Il Calderone di Severus

Sfida n. 9 FA+FF: Happy Halloween!

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view post Posted on 13/10/2020, 18:15
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Ecco qui la mia storia per Halloween.
L'esordio della mia Syl.

Titolo: Promese
Autore: ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: generale
Personaggi: Severus, Syl
Pairing: nessuno
Epoca: IV anno
Avvertimenti: AU
Nota: scritta per la scritta di Halloween 2020
Riassunto:
Chiuse un istante gli occhi cercando di placare il costante senso di colpa che lo accompagnava ogni giorno e che, da quando Harry Potter aveva fatto il suo ufficiale ingresso nel mondo magico, lo soffocava come un macigno.
E man a mano che cresceva, man a mano che i guai sembravano appiccicarsi addosso al ragazzo come il moccio di un Troll, si sentiva sempre più inadeguato a proteggerlo.
Ma aveva promesso.
Prima a Silente e poi sulla tomba di Lily.
Avrebbe protetto il ragazzo a costo della sua inutile vita.


Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


Promesse



Raramente camminava per la strade Babbane londinesi di sera.
Ancora più raramente lo faceva in inverno, quando le sue giornate erano scandite da lezioni e correzione di osceni compiti.
Ma, per una volta, aveva fatto uno strappo alla regola.
Era sabato sera, aveva finito il suo lavoro di professore e non aveva il turno di guardia nei corridoi del castello.
Poteva permettersi una serata tranquilla e diversa dal solito.
E poi la donna che gli aveva inviato quell’invito erano settimane che lo tempestava di gufi, senza contare quella volta che la sua pallida testa era sbucata all'improvviso nel camino della sua stanza privata facendogli quasi venire un infarto.
Era seduto in metropolitana, vestito come un comune Babbano, con il lungo cappotto grigio scuro che gli arrivava quasi alle scarpe.
Un degno sostituto del suo mantello nero.
Fissava una giovane mamma seduta di fronte, tra di loro un passeggino con un bambino che dormiva tranquillamente.
Forse aveva poco più di un anno.
La donna osservava il piccolo dormire con un lieve sorriso sulle labbra, di tanto in tanto gli sfiorava una manina che sbucava dalla copertina celeste.
Non poteva non sorridere di fronte a quell'immagine.
Immediatamente il sorriso svanì dalle labbra sottili. I suoi pensieri andarono ad un altro bambino a cui erano state negate le carezze di una madre.
Non potevano non tornargli in mente quei maledetti occhi color smeraldo che negli ultimi tre anni tormentavano la sua anima.
Chiuse un istante gli occhi cercando di placare il costante senso di colpa che lo accompagnava ogni giorno e che, da quando Harry Potter aveva fatto il suo ufficiale ingresso nel mondo magico, lo soffocava come un macigno.
E man a mano che cresceva, man a mano che i guai sembravano appiccicarsi addosso al ragazzo come il moccio di un Troll, si sentiva sempre più inadeguato a proteggerlo.
Ma aveva promesso.
Prima a Silente e poi sulla tomba di Lily.
Avrebbe protetto il ragazzo a costo della sua inutile vita.
La voce metallica della metropolitana Babbana gli indicò che era arrivato alla sua fermata.
Scese in fretta sperando che per quella sera i cattivi pensieri e le preoccupazioni partissero con quel treno per raggiungere l'altro capo della città.
Ma mancavano pochi giorni ad Halloween e per lui era una data difficile da ignorare.
Uscì in strada, l'aria era fredda ed entrava nel colletto del cappotto facendolo rabbrividire.
Il suo corpo non era mai stato particolarmente muscoloso, l'aspetto fisico non l'aveva mai interessato, ma anche senza le continue frecciatine di Minerva e Albus si era accorto che era dimagrito nell'ultimo periodo.
E se Minerva si comportava come una madre paziente e gli diceva semplicemente di mangiare di più, Silente sapeva benissimo cosa lo teneva sveglio di notte e gli chiudeva lo stomaco in una morsa dolorosa.
Prima la pietra filosofale.
Poi il Basilisco.
L'anno prima Minus e Sirius Black.
Ed ora il Torneo tre Maghi nato solo con la speranza di unire la comunità magica.
Sarebbe arrivato Karkaroff che lo avrebbe fissato giorno dopo giorno con i suoi stessi pensieri in mente.
Lo sentiva vicino.
Lo avvertiva e se non bastava il suo intuito, il Marchio che pizzicava sulla sua pelle era un messaggio più che chiaro.
Quel maledetto serpente stava per svegliarsi e tutto sarebbe precipitato nel caos, di nuovo.
Un gruppo di ragazzi poco più che ventenni gli passò accanto ignorandolo, le ragazze erano vestite da strega, o da quello che loro intendevano per strega, mentre i ragazzi mostrano finti denti aguzzi e mantelli neri.
Uno era vestito da quello che, con gli anni, aveva capito che i Babbani chiamavano zombi.
Forse si stavano dirigendo ad una festa di Halloween anticipata, ma non si pose più nessuna domanda una volta svoltato l’angolo.
Si ritrovò su una lunga strada tipica della periferia londinese.
Sulla strada si affacciavano una serie di case tutte uguali: stesso colore dei muri, stessi tre scalini per arrivare alle porte rosse.
Qualcuno aveva appeso una ghirlanda a tema Halloween sulla porta. Vide qualche zucca palesemente di plastica su alcuni gradini.
Camminò sicuro fino al civico numero quindici e salì i tre scalini che lo separavano dal campanello.
Sulla porta era stato appiccicato un cartello bianco con disegnati dei ragnetti neri.

Qui non ci sono dolci.
Li ha mangiati tutti la strega che abita in questa casa!



Sentì un sopracciglio alzarsi, in quella tipica espressione che Silente aveva ribattezzato negli anni silenzioso sarcasmo alla Severus Piton.
Allungò la mano e suonò il campanello senza staccare gli occhi dal quel cartello che i Babbani avranno considerato come una presa in giro.
Udì dei passi veloci dentro la casa, come qualcuno che scendeva velocemente delle scale; la porta si aprì velocemente e un turbine bianco gli volò tra le braccia stringendolo forte.
Chiuse gli occhi e ricambiò l’abbraccio senza spostare i capelli candidi che gli sfioravano il volto facendogli il solletico.
Era una scricciolo di donna, lo era sempre stata, fin da piccola, minuta e magrolina. Con gli anni non era cambiata: era diventata una donna, ma ai suoi occhi restava ancora la bambina con il vestito verde smeraldo che aveva trovato un giorno nel suo laboratorio incantata ad ascoltare la macabra storia del Barone Sangiunario.
- Mi stai strozzando… - le sussurrò con un mezzo sorriso.
Non era esattamente vero, ma sentiva la necessità di riempire quel silenzio che stava diventando imbarazzante.
La donna si allontanò un pochino tenendo comunque le braccia attorno al suo collo.
Gli sorrise. Con quel sorriso caldo che solo lei aveva.
Aveva totale fiducia in lui e ancora oggi se ne chiedeva il motivo.
- Sei qui. - mormorò con un filo di voce - Non ci volevo credere fino a quando non ti avrei visto alla porta.
Lo strinse ancora e la lasciò fare nonostante non fosse un estimatore di palesi dimostrazioni di affetto.
Ma con Syl tutte le sue convinzioni, tutto quello che credeva un perno portante della sua personalità, crollavano come un debole castello di carte.
Neppure Silente leggeva la sua anima come lei e senza bisogno della Legilimenzia.
Ci aveva provato in passato a chiudere la mente in sua presenza, ma era stato del tutto inutile. Lo capiva subito e riusciva a oltrepassare le sue barriere senza nessuno sforzo.
Il suo potere era enorme e questo non faceva che aumentare le sue preoccupazioni.
Albus non era uno stupido e più di una volta gli aveva chiesto di parlarle: stava per ricostruire l’Ordine della Fenice e la voleva al suo fianco.
A volte gli sembrava quasi un’ossessione.
Aveva rifiutato, era stato categorico in questo, ma lui non era l’unico uomo di Silente.
Aveva il terrore che mandasse qualcun altro per cercare di convincerla.
In questo il vecchio Preside di Hogwarts non era poi diverso dall’Oscuro.
Forse avevano metodi differenti, ma se voleva che qualcuno lavorasse per lui, prima o poi, riusciva a convincerlo.
Era molto persuasivo e sapeva che Syl non ci avrebbe messo molto a convincersi.
Per quando Silente la spaventasse, il desiderio di aiutarlo e di restargli accanto le avrebbe fatto superare tutte le sue paure.
Non poteva permetterlo.
Syl era l’unica anima veramente pulita che conosceva, candida ed innocente nonostante una vita passata a ascoltare il dolore degli altri.
Il flusso dei suoi pensieri fu bruscamente interrotto da un singhiozzo, allontanò Syl dal suo corpo e notò immediatamente le lacrime che le rigavano il volto pallido.
- Merlino, Syl…- mormorò - ti ho fatto piangere io…
Lei scosse il capo facendo ondeggiare i capelli bianchi come la neve fresca.
- No, non sei tu…- mormorò asciugandosi le guance - sono felice di vederti, Severus. Tutto qui.
Si intenerì per quelle parole.
Le sorrise, un sorriso sincero, come raramente gli capitava nell’ultimo periodo.
Si chiese quanti sorrisi ancora avrebbe fatto.
Probabilmente molti pochi.
Le spostò due ciocche dietro le orecchie e le accarezzò le braccia coperte solo da un maglioncino grigio ghiaccio, lo stesso colore dei suoi occhi.
- Per Morgana, stai tremando. Sei fuori senza giacca, stai gelando.
- Non ho freddo, Severus. Ma entra. Abbiamo molto di cui parlare.
Non aveva dubbi su quelle parole.
Sapeva che il periodo di Halloween era penoso per lei esattamente come per lui.
Anzi, forse di più.
Lui aveva solo un incubo a tormentarlo.
Syl viveva gli incubi di tutti.
La casa era accogliente e calda.
L’aveva aiutata a sceglierla tre anni prima, avevano passato settimane a visionare case scegliendo quella più adatta alle sue necessità.
Era stata un’estate decisamente diversa dalla sua solita routine fatta di vecchi libri e pozioni da sperimentare.
Riteneva la casa troppo grande, ma conosceva il suo bisogno di libertà e d'indipendenza, così non aveva obiettato quando avevano brindato il giorno della firma del contratto d’acquisto.
Il primo, vero, grande acquisto d’adulta di Syl.
Non aveva voluto la sua famiglia, ma lui.
Avevano brindato nel salotto vuoto, seduti a terra con del pessimo vino in cartone e bicchieri di plastica.
- Quel vino mi ha dato acidità di stomaco per due giorni, Severus. - gli disse Syl senza voltarsi - Smettila di pensarci o il suo saporaccio non andrà via dalla mia bocca per tutta la serata.
Scosse il capo e cercò di smettere di pensare, cosa assai difficile per la sua mente.
Le lasciò il cappotto e la vide farlo sparire nel sottoscala.
Entrò nel salotto dove il fuoco scoppiettava nel camino. Era stato arredato con gusto. Con mobili moderni, ma confortevoli. Si era circondata di colori caldi che l’aiutavano a rilassarsi.
Al piano di sopra sapeva che c’era una stanza dove Syl meditava e si rilassava per evitare che le voci prendessero il sopravvento.
C’era profumo di arrosto con patate e di quello che sembrava un dolce di mele e cannella.
- Se mi avessi detto che cucinavi tu avrei portato una pozione digerente.
L’unica risposta che ottenne fu la risata cristallina di lei dal corridoio.
- Ho cucinato io.
Severus si voltò verso quella voce femminile del tutto sconosciuta.
Una donna era appoggiata allo stipite della porta della cucina. Indossava un maglione rosso che le arrivava fino alle ginocchia e un paio di pantaloni neri attillati. Esattamente come Syl camminava per casa a piedi scalzi.
L’aveva vista solo una volta nella fotografia statica che Syl gli aveva spedito quasi un anno prima.
Dalle lunghe, lunghissime, lettere di Syl sapeva che Cynthia aveva un paio d’anni in più di lei, era una Babbana e la prima persona a non scappare dopo aver conosciuto la natura dei suoi poteri.
- Finalmente la conosco, Professor Piton. - disse la donna avvicinandosi e allungando una mano nella sua direzione – Syl mi ha così tanto parlato di lei che mi sembra di conoscerla da tutta la vita.
Le strinse la mano, la pelle scura spiccava contro la sua pallida.
- Posso dire la stessa cosa. - disse stringendole la mano.
- Spero che siano state belle parole.
Syl entrò in salotto in quel momento, aveva in braccio un bastardino bianco e marrone che le stava leccando la faccia.
- Sorpresa! - disse entusiasta – Lei è il nuovo membro della famiglia. - posò il cagnolino a terra e gli diede una carezza sulla schiena – Va da Severus, Ruth.
Un sopracciglio si sollevò mentre la bastardina scodinzolava.
- Ruth? - domandò – Hai chiamato il cane come tua sorella?
- Non sono stata io! - rispose fingendosi scandalizzata – Quelli del canile l’hanno chiamata così!
- Potresti però ammettere che quando hai visto come si chiamava hai lasciato perdere tutti gli altri animali e hai deciso di portare lei a casa.
Syl le fece una linguaccia giocosa; Cynthia sorrise mostrando piccole perle bianche tra le labbra carnose.
La cagnolina, nel frattempo, gli stava annusando una gamba.
- Ultimamente non sono stato fortunato con i cani, Syl. Dille di non annusare o potrebbe fare una brutta fine.
La strega batté una mano sulla coscia e l'animale tornò da lei immediatamente.
- Almeno lei mi ascolta. - mormorò accarezzandola dietro le orecchie.
Lasciò perdere il suo commento, sapeva che non aveva mai avuto un buon rapporto con la sorella maggiore. Da quando aveva comunicato la sua omosessualità i rapporti con Ruth si erano del tutto interrotti se non in sporadiche, tristi, riunioni di famiglia.
Riunioni che Syl cercava di evitare come il Vaiolo del Drago.
- Come stanno i tuoi genitori, Syl?
Era un argomento delicato.
Lei sollevò solo le spalle continuando ad accarezzare la cagnolina.
- Stanno bene. Mamma e papà si sforzano tanto per accettare… beh tutto quanto. Meredith ogni tanto mi chiama, ma sono sempre telefonate veloci. Ha avuto un figlio un paio di mesi fa. Credo che avesse il terrore che nascesse come me. Ruth mi ha mandato un biglietto per il mio compleanno. Due righe scritte su un cartoncino bianco e il dépliant di una struttura di riabilitazione per personalità deviate.
Strinse le labbra cercando di non far uscire tutte le imprecazioni che gli vennero in mente.
Cynthia sibilò qualcosa che non capì, ma di certo non erano complimenti.
- Avanti. - disse la donna cercando di alleggerire l’atmosfera - La cena è pronta.
Si sistemarono in sala da pranzo, quella delle occasioni speciali, e da come era arredata il mago capì subito che non era stata usata molto.
La cagnolina Ruth si sistemò in un angolo, accucciata vicino ad un piattino con una fetta di arrosto tagliata grossolanamente.
Fu una cena serena e tranquilla, come raramente gli era capitato negli ultimi tre anni.
C’erano sempre imprevisti e ombre all’orizzonte.
Osservò come le due donne fossero in ottima sintonia, non avevano problemi a scambiarsi giocosi sguardi o sfiorarsi mentre si muovevano tra la sala da pranzo e la cucina per prendere tutto il necessario.
Verso la fine della cena Syl si alzò per preparare del caffè, mentre Cynthia prendeva i piattini da dessert.
Guardò la donna lanciare una veloce occhiata verso la cucina e poi guardare lui.
- Va sempre peggio. - gli disse con un filo di voce.
- Incubi?
L’altra annuì.
- Negli ultimi mesi erano aumentati, ma sono peggiorati in queste settimane. Passa intere giornate nella stanza di meditazione, ma non basta. Io non sono sempre in grado di aiutarla.
- Ho capito.
La ragazza gli sorrise, prese i piatti sporchi e si diresse in cucina.
Il caffè fu servito nel salotto, davanti al camino.
Solo lui e Cynthia si servirono, Syl optò per una tisana.
Dopo qualche minuto Cynthia si alzò e guardò la cagnolina che stava sdraiata davanti al camino.
- Andiamo palla di pelo, è ora della passeggiata prima della nanna.
Ruth abbaiò e corse verso la porta d'ingresso. La Babbana sorrise e si voltò verso di lui.
- È stato un piacere conoscerla, professor Piton.
- Anche per me, Cynthia.
La donna si avvicinò alla compagna e le diede un lieve bacio sulle labbra.
- A dopo.
Quando sentirono la porta di casa chiudersi Syl sospirò e appoggiò la tazza sul tavolino davanti a lei.
- Cynthia è una brava ragazza. - le disse - Ma già dalle parole che mi avevi scritto sapevo che era la ragazza giusta.
- È molto paziente. - mormorò senza staccare gli occhi dalle fiamme del fuoco - Soprattutto in questo periodo.
La vide rannicchiarsi in un angolo del divano esattamente come quando era una bambina e si nascondeva nei sotterranei di Hogwarts per allontanarsi dalle voci e dalle visioni che la confondevano e spaventavano.
Il sorriso che fino a pochi minuti prima le illuminava il volto sembrava sparito all'improvviso, aveva quello sguardo maturo che nel tempo aveva imparato a conoscere fin troppo bene.
- Anni fa… - iniziò a dire - avevo quattordici anni, Cassandra è venuta nella mia camera, a casa mia.
- Era un fantasma?
- No. Uno spirito. Credo che le leggi dei fantasmi e degli spiriti siano diversi per i veggenti. Forse un giorno anch'io andrò nella cameretta di una qualche bambina e le lascerò messaggi incomprensibili.
- Non me lo avevi mai detto.
- Perché non avevo capito fino in fondo le sue parole. Almeno non fino a quest'anno.
- Cosa ti ha detto lo spirito di Cassandra?
La ragazza si voltò verso di lui, il fuoco proiettava luci e ombre sul suo volto facendola sembrare più grande di quello che era. Ma Syl era sempre stata più matura e grande della maggior parte delle sue coetanee. Non si poteva vivere con il fardello che aveva lei sulle spalle senza crescere in fretta.
- Mi ha chiesto perdono. Solo questo. Una parola sussurrata in una cameretta buia. Credevo che volesse scusarsi perché avevo ereditato il suo potere, ma poi… poi ho capito.
- Cos'hai capito Syl?
- Si scusava perché sapeva che il peggio doveva ancora arrivare.
Si fissarono in silenzio, avrebbe voluto mentirle per farla stare meglio; voleva rassicurarla, stringerla e dirle che tutto sarebbe andato bene, che non sarebbe accaduto nulla.
Ma non gli piaceva mentirle, comunque, non gli avrebbe creduto.
- Nell’ultimo periodo vedo delle ombre, Severus. Sempre più spesso, sempre più fitte. A volte avvolgono delle persone e le seguono. Sia nel mondo magico, che in quello Babbano. L’oscurità sta avvolgendo tutto, posso vederlo e sentirlo. Le voci sono più forti, gli incubi più spaventosi…- chiuse gli occhi e appoggiò la fronte alle ginocchia - quanto ci vorrà?
- Un anno. Silente crede meno.
- Ti fidi di Silente, vero?
- Sì, Syl.
Tirò su la testa e lo fissò. C'era qualcosa nel suo sguardo, qualcosa che aveva visto altre volte, una consapevolezza che solo lei poteva avere.
Si avvicinò e gli prese il volto con le mani, la sua pelle era calda, ma i suoi occhi erano due pezzi di ghiaccio.
- Non perderai la tua anima, Severus.
Non riuscì a capire.
Corrugò la fronte perplesso.
- Cosa vuol dire, Syl?
Lei non rispose, si limitò a sorridere.
In quel momento gli ricordò lo sguardo che aveva il vecchio quando capiva qualcosa prima di tutti e non voleva dirlo a nessuno, pensando che ognuno doveva arrivarci da solo.
Le fece abbassare le mani e la guardò seriamente.
- Ascoltami, Sibilla. - usò il suo vero nome per farle capire la serietà del discorso - Appena le cose si metteranno male, voglio che te ne vada dall’Inghilterra. Il più lontano possibile e, soprattutto, non dire a nessuno dove vai. - improvvisamente l’idea di non vederla più, di non poter più leggere le sue lettere piene di vita e gioia, di non sentire quella cristallina risata lo riempì di tristezza - Nessuno deve sapere dove sei. Neppure io. Soprattutto io. Hai capito?
- Suona come un addio, Severus.
L’abbracciò, stringendola forse troppo forte e manifestando quelle palesi dimostrazioni d’affetto che tanto detestava.
Lei ricambiò l’abbraccio, tremava ancora, questa volta non per il freddo o per le voci che sentiva intorno a sé.
- Promettimi che farai di tutto per non morire. - gli sussurrò con voce tremante – Non devi morire, Severus.
Lui si limitò a stringerla di più.

* * * *



Faceva dannatamente freddo quella sera.
Camminava velocemente per poter tornare a casa il prima possibile.
Aveva preso in braccio Ruth, la piccola bastardina era stremata dalla passeggiata durata più a lungo del solito.
Voleva lasciare quando più tempo possibile e Syl e Severus per parlare tranquillamente di argomenti che lei non avrebbe capito.
Le capitava spesso di non capire i discorsi di Syl e non solo sulla magia, ma su moltissime altre cose.
Ma l'amava e tutto il resto passava in secondo piano.
Si conoscevano da poco più di un anno, ma le sembrava che si conoscessero da una vita e a giudicare quello che aveva appreso sulla magia poteva benissimo essere così.
Si erano incontrate nella libreria dove Syl lavorava.
Una libreria antica, piena di volumi che narravano di antiche leggende e fiabe ormai dimenticate.
Lei studiava storia, lavorava in un museo ed era sempre alla ricerca di fonti ed indizi per le sue ricerche.
Si erano presentare tra gli scaffali polverosi di una libreria in penombra.
Syl sembrava una dea con i capelli e la pelle chiara. Amava vedere la loro pelle in contrasto quando erano sdraiate a letto, magari dopo aver fatto l'amore; le piaceva giocare con i suoi capelli, annodandoli tra le dita. Amava vedere le sue mani pallide giocare con il suo corpo, le sottili labbra disegnare linee immaginarie sulla sua pelle e le loro gambe intrecciate.
Amava tutto di lei.
Anche i suoi momenti bui, quelli che ultimamente sembravano prendere il sopravvento.
Entrò in casa, lasciò a terra il cane che scodinzolò fino alla cucina dove sapeva di trovare cibo e acqua.
Fece capolino in salotto trovandolo vuoto e silenzioso, il fuoco si stava spegnendo. Le tazze sporche erano ancora sul tavolino e sapeva quanto Syl odiasse il disordine.
Diceva che c'era già abbastanza caos nella sua mente, così l'ambiente che la circondava doveva essere ordinato.
Un ambiente ordinato per fare ordine anche in se stessi.
Salì le scale notando immediatamente la porta della stanza da meditazione socchiusa.
Syl si rifugiava lì dentro spesso nell'ultimo periodo, molte volte ci stava tutto il giorno. Sapeva che se era chiusa lei non poteva entrare; quando accadeva si limitava a lasciarle da mangiare e bere davanti alla porta.
A volte trovava i piatti vuoti, altre non toccava cibo per giorni.
Si affacciò e la vide seduta al centro della stanza. Aveva le gambe incrociate, ma non stava meditando. Fissava l’entrata come se la stesse aspettando e conoscendola poteva benissimo essere così.
Stava giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.
Entrò nella stanza e si sedette davanti a lei incrociando la gambe.
Aveva quello sguardo serio e allo stesso tempo distaccato da tutto che tanto l'aveva spaventata all'inizio della loro relazione, ma che alla fine, aveva imparato a conoscere.
- Syl… - le sussurrò - va tutto bene?
- Severus se n'è andato.
- Lo so.
- Manca poco, Cynthia.
Sospirò capendo al volo quello che stava dicendo.
Erano mesi che le diceva che sarebbero dovute partire. Andare lontano. Che un grande male poteva colpire l'Inghilterra e che lei, per via dei suoi poteri, poteva essere in grande pericolo.
Glielo diceva con un tono così serio, ma anche così spaventato, che non aveva mai messo in dubbio le sue parole.
- Va bene, tesoro. Siamo pronte da settimane. Abbiamo preparato tutto.
Syl annuì chiudendo gli occhi.
- Qual'è il vero problema, Syl?
- Severus… - sibilò con un filo di voce tremante.
- Avete litigato?
Scosse il capo stringendo di più le labbra, sembrava sull'orlo delle lacrime.
- Ti ha detto qualcosa di brutto?
- Lui… lui… - buttò fuori un sospiro tremolante e aprì gli occhi colmi di lacrime trattenute - non credo che manterrà la sua promessa, Cynthia. Non questa volta.
Avrebbe voluto chiederle di quale promessa stesse parlando, ma Syl scoppiò a piangere come quando i sogni la facevano urlare di notte.
Tornò ad essere semplicemente una ragazza di ventiquattro anni e si buttò tra le sue braccia.

FINE



Edited by ellyson - 30/10/2020, 18:35
 
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view post Posted on 17/10/2020, 18:32
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (ellyson @ 13/10/2020, 20:42) 
Ecco qui la mia storia per Halloween.
L'esordio della mia Syl.

Titolo: Promese

Bella, molto, molto bella, intensa, coinvolgente, commovente e travolgente. <3
Bella tutta, praticamente perfetta. Stupendo Severus, Oltre ogni previsione Syl e Eccezionale l'amica. descritto con straordinaria delicatezza e intensità il rapporto tra le due ragazze, ma anche quello che si crea subito anche fra Severus e l'amica. Il rapporto tra Severus e Syl, poi, sembra proprio drammaticamente vero, reale, tangibile.
Bravissima, Elly: questa tua nuova "coppia" farà molta strada. Te lo dissi a suo tempo, che sarebbe stata sprecata per quell'altra iniziativa, che Syl era un personaggio troppo bello per essere compresso con altri e che aveva bisogno di vivere di vita propria. E adesso glielo stai facendo fare alla grande!

Solo un errore di battitura: da quando aveva comunicato a tutta la figlia la sua omosessualità i rapporti con Ruth si erano del tutto interrotti se non in sporadiche riunioni di famiglia. Attenzione, però, alla ripetizione della parola famiglia subito dopo.
 
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view post Posted on 18/10/2020, 16:31
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Che bella, Elly, bravissima! Amo già questa tua straordinaria Syl che esce dalle righe come fosse in carne ed ossa, resa splendidamente dalla tua descrizione sempre così essenziale, precisa e diretta; tutto e tutti, perfino la piccola Ruth, prendono vita magicamente tra le parole, si muovono in modo stupefacente in una scena ricreata alla perfezione in cui ognuno trasmette al lettore la propria essenza fatta di emozioni tangibili, sensazioni reali, pensieri veri.
E il presagio di quel qualcosa di terribile che dovrà accadere sta già facendosi largo, bastano poche battute, un gioco di sguardi, la connessione fortissima che esiste tra loro perchè si avverta già nell'aria il suono minaccioso di ciò che avverrà ma che ancora non si è palesato; in un momento di normale quotidianità in cui è ancora tutto sospeso, si sente però già rimbombare l'eco orribile della tragedia a cui Severus non potrà sottrarsi. E ho i brividi sulla pelle!
 
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E intanto posto il mio bannerino.

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Waaaaoooo! Bellissimo disegno, Ele! :lovelove: :lovelove: :lovelove:
Sai che il suo abito sembra di velluto?


Edited by Ida59 - 18/10/2020, 18:10
 
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Bellissima Ele... tenerissimo il gatto.
Immagino i disastri in casa, mentre fa cadere tutto, rovescia tutti i suoi libri e Severus dice
"E tu... chi saresti esattamente? Minerva? O devo sospettare che tu appartenga a quella vecchia zitella della Umbridge?"

CITAZIONE (Ele Snapey @ 18/10/2020, 17:31) 
Che bella, Elly, bravissima! Amo già questa tua straordinaria Syl che esce dalle righe come fosse in carne ed ossa, resa splendidamente dalla tua descrizione sempre così essenziale, precisa e diretta; tutto e tutti, perfino la piccola Ruth, prendono vita magicamente tra le parole, si muovono in modo stupefacente in una scena ricreata alla perfezione in cui ognuno trasmette al lettore la propria essenza fatta di emozioni tangibili, sensazioni reali, pensieri veri.
E il presagio di quel qualcosa di terribile che dovrà accadere sta già facendosi largo, bastano poche battute, un gioco di sguardi, la connessione fortissima che esiste tra loro perchè si avverta già nell'aria il suono minaccioso di ciò che avverrà ma che ancora non si è palesato; in un momento di normale quotidianità in cui è ancora tutto sospeso, si sente però già rimbombare l'eco orribile della tragedia a cui Severus non potrà sottrarsi. E ho i brividi sulla pelle!

Leggo a breve il racconto di Elly
 
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 18/10/2020, 17:38) 

È stupendo, Ele!!!
Mi piace particolarmente come hai reso il suo sguardo profondo e vellutato, ha una luce particolare, e il delizioso micino! Bello anche l’uso del colore solo su alcuni particolari, è di grande effetto!
 
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view post Posted on 19/10/2020, 15:20
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CITAZIONE (Ida59 @ 18/10/2020, 17:55) 
Waaaaoooo! Bellissimo disegno, Ele! :lovelove: :lovelove: :lovelove:
Sai che il suo abito sembra di velluto?

Grazie mille, Ida, effettivamente senza volerlo, usando un tipo di pennello, è venuto l'effetto velluto. Non male, vero? :b: ;P



CITAZIONE (NickySnape @ 18/10/2020, 18:11) 
Bellissima Ele... tenerissimo il gatto.
Immagino i disastri in casa, mentre fa cadere tutto, rovescia tutti i suoi libri e Severus dice
"E tu... chi saresti esattamente? Minerva? O devo sospettare che tu appartenga a quella vecchia zitella della Umbridge?"

Grazie di cuore per l'apprezzamento e... per la bella fantasia, Nicky, hai la giusta ispirazione per creare una one shot carinissima! 3_3 Perchè non provi a scriverla? *_* :]


CITAZIONE (silver doe @ 18/10/2020, 20:40) 
È stupendo, Ele!!!
Mi piace particolarmente come hai reso il suo sguardo profondo e vellutato, ha una luce particolare, e il delizioso micino! Bello anche l’uso del colore solo su alcuni particolari, è di grande effetto!

Adesso che ho un cicinino di tempo libero in più posso finalmente tornare a disegnare, cosa che mi rilassa e mi diverte. E sai bene anche tu cosa significhi potersi dedicare anche alle proprie passioni, e alla cura dei particolari :lol: Grazie davvero tanto per le belle parole, Barbara! <3
 
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view post Posted on 19/10/2020, 15:23
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GabrixSnape

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Ele, che fantastico disegno. Elementi di Halloween e un Severus assorto nei ricordi del passato. Amo anche il gatto nero. <3
 
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view post Posted on 19/10/2020, 15:27
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CITAZIONE (Gabrix1967 @ 19/10/2020, 16:23) 
Ele, che fantastico disegno. Elementi di Halloween e un Severus assorto nei ricordi del passato. Amo anche il gatto nero. <3

Grazie infinite, Gabry <3 Eeeh... il gatto Edgar non poteva mancare! -_- :lol:
 
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view post Posted on 19/10/2020, 16:10
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Concordo con tutte, mi piace l'effetto velluto ma ancora di più il contrasto tra lui, nitido e protagonista e lo sfondo presente ma discreto nelle tinte dei grigi, e poi amo vederlo circondato dai suoi meravigliosi libri. Brava Ele!
 
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view post Posted on 19/10/2020, 16:23
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 19/10/2020, 16:20) 
Adesso che ho un cicinino di tempo libero in più posso finalmente tornare a disegnare, cosa che mi rilassa e mi diverte. E sai bene anche tu cosa significhi potersi dedicare anche alle proprie passioni, e alla cura dei particolari :lol: Grazie davvero tanto per le belle parole, Barbara! <3

Vero, purtroppo il tempo che possiamo dedicare a noi stesse e alle nostre passioni è sempre troppo poco.
Ancora complimenti! ;)
 
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view post Posted on 19/10/2020, 17:11
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 18/10/2020, 17:38) 
E intanto posto il mio bannerino.

bannerhalloween2020


OMG, Ele! E stupendo! :stuporebello:
I racconti invece devo leggerli... ancora tutti... :P
 
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view post Posted on 20/10/2020, 15:48
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CITAZIONE (Anouk @ 19/10/2020, 17:10) 
Concordo con tutte, mi piace l'effetto velluto ma ancora di più il contrasto tra lui, nitido e protagonista e lo sfondo presente ma discreto nelle tinte dei grigi, e poi amo vederlo circondato dai suoi meravigliosi libri. Brava Ele!

Felice che ti piaccia, Anouk :] grazie mille perchè hai colto proprio ciò che volevo risaltasse! E poi, giustamente, come non immaginarlo immerso nel suo elemento, i suoi adorati libri? <3

CITAZIONE (Arwen68 @ 19/10/2020, 18:11) 
OMG, Ele! E stupendo! :stuporebello:

Grazie di cuore, Manu! <3
 
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