CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 14/12/2013, 13:39)
Apro questa discussione per segnalare gli articoli che ci fanno arrabbiare, non so a voi ma a me capita spesso di leggere un articolo e di perdere il lume della ragione, lasciamo fuori cortesemente la tribuna politica e limitiamoci al vissuto quotidiano perché se no viene fuori un quarantotto.
Ora ho aperto FB e ho trovato questo
link a Vanity Fair:
Brava, Cla, ci voleva una discussione così ;D (anche coi giusti paletti)
CITAZIONE
«Dobbiamo ricominciare a dare ragione alla maestra»
Già il titolo è da giramento di palle. "Dobbiamo" un cacchio ma vedo che il ragionamento individuale non è preso in considerazione...
CITAZIONE
<b>«La maestra ha ragione». Quando eravamo piccoli e amavamo lamentarci della scuola, i nostri genitori erano di solito irremovibili: «La maestra ha ragione», dicevano.
Come si trovano insegnanti decenti così si trovano delle teste di merda e come in ogni cosa odio che si faccia di un'erba un fascio.
Come quelli che dicono "gli husky sono stupidi".
Primo: hai mai avuto un husky?
Secondo: ogni cane è diverso, indipendentemente dalla razza. Io avevo Laska che era una cosa e ora c'è la Daisy che è completamente un'altra. Due husky.
E qui uguale, la maestra deve avere ragione. No. Ma neanche il genitore. E' l'assolutismo di base che non mi piace.
CITAZIONE
Secondo me nelle cose ci vuole la giusta misura.
Sì, hai ragione.
CITAZIONE
Vi dico cosa vedo tra le righe di questo intervento, vedo una poco velata tendenza a voler piegare i bambini e i ragazzi a una sorta di sudditanza psicologica all'autorità in quanto tale, lo vedo tutti i giorni anche con mio figlio e con i figli delle mie amiche... ''l'ha detto la maestra'' e sembra che sia una verità assoluta e insidacabile e perdio NO!!! Ho sentito certe ****** venire fuori dalle bocche di tanti insegnanti che ci si potrebbe fertilizzare il Sinai e bisogna anche star zitti perché i nostri figli devono crescere come pecoroni ubbidienti e farsi sempre schiacciare da chi sta sopra... io non sono d'accordo.
Questo articolo in effetti mi sembra un po' troppo estremo, nel senso, "o così o pomì". Sono fortemente contraria alla sudditanza psicologica e all'ubbidienza immediata, in stile legione straniera, senza poter liberamente ragionare con la propria testa. Probabilmente perchè l'ho vissuta sulla mia pelle e da qui l'odio per le regole e per tutto ciò che ha un sentore vagamente impositivo. Ma per tornare nel discorso.
Avevo un insegnante di matematica molto bravo quand'ero ad Arti Grafiche: aveva capito che coi numeri facevo una fatica bestiale e quindi non è che mi liquidava dicendomi "è così e basta." ma faceva in modo che io arrivassi col mio ragionamento a capire le meccaniche di quella formula e così a riuscire ad applicarla spontaneamente. Lui stesso rimase stupito di come, una volta capite le cose, riuscissi ad applicarle con un'improvvisa facilità.
Questo non per lodare quest'insegnante (che credo che sia l'unico che mi abbia mai dedicato così tanto tempo, anche nei corsi di recupero, per insegnarmi qualcosa. No, ok, non è l'unico
) ma per dire che lo sviluppo di un proprio ragionamento per me è la cosa migliore. La comprensione è la chiave di ogni cosa e non l'imposizione.
Almeno questo è quello che penso io.
Come essere umani sbagliamo e abbiamo ragione, ma non siamo infallibili o dei disastri umani.
Sfumature e vie di mezzo.
CITAZIONE
Io rivendico il diritto dei ragazzi a schierarsi contro l'ingiustizia e l'ingiustizia non è se la maestra ti sgrida perché balli sul tavolo ma l'ingiustizia è quando ti danno un voto sbagliato, quando ti dicono che se c'è un furtarello in classe non è problema loro, quando tuo figlio si fa male e ti dicono che non possono mica guardarli tutti, quando gli insegnano concetti sbagliati ( Il passato prossimo è il passato prossimo e non che ora ti dicono che è tutto passato perchè così è più semplice, i tempi verbali la maestra è tenuta a saperli ed insegnarli correttamente se no ci stanno tanti campi da zappare)... ma cosa ci stanno a fare se niente è affare loro?!
Sì, sono d'accordo anche su questo tuo pensiero, Cla.
Le regole di condotta e di normale educazione sono importanti, certo, ma la cosa più importante è che un'insegnante faccia il suo lavoro bene e non timbri solo il cartellino, per dire.
Ugualmente il genitore dovrebbe avere un buon dialogo con l'insegnante.
Ricordo un'intervista che avevo fatto a un corpo docenti e a dei genitori di una scuola qui di Rapallo. La cosa che era emersa era che esisteva un ottimo dialogo tra insegnanti e genitori, e questo è sicuramente positivo, e all'interno di iniziative e corsi di studio esisteva una pianificazione congiunta che ho visto che era assai apprezzata sia dal corpo docenti che dai genitori creando così un controllo incrociato da parte di entrambi.
Poi fare l'insegnante non è un lavoro facile e va fatto un po' come infermieristica, ci vuole passione e ci vuole una certa predisposizione d'animo. I ragazzini non sono semplici da gestire e capire, e a volte c'è da dire che si incocciano anche genitori imbecilli.
Questo per vedere la cosa da più punti di vista e tenendo buone realtà differenti, senza fare un mazzone unico di tutto!
CITAZIONE
Mi sono rotta le palle dell'apologia dell'insegnante che deve avere sempre ragione. Ho avuto insegnanti splendidi e insegnanti che erano dei perfetti cretini, se uno è un cretino non è proprio un dettaglio trascurabile solo perché è l'insegnante, insegniamo ai nostri figli cosa è giusto e cosa è sbagliato piuttosto così che possano sempre a ragione alzarsi e dire ''Non è giusto'' quando effettivamente non lo è. Scusate lo sfogo...
Anche qui, si apre un altro discorso. Non è il titolo che hai che ti rende perfetto o al di sopra degli altri.
Uno può essere laureato in medicina e non essere un medico.
Così come una persona tecnicamente sarebbe un insegnante, ma a livello pratico non sa fare il suo lavoro.
E idem con patate per i genitori.
Non sempre i ruoli che ci attribuiamo o che dovremmo effettivamente svolgere corrispondono alla realtà dei fatti. Secondo me è più apprezzabile chi si guadagna un merito o un riconoscimento, chi mette passione in ciò che fa e non chi pretende di avere ragione in base alla qualifica scritta sul cartellino.
Certo, se sul cartellino c'è scritto "insegnante" avremo l'aspettativa che chi va in giro con quel titolo faccia quel lavoro. Poi se scopriamo che è un pessimo insegnante avremo tutti i diritti di criticarlo e di non dargli ragione.
Per quel che mi riguarda io non ho sudditanza psicologica di nessuno e non mi reputo migliore di nessun'altro, indipendentemente dal mestiere che svolge. Esistono brave persone in ogni campo, l'unico inconveniente è trovare un perfetto idiota col potere...