Il Calderone di Severus

Se fosse un luogo dell'anima, sarebbe il Club Della Sofferenza

« Older   Newer »
  Share  
Aliseia
view post Posted on 5/1/2008, 13:50 by: Aliseia




Severus dice che se uso ancora le parole "dolore" e "sofferenza" lui usa il Sectumsempra e mi ritrovo senza naso come Voldemort.
Perciò, per evitare il rischio, userò le parole di qualcun altro.
Premessa, poi non lo ripeterò più: quando gli altri fanno citazioni io mi imbarazzo , perché sono ignorante e non ho la più vaga idea di quello di cui stanno parlando.
Quando invece le citazioni le faccio io, non è per dimostrare che ho letto qualcosa, perché sarebbe molto rischioso, e verrebbe fuori l'ignoranza di cui sopra.
E' perché sono come un bambino, che scopre qualcosa che gli piace, e dice "venite a vedere" e… Severus sta alzando minacciosamente un sopracciglio…
Dunque, in questa poesia di E. E. Cummings, scoperta per caso in un film di Woody Allen, ci sono le mani di Severus.
Le vedete? Bianche, eleganti, affusolate, si destreggiano abilmente tra delicate ampolle, accarezzano il vetro…
E' vero che i versi sono dedicati da un uomo a una donna, e le "piccole mani, più piccole della pioggia" sono sicuramente quella di una lei (Lily?), ma non vorremo mica disquisire sul sesso degli Angeli, o dei Poeti.
Le mani che " open always petal by petal myself as Spring opens / (touching skilfully, mysteriously) her first rose", beh, per me sono le sue.
Non vorrei che sembrasse un'invasione di campo per le Svestali, e per restare nel tema della discussione, dirò che questo uomo che dice " your eyes have their silence: /in your most frail gesture are things which enclose me,
or which i cannot touch because they are too near" ama ma soff…
Ahi, scusate un attimo…

***
somewhere i have never travelled
E.E. Cummings

somewhere i have never travelled, gladly beyond
any experience, your eyes have their silence:
in your most frail gesture are things which enclose me,
or which i cannot touch because they are too near

your slightest look will easily unclose me
though i have closed myself as fingers,
you open always petal by petal myself as Spring opens
(touching skilfully, mysteriously) her first rose

or if your wish be to close me, i and
my life will shut very beautifully ,suddenly,
as when the heart of this flower imagines
the snow carefully everywhere descending;
nothing which we are to perceive in this world equals
the power of your intense fragility: whose texture
compels me with the color of its countries,
rendering death and forever with each breathing

(i do not know what it is about you that closes
and opens; only something in me understands
the voice of your eyes is deeper than all roses)
nobody ,not even the rain, has such small hands

***

Nel frattempo vedo già un paio di commenti.
Ida è stata la prima, non ne dubitavo.
E Mony, dolcissima, sapevo che sarebbe passata.
Niky, ci credi se ti dico che stavo scrivendo questo commento in word prima di leggere il tuo?
Non ho cambiato una parola, c'era anche il sopracciglio.
E sono d'accordo su tutto, sopracciglio compreso.
 
Top
209 replies since 4/1/2008, 15:43   2648 views
  Share