Il Calderone di Severus

Sfida n. 9 FA+FF: Happy Halloween!

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view post Posted on 30/9/2016, 15:46
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I ♥ Severus


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Halloween_04_by_DRa90NBoi

Il 31 Ottobre è alle porte e, cari maghi e streghe, Halloween e sabba attendono impazienti, assieme al Dark Master!

Quale periodo migliore per esprimere la vostra creatività stregonesca, con zucche, gatti neri, pipistrelli e una cupa atmosfera dark?

Bene! Mandateci "un dolcetto o uno scherzetto", (lo scherzetto a vostro rischio e pericolo :ph34r: ) e pensate un po' con la vostra zucca come creare qualche banner per l'occasione! :woot:




Tema di questa Sfida FA e FF: Halloween!

Gli ingredienti che potete buttare nel calderone?
Ecco una lista "nera": gatti neri, cappelli da strega, zucche, fantastmi... e, naturalmente, Severus! :calderone:




I lavori grafici e quelli di prosa/poesia potranno essere inseriti direttamente in questa discussione entro le ore 18.00 del 30 ottobre 2016.






Sfida FA


Come tutte le nostre sfide FA, i banner che ci presenterete dovranno essere 700x500 orizzontale



Ricordate di "firmare" i vostri lavori.
E' espressamente richiesto il rispetto del punto 4 del regolamento Fanart del Forum a pena dell'applicazione del succesivo punto 9:
4. In merito all’elaborazione di immagini, vi ricordiamo che se utilizzate una o più immagini, o parti di immagini riconoscibili appartenenti ad altri autori, a seconda delle regole vigenti sul sito da cui le avete prelevate, dovete chiedere all’autore l’autorizzazione preventiva all’uso oppure riconoscergli i dovuti diritti di paternità.
Gli autori che pubblicano su questo forum sono tenuti a rispettare le regole di pubblicazione dello stesso e dei siti di grafica e fanarts presenti sul Web. E' compito dell'autore informarsi sui regolamenti dei siti da cui ha prelevato materiale e provvedere ad attenersi ad essi.
[...]
9. In caso di accertata violazione del punto 4 del presente regolamento, cioè se qualcuno rivendicherà con successo la paternità dell'opera o di parte di essa, l'amministrazione del Forum si farà parte diligente per rimuovere l'immagine che risulti aver violato il diritto d'autore.

Se vi siete ispirate ad uno dei lavori di prosa/poesia, citatelo sotto la vostra immagine.







Sfida FF



Accettiamo prosa, poesie, oppure Haiku o Tanka, magari anche ispirati alle creazioni grafiche!
Crediamo infatti che esista una sinergia notevole, densa, profonda, tra la parola e l'immagine. Quando pensiamo, sogniamo, ricordiamo, quello che si crea nella nostra mente è un disegno, un'immagine appunto, sulla quale magari fantasticare. In questo caso sarà l'arte grafica o pittorica a creare un’immagine da sogno su cui sbizzarrirsi.
La fantasia di chi scrive però, è sempre anche libera di spaziare oltre alle immagini proposte. In questo caso, chi crea le immagini anche ispirarsi alla prosa/poesia inserita nella discussione dai FanWriter.
I componimenti non hanno vincoli di un minimo o massimo di parole e ciascuno può scegliere se scrivere prosa o poesia.
In deroga all'art. 5 del Regolamento del Forum, tutti i lavori possono essere direttamente inseriti in questa discussione
ma devono rispettare divieti e requisiti previsti dal Regolamento di MagieSinisterStorie e il rating deve essere "per tutti"; se ci sono restrizioni di età avvertite l'amministrazione del forum e apriremo una sezione protetta per accogliere i vostri lavori.
Se vi siete ispirate ad una delle immagini, riportatela insieme alle vostre parole.


L’importante è che in tutte le opere, sia FA sia FA, emerga il nostro amore per Severus, l'affascinante cavaliere nero che ci ispira. :lovelove:





Halloween_04_by_DRa90NBoi Le FA e i lavori grafici saranno inseriti in un'edizione stregata del Cavillo del Calderone di Severus, unitamente all'elenco dei lavori FF pervenuti con relativo link. Halloween_04_by_DRa90NBoi


Vi aspettiamo numerosi anche in questa occasione!






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CODICE
<a href=http://severus.forumcommunity.net/?t=32317285&st=0#entry225426076><img src="http://imgur.com/Pzh0UYK.jpg" alt=""></a>


Edited by chiara53 - 19/6/2018, 19:11
 
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view post Posted on 30/9/2016, 16:04
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I ♥ Severus


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Vi prego di rileggere con attenzione il bando della sfida, qui sopra, perchè ci sono sostanziali modifiche (segnalate in rosso).

 
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view post Posted on 15/10/2016, 16:13
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Halloween si avvicina a lunghi e umidi passi. E voi che fate?
 
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Io avrei un capitolo molto carino di Second Chance basato su Halloween... però dovrei inserirlo all'ultimo minuto per non spoilerare la storia. E potrei farlo solo se fossi arrivata al capitolo precedente.

Ci dovrò pensare...
 
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view post Posted on 15/10/2016, 16:45
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Io ce la posso, e ce la voglio fare! C'è tempo fino al 30 (tanto lo so che arriverò a consegnare a un'ora dalla scadenza XD) e ho già in mente qualcosina. Tutto sta nel riuscire a realizzarla, ma stavolta ce la faccio ;)
 
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view post Posted on 15/10/2016, 18:28
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Io sto graficando... ;)
 
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view post Posted on 15/10/2016, 18:37
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Brave ragazze...
Io ho messo giù la trama di un raccontino breve.
 
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view post Posted on 15/10/2016, 18:39
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Sto scrivendo... :)
 
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view post Posted on 21/10/2016, 21:45
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I ♥ Severus


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Racconto finito!!!
 
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view post Posted on 22/10/2016, 17:16
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Visto che nessuno si decide comincio pubblicando la mia storia. :lol:
Buona lettura.


Titolo: Vigilia di Halloween


Autore/data: chiara53 – ottobre 2016
Beta-reader: Ida59
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: Introspettivo, romantico.
Personaggi: Severus Piton, Ninfadora Tonks.
Pairing: Severus/Tonks
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU.
Riassunto: Dora sa che non riesci ancora a non abbandonarti ai ricordi in questo periodo.
Parole/pagine: 2191/6

Storia scritta per la sfida “Happy Halloween” del Forum “Il Calderone di Severus”


Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.







Vigilia di Halloween






Ottobre è scivolato lentamente verso la fine.
Il giorno peggiore dell’anno per te sta arrivando.
Domani sarà Halloween.
Un giorno di festa e allegria per tutti.
I ragazzi a scuola sono particolarmente agitati e indisciplinati in attesa della festa di domani.
Ma a te quel giorno rammenta solo eventi dolorosi e suscita rimorsi perenni.

Le tue giornate, adesso, sono piene, impegnate.
La mente ha altro a cui rivolgersi, distratta dai problemi contingenti, dalla vita che rotola via come un fruscio di sottofondo a cui appigliarsi quando una parola, un gesto, uno sguardo ti rammentano tutto.
Dora sa che non riesci ancora a non abbandonarti ai ricordi in questo periodo.
Comprende.
Anche lei conserva e spesso condivide con te memorie tristi da affrontare, ma, diversamente da te, lo fa senza rimorsi: prova soltanto un sano dolore che sa scolorire in un tuo abbraccio e in un sorriso di Eirene o Teddy.
Per te non è così e cominci a pensare che non lo sarà mai.
Il buio scende veloce, ormai, in questa stagione e già nelle prime ore del pomeriggio la luce sfuma nel grigio azzurro e il tramonto cade improvviso.
Alzi gli occhi alla finestra che ti rimanda soltanto le immagini riflesse come in uno specchio.
Oltre il vetro l’oscurità.
Hai bisogno di appartarti senza sfuggire ancora il peso che ti opprime.
Eppure la vita ti ha concesso regali inimmaginabili, immeritati – pensi a volte - e li ha concessi a te.
Specialmente Minerva ha sostenuto più volte che era giusto che avessi anche tu una parte di serenità, una seconda vita più che meritata.
Ma stasera, il giorno prima di Halloween, proprio non ce la fai a fingere che tutto vada bene, che il passato è passato: hai bisogno di ritrovare anzi, di rincontrare il “vecchio” te.
Quello che è sempre più facile nascondere, quello che allontani facilmente quando i sorrisi di chi ami riamato ti circondano.
Ma è come un fantasma, evanescente e immortale che riemerge nelle sere come questa.


***



Cammini veloce, superi la casa di Hagrid e il suo orto in cui enormi zucche arancioni sono macchie di colore distinguibili anche nel buio, pronte per essere domani le regine della festa.
Le luci accese nella casa del vecchio Rubeus evocano allegria, un fuoco acceso e calore.
Un mondo fermo e sicuro che hai imparato ad apprezzare.
Ti piace sostare da lui qualche volta, bere un tè nelle sue enormi tazze e scambiare due chiacchiere con uno dei pochi ancora vivi che ti conoscono fin da ragazzo, sanno quasi tutto della tua vita, ma non ti biasimano, non ti accusano, né ti rimproverano nulla. Mai.
Questa volta passi oltre, sali la collina spazzata dal vento, dove l’erica si piega condiscendente alle raffiche rabbiose.
La pioggia sottile e gelata rende il suolo umido e fangoso. Sali fino alla cima della collina.
Le Highlands sono ormai in attesa che quella pioggerellina quasi impalpabile si trasformi in candida neve.
Ma questo è il tempo dei tuoi peggiori ricordi, quello che ti rende il cuore più pesante, gli abiti freddi e il passato troppo vicino, tanto da trascinarti con lui in un altro momento ma nello stesso luogo.
E ti rivedi qui, come fosse ora.
Un altro te, più giovane, più amaro, molto più solo.


Sei tornato. Dovevi tornare.
Guardi dalla collina il castello che è stato la tua casa per sette anni.
Le luci sono accese: occhi luminosi che sembrano guardarti, che ti chiamano.
Sarebbe facile percorrere di corsa la distanza che ti separa dal calore della Sala Grande, ma non sei qui per questo.
Sei tornato per un ultimo addio alla vita trascorsa qui.
Altro ti aspetta.
Hai scelto.
Dritto in piedi lasci che la pioggia ti bagni, che brividi di freddo ti percorrano.
Sei determinato.

Lo sei davvero, Severus?

Certo, rispondi alla tua anima: lo sono!
Domani entrerai a far parte dei migliori, dei maghi più grandi, guidati dal mago più grande e potente di tutti.
Anche Silente lo teme.
Silente.
Non ti ha capito, troppo occupato ad amare chi già era amato, a giustificare le azioni scellerate dei suoi Grifondoro, ti ha trascurato.
Ti ha lascito solo nel buio, nella polvere, nella solitudine dell’adolescenza sofferente che hai vissuto.
Diverso, sporco, ferito e così Serpeverde…
Ma ora qualcuno finalmente ti apprezza.
Potrai imparare ed emergere così tanto.
Ti vedi già.
Grande, famoso, temuto, potente.

Lily si pentirà di averti umiliato, abbandonato, distrutto, straziato.

Lily.
Perduta tra le braccia di quell’altro.
Se tornasse da te rinunceresti al marchio, Severus?
Non tornerà.
Mai.
Le vostre strade si sono inesorabilmente separate.
Ma se tornasse, Severus?
No, non tornerà ti ripeti, per convincerti.
E’ finito il tempo dei sogni.
Da domani metterai da parte l’amore, le speranze, le illusioni e sarai tutto dell’Oscuro Signore.
Grande, famoso, temuto, potente.

Ti muovi per andar via, ma prima di allontanarti volgi un ultimo sguardo al castello, luminoso, accogliente, troppo lontano per te, ormai irraggiungibile.
Non vuoi tornare indietro.

O non puoi?


Non potevi, ora lo sai.
Il tuo cuore era oscurato da orgoglio ferito, desiderio di rivalsa, solitudine.
Ricordare è una maledizione.
E tu hai una memoria di ferro.
Ti siedi a riflettere sul tronco che hai usato altre volte, accanto all’unico albero della collina, poi chiudi gli occhi.
Si rimescolano ancora nella mente le memorie di quei giorni tanto lontani e contemporaneamente così vividi.
Emerge potente il rimpianto.
Quella notte avresti ancora potuto tornare sui tuoi passi.
Il castello era un forte richiamo. Lo sai e lo sapevi anche allora.
La misurata, gentile pacatezza di Silente incarnava il tuo supremo desiderio di essere compreso e amato.
Ma Silente non ha fatto niente per te. Non un accenno, né una parola: ti ha lasciato al tuo destino.
Solo dopo, quando ormai era troppo tardi, ti è stato accanto: consolatore, mentore e padre.
Metti il viso tra le mani, lasci che il freddo ti faccia tremare.
Vorresti tornare indietro nel tempo per rivivere momenti, azioni, con la consapevolezza di oggi.
Ma eri solo un ragazzo, solo con i tuoi demoni.

Quella visita alla collina davanti ad Hogwarts fu l’ultimo atto consumato prima che tutto cambiasse.
Una data ha segnato la tua vita.
Halloween è quella data.
Il resto della tua esistenza si è snodato intorno a quella scelta scellerata.
Una scelta dettata dalla rabbia repressa per tanto tempo, dall’odio, da una vita ingiusta subita fin da quando eri nato e da un bisogno prorompente di considerazione, di apprezzamento, di comprensione, di avere amici.
E’ stato un errore: il tuo errore.

Amici?
Quali amici?
Hai odiato Avery e gli altri fin da subito.
Perché hai scoperto di essere un diverso anche tra loro.
Perché uccidere e torturare ti disgustava.
Perché lo sghignazzo grottesco e la violenza immotivata non hanno mai fatto parte di te.
Non era così che avevi immaginato il tuo nuovo mondo, tu non sei mai stato così.
Era solo un marchio d’infamia quello che ti portavi addosso a cui ti sei uniformato per dimostrare al mondo che era vero: eri oscuro, diverso e solo.

Per questo hai indossato una maschera, per sostenere il tuo ruolo, e non solo quella d’argento, hai tentato a lungo di sentirti uguale tra simili; in seguito l’hai fatto per necessità, infine per paura: non si smette mai di essere un Mangiamorte, Regulus te lo ha dolorosamente insegnato.
Con lui, allora, hai perduto l’unico che ritenevi la parvenza di un amico.
L’unico a dubitare come tu dubitavi.
Il più coraggioso tra tutti quei sadici assassini con cui hai condiviso per un tempo troppo lungo la tua strada; una strada cosparsa di cocci aguzzi sui quali hai lasciato brandelli di anima e pezzi del tuo cuore.

Poi, tre anni dopo, nello stesso fatale giorno di Halloween Lily è stata uccisa.
Per colpa delle tue scelte.
Per colpa tua.


Nel freddo, mentre la nebbia umida spolvera pioggia, slacci ad uno ad uno i piccoli bottoni che chiudono la manica e scopri l’avambraccio sinistro che porta ancora l’ombra di quella che è stata la tua maledizione.
Non ne resta che un pallido e sbiadito segno, appena accennati i contorni, un tatuaggio dannato ma vivo nelle tue viscere. Incancellabile.
Senti premere le lacrime dietro le palpebre: hai chiuso gli occhi; non puoi dimenticare che questa collina ti ha visto solo due anni dopo in ginocchio davanti a Silente: stesso luogo, ma altro tempo.
Ma il danno ormai era fatto.
Non c’era già allora più niente da fare o da dire.


Mentre sei seduto nel buio, senti la presenza di qualcuno accanto a te, una mano gentile ti appoggia il mantello sulle spalle.
Sollevi il capo e incontri gli occhi preoccupati di Dora.
- Sapevo di trovarti qui. – Sussurra.
Ti alzi e ti stringi nella stoffa calda.
Lei si volta dandoti le spalle e osserva il castello illuminato.
- E’ stupendo da qui, non trovi? – Parla con leggerezza, come se vi foste dati un appuntamento in quel posto impervio solo per ammirare il castello.
Lo spettacolo da quell’angolatura è mozzafiato, lo sai bene.
- Sì, Hogwarts è bellissima. – Pronunci piano.
Lei ti guarda di nuovo negli occhi.
- Queste sono lacrime. - Dice seria.
Silenzio.
Poi si volta e senza aggiungere altro comincia a scendere per tornare da dove è venuta.

- Non andare via. Per favore. – E’ un grido di aiuto, hai bisogno che non si senta esclusa dai tuoi pensieri e tu non vuoi restare escluso dai suoi.
Dora si volta, abbassa gli occhi, ha una piega amara sulle labbra.
- Credevo volessi stare solo. - Pronuncia con distacco.
- Adesso non più. – Sospiri, abbassando lo sguardo. Ti dispiace averla tenuta lontana dall’altro te, quello che ti porti dentro, nascosto, e che lei conosce.
Sai che a lei puoi raccontare qualsiasi cosa, perché sa tutto dei tormenti che ti agitano, ha accettato e compreso la tua oscurità, i tuoi silenzi, ma non è ancora al corrente del motivo che oggi ti ha condotto su questa collina.
Vuoi spiegarglielo, è giusto che sappia anche questo.
- Sono venuto qui il giorno prima di prendere il marchio, la vigilia di Halloween. – La guardi in attesa di un commento.
Torna sui suoi passi e dice soltanto con tristezza.
- Non lo sapevo. Pensavo fossi qui soltanto per Lily. – Pronuncia le parole sottovoce, mentre rabbrividisce.
Poi scuote la testa in un cenno di comprensione, di accettazione.

Ti prende le mani e le stringe, è calda e le sue mani sono piccole e nervose.
Continua a parlati con voce piana, mentre ti riallaccia i bottoni della manica, uno ad uno, con calma.
Sembra attenta, concentrata su quell’impegno e non ti guarda: la sovrasti con la tua statura e lei tiene la testa china, lo sguardo rivolto alle asole che allaccia.
- Remus mi raccontava sempre una storia, sai, Severus. Una storia di lupi.
Resti in silenzio.
Remus, lupo tra i lupi: in questo momento pensi con sollievo che Fenrir è stato ucciso.
Le rivolgi l’ovvia domanda, più che altro per sfuggire ad altre considerazioni e pensieri che ti si affacciano alla mente.
- Quale storia?
E lei, con la voce roca e soffocata dall’emozione, ti racconta.
- Ci sono due lupi: uno si chiama buio e disperazione, l’altro luce e speranza, - alza gli occhi verso di te, poi ti chiede a bruciapelo – sai dirmi chi è il più forte?
- Dimmelo tu. – Le mormori.
Alza il viso e ti fissa, mentre risponde.
- Quello che tu alimenti, quello che nutri: quello è il più forte e vincerà sull’altro. Severus, smettila di nutrire il lupo sbagliato. Ti prego! Io ti amo. – Conclude in un singhozzo.
La manica è allacciata, prendi le sue mani e le baci i palmi, poi la stringi, accarezzi i capelli castani disordinati.
Ti accorgi che indossa una giacca corta sui jeans.
- Ti sembra un abbigliamento adatto ad un’insegnante di Hogwarts? - Le domandi, poi cerchi di sorridere per lei e sollevi un sopracciglio fingendo di essere arrabbiato.
- Lo sa signor preside, lei è davvero una persona strana… - Sussurra tirando su con il naso.
- Come lei professoressa. – Ribatti, poi aggiungi con dolcezza, - Andiamo a casa.
- Ho acceso il fuoco nel camino prima di uscire. Eirene sta cuocendo le fette di zucca. Per te, per il suo papino. – ti guarda di sotto in su e sorride, mentre i capelli cambiano colore in rosa tenue. - Avrà fatto impazzire Minerva. E’ rimasta con lei mentre venivo a cercarti. – Abbassa lo sguardo colpevole - Lei sola sapeva dove ti avrei trovato. – Aggiunge, poi affretta il passo per non permetterti di dire niente.
Ti prende per mano, la sua mano piccola e calda nella tua grande e gelata.
Scendete il fianco della collinetta verso la casa di Hagrid.
Insieme, abbracciati.
Il vento è caduto, la nebbia è scesa e vi circonda.
Il mondo scompare.
Il fuoco acceso ti sembra già di vederlo, socchiudi gli occhi e ti pare anche di sentire il profumo della zucca dolce preparata per te da tua figlia.
Lontano le luci di Hogwarts sono fari nella nebbia.
E’ bella la storia di Dora.
Ti è rimasta nell’anima.
Devi nutrire il lupo giusto.
Lo farai.
E’ così che dev’essere.
Sorridi.

Edited by chiara53 - 14/4/2017, 12:40
 
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view post Posted on 23/10/2016, 15:44
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Indice della prosa/poesia per la sfida Happy Halloween.





Halloween 2013

- Ricordi di Halloween di Ida59 (tanka)
- La notte degli spiriti di Severus Ikari
- Dolci in prestito di Chiara53





Halloween 2014

- Nebbia - (poesia) di Severus Ikari
- Cade una foglia - (prosa) di Severus Ikari





Halloween 2015

- 31 ottobre 1981 - (haiku) di Ida59
- Notti infelici - (haiku) di Lucciolavagabonda
- Undici passi nella disperazione - (one shot) di Lady Memory
- Trick and treat - (breve fic) di Ellyson
- 31 ottobre 1998 (breve fic) di Chiara53
Cantico di Halloween (one shot) di Lady Mermory





Halloween 2016

- Invito per Halloween - (breve fic) di Ida59
- Vigilia di Halloween - (breve fic) di chiara53





Halloween 2017

- Una zucca per Halloween di Chiara53 (racconto)
- Scherzetto di Halloween di Ida59 (racconto breve)
- Wiskey&Pumpink's Lullaby di PandaNemo (racconto)
- Trick or Treat di Ele Snapey (racconto)



Halloween 2018

Gabrix1967:Dolcetto o scherzetto? (racconto)
Stella: 31 ottobre 1981 (racconto breve)
Chiara53: Il sentiero nascosto (racconto)
Lady Memory: Headmaster Snape (racconto)




Halloween 2019

Gabrix1967:Estasi fatale (racconto)
Ida59: Sorpresa di Halloween (racconto)
Chiara53: Waiting for Halloween (racconto)



Halloween 2020

Ellyson: Promesse (racconto)
NickySnape: Succo di zucca (racconto)
Gabrix1967: Oggi voglio stare spento (racconto)
Xe83: Strani intrecci (racconto)
Chiara53: Una fetta di torta (racconto)
Ele Snapey: L'addestramento di Halloween (racconto)




Halloween 2021

Lonely Kate: Solo domande per Halloween (racconto)
Xe83: Intervallo (racconto)
Arwen68: Pumpkin pie (racconto)
Gabrix1967: Alleanze inattese (racconto)
Anto67: Senza via di scampo (racconto)




Edited by Ida59 - 31/10/2021, 10:48
 
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Vi segnalo il bellissimo banner di Ania.
È fuori dalla sfida, naturalmente, ma era un peccato non farvelo vedere.


www.facebook.com/AniaLecterSSL/posts/10209808585044204

"Secret Halloween"


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Edited by Ida59 - 24/10/2016, 13:41
 
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Ecco la mia storia per Halloween, la prima che scrivo per questa sfida.
Per ora comincio con il prologo e spero di aggiungere il resto stasera.

Titolo: Invito per Halloween
Autore/data: Ida59 – 15-24 Ottobre 2016
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, drammatico e un pizzico di romanticismo.
Personaggi: Severus, Harry
Pairing: Severus/Personaggio originale
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Un invito ripetuto. Un invito accorato. Un invito a incontrare il futuro.
Parole/pagine: 2.989 parole / 7 pagine.
Nota 1 : Storia scritta per la sfida “Happy Halloween” del Forum “Il Calderone di Severus”: #entry419840533
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, ove presente, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e i versi di questa poesia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.



Invito per Halloween




Il giovane mago cammina veloce, stretto nel corto mantello scuro: nonostante sia solo la fine di ottobre, l'aria è insolitamente gelida e sa già di neve; anche il colore del cielo del tardo pomeriggio, di uno strano rosa ambrato, annuncia l'arrivo dei soffici fiocchi.
Prosegue deciso, a testa bassa, i disordinati riccioli neri arruffati dall'aria e gli occhiali dalle lenti rotonde un po' storti sul viso; non guarda di lato: ha fretta perché è in ritardo come il solito, ma questa volta non intende più accettare rifiuti al suo quarto invito per Halloween. Solo che con lui i gufi non funzionano: gli tornano sempre indietro intontiti da qualche pozione quando ormai è troppo tardi per insistere.
Avanza sempre più in fretta, sembra quasi che corra, e continua a non guardare di lato. Verso la fila di villette che fiancheggiano la strada. Sa che la casa è proprio lì, oltre la siepe inselvatichita, oltre al prato di erba alta fino alla vita; è interamente ricoperta di edera scura e la parte destra del piano superiore è esplosa. Esattamente venti anni prima. Proprio nella notte di Halloween.
Harry inciampa sui propri piedi, anche se li sta fissando da un po', anche se il marciapiede è perfettamente liscio. E il suo cuore batte forte, stretto in una morsa.
Non può fermarsi, non deve appoggiare la mano sul cancello pieno di ruggine e far apparire ancora il cartello con la scritta in lettere d'oro impresse nel legno. [1]
Lui, invece, Harry è sicuro che lo avrà fatto, che sarà rimasto a lungo a soffrire davanti a quelle parole, travolto dai rimorsi per le sue colpe, sommerso dai rimpianti. Lui arriva sempre in anticipo, non è mai in ritardo all'appuntamento con la sofferenza. Ma lui non ha mai osato profanare l'erba del prato, verde come gli occhi della donna amata, non si è mai permesso di scrivere il suo amore eterno su quel cartello, insieme a migliaia di altri graffiti magici incisi da sconosciuti.
Lui ora sarà già in ginocchio da un pezzo, davanti alla piccola tomba di marmo bianco, determinato a passarvi tutta la notte. Soffrendo. Come ha fatto nei tre anni precedenti. Invece di accettare il ripetuto invito di Harry e passare quella notte alla Tana. Con chi ha imparato a rispettarlo. E anche a volergli bene, nonostante la sua sempre sgradevole apparenza. Perché ormai tutti sanno che si tratta solo di una maschera. Una maschera che lui ostinatamente non vuole togliersi dal volto. O, forse, semplicemente non sa come farlo. Eppure, sarebbe così facile…
Ma questa volta Harry è determinato a cambiare le cose.
Perché adesso c'è Temperance[2], la Medimaga e ricercatrice che dirige l'Infermeria di Hogwarts da quando Madama Chips è andata in pensione. La donna che al San Mungo ha salvato la vita a Severus Piton dopo l'intervento miracoloso delle lacrime di Fanny. Perché ora Harry ha scoperto molte cose su di lui, che prima non sapeva, e poco per volta ne ha comprese tante altre, ragionando e ripensando con calma a tante questioni, sempre su di lui. Grazie ai suggerimenti di Minerva. E grazie alle parole accorate di Temperance…
C'è un velo di ghiaccio sul terreno, scricchiola sotto i suoi piedi mentre si avvicina al cimitero. Quando ha incominciato a nevicare? Harry non lo sa, è confuso, il cuore che batte forte anche se non si è fermato davanti al cancello della casa in cui i suoi genitori sono morti. Quando tutto è cominciato.
Bambini Babbani corrono per la via indossando orride maschere spaventose, inseguiti da lontano da genitori ridenti e spensierati. Tranquilli. Vent'anni prima, invece, un mostro vero aveva percorso quella strada, per cercare proprio lui, Harry, per ucciderlo quando ancora era un bambino inerme. E i suoi genitori erano morti. Sua madre si era sacrificata. E per lui la vita era finita quella notte. Poi era stata solo dolore, dovere e solitudine.
Era per questo che Harry quasi correva, adesso, attento a non scivolare sul ghiaccio, diretto al cimitero dove era sicuro di trovarlo.

*


Il cancello del cimitero è perfettamente accostato, come se nessuno lo avesse mai aperto. Non ci sono impronte sul bianco velo ghiacciato dei vialetti: non nevicava ancora quando lui è arrivato.
Harry si dirige dritto oltre la chiesa, passando a lato della vecchia costruzione, ormai chiusa a quell’ora. Percorre i vialetti, file e file di pietre tombali nel grigio dell’autunno che si sta mutando in inverno: Abbot, tomba della famiglia Silente, Ignotus Peverell… Harry si rende conto all’improvviso che, dopo la prima volta che è stato nel cimitero con Hermione, percorre sempre la stessa strada per arrivare alla tomba dei suoi genitori, quasi non ne esistesse un’altra più diretta, perfino quel giorno in cui ha tanta fretta di trovare lui.
E lui è lì.
Una figura nera inginocchiata che spicca tra il grigiore delle tombe che si sta ammantando di bianco, fiocco leggero dopo fiocco.
Vi è un bellissimo mazzo di lilium appoggiato sulla tomba: rimarranno lì per mesi, sempre freschi grazie alla magia, finché non saranno sostituiti da un nuovo grande mazzo il successivo 31 ottobre.
Le mani pallide stringono un singolo lilium tra le dita sottili, lacrime come rugiada sui candidi petali. Anche quelle perle di dolore rimarranno lì per un anno, finché saranno sostituite da nuova sofferenza liquida. Harry, ormai, lo sa. Sa tutto. Ha visto e ha capito, in questi quattro anni dopo la battaglia finale, dopo la notte in cui lui gli ha rivelato la propria vera essenza credendo di essere sul punto di morire. Ma non è morto. Non era ancora morto quando lui, stupido idiota, lo ha abbandonato in un lago di sangue. Per fortuna è arrivata Fanny…
Il giovane uomo si fa avanti, lentamente e con discrezione, lasciando che il mago possa accorgersi del suo arrivo e prepararsi. Harry sa bene che sta violando la sua più profonda intimità, ma sa anche che deve farlo: per il bene di quell’uomo che ha tanto sofferto, che continua a soffrire… e che non lo merita. Non lo ha mai meritato.
- Signore… - lo chiama incerto Harry, a voce bassa e rispettoso, un sorriso triste sul giovane volto.
Silenzio e immobilità.
Sembra una statua, nero nel biancore di neve che va aumentando. Eppure i fiocchi leggeri sembrano non appoggiarsi su di lui.
- Preside…
Nulla.
- Professor Piton…
Sempre nulla.
Harry si avvicina, ormai è a un solo passo.
- Signore… per favore. – dice ancora con voce supplicante e al tempo stessa timorosa.
Forse ha osato troppo, forse non doveva… E’ assurdo, ma Harry si rende conto che ha ancora paura di lui, nonostante tutto.
- Puoi provare con assassino, Potter. – risponde il mago in un sibilo feroce, senza voltarsi. – Suonerebbe più appropriato.
Harry si blocca, come colpito al petto da un maglio con forza inaudita, e per un attimo rimane senza fiato. Poi si riprende: ormai lo conosce, sa chi è Severus Piton, sa chi c’è dietro la scostante apparenza. Un uomo. Solo un uomo. Che ha enormemente sofferto e che ancora soffre. Che non riesce a perdonarsi. E che per questo motivo ancora non è riuscito a ricominciare a vivere dopo quel 31 ottobre di venti anni prima.
- Sapevo che l’avrei trovata qui. – dice a fatica.
- Non ci voleva un acume particolare, Potter. – risponde caustico il mago. - Chiunque può immaginarlo, dopo che hai spiattellato in giro la mia vita privata.
Harry sospira: dopo tre anni e mezzo Piton è ancora adirato con lui per aver rivelato il suo prezioso segreto al mondo magico. Le sue scuse sincere non sono servite a nulla. E neppure la giustificazione d’averlo creduto morto. Anzi, questo particolare ne aveva perfino incrementata l’ira, a suo tempo, e il professore gli aveva chiaramente dato dell’idiota per non aver capito nulla, come sempre.
- E’ sempre venuto qui, ogni anno… – continua Harry incerto, cercando di ignorare il sarcasmo e l’ira di Piton ed aggirandolo per trovarsi di fronte all’uomo inginocchiato.
Il mago lo fissa alzando di scatto il capo coperto dal cappuccio, fiamme nere nei suoi occhi; poi stringe le labbra sottili e si alza in piedi scrollando, con un fluido gesto elegante, il mantello dalla neve che comincia a posarsi sopra:
- L'assassino torna sempre sul luogo del delitto. - afferma il mago con voce cupa e amara. - Mi hai già trovato anche sulla tomba di Silente, non ricordi? - rincara con un tono tra il macabro e il dissacrante.
- Lei non è un assassino! - risponde Harry quasi gridando, incapace di controllarsi davanti a quella auto accusa colpevolizzante.
Piton solleva un sopracciglio e gli risponde con un'altra agghiacciante occhiataccia accompagnata da un lugubre silenzio.
- La smetta di farsi del male! - urla Harry, incapace di reggere quel pesante gioco di sguardi.
- Non so fare altro che male… a tutti. - risponde il mago, sempre più cupo e amaro, la voce incrinata dalla sofferenza e i lunghi capelli neri che, sfuggiti in parte dal cappuccio, gli oscurano il volto pallido.
- Non è vero, non è vero! - grida Harry nel silenzio immoto del cimitero, e sembra che le tombe gli facciano eco. - E' solo grazie a lei se io sono vivo, se Voldemort è stato sconfitto e se il Bene ha vinto sul Male!
La voce del giovane echeggia stridula nell'aria adagiandosi sui fiocchi che volteggiano leggeri nell'aria del tardo pomeriggio che lentamente si scurisce scivolando nel crepuscolo.
Poi resta solo il silenzio e quella piega amara sulle labbra sottili di Piton. E gli occhi neri che scintillano nel pallore intenso del viso ombreggiato dai lunghi capelli corvini. E la neve scende, quasi furiosa adesso, mulinelli d'innocenza che sembrano voler intaccare l'immobile oscurità del mago.
- La prego, venga alla Tana, questa sera!
La voce di Harry quasi trema d'emozione nella sincerità dell'implorazione. Non vuole che lui passi di nuovo la notte inginocchiato sulla tomba, intrappolato nella gelata solitudine delle colpe del suo passato.
- Per favore, ne saremmo tutti felici. C'è una piccola festicciola…
La voce di Harry si spegne sotto lo sguardo penetrante del mago:
- Non amo le feste, dovresti ormai saperlo, Potter. Questa festa in particolare. - sibila con il consueto sarcasmo, sottolineando il termine con spietata crudeltà verso se stesso. - Sono anni che il tuo gufo mi importuna alla vigilia di Halloween, - sputa irato, fiamme negli occhi neri, - e sono anni che non ti rispondo. Ho altro da fare…
S'interrompe e guarda la tomba mentre con la mano stringe il lilium tra le dita sottili.
Ma Harry non intende cedere. Non questa volta. Qualcosa nel suo cuore gli dice che questa volta può essere diverso. Che il Professor Piton merita che la sua vita cambi. E che rimorsi, rimpianti, solitudine e sofferenza finalmente cessino. Così, si fa forte di tutto il suo coraggio Grifondoro e parla di nuovo, una parola che rincorre l'altra, timoroso d'essere interrotto:
- Ci sarà anche Miss Temperance York alla Tana. La nuova responsabile dell'infermeria di Hogwarts. La Medimaga che le ha salvato la vita al San Mungo… [3]
- So perfettamente chi è. - lo interrompe Piton con un secco sibilo, fulminandolo con lo sguardo.
Poi c'è solo un lungo silenzio, crepitante di emozioni represse: il volto pallido del mago è del tutto imperscrutabile, salvo un lieve scintillio negli occhi neri.
- Il Passato non si può dimenticare, Potter. - mormora infine con mesta amarezza il mago.
- Però…
- Il Passato non ti permette di sfuggire alle tue colpe.
Un sussurro cupo, colmo di triste rimpianto, che Severus Piton rivolge solo a se stesso. Poi si gira e guarda la tomba per un lungo istante interminabile. Infine si rivolge di nuovo verso Harry, gli occhi neri lucidi, e il giovane ora ha la certezza che sono davvero lacrime quelle che brillano come magica rugiada a regalare una vita lunga un anno al lilium che il mago ancora stringe fra le mani e a quelli posati nel grande mazzo sulla tomba. Un’intensa magia d’amore e di dolore.
Harry sospira, e nel volto del suo professore all'improvviso scorge solo una profonda sofferenza. E non ha più alcuna paura di lui:
- Però si può andare anche oltre il Passato. - insiste con accorata dolcezza. - Lei deve andare oltre. E tornare finalmente a vivere la vita che non ha mai vissuto!
Severus Piton lo fissa con sguardo turbato e commosso. Non sono solo gli occhi verdi che gli ricordano Lily: c'è molto di più di lei, nel ragazzo. Proprio come Silente continuava a ripetergli. Proprio come lui stesso sapeva molto bene, ma non poteva accettare se voleva riuscire a guardare ogni giorno in quegli occhi, laghi profondi in cui la speranza era morta. E solo per colpa sua.
- Miss Temperance sarebbe davvero molto felice se ci fosse anche lei alla festa, Preside.
Piton sospira appena e Harry decide di tentare il tutto per tutto: del resto, l'ha promesso alla Medimaga! Tenta un impacciato ammiccamento, bloccato sul nascere dal sopracciglio del mago che fulmineo si solleva, quindi spara le sue ultime munizioni:
- Credo che sia l’unico motivo per cui Miss Temperance ha accettato il mio invito. Cioè… ecco… - Harry farfuglia e arrossisce sotto lo sguardo serio e indagatore di Piton. - Sì… insomma, io… io ho detto alla Signorina che lei ci sarebbe stato di sicuro…
Per un breve istante il mago solleva il volto pallido, come se volesse dire o fare qualcosa, gli occhi neri che scintillano, poi si volge mesto a guardare la tomba, le labbra sottili serrate in un muto rimpianto.
- Anche lei… - Harry è imbarazzato e fa un cenno alla tomba: un nodo alla gola lo blocca; fa fatica a parlare ma si sforza e mormora piano, la voce incrinata, - … sono sicuro che anche la mamma sarebbe felice di sapere che lei si è finalmente perdonato ed è tornato a vivere…
Silenzio.
Piton serra ancor di più le labbra sottili, poi guarda il lilium che stringe tra le dita. Magica rugiada di lacrime. Una magia che viene dal cuore.
Harry allunga timoroso un braccio: con delicatezza gli sfila il fiore dalle mani; Piton resta immobile, senza nemmeno respirare e lo lascia fare. Così Harry lo appoggia piano sulla tomba, proprio sopra il nome di Lily. Infine si gira verso il mago:
- Venga, Preside, venga con me, la prego, - mormora con filiale dolcezza, - in questa notte in cui tristezza e dolore ci uniscono.
Il volto pallido di Piton è colmo di stupore. E commozione. Quasi non respira, mentre le labbra sottili si dischiudono appena, cercando parole che non trova. Gli occhi neri scintillano mentre la neve cade in grandi fiocchi e il giorno diventa notte.
- Venga con me e sorrida, Professore, sorrida al futuro. E' proprio là che la sto conducendo.
Severus Piton fissa con intensità il figlio della donna che ha amato per tutta la vita, il ragazzo per il quale è stato disposto a sacrificare la propria vita. Gli occhi neri si fondono ancora una volta con quelli verdi e il mago si permette infine un lungo sospiro denso di contrastanti emozioni.
Severus desidera vivere, non ne può più di soffrire.
Vorrebbe tanto seguire Harry, ma non ha il coraggio di voltare le spalle a Lily.
- Venga, Professore, - ripete Harry con dolcezza, - il futuro la sta già aspettando, proprio questa sera, alla Tana.
Piton si irrigidisce, ancora incapace di compiere quel primo, difficile passo; ancora legato al passato ed a colpe già tante volte espiate.
- Si permetta finalmente di vivere, Signore, nessuno più di lei lo merita.
Un nuovo, lungo sguardo intercorre tra i due, carico di forti emozioni, seguito da un altro lungo sospiro del mago:
- Posso sapere perché sei così insistente quest'anno, Potter, più d'ogni altro precedente? - chiede inarcando un sopracciglio, ma non c'è più sarcasmo nella sua voce, solo genuino interesse di conoscere la risposta.
Harry sorride e pensa a ciò che Silente gli ha detto dal suo ritratto qualche giorno prima. Sì, il vecchio preside ha ragione, come sempre: quei due ragazzi, Severus e Temperance, hanno proprio bisogno di una spintarella! Però, ecco, Harry sa di non poter impunemente raccontare a Piton questo retroscena, quindi si limita a continuare a sorridergli. E già questa è un'esperienza di per sé stupefacente per il giovane, perché il mago, non solo non insiste con la sua domanda, ma, incredibile, fa un impacciato tentativo, decisamente mal riuscito, di rispondere al suo sorriso.
La neve rinforza ed è diventata fitta: un bianco velo uniforme ha coperto il marmo della tomba e cancellato le impronte di Harry sul vialetto.
- Mi fermerò solo pochi minuti, Potter. - si decide infine a dire il mago in un sibilo brusco. - Non amo la confusione e alla Tana ce n'è sempre fin troppa.
- Va bene, come preferisce, Signore. - risponde educato.
Poi ridacchia e non sa trattenersi:
- Anche alla Medimaga non piace il casino…
Piton lo fulmina con il suo penetrante sguardo nero ma poi, del tutto inatteso, il suo viso impassibile si scioglie in un lieve accenno di sorriso:
- In effetti, da quando Miss Temperance è arrivata a Hogwarts, ho notato che abbiamo parecchi gusti in comune
Harry annuisce e sorride compunto, cercando di mascherare la propria felicità per essere riuscito ad ottenere che, dopo quattro anni, il preside accettasse finalmente il suo invito.
Piton gli gira rapido le spalle e comincia a camminare verso l'uscita, il lungo mantello nero che ondeggia elegante sfiorando appena il velo di neve ghiacciata:
- Solo pochi minuti, Potter, poi me ne andrò.
Harry ridacchia ancora, attento a non farsi sentire, mentre con un silenzioso Impervius protegge le lenti degli occhiali dalla neve e segue il Preside sul vialetto. Sono le stesse, identiche parole che gli ha detto anche la Medimaga accettando l'invito…



[1] Harry Potter e i doni della morte, capitolo 17.
[2] Si veda la mia fiction "Temperance", cui sono molto affezionata: è ambientata pochi giorni dopo questa storia, ma serve a chiarire bene cosa sta accadendo a Severus in questo momento.
[3]Per sapere con precisione chi è Temperance occorre leggere la mia fic dall'omonimo titolo, ma Harry ha già detto l'essenziale.


Edited by Ida59 - 24/10/2016, 21:02
 
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E il resto dov'è???
Mi è piaciuto tantissimo questo incipit.
Prende il lettore e anche Harry diventa caro e commovente in quel suo correre affrettato, affannato.
Coinvolgente il racconto fatto dal suo punto di vista, emozionante, tenero.
Tra le righe c'è un grande Severus che presto si svelerà.
Temperance è quasi un'amica ritrovata; tutto è perfetto, questa è la Pottervisione che desideravo.
Sì, è proprio la visione corretta.
Sono qui con un po' di amarezza, ma anche sicura del dolce che verrà!
Ritmato il testo e la prosa da una punteggiatura che dà al lettore il senso della fretta, della corsa, della necessità.
Bellissimo, Ida.
Sbrigati a pubblicare il resto. :wub:
 
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view post Posted on 24/10/2016, 17:12
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I ♥ Severus


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