Premessa al profilo:
Quando è arrivata la mail in cui mi si chiedeva di scrivere un ‘profilo autore’ sono entrata in una specie di panico paranoico, da cui non mi sono ancora completamente ripresa (e quei dannati sacchetti di carta, di cui mi riempie il panettiere, non si trovano mai nel momento del bisogno …).
Questo perché la parola ‘autore’ va benissimo per tanti di cui ho letto qui delle pagine scritte meravigliosamente … io mi considero, più che altro, un autore in via di sviluppo!
E non è che non abbia autostima o sia fortemente desiderosa di complimenti. Anzi.
Semplicemente ho il grande difetto di essere terribilmente razionale.
Profilo:
La mia razionalità trova un limite, forse il solo, nel momento in cui prendo in mano carta e penna (anni fa, ora dovrei dire tastiera e schermo, ma non è molto poetico!) e mi ritrovo in un mondo bellissimo, che posso plasmare, in cui posso essere chiunque e fare e dire anche cose che nella realtà non farei e non direi mai.
Correndo dietro agli impegni di moglie, mamma e lavoratrice avevo perso questo mondo e sono contenta di averlo ritrovato proprio grazie a Magie Sinister e a Severus Piton.
Con lui è stato amore dal secondo libro, quando comincia a venir fuori la parte ironica oltre a quella cattiva (che c’è, è indubbia, e mi piace moltissimo) di questo ‘personaggio’.
Con il forum ho cominciato a scoprire che c’era qualcuno, su questo pianeta, che scriveva bene e che scriveva su Severus.
Mi è venuta voglia di tentare ed eccomi qua, dopo un mesetto in cui ho pensato mille volte di mollare e tornare a crogiolarmi nella sola lettura di cose scritte da altri, a proporvi storie su di lui.
Di idee ne ho tantissime in testa, me ne viene in mente una al secondo, anche solo camminando per la strada o fissando il lampadario alle tre di notte (a voi non capita mai?)...per ora ne ho scritta una e spero di riuscire a metter giù anche le altre.
In realtà, durante la gioventù scrivevo soprattutto poesie, tutte tristi (ahimè, nulla è più poetico della sofferenza!), ma mai racconti molto lunghi: mi metteva paura l’idea di dover far quadrare tutti i particolari di una narrazione a capitoli.
Come scrivo?
Ho già detto che mi piace molto la sofferenza, non fisica quanto, direi, sentimentale.
Non sono malata (almeno non più di tanto!), ma penso che sia lo stato d’animo che mi riesce meglio di rappresentare con le parole.
Però c’è da dire che, per quanto sia cattiva con i personaggi durante una narrazione e per quando continui a ripetere a tutti quanto adoro le tragedie, difficilmente riesco a finire una storia (che sia scritta o solo nella mia testa) in modo nefasto.
Rileggendomi direi che uso una marea di aggettivi e, soprattutto, di avverbi. Veramente troppi.
Ho anche un’altra pecca che sto cercando di togliermi di dosso: sono piuttosto sintetica e per questo fatico molto a cercare di descrivere in modo totale quello che ho in testa.
Qualcosa di positivo però c’è l’ho anch’io: faccio le cose con molta cura (la scansione temporale la riguardo centinaia di volte e persino i nomi degli elfi domestici hanno un significato specifico!) e cerco spesso di stemperare la ‘pesantezza’, che mi è propria, con qualcosa di divertente.
Buona lettura!
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Edited by chiara53 - 6/11/2016, 17:06