Ecco il frutto della mia fatica! è stato un po' difficile perchè non avevo mai scritto "pensieri d'amore" su Draco, di solito nelle mie storie non c'è mai, per cui non sapevo come trattarlo
alla fine c'è molto poco, il capitolo è incentrato tutto su Mary. Cosa ne pensate? Va bene?
I Tormenti (con la T maiuscola, è di Mary che parliamo!) di Mary: La Profezia segreta
Le amorevoli cure di Madama Chips e del professor Piton, che aveva spontaneamente messo la sua sconfinata abilità di pozionista al servizio di un caso così disperato, erano riuscite a sanare le ferite del corpo, riportandolo alla normale e consueta perfezione; ma l’animo e il cuore di Palmihra Maria Angelique Pina Rosalba Claire Barbie Amethist Raven Athena Esmeralda Amulio Blanchefleur Eau de Toilette Rodriguez Smith-Hasakura Picasso Von Quaglien erano lacerati da mille, insanabili tormenti che la consumavano lentamente.
La notizia della malinconia di Mary aveva già fatto il giro della scuola. Tutti coloro che la guardavano negli occhi, e data la sua bellezza non erano pochi, rimanevano sorpresi nel vedere che il colore dei suoi occhi, che di solito attraversava tutte le tonalità dell’arcobaleno, si era da qualche giorno attestato su un grigio spento, come un cielo nuvoloso sempre più prossimo ad un acquazzone.
Quella mattina, come ormai le capitava sempre più spesso, Palmihra Maria Angelique Pina Rosalba Claire Barbie Amethist Raven Athena Esmeralda Amulio Blanchefleur Eau de Toilette Rodriguez Smith-Hasakura Picasso Von Quaglien piangeva distesa sul suo letto a baldacchino. La notte per lei era stata terribile: incubi angoscianti l’avevano perseguitata, stringendole il cuore in una morsa da cui neanche ora riusciva a liberarsi.
Non se la sentiva di scendere per colazione e, con la gentilezza che le era caratteristica anche nelle situazioni più cupe e disperate, aveva congedato anche le sue compagne di stanza. Le ragazze erano rimaste molto colpite dall’indomito coraggio mostrato da Mary nell’episodio dell’Ippogrifo, e da quel giorno facevano a gara per esserle amiche e coprirla di attenzioni.
Tuttavia, quella mattina, Mary sentiva dentro il suo cuoricino che nulla, nessuno, avrebbe potuto aiutarla, tanto la sua pena era crudele.
“Perché, Amore, ti accanisci contro la più debole ed indifesa dei tuoi sudditi? Perché, invece di prometterle le tue lusinghe sì gradite, le indichi solo la strada della morte?” disse rivolta al cielo limpido. La capacità di esprimere i tormenti del suo cuore in modo così poetico e profondo era un altro dei doni di cui Mary era stata beneficiata fin dalla nascita, e che di solito riusciva a calmarla.
Le lacrime invece le salirono agli occhi come un fiume in piena, e di nuovo la ragazza si tuffò sul letto morbido, che la accolse in un abbraccio.
Mentre giaceva col bel visino appoggiato al cuscino di velluto, la giunse alle narici un profumo di fiori, e i suoi occhi pieni di lacrime si posarono sul mazzo di acromantule, ormai quasi appassite, che Draco le aveva portato giorni fa in infermeria. Il ricordo di Draco, del sorriso che gli affiorava sulle labbra solo per lei, della sua dolcezza, la fecero sentire ancora più triste e abbattuta.
Amava Draco, , questa era la verità che si affacciava con candore.
Aveva avuto moltissimi spasimanti, alcuni molto carini, altri decisamente insopportabili, ma per tutti loro Mary non aveva mai provato altro che un sentimento di amicizia mista a compassione per la loro passione non ricambiata. Il suo animo puro le impediva di essere scortese, ma dentro di se era sempre rimasta in attesa del vero principe azzurro che l’avrebbe rapita e trasportata in un sogno d’amore senza fine.
E ora che il più grande desiderio della sua vita stava per avverarsi, tutto le sfuggiva da sotto le graziose dita affusolate. La felicità era a portata di mano, ma Mary sapeva che non avrebbe potuto afferrarla.
Perché lei non era come tutti gli altri. Su di lei gravava una profezia oscura e terribile, di cui solo lei e Albus Silente erano al corrente.
Una profezia che avrebbe fatto accapponare la pelle anche dei più coraggiosi maghi, ma con cui Mary conviveva da sempre e che aveva imparato a comprendere e ad accettare, riuscendo ad andare avanti a testa alta nonostante le mille avversità che, da qualche parte lontana, la sorte le aveva preparato e che avrebbe, un giorno, dovuto affrontare.
Fino a quel giorno, Fino a quel giorno, la Profezia era stata un qualcosa di indistinto, che la rendeva unica e speciale ma senza condizionare la sua vita di adolescente. Dall’istante, che ricordava benissimo, in cui i suoi occhi (in quel momento verde acqua) avevano incontrato quelli azzurri di Draco, invece, essa era diventata l’ostacolo più grande alla realizzazione di tutto ciò che la povera Mary sognava.
Non appena chiudeva gli occhi, veniva catapultata nel futuro; vedeva Draco, adulto, felice al fianco di una donna sconosciuta che sarebbe stata la madre dei suoi figli; mentre lei, sola, avrebbe dato la sua vita per permettere l’adempimento della Profezia e donare al suo Vero Amore la possibilità di una vita normale.
E se Draco avesse voluto seguirla, condividere con lei questo terribile peso? Sarebbe riuscita, lei, Palmihra Maria Angelique Pina Rosalba Claire Barbie Amethist Raven Athena Esmeralda Amulio Blanchefleur Eau de Toilette Rodriguez Smith-Hasakura Picasso Von Quaglien, a resistere a ciò che il cuore la spingeva a fare, e fuggire, impedendo che Draco si mettesse in pericolo per lei? O avrebbe capitolato, trascinando entrambi a morte certa?
“No, mai permetterò che tu, Draco, amore mio, sia in pericolo per causa mia! Sono pronta ad attraversare montagne e a nuotare attraverso gli oceani per proteggere il mondo magico, ma soprattutto te, dalla minaccia che grava su di me!”.
Con i capelli mossi dal vento che penetrava dalla finestra, il viso splendente come il sole di mezzogiorno, Palmihra Maria Angelique Pina Rosalba Claire Barbie Amethist Raven Athena Esmeralda Amulio Blanchefleur Eau de Toilette Rodriguez Smith-Hasakura Picasso Von Quaglien sembrava una vera e propria forza della natura, pronta a travolgere con l’impeto del suo amore e della sua determinazione qualunque ostacolo le si fosse parato davanti.
Poi, come se le sue forza si fossero improvvisamente prosciugate, lasciando di nuovo la ragazza sola e spaventata di prima, Mary abbassò il braccio che nella foga aveva alzato al cielo, e ricadde distesa, preda di un sonno agitato e angoscioso.
Fu il dolce canto degli uccellini del parco a svegliarla. Si strofinò gli occhi guardando il suo orologio d’oro, con stelle al posto delle lancette. Era pomeriggio inoltrato; doveva aver dormito un bel po’.
Aveva le gambe indolenzite dalla scomoda posizione in cui aveva dormito, per cui decise di scendere dalla sua stanza per fare una passeggiata nel parco. In più, non voleva che le sua nuove amiche si preoccupassero non vedendola per tutta la giornata; la cosa che in quel momento meno desiderava era rendere infelici altre persone.
Indossò un abito rosa a fiorellini, che sottolineava le sue forme perfette, e si guardò fugacemente allo specchio prima di uscire; le ore di sonno avevano ridato al suo viso l’aspetto fresco e sereno di sempre.
Il parco era deserto, tranne che per qualche coppietta di ragazzi appartata dietro i cespugli. Mary si sedette sulla grande fontana di pietra antistante il portone di legno massiccio della scuola, e si mise a cantare.
Cantare la rilassava tantissimo, e riusciva a portarle gioia anche quando tutto sembrava perduto.
La sua voce cristallina modulava le note senza alcuno sforzo, diffondendo nell’aria una melodia dolce e malinconica insieme, fatta di parole semplici e immediate e di versi in lingue antiche e ormai perdute. Anche gli uccellini che tubavano nascosti tra gli alberi sembravano essersi zittiti per ascoltarla.
Cantava, e il gelo che aveva attanagliato il suo cuore si scioglieva piano piano, lasciando il posto ad una serena accettazione della sua sorte, e anche ad un barlume di speranza per il suo amore.
L’albero di pesco accanto a lei, secco dopo l’inverno, d’improvviso rinacque; dai rami, avvolti dalla soave sinfonia che si spandeva dalle belle labbra di Mary, spuntarono nuovi fiori in boccio.
Alcuni si aprirono subito al suono della sua voce, spargendo i loro piccoli petali delicati sulla cascata di capelli d’oro di Mary, illuminati dalla luce del sole morente.
Nascosto dietro un albero, Draco Malfoy guardava la ragazza che amava, e sospirava.