Allora, vediamo cosa succede ai cardi oggi
Conta di primavera
- 4“Senti, Granger, sono stufo di questa storia!”
“Cosa c’è che non va, Snape? Pensavo che un pozionista esperto come te non avesse problemi a tenere dei bei fiori nel suo studio. Dopotutto, sono un ingrediente che usiamo spesso.”
“Non è questo!”
“Allora cos’è che ti disturba?”
A questa domanda posta con tono così innocente e pieno di spirito di collaborazione, Severus non seppe trovare risposta. Quindi prese la sua solita aria scontrosa e si strinse nelle spalle, cercando un pretesto qualsiasi. E infine lo trovò.
“Non sono ‘dei bei fiori’, Granger. Sono sgradevolmente pungenti!”
“Già, e mi ricordano qualcuno,” rispose lei scoppiando a ridere. “Forse è per questo che sono stati scelti!”
“Cosa accidenti vuoi dire, Granger!” ringhiò Severus, incrociando le braccia.
“Ma niente, Severus. Solo che vedo tante somiglianze tra i fiori e le persone. Non è così anche per te?”
“Ma neanche per sogno!” esclamò lui, prima che la memoria lo tradisse e lo confrontasse slealmente con l’immagine di un fiore bianco e slanciato, che si tramutò subito dopo nel ricordo di una ragazza dai capelli rossi e dagli occhi verdi.
Gli occhi gli si appannarono per un momento, poi sentì una mano gentile posarsi sulla sua, mentre Hermione diceva con un tono stranamente affettuoso, “Ci sono tante cose che non riusciamo a vedere negli altri, Severus. Ma questo non vuol dire che non ci siano.”
Lui inghiottì e liberò la mano, incapace di rispondere.
(continua)