomeriggio del 31 ottobre una studentessa del sesto anno viola il regolamento scolastico per aiutare un’amica. Severus la scopre. Quale sarà la giusta punizione?

Nota 1: Un enorme grazie a Ida, presente e disponibile anche quando è davvero difficile. <3
Nota 2: E’ strano e peculiare il modo in cui i “mondi fantastici” in cui proiettiamo le nostre storie cerchino di attirare la nostra attenzione, quasi che a loro non sia sufficiente vivere relegati nelle poche pagine con cui li liquidiamo. Così, mentre mi trovavo a pensare alla storia di Halloween, cercando un modo per raccontarla, mi sono accorta che “la mia” Arya (della storia di Halloween) aveva esattamente la stessa età che ha nell’ultimo capitolo della storia in progress, in cui ve l’ho presentata. Non trovate anche voi che sia un modo esplicito per chiedere di esistere, e non solo nei pochi episodi già raccontati?
Nota 3: Se qualcuno nelle parole di Arya ha riconosciuto similitudini con la poesia Correspondances di Charles Baudelaire, non si è sbagliato.

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, ove presenti, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


ALLEANZE INATTESE



Sabato 31 ottobre. Tardo pomeriggio. La festa di Halloween organizzata per gli studenti di Hogwarts si avvicina.
Nella penombra dell’aula di Pozioni, un vapore a spirale si solleva dall’unico calderone acceso. Al suo interno, un liquido madreperlaceo non ha ancora raggiunto lo stato di quiete. Arya lo osserva attonita. La fragranza di tè nero, legna appena tagliata, pergamena e inchiostro che arriva alle sue narici, le rivela, con prepotente chiarezza, ciò che ancora cerca di nascondere a se stessa. Inchiodata da quella rivelazione, la giovane strega ha smesso improvvidamente di interrogarsi sulla natura dei rumori che provengono dall’esterno. Socchiude gli occhi il tempo necessario perché la nascente consapevolezza si sedimenti in fondo al cuore, lasciandole lo spazio per far riemergere la lucidità che le ha sempre consentito di guardare alla sua vita con sufficiente ironia. Inspira ancora con voluttà e scuote con vigore la testa, quasi che con quel movimento possa cacciar via l’idea che le si è insinuata nella mente.
“Merlino, non ora!” esclama, guardando con apprensione la porta. Dall’altra parte, un rumore di passi sembra avvicinarsi.
Se non fosse stato per aiutare ancora una volta la sua amica Susan, non si troverebbe lì a quell’ora, senza autorizzazione e non rischierebbe di far tardi alla cena. Deve ancora prepararsi per la festa che inizierà tra poco.
Ma Mark merita lo scherzo che lei e Susan hanno orchestrato. Quel bellimbusto non aveva alcun diritto di calpestare i sentimenti di Susan, invitando Sally al ballo. Così, se per qualche ora si metterà in ridicolo mostrandosi infatuato di Mrs Purr, e se per questo dovrà subire le conseguenze delle rappresaglie di Gazza, peggio per lui!
Arya sorride al pensiero di Mark che insegue lo stizzoso felino, poco propenso alle smancerie, tallonato dal bilioso guardiano del castello. Ma un rumore di cardini la ridesta dalla divertente scenetta sulla quale sta fantasticando.
Nello specchio della porta è apparsa una sagoma imponente e nera, che ora avanza verso di lei. Non è un sogno: in pochi passi, la nuova presenza l’ha raggiunta e l’osserva con un’espressione al tempo stesso accusatoria e interrogativa.

“Perché non sono affatto stupito di trovarti implicata nell’ennesima situazione dalla quale potrebbe derivare la tua espulsione?” domanda con voce pericolosamente modulata Piton, accendendo con un colpo di bacchetta tutte le torce dell’aula.

Arya sa che l’apparente pacatezza di quell’approccio prelude a conseguenze molto severe. L’ultima volta che è stata colta con le mani nel sacco, ha dovuto colmare di formalina tutti i barattoli del ripostiglio delle scorte del professore, esposta, per un’intera giornata, all’odore pungente del nauseante liquido e costretta alla visione di ogni tipo di viscida creatura. Deve pensare velocemente a come venir fuori da quella situazione.
“Non trova anche lei che sia perfetta?” esclama, indicando il contenuto del calderone, facendo ricorso a tutto il coraggio che le rimane.

Piton la scruta. Nello sguardo trasparente di Arya c’è da sempre un contagioso entusiasmo. Il professore annega nei ricordi della mancata felicità, che le iridi verdi della giovane strega non smettono di evocare. “Perfetta, dici?” domanda finalmente, affacciandosi nel calderone. Il suo tono scettico si spegne quando il liquido perlaceo sprigiona, solo per lui, note di erba umida, di biscotti allo zenzero e di giglio, riempiendogli il cuore di amarezza al ricordo del perduto amore. Tossisce, nel tentativo di mettere fine al momentaneo sgomento. Lily gli manca ancora, sempre, e, di più, in quella dannata ricorrenza.

Arya è sorpresa. Che odore avrà percepito il professore per tossire con tanta energia? “Cosa ha sentito?” chiede, prima di realizzare che sta formulando una domanda inopportuna. E subito rabbrividisce, all’idea della reazione che si scatenerà presto.

“Percepisco un forte sentore di guai!” sibila Piton, scrollandosi di dosso la dolorosa suggestione di quel momento. “E ora, vuoi dirmi perché ti sei introdotta nella mia aula senza autorizzazioni, saccheggiando le mie scorte per realizzare una pozione di cui il Ministero della Magia ha vietato la produzione?” la sua voce si è fatta tagliente. Non accetterà altre digressioni.

Arya deglutisce, combattuta tra la verità e una bugia salvifica. Ma, prima che inizi a parlare, il professore l’ammonisce.
“Dimenticavo, Gray, cerca di essere credibile, perché oggi le possibilità che io decida di espellerti sono piuttosto elevate!”

Adesso tocca a lei. Le note di legna appena tagliata, che si sprigionano per lei dai vapori della pozione, richiamano alla sua mente immagini di cupi e silenziosi boschi dai fitti e imponenti fusti, in cui le verità si celano agli occhi degli incauti visitatori. Eppure il bosco parla alla sua anima con accenti che, a tratti, le sembra di comprendere. E allora, perché al cospetto di quel mago austero e scostante si sente sempre incapace di esprimersi compiutamente? Perché le verità più evidenti tornano ad affondare nel buio del fitto sottobosco?
“Una vendetta!” mormora alla fine, consapevole di consegnarsi completamente al suo aguzzino. Ora sarà solo lui a valutare se quell’iniziativa ha il valore del sacrificio che potrebbe esserle richiesto. Ma Arya ha deciso: dirà la verità.

“Una vendetta?” la voce di Piton suona incuriosita e, inaspettatamente, placata.

“Volevo aiutare Susan,” chiarisce la giovane strega, senza esitare oltre.

Il volto del professore si è fatto attento.

“Mark è un vigliacco. Ha fatto di tutto per farsi notare da lei che non voleva saperne di lui. Si è mostrato diverso da come è in realtà. E per cosa? Per potersi vantare con i suoi amici di aver fatto breccia nel cuore dell'unica studentessa, tra le più popolari della scuola, che non gli ha mai mostrato il proprio interesse. Capisce? Ha finto solo per farla innamorare e, quando ci è riuscito, l’ha umiliata invitando un’altra ragazza alla festa di Halloween e l’ha fatto, come al suo solito, platealmente, per offenderla.” Arya sembra non pensare più al rischio di essere espulsa. Il suo volto è arrossato dalla foga del racconto e dall’indignazione, quasi che tutto dipenda solo dal suo intervento riparatore.

“Dunque Mark è un vigliacco …” la interrompe Piton.
Odia da sempre i prepotenti. Detesta chiunque usi la propria buona reputazione per offuscare quella degli altri. Quante volte Potter e i suoi amici lo hanno umiliato in pubblico? Quante volte James ha giocato con i sentimenti delle compagne di scuola prima di scoprirsi innamorato di Lily? James Potter o Mark Smith, nessuno dovrebbe mai credersi in diritto di calpestare il cuore di altri.
“Questo non vuol dire che tu possa impunemente introdurti nella mia aula e saccheggiare il deposito delle scorte,” aggiunge con tono severo.

Il professore ha ragione. Arya abbandona la foga da pasionaria, con la quale ha motivato le sue infrazioni al regolamento scolastico, e si fa pensierosa. D’improvviso, nessuna giustificazione le sembra più valida. L’obiettività e la gravità delle trasgressioni l’hanno messa di fronte alle proprie responsabilità. China il capo. “Le chiedo scusa, non avrei dovuto,” mormora confusa, mentre le note legnose della pozione ancora calda le solleticano il naso, giocando, prima di tutto a lei, il brutto tiro per il quale è stata realizzata.

“E’ così: non avresti dovuto!” conferma il professore seccamente. Poi, agitata la bacchetta, con un Incantesimo di Appello, guida fino a sé una lunga fila di ampolline vuote, che dispone ordinatamente sul tavolo. “Ora mi aiuterai a riempirle e a catalogarle,” dice indicandole. “Il Ministero vieta la riproduzione di questa pozione, ma io non tollero lo spreco di ingredienti rari e preziosi:” sentenzia bruscamente.

“Ma così non arriverò mai alla festa!” protesta sommessamente Arya, abbracciando con sguardo sgomento il gran numero di ampolline che ha ricoperto la postazione di lavoro.

“Potrebbe essere il male minore,” insinua Piton, guardandola in tralice.

Sono da poco passate le sette del pomeriggio quando l’ultima boccetta viene riempita e Piton considera con soddisfazione il lavoro ultimato. Poi, fatto arrivare un pesante vassoio di rame, vi colloca ordinatamente tutte le fiale di Amortentia e invita Arya a seguirlo, trasportando il vassoio nel ripostiglio. Lì, salito su una scala di legno, con gesti misurati e meticolosa attenzione, prende a sistemare le provette in appositi supporti su uno scaffale molto in alto.
Ai piedi della scala, la giovane strega osserva il professore, ancora incredula di sentirsene così attratta, poi, imbarazzata dal silenzio che è calato tra loro, prova a distogliere il pensiero da una passione che non promette nulla di buono. Per questo, comincia a contare le provette sul vassoio, e che devono ancora essere sistemate. Le osserva mentre, a causa del tremore dello sforzo, vanno da una parte all’altra. Il loro rotolare ordinato, come di un’onda che si spinge sulla battigia e viene richiamata dalla corrente, la ipnotizza. I suoi occhi ne seguono i movimenti, perdendosi nel fluttuare delle piccole fiale, fino a quando una boccetta le sfiora il pollice, con il quale ha sconfinato il profilo dell’impugnatura, invadendo il piccolo territorio interno. Ora che la osserva meglio, si accorge che l’ampollina è quasi vuota. Non sarebbe una grave sottrazione, pensa, mentre inaspettatamente, la situazione sembra voltarsi a suo vantaggio. Non può lasciarsi sfuggire l’occasione. Attende che la bottiglietta si avvicini un’altra volta al bordo del vassoio e la blocca, con lo stesso dito che prima è stato sfiorato.
“Non riesce a fare più in fretta?” domanda quindi, sollevando lo sguardo. Piton la sta fissando e lei arrossisce. Teme che possa aver notato la sua mossa. Ma il professore, con un colpo deciso di bacchetta, finisce di riporre le ultime ampolle di Amortentia e, dopo aver esaminato con compiacimento il lavoro terminato, scende finalmente dalla scala. Quando le è davanti, la guarda lungamente. “La vendetta non è mai una buona ragione per violare le regole, anche se talvolta può apparire come l’unica strada percorribile” mormora, prima di dirigersi alla porta.

Arya ha un fremito. Possibile che l’abbia fatta franca? Prima di abbandonare il vassoio sul tavolo di lavoro, spinge con il pollice la provetta nel palmo della mano, e, con disinvoltura, infila le mani in tasca, dove la lascia scivolare al sicuro. “Lo terrò presente,” mormora impacciata, temendo di essere scoperta da un momento all’altro.

“Come l’avresti usata?”, chiede Piton con distacco, quando ormai stanno uscendo dall’aula.

“Ho trovato la formula di un filtro d’amore molto efficace,” risponde Arya, sorpresa per il rinnovato interesse del professore. “Con poche gocce di Amortentia e altri facili ingredienti, garantisce un effetto sicuro di breve durata. Ne avrei versata solo qualche goccia nel piatto di Mark.” spiega la ragazza.

“E Susan come avrebbe potuto beneficiare di un’infatuazione di poche ore?” la incalza Piton, scettico.

“Susan?” si stupisce Arya. Ma, in effetti, non ha rivelato per intero i suoi piani. “Si sarebbe dovuto infatuare di Mrs Purr,” chiarisce, non riuscendo a trattenere un ampio sorriso.

“Mrs Purr?” esclama Piton sorpreso, scuotendo il capo, e anche a lui sfugge un’espressione divertita. “Devo ammettere che sarebbe stato uno scherzo divertente,” mormora, chiudendo la porta, poi si volta per allontanarsi.

“Professore, quali saranno le conseguenze della mia trasgressione?” lo interroga ancora Arya, sentendo la tasca gravida del peso della sua colpa.

“Valuterò con calma. Ora va, e fa che non debba pentirmi di non aver preso gli opportuni provvedimenti!” sussurra appena Piton.

Arya si allontana velocemente. Tasta incredula la tasca del cardigan e ne tira fuori la sottile provetta con il suo prezioso contenuto. E’ davvero possibile che il professore non si sia accorto del furto? Scuote la testa. Le piace pensare che, a suo modo, l’arcigno mago abbia voluto favorirla.

A poca distanza da lei, Piton percorre ad ampie falcate il corridoio che conduce alla Sala Grande. Alle sue spalle, l’ampio mantello, gonfio, lo segue carico dei frammenti del passato che non riesce a dimenticare, gravido di rimorsi e sogni infranti. Ma è, quella, una ragione sufficiente perché altri non si compiacciano della felice ricorrenza? La piccola concessione fatta, non metterà in pericolo alcuno dei suoi studenti, pensa, mentre lo sguardo sorpreso di Arya si riaffaccia nella sua mente, riempiendo di dolore il vuoto che porta nel cuore da quella maledetta notte in cui, esattamente sei anni prima, Voldemort ha ucciso l’unica donna che lui abbia mai amato. Con un colpo di bacchetta spalanca la porta della sala addobbata a festa. Le luci vivaci gli pugnalano gli occhi e le risate dei ragazzi gli feriscono le orecchie. Punta diritto verso il suo posto a tavola. “Che la farsa abbia inizio,” pensa, rivolgendo un sorriso stentato ai commensali.

Edited by Gabrix1967 - 15/11/2021, 09:27
 
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view post Posted on 30/10/2021, 06:28
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CITAZIONE (Xe83 @ 29/10/2021, 13:50) 
Buon Halloween, ragazze!

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Wow, Xenia, bravissima!!Oltre a essere una cercatrice da Coppa del Mondo di Quiddich 😉 sei anche una creatrice di banner strepitosa! Una tua Sala Grande, durante i festeggiamenti di Halloween , con gli studenti, le zucche ed i fantasmi di Hogwarts. Bellissimo 👏🏼👏🏼👏🏼
 
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Xe83
view post Posted on 30/10/2021, 08:12




CITAZIONE (Gabrix1967 @ 27/10/2021, 10:41) 
CITAZIONE (Xe83 @ 25/10/2021, 14:08) 
Titolo: Intervallo
Autore: Xe83

Come ti ho già anticipato, il tuo "Intervallo" è un'esperienza 4D.
Suoni, luci, colori e odori si susseguono in un'altalena di emozioni.
Ho amato molto il momento del tè a casa della Signora Figg e mi è molto piaciuto questo spunto inedito dell'amicizia tra la padrona di casa e Minerva, che consente di mettere a fuoco un personaggio molto "potente", benché di contorno.
Mi è piaciuto anche che al momento di piacevole convivialità delle due donne tu abbia contrapposto quello di drammatico abbandono di Severus. Nel contrasto, il suo dolore e la sua solitudine sono ancora più tangibili, raggiungendo il punto di maggiore disperazione quando, ormai ricompostosi, indossa la maschera di sempre per offrirsi ad un pubblico che ignora i suoi tormenti.
Complimenti. <3

Grazie di cuore, cara Gabry. Hai colto benissimo ciò che avevo intenzione di fare con questo racconto: dare spazio ad un personaggio di contorno ma "potente" come è la signora Figg inserendola in un momento conviviale assieme a Minerva. Affiancare poi (in parallelo) a questo momento conviviale il dolore solitario di Severus, vissuto nei propri spazi senza maschere, solo con sé stesso e i propri rimorsi. ❤️

CITAZIONE (Lonely_Kate @ 30/10/2021, 07:28) 
CITAZIONE (Xe83 @ 29/10/2021, 13:50) 
Buon Halloween, ragazze!

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Wow, Xenia, bravissima!!Oltre a essere una cercatrice da Coppa del Mondo di Quiddich 😉 sei anche una creatrice di banner strepitosa! Una tua Sala Grande, durante i festeggiamenti di Halloween , con gli studenti, le zucche ed i fantasmi di Hogwarts. Bellissimo 👏🏼👏🏼👏🏼

Grazie, cara Kate. Sei sempre gentilissima, un tesoro grande. 🌸 Sono stata cattivella con Severus: lui c'è, è presente dietro alla maschera di Mangiamorte in alto a destra. Lui guarda la scena e partecipa "a suo modo". ❤️😘

Edited by Xe83 - 30/10/2021, 13:59
 
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view post Posted on 30/10/2021, 16:57
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Prima di tutto ringrazio Xenia per la bella e sentita recensione. Di seguito i commenti alle storie . <3
CITAZIONE (Xe83 @ 27/10/2021, 21:28) 
Dolci in prestito

Carissima Chiara, il tuo racconto è magico: sei risicita a creare un'atmosfera di una dolcezza immensa. C'è tanto dolore in Severus, un dolore che non lo abbandonerà mai e lui ne è consapevole, ma il potere dei ricordi è enorme e Severus riesce a rivivere attimi di intensa dolcezza rifugiandosi in una sera di Halloween di tanti anni prima.

ALLEANZE INATTESE di Gabri

Una storia che ho letto con piacere e curiosità: vabbè ad un certo punto ho capito che era Amortentia la pozione e immaginato il resto, ma hai saputo condurla lasciandomi in attesa della conclusione.
Un Severus giovane e dolente, ancora immerso pienamente nei ricordi sia dolci che tragici, mi è piaciuto che abbia ritrovato nel comportamento di Arya qualcosa che gli rammenta il desiderio di rivalsa dalle sofferenze patite da Potter e compagni.
Tutta la costruzione della storia segue in parallelo emozioni e sentimenti di Arya e Severus.
Mi sembra di vederlo occhieggiare la gatta e cercare con lo sguardo Gazza, in fondo è ancora un professore molto giovane!
Bella e tenera la storia, deliziosa e dolce Arya e Severus? Lui è lui, in oscura e dolorosa essenza.

Brava!

Pumpkin pie di Manu

Il tuo racconto, Manu, è un susseguirsi di quadri da esposizione: racconti una serata, anzi, La Serata, la peggiore per Severus a causa dei ricordi che la accompagnano.
Davanti al lago l’ho visto nitidamente e ho compreso la pena che, come la foglia nell’acqua, sprofonda nella sua anima; poi la festa che festa certo non è per chi collega da sempre Halloween con la perdita e i rimorsi; infine, il ritorno umiliato e ferito dopo aver fatto come sempre il suo dovere.
Adoro la conclusione dolceamara e provo una infinita tenerezza per quel bambino che ricorda una torta e un sapore antico, quando ancora la vita avrebbe potuto essere diversa.
Storia, molto, davvero molto bella.
Complimenti Manu.

Edited by chiara53 - 30/10/2021, 18:27
 
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view post Posted on 30/10/2021, 20:06
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CITAZIONE (Lonely_Kate @ 7/10/2021, 17:07) 
Titolo: Solo domande per Halloween

Lonely_Kate Non ho ancora avuto tempo di leggere le storie della sfida, ma devo fare l'indice e mi serve sapere se i due banner sono opera grafica tua: in tal caso li inserisco nel Cavillo.

Edited by Ida59 - 30/10/2021, 21:20
 
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