La scrittura sicuramente non è una cosa che mi riesce divinamente, ma quando mi ci metto di impegno, la mia mente partorisce qualcosa di accettabile. .
Partita alla grande con storielle che raccontavano le imprese di me e mio papà nella grande Africa, sono arrivata a pensare che forse avrei dovuto cambiare un pochino.
Così mi capitò tra le mani un libro. La copertina era veramente strana e non riuscivo a capire cosa centrasse un ragazzo che giocava con degli scacchi insieme ad un topo con una certa “Pietre Filosofale”, riportata nel titolo.
Da quel giorno il magico mondo di Harry Potter mi entrò nelle vene.
Non riuscivo a smettere di pensare a quanto bello fosse quel posto, cui nome era Hogwarts.
Ogni sera prima di andare a dormire ne leggevamo un piccolo pezzettino e così riuscivo a fare sogni che mi portavano tra i Grifondoro e i Serpeverde.
Prima che uscissero i film di HP, ero diventata piuttosto autonoma a leggere e ogni santa volta che mi imbattevo in quell’uomo misterioso, descritto come una persona senza un’identità fissa, mi balzava il cuore dall’emozione. Sì, ero piccola, però sentivo che Severus Piton non mentiva e che stava dalla parte di Silente.
Così il mio soggetto principale rimase sempre lui anche nei miei temi scolastici. C’era sempre un personaggio vestito di nero e con i capelli dello stesso colore che incuteva terrore ai più piccoli, ma che infondo era buono.
Uscita dalle elementari non scrissi più nulla riguardante il mondo di Harry Potter, in quanto qualcun altro aveva fatto breccia nel mio cuore: Johnny Depp.
E lì riportai i miei sogni su quello che poi doveva essere un diario, diventato alla fine un piccolo libricino dove narravo le mie avventure insieme alle mille facce di Depp.
Abbandonai Severus Piton per due anni, senza però dimenticarmi che fosse.
Poi l’anno scorso con la mia nuova classe, in prima superiore, ho fatto amicizia con una ragazza, che fino ad un anno prima odiavo a causa di piccole incomprensioni. Ci siamo subito trovate perché entrambe, a gennaio, stavamo facendo la fila per comprare “I Doni della Morte”.
Mi mostrò un sito di fanfiction e lì tornai in produzione con a capo Severus Piton. La mia prima fiction fu piuttosto deludente perché scritta male e poi ero reduce da un bruttissimo periodo.
Prendendo spunto da altri film e/o libri, cominciai a capire il meccanismo.
Infine, negli ultimi mesi del 2009 capii cosa fosse veramente un racconto, leggendo altre storie a cui mi appassionai moltissimo.
Non sono bravissima, ma sento che posso migliorare.
Con Severus nel cuore tutto è possibile...
(sì, so di essere logorroica
)
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Edited by chiara53 - 6/11/2016, 16:59