Il Calderone di Severus

Sfida n. 9 FA+FF: Happy Halloween!

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chiara53
view post Posted on 24/10/2017, 17:01 by: chiara53
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Per Halloween ho sempre scritto qualcosa, anche quest'anno auguro Buon Halloween a tutti con un raccontino breve :D :wub:



Titolo: Una zucca per Halloween
Autore/data: chiara53 – ottobre 2017
Beta-reader: Ida59
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: Introspettivo, romantico.
Personaggi: Severus Piton, Ninfadora Tonks, Eirene Piton.
Pairing: Severus/Tonks
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU.
Riassunto: Ti immergi tra gli alberi nel sottobosco intricato, siedi con la schiena rivolta al Castello.
Di nuovo Halloween.

Storia scritta per la sfida numero 9 “Happy Halloween” del Forum “Il Calderone di Severus”

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale di Eirene Piton, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.




Una zucca per Halloween




Questo carezzevole ottobre ruba la scena all’autunno, riluce di tristezza, mentre le foglie si staccano faticosamente dai rami.
Ci sono giorni stranamente crudeli, brillanti, illuminati da un sole basso e sbiadito: giorni che potrebbero sembrare quasi un ricordo d’estate.
Eppure è la fine del mese: Halloween.
Zucche aranciate ed enormi, panciute come chi le ha coltivate, occhieggiano dietro la capanna di Hagrid.
Resti immobile nell’ombra delle prime propaggini della foresta, indistinguibile e silenzioso.
Ti immergi tra gli alberi nel sottobosco intricato, siedi con la schiena rivolta al Castello.
Di nuovo Halloween. – Pensi.
Questo giorno vorresti cancellarlo dal calendario e dalla memoria.
Anche adesso che hai una vita: due figli e Dora, la tua pazza e colorata Dora.
Vi siete trovati dopo un lungo percorso di sogni infranti, di delusioni e grandi dolori.
State ancora cercando di guarire e lo fate insieme: tu la conosci e lei sa tutto di te; è così che avete cominciato a percorrere la strada della vita, insieme, abbracciati.

A volte ti chiedi se all’inizio sia stato solo per combattere contro il passato e la solitudine di entrambi.
Poco importa l’inizio, alla fine hai scoperto che amare davvero non era per te un sogno inafferrabile, ma forte e fragile realtà quotidiana.
Ride spesso Dora, ha una risata spumeggiante, ma sa piangere di nascosto e silenziosamente quando ricorda. Tu sai chi ricorda e perché: è allora che l’abbracci, la stringi e aspetti che le nuvole passino.

Anche tu, in giorni come questo, ti chiudi nei tuoi indecifrabili silenzi che lei rispetta, cercando di illuminarti la via per tornare a casa, per tornare indietro, per rientrare nella sua vita che è anche la tua.

Durante la notte di Halloween, poi, quando il mondo dei morti si avvicina a quello dei vivi e i fantasmi di chi avete amato sembrano meno evanescenti, restate insieme, sempre, stretti l’uno all’altra, assaporando il silenzio, finché l’alba non consuma il buio e la notte che ha oscurato le vostre anime.

Scuoti il capo come per allontanare i cupi pensieri che vorrebbero assalirti e lo volgi al Castello, seminascosto tra i rami degli alberi.
Sospiri e ti alzi.
Cammini spedito, gli occhi rivolti alle finestre illuminate e alla vita che c’è dietro i vetri.
L’ora della cena di gala si avvicina e la tua presenza è necessaria, devi ammettere che anche tu stai imparando ad apprezzare i giorni di festa da trascorrere con quelli che ormai puoi chiamare amici, ma soprattutto con la tua famiglia.
Sali rapidamente le scale per arrivare al tuo appartamento.
In questo momento hai bisogno di Dora, del suo conforto, del suo abbraccio: oggi più che mai e lei lo sa.

La porta si schiude da sola al tuo arrivo e te la trovi davanti.
- Scusami, sono rimasto troppo tempo nella foresta. – Le dici e lei ti stringe tra le braccia e sussurra il tuo nome.
- Lo so, lo immaginavo. – Aggiunge in un sussurro. – il calendario è lì a ricordarmi che giorno è oggi. Che giorno è per te.
Vi guardate negli occhi e tu le accarezzi i capelli spettinati cercando in fondo all’anima un sorriso.
E’ dolce capirsi e accettarsi per come si è, c‘è tutto un mondo di confidenza e comprensione che vi lega.
Con nessuno mai ti sei sentito così completo.
Con nessuno mai le parole unione totale e indissolubile ti sono sembrate perfette a definire un rapporto: il vostro.

Ti sciogli piano dall’abbraccio e sollevi lo sguardo.
Sopra una zucca enorme è seduta Eirene, imbronciata e triste.
Alza gli occhioni su di te e ti senti colpevole, senza sapere, o meglio, senza ricordare per cosa.
Dora ti bisbiglia all’orecchio poche parole – Severus, avevi promesso di intagliarle la zucca…

Eirene è come te, chiusa e taciturna, ma il suo sguardo la tradisce.
- E’ tardi, papà. - Sussurra delusa. - Ormai è ora del banchetto. – Una lacrima silenziosa le riga la guancia.
Non puoi e non vuoi scontentare la tua bambina, ma ha ragione: è tardi ormai.
Quante volte questo ritornello ha risuonato nella tua mente?
Quante volte sei arrivato troppo tardi?
Quante volte ne hai sofferto il rimorso?
Ma non questa volta!
Non con Eirene!

***




Ci sono cose che non si fanno, che hai ordinato a tutti di non fare mai, ma per tua figlia, per i suoi occhi innocenti, per quella tenera lacrima di delusione, forse vale la pena di fare uno strappo alla regola, anzi, a tutte le regole.
Getti il mantello su di una sedia e corri nel tuo studio.
Il preside di Hogwarts ha qualche prerogativa, o no?
Apri la cassaforte nascosta, protetta da incantesimi noti a te solo e prendi un piccolo oggetto dorato.
Lo guardi e sorridi: è un sottile sorriso da monello, anche se non sei più un ragazzino, anche se sei un uomo temuto e stimato, o forse proprio per quello.
In fondo è divertente fare qualche birichinata ogni tanto.
I gemelli Weasley avrebbero sorriso così! – Pensi soddisfatto.

La piccola Giratempo, l’unica rimasta, brilla nella tua mano.
Adesso le ore sono tue.
Stavolta puoi rimediare.
Non è troppo tardi per rendere felice la tua bambina.
Puoi intagliare quella zucca.
Ne hai il tempo.
Ridi tra te e te, mentre torni a passo veloce da Eirene e Dora.

Eh sì, anche tu adesso sei un vecchio Malandrino.
 
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