Questa l'ho scritta prima, davanti al camino per distrarmi dall'allegria del telegiornale e la voglio dedicare a Sara (in attesa di finire l'altra ;D) perché ci seguiamo vicendevolmente in questo "mondo", non svelo cosa per non rovinare la "sorpresa finale".
Happy Halloween! Cade una foglia
31 ottobre 2011
Cade una foglia.E poi ancora una, sopra la pietra ormai sbiadita dal tempo dove l'ombra di un grosso cipresso è un buio ancora più scuro, e si muove, tremola, e danza davanti agli occhi di un uomo immobile che vibra davanti a quelle lettere che gli anni assetati hanno leccato come dolce acqua nel caldo di un deserto, sfiorandone goccia dopo goccia in una bevuta dal sapore dell'eternità.
Cade una foglia.E poi ancora una, mentre il tempo in quell'angolo del paese si è dissolto come un pugno di sale in una distesa d'acqua limpida, quei pugni che uno dietro l'altro ti hanno distrutto l'anima da quella stessa notte che ora rivivi lì, fermo in quella posa che ti fa assomigliare più alle statue che si trovano tra le foglie e il vento, che ad un uomo ormai vuoto e finito.
Ormai morto.
E non riesci a muoverti e a respirare, ma vorresti allungare le dita su quel nome ormai perduto, verso quel sorriso svanito trent'anni prima tra i bagliori di un fuoco di smeraldo e il pianto di un bimbo fatto uomo.
E i nervi si rilassano mentre una lacrima scorre lenta sul viso, come un cristallo di pioggia perso sulla superficie di un vetro, e le dita scivolano e si aprono nell'aria fredda di quell'ultimo battito d'ottobre.
E poi la senti, prima flebile e poi forte, una stretta che ti scrolla ogni dolore di dosso, e sorridi quando percepisci quelle dita tra le tue.
Cade una foglia.E poi ancora una che ti sfiora il petto adagiandosi ai tuoi piedi, e la osservi per un attimo, immobile, mentre senti quella stretta sbagliata, sbagliata per il luogo in cui ti trovi e, soprattutto, sbagliata per quella mano che ti stringe ancora più forte, come se avesse intuito i tuoi dubbi e le tue paure.
Cade una foglia.E poi ancora una, mentre si avvicina alla lapide, lentamente, le labbra piegate in un sorriso colmo d'affetto, privo di ogni sofferenza che per anni ha ghermito il suo cuore.
«Ciao, mamma. Ciao, papà.»
Cade una foglia.E poi ancora una.